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    UE autorizza acquisizione di Sauber da parte di Audi e Qatar Holding

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento sulle concentrazioni dell’UE, l’acquisizione del controllo congiunto di Sauber Holding della Svizzera da parte di Audi della Germania (parte del Gruppo Volkswagen) e Qatar Holding del Qatar, una sussidiaria interamente controllata dalla Qatar Investment Authority. La transazione riguarda principalmente il mercato per la fornitura di servizi relativi alla gestione di un team di Formula Uno.La Commissione ha concluso che la transazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in materia di concorrenza, dato che Sauber ha attività trascurabili nello Spazio economico europeo e le posizioni di mercato limitate delle società risultano dalla transazione proposta. La transazione notificata è stata esaminata ai sensi della procedura di revisione semplificata delle concentrazioni. LEGGI TUTTO

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    Italia, prezzi alla produzione dei servizi in aumento nel quarto trimestre

    (Teleborsa) – Nel quarto trimestre 2024, i prezzi alla produzione dei servizi sul mercato business (BtoB) aumentano dell’1,3% su base congiunturale e del 4,8% su base tendenziale (era +4,4% il trimestre precedente). Lo comunica l’Istat.La crescita congiunturale, generalizzata, risulta più marcata per i prezzi delle attività professionali, scientifiche e tecniche (+2,4%); su base annua, la loro crescita è in lieve accelerazione (+3,5%, da +3,2% del trimestre precedente). Una crescita congiunturale di simile entità si rileva per i prezzi dei servizi di informazione e comunicazione (+2,1%), con incrementi diffusi a tutti i settori, il più ampio per le telecomunicazioni (+5,4%). Su base annua, i prezzi dei servizi di informazione e comunicazione crescono del 5,5% (era +4,9% nel trimestre precedente).Nel quarto trimestre 2024, i prezzi dei servizi di trasporto e magazzinaggio aumentano dello 0,6% rispetto al trimestre precedente. Tale dinamica è sintesi di aumenti che riguardano tutti i settori, a esclusione del trasporto marittimo, in calo dello 0,5%; particolarmente marcato è il rialzo congiunturale dei prezzi dei servizi di trasporto aereo (+5,1%). Su base annua, la crescita dei prezzi dei servizi di trasporto e magazzinaggio accelera ulteriormente (+5,4%, da +5,0% del terzo trimestre).I prezzi dei servizi di noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese registrano un incremento congiunturale modesto (+0,2%), sintesi di una diminuzione dei prezzi delle attività di noleggio e leasing operativo (-0,7%) e di aumenti contenuti dei prezzi per i rimanenti settori. Su base annua, la loro crescita è stazionaria al +5,1%.Nella media del 2024, i prezzi alla produzione dei servizi sul mercato business (BtoB) crescono del 3,6% (+3,2% nel 2023). La crescita nell’anno riguarda quasi tutti i settori, con gli incrementi più ampi per trasporto marittimo (+10,6%), altre attività professionali, scientifiche e tecniche (+7,5%), magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti (+6,7%) e telecomunicazioni (+6,4%). Diminuiscono in media d’anno i prezzi dei servizi di trasporto aereo (-2,2%).Per il mercato totale, business e consumer (BtoAll), nel quarto trimestre 2024 i prezzi alla produzione dei servizi registrano un aumento congiunturale dello 0,5% e una crescita tendenziale del 4,5% (da +4,4% del terzo trimestre). Nel 2024, i prezzi crescono in media del 3,7% (+3,4% nel 2023). LEGGI TUTTO

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    Golden Power, notifiche in aumento nel 2024. Due i casi di veto/opposizione

