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    Cina, rallenta la crescita dei profitti industriali

    (Teleborsa) – Da gennaio a ottobre 2023, il profitto totale delle imprese industriali cinesi è stato di 6,11542 miliardi di yuan, in calo del 7,8% su base annua. Il calo è stato di 1,2 punti percentuali più basso rispetto a quello da gennaio a settembre (-9%). Lo ha comunicato il National Bureau of Statistics.Nel mese di ottobre, i profitti delle imprese industriali sono aumentati del 2,7% su base annua. L’aumento è quindi tornato a una cifra, dopo un aumento dell’11,9% a settembre e un guadagno del 17,2% ad agosto.(Foto: Christian Lue on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Bankitalia: “Incertezza su debito/PIL, ora prudenza e riforme”

    (Teleborsa) – L’economia globale sta rallentando e le prospettive di crescita sono condizionate dalle forti tensioni geopolitiche e dalla decelerazione dell’attività economica in Cina. L’inflazione nei paesi avanzati è in calo ma ancora superiore agli obiettivi della politica monetaria, che permane restrittiva. I timori di una restrizione monetaria più protratta del previsto hanno determinato dalla scorsa estate un peggioramento delle condizioni dei mercati finanziari internazionali, in gran parte riassorbito nelle ultime settimane. Sui mercati dei titoli di Stato a lungo termine, soprattutto negli Stati Uniti, i tassi sono fortemente aumentati e la volatilità rimane elevata. È quanto emerge dal secondo Rapporto sulla stabilità finanziaria 2023 della Banca d’Italia. In Italia i rischi per la stabilità finanziaria beneficiano del miglioramento delle condizioni del sistema bancario e del basso livello di indebitamento del settore privato, ma il contesto macroeconomico resta incerto. Oltre alla debolezza dell’economia globale, pesano l’alto debito pubblico – per il quale il quadro programmatico recentemente pubblicato dal Governo prevede un calo solo marginale nel prossimo triennio – e i timori di un ritorno a una condizione strutturale di bassa crescita. La liquidità e il funzionamento del mercato secondario dei titoli di Stato non hanno risentito della riduzione dei titoli detenuti dall’Eurosistema, più che compensata dall’aumento degli acquisti da parte delle famiglie. Seppure favorevoli, le condizioni di liquidità – sottolinea Bankitalia – sono comunque particolarmente sensibili alle notizie relative all’economia globale e alla politica di bilancio, oltre che alle decisioni di politica monetaria.I prezzi delle abitazioni hanno continuato a salire, benché a ritmi inferiori a quelli dello scorso anno e molto al di sotto dell’inflazione. Il rallentamento proseguirebbe nel 2024. Le compravendite sono risultate ancora in flessione, anche a seguito del peggioramento delle condizioni di accesso al credito.I rischi provenienti dal settore delle famiglie rimangono contenuti. La loro ricchezza finanziaria è cresciuta nel primo semestre dell’anno; a fronte dei bassi tassi di interesse sui depositi a vista le famiglie ne hanno ridotto le consistenze e hanno aumentato gli investimenti in attività finanziarie. Il rapporto tra indebitamento e reddito disponibile, già basso nel confronto internazionale, è sceso. Il tasso di deterioramento del credito è tuttavia salito, in particolare nel comparto dei mutui a tasso variabile.Il rallentamento economico e l’incremento dei costi di finanziamento incidono sulla situazione finanziaria delle imprese, la cui rischiosità si mantiene comunque nel complesso limitata. Il credito si è ridotto in modo significativo per effetto del maggiore costo, delle minori esigenze finanziarie per investimenti e dell’aumento dei rimborsi di prestiti assistiti da garanzia pubblica contratti durante la pandemia. L’indebitamento in rapporto al PIL ha continuato a flettere, rimanendo ben al di sotto della media dell’area dell’euro; la capacità di servizio del debito si conferma buona. L’incremento del costo dei finanziamenti potrebbe tuttavia determinare nel 2024 un aumento del tasso di deterioramento dei prestiti.I principali rischi per il sistema bancario continuano a dipendere dalle deboli prospettive di crescita. Sebbene la qualità degli attivi abbia mostrato finora solo lievi segnali di deterioramento, la decelerazione dell’attività economica e l’elevato livello dei tassi di interesse potranno determinare un peggioramento della capacità dei debitori di fare fronte ai propri impegni. La redditività è fortemente aumentata, favorita dal buon andamento del margine di interesse, ma nel prossimo biennio risentirà del maggior costo della raccolta e di un più alto tasso di deterioramento dei prestiti. Il profilo di liquidità resta equilibrato; il rimborso, nel mese di giugno, di un importo rilevante delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO3) non ha avuto ripercussioni di rilievo. I coefficienti patrimoniali sono migliorati. Uno stress test condotto sulle banche vigilate direttamente dalla Banca d’Italia mostra che queste sarebbero nel complesso in grado di sostenere l’impatto di scenari macroeconomici avversi, in linea con quanto già riscontrato per i gruppi maggiori nell’esercizio condotto nei mesi scorsi a livello europeo.Nei primi nove mesi dell’anno la patrimonializzazione del comparto assicurativo è cresciuta, beneficiando dell’aumento del valore degli investimenti. Nel primo semestre la redditività è migliorata, anche se continua a risentire delle minusvalenze non realizzate sui titoli in portafoglio. La posizione di liquidità si mantiene complessivamente buona, benché nel comparto vita siano proseguiti il calo della raccolta premi e le estinzioni anticipate dei contratti.La raccolta netta dei fondi comuni italiani è risultata negativa sia nel secondo sia nel terzo trimestre dell’anno, risentendo dell’incertezza connessa con la situazione macroeconomica e con il rialzo dei tassi di interesse; i deflussi sono riconducibili soprattutto a risparmiatori al dettaglio. I fondi hanno aumentato gli investimenti in titoli governativi e in obbligazioni con merito di credito elevato, riducendo le disponibilità liquide. I rischi del comparto rimangono contenuti. LEGGI TUTTO

