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    Euro digitale, Cipollone (BCE): servono ancora 2 anni per avere prodotto disponibile

    (Teleborsa) – Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della BCE, ha fatto sapere che lo scorso novembre l’Eurosistema delle banche centrali e la Banca Centrale Europea hanno avviato la fase di preparazione per l’euro digitale e “potrebbero volerci ancora un paio di anni per avere un prodotto disponibile”. “Nel mio ruolo precedente alla Banca d’Italia ricevevo ogni anno una pila di lettere dai sindaci di piccoli comuni, che mi dicevano che i loro anziani dovevano fare magari 50 km per trovare un bancomat. L’euro digitale risolverebbe queste situazioni”, ha sottolineato nel corso di un’audizione al Parlamento europeo.Sulla selezione di fornitori di sistemi e infrastrutture per il futuro euro digitale la BCE intende assicurare che si tratti di “imprese europee possedute da cittadini europei”, ha assicurato Cipollone, aggiungendo che nell’ipotesi di contenziosi la BCE è pronta a puntare i piedi su questo aspetto. “Non è un argomento semplice”, ha detto in riferimento alle polemiche che negli anni scorsi avevano circondato la partecipazione di Amazon a una delle tappe della fase esplorativa sulll’euro digitale. Ora la BCE è passata alla fase preparatoria e ha approntato uno schema di gara per selezionare operatori su sistemi e infrastrutture: “in questa processo stiamo molto attenti e spieghiamo che solo compagnie europee, possedute da cittadini europei possono partecipare. Non si potrà ripetere il ‘caso Amazon’. Non sarà facile, lo sappiamo, e sono certo che saremo chiamati in causa su questo – ha dichiarato Cipollone – ma siamo pronti a difendere la nostra posizione”.Più in generale, ha spiegato, quello della preparazione dell’euro digitale “è un processo molto complesso e molto articolato. Dobbiamo in qualche modo assicurare che i nostri provider siano i migliori possibili, ci sono molti modi con cui si può fare e uno è guardare ai ‘curricula’ delle imprese”. Si tratta di una modalità piuttosto standard – ha proseguito – e passa dal fissare, ad esempio, criteri minimi di fatturato: “cerchiamo di fare il giusto bilanciamento”. E se questo può escludere alcune PMI innovative, ha spiegato l’esponente BCE, le stesse possono rientrare in gara partecipando con aggregazioni di imprese che abbiano come capofila una azienda Ue che ha i parametri necessari.Cipollone ha sottolineato che c’è il rischio che nei negozi “la tecnologia per pagare in contanti sparisca”. “Quest’anno per la prima volta il contante in circolazione calerà, di poco, nulla di allarmante, ma per la prima volta in tanti anni il contante sta declinando. C’è una tendenza e da qui a 6 anni questa è la realtà che fronteggeremo. Fronteggeremo questa trasformazione sempre di più nei prossimi anni e dobbiamo essere pronti”. “Se vivi in alcuni paesi Ue più piccoli, dove non hai il ‘lusso’ di avere alcuno schema nazionale per i pagamenti elettronici, l’unico modo che hai per pagare senza contanti è appoggiarti a una soluzione di pagamenti non europea”, tramite le reti delle carte Usa. “Tra 10 anni la quota di mercato di queste entità sui pagamenti per carta andrà dal 53% attuale al 69%. Questa è la realtà”, ha insistito Cipollone. Alla BCE “pensiamo che dobbiamo fare qualcosa su questo e l’unico modo che c’è è consentire alla gente di pagare ovunque con qualunque canale con denaro pubblico” tramite l’euro digitale. Poi “che la vogliano usare o no è una scelta loro. Noi abbiamo la responsabilità di essere pronti perché senno un giorno potremmo ritrovarci a sentirci dire che la gente non è più in grado di pagare con denaro pubblico e io non voglio trovarmi in questa situazione”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Tlc, FT: Ue vuole aprire alle fusioni per sostenere sviluppo reti

