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    Eurozona, Lagarde: attività economica debole fino alla fine dell’anno

    (Teleborsa) – La presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha dichiarato che “l’attività economica dell’area euro ha ristagnato negli ultimi trimestri ed è probabile che resti debole per il resto dell’anno”. Nelle dichiarazioni introduttive della sua audizione trimestrale al Parlamento europeo, Lagarde ha spiegato che “mentre le prospettive di medio termine restano sottotono, l’economia è orientata rafforzarsi nuovamente negli anni a venire con l’inflazione che calerà ulteriormente, i redditi reali delle famiglie che si riprenderanno e la domanda per le esportazioni dell’area che risalirà”.Finora il mercato del lavoro dell’area euro “è rimasto complessivamente resiliente – ha aggiunto –. Tuttavia ci sono alcuni segnali che la crescita dell’occupazione possa perdere slancio verso il finale dell’anno”. Nel contesto di sfide molteplici su scala globale, la presidente della BCE ha assicurato che l’istituto di Francoforte “farà la sua parte, innanzitutto assicurando che l’inflazione ritorni al nostro obiettivo di medio termine del 2%”. “Non è il momento di cantare vittoria” contro l’inflazione, ha però aggiunto, “dobbiamo restare attenti alle differenti forze che influiscono sull’inflazione e fermamente concentrati sul nostro mandato di stabilità dei prezzi”.L’inflazione dell’area euro ha continuato a calare negli ultimi mesi e “guardando avanti ci attendiamo che l’indebolimento delle pressioni inflazionistiche prosegua, anche se l’inflazione totale potrebbe risalire leggermente nei prossimi mesi prevalentemente al riflesso di alcuni effetti (statistici, ndr) di base”, ha spiegato la presidente della BCE. Le prospettive sul medio termine restano tuttavia soggette a “considerevole incertezza”, ha avvertito.Lagarde ha poi spiegato che la Banca Centrale Europea sta riducendo mediante non rinnovo dei titoli che giungono a scadenza gli stock di bond accumulati con il piano App, mentre su quelli rilevati con il piano anticrisi Covid Pepp “abbiamo indicato che continueremo a reinvestire fino a tutto il 2024. Questa è una questione in discussione al Consiglio in un futuro non molto distante, potremmo riesaminare questa proposta”.La presidente della BCE ha quindi ripetuto la formula, adottata da settembre, in cui i mercati leggono un segnale di raggiungimento dei picco sui tassi ufficiali. “Ci attendiamo che mantenere i tassi ai livelli attuali abbastanza a lungo dara’ un contributo consistente al ripristino della stabilità dei prezzi”, ha dichiarato durante l’audizione al Parlamento Ue, ribadendo l’orientamento ad assumere le future decisioni in base all’evolversi dei dati. In questo ambito ha ricordato che al Consiglio direttivo di metà dicembre verranno aggiornate le previsioni economiche della BCE, che per la prima volta includeranno anche il 2026.La presidente della BCE, Christine Lagarde si è infine detta “un po’ scettica” sulla semplicità delle regole che si stanno discutendo per la revisione del Patto di stabilità e di crescita dell’Ue, in base all’ultima proposta elaborata dalla presidenza di turno dell’Ue (spagnola). Ma rispondendo a domande su questo argomento durante l’audizione trimestrale al Parlamento europeo, ha più volte ribadito la necessità di raggiungere un accordo su questa revisione delle regole “il prima possibile”. Anche perché, ha spiegato, dal punto di vista del Consiglio direttivo della BCE questo eliminerebbe nelle valutazioni della politica monetaria incertezza sull’ambito entro il quale governi devono muoversi nelle loro decisioni sulle politiche di bilancio. LEGGI TUTTO

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    USA, Fed Dallas: peggiora a novembre l’attività delle fabbriche

    (Teleborsa) – Peggiora l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas, nel mese di novembre, secondo quanto segnalato dai dirigenti aziendali che hanno risposto al Texas Manifacturing Outlook Survey. L’indice generale manifatturiero, elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, si è portato a -19,9 punti rispetto ai -19,2 del mese precedente. Bisogna ricordare che quando le aziende che segnalano un aumento supera il numero di quelle che segnalano una diminuzione, l’indice sarà maggiore di zero e viceversa. LEGGI TUTTO

