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    Commercialisti, Cataldi: “Per esami abilitazione professioni stop a modalità da remoto”

    (Teleborsa) – “Il governo riveda la previsione del Decreto Milleproroghe, interrompendo l’immotivato rimando alla modalità da remoto per l’esame di abilitazione all’esercizio delle professioni regolamentate, tra cui quella di Dottore Commercialista ed Esperto Contabile, nonché per le prove integrative per l’abilitazione all’esercizio della revisione legale dei conti. Si tratta di una modalità che poteva essere giustificata in presenza dell’emergenza pandemica, cessata per l’Oms il 5 maggio 2023, e per questo non ha alcuna giustificazione l’inserimento nel Decreto Milleproroghe dell’ennesima proroga fino al 31 dicembre 2024”. Lo afferma Francesco Cataldi, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Cataldi aggiunge che il percorso abilitativo, anche nell’attuale impostazione “ordinaria” dell’esame di stato, necessita probabilmente di una revisione generale. Negli anni le modalità di svolgimento del tirocinio sono state sensibilmente riviste senza tuttavia intervenire sull’esame di stato che ha mantenuto la sua tradizionale impostazione. Per il suo superamento – sottolinea Cataldi – è necessaria l’acquisizione di una consolidata esperienza pratica, condizione che probabilmente diciotto mesi di tirocinio all’interno di uno studio – in alcuni casi svolti senza che venga corrisposto alcun compenso, disattendendo la norma, anche deontologica – non possono garantire. “L’esame di abilitazione professionale, nella forma ordinaria di tre prove scritte e una orale, rappresenta garanzia di conseguimento delle competenze acquisite nel corso del percorso universitario e del tirocinio professionale, oltre ad essere una forma di valutazione completa rispetto ad un solo esame orale. Comprendiamo che gli esami da remoto – afferma Michela Boidi, consigliere Ungdcec – rappresentino un risparmio di costi e risorse, ma a quale prezzo? Può la nostra categoria professionale, spesso acclamata come centrale per la tenuta del sistema paese in termini di responsabilità e ruolo, determinare l’accesso delle nuove generazioni solamente sotto un punto di vista dell’efficienza?”. L’obiettivo – dichiara Serena Giannuzzi delegata Ungdcec al Tirocinio e Rapporti con le Università – è “tutelare le future generazioni di professionisti, perché conoscano con certezza le modalità di svolgimento dell’esame di abilitazione, oltre ad avere garanzia di un esame che possa davvero essere professionalizzante. A questo si aggiunge la volontà di ridefinire in modo strutturale il percorso dell’abilitazione partendo addirittura dall’Università per favorire l’orientamento alla professione, di tutelare i tirocinanti anche in termini di remunerazione da un lato e, al contempo, anche la collettività e il mercato grazie a percorsi che garantiscano le competenze necessarie per entrare nel mondo del lavoro”. LEGGI TUTTO

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    Energia, ENEA guida l’efficienza nelle imprese in Europa