    (Teleborsa) – Nel 2024 sono arrivate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri 660 notifiche Golden Power, confermando il trend incrementale che aveva caratterizzato il precedente triennio 2020-2022, in contrapposizione al leggero decremento del 2023. Si è infatti registrato un aumento delle operazioni notificate e sottoposte allo scrutinio del Golden Power del 14% rispetto al 2023 (577 notifiche) e del 9% rispetto al 2022 (608 notifiche). È quanto emerge dalla Relazione annuale dell’Intelligence 2025.L’incremento trova riscontro anche nel parallelo aumento del numero di pre-notifiche, pari a 175, con una crescita del 17% rispetto all’anno precedente (ammontavano a 150 nel 2023 e a 43 nel 2022).La distribuzione delle notifiche tra i macro-settori individuati dal D.L. n. 21/2012 – Difesa e Sicurezza nazionale (art. 1), Settore 5G (art. 1-bis), Energia, Trasporti e Comunicazioni (art. 2) e i settori di cui all’art. 2, comma 1-ter – conferma, in linea con l’anno precedente, la netta preponderanza delle operazioni che coinvolgono gli ambiti settoriali introdotti nel 2020 con il D.L. n. 23 (c.d. Decreto Liquidità), mutuati dal Regolamento (UE) 2019/452. Tuttavia, l’incidenza delle notifiche inviate ai sensi dell’art. 2, comma 1-ter è diminuita (passando dal 70% del 2023 al 60,5% del 2024), dato compensato dal sensibile aumento della rilevanza delle operazioni notificate ai sensi dell’art. 2 (variate dal 18% nel 2023 al 24,5% nel 2024) e dal leggero aumento delle operazioni ai sensi dell’art. 1 (progredite dal 9,5% nel 2023 al 12,1% del 2024). Nel corso del 2024, il citato Gruppo di coordinamento ha portato a conclusione 647 procedimenti, comprensivi dei 54 avviati nel 2023, con una giacenza di 67 procedimenti a fine anno, che saranno definiti nel corso del 2025.Per quanto riguarda gli esiti dei procedimenti, si è fatto ricorso per due volte all’esercizio dei poteri speciali nella massima forma, in un caso, dell’opposizione alla realizzazione di una specifica operazione di acquisizione di una società target italiana e, nell’altro, del veto alle delibere societarie assunte dai notificanti.Ulteriori 23 operazioni sono state sottoposte a specifiche misure di mitigazione dei rischi e tutela degli interessi pubblici coinvolti. Al riguardo, i provvedimenti di esercizio dei poteri speciali nella forma dell’imposizione di prescrizioni e condizioni hanno interessato, segnatamente, 6 operazioni riferite all’art. 1 (difesa e sicurezza nazionale), 6 piani annuali riferiti all’art. 1-bis (5G), 4 operazioni riferite all’art. 2 (energia, trasporti e comunicazioni) e 7 casi riferiti all’art. 2, comma 1-ter (settori introdotti dal Regolamento (UE) 2019/452).Per 303 casi, verificata la strategicità degli asset o delle attività oggetto delle operazioni notificate e preso atto dell’assenza di minacce di grave pregiudizio per gli interessi nazionali o di pericolo per la sicurezza o l’ordine pubblico, il Gruppo di coordinamento ha deliberato il non esercizio dei poteri speciali. Inoltre, il Governo ha emanato dieci DPCM di approvazione dei piani annuali in ambito 5G, presentati dagli operatori telefonici, senza prescrizioni né condizioni.Per altro verso, 304 istruttorie hanno avuto un esito di non applicabilità della normativa, in quanto le operazioni non soddisfacevano i requisiti previsti dal quadro normativo (ad esempio, assenza della valenza strategica degli attivi detenuti dalle società target ovvero mancato raggiungimento delle previste soglie dimensionali). LEGGI TUTTO

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    Turismo, Enit: “Germania, Francia, Regno Unito e USA i mercati principali che scelgono l’Italia per le vacanze”