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    Energia, EUROfusion: “Nuovi importanti risultati ottenuti su JET”

    (Teleborsa) – EUROfusion – il Consorzio Europeo per lo Sviluppo dell’Energia da Fusione – annuncia il completamento con successo della terza e ultima campagna sperimentale in deuterio e trizio (DTE3) sull’impianto sperimentale a fusione Joint European Torus – JET. Gli esperimenti hanno esplorato processi di fusione e tecniche di controllo in condizioni simili a quelle previste per le future centrali a fusione. Rappresentano pertanto un importante passo avanti nella comprensione dei plasmi di fusione. La campagna sperimentale su JET è stata condotta da oltre 300 scienziati di EUROfusion provenienti da tutta Europa, con una significativa partecipazione di ricercatrici e ricercatori italiani, e da personale tecnico-scientifico dell’Autorità per l’Energia Atomica del Regno Unito (UKAEA).JET è attualmente l’unico impianto in grado di operare con una miscela di combustibile composto da deuterio e trizio, la stessa miscela ad alte prestazioni che verrà utilizzata nelle future centrali a fusione. La maggior parte degli attuali esperimenti a fusione utilizza gas come idrogeno o deuterio, sperimentare il mix deuterio-trizio è essenziale per avvicinarsi il più possibile alle condizioni di una vera e propria centrale a fusione. Gli esperimenti condotti su JET hanno ottimizzato le reazioni di fusione in deuterio-trizio e sviluppato tecniche per gestire la ritenzione del combustibile, l’eliminazione del calore e l’evoluzione dei materiali. Ciò ha fornito importanti informazioni per le operazioni di ITER e lo sviluppo delle future centrali a fusione.Il contributo italiano su JET è stato molto significativo sin dalla sua costruzione. Ha visto l’Italia, con ENEA, CNR e Consorzio RFX e alcune università, impegnata nella realizzazione di numerosi sistemi diagnostici e successivamente nella partecipazione alle campagne sperimentali, con attività di misura e analisi dati, e nel programma di sviluppo delle tecnologie per la fusione.I risultati ottenuti su JET sottolineano il ruolo cruciale che riveste l’Europa nell’avanzamento della ricerca sulla fusione e confermano la sua leadership, dove l’Italia svolge un ruolo di primo piano nella ricerca globale di un’energia pulita e sostenibile.Perché questa campagna sperimentale è importante – Le intuizioni basate sui suoi risultati confermano le conoscenze acquisite nelle passate campagne sperimentali (2021) migliorando la comprensione dei plasmi in deuterio-trizio. Ha consentito di investigare come processi osservati su impianti più piccoli scalino su progetti di fusione futuri di grandi dimensioni. Ha portato ad un progresso significativo nella gestione del trizio, sviluppando nuove tecnologie di monitoraggio e pulizia e innovazioni tecnologiche, come i sistemi diagnostici laser LID (Laser Induced Desorption – Quadrupole Mass Spectrometry) che sono cruciali per la futura sperimentazione su ITER. Un grande successo della campagna DTE3 appena conclusa è stata la capacità di replicare gli esperimenti di fusione ad alta energia condotti nel 2021 (DTE2). Ciò dimostra l’affidabilità e la maturità delle metodologie operative del JET, essenziali per il successo di ITER. La campagna ha incluso test di diversi scenari operativi per gestire efficacemente il calore prodotto dal plasma. Disperdere energia nella regione del bordo mantenendo livelli elevati di energia nel nucleo del plasma è un aspetto critico per il futuro reattore. Ha fornito informazioni importanti sull’effetto dei neutroni (generati dalla fusione a 14,1 MeV che trasportano l’energia prodotta dalle reazioni di fusione fuori dal plasma) sui sistemi di raffreddamento e sull’elettronica, quest’ultimo punto in collaborazione con il CERN. Questa conoscenza è essenziale per progettare le future centrali a fusione sicure ed efficienti. LEGGI TUTTO