    (Teleborsa) – ENEA coordinerà dieci agenzie dell’energia di altrettanti Paesi UE per fornire supporto a istituzioni, industrie e imprese nel processo di attuazione della nuova Direttiva europea sull’efficienza energetica, che mira a ridurre di un ulteriore 11,7% il consumo di energia finale nell’UE entro il 2030. È quanto prevede il progetto LEAPto11 sul recepimento e l’attuazione dell’articolo 11 della Direttiva, che stabilisce specifici obblighi per imprese a forte consumo di energia e promuove programmi e misure di supporto per quelle non obbligate, con particolare riferimento alle PMI.Le imprese a forte consumo energetico saranno chiamate ad adottare un sistema di gestione dell’energia certificato da un organismo indipendente, mentre quelle con consumi minori, che non attuano sistemi di gestione dell’energia, avranno l’obbligo della diagnosi energetica. Le aziende soggette ad obbligo saranno inoltre tenute a elaborare un piano d’azione concreto sulla base delle raccomandazioni risultanti dalle diagnosi.Nel dettaglio, il progetto si concentrerà nello sviluppo di programmi di supporto, calibrazione dei database di riferimento e miglior utilizzo degli indicatori energetici per le industrie e le imprese dei dieci Stati membri coinvolti. Inoltre, saranno analizzati, anche tramite studi pilota in diversi Paesi europei, i vantaggi correlati alle misure di efficienza energetica previste e i benefici non energetici derivanti dai processi di efficientamento, con approfondimenti sull’impatto che l’azienda può avere nell’attuazione delle misure.Le attività potranno beneficiare di un confronto continuo con operatori di settore, associazioni di categoria e istituzioni nell’ambito di osservatori nazionali e internazionali, grazie anche al sostegno offerto al progetto da parte di numerosi ministeri, autorità di regolazione, associazioni di categoria e camere di commercio dei Paesi partner.”Come coordinatori rafforzeremo la leadership internazionale di ENEA come Agenzia di riferimento sui temi dell’efficienza energetica – commenta il responsabile del progetto Enrico Biele, ricercatore del Dipartimento ENEA di Efficienza energetica –. Il mondo produttivo va incontro a obblighi più stringenti imposti dall’ultima direttiva sull’efficienza energetica. Per il raggiungimento di questi obiettivi europei al 2030, un ruolo fondamentale lo avranno le diagnosi energetiche, i sistemi di gestione dell’energia e una corretta implementazione delle misure di efficientamento”. LEGGI TUTTO

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    Focus Censis Confcooperative: “I disastri ambientali bruciano 210 miliardi e cancellano il Pnrr”

    (Teleborsa) – “È di 210 miliardi di euro il conto che disastri naturali e cambiamenti climatici hanno presentato al nostro paese. Si tratta di un costo pesantissimo pari all’intero importo del PNRR e a 10 manovre finanziarie. Di questi 210 miliardi ben 111 sono determinati dagli effetti dei cambiamenti climatici. Ecco perché la cura del territorio non è un costo, ma un investimento sul sistema paese”. È quanto afferma Maurizio Gardini presidente di Confcooperative commentando i dati che emergono dal Focus Censis Confcooperative “Disastri e climate change conto salato per l’Italia” che certifica, dati alla mano, come negli ultimi 40 anni 1/3 del valore dei danni provocati da eventi estremi nella Ue sia stato pagato dall’Italia.”Venendo agli ultimi anni parliamo di 42,8 miliardi solo dal 2017 al 2022. Nel 2022 è costato quasi 1% di PIL, lo 0,9% per l’esattezza, pari a 17 miliardi circa: un importo – precisa Gardini – poco inferiore a una manovra finanziaria”. Impatto sulle imprese “Ben 1 Pmi su 4 – aggiunge Gardini – sono minacciate, perché localizzate in comuni a rischio frane e alluvioni e presentano una probabilità di fallire del 4,8% più alta di quella delle altre imprese una volta che si sia verificato l’evento avverso. Allo stesso modo queste imprese realizzerebbero un risultato economico inferiore del 4,2% e una dimensione d’impresa, in termini di addetti, anch’essa inferiore alle imprese localizzate in territori non esposti a rischi di frane e alluvioni. L’agricoltura è il settore più colpito: solo nel 2022 persi circa 900 milioni “L’agricoltura – aggiunge Gardini – è il settore economico che risente di più le conseguenze dei cambiamenti climatici. L’andamento dell’economia agricola nel 2022 ha registrato un calo della produzione dell’1,5%, poco meno di 900 milioni di euro”. Buona parte del risultato negativo è da imputare alla diffusa siccità e alla carenza di precipitazioni, tanto che il 2022 è considerato l’anno più caldo di sempre. Quasi tutte le tipologie di coltivazioni hanno subito un duro contraccolpo: la produzione di legumi (-17,5%), l’olio di oliva (-14,6%), i cereali (-13,2%). In flessione anche ortaggi (-3,2%), piante industriali (-1,4%) e vino (-0,8%). Il comparto zootecnico ha subito una riduzione della produzione pari allo 0,6%. Dal punto di vista territoriale, la flessione del volume di produzione ha avuto una maggiore incidenza nel Nord Ovest (-3,5%) e nel Sud (-3,0%), mentre al Centro non si è registrata alcuna variazione. Se si guarda al valore aggiunto, la tendenza negativa appare particolarmente evidente nel nord Ovest con un -7,6%. Al Sud il valore aggiunto si riduce del 2,9%.La storia dei disastri naturali e del climate changeTra il 1980 e il 2022, in Italia le perdite economiche causate da eventi estremi e da disastri naturali si attestano sui 210 miliardi di euro. I cambiamenti climatici hanno prodotto danni per 111, di cui 57,1 miliardi di euro per alluvioni; ondate di calore, con un costo pari a 30,6 miliardi (14,6%); le precipitazioni per 15,2 miliardi di euro (7,2%). Siccità, incendi boschivi e ondate di freddo, invece, hanno causato danni per 8,2 miliardi. I disastri: poco meno di 100 miliardi, sono imputabili a terremoti, eruzioni, frane e altri fenomeni geofisici. Negli ultimi 40 anni 1/3 del valore dei danni provocati da eventi estremi nella Ue è stato “pagato” dall’Italia.(Foto: © federicofoto / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Alluvione maggio 2023, Mimit: 50 milioni di euro per il rilancio dei Comuni di Emilia-Romagna, Toscana e Marche