    (Teleborsa) – Enit partecipa all’ITB di Berlino, il più importante appuntamento globale per l’industria del turismo. In seguito all’inaugurazione dello stand Italia, alla presenza dell’ad Enit Ivana Jelinic, della presidente Alessandra Priante, della ministra del Turismo Daniela Santanchè e dell’ambasciatore d’Italia a Berlino Fabrizio Bucci, Enit ha deciso di presentare gli ultimi dati sui trend e gli stili del turismo in Italia.Gli arrivi 2024 risultano in crescita rispetto al 2023. Al primo posto tra i turisti esteri che scelgono l’Italia c’è la Germania (14,8% nei primi 9 mesi dello scorso anno), poi Francia(13,2%), Regno Unito (7,5%) e USA (circa 5%). Tra le motivazioni per le quali i viaggiatori stranieri scelgono di trascorrere la vacanza in Italia (oltre alle classiche legate ad arte e cultura) significativo il dato relativo ai soggiorni enogastronomici che crescono del +176%. Da esperienze di nicchia a inizi anni 2000, oggi rappresentano un trend affermato. Il solo turismo internazionale ha speso nell’enogastronomia nostrana 363 milioni di euro nell’ultimo anno; un comparto che valorizza non solo le “classiche” mete turistiche ma che porta alla scoperta delle aree interne del Paese, delle tradizioni e dei sapori italiani. In termini di volumi si tratta di 1,1 milioni di visitatori stranieri che scelgono questa tipologia di soggiorno e che trascorrono all’insegna dell’enogastronomia 1,8 milioni di pernottamenti. Anche per il turismo enogastronomico la Germania si posiziona tra i mercati in testa al rating per pernottamenti turistici con oltre 100 mila viaggiatori che soggiornano per 361 mila notti, per un totale di oltre 58 milioni di euro di spesa solo per questa vacanza. Da qui emerge una correlazione diretta tra l’export dei nostri prodotti ed il turismo in arrivo. Le eccellenze del Made in Italy esportate rappresentano, infatti, il primo “biglietto da visita” del nostro Paese all’estero e attraggono turisti in arrivo. Primeggia il settore dei prodotti agroalimentari: nei primi 6 mesi del 2024 l’export di questi è risultato pari a circa 34 miliardi di euro (+7,1% su gennaio-giugno 2023, con una previsione di chiusura ’24 a 70 miliardi). I principali Paesi destinatari delle esportazioni agroalimentari nostrane sono Germania(15,4% sul totale), Stati Uniti (11%), Francia (11%) e Regno Unito (6,8%), che si ritrovano per l’appunto tra le nazioni che maggiormente scelgono l’Italia. C’è poi il capitolo dedicato al turismo rigenerativo ossia una nuova modalità di vacanza sostenibile contribuisce attivamente alla valorizzazione dell’ecosistema naturale e sociale del territorio, con iniziative condivise con i turisti di recupero ambientale e di raccolta dei rifiuti in mare, sulle coste, nei parchi naturali, ma anche di apprendimento e condivisione con i compagni di viaggio di tecniche produttive, di raccolta e di trasformazione agricola, artigianali e di cucina locale. Secondo ultimi dati Booking, il 44% dei consumatori alto-spendenti in Europa, Asia e Nord America sarebbe disposto ad aumentare del 10% la propria spesa per i viaggi se ciò contribuisse alla protezione dell’ambiente; il 39% di loro sarebbe addirittura disposto a spendere di più. Un concetto che trova d’accordo anche gli italiani: il 64% considera l’ambiente e la sostenibilità come fattori influenti nelle proprie decisioni di viaggio, un dato che sale al 71% tra gli under 35. Inoltre, secondo dati ENIT, il 75% degli italiani ritiene che la crescita del turismo sostenibile sia fondamentale per la transizione ecologica del Paese, mentre il 63% preferisce destinazioni turistiche locali per promuovere il turismo di prossimità e valorizzare i borghi italiani.Proseguendo con i nuovi stili turistici, merita attenzione quello open air. Ultimo dato disponibile, in Italia si contano circa 20mila esercizi agrituristici con oltre 295 mila posti letto. Si tratta di una modalità di vacanza in piena natura per cui gli arrivi turistici superano i 4,5 milioni, con un trend di aumento costante dal 2018 (ancora +11% nel 2023). Quella all’aria aperta è una scelta di vacanza che attrae nello