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    PNRR, Antitrust: “Non siamo in grado di completare progetti”

    (Teleborsa) – “Non siamo in grado a mio avviso di completare tutti i progetti che abbiamo messo in cantiere nei termini previsti dal Pnrr. È un fatto grave, mi assumo la piena responsabilità di queste dichiarazioni. È inutile che ci nascondiamo, la realtà, purtroppo, a mio avviso, è questa”. È quanto ha detto Roberto Rustichelli, presidente autorità garante per la Concorrenza e il Mercato agli Stati Generali della Ripartenza in corso a Bologna. “Nello scenario macroeconomico internazionale, le debolezze strutturali dell’economia italiana ci portano a lanciare nuove sfide. Siamo in un momento – ha spiegato Rustichelli – in cui registriamo meno crescita e più inflazione, fra sfide interne e internazionali. Innovazione, investimento, sviluppo e coesione sociale sono parole chiave nell’ambito della discussione sulla crescita e la competitività del sistema Paese. Bisogna puntare a una economia sempre più concorrenziale, al dinamismo imprenditoriale: cose che sono pilastro per la promozione di principi democratici, garantendo la diversità, l’accesso equo alle opportunità e la libertà di scelta. L’Italia, in questo contesto, può cogliere diverse occasioni come la diversificazione delle fonti energetiche, la transizione verde, la riorganizzazione delle catene produttive. La concorrenza, quindi, è la condizione essenziale perché il mercato generi ricchezza ma anche la condizione per contribuire al benessere dei consumatori”.Si è mostrato, invece, sicuro sul raggiungimento degli obiettivi del Pnrr il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto. “Stiamo lavorando, e nei prossimi giorni – ha detto Fitto nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il via libera Ue alle modifiche al Piano – definiremo con l’Ue gli ultimi aspetti, per giungere alla definizione del pagamento quarta rata entro il 31 dicembre di quest’anno e ci poniamo l’obiettivo già fin d’ora di poter raggiungere gli obiettivi come modificati dalla revisione sulla quinta rata entro il 31 dicembre di quest’anno, un altro obiettivo molto ambizioso che puntiamo a definire entro il mese di dicembre. Nella comparazione con gli altri piani nazionali, nonostante il nostro Pnrr sia il più ampio, il nostro Paese è l’unico che ha chiesto il pagamento della quarta rata e se tutto va come ci aspettiamo riceverà il pagamento entro fine anno. Il Pnrr – ha ricordato – ha all’interno tre fonti di finanziamento: 68 mld a fondo perduto, 122 mld a debito e il fondo complementare da 30 mld. È un piano per oltre 150 mld a debito” e le modifiche dipendono “non solo dalle necessità per lo scenario modificato ma anche dall’obiettivo strategico di implementare la crescita, perché solo con la crescita si creano le condizioni per rientrare dal debito”. LEGGI TUTTO

