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    Dr. Max acquista catena di farmacie italiana Neo Apotek

    (Teleborsa) – Il Gruppo Dr. Max, uno dei più importanti network specializzati nella gestione di farmacie in Europa, ha acquistato la catena italiana Neo Apotek, in una mossa strategica che porta il numero totale di farmacie Dr. Max a oltre 210 in Italia. In particolare, l’aggiunta di oltre 130 farmacie rafforza ulteriormente la presenza del Dr. Max sul territorio, con un impatto significativo sia nelle località turistiche che nelle città metropolitane, in particolare Milano, Venezia, Verona, Bergamo e Torino.”Con l’acquisizione di Neo Apotek, consolidiamo il nostro impegno in un percorso di rapido sviluppo in Italia, un percorso iniziato con l’apertura della prima farmacia Dr. Max nel 2018 – ha affermato Leonardo Ferrandino, CEO del Gruppo Dr. Max – La nostra visione è chiara: Dr. Max è già leader di mercato in numerosi paesi europei e siamo determinati a raggiungere una posizione di leadership anche in Italia”.La rapida crescita di Dr. Max nell’ultimo anno ha incluso l’acquisizione di oltre 35 farmacie in varie città italiane, oltre a continui investimenti in personale e punti vendita in tutto il paese. Dr. Max, che è controllata da Penta Investments, è presente sul mercato europeo dal 2014 e con oltre 3.000 punti vendita fisici e online.”Questa operazione segna un momento storico per l’azienda e per il nostro settore in Italia – ha commentato Alessandro Urbani, AD di Dr. Max Italia – Con questa acquisizione, abbiamo portato il numero dei dipendenti Dr. Max a oltre 1.300, tra farmacisti e professionisti del settore, dimostrando la solidità del nostro piano di sviluppo nel paese e la grande capacità del team Dr. Max di realizzarlo”. LEGGI TUTTO

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    Nitto Atp Finals, Intesa Sanpaolo: Porro-Ruggieri “telecronisti inconsueti”

    (Teleborsa) – Dai vertici della carta stampata alle vesti inconsuete di commentatori sportivi. A vestire i panni di telecronisti delle Nitto Atp Finals, sono il giornalista e appassionato di tennis Nicola Porro e Andrea Ruggieri, direttore de Il Riformista, ospiti nella lounge di Intesa Sanpaolo al Pala Alpitour, dove hanno raccontato, affiancati dal commento tecnico del giornalista e telecronista sportivo Ubaldo Scanagatta, i momenti salienti delle partite della sessione pomeridiana, in particolare l’incontro fra Daniil Medvedev e Carlos Alcaraz.Quella del ‘telecronista inconsueto’ è un’idea nata lo scorso anno quando Intesa Sanpaolo ha invitato il campione paralimpico cieco Daniele Cassioli a commentare la partita dalla sua particolare prospettiva. “L’emozione di fare una ‘telecronaca”, parola forte direi – dice Porro -, una cosa che non ho mai fatto, mi diverte moltissimo perché sono appassionato di tennis e per me è un’esperienza unica. Quello che ho voluto fare è cercare di capire come si deve giocare, perché veder giocare quelli forti ti insegna tanto. Quindi ho provato più che a commentare ad imparare”. Inevitabile, in questa giornata, pensare anche al campione di casa, Jannik Sinner. “Stiamo rivivendo quello che abbiamo vissuto 20 anni fa con Tomba nello sci – dice Ruggieri -, siamo tutti contentissimi di vedere un ragazzo di tale talento, brillantezza e anche grinta ed equilibrio mentale fortissimo che scala le classifiche mondiali. E lui – conclude – è la punta dell’iceberg di un movimento che ha tanti protagonisti”. LEGGI TUTTO

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    Salario minimo, maggioranza prende tempo sei mesi