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    USA, cala vendita case nuove a ottobre

    (Teleborsa) – Frena la vendita di case nuove negli Stati Uniti nel mese di ottobre. Il dato ha evidenziato un decremento del 5,6% a 679 mila unità rispetto alle 719 mila unità di settembre (dato rivisto da 759 mila) e contro le 721 mila unità stimate dal consensus. Lo ha comunicato il Census Bureau degli Stati Uniti. Rispetto alle 577 mila unità di ottobre 2022 si registra un aumento del 17,7% a 719 mila unità. LEGGI TUTTO

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    Sciopero, Salvini: “Valuterò precettazione anche per il 15 dicembre”

    (Teleborsa) – “Esprimo, da ministro dei Trasporti, soddisfazione perché questo lunedì stiamo garantendo a 20 milioni di pendolari e lavoratori di prendere i mezzi pubblici perché se dovessimo assecondare gli scioperi di 24 ore del lunedì o del venerdì di questo o quel sindacato saremmo a piedi una settimana sì è una no”. È quanto ha affermato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini commentando rinvio al prossimo 15 dicembre dello sciopero annunciato per oggi. “Continueremo a garantire il diritto allo sciopero perché la Costituzione lo prevede, però penso a un altro sciopero, quello annunciato per il 15 dicembre, un altro venerdì, sotto Natale. Farò tutto quello che la legge mi permette – ha assicurato Salvini – per ridurre al minimo i disagi per pendolari studenti e lavoratori”. E il ministro non esclude un’altra precettazione. “Intanto – ha detto Salvini – sono contento che questo lunedì la gente possa viaggiare. Poi valuterò quanto sia utile fermare il Paese per 24 ore il penultimo venerdì prima di Natale”.”Oggi l’Italia avrebbe dovuto essere ferma con il trasporto locale per 24 ore indetto da alcuni sindacati di base. Lungi da me mettere in discussione il diritto alla sciopero, però come deve essere costituzionalmente garantito il diritto alla sciopero per una minoranza, deve essere ugualmente garantito il diritto al lavoro, alla mobilità, allo studio, alla salute per quelli che sono 20 milioni di italiani che ogni giorno prendono l’autobus, il tram, il treno e la metropolitana – ha aggiunto Salvini, intervenendo all’evento di Direzione Nord –. Per carità di Dio non entro nel merito delle rivendicazioni contrattuali, salariali, politiche. Non entro nel merito, ne faccio una questione di metodo e oggi i mezzi pubblici funzionano”.”Le norme sul diritto di sciopero sono chiare: nessuno pensi minimamente di mettere in discussione un diritto fondamentale e costituzionale alzeremo davvero le barricate in questo paese – ha affermato il leader Cisl, Luigi Sbarra –. Detto questo bisogna affidarsi alle valutazioni di una commissione di garanzia che deve restare autonoma, indipendente e contemperare il giusto diritto di sciopero con l’altrettanto diritto dei cittadini a rivolgersi ai servizi pubblici essenziali di questo paese”.”Abbiamo impugnato assieme alla Uil la precettazione decisa da Salvini perché è un atto autoritario e antidemocratico che lede il i diritto allo sciopero che non è un diritto dei sindacati ma delle singole persone. Attaccare il diritto di sciopero e metterla in discussione vuol dire limitare la libertà delle persone. È inaccettabile questa logica antidemocratica che parla anche di gabbie salariali e attacca la magistratura. È una logica pericolosa” ha affermato il leader Cgil Maurizio Landini a margine della manifestazione a Cagliari in occasione dello sciopero generale di Cgil e Uil in Sardegna. “Dovrà essere il Governo che ci dice cosa vuol fare, perché ad oggi – ha aggiunto Landini alla vigilia dell’incontro coi sindacati, convocato per domani dal governo – non ha voluto fare alcuna discussione. Questa legge di bilancio, così come le riforme, sono state fatte senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali, senza tener conto delle piattaforme che noi abbiamo presentato. Quindi, noi stiamo dicendo che con con politiche di quel genere il nostro Paese va a sbattere. Noi vogliamo dare un futuro al nostro Paese. In particolare, c’è un tema di fondo che si chiama fisco; bisogna andare a prendere i soldi dove sono. Vuol dire combattere l’evasione fiscale vuol dire far pagare le tasse a chi non le paga; vuol dire tassare la rendita finanziaria, la rendita immobiliare e smetterla di tassare i lavoratori dipendenti pensionati e di fare cassa, su chi questo Paese lo tiene in piedi. Vedremo se saremo ascoltati. Fino ad ora questo non è avvenuto. Allo stesso tempo c’è bisogno di fare una politica di investimenti seria che guardi al futuro del nostro Paese, a partire dal Mezzogiorno che sta pagando un prezzo altissimo, e a partire dalla condizione delle donne che insieme ai giovani sono quelli più precari meno pagati e che hanno meno prospettive”. LEGGI TUTTO

