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    USA, prezzi case S&P Case-Shiller settembre +0,2% m/m +3,9% a/a

    (Teleborsa) – In crescita i prezzi delle case negli Stati Uniti a settembre 2023. Secondo quanto rilevato da Standard & Poor’s, l’indice S&P Case-Shiller, che misura l’andamento dei prezzi nelle principali venti aree metropolitane degli Stati Uniti, ha evidenziato un incremento su base annua del 3,9% rispetto al +2,1% del mese precedente e rispetto al +4% del consensus.Su base mensile si registra un aumento dello 0,2%, dopo il +0,3% del mese precedente.L’indice destagionalizzato ha riportato una crescita dello 0,71% su base mensile, dopo il +0,8% di agosto. LEGGI TUTTO

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    Manovra, terminato incontro Governo-Sindacati: com’ è andato?

    (Teleborsa) – Continua il “duello” tra governo e sindacati sulla Manovra. Dopo l’incontro di Palazzo Chigi, con focus sulle pensioni, non si registrano significativi passi avanti. “Stiamo lavorando per modificare la misura nel migliore dei modi”, ha sottolineato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Sindacati divisi visto che Cgil e Uil bollano il governo come “insensibile alle piazze” e che confermano “tutte le ragioni dello sciopero perché al di là dell’ascolto, al momento il governo non ha cambiato nulla della manovra”. mentre la Cisl parla di “un incontro molto importante sia nel metodo che nel merito” e “un segno di rispetto dopo le mobilitazioni”.”Stiamo lavorando per modificare la misura nel migliore dei modi, garantendo che non ci sia nessuna penalizzazione per chi si ritira con la pensione di vecchiaia e garantendo che non ci sia nessuna penalizzazione per chi raggiunge al 31 dicembre 2023 i requisiti attualmente previsti. Questo per tutti, non solo per il comparto sanità”, ha detto Meloni. “Per il comparto sanità si sta valutando un ulteriore meccanismo di tutela in modo da ridurre la penalizzazione all’approssimarsi all’età della pensione di vecchiaia. Faremo del nostro meglio per risolvere e correggere”, ha aggiunto.In particolare: salvaguardia dell’assegno per chi va in pensione raggiunti i requisiti di vecchiaia, taglio ma “graduale” per chi sceglie l’anticipo e il mantenimento dei diritti acquisiti al 31 dicembre 2023: sarebbero queste, secondo quanto si apprende, le ipotesi avanzate dal governo al tavolo con i sindacati a Palazzo Chigi per rivedere la stretta sulle pensioni di medici, sanitari e altre categorie della Pa previste in manovra. Dall’esecutivo è stato spiegato che si sta ancora “lavorando” per rivedere l’articolo 33 che taglia le aliquote di rendimento delle pensioni di alcune categorie, sottolineando che vanno rispettati i vincoli di bilancio. Intanto, dal prossimo gennaio pensioni un po’ più pesanti, anche se non allo stesso modo per tutti. Il governo ha fissato per il prossimo anno l’adeguamento all’inflazione al 5,4%. Ma in forza del meccanismo a fasce che garantisce la perequazione piena solo agli assegni fino a circa 2.200 euro, gli aumenti saranno diversificati, fino ad un massimo di 130 euro nelle fasce in cui si concentra la maggior parte dei pensionati. LEGGI TUTTO

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    USA, indice case FHFA settembre +0,6% m/m +6,1% a/a

    (Teleborsa) – Prezzi dell’immobiliare statunitense in aumento nel mese di settembre 2023. L’indice FHFA elaborato dalla Federal Housing Finance Agency, che misura i prezzi delle abitazioni statunitensi, ha registrato una crescita mensile dello 0,6% dopo il +0,7% del mese precedente (rivisto da +0,6%). Le stime degli analisti erano per un incremento dello 0,4%.Su base annua l’indice, calcolato sui prezzi dichiarati degli immobili all’accensione del mutuo presso Fannie Mae e Freddie Mac, è salito del 6,1% rispetto al +5,8% del mese precedente (rivisto da +5,6%).”La crescita dei prezzi delle case negli USA ha continuato ad accelerare nel terzo trimestre, apprezzandosi più che in ciascuno dei quattro trimestri precedenti – ha affermato Anju Vajja, direttore associato principale della divisione di ricerca e statistica della FHFA – I prezzi delle case sono aumentati nel terzo trimestre in tutte le divisioni del censimento e sono più alti rispetto a un anno fa, guidati principalmente da una scarsa offerta di case in vendita”.(Foto: Sebastian Wagner / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    TPL, trovata l’intesa fra Regioni a riparto risorse

