More stories

  • in

    Assegno inclusione, al via domande: a gennaio primi pagamenti

    (Teleborsa) – Al via da mezzanotte le prime domande per ottenere l’Assegno di inclusione, il nuovo strumento di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale che, di fatto, prende il posto del Reddito di cittadinanza.Da oggi, spiega l’Inps, è possibile presentare domanda per l’Assegno di Inclusione (Adi). In presenza di esito positivo dell’istruttoria della domanda, il beneficio economico decorre dal mese successivo alla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale (Pad). In fase di prima applicazione, per le sole domande complete della sottoscrizione del Pad e presentate entro gennaio la decorrenza del beneficio sarà riconosciuta dallo stesso mese.”In presenza di esito positivo dell’istruttoria della domanda, informa l’Inps nella circolare sui requisiti di accesso, le modalità di presentazione della domanda, la descrizione del percorso di attivazione e gli ulteriori dettagli sulla prestazione, il beneficio economico dell’Adi decorre dal mese successivo alla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale (Pad) del nucleo familiare da parte del richiedente. In fase di prima applicazione, per le sole domande complete della sottoscrizione del Pad e presentate entro gennaio 2024, la decorrenza del beneficio sarà riconosciuta dallo stesso mese di gennaio, ferma restando la necessità dell’esito positivo del controllo dei requisiti”. La domanda si può presentare nella sezione dedicata del sito Inps utilizzando Spid, Cns e Cie oppure rivolgendosi a un Patronato. A partire dal 1° gennaio 2024 le domande potranno essere inoltrate anche attraverso i CAF.Direttamente dal portale Inps oppure con il supporto degli intermediari, il richiedente, dopo aver presentato la domanda, deve accedere al Sistema di Inclusione Sociale e Lavorativa (Siisl) e sottoscrivere il Patto di attivazione digitale del nucleo familiare (Pad). LEGGI TUTTO

  • in

    PIL: Bankitlia rivede al ribasso stima 2024, alza 2025

    (Teleborsa) – La Banca d’Italia ha confermato la previsione di crescita e economica sull’insieme di quest’anno allo 0,7%, ma ha rivisto al ribasso la stima sul 2024 allo 0,6% e alzato leggermente quella sul 2025 all’1,1% e pronostica un livello di espansione analogo anche sul 2026.I nuovi numeri sono stati pubblicati nell’ambito delle proiezioni elaborate in coordinamento con l’Eurosistema delle banche centrali e la BCE, che ieri ha pubblicato le cifre aggiornate per la media dell’area euro. Si basano sui dati congiunturali disponibili fino al 30 novembre, secondo quanto riporta un comunicato. Queste previsioni vengono aggiornate ogni tre mesi e lo scorso settembre Banktalia stimava la crescita 2023 allo 0,7%, quella sul 2024 allo 0,8% e quella sul 2025 all’1%. “Dopo il leggero aumento nei mesi estivi, le informazioni congiunturali più recenti segnalano che il Pil avrebbe ristagnato nel trimestre in corso – afferma Bankitalia -. Il prodotto tornerebbe a espandersi gradualmente dall’inizio del prossimo anno, sostenuto dalla ripresa del reddito disponibile e della domanda estera”. L’istituzione avverte che queste proiezioni “sono circondate da un’incertezza elevata, con rischi per la crescita orientati prevalentemente al ribasso. Il contesto geo-politico rimane uno dei principali fattori di instabilità, da cui possono scaturire nuovi rincari delle materie prime e un deterioramento della fiducia di famiglie, imprese e investitori. Rischi non trascurabili sono anche connessi con l’evoluzione dell’attività economica globale – si legge – che potrebbe risentire in misura maggiore delle difficoltà dell’economia cinese e dell’incertezza legata alle tensioni internazionali”. A frenare la crescita potrebbe contribuire anche un eventuale peggioramento, più marcato del previsto, delle condizioni di finanziamento.Riviste al ribasso le previsioni di inflazione sulla Penisola, che ora fin dal prossimo anno viene stimata a livelli inferiori al valore obiettivo della Bce (2% simmetrico, posto che quest’ultimo è relativo alla media dell’eurozona e non solo all’Italia). Ora per quest’anno viene pronosticato un caro vita al 6%, sul 2024 un drastico calmieramento all’1,9%, sul 2025 1,8% e sul 2026 1,7%. Per l’inflazione di fondo, l’indice al netto di energia e alimentari, Bankitalia prevede 4,5% di crescita sulla media di quest’anno, 2,2% il prossimo, 1,9% del 2025 1,8% del 2026. LEGGI TUTTO