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    Assicurazioni, Garante privacy: eredi possono conoscere beneficiari polizze

    (Teleborsa) – Le compagnie assicurative devono consentire agli eredi, che ne fanno richiesta, l’accesso ai nominativi dei beneficiari indicati nelle polizze stipulate in vita da persone defunte. Lo ha chiarito il Garante privacy, con un provvedimento in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, dopo le numerose istanze (segnalazioni, reclami e richieste di parere) ricevute a seguito delle decisioni contrastanti assunte dalla giurisprudenza di merito. Tali decisioni hanno infatti generato, nel corso del tempo, diversi dubbi interpretativi.Prima di trasmettere i nominativi le compagnie dovranno comunque verificare che sussistano una serie di condizioni, viene spiegato in una nota. In primo luogo, dovranno accertare che il richiedente sia stato effettivamente indicato come erede, o “chiamato all’eredità”, ossia legittimato ad accettare l’eredità e pertanto a divenire erede. In secondo luogo, dovranno verificare che l’interesse perseguito dal richiedente sia concreto e attuale (cioè esistente al momento dell’accesso ai dati), precedente o funzionale alla propria difesa in giudizio.L’Autorità, nell’esprimere il proprio orientamento, ha affermato che il diritto alla riservatezza va sempre bilanciato con altri diritti fondamentali, (come quello di difesa in giudizio), così come sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, dalle Linee Guida in tema di “esercizio del diritto di accesso” del Comitato che raccoglie tutte le Autorità Garanti UE (EDPB) e dalla stessa giurisprudenza di legittimità.(Foto: by rawpixel on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    WINDTRE alla Genova Smart Week

    (Teleborsa) – WINDTRE partecipa alla IX edizione della Genova Smart Week, manifestazione in programma nel capoluogo ligure dal 25 novembre al 1 dicembre, dedicata alla smart city e alle sue diverse tematiche, dalla mobilità intelligente alla sicurezza, dall’ambiente all’urbanistica. L’evento, promosso dall’Associazione Genova Smart City e dal Comune di Genova con il supporto organizzativo di Clickutility Team e il patrocinio di Rai Liguria, rappresenta un’importante occasione di confronto e networking tra imprese, pubbliche amministrazioni ed enti di ricerca, nazionali e internazionali, sullo sviluppo delle città innovative e vivibili.WINDTRE contribuirà a due panel con interventi di Leonardo Cotronei, Head of Top&Large Beyond the core Offer dell’azienda. Il 27 novembre, alla tavola rotonda “Aziende e amministrazioni di fronte alla sfida della transizione energetica, digitale e urbana: un modello virtuoso è possibile”, e il 28 novembre, attraverso uno speech al panel “Monitoraggio, gestione e manutenzione dell’ambiente urbano e periurbano e delle infrastrutture digitali e di mobilità”, focalizzato sulle soluzioni di Big Data Analytics a supporto di aziende e PA.”Prendere decisioni strategiche con il supporto dei dati – ha dichiarato Cotronei – è un’opportunità unica che le pubbliche amministrazioni, coadiuvate dalle aziende di telecomunicazioni, possono percorrere per assicurare ai cittadini politiche attive ad hoc per il territorio. In qualità di operatore di telecomunicazioni, WINDTRE dispone di un vantaggio unico nella gestione delle informazioni offerte dalla rete radiomobile. Mediante l’analisi degli spostamenti dei dispositivi mobili, ad esempio, siamo in grado di favorire l’amministrazione nel delineare soluzioni di trasporto più adatte alle esigenze dei propri cittadini e in linea con le finalità dei viaggi. L’implementazione di dashboard personalizzate, inoltre, consente di determinare i movimenti da un punto all’altro della città, con dettagli specifici riguardo al giorno della settimana e alla fascia oraria, il tutto garantendo la privacy degli utenti fornendo dati anonimizzati e aggregati. Questa evoluzione rappresenta un’importante leva per la trasformazione dei modelli di business”.Il territorio di Genova è stato tra i primi a poter sfruttare le potenzialità della copertura 5G di WINDTRE, una risorsa fondamentale per lo sviluppo della città in ottica smart city, testando altresì la soluzione di “Mobility data Analytics” per monitorare, con l’uso di dati aggregati e anonimi, i flussi di traffico generati e analizzare l’impatto che i grandi eventi hanno sulla città. La tecnologia di quinta generazione è anche al centro anche di un importante progetto presentato recentemente nel capoluogo ligure, per la realizzazione di uno Smart Port attraverso la progettazione e l’installazione di una mobile private network 5G nel terminal portuale Psa Italy di Genova Pra’. Una soluzione affidabile, sicura ed espandibile, in grado di fornire una connettività performante, con latenze di rete ridotte, replicabile in numerosi contesti logistici e industriali. LEGGI TUTTO