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    Scioperi, confermato quello del trasporto pubblico di lunedì 27. Oggi in piazza Cgil e Uil contro la manovra

    (Teleborsa) – Dopo il confronto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con il ministro Matteo Salvini i sindacati di base hanno confermato lo sciopero di 24 ore di lunedì dei mezzi pubblici. A riferirlo è il sindacato autonomo Cub. Intanto oggi giornata di sciopero generale di Cgil e Uil sulla manovra nel Nord Italia. Hanno incrociato le braccia, per otto ore o per l’intero turno le lavoratrici e i lavoratori delle regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto. Sono stati esclusi dalla mobilitazione il trasporto pubblico locale e il pubblico impiego che hanno scioperato il 17 novembre.Al corteo di Brescia partecipa il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, al quale sono affidate le conclusioni. Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini era invece in piazza a Torino, dove si tiene il comizio conclusivo. La protesta di Cgil e Uil “Adesso basta!” per alzare i salari, estendere i diritti e per contrastare la legge di bilancio, proseguirà con scioperi e manifestazioni il 27 novembre in Sardegna e il primo dicembre nelle regioni del Sud.”Le scelte che il governo sta facendo sono sbagliate, stanno portando il nostro paese a sbattere. Non ci faremo intimorire, proseguiremo con la nostra mobilitazione”, ha dichiarato Landini. “Credo che la risposta più forte stia arrivando anche oggi dalla partecipazione fortissima con un’adesione altissima in tutte le 40 piazze. La democrazia e i diritti si difendono praticandoli”, ha aggiuntoDa Brescia, il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri ha sostenuto che “si continua a provare ad impedire un diritto riconosciuto dalla Costituzione. Non può esserci qualcuno che dica ‘non si può fare’ se agiamo nel rispetto della legge. Quella di oggi a Brescia è una richiesta al governo ad ascoltare chi è in difficoltà e chi non è d’accordo”. Secondo gli organizzatori, nella città lombarda sono presenti 15mila persone.”Siamo in piazza anche oggi – ha sottolineato invece Bombardieri – perché restano irrisolti i problemi principali sociali ed economici del nostro Paese: la perdita del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni, il mancato rinnovo dei contratti, la sicurezza sul lavoro, il fisco, la previdenza. Ecco perché abbiamo indetto questo sciopero generale che, come sempre, è stato fatto nel rispetto delle norme di legge”. LEGGI TUTTO

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    USA, attività manifatturiera attesa in contrazione a novembre

    (Teleborsa) – Peggiora l’attività manifatturiera degli Stati Uniti mentre migliora quella dei servizi. La stima flash sull’indice PMI manifatturiero di novembre laborato da Markit indica, infatti, un livello di 49,4 punti che si confronta con i 50 punti del mese precedente e i 49,8 punti del consensus. Il dato scivola dunque sotto la soglia critica dei 50 punti sotto la quale l’economia è in contrazione.Nello stesso periodo il PMI dei servizi è atteso a 50,8 punti, in salita dai 50,6 punti del mese precedente ed al di sopra del consensus (50,4 punti).Il PMI composito si attesta così a 50,7 punti come a ottobre. LEGGI TUTTO

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    UE autorizza acquisto di Brasol da parte di BlackRock

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo congiunto della brasiliana Brasol da parte della statunitense BlackRock Financial Management (BFM) e della brasiliana Siemens Participacoes (SP).L’operazione riguarda principalmente il settore della generazione di energia elettrica, in particolare lo sviluppo e la gestione di progetti energetici in Brasile.La Commissione ha concluso che l’operazione notificata non solleverebbe problemi sotto il profilo della concorrenza, dato l’impatto limitato nello Spazio economico europeo. L’operazione notificata è stata esaminata secondo la procedura semplificata di esame della concentrazione. LEGGI TUTTO