  • in

    PIL: Bankitalia rivede al ribasso stima 2024, alza 2025

    (Teleborsa) – La Banca d’Italia ha confermato la previsione di crescita e economica sull’insieme di quest’anno allo 0,7%, ma ha rivisto al ribasso la stima sul 2024 allo 0,6% e alzato leggermente quella sul 2025 all’1,1% e pronostica un livello di espansione analogo anche sul 2026.I nuovi numeri sono stati pubblicati nell’ambito delle proiezioni elaborate in coordinamento con l’Eurosistema delle banche centrali e la BCE, che ieri ha pubblicato le cifre aggiornate per la media dell’area euro. Si basano sui dati congiunturali disponibili fino al 30 novembre, secondo quanto riporta un comunicato. Queste previsioni vengono aggiornate ogni tre mesi e lo scorso settembre Banktalia stimava la crescita 2023 allo 0,7%, quella sul 2024 allo 0,8% e quella sul 2025 all’1%. “Dopo il leggero aumento nei mesi estivi, le informazioni congiunturali più recenti segnalano che il Pil avrebbe ristagnato nel trimestre in corso – afferma Bankitalia -. Il prodotto tornerebbe a espandersi gradualmente dall’inizio del prossimo anno, sostenuto dalla ripresa del reddito disponibile e della domanda estera”. L’istituzione avverte che queste proiezioni “sono circondate da un’incertezza elevata, con rischi per la crescita orientati prevalentemente al ribasso. Il contesto geo-politico rimane uno dei principali fattori di instabilità, da cui possono scaturire nuovi rincari delle materie prime e un deterioramento della fiducia di famiglie, imprese e investitori. Rischi non trascurabili sono anche connessi con l’evoluzione dell’attività economica globale – si legge – che potrebbe risentire in misura maggiore delle difficoltà dell’economia cinese e dell’incertezza legata alle tensioni internazionali”. A frenare la crescita potrebbe contribuire anche un eventuale peggioramento, più marcato del previsto, delle condizioni di finanziamento.Riviste al ribasso le previsioni di inflazione sulla Penisola, che ora fin dal prossimo anno viene stimata a livelli inferiori al valore obiettivo della Bce (2% simmetrico, posto che quest’ultimo è relativo alla media dell’eurozona e non solo all’Italia). Ora per quest’anno viene pronosticato un caro vita al 6%, sul 2024 un drastico calmieramento all’1,9%, sul 2025 1,8% e sul 2026 1,7%. Per l’inflazione di fondo, l’indice al netto di energia e alimentari, Bankitalia prevede 4,5% di crescita sulla media di quest’anno, 2,2% il prossimo, 1,9% del 2025 1,8% del 2026. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, attività manifatturiera dicembre peggio di attese

    (Teleborsa) – Peggiora l’attività manifatturiera degli Stati Uniti mentre migliora quella dei servizi. La stima flash sull’indice PMI manifatturiero di dicembre elaborato da Markit indica, infatti, un livello di 48,2 punti che si confronta con i 49,4 punti del mese precedente ed i 49,3 punti del consensus. Il dato si conferma dunque sotto la soglia critica dei 50 punti sotto la quale l’economia è in contrazione.Nello stesso periodo il PMI dei servizi è atteso a 51,3 punti, in salita dai 50,8 punti del mese precedente ed al di sopra del consensus (50,6 punti). LEGGI TUTTO

  • in

    Superbonus, Confedercontribuenti chiede proroga per unifamiliari e condomini

    (Teleborsa) – Sul SuperBonus 110%, il governo deve concedere una proroga per le villette unifamiliari che hanno realizzato almeno il 60% dei lavori e una proroga di sei mesi per i condomini. Inoltre, deve predisporre delle misure strutturali permanenti per contrastare il rischio sismico. Sono le proposte di Confedercontribuenti che – a pochi giorni dalla scadenza del termine per beneficiare dell’aliquota del 110% – auspica un cambio di atteggiamento da parte del governo Meloni nei confronti di questa misura.Secondo i dati pubblicati oggi dall’Enea, sottolinea una nota, grazie al SuperBonus sono stati aperti 446.878 cantieri, gli investimenti ammessi a detrazione hanno raggiunto gli 98 miliardi di euro, mentre quelli per i lavori conclusi valgono 81,3 miliardi, pari all’84,1% dei lavori realizzati. “Queste cifre dimostrano che il SuperBonus è stato un successo e non uno spreco di risorse pubbliche – commenta Carmelo Finocchiaro, Presidente di Confedercontribuenti. – “Il governo non deve dimenticare che, per gli immobili che hanno beneficiato del Super Bonus, il consumo annuo di gas per il riscaldamento domestico si è ridotto del 40% e la spesa annua per il gas del 43%, di conseguenza le emissioni di Co2 sono calate del 51%. Senza contare che per gli immobili sottoposti a lavori di efficientamento sismico, il rischio di riportare danni dovuti a terremoti si è pressoché azzerato”. LEGGI TUTTO

  • in

    Turismo organizzato frena per le Feste: -5,4% su 2022

    (Teleborsa) – Inflazione, tariffe elevate e conflitto in Medio Oriente raffreddano le partenze per le prossime festività natalizie. Saranno quasi 500mila gli italiani che quest’anno si metteranno in viaggio durante le feste con un pacchetto vacanze completo prenotato presso le agenzie di viaggio, di cui 286mila raggiungeranno una destinazione internazionale. Un numero che sale a circa 2 milioni se si considera pure chi ha acquistato anche solo un servizio – dai biglietti ai servizi turistici – in agenzia, circa 114mila in meno rispetto al 2022 (- 5,4%). È quanto emerge dall’indagine realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoviaggi Confesercenti, su un campione di 523 imprenditori del turismo organizzato. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, produzione industriale cresce a novembre meno delle attese

    (Teleborsa) – Rimbalza ma meno delle attese la produzione industriale negli Stati Uniti che, nel mese di novembre, registra una salita dello 0,2% su base mensile, dopo il -0,9% del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di -0,6%) e rispetto al +0,3% atteso dagli analisti. Su base annua si registra un decremento dello 0,4%.La produzione manifatturiera registra un aumento dello 0,3% (+0,4% le aspettative di consensus) che si confronta con il -0,8% di ottobre (dato rivisto da un preliminare di -0,7%).Nello stesso periodo la capacità di utilizzo relativa a tutti i settori industriali è salita al 78,8%, inferiore alle stime degli analisti (79,1%) dal 78,7% precedente. LEGGI TUTTO