    (Teleborsa) – Il governo prende tempo sei mesi per modificare la norma sul salario minimo, che si pone come obiettivo primario quello di “assicurare ai lavoratori trattamenti retributivi giusti ed equi”. Lo prevede un emendamento di maggioranza sul salario minimo attualmente in commissione alla Camera, che riscrive la proposta di legge presentata dalle opposizioni. In base alla proposta, firmata da tutti i capigruppo del centrodestra in commissione, il governo “è delegato ad adottare, su proposta del Ministro del lavoro”, entro sei mesi, uno o più decreti legislativi finalizzati ad “intervenire in materia di retribuzione dei lavoratori e contrattazione collettiva” in modo tale da “garantire l’attuazione del diritto di ogni lavoratore e lavoratrice a una retribuzione proporzionata e sufficiente, come sancito dall’articolo 36 della Costituzione”.Insorgono le opposizioni, in particolare il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte. secondo cui i partiti di maggioranza “umilieranno il Parlamento”. Si oppone all’emendamento anche il Partito democratico che denuncia un “colpo di mano“ sul salario minimo. Secondo i partiti di opposizione, in questo modo, la maggioranza prende altro tempo, come aveva già fatto con la sospensiva chiesta a inizio agosto in attesa del parere fornito da Cnel, che si era espresso contro la fissazione di un minimo legale per legge. Parere motivato da una serie di considerazioni fra cui la considerazione che “la povertà lavorativa è spesso collegata non solo a salari insufficienti ma è il risultato di un processo che va ben oltre il salario e che riguarda i tempi di lavoro, la composizione familiare, la tassazione”. LEGGI TUTTO

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    PA, Commissione deferisce Italia a Corte Ue: ecco perchè

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha annunciato di aver deferito alla Corte di Giustizia Ue l’Italia, insieme a Belgio e Grecia, per non aver applicato correttamente le norme previste la Direttiva sui ritardi di pagamento, che obbliga le autorità pubbliche a pagare le fatture entro 30 giorni (o 60 giorni per gli ospedali pubblici).Rispettando queste scadenze di pagamento, le autorità pubbliche danno l’esempio nella lotta contro la cultura dei cattivi pagamenti nel contesto imprenditoriale, spiega la Commissione in una nota. Nel caso dell’Italia la violazione riguarda le norme e la prassi nazionali che escludono il noleggio di apparecchiature di intercettazione per indagini penali dal campo di applicazione della direttiva sui ritardi di pagamento. L’esclusione significa che ai fornitori di tali servizi non viene garantito il pagamento entro i termini prescritti dalla legge e non possono far valere i propri diritti ai sensi della direttiva. La procedura di infrazione è stata avviata nel 2021. Tuttavia, l’Italia non ha ancora presentato alcuna modifica per adeguare la propria legislazione e la propria prassi alla Direttiva, spiega la commissione LEGGI TUTTO

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    USA, indice NAHB novembre cala a 34 punti

    (Teleborsa) – Peggiora la fiducia del settore immobiliare USA, sintetizzata dall’indice NAHB. A novembre 2023 il dato si è attestato a 34 punti, rispetto ai 40 punti del mese precedente e atteso dal consensus.Per quanto riguarda le singole componenti dell’indice, quello sulle vendite attuali scende di 6 punti a quota 40, quello relativo alle vendite dei prossimi sei mesi è sceso di 5 punti a 39 punti, mentre quello rappresentativo del traffico dei possibili acquirenti è calato di 5 punti a quota 21.L’indicatore, elaborato dalla National Association of Home Builders (NAHB), rappresenta un quadro sintetico delle aspettative di vendita dei costruttori nel presente e nell’arco dei prossimi sei mesi: una lettura inferiore a 50 mostra una prevalenza di giudizi negativi, mentre un livello superiore indica maggiore ottimismo.”L’aumento dei tassi di interesse dalla fine di agosto ha smorzato le opinioni dei costruttori sulle condizioni di mercato, poiché un gran numero di potenziali acquirenti sono stati esclusi dal mercato – ha affermato Alicia Huey, presidente della NAHB, costruttrice e sviluppatrice di case di Birmingham – Inoltre, tassi di interesse a breve termine più alti hanno aumentato il costo del finanziamento per i costruttori di case e i costruttori di terreni, aggiungendo un altro ostacolo all’offerta immobiliare in un mercato con poche scorte di rivendita”.(Foto: Sebastian Wagner / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    INPS, in 8 mesi saldo positivo di oltre 968mila contratti di lavoro