    (Teleborsa) – La Commissione europea sta per lanciare un segnale di apertura se non sollecitazione alle fusioni nel settore delle telecomunicazioni, nell’ottica di favorire le economie di scala necessarie per riammodernare le infrastrutture che stanno diventando datate. E secondo la bozza di un documento ancora in fase di elaborazione e riservato, citato dal Financial Times, Bruxelles sarebbe anche pronta a intervenire affinché tutte le parti che sfruttano queste reti paghino per il loro utilizzo, incluse le big tech statunitensi. Secondo la bozza bisogna “assicurare un quadro competitivo paritetico e diritti e obblighi equivalenti per tutte le parti”. Nel documento citato dal quotidiano finanziario viene inoltre rilevato che nelle Tlc “la frammentazione potrebbe avere un impatto sulla capacita’ degli operatori di raggiungere le economie di scala per investire sulle reti del futuro, in particolare nell’ottica dei servizi trans frontalieri”. LEGGI TUTTO

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    Export di servizi, Sace: +4,6% nel 2024, spinta del turismo nella vivace dinamica del 2023, il digitale allarga le frontiere

    (Teleborsa) – L’export italiano di servizi mantiene il piede sull’acceleratore, con il turismo che guida la dinamica. La stima di crescita dell’export italiano di servizi nel 2024 è pari a 4,6%, dopo il vivace andamento dello scorso anno che dovrebbe chiudersi con un incremento dell’11,2% a 135 miliardi di euro. È quanto emerge dall’ultimo report dell’Osservatorio Terziario di Manageritalia, in collaborazione con l’Ufficio Studi di SACE, che approfondisce le dinamiche in atto nell’economia mondiale che ha dimostrato una notevole capacità di resilienza di fronte alle due gravi crisi della pandemia ed energetica. Nel decennio pre-covid, a seguito della crisi finanziaria globale, la crescita del commercio mondiale di beni (+4,4%) si è dimezzata, mentre quella dei servizi (+7,1%) è più che raddoppiata, anche grazie a un forte aumento dei servizi integrati nelle catene globali del valore. In particolare, le esportazioni globali di servizi forniti digitalmente – es. servizi finanziari, informatici, amministrativi e professionali – sono cresciute a un ritmo del 7,5% medio annuo dal 2005 al 2019, arrivando nel 2022 a una quota sul commercio di servizi globali pari al 54%, erodendo la quota delle esportazioni sia di beni sia di altri servizi. Nonostante la buona dinamica degli ultimi anni, le esportazioni italiane di servizi hanno ancora del potenziale inespresso. In questo senso, sarà prioritario aumentare la competitività delle imprese italiane attraverso l’incremento degli investimenti in tecnologia e delle competenze in digitalizzazione sia di base che avanzata, di cui l’Intelligenza Artificiale è un elemento sempre più determinante. A oggi, il numero di imprese che utilizza almeno una tecnologia IA nei comparti dei servizi (e anche nella manifattura) è ancora contenuto. La capacità di formare e accrescere il capitale umano degli addetti del Terziario rimane una sfida aperta e un’opportunità da cogliere per il futuro del settore stesso. In tale ottica è quindi fondamentale puntare anche sulla formazione sia continua che specifica sul posto di lavoro, che risulta inferiore in Italia rispetto ai peer europei. Le imprese italiane potranno contare su diversi strumenti e servizi formativi a loro disposizione, tra cui la SACE Academy e il CFMT – Centro di Formazione Management del Terziario – di Manageritalia.”L’export italiano di servizi mantiene il piede sull’acceleratore e a guidare la dinamica è il turismo, tornato a essere il settore di punta delle esportazioni del settore terziario. Germania, Francia e Stati Uniti sono i primi 3 paesi di destinazione, seguiti da Svizzera e Regno Unito – ha dichiarato Alessandro Terzulli, Capo Economista della SACE –. Per allargare le frontiere di questo comparto ed essere sempre più competitive, le imprese italiane possono investire in tecnologia, soprattutto in Intelligenza Artificiale. Il potenziale dell’IA è molto vasto e le sue applicazioni sono a oggi già numerose. Sarà quindi fondamentale aumentare le competenze in digitalizzazione per cogliere queste opportunità e SACE può fare la differenza. Le imprese potranno infatti contare su diversi strumenti e servizi formativi a disposizione, tra cui la SACE Academy”.”Non ci sono più dubbi – afferma Mario Mantovani, presidente Manageritalia – sul determinante ruolo che i servizi, soprattutto ma non solo quelli più avanzati, hanno nella crescita dei settori e delle economie più avanzate. Da qui dobbiamo partire e agire con interventi, anche di politica economica, che supportino questa tendenza e rafforzino il nostro terziario, aumentando ancor più la sua sinergia con l’industria. Per aumentare la produttività dei servizi italiani dobbiamo ridurre gli oneri burocratici, adeguarci agli standard normativi internazionali, aumentare la managerialità nell’elevato numero di imprese a conduzione familiare, accrescere gli investimenti tecnologici inclusi quelli in IA, determinando così una maggiore apertura alla concorrenza in molti comparti all’interno dei vari settori”. LEGGI TUTTO