specifico i turisti internazionali, ben nel 51% dei casi. Complessivamente si contano 16,6 milioni di pernottamenti con un’incidenza dei mercati internazionali superiore al 60% del totale. Negli ultimi 9 anni la crescita di questo comparto all’aria aperta raggiunge il +62,7% per gli arrivi e il +47,2% per i pernottamenti. I primi 5 paesi di provenienza sono la Germania, con un’incidenza del 41% sul totale internazionale, i Paesi Bassi (8%), gli Stati Uniti (6,5%), Francia (4,5%), Svizzera e Liechtenstein (4,8%).C’è poi un focus dedicato alla Germania che ospita l’ITB. Dall’analisi di ENIT delle percezioni e delle motivazioni di viaggio del mercato tedesco, emerge che l’Italia viene particolarmente apprezzata per il suo paesaggio naturale — montagne, coste, campagna (circa 68%), per l’enogastronomia (56,7%) e per la storia e il patrimonio culturale (50,8%). L’83,2% degli intervistati tedeschi ha già viaggiato in Italia per vacanza, di cui il 43,2% più di tre volte. Le località più visitate includono le città d’arte (67,4%), le aree rurali e collinari (45,2%) e quelle montane (39,4%). Circa il 44% di chi ha partecipato al sondaggio prevede di tornare in vacanza in Italia nei prossimi 3 anni, come confermato anche se si guarda alle prenotazioniaeroportuali già effettuate per questo 2025. Si segnala un forte interesse da parte del mercato tedesco: nei primi 6 mesi dell’anno si prevede l’arrivo di circa 1,2 milioni di viaggiatori dalla Germania, con gli aeroporti di Francoforte (oltre 567.000 passeggeri), Berlino (oltre 437.000) e Monaco (343.000) come principali hub di partenza.”Il turismo è in continua evoluzione. Di anno in anno – commenta Jelinic – mutano i trend e dobbiamo essere in grado di adattarci prontamente a questi cambiamenti. Notiamo che i giovani mettono al primo posto la sostenibilità del viaggio, numerosi turisti internazionali prediligono nuove esperienze all’aria aperta ed alla scoperta di mete alternative alle grandi città. Ritengo che siamo sulla strada giusta, la promozione delle nostre eccellenze all’estero funziona, come dimostra la correlazione tra l’export e gli arrivi in Italia. Facciamo conoscere le nostre offerte e da qui innestiamo una filiera produttiva che crea valore ed investimenti in Italia, grazie al ritorno in termini di spesa e soggiorni dei turisti internazionali nel nostro Paese”. “Le relazioni tra Italia e Germania – dichiara Santanchè – rappresentano un pilastro fondamentale per la nostra economia e, in particolare, per il settore turistico. La Germania è il primo mercato di provenienza per i viaggiatori che scelgono l’Italia come meta, e questo è un segno tangibile della fiducia e dell’apprezzamento che i tedeschi hanno per la nostra cultura, la nostra storia e le nostre bellezze naturali. Nel 2024 abbiamo registrato un incremento significativo nel numero di visitatori tedeschi, e la nostra intenzione è quella di continuare a sviluppare iniziative che possano attrarre sempre più turisti. Investire nel turismo significa investire nel futuro, e il nostro impegno è quello di promuovere sempre di più un’Italia accogliente, innovativa e pronta a soddisfare in ogni periodo dell’anno le aspettative dei viaggiatori tedeschi. È fondamentale rafforzare questi legami, non solo per il turismo, ma anche per le opportunità commerciali che ne derivano, creando un circolo virtuoso che porterà benefici a entrambi i Paesi”.”Il turismo è una fonte di ricchezza imprescindibile per il nostro Pese, non solo in termini economici, ma anche – afferma Bucci – culturali e di immagine. L’Italia è infatti tra i primi dieci Paesi al mondo per numero di turisti stranieri, e tra questi a fare da traino è proprio la Germania, da cui proviene la maggior parte dei visitatori, con il 14% degli arrivi totali nel 2024. Nei prossimi anni ci aspettiamo una presenza ancora maggiore di turisti tedeschi, anche grazie ai Giochi olimpici invernali Milano Cortina 2026, che vedranno più di 3.500 atleti da 93 Paesi contendersi 195 medaglie nella splendida cornice delle Dolomiti, dichiarate patrimonio materiale dell’umanità dell’UNESCO”. LEGGI TUTTO