    (Teleborsa) – Complessivamente le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati fino ad agosto di quest’anno sono state 5.477.000, in modestissima flessione rispetto allo stesso periodo del 2022 (-0,8%). Essa è dovuta agli andamenti delle assunzioni con contratti in somministrazione (-8%), a tempo indeterminato (-6%) e in apprendistato (-4%). Per le altre tipologie contrattuali si registra una leggera crescita: lavoro intermittente +3%, stagionali e tempo determinato +2%. Le trasformazioni da tempo determinato nel corso dei primi otto mesi del 2023 sono risultate 517.000, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2022 (+5%). Contemporaneamente le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo sono risultate in flessione (-18%). Le cessazioni fino ad agosto del 2023 sono state 4.509.000, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-2%). Concorrono a questo risultato i contratti a tempo indeterminato e contratti in somministrazione (-7%) e i contratti in apprendistato (-5%). In controtendenza risultano i contratti a tempo determinato e i contratti stagionali (+1%) e i contratti di lavoro intermittente (+3%). È quanto emerge dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps.Le agevolazioni ai rapporti di lavoro – Le attivazioni di rapporti di lavoro incentivati nel corso dei primi otto mesi del 2023 – considerando quindi sia le assunzioni che le variazioni contrattuali – presentano complessivamente una variazione pari al -2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In particolare, gli esoneri contributivi totali per i giovani e le donne hanno registrato un’importante flessione rispetto allo stesso periodo del 2022: su ciò ha influito la circostanza che la Commissione europea ha autorizzato solo a giugno la concedibilità degli esoneri in oggetto. L’agevolazione “Decontribuzione Sud” segna ancora una crescita (+5%) confermandosi come l’agevolazione di maggior impatto, quantomeno per il numero di dipendenti coinvolti. La consistenza dei rapporti di lavoro – Il saldo annualizzato, vale a dire la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi, identifica la variazione tendenziale su base annua delle posizioni di lavoro (differenza tra le posizioni di lavoro in essere alla fine del mese di agosto rispetto al valore analogo alla medesima data dell’anno precedente). Ad agosto 2023 si registra un saldo positivo pari a 485.000 posizioni di lavoro, confermando un trend significativo di incremento delle posizioni di lavoro sempre compreso negli ultimi 6 mesi tra 450.000 e 500.000 unità. Per il tempo indeterminato la variazione risulta pari a +370.000 unità (spiega quindi oltre i tre quarti dell’incremento complessivo) mentre per l’insieme delle altre tipologie contrattuali la variazione è pari a +115.000 unità (dettagliatamente: +37.000 per i rapporti a tempo determinato, +32.000 per gli intermittenti, +30.000 per gli apprendisti, +19.000 per gli stagionali e -3.000 i somministrati). Focus rapporti in somministrazione – Nel report è presente una tavola che espone la disaggregazione degli andamenti dei rapporti di somministrazione distinguendo tra quelli a tempo indeterminato e quelli a termine (questi ultimi includono sia i contratti a tempo determinato che stagionali). Nel corso dei primi otto mesi del 2023, rispetto al corrispondente periodo del 2022, le assunzioni in somministrazione sono aumentate per i contratti a tempo indeterminato (+4%) mentre sono diminuite significativamente quelle a termine (-8%). Anche per le cessazioni si rileva un aumento per i contratti a tempo indeterminato (+9%) e una flessione per i contratti a termine (-8%). Il conseguente saldo annualizzato – e quindi la variazione tendenziale – è risultato ancora negativo ad agosto 2023 (-3.000), esito algebrico di una tendenziale flessione delle posizioni di somministrazione a tempo indeterminato (-5.000) e di un incremento di quelle a termine (+2.000).Il lavoro occasionale – La consistenza dei lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO) ad agosto 2023 si attesta a poco più di 15.000 unità, in aumento del 20% rispetto allo stesso mese del 2022 confermando un trend in atto dall’inizio del 2023; l’importo medio mensile lordo della remunerazione effettiva risulta pari a 299 euro. Per quanto attiene ai lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF), ad agosto 2023 essi risultano circa 9.000, in diminuzione dell’5% rispetto ad agosto 2022; l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 162 euro. LEGGI TUTTO