    (Teleborsa) – Alla Conferenza delle Regioni si è raggiunta l’intesa al riparto tra le Regioni a statuto ordinario delle risorse del Fondo nazionale per il Trasporto Pubblico Locale e ferroviario per il 2023. La Conferenza delle Regioni ha espresso l’Intesa in sede di Conferenza Unificata, condizionata all’impegno del Governo a costituire un tavolo di lavoro, per affrontare le criticità del finanziamento del TPL ed in particolare dei bilanci delle aziende, in considerazione che, soprattutto in alcuni territori, manca la sostenibilità economica per garantire i servizi. Il tavolo dovrà definire i necessari interventi di riequilibrio auspicabilmente entro il primo quadrimestre del 2024. LEGGI TUTTO

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    Dl Energia, via libera del Cdm: non c’è proroga mercato tutelato

    (Teleborsa) – Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge su “Disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia e il sostegno alle imprese a forte consumo di energia”. Il provvedimento non contiene misure per la proroga del mercato tutelato di luce e gas perché sul tema – secondo quanto si apprende – è ancora aperto il confronto l’Unione europea. Al centro della riunione a Palazzo Chigi, durata meno di un’ora, anche l’esame preliminare di un decreto legislativo su “Disposizioni in materia di riforma ordinamentale della magistratura”. “Con il decreto Energia vogliamo liberare le grandi potenzialità del nostro Paese, per renderlo riferimento nel Mediterraneo sulle rinnovabili: un provvedimento che vale 27,4 miliardi di investimenti. Vogliamo sostenere famiglie e imprese, per renderle ancor più protagoniste di una transizione bilanciata e realistica – ha affermato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto –. In piena coerenza con il nostro Piano Nazionale Integrato Energia e Clima sosteniamo quei settori produttivi impegnati nel percorso di decarbonizzazione, fornendo ad esempio importanti risposte per migliaia di imprese a forte consumo di energia elettrica e gas. Vogliamo accelerare lo sviluppo delle rinnovabili verso gli obiettivi 2030, spingendo le Regioni a realizzare impianti di rinnovabili con un fondo per opere compensative. Approviamo inoltre una norma per considerare di pubblica utilità, indifferibili e urgenti, le opere per la costruzione e l’esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquido on-shore, nonché le infrastrutture connesse: una norma importante per impianti come Porto Empedocle e Gioia Tauro. Rafforziamo inoltre – prosegue Pichetto – la sfida sul geotermoelettrico e sul bioetanolo, come anche sull’eolico galleggiante e sul teleriscaldamento, tutte filiere innovative necessarie per il futuro. Tra le nuove norme c’è anche la possibilità che gli enti territoriali non inclusi nella Carta Nazionale delle Aree Idonee possano candidarsi a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi: un passo necessario – aggiunge – per accelerare i tempi di individuazione di un’area di cui il Paese ha forte bisogno. Approviamo quindi un pacchetto di norme – conclude il Ministro – molto variegato, ma tutte riconducibili a una solida e pragmatica visione energetica”.Con il decreto legge Energia appena approvato dal Consiglio dei ministri, vengono definiti meglio alcuni aspetti per il rilascio di licenze e autorizzazioni allo stoccaggio di Co2 nei siti ritenuti idonei dalla legge, cioè quelli di estrazione di idrocarburi esauriti. In questi siti, il Dl prevede la possibilità di rilasciare licenze di esplorazione, autorizzazione a svolgere programmi sperimentali, autorizzazioni allo stoccaggio geologico di Co2 secondo procedure concorrenziali. Il Mase prevede di realizzare uno studio sulla valorizzazione della filiera della cattura e stoccaggio di carbonio (Carbon Capture and Storage, Ccs), in vista di una successiva revisione normativa del settore. LEGGI TUTTO

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    Pensioni, Mef: + 5,4% adeguamento a inflazione dal 1 gennaio 2024

