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    Cifra recuperabile, almeno in parte, con la proroga al 15 marzo delle scadenze

    (Teleborsa) – Con la proroga per i versameti delle due rate della rottamazione-quater scadute nel 2023 il fisco potrebbe recuperare i 5,4 miliardi che mancano all’appello, consentendo ai contribuenti interessati di non decadere dai benefici della definizione agevolate delle cartelle esattoriali per non aver pagato gli importi previsti. I dati sono stati resi noti dalla sottosegretaria all’Economia, Lucia Albano, rispondendo al question time in Commissione finanze alla Camera. Nel dettaglio, Albano ha precisato che “rispetto agli importi da corrispondere per le rate in scadenza nel 2023, pari a 11,9 miliardi di euro, il tasso di decadenza complessivamente registrato si e’ attestato al 45,4% pari a 5,4 miliardi di euro”. Cifra, quindi, che potrebbe entrate nelle casse dell’erario, probabilmente solo in parte, con la nuova scadenza per i versamenti, fissata con il decreto milleproroghe al 15 marzo 2024 a cui si aggiungono cinque giorni di tolleranza, facendo così arrivare di fatto la scadenza al 20 marzo. Lo stesso termine è previsto per il versamento della terza rata. La sottosegretaria ha fornito anche i dati sui tassi di decadenza delle precedenti rottamazioni: gli importi che i contribuenti, che hanno inizialmente aderito alle definizioni agevolate (che permettono di mettersi in regola con il fisco pagando il dovuto e con uno sconto di interessi e sanzioni) non hanno poi versato. Il tasso di decadenza è stato pari al 53% per la prima rottamazione, al 67% per la seconda rottamazione e al 70% per terza rottamazione. LEGGI TUTTO

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    USA, fiducia consumatori Università di Michigan in aumento a febbraio

    (Teleborsa) – Attesa in miglioramento la fiducia dei consumatori americani a febbraio 2024. Secondo i dati preliminari dell’Università del Michigan, il sentiment dei consumatori è stimato in aumento a 79,6 punti rispetto ai 79 punti del mese di gennaio, ma inferiore alle attese degli analisti che si attendevano un livello in aumento solo fino a 80 punti.Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è peggiorato a 81,5 punti dagli 81,9 punti precedenti (le attese erano per 82 punti), mentre l’indice sulle attese è salito a 78,4 punti dai 77,1 precedenti (il consensus era a 76,5 punti).(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Autonomia Differenziata, Russo (UN.I.COOP.): “Favorevoli per colmare gap Nord-Sud Paese”

    (Teleborsa) – “Il progetto di riforma attualmente in discussione in Parlamento potrebbe rappresentare una possibilità importante per le Regioni e per le imprese, in particolare, del Sud Italia”. Lo ha dichiarato la presidente di UN.I.COOP. Lucia Dello Russo, commentando la riforma dell’autonomia differenziata approvata al Senato che in questi giorni arriva alla Camera. “L’opportunità per le Regioni di trattenere una parte consistente del gettito fiscale – prosegue Dello Russo – consentirebbe agli amministratori locali di individuare e andare incontro alle necessità della cittadinanza, garantendo una maggiore trasparenza nella fornitura dei servizi e nella realizzazione delle infrastrutture. Nella pratica molto dipenderà dai finanziamenti che lo Stato centrale potrà mettere a disposizione per far convergere le prestazioni verso lo stesso livello. Inoltre, occorrerà accompagnare questa riforma con un piano pluriennale di investimenti, tale da garantire che quelle risorse vadano a colmare le lacune riscontrate e ridurre il gap che intercorre tra Nord e Sud Italia. Il Mezzogiorno ha una rilevanza importante per l’economia del Paese, tenendo conto del suo profilo industriale, sede di poli di eccellenza in vari settori come quello automobilistico, tecnologico, farmaceutico, alimentare ed energetico”. “Siamo quindi favorevoli a dare più potere alle Regioni, stabilendo però degli standard per garantire ai cittadini eguali servizi, a partire dalla sanità, in modo tale da prevedere più uniformità e coesione nel Paese. Al contempo, – conclude la presidente di UN.I.COOP. – è necessaria una riforma della p.a. accelerando il processo di digitalizzazione e semplificazione al fine di ridurre la burocrazia e promuovere il corretto funzionamento dell’intero apparato amministrativo. Come sostiene il Prof. Sabino Cassese, infatti, la determinazione dei Livelli essenziali delle prestazioni rappresenta solo il ‘penultimo miglio’ poiché molto dipende dalla qualità dell’amministrazione”. LEGGI TUTTO

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    USA, permessi edilizi gennaio -1,5% apertura cantieri -14,8%