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    FS, UE giudica ammissibile trasferimento cespiti infragruppo

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha riconosciuto che i trasferimenti di attività ferroviarie, avvenuti fra il 2007 ed il 2011 nell’ambito del Gruppo FS Italiane, non costituiscono aiuti di Stato ai sensi delle norme europee ed ha inoltre constatato che la compensazione concessa dall’Italia a Trenitalia per la fornitura di servizi di trasporto ferroviario di merci è conforme alle norme europee in materia di aiuti di Stato. Fa eccezione la compensazione concessa in relazione ad alcuni tragitti, che la Commissione ha ritenuto incompatibile in base alla normativa sugli aiuti di Stato. Nel marzo 2014 la Commissione aveva avviato un’indagine approfondita sulle seguenti misure: trasferimenti a titolo gratuito di taluni beni dell’infrastruttura ferroviaria dal gestore RFI all’operatore ferroviario di trasporto merci dell’epoca Trenitalia ed alla società di logistica FS Logistica tra il 2007 e il 2011; le compensazioni versate dall’Italia a Trenitalia per la fornitura di servizi pubblici di trasporto ferroviario di merci tra il 2000 e il 2014.Esaminando la documentazione, la Commissione ha dunque valutato le misure in questione alla luce delle norme europee sugli aiuti di Stato, stabilendo che i trasferimenti di attivi effettuati tra il 2007 e il 2011 a favore di Trenitalia e FS Logistica non costituiscono aiuti di Stato, poiché non conferiscono un vantaggio economico a Trenitalia e FS Logistica, dal momento che sono stati effettuati in linea con le condizioni di mercato.La compensazione versata a Trenitalia per la fornitura di determinati servizi pubblici di trasporto ferroviario di merci tra il 1º gennaio 2000 e il 31 dicembre 2014 è pure conforme alle norme in materia di aiuti di Stato, perché non era tale da incidere sugli scambi né falsare la concorrenza nel mercato unico.La Commissione ha invece valutato l’inquadramento come aiuto di stato della compensazione per la fornitura di servizi di trasporto ferroviario internazionale di merci attraverso il porto di Trieste Marittima, tra il 15 marzo 2003 e il 31 dicembre 2008, in quanto la natura degli obblighi di servizio pubblico non è stata sufficientemente definita dall’Italia, e di servizi nazionali di trasporto ferroviario di merci su determinati collegamenti tra l’Italia settentrionale e meridionale, tra il 4 dicembre 2012 e il 31 dicembre 2014, che non si qualificano come un effettivo servizio di interesse economico generale, in quanto l’Italia non ha dimostrato l’esistenza di un fallimento del mercato su tali collegamenti prima di affidare la missione di servizio pubblico a Trenitalia.L’Italia deve ora recuperare l’aiuto incompatibile da Trenitalia e determinare l’importo da recuperare, inclusi gli interessi, in linea con la decisione della Commissione adottata oggi. LEGGI TUTTO

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    Aiuti di Stato, UE approva regime italiano da 39 milioni per agenzie di viaggio

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato, un regime italiano da 39 milioni di euro per risarcire le agenzie di viaggio e i tour operator nel contesto della pandemia di coronavirus.Secondo la misura, l’aiuto assume la forma di sovvenzioni dirette per risarcire le imprese per i danni subiti durante la pandemia di coronavirus, si legge in una nota. Il regime approvato copre il periodo compreso tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2021, periodo in cui le agenzie di viaggio e i tour operator sono stati interessati dalle misure restrittive imposte dalle autorità italiane per limitare la diffusione del virus.La Commissione ha riscontrato che il regime di aiuti italiano prevede un risarcimento per i danni direttamente collegati alla pandemia di coronavirus. Ha inoltre ritenuto che la misura sia proporzionata, in quanto il risarcimento non supera quanto necessario per risarcire il danno. Su questa base, la Commissione ha approvato il regime ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato. LEGGI TUTTO