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    USA, crescita PIL 3° trimestre al 4,9%

    (Teleborsa) – Rivista al ribasso la crescita dell’economia statunitense nel 3° trimestre del 2023. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Economic Analysis, che pubblica oggi i dati definitivi, il PIL americano è salito del 4,9% su base trimestrale, rispetto al +5,2% della seconda stima e contro il +2,1% del trimestre precedente.Si è registrata una crescita dei consumi, che segnano un +3,1% dal +3,6% registrato nel trimestre precedente.Il PCE price index, una misura dell’inflazione, si attesta al 2,6% (dal 2,5%), mentre l’indice PCE core registra un +2% (+2,3% le attese), rispetto al +3,7% precedente. LEGGI TUTTO

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    USA, peggiora l’attività manifatturiera nell’area di Philadelphia

    (Teleborsa) – Peggiora l’attività del settore manifatturiero nell’area di Philadelphia (Stati Uniti). A dicembre, l’indice relativo all’attività manifatturiera del distretto Fed di Philadelphia (Philly Fed) si è portato a -10,5 punti dai -5,9 di novembre. Il dato è anche peggiore delle attese degli analisti, che indicavano un livello di -3 punti. Va detto che un indice superiore allo zero indica che all’interno del distretto di Philadelphia ci sono nel settore manifatturiero più imprese ottimiste che pessimiste, viceversa un indice sotto lo zero indica il prevalere del numero di imprese pessimiste. LEGGI TUTTO

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    Marche Multiservizi, Tiviroli: “A Pesaro via libera alle Ecoisole informatizzate”

    (Teleborsa) – Dal 5 febbraio 2024 il centro storico di Pesaro abbandonerà il sistema di raccolta differenziata porta a porta per sperimentare un nuovo modello per la gestione dei rifiuti con le isole ecologiche informatizzate. Il Comune di Pesaro in collaborazione con Marche Multiservizi ha dato vita a questo progetto con l’obiettivo di aumentare la separazione dei rifiuti e recuperare quantità sempre maggiori di materiali riciclabili, per contribuire a rendere la città più bella in vista del 2024 quando Pesaro sarà capitale della cultura italiana e per pensare ad un sistema della gestione del rifiuto più sostenibile e meno impattante a livello ambientale. LEGGI TUTTO

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    SACE, al via Flex4Future: la nuova organizzazione del lavoro flessibile

    (Teleborsa) – Eliminazione dei controlli sulle timbrature, smart working illimitato activity-based e sperimentazione su base volontaria della settimana di 4 giorni. Queste le novità della nuova organizzazione del lavoro “Flex4Future” adottata da SACE. La nuova organizzazione del lavoro flessibile, fondata su fiducia reciproca e responsabilizzazione, coinvolgerà per la prima volta tutti i 950 lavoratori del Gruppo. SACE Flex4Future sarà infatti oggetto di studio da parte dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano per monitorare l’efficacia e analizzare gli impatti del percorso intrapreso, sia in termini di produttività del lavoro sia di benessere delle persone. Lo sviluppo di questo nuovo modello conterà, inoltre, sulla partnership di Microsoft per le tecnologie innovative abilitanti la trasformazione. LEGGI TUTTO

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    BAPR, accordo di ricambio generazionale: 62 uscite e 31 nuove assunzioni

    (Teleborsa) – Banca Agricola Popolare di Ragusa (BAPR), la maggiore banca indipendente siciliana, ha comunicato che si è oggi concluso il processo di adesione volontaria all’accordo siglato lo scorso 21 novembre con le Organizzazioni Sindacali Fabi, First Cisl, Fisac Cgil e Uilca, finalizzato a realizzare un percorso di ricambio generazionale e professionale. L’accordo consentirà l’ingresso in azienda di 31 nuove risorse che, aggiungendosi alle 26 già inserite nel periodo 2021-2022 per effetto del precedente accordo sottoscritto a novembre 2020, portano all’8% il tasso di turn over dell’organico a regime.L’accordo siglato si innesta in una logica di continuità nel percorso avviato nel 2020 e consentirà, nel periodo 2024-2025, l’uscita volontaria di 62 lavoratori a fronte delle quali verranno effettuate 31 nuove assunzioni, di cui almeno il 50% saranno giovani al di sotto dei 30 anni di età.L’accordo “rappresenta un ulteriore e fondamentale tassello nel perseguimento degli obiettivi fissati dal Piano d’Impresa 2022-2024, anche nell’ottica dell’evoluzione delle competenze necessarie per governare la digitalizzazione – ha commentato l’AD Saverio Continella – Prosegue, quindi, l’impegno della Banca nel sostegno alla nuova occupazione, anche giovanile, finalizzata al necessario ricambio generazionale”. LEGGI TUTTO