    (Teleborsa) – Il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, di concerto con la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone, ha firmato il decreto che dispone a partire dal 1 gennaio 2024 un adeguamento all’inflazione pari a +5,4% delle pensioni. L’aumento, che verrà riconosciuto nelle modalità previste dalla normativa, – fa sapere il Mef in una nota – è stato calcolato sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’Istat il 7 novembre 2023.La rivalutazione delle pensioni rispetto all’inflazione, con il tasso fissato al 5,4%, significherà nel 2024 aumenti fino a 122 euro per gli assegni fino a quattro volte il minimo, quelli che per cui è previsto il recupero pieno dell’aumento dei prezzi, ovvero quelli fino a 2.272,96 euro lordi. Al momento infatti il trattamento minimo per il 2023 è fissato a 563,74 euro ma a questo va aggiunto lo 0,8% di differenza tra l’inflazione recuperata nel 2023 (7,3%) e quella effettiva registrata nel 2022 (8,1%). Chi ha redditi da pensione tra i 2.272,96 euro (quattro volte il minimo) e 2.841,2 euro al mese (cinque volte il minimo) prende un recupero del 4,59% (l’85% del 5,4%) quindi al massimo 130,41 euro. Chi ha redditi tra cinque e sei volte il minimo (3.409,44 euro) ha diritto ad un recupero del 53% quindi ha un aumento del 2,862% pari al massimo a 97,57 euro. Chi ha pensioni fino a otto volte il minimo (4.545,92 euro al mese) ha diritto a un recupero del 47% dell’inflazione quindi al 2,538 per un aumento del cedolino al massimo di 115,37 euro. I pensionati che hanno redditi tra otto volte (4.545,92 euro) e 10 volte il trattamento minimo (5.682,4 euro al mese) hanno diritto ad un recupero del 37% dell’inflazione quindi a fronte di un aumento dei prezzi del 5,4% all’1,998%. Potranno ottenere al massimo un aumento sul cedolino di 112,96 euro. Chi ha pensioni oltre le dieci volte il minimo avrà una percentuale sull’aumento dei prezzi del 22% quindi solo l’1,188% a fronte di un’inflazione nel 2023 valutata al 5,4%. Se si ha un assegno lordo da pensione da 7mila euro al mese si avrà un aumento di 131,6 euro sempre lordi. LEGGI TUTTO

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    Dl Anticipi, si lavora su 300 emendamenti. Da mercoledì i voti