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    USA, produzione industriale ottobre -0,6% m/m, manifattura -0,7%

    (Teleborsa) – Peggiore delle attese la produzione industriale negli Stati Uniti che, nel mese di ottobre 2023, registra una variazione negativa dello 0,6% su base mensile, dopo la variazione del +0,1% del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di +0,3%) e rispetto al -0,3% atteso dagli analisti. Su base annua si registra un decremento dello 0,7%.La produzione manifatturiera registra un calo dello 0,7% (-0,3% le aspettative di consensus) che si confronta con il +0,2% di settembre (dato rivisto da un preliminare di +0,4%).Nello stesso periodo la capacità di utilizzo relativa a tutti i settori industriali è diminuita al 78,9%, inferiore alle stime degli analisti (79,4%) dal 79,5% precedente. LEGGI TUTTO

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    TLC, Mediobanca: mercato italiano tra i più frammentati e competitivi

    (Teleborsa) – Nel primo semestre 2023 il giro d’affari aggregato dei principali gruppi mondiali delle telco ha realizzato una crescita del 2,4% rispetto al primo semestre 2022. Con un aumento del 5,9%, le società asiatiche hanno guidato la crescita del settore grazie ai player cinesi (+7,1%) forti del rafforzamento della quota di mercato nel 5G e così dell’accelerazione delle strategie di premiumization. È quanto emerge dal rapporto annuale dell’Area Studi Mediobanca sui maggiori gruppi nel settore delle telecomunicazioni.In rialzo anche gli operatori dell’Emea (+1,4%), ma con l’Europa pressoché stazionaria (+0,6%). In controtendenza i ricavi delle telco americane con una contrazione dell’1,3%. Le condizioni geopolitiche e i timori di recessione hanno frenato gli investimenti, scesi nel complesso del 2,6%, con punte del 3,9% nelle Americhe e del 5% in Europa. Anche considerano l’intero esercizio 2022 – che ha visto il giro d’affari aggregato dei 32 maggiori operatori mondiali crescere del 3,9% – le telco asiatiche continuano a dominare, chiudendo in progressione del +7,3%, mentre le dinamiche sono più contenute per i gruppi americani (+1,1%) e per l’Emea (+2,1%). Al primo posto per ricavi tra i colossi mondiali si colloca la statunitense Verizon (128,3 mld), tallonata dalla cinese China Mobile (127,4 mld). Seguono Deutsche Telekom (114,2 mld, i due terzi dei quali sviluppati negli Usa dalla controllata T-Mobile) e l’altra statunitense AT&T (113,2 mld), scalzata dal podio in seguito alla cessione di WarnerMedia dell’aprile 2022. La centralità dei player asiatici è confermata dalla presenza di cinque di essi tra i primi dieci operatori. Nella classifica mondiale, Tim è 20esima, superata dall’indiana Bharti Airtel, ma scenderebbe in 22esima posizione con ricavi stimati in 13,5 miliardi escludendo le attività di NetCo. Grazie alla cessione di NetCo, viene sottolineato, è stimata per Tim una riduzione dei debiti finanziari di 14,2 miliardi, con abbattimento della leva finanziaria al di sotto del 100%. Tale assetto, spiega il rapporto, consentirebbe di allineare l’incumbent italiano alle best practices europee, rimuovendo i vincoli che ne limitano il potenziale di crescita, sia in termini di operazioni non organiche che di sviluppi strategici che richiedono ingenti investimenti. In Europa il mercato italiano è quello in maggior contrazione – Nel 2022 il settore europeo delle telco è in timido miglioramento, ma non in Italia che, negli ultimi 5 anni, ha subìto il più ampio ridimensionamento tra i mercati del Vecchio Continente. Il primo mercato è quello tedesco con ricavi per 59,1 miliardi (+1,3% sul 2021), seguito da Francia (36,7 mld; +1,8%), Regno Unito (36 mld, al netto della