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    Cnpr Forum: “Sicurezza sul lavoro, non solo controlli ma cultura della formazione”

    (Teleborsa) – “Abbiamo una delle legislazioni migliori dal punto di vista della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. Andrebbe solo aggiornata alla luce delle novità tecnologiche e alle evoluzioni del mercato. Quello che manca sono i controlli. Per milioni di aziende abbiamo solo 6mila ispettori disponibili. Con questi numeri è difficile migliorare la situazione”. È l’allarme lanciato da Susanna Camusso, senatrice del Partito democratico e vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sullo sfruttamento del lavoro in Italia, nel corso del Cnpr forum “Incidenti sul lavoro, una strage silenziosa. Mancano le norme o i controlli sono insufficienti?” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca. “Bisognerebbe sapere che tutte le forme di precarietà mettono a rischio il lavoratore perché non c’è adeguata formazione e lo stesso si sente debole e ricattabile, e se vede un problema non lo solleva. Si dà per scontato che un lavoro si possa fare non appena si arriva dal primo giorno senza essere affiancati dai più anziani. Abitudini piegate all’idea – ha proseguito Camusso – che bisogna correre e fare profitto. La sicurezza sul lavoro spesso non è un vincolo nei contratti d’appalto, si tende a ridurre ore di formazione, si fa fatica ad avere indicazioni in più lingue sui pericoli. La somma di tante piccole cose denota come la sicurezza sia considerata ancora un costo e non un investimento. Eppure le vite umane hanno più valore del profitto”. Sul tema della formazione si è soffermato Alessandro Colucci (Noi Moderati), segretario di presidenza della Camera dei Deputati. “Si è legiferato tantissimo su questo tema ma il problema principale è di tipo culturale. Il rispetto delle regole è un obbligo sul quale dobbiamo tutti attestarci dal punto di vista educativo formativo. Troppo spesso gli incidenti accadono non per assenza di norme ma per il mancato rispetto delle stesse, per superficialità. Manca la consapevolezza delle gravi violazioni che si commettono non rispettando le regole e sulle pesanti conseguenze che queste mancanze provocano. Bisogna favorire la formazione magari attingendo al Fondo nuove competenze, come abbiamo proposto Noi Moderati, per avere la possibilità di formare i lavoratori nei luoghi di lavoro. Certamente – ha aggiunto Colucci – nel momento in cui si è precari, da un punto di vista della pericolosità, ci sono più problemi. E’ necessario allora impegnarli in mestieri in cui siano preparati. Pensiamo a un patentino per alcune mansioni che ne attesti anche la conoscenza delle norme di sicurezza. Da questo punto di vista qualche passaggio normativo in più andrebbe fatto, anche in tema di subappalti che vanno gestiti al meglio e non banditi”. Manutenzione e aggiornamento degli impianti sono fondamentali per Enrico Cappelletti, deputato del M5s in Commissione Attività produttive a Montecitorio. “Il nostro impegno è stato dedicato ad aumentare le risorse in favore dell’Ispettorato del lavoro. In Italia si registrano 160mila controlli l’anno svolti da 4mila ispettori su 1 milione e 800mila imprese. Ciò significa che ogni ispettore ne deve verificare 500. Così non va bene. Servono più controlli e una maggiore cultura della sicurezza sul lavoro. A partire dalla verifica dei macchinari più obsoleti. Abbiamo promosso un pacchetto come Transizione 