    (Teleborsa) – La Commissione bilancio del Senato lavorerà su circa 300 emendamenti parlamentari al decreto anticipi di cui circa 50-60 non onerosi e quindi potenzialmente approvabili. È quanto emerso dalla riunione tra governo e maggioranza sulle proposte di modifica al provvedimento che ha preso il via oggi pomeriggio. “La scrematura ha portato a 250-300 emendamenti – ha riferito uno dei relatori, Dario Damiani (FI), a margine dei lavori della Commissione – molti con pareri negativi, sono circa un terzo dei 950 presentati”. Le votazioni inizieranno mercoledì e andranno avanti tutta la settimana. “Dobbiamo chiudere giovedì o venerdì al massimo, questa settimana – ha aggiunto Damiani – dobbiamo chiudere il dl anticipi che va in aula la settimana prossima in parallelo inizieremo la settimana prossima tutto il lavoro sulla legge di bilancio”. Il presidente della Commissione Nicola Calandrini(FdI) ha spiegato che “sono 300 gli emendamenti sui quali il governo ha lavorato e preparato le relazioni tecniche. Di questi 50-60 sono ordinamentali e quindi potenzialmente possono avere l’approvazione del governo. Sugli altri 600 non si lavora perchè non hanno copertura finanziaria”. Dopo il primo giro di incontri che ha occupato la mattinata – al quale hanno preso parte, tra gli altri, Calandrini (Fdi), i relatori del provvedimento Claudio Borghi (Lega), Vita Maria Nocco (FdI), Damiani, i capigruppo di maggioranza al Senato e, per il governo, il sottosegretario all’economia, Federico Freni – nel pomeriggio, a partire dalle 13.30, si sono svolti bilaterali con i gruppi di opposizione: Italia Viva, Pd, Movimento 5 Stelle e le componenti del gruppo Misto come Avs ed Azione. “Non arrivano emendamenti del governo stasera al decreto anticipi” ha detto Freni, al termine della tornata di incontri in Senato con le forze di opposizione sulle modifiche al provvedimento. Le riunioni al Senato del governo sulle modifiche al decreto anticipi con la maggioranza e i gruppi di opposizione riprenderanno domani pomeriggio. Lo hanno riferito le forze di minoranza al termine della tornata di incontri di oggi. L’ipotesi è che si tenga alle 17 una riunione con la maggioranza e alle 18 con le opposizioni. “Non si può procedere all’esame del dl anticipi senza una presa di posizione chiara del governo su cosa intenda fare – ha detto il capogruppo del Pd in Commissione bilancio del Senato, Daniele Manca, al termine della riunione con il governo sulle modifiche al provvedimento –. Continua un gioco delle tre carte che è poco utile per il Paese e molto dannoso per il Parlamento. Annunciano emendamenti del governo quando ci sono tanti emendamenti dei parlamentari che potrebbero essere utili a dare e risolvere cose negative che vanno modificate. Il governo ha annunciato emendamenti sul dl anticipi quindi intende intervenire direttamente ma non possiamo procedere ad approvare emendamenti in Commissione fino a quando non sono chiare le proposte del governo. Perché poi a queste proposte del governo noi presenteremo subemendamenti”. “Sul superbonus il governo conferma che non ci sarà nessun tipo di intervento” ha detto il capogruppo M5S in Senato, Stefano Patuanelli, al termine dell’incontro con il governo sulle modifiche al dl anticipi.”Siamo di fronte ad un governo che non dà risposte al Paese. Vorrei sottolineare che c’è un problema sulla questione del superbonus e su questo né qui né sulla legge di bilancio è prevista una risposta. Qui ci va di mezzo il Paese, i lavoratori e le imprese, questo è il dato” ha detto il capogruppo del gruppo Misto in Senato, Tito Magni(AVS), al termine dell’incontro col governo sulle modifiche al decreto anticipi.”Introdurre un nuovo criterio di riparto del Fondo per il Trasporto pubblico locale, attribuendo alle singole regioni una quota pari al 5% del fondo sulla base dei risultati raggiunti in termini accessibilità ai mezzi pubblici da parte delle persone con disabilità”. È quanto chiede un emendamento di Italia Viva al Decreto Anticipi, in discussione in commissione bilancio del Senato. “Una battaglia di civiltà per premiare quelle aziende del trasporto pubblico che hanno effettivamente aumentato il numero di servizi e posti offerti alle persone con mobilità ridotta – spiega Paita – Una norma di buon senso, indispensabile per permettere alle persone con disabilità di accedere più facilmente al trasporto pubblico locale. Chiediamo anche che le app e i siti internet indichino con precisioni i percorsi accessibili ai disabili”. LEGGI TUTTO

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    LPN-Pnrr: Massi (Corte Conti), controlli per evitare problemi successivi

    (Teleborsa) – “Dobbiamo spiegare ai cittadini il nostro lavoro, in particolare nel caso della Corte dei Conti rendere conto ai cittadini di come sono stati spesi i soldi. Per i prossimi 10 anni il grosso della nostra attività sarà il Pnrr. Questi 207 miliardi vanno messi a terra, e per metterli a terra vanno fatti contratti, e in Italia abbiamo 43 mila stazioni appaltatrici, che possono mettere la firma. Quelle realmente operative sono 35 mila. La magistratura contabile, a differenza di quella penale, ha a che fare con i colletti bianchi, che quando vengono rinviati a giudizio nel 50% dei casi sono innocenti, ma hanno la carriera rovinata”. Lo ha detto Franco Massi, segretario generale della Corte dei Conti, nel corso della Tavola rotonda su “Come migliorare il sistema Giustizia” in programma nell’ambito del Forum “Insieme per domani”, organizzato da LaPresse, in corso di svolgimento a Roma oggi e domani.”Si deve forse come prima cosa creare un’assicurazione obbligatoria per chi amministra soldi pubblici. Cavour già nel 1852 diceva che quando si accerta che la gente è incapace o disonesta, va cacciata. Ma l’altro 50% di innocenti (che è il 60% degli avvisi di garanzia) deve essere messo in condizione di essere protetto. Dobbiamo separare i prudenti, i dubbiosi, che alla luce di questi dati non vogliono firmare, da quelli che invece firmano e ‘la buttano in caciara’, come si dice a Roma. Anche a questo serve il controllo preventivo, e una volta che c’è stato il controllo e si è avuto l’ok, non si deve più avere preoccupazione. E quando non si può, serve il controllo concomitante, che possa impedire errori consigliando prima che vengano commessi. Con controllo preventivo, consultivo e controllo concomitante, impediamo che le cose funzionino male e facciamo funzionare la pubblica amministrazione”, conclude il segretario. LEGGI TUTTO