    (Teleborsa) – Il ministero delle Imprese e del Made in Italy, in attuazione dell’Accordo di programma sottoscritto con le Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche, ha pubblicato l’Avviso pubblico contenente le modalità e i termini di presentazione delle domande di agevolazione per la realizzazione di iniziative imprenditoriali finalizzate agli interventi di riconversione e riqualificazione produttiva dei Comuni interessati dagli eventi alluvionali del maggio 2023. La misura prevede lo stanziamento di 50 milioni di euro per il rafforzamento del tessuto produttivo locale, per la salvaguardia dei lavoratori e l’attrazione di nuovi investimenti. Le domande per richiedere gli incentivi, previsti nel quadro della riforma della legge 181/89, – fa sapere il Mimit in una nota – possono essere presentate da imprese già costituite in forma di società di capitali, cooperative, società consortili e reti di imprese dal 26 marzo al 28 maggio.I Comuni delle regioni coinvolte sono: Argenta (limitatamente alla frazione di Campotto e Lavezzola) in provincia di Ferrara; Bologna (limitatamente alla frazione di Paleotto), Borgo Tossignano, Budrio (limitatamente alla frazione di Prunaro, Vedrana e Vigorso), Casalfiumanese, Castel del Rio, Castel Guelfo di Bologna (limitatamente alla località di capoluogo ovest), Castel Maggiore (limitatamente alla frazione di Castello), Castel San Pietro Terme (limitatamente alle frazioni di Gaiana e Montecalderaro, Molino Nuovo e Gallo Bolognese, capoluogo parco Lungo Sillaro), Castenaso (limitatamente alla frazione di Fiesso, Laghetti Madonna di Castenaso, XXV Aprile), Dozza (limitatamente al capoluogo), Fontanelice, Imola (limitatamente alle frazioni di San Prospero, Giardino, Spazzate Sassatelli, Sasso Morelli, Montecatone, Ponticelli, Pieve di Sant’Andrea, Sesto Imolese, Ponte Massa, Tremonti, Autodromo Codrignanese), Loiano, Medicina (limitatamente alle frazioni di Villa Fontana, Sant’Antonio, Portonovo, Fiorentina, Buda, Fossatone, Crocetta, Fantuzza, Ganzanigo, San Martino, Via Nuova), Molinella (limitatamente alle frazioni di Selva Malvezzi e San Martino in Argine), Monghidoro, Monte San Pietro (limitatamente alle frazioni di Monte San Giovanni, Calderino, Loghetto, Amola), Monterenzio, Monzuno, Mordano, Ozzano dell’Emilia (limitatamente alle frazioni di Quaderna zona industriale, Ciagniano, Settefonti, Montearmato, Cà del Rio, Molino del Grillo, Noce Mercatale), Pianoro (limitatamente alle frazioni di Paleotto, Botteghino, Livergnano), San Benedetto Val di Sambro (limitatamente alle frazioni di Bacucco, Ca’ Nova Galeazzi e Molino della 6 Valle), San Lazzaro di Savena (limitatamente alle frazioni di Ponticella, Farneto, Pizzocalvo, Borgatella di Idice e Cicogna), Sasso Marconi (limitatamente alle frazioni di Mongardino e Tignano), Valsamoggia (limitatamente alle frazioni di Savigno, Monteveglio e Castello di Serravalle), in provincia di Bologna; Bagno di Romagna, Bertinoro, Borghi, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Cesena, Cesenatico, Civitella di Romagna, Dovadola, Forlì, Forlimpopoli, Galeata, Gambettola, Gatteo, Longiano, Meldola, Mercato Saraceno, Modigliana, Montiano, Portico e San Benedetto, Predappio, Premilcuore, Rocca San Casciano, Roncofreddo, San Mauro Pascoli, Santa Sofia, Sarsina, Savignano sul Rubicone, Sogliano al Rubicone, Tredozio, Verghereto, in provincia di Forlì-Cesena; Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara di Romagna, Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Cervia, Conselice, Cotignola, Faenza, Fusignano, Lugo, Massa Lombarda, Ravenna, Riolo Terme, Russi, Sant’Agata sul Santerno, Solarolo, in provincia di Ravenna; Montescudo, Casteldelci, Sant’Agata Feltria, Novafeltria, San Leo, in provincia di Rimini; Fano, Gabicce Mare, Monte Grimano Terme, Montelabbate, Pesaro, Sassocorvaro Auditore, Urbino, in provincia di Pesaro e Urbino; Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio, Londa, in provincia di Firenze.Le iniziative imprenditoriali devono prevedere programmi di investimento con spese ammissibili di importo non inferiore a 1 milione di euro. Le agevolazioni saranno concesse nella forma del contributo in conto impianti, dell’eventuale contributo diretto alla spesa e del finanziamento agevolato, alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dal “Regolamento GBER”.Gli sportelli per la presentazione delle domande sono gestiti da Invitalia per conto del Ministero. LEGGI TUTTO