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    UE autorizza acquisizione di Vitronet da parte di BlackRock

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento sulle concentrazioni dell’UE, l’acquisizione del controllo esclusivo della tedesca Vitronet Holding da parte del colossso statunitense del private equity BlackRock. La transazione riguarda principalmente il settore della costruzione di infrastrutture, in particolare per i servizi idrici, energetici e di telecomunicazione.La Commissione ha concluso che la transazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in materia di concorrenza, date le limitate posizioni di mercato delle società derivanti dalla transazione proposta. La transazione notificata è stata esaminata ai sensi della procedura di revisione semplificata delle concentrazioni. LEGGI TUTTO

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    Mutui, Bce prepara il quinto taglio consecutivo: vicino il riequilibrio tra tasso fisso e variabile

    (Teleborsa) – Nella seconda riunione di politica monetaria dell’anno, in programma il prossimo 6 marzo, la Banca Centrale Europea sembra essere avviata a proseguire sulla strada dell’allentamento intrapresa nella seconda metà del 2024. Si attende dunque la decisione di un ulteriore taglio del costo del denaro, il quinto consecutivo e il sesto a partire da giugno 2024, che con ogni probabilità sarà di un quarto di punto. Secondo le previsioni degli analisti, questo dovrebbe essere il primo dei due tagli attesi entro giugno, a seguito dei quali Francoforte valuterà come agire nel secondo semestre dell’anno in base ai dati relativi alla crescita economica e all’inflazione. È quanto emerge da un’analisi di MutuiOnline.Oltre a questi due fattori, sarà poi fondamentale capire come si muoveranno la Federal Reserve negli Stati Uniti e la Bank of England nel Regno Unito, che nelle riunioni in programma rispettivamente il 19 e il 20 marzo sono entrambe avviate verso la decisione di lasciare inalterati i tassi d’interesse, almeno per il momento. Se da un lato l’indipendenza della Bce rispetto alle altre banche centrali – si legge nell’analisi – può giovare l’economia dell’Eurozona, divergenze in tema di politica monetaria potrebbero portare a un indebolimento dell’euro rispetto a dollaro e sterlina, aumentando il costo delle esportazioni e minando l’economia dei mercati europei. L’Euribor continua la discesa, vicino il riequilibrio con l’IRS Il taglio previsto nella riunione di giovedì prossimo – prosegue MutuiOnline – permetterà agli indici Euribor, ovvero i tassi di riferimento sui quali viene calcolato il TAN dei mutui a tasso variabile, di abbassarsi ulteriormente nelle prossime settimane, dopo che il cambio di rotta di Francoforte in tema di politica monetaria dello scorso anno ha portato a un calo di oltre 100 punti base negli ultimi 12 mesi. Attualmente, gli indici Euribor a 1 e 3 mesi si attestano entrambi al 2,46% (erano attorno al 3,87% a inizio febbraio 2024), valori che sono molto vicini a quelli dell’IRS a 20 anni – uno dei tassi di riferimento per i mutui a tasso fisso – che nelle rilevazioni del 28 febbraio è al 2,39%, mentre l’Euris a 30 anni si mantiene ancora più basso al 2,22%. Dando uno sguardo al prossimo futuro, secondo i forward l’Euribor potrebbe scendere a quota 2% nella seconda metà del 2025: il riequilibrio con l’IRS sembra essere dunque molto vicino.Il tasso fisso per ora rimane più conveniente, ma grazie ai tagli nella seconda metà del 2025 la situazione potrebbe cambiare a favore del variabileCon il quinto taglio consecutivo del costo del denaro, il TAN medio dei mutui a tasso variabile a 20 e 30 anni passerebbe dal valore attuale del 3,69% al 3,44%, con le migliori offerte che dal 3,18% scenderebbero sotto quota 3%, attestandosi al 2,93%. Se si considera un mutuo a 20 anni dell’importo di 150mila euro, in entrambi i casi per coloro che hanno scelto – o sceglieranno – questo tipo di finanziamento il risparmio sulla rata mensile potrà arrivare fino a 19 euro rispetto a oggi (da 884 euro a 865 euro per la rata media, da 845 euro a 826 euro per le migliori offerte), mentre sull’intera durata del mutuo la spesa totale sarà di oltre 4.500 euro in meno. Nonostante il taglio atteso, il tasso fisso rimarrà per il momento la soluzione più conveniente, con il TAN medio che a febbraio si attesta al 2,87%, mentre le migliori offerte scendono al 2,40%. Per lo stesso tipo di finanziamento considerato in precedenza ciò si traduce in una rata media di 822 euro, ovvero più leggera di 43 euro rispetto al variabile, e un risparmio su tutta la durata del mutuo di 10.350 euro, mentre per le migliori offerte il risparmio è di 39 euro al mese, con la rata che in questo caso si attesta sui 787 euro, e un risparmio totale di 9.380 euro.La convenienza del tasso fisso potrebbe durare ancora per pochi mesi nel caso di ulteriori tagli al costo del denaro. Se, come da previsioni, entro giugno la Bce deciderà per un’altra sforbiciata dello 0,25%, il TAN medio del variabile potrebbe scendere al 2,94%, molto vicino all’attuale tasso medio del fisso, mentre le migliori offerte potrebbero scendere a quota 2,68%. (Foto: Gino Crescoli / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    MEF, a febbraio fabbisogno di 18,7 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Nel mese di febbraio 2025 il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un fabbisogno di 18.700 milioni di euro, a fronte di un febbraio 2024 che si era chiuso con un fabbisogno di 16.147 milioni di euro. Lo comunica il ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). LEGGI TUTTO