    (Teleborsa) – Giungono dati negativi a gennaio 2024 dal mercato edilizio americano. Secondo il Dipartimento del Commercio statunitense i nuovi cantieri avviati hanno registrato un decremento del 14,8%, attestandosi a 1,331 milioni di unità, dopo l’aumento del 3,3% registrato a dicembre (dato rivisto da -4,3%). Le attese degli analisti avevano previsto un numero più alto di cantieri aperti a quota 1,450 milioni.I permessi edilizi rilasciati dalle autorità competenti hanno registrato, nello stesso periodo, un decremento dell’1,5% a 1,470 milioni di unità, dopo il +1,8% registrato il mese precedente. Le attese degli analisti erano per un aumento dei permessi a 1,509 milioni. LEGGI TUTTO

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    ASPI, Tomasi: “Stiamo lavorando per la rete del futuro, campania officina di innovazione”

    (Teleborsa) – La rete autostradale italiana in questo 2024 compie un secolo di vita. Cento anni di sviluppo economico del Paese, di cui l’infrastruttura autostradale è stata motore e fattore abilitante, ricoprendo, allora come oggi, un ruolo strategico e insostituibile per la mobilità delle merci e delle persone. Oggi siamo entrati in una nuova “rivoluzione” della mobilità, a partire dalla Campania. Questi i temi al centro dell’incontro che si è svolto questa mattina a Napoli, nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, a cui hanno partecipato tra gli altri il sindaco di Napoli e della Città Metropolitana, Gaetano Manfredi, e l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi. Un confronto a partire dal testo “La Rivoluzione della mobilità sostenibile parte dalle autostrade. Sicure, digitali, decarbonizzate”, edito dal Sole 24 Ore e realizzato in collaborazione con Politecnico di Milano, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Università degli Studi di Napoli Federico II, CNR Stems, Autostrade per l’Italia, Cdp, Enea, Eni, RSE – Ricerca Sistema Energetico e Snam. “Abbiamo scelto Napoli – spiega Tomasi – per raccontare la nostra ricerca, proprio perché consideriamo questo territorio un’officina di innovazione. Dall’Autostrada del Sole alla Tangenziale, uno dei tratti più trafficati di Italia, la Campania si conferma tra i principali campi di prova per la messa a terra di soluzioni all’avanguardia e un piano di ammodernamento in piena realizzazione. Il nostro studio, frutto di una sinergia tra operatori di settore, attori del sistema economico e del mondo accademico dimostra chiaramente la crucialità della rete autostradale nel nostro Paese, un’infrastruttura capillare attorno alla quale si sono sviluppati i principali settori industriali italiani. Un orgoglio della nostra ingegneria negli anni del boom economico che oggi ci offre la possibilità di vincere una nuova grande sfida. Una rivoluzione positiva per traghettare la rete nel futuro, rendendola verde, digitale, sempre più sicura e performante: un impegno che, come Gruppo, stiamo portando avanti in modo integrato proprio a partire da questo territorio”. Il parco auto italiano è rappresentato da circa 40 milioni di veicoli. Oggi circa il 90% degli spostamenti quotidiani di merci e circa l’85% di spostamenti di persone avviene su gomma. Numeri che – sottolinea Aspi in una nota – confermano da un lato la strategicità della rete autostradale per il tessuto economico del Paese, dall’altro l’esigenza di una riflessione generale sulla modernizzazione e rigenerazione della rete, per allungarne la vita utile e la sua capacità di resistere allo stress a cui viene sottoposta quotidianamente.Un patrimonio complesso senza eguali nel panorama europeo, che solo in Campania – per quanto riguarda i tratti in gestione al Gruppo Aspi – è composto di oltre 300 km di rete, tra A1, A16, A30 e Tangenziale di Napoli, caratterizzati da circa 50 km di infrastrutture principali quali ponti, viadotti e gallerie. Una rete soggetta a un costante incremento di traffico, in alcune tratte prossimo al livello di saturazione. In Campania, il traffico complessivo annuo sui tratti in gestione ammonta a più di 5 miliardi di chilometri percorsi, come fare 342 volte il giro del mondo ogni giorno. Sulla A1 il flusso giornaliero medio è pari a circa 60mila veicoli, sulla A30 a circa 45mila veicoli e sulla A16 a circa 26mila veicoli. La Tangenziale di Napoli, inoltre, risulta sicuramente tra le tratte più trafficate d’Italia con flussi medi giornalieri di circa 113mila veicoli, più del doppio dei volumi medi di rete ASPI, e picchi fino a 138mila veicoli. In particolare, la Tangenziale di Napoli, si conferma un vero e proprio laboratorio per la messa a terra di soluzioni pensate nell’ottica della mobilità sostenibile. Infrastruttura strategica costruita negli anni Settanta con i suoi 20,2 km è tra le più attraversate quotidianamente in Italia. Attualmente il Gruppo su questo tratto sta portando avanti, oltre a molteplici interventi di ammodernamento su viadotti, gallerie e barriere di sicurezza, una serie di interventi di innovazione tecnologica che vanno dai sofisticati sistemi di monitoraggio delle infrastrutture a diverse tecnologie per potenziare la sicurezza, il comfort di guida e la sostenibilità. LEGGI TUTTO