4.0 per le imprese affinché ammodernassero gli impianti. Dispiace constatare – osserva Cappelletti – che su questo tema non c’è nulla nella legge di bilancio. Altro tema è quello di far uscire i lavoratori dal precariato. Noi lo abbiamo fatto con il decreto Dignità grazie al quale sono stati stipulati oltre 500mila nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato. E’ questa la strada. Non possiamo continuare ad alimentare il precariato e poi ci stupiamo se in Italia abbiamo un crollo della natalità e la fuga di cervelli. Questo è contrario allo sviluppo del Paese”. “Il problema deve essere affrontato sia sul piano normativo che su quello dei controlli. Il governo – ha detto Chiara Tenerini, parlamentare di Forza Italia in Commissione Lavoro alla Camera – ha introdotto con il decreto Lavoro l’obbligo di nomina del medico competente e l’estensione della sorveglianza sanitaria in tutti i casi in cui c’è valutazione di rischio con l’obbligo di estendere la tutela a tutti i lavoratori autonomi. Purtroppo assistiamo a una strage silenziosa che miete vittime e feriti nei luoghi di lavoro quotidianamente. Partiamo dall’educazione delle nuove generazione perché abbiano consapevolezza di quelli che sono i rischi e la capacità di comprendere se i contratti che siglano contemplino tutte le tutele necessarie. Bisogna incentivare le aziende virtuose attraverso meccanismi come il credito d’imposta. Altro tema dibattuto che anima il dibattito politico è quello del lavoro precario e del lavoro povero sacche naturali dove si annidano ulteriori rischi per le tutele del lavoro. In Italia sono circa tre milioni i lavoratori senza contratto a tempo indeterminato e bisogna trovare soluzioni concrete per combattere questo fenomeno”. Il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Antonio Moltelo, commercialista dell’Odcec di Nola. “Il paradosso che viviamo in Italia sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro – ha detto Moltelo – è quello di avere norme assolutamente all’avanguardia che poi non trovano applicazione concreta sui territori. L’anello debole sul quale intervenire è sicuramente quello dei controlli se vogliamo mettere fine alla inaccettabile mattanza che vede ogni anno oltre un migliaio di persone uscire di casa per andare al lavoro senza fare più ritorno”. Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili. “Non occorrono nuove norme in materia di sicurezza sul lavoro. In Italia – ha detto Longoni – abbiamo una legislazione eccellente, ricca, completa. Quello che occorre è incrementare il sistema dei controlli. Perché se le leggi ci sono e nessuno controlla allora non facciamo grandi passi in avanti. Quando si parla di incidenti sul lavoro le conclusioni sono molte dolorose. Contiamo centinaia di migliaia di incidenti sul lavoro ogni anno. Nel 2022 l’Inail ne ha censiti oltre seicentomila con più di mille morti. Cosa manca oltre ai controlli? La cultura della formazione, quella capacità di infondere nei soggetti che danno lavoro o che svolgono la prestazione lavorativa la corretta formazione su quel che è necessario fare per prevenire i rischi derivanti dalle condizioni in cui operano. E quando si massimizza il profitto e si creano condizioni di disparità per le quali il lavoratore è molto più debole rispetto al proprio datore, è inevitabilmente disposto a lavorare in condizioni meno sicure. Per questo occorre che la cultura di prevenzione nei datori deve essere molto più intensa”. LEGGI TUTTO