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    Alluvione Toscana, ARERA approva provvedimento per sospensione pagamento bollette

    (Teleborsa) – ARERA ha approvato un primo provvedimento di urgenza che sospende il pagamento delle bollette di acqua, luce e gas (compresi il GPL e altri gas distribuiti per mezzo di reti canalizzate) a tutela delle utenze e forniture site nel territorio delle province di Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato colpite dagli eccezionali eventi meteorologici verificatisi a partire dal giorno 2 novembre 2023. In analogia e continuità con i provvedimenti già approvati per gli eventi verificatisi lo scorso maggio, la delibera 519/2023/R/com verrà applicata alle utenze e forniture site nei territori dei Comuni colpiti, che verranno puntualmente individuati dalle autorità competenti.Tra le bollette sospese rientrano tutte quelle emesse o da emettere con scadenza a partire dal 2 novembre 2023, comprese le eventuali fatture relative ai corrispettivi previsti dai venditori o dai gestori del Servizio Idrico Integrato per allacciamento, attivazione, disattivazione, voltura o subentro. Inoltre, per garantire la fruizione dei servizi essenziali nelle aree colpite, non si applicherà la disciplina delle sospensioni per morosità, anche nel caso di morosità verificatesi precedentemente alla medesima data del 2 novembre 2023. LEGGI TUTTO

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    PNRR, Ue approva aiuti per agrovoltaico in Italia

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato oggi gli aiuti di Stato per 1,7 miliardi di euro previsti da un regime italiano di sostegno agli impianti agrovoltaici, incluso nel Pnrr e parzialmente finanziato dal Fondo Rrf (il dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza dopo la crisi del Covid).La misura rientra nella strategia italiana per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e aumentare la quota di energie rinnovabili nel mix energetico, in linea con gli obiettivi strategici dell’Ue relativi al Green Deal. Il regime di sostegno, che durerà fino al 31 dicembre 2024, riguarda la costruzione e la gestione in Italia di nuovi impianti agrovoltaici per una capacità totale di 1,04 GW e una produzione di energia elettrica di almeno 1.300 GWh/anno. I sistemi agrovoltaici consentono l’utilizzo simultaneo dei terreni sia per la produzione di energia fotovoltaica, attraverso l’installazione di pannelli solari, che per lo svolgimento di attività agricole. Nell’ambito del regime, l’aiuto sarà concesso ai produttori agricoli, cumulativamente, sotto forma di: 1) sovvenzioni agli investimenti, con un bilancio totale di 1,1 miliardi di euro, che coprono fino al 40% dei costi di investimento ammissibili; 2) tariffe elettriche incentivanti, con un bilancio stimato di 560 milioni di euro, da pagare durante la fase operativa dei progetti, per un periodo di 20 anni. Le tariffe incentivanti saranno determinate mediante una procedura di gara competitiva secondo il principio “pay-as-bid” (pagamento in base al prezzo di offerta) e assumeranno la forma di “contratti per differenza” bidirezionali. Il sostegno coprirà la differenza tra le tariffe incentivanti e i prezzi di mercato dell’energia. In caso di prezzi elevati dell’energia sul mercato interviene un meccanismo di recupero che consente il rimborso della differenza di prezzo rispetto alle tariffe d’incentivazione.I progetti agrovoltaici da sovvenzionare saranno selezionati mediante procedure di gara competitive, trasparenti e non discriminatorie, in cui i beneficiari saranno scelti in base alla tariffa di incentivazione più bassa offerta per la realizzazione di ogni singolo progetto. Per accedere al regime di sostegno, i beneficiari dovranno diventare operativi prima del 30 giugno 2026. LEGGI TUTTO

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    BCE, Lagarde: livello tassi ci porterà a obiettivo inflazione al 2%

    (Teleborsa) – La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha dichiarato che, date le nostre previsioni attuali sui tassi di interesse, “siamo a un livello a cui riteniamo che, se mantenuto abbastanza lungo, ci porterà all’obiettivo del 2% di inflazione nel medio termine”. In una intervista in trasmessa in diretta con il Financial Times, Lagarde ha insistito sul