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    UE approva Aiuto di Stato italiano da 17,7 miliardi per stoccaggio centralizzato energia

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato, un piano italiano da 17,7 miliardi di euro per sostenere la costruzione e il funzionamento di un sistema centralizzato di stoccaggio dell’energia elettrica. La misura contribuisce al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo e del pacchetto “Fit for 55”, consentendo l’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili nel sistema elettrico italiano.Il regime notificato dall’Italia sosterrà la costruzione di impianti di stoccaggio dell’energia elettrica con una capacità congiunta di oltre 9 GW/71 GWh, si legge in una nota dell’esecutivo UE. Il programma durerà fino al 31 dicembre 2033.Nell’ambito del regime, l’aiuto assumerà la forma di pagamenti annuali a copertura dei costi di investimento e di funzionamento per gli sviluppatori di sistemi di stoccaggio dell’elettricità. L’elenco delle tecnologie di stoccaggio dell’elettricità ammissibili sarà rivisto ogni due anni per riflettere gli sviluppi tecnologici. Attualmente, le tecnologie ammissibili includono lo stoccaggio elettrochimico degli ioni di litio, nonché gli impianti di stoccaggio con pompaggio idroelettrico.Nell’ambito della misura sarà istituita una nuova “piattaforma di trading time-shifting”. Attraverso questa piattaforma, la capacità di stoccaggio verrà messa in comune e offerta a terzi sotto forma di prodotti time-shifting standardizzati.”Oggi abbiamo approvato questo piano italiano da 17,7 miliardi di euro, che contribuirà in modo significativo agli obiettivi di decarbonizzazione e neutralità climatica dell’UE – ha commentato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva e responsabile della politica di concorrenza – Lo stoccaggio centralizzato dell’elettricità offre flessibilità e facilita la diffusione delle fonti rinnovabili. Questo schema innovativo contribuirà ad accelerare la transizione green, riducendo al minimo eventuali distorsioni della concorrenza”. LEGGI TUTTO

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    Collegio sindacale, pubblicate le nuove norme per le quotate

    (Teleborsa) – Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha pubblicato le nuove Norme di comportamento del collegio sindacale di società quotate, che aggiorna, al termine di una pubblica consultazione, il precedente documento dell’aprile 2018. Le Norme hanno natura tecnica e deontologica e hanno lo scopo di orientare l’attività degli iscritti all’Albo dei commercialisti che svolgono incarichi nei collegi sindacali di società quotate. Ogni Norma risulta composta da Principi e Criteri applicativi corredati da riferimenti normativi.”Questo Consiglio nazionale – spiega il presidente della categoria, Elbano de Nuccio – ha rivolto una precipua attenzione ai compiti dei sindaci di società quotate. In questo testo le modalità attraverso le quali il collegio sindacale esercita l’attività di vigilanza sono modulate in funzione della complessità e delle caratteristiche dimensionali, organizzative, di settore e di modello di business e dei profili di rischio propri della società vigilata. In quest’ottica, è chiara l’importanza che strutturati flussi informativi, provenienti dall’organo di amministrazione, dal comitato controllo e rischi, ove presente, dalla società di revisione e dalle restanti funzioni e dai ruoli di controllo – in particolare dall’internal audit – possono rappresentare per i sindaci, dovendo pianificare il collegio sindacale la propria attività in funzione della rilevanza dei rischi evidenziati dall’analisi delle informazioni acquisite. La trasmissione e lo scambio delle informazioni – continua – sono utili sia per interventi di reazione o di correzione delle criticità riscontrate, sia per esercitare poteri propositivi volti a impedirne la ripetizione. Si tratta all’evidenza di compiti di notevole ampiezza e rilevanza nella governance societaria che richiedono il possesso di competenze tecniche e professionalità appropriate al settore di attività e alle caratteristiche della società, il possesso di indipendenza, necessaria per svolgere l’incarico con obiettività e integrità, nonché impegno e tempo adeguati a un diligente svolgimento dell’attività di vigilanza”.I due consiglieri nazionali delegati ai Sistemi di controllo e revisione legale (financial e non financial), Gian Luca Ancarani e Maurizio Masini, sottolineano “l’importanza che hanno avuto la pubblica consultazione e l’interlocuzione con le autorità di vigilanza” e spiegano le novità del documento. “Oltre a un rinnovato ordine espositivo delle Norme all’interno delle sezioni, – chiariscono Ancarani e Masini – sono state apportate modifiche al fine di adeguarne i contenuti all’evoluzione del quadro normativo, venutasi a determinare anche a seguito della definitiva entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, e ai nuovi Principi e Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance approvato il mese di gennaio 2020. È stata sottolineata, pertanto, la rilevanza che rivestono l’ordinaria collaborazione e il continuo scambio di informazioni con le funzioni aziendali che assolvono specifici compiti di controllo interno, con i comitati endoconsiliari e, in particolare, con il comitato controllo e rischi, quando esistente. Le Norme – aggiungono – riportano i Principi applicabili in via generale ai collegi sindacali delle società con azioni quotate in mercati regolamentati. Nondimeno, tali Principi vanno sia integrati con eventuali disposizioni dettate per gli organi di società che operano in settori vigilati, sia applicati in misura proporzionata alla natura, alla dimensione e alla complessità dell’attività in concreto esercitata dalla società. Pur riferendosi alle società quotate in mercati regolamentati, le Norme rappresentano un punto di riferimento al quale possono utilmente ispirarsi anche le società con azioni negoziate nei mercati alternativi, previa valutazione, anche in relazione agli assetti proprietari e alle peculiarità delle singole operazioni, dell’opportunità di adeguarsi alle medesime”. LEGGI TUTTO