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    Emissioni auto, Urso: salvata industria europea

    (Teleborsa) – “Proporrò questo mese un emendamento mirato al regolamento sulle emissioni di CO2” per le auto per far sì che le aziende automobilistiche “abbiano tre anni di tempo invece di uno per adeguarsi agli standard di conformità” per evitare le sanzioni che sarebbero scattate da quest’anno. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un punto stampa dopo aver incontrato i rappresentanti del Dialogo strategico sull’automotive. “Dobbiamo attenerci agli obiettivi concordati” ma anche “ascoltare le voci che chiedono più pragmatismo in questi tempi difficili”, ha aggiunto.von der Leyen ha anticipato i punti principali del piano ad hoc per il settore che sarà svelato mercoledì, confermando un intervento urgente per garantire flessibilità alle case automobilistiche dalle multe che scatterebbero quest’anno ai produttori che supereranno il limite di 94 grammi/km di emissioni per le nuove vendite, stimate in oltre 15 miliardi per quest’anno. I target restano gli stessi ma si darà più tempo, 3 anni, alle case automobilistiche per il calcolo delle emissioni.”Salvata l’industria auto europea, la Commissione dà ragione all’Italia”. E’ quanto ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in una nota in merito alle dichiarazioni del presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine del secondo meeting nell’ambito del Dialogo strategico sul futuro dell’industria automotive europea. “Eliminata la tagliola delle multe che avrebbe determinato il collasso del settore. Ora avanti con la piena neutralita` tecnologica, l’autonomia strategica nella produzione di batterie e un piano incentivi europeo”, aggiunge Urso. LEGGI TUTTO