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    Hi-tech, Altroconsumo: i marchi favoriti dai consumatori

    (Teleborsa) – Gli apparecchi hi-tech fanno ormai parte della nostra vita quotidiana e rappresentano una voce importante dei consumi di ogni giorno. Ma quanto sono affidabili e quanto soddisfano chi li utilizza? Un’indagine di Altroconsumo, in collaborazione con le organizzazioni di consumatori europee in Francia, Spagna, Belgio e Portogallo, ha provato a rispondere a questa domanda attraverso l’esperienza di oltre 37mila soci. I risultati sono in generale positivi, ma non mancano le sorprese, perché alcuni marchi molto diffusi talvolta deludono le aspettative. L’indagine ha riguardato smartphone, pc portatili, tv a schermo piatto, tablet, stampanti e, per la prima volta, anche due oggetti hi-tech di tendenza: i braccialetti fitness e gli smartwatch. Oltre a affidabilità e soddisfazione, l’indagine ha riguardato anche la durata media di vita e i motivi che spingono ad un nuovo acquisto: spesso si tratta di un guasto, in particolare è la batteria a dare problemi, ma molte volte è anche la voglia di inseguire la moda del momento. Il che forse trova riscontro anche nel basso numero di persone che scelgono un dispositivo usato o ricondizionato: il 12% per i pc, il 10% per gli smartphone, seguiti da tablet al 7% e smartwatch o braccialetti fitness al 4%.Smartphone – Lo smartphone è tra i dispositivi che durano di meno (4 anni e 8 mesi in media) e la batteria è il primo problema segnalato (21% dei casi). Non tutte le marche risultano pienamente affidabili, per esempio Oppo e Motorola ottengono solo un punteggio buono, mentre al vertice della classifica troviamo Google, Poco e Asus. Il motivo principale per sostituire il modello precedente è il fatto che “era superato” sebbene funzionante (38%), seguito dal guasto o il cattivo funzionamento (36%).TV a schermo piatto – La tv è l’apparecchio che dura di più (8 anni e 4 mesi in media), in cima alla classifica di affidabilità troviamo Sony, Sharp LG e Panasonic, mentre qualche delusione la riservano i marchi Hisense e Xiaomi. I problemi denunciati riguardano soprattutto i guasti al telecomando (22%). Anche in questo caso prevale la sostituzione perché il modello, anche se funzionante, era superato (40%), seguita dal guasto o malfunzionamento (35%).PC Portatili – Guasti a batteria (28%) e hard disk (20%) sono i problemi più segnalati, ma i notebook sono spesso sostituiti anche per rincorrere i modelli più nuovi (41%). Alcuni marchi anche molto noti ottengono un giudizio solo buono per l’affidabilità, mentre Huawei, Apple, Lenovo, Asus e Toshiba svettano in cima alla classifica per l’ottima affidabilità. La durata media del prodotto si attesta sui 7 anni.Tablet – La batteria è il primo dei problemi segnalati (20%) per un prodotto la cui durata media è di 5 anni e 5 mesi. Tra i dodici marchi più diffusi del campione, Acer e Amazon sono gli unici che hanno una qualità solo media, particolarmente affidabili invece Apple, Samsung e Xiaomi. Quasi 1 intervistato su 2 lo cambia perché lo considera superato (46%) e 1 su 3 perché non funziona più bene o è fuori uso.Stampanti – Le stampanti hanno una durata media di 6 anni e 4 mesi e vengono sostituite principalmente per motivi legati al malfunzionamento (68%), in particolare il 16% del campione ha scelto di cambiare stampante perché sarebbe stato troppo costoso ripararla. Il problema che si incontra più di frequente è legato alla connessione wi-fi (26%). Fra le marche più affidabili ci sono Oki, Ricoh e Xerox.Smartwatch e Braccialetti Fitness – Queste 2 categorie mostrano alcuni elementi comuni: la durata media, di poco superiore ai 3 anni e i frequenti problemi con il cinturino, che si rivela essere il principale tallone d‘Achille di entrambi. Alcuni marchi, anche molto noti come Samsung e FitB(Foto: William Hook su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    GNL, manutenzione straordinaria Terminale FSRU Toscana inizia il 1° marzo