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    AdI, INPS: possibile verificare stato domande gennaio

    (Teleborsa) – Gli utenti che hanno presentato domanda di Assegno di Inclusione entro il 31 gennaio potranno visualizzare nel portale istituzionale dell’Inps, all’interno della procedura Adi, se questa è stata accolta, respinta oppure posta in evidenza o sospesa per la necessità di un supplemento istruttorio.Lo rende noto l’Inps spiegando che qualora la domanda risultasse in evidenza per Isee con difformità, il richiedente riceverà una specifica comunicazione e avrà 60 giorni per integrare la documentazione, colmare le omissioni oppure ripresentare una nuova DSU. Decorso inutilmente tale termine, la domanda sarà respinta. Le domande con una incongruenza tra DSU e stato di famiglia, risultante dagli archivi a disposizione dell’Istituto, e quelle per le quali è stata dichiarata una situazione di svantaggio sono sospese per le opportune ulteriori verifiche. Tali domande saranno comunque definite decorsi 60 giorni dall’inizio della sospensione. In particolare, in base al principio del silenzio assenso, qualora entro il predetto temine, la condizione di svantaggio non sia certificata dall’amministrazione preposta alla verifica, l’INPS sarà tenuta a considerare la domanda accolta e a procedere al pagamento. Sono inoltre sospese le domande per cui si rende necessario un supplemento istruttorio in ordine ai requisiti reddituali o alla presenza di una persona disabile nel nucleo familiare.In questi ultimi casi, la necessità di ulteriori verifiche sarà comunicata agli interessati e l’esito definitivo sarà reso noto entro il corrente mese. Si ricorda che, rispetto alle domande respinte, è possibile presentare istanza di riesame, entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento, o ricorso giudiziario. A tal fine, dal prossimo 27 febbraio, direttamente dal portale istituzionale dell’Inps, sarà visualizzabile il dettaglio delle causali di reiezione della domanda. LEGGI TUTTO

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    UE, accordo provvisorio sulla direttiva sull’inquinamento provocato dalle navi

    (Teleborsa) – Il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio su una direttiva rivista sull’inquinamento provocato dalle navi, come parte del pacchetto legislativo sulla “sicurezza marittima”.”I mari e gli oceani sono il nostro bene comune. Queste nuove norme porranno l’UE in prima linea quando si tratta di spedizioni pulite. Abbiamo trovato un compromesso che garantirà mari più puliti in Europa fornendo allo stesso tempo condizioni di parità per un settore marittimo dinamico”, ha commentato Paul Van Tigchelt, vice primo ministro belga (che ha la presidenza di turno della Commissione UE).La direttiva rivista incorpora gli standard internazionali nel diritto dell’UE, garantendo che i responsabili di scarichi illegali di sostanze inquinanti siano soggetti a sanzioni dissuasive, efficaci e proporzionate per migliorare la sicurezza marittima e proteggere meglio l’ambiente marino dall’inquinamento provocato dalle navi. LEGGI TUTTO

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    UE, età mediana sale a 44,5 anni. Gli italiani i più anziani con 48,4 anni

    (Teleborsa) – Il 1° gennaio 2023, l’età mediana della popolazione dell’Unione europea ha raggiunto i 44,5 anni. Ciò significa che metà della popolazione dell’UE aveva più di 44,5 anni, mentre l’altra metà era più giovane. L’età mediana della popolazione dell’UE è aumentata di 2,3 anni rispetto al 2013, quando era di 42,2 anni, secondo quanto comunicato da Eurostat, l’ufficio statistico dell’UE.Guardando ai singoli paesi, l’età mediana varia tra 38,4 anni a Cipro e 48,4 anni in Italia. Tra il 2013 e il 2023, l’età mediana è aumentata in tutti i membri dell’UE, ad eccezione di Malta e Svezia, dove è diminuita (rispettivamente -0,4 e -0,1 anni), e in Germania, dove l’età media è rimasta invariata.In cinque paesi dell’UE, l’età mediana della popolazione è aumentata di 4 anni o più. L’età mediana in Portogallo è aumentata di 4,4 anni, il valore più alto tra i paesi dell’UE. Seguono Grecia, Spagna, Slovacchia e Italia, registrando un aumento di 4,0 anni.L’indice di dipendenza degli anziani dell’UE, definito come il rapporto tra il numero di anziani (di età pari o superiore a 65 anni) e il numero di persone in età lavorativa (15-64 anni), era pari al 33,4% al 1° gennaio 2023. L’indicatore è aumentato di 5,7 punti percentuali (pp) dal 1° gennaio 2013, quando era al 27,7%.I rapporti più alti sono stati registrati in Portogallo (38,0%), Italia e Finlandia (entrambi 37,8%). I rapporti più bassi si sono verificati in Lussemburgo (21,5%), Irlanda (23,2%) e Cipro (24,7%). LEGGI TUTTO