vendita di device i cui importi non sono disponibili; +2,7%), e Spagna (30 mld; +0,6%); il nostro Paese occupa la quinta posizione con 26,9 miliardi, in contrazione del 3,3% sul 2021 e del 13,8% nel quinquennio, in entrambi i casi il più ampio ridimensionamento nel Vecchio Continente. Sul fronte dei ricavi, nel primo semestre 2023 Deutsche Telekom domina la classifica europea con 55 miliardi (-0,9% sul primo semestre 2022), seguita da Vodafone (22 mld, -2%), Orange (21,5 mld; +1,2%), Telefònica (20,2 mld; +3,7%), BT (10,3 mld; +2,4%), Altice (8 mld; +0,9% su base pro-forma) e Tim (7,8 mld; +3,8%). Estendendo il confronto al 2010, in Italia il giro d’affari del settore è diminuito di circa 15 miliardi (-3,7% medio annuo), con la rete mobile in maggior affanno (-5,1%) rispetto alla fissa (-2,4%). Le dinamiche sono influenzate da numerose variabili, sottolinea il rapporto, tra queste ci sono gli effetti regolamentari, con le tariffe di terminazione mobile in costante riduzione (passate da 0,76 euro nel 2020 a 0,4 euro nel 2023) e le pressioni competitive che in Italia hanno causato la più marcata contrazione dei prezzi dei servizi telefonici (-17,6%) rispetto al -3,2% medio europeo nell’ultimo quinquennio. L’Italia, sottolinea comunque il rapporto, ha recuperato terreno nel benchmarking europeo della connettività, con la copertura delle reti ad altissima velocità che è salita nel 2022 al 53,7% delle famiglie residenti (33,7% nel 2020) rispetto al 73,4% della media europea. In Italia la diffusione della banda larga fissa >100 Mbps, pari al 59,6%, è ora superiore alla media europea (55,1%) e di Germania (38,5%) e Francia (51,4%). Dal confronto tra i conti aggregati degli 11 principali operatori italiani e dei big player con sede nell’Emea, emerge una redditività inferiore dei primi, con graduale allargamento del divario nel quinquennio 2018-2022. Per i principali gruppi italiani il calo del giro d`affari e il rialzo dei costi hanno portato a un ebit margin dell’1,2% nel 2022 (dal 14,5% nel 2018), rispetto al 14,3% segnato dalle big dell`Emea (13,4% nel 2018). Anche la redditività del capitale investito descrive un percorso analogo, con il ROI aggregato delle telco italiane in discesa dal 6,2% del 2018 allo 0,5% nel 2022 (rispetto al 6,9% dell’Emea nel 2022), risultando costantemente inferiore, nell`ultimo quinquennio, al costo del capitale, stimato al 7,6% nel 2022. I principali operatori in Italia nel 2022 – Il mercato italiano delle telecomunicazioni è tra i più frammentati e competitivi del Vecchio Continente. Il Rapporto evidenzia come la necessità di raggiungere dimensioni di scala per affrontare investimenti infrastrutturali di lungo periodo, unita a una redditività non sempre adeguata, stia ridefinendo i contorni del settore. A fine 2022 nel nostro Paese operavano 5 player infrastrutturati e 20 operatori virtuali (MVNO) nel comparto mobile, mentre erano numerosi i soggetti attivi nella rete fissa, con l’aggiunta di nuovi attori quali Iliad, Sky Italia, Virgin Fibra e, da ultimo, Enel Fibra. L’unione tra Tiscali e le attività retail di Linkem (ora Tessellis) lo scorso agosto rappresenta un primo segnale di consolidamento del settore, anche se ancora non paragonabile a quanto osservabile a livello europeo, evidenzia Mediobanca. Basti pensare al mercato spagnolo e a quello inglese, nel primo caso con l’annunciata integrazione tra Orange Spain e Masmovil (il secondo e il quarto operatore mobile) e con Vodafone che a ottobre ha annunciato la cessione delle proprie attività nel Paese iberico, operazione che fa seguito all’annunciata integrazione delle proprie attività nel Regno Unito con quelle di Three UK (controllata da CK Hutchison). LEGGI TUTTO