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    Cittadini e competenze digitali, a che punto siamo? Il report Istat

    (Teleborsa) – Nel 2023 in Italia la quota di persone tra i 16 e i 74 anni che dispone di competenze digitali almeno di base si attesta al 45,7%, valore stabile rispetto al 2021, ma sotto la media europea del 55,5%. Lo rileva l’Istat nel suo report 2023 su cittadini e Ict, ricordando che l’obiettivo target Ue fissato per il 2030 è che l’80% di cittadini (utenti di Internet negli ultimi tre mesi e tra i 16 e i 74 anni) possegga competenze digitali almeno di base.Nel nostro Paese, come in altri Paesi europei, le competenze digitali sono caratterizzate da forti divari associati alle caratteristiche socio-culturali della popolazione, afferma l’istituto. Nel 2023 il 61,7% dei ragazzi di 20-24 anni residenti in Italia che ha usato Internet negli ultimi 3 mesi ha competenze digitali almeno di base. Tale quota decresce rapidamente con l’età per arrivare al 42,2% tra i 55-59enni e ad attestarsi al 19,3% tra le persone di 65-74 anni. Questo livello di competenze risulta caratterizzato da una forte disparità a favore degli uomini, che nel nostro Paese è di 3,1 punti percentuali. Va però evidenziato che almeno fino ai 34 anni di età si registra un vantaggio femminile per poi invertire il segno a partire da 45 anni. Le competenze digitali sono ancora prerogativa delle persone con titolo di studio elevato. Infatti, il 77,6% delle persone di 25-54 anni con istruzione terziaria ha competenze digitali almeno di base. La quota scende al 26,4% sempre in riferimento alle persone della stessa coorte ma con titolo di studio basso (fino alla licenza media).Dal report emerge che nel 2023 il tasso di diffusione di Internet tra le famiglie residenti in Italia con almeno un componente di 16-74 anni è del 91,9% e, continua a essere un valore pressoché in linea con la media Ue27 (93% nel 2023). Se si estende l’analisi a tutte le famiglie, senza tener conto dell’età dei componenti, la quota di quelle che dispongono di un accesso a Internet è pari all’84,1% (+1 punto percentuale sull’anno precedente). Supera di oltre 5 punti percentuali il divario tra il Centro-nord e il Mezzogiorno quanto a disponibilità di accesso a Internet da casa. Le regioni con una situazione migliore sono la Lombardia (86,8%), il Trentino-Alto Adige e il Lazio (entrambe con l’86,7%). L’ampiezza demografica del Comune di residenza continua a essere un fattore discriminante: nei Comuni centro delle aree metropolitane il tasso di connessione supera di 4,2 punti percentuali la media nazionale (88,3%), invece nei Comuni fino a 2mila abitanti si ferma al 76,9%. Nelle famiglie composte da soli anziani (convenzionalmente individui di età dai 65 anni e più) c’è una minore diffusione, poco più della metà (53,4%) dispone di un accesso a fronte del 98,6% di quelle in cui è presente almeno un minore e del 93,6% di quelle senza minori ma i cui componenti non siano solo anziani. Anche il titolo di studio posseduto dai componenti della famiglia è positivamente correlato alla disponibilità di un accesso a Internet: il 97,8% delle famiglie con almeno un componente laureato accede a Internet da casa, rispetto al 59,8% di quelle in cui il titolo di studio più elevato è al massimo la licenza media.Nel 2023, il 41,2% degli italiani di 15 anni e più ha utilizzato lo strumento dell’identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CIE (Carta d’Identità Elettronica) nei 12 mesi precedenti per accedere a servizi online della Pubblica Amministrazione o dei gestori dei servizi pubblici o ai servizi di aziende, imprese o organizzazioni no profit. LEGGI TUTTO