    (Teleborsa) – OLT Offshore LNG Toscana, società controllata da Snam e Igneo Infrastructure Partners, ha comunicato che il terminale FSRU Toscana sarà sottoposto al previsto periodo di manutenzione straordinaria il 1° marzo 2024. Il terminale FSRU Toscana è una delle principali infrastrutture di interesse nazionale per l’importazione del GNL (Gas naturale Liquefatto).Il termine dell’attività di manutenzione è programmato per il 31 ottobre 2024. Durante questo periodo il servizio di rigassificazione sarà interrotto. In precedenza, era stato comunicato che la manutenzione straordinaria sarebbe iniziata all’inizio di aprile 2024. LEGGI TUTTO

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    Safe: investimenti esteri in Cina nel 2023 ai minimi da 30 anni (- 82% rispetto a quelli del 2022)

    (Teleborsa) – Gli investimenti diretti di imprese straniere (Fdi) in Cina sono saliti nel 2023 di appena 33 miliardi di dollari, al livello più basso dal 1993, a sottolineare le sfide di Pechino per attirare nuovi fondi a sostegno della sua economia, tra il calo della fiducia e gli investitori alla ricerca di rendimenti più elevati. A dichiararlo è la State Administration of Foreign Exchange (Safe), che sottolinea anche come i flussi dello scorso anno sono stati inferiori dell’82% rispetto a quelli del 2022.L’indicatore Safe è più volatile rispetto ad altri sugli investimenti diretti in quanto comprende una gamma più ampia di attività legate agli afflussi di capitali esteri.(Foto: Joshua Mayo su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    “Chi rompe, paga”, Valditara: bene, la scuola è patrimonio innanzitutto degli stessi studenti

    (Teleborsa) – “Accolgo con soddisfazione il fatto che gli studenti del collettivo del Virgilio di Milano si siano dati delle regole per la loro occupazione, partendo dal presupposto che la scuola è patrimonio innanzitutto degli stessi studenti, che deve essere rispettata e tutelata contro i vandali, riaffermando il principio che ‘chi rompe paga’. Parlare chiaro con i ragazzi è giusto, il mio duro intervento dopo la devastazione al liceo Severi di Milano è evidentemente servito. Spiace che alcuni adulti invece abbiano confuso il diritto di protestare con quello di devastare. Due cose molto diverse per ogni persona di buon senso”. Lo ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara. LEGGI TUTTO