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    Ryanair, Corte d’Appello di Milano respinge accuse di Lastminute e Viaggiare

    (Teleborsa) – Ryanair ha fatto sapere di aver accolto con favore le sentenze della Corte d’Appello di Milano con le quali sono state respinte le affermazioni di Lastminute e Viaggiare secondo cui il modello di distribuzione online esclusiva di Ryanair costituisce un abuso di posizione dominante”. “La Corte – si legge in una nota della compagnia aerea – ha confermato che il modello di distribuzione in esclusiva online di Ryanair era giustificato in termini di contenimento dei costi operativi ed eliminazione dei costi legati all’intermediazione nella vendita dei biglietti. Ciò ha contribuito all’applicazione di tariffe competitive – che indubbiamente vanno a vantaggio anche dei consumatori – e alla possibilità di avere con essi un canale di comunicazione diretto per ogni eventuale necessità di informazioni e aggiornamenti sui voli. Non è stato accertato alcun danno per gli utenti”. “Questa storica sentenza della Corte – ha dichiarato Dara Brady, direttore marketing di Ryanair – ha rafforzato la determinazione di Ryanair nel perseguire giustizia per i nostri clienti e garantire che abbiano accesso alle tariffe più basse, che non subiscano sovrapprezzi da parte delle OTA e che abbiano accesso diretto per gestire le loro prenotazioni e ricevere informazioni aggiornate sui voli”. LEGGI TUTTO

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    Reti mobili, Agcom: “Velocità media internet mobile in download 339 mbps”

    (Teleborsa) – Nel 2023 in Italia per l’internet mobile il valore medio della velocità in download, per le misure statiche, risulta di circa 339 Mbps, mentre la velocità in upload risulta di circa 59 Mbps. Considerando le misure dinamiche urbane, il valore medio della velocità in download risulta di circa 227 Mbps e di circa 45 Mbps in upload. È quanto risulta dal resoconto della campagna 2023 di drive test pubblicato oggi sul sito del progetto Misura Internet Mobile, che ha rilevato le prestazioni delle reti mobili, compresa la tecnologia 5G, secondo il principio della “best technology” disponibile nei diversi punti di misura, svolta tra agosto e novembre 2023 in 45 città italiane dalla Fondazione UgoBordoni, soggetto indipendente incaricato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.Le elaborazioni complessive sulle reti dei tre operatori TIM, Vodafone e Wind Tre, evidenziano un miglioramento nelle prestazioni misurate rispetto alla campagna di misurazione condotta lo scorso anno.Nella città di Roma la velocità in download tocca i 311 Mbps, quella in upload supera i 50 Mbps, rispetto ai 205 Mbps e ai 40 Mbps della campagna 2022; a Milano, la velocità in download oltrepassa i 406 Mbps, quella in upload oltrepassa i 70 Mbps, rispetto ai 357 Mbps e ai 63 Mbps della campagna 2022; a Napoli, la velocità in download raggiunge i 290 Mbps, in upload raggiunge i 51 Mbps, rispetto ai 251 Mbps e ai 47 Mbps della campagna 2022; a Torino, la velocità in download tocca i 355 Mbps, mentre la velocità in upload oltrepassa i 64 Mbps, rispetto agli 315 Mbps e ai 53 Mbps della campagna 2022; nella città di Bari, la velocità in download tocca i 373 Mbps, mentre in upload raggiunge i 63 Mbps, rispetto ai 291 Mbps e ai 53 Mbps della campagna 2022; a Palermo, la velocità in download supera i 290 Mbps, in upload supera i 54 Mbps, rispetto ai 215 Mbps e ai 43 Mbps della campagna 2022; nella città di Bologna, la velocità in download oltrepassa i 336 Mbps, mentre la velocità in upload tocca i 60 Mbps, rispetto ai 291 Mbps e ai 43 Mbps della campagna 2022; nella città di Firenze, la velocità in download raggiunge i 370 Mbps, mentre in upload supera i 65 Mbps, rispetto agli 245 Mbps e ai 49 Mbps della campagna 2022; a Genova la velocità in download tocca i 324 Mbps, quella in upload supera i 63 Mbps, rispetto ai 277 Mbps e ai 49 Mbps della campagna 2022; a Verona la velocità in download tocca i 333 Mbps, quella in upload supera i 60 Mbps, rispetto ai 277 Mbps e ai 49 Mbps della campagna 2022. LEGGI TUTTO

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    Rc Auto, Urso: intervenire per contrastare dinamica rialzo prezzi

    (Teleborsa) – “Il contesto di elevata inflazione del primo periodo 2023 e la graduale ripresa della mobilità al termine delle restrizioni associate alla pandemia hanno comportato un preoccupante rialzo dei prezzi dell’RCA. Se da un lato è necessario intervenire ancora affinché cali la dinamica inflattiva, il Governo è al lavoro per il riordino dell’intero sistema assicurativo nazionale, al fine di garantire efficienza e sostenibilità al settore, e tutela di cittadini e imprese. L’obiettivo è che nel comparto si registrino costi pari o inferiori a quelli degli altri Paesi europei”. Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, alla riunione della Commissione di allerta rapida di sorveglianza dei prezzi. Presenti alla riunione anche il Garante per la sorveglianza dei prezzi Benedetto Mineo, oltre ai rappresentanti delle associazioni del comparto assicurativo. “Questa di oggi – ha aggiunto Urso – è la prima riunione, ma ce ne saranno delle altre finché non si procederà nel verso giusto, grazie anche al confronto con tutti gli attori coinvolti”Lo scopo dell’incontro, spiega il ministero in una nota, è stato approfondire le recenti dinamiche dei costi dell’RC auto, a fronte di un aumento del prezzo medio del 7,3% in termini reali tra dicembre 2023 e lo stesso periodo nel 2022, come registrato da Ivass. L’esigenza di avviare il monitoraggio è nata a seguito delle segnalazioni pervenute agli Uffici del Garante dei prezzi, da parte di privati e di Associazioni dei consumatori, relative all’aumento dei costi delle polizze. LEGGI TUTTO

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    Progetto Appennino in Abruzzo 2024, Fondazione Edoardo Garrone sceglie Fondazione Snam ETS

    (Teleborsa) – Prende il via oggi sull’Appennino abruzzese – sul territorio compreso tra L’Aquila, Sulmona e Avezzano – l’edizione 2024 di Progetto Appennino, l’iniziativa promossa da Fondazione Edoardo Garrone, che per quest’anno, attraverso una “call per i territori”, ha scelto di avere al suo fianco Fondazione Snam ETS capofila di un partenariato composto da Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, Avanzi Spa SB, Appennini for All e Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa di Avezzano. L’iniziativa, che vede i giovani al centro della riqualificazione e della valorizzazione dei territori appenninici e delle aree interne, si sviluppa su tre pilastri in chiave innovativa e sostenibile: formazione e incubazione per la nascita di nuove giovani imprese con il campus ReStartApp dedicato ad aspiranti imprenditori under 40 provenienti da tutta Italia; consolidamento del tessuto imprenditoriale esistente; creazione di reti dedicati alle imprese locali, con i percorsi “Vitamine in Azienda” e “Imprese in Rete”.”Con Progetto Appennino dal 2021, e prima ancora con ReStartApp a partire dal 2014, Fondazione Edoardo Garrone è a fianco dei giovani che vogliono costruire il proprio futuro nelle aree interne e montane italiane e diventare protagonisti della sfida non più rimandabile verso la transizione ecologica. Insieme alla nostra rete di partner, nazionali e locali, mettiamo loro a disposizione competenze e risorse abilitanti alla creazione e allo sviluppo di imprese che hanno nel proprio DNA la sostenibilità, l’innovazione sociale e il legame identitario con il territorio – spiega Francesca Campora, direttore generale di Fondazione Edoardo Garrone –. In questi 10 anni, con i nostri campus abbiamo affiancato 150 aspiranti imprenditori e aiutato a nascere una sessantina di imprese, 6 delle quali sono presenti proprio qui in Abruzzo, con attività che spaziano dal turismo sostenibile e inclusivo alla filiera della lana, passando per l’apicoltura, il marketing territoriale e la tecnologia applicata all’agricoltura. È la dimostrazione che il territorio abruzzese è un bacino fertile, in pieno fermento, su cui siamo certi che Progetto Appennino potrà inserirsi costruttivamente e generare impatto positivo”.”Siamo felici di esser stati scelti da Fondazione Garrone per la realizzazione del Progetto Appennino. Fondazione Snam ETS vuole restituire valore ai territori delle comunità in cui opera il Gruppo, promuovendo iniziative di sviluppo sociale che mettono al centro il rafforzamento delle competenze e delle capacità di tutte le realtà coinvolte – ha commentato Marta Luca, direttrice generale di Fondazione Snam ETS –. Il Progetto Appennino ne è un ottimo esempio, un’opportunità preziosa per sostenere la costruzione di filiere agro-alimentari sostenibili e la promozione della biodiversità in un territorio unico come quello abruzzese. I veri protagonisti di questo percorso saranno i giovani imprenditori, attraverso le loro energie, perseveranza e innovazione”. IL CAMPUS DI INCUBAZIONE RESTARTAPP – Cuore di Progetto Appennino è il campus residenziale gratuito ReStartApp, dedicato ai giovani aspiranti imprenditori under 40 provenienti da tutta Italia, in possesso di idee d’impresa e startup innovative nelle filiere produttive tipiche della montagna: agricoltura, allevamento, agroalimentare, gestione forestale, turismo, artigianato, cultura, manifattura e servizi. Dal 1 luglio al 4 ottobre 2024 – con una pausa intermedia dal 5 agosto al 1° settembre – si svolgeranno a L’Aquila 10 settimane di formazione intensiva, negli spazi messi a disposizione dall’Università dell’Aquila, per acquisire e perfezionare conoscenze e competenze per l’avvio di imprese attive in ambito montano utili a concretizzare la propria idea imprenditoriale. Il programma prevede attività di formazione in aula, laboratorio di creazione e sviluppo d’impresa, esperienze, testimonianze, casi di successo. La formula residenziale offre, inoltre, ai partecipanti un’esperienza di socialità e di confronto con il territorio e la comunità locale. Per agevolare la realizzazione dei tre migliori progetti, Fondazione Edoardo Garrone metterà a disposizione tre premi di startup per un valore complessivo di 60.000 euro e un servizio di consulenza gratuita post campus della durata di un anno per i più meritevoli. VITAMINE IN AZIENDA e IMPRESE IN RETE – Alle imprese del territorio appenninico abruzzese sono invece dedicate altre due iniziative, che puntano a consolidare il tessuto economico locale esistente. “Vitamine in Azienda” è un percorso gratuito di accelerazione dedicato a 15 imprese locali, interessate e motivate a beneficiare di un servizio di consulenza e coaching personalizzato. Il coaching – previsto tra giugno e dicembre 2024 – si articolerà in 7 incontri individuali, che affronteranno le specifiche problematiche gestionali e manageriali delle singole aziende, e 3 incontri collettivi, di carattere formativo più generale. “Imprese in rete” è, invece, un percorso gratuito di consulenza e accompagnamento alla nascita o al rafforzamento di progetti di rete tra imprese insediate sul territorio appenninico dell’area del Parco del Beigua. Generare e rafforzare l’aggregazione e la cooperazione delle imprese appenniniche è l’obiettivo generale dell’iniziativa, rivolta a un massimo di due gruppi di imprese. Ciascun network parteciperà a 7 incontri, 4 individuali e 3 collettivi – previsti tra giugno e novembre 2024 – per sviluppare il proprio progetto strategico di rete.Intorno al Progetto Appennino si conferma inoltre il coinvolgimento attivo di una consolidata rete di partner istituzionali, che affiancano Fondazione Edoardo Garrone fin dal 2014 e ne condividono l’impegno per la riqualificazione delle aree interne del nostro Paese, quali Fondazione Symbola, Legambiente, UNCEM, Alleanza Mobilità Dolce, CAI – Club Alpino Italiano, Fondazione CIMA, Open Fiber, Tiscali e PEFC Italia. LEGGI TUTTO

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    Climate change: Enav rientra tra le aziende leader nell’indice CDP

    (Teleborsa) – ENAV, la Società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, ha raggiunto un traguardo significativo nel suo impegno per il contrasto al cambiamento climatico. Ha ottenuto, infatti la valutazione A- nel rating di CDP (ex Carbon Disclosure Project), un’organizzazione no profit internazionale che valuta l’impegno delle società nella gestione e nel monitoraggio dei rischi e delle opportunità connesse al cambiamento climatico. Il Gruppo ENAV, guidato dall’ad Pasqualino Monti, si posiziona per la prima volta tra le aziende leader a livello globale in questo ambito. Il rating della Società, infatti, è sensibilmente migliorato, rispetto al precedente “C”, in una scala dove “D-“rappresenta il punteggio minimo e “A” il massimo.”È un risultato che condivido con tutte le persone del nostro Gruppo che ringrazio. Negli ultimi mesi – afferma Monti – abbiamo modificato l’organizzazione aziendale per integrare ancora di più la sostenibilità nelle strategie industriali. Il nostro è un approccio culturale ormai. Il cambiamento climatico è una sfida che ENAV ha raccolto da tempo e i risultati lo dimostrano. Non abbiamo ridotto solo le nostre emissioni ma, grazie alla nostra capacità operativa nell’ottimizzazione delle rotte, stiamo aiutando le compagnie aeree a consumare meno e quindi a ridurre le emissioni ed i ritardi a beneficio dei passeggeri e della comunità”. Il rating “A-” di ENAV dimostra la validità della strategia di decarbonizzazione adottata a valle dell’approvazione degli obiettivi climatici da parte di Science Based Targets initiative, riuscendo ad abbattere le emissioni climalteranti dirette e indirette di oltre l’80% rispetto al 2019; inoltre, nel 2023, l’acquisto di carbon credits per la parte di emissioni non ancora riducibili (circa il 20%) ha consentito al Gruppo di raggiungere la carbon neutrality. Il punteggio raggiunto da ENAV nel rating CDP è superiore alla media europea (pari a “B”) e anche alla media del segmento Industrial Support Services (pari a “C”), e colloca ENAV all’interno del 14% di aziende che hanno raggiunto il livello di leadership nel settore.CDP, che ha analizzato l’impegno di oltre 23mila società nella gestione e nel monitoraggio di rischi e opportunità legate al cambiamento climatico attraverso un questionario, si conferma come il punto di riferimento internazionale per la valutazione delle performance ambientali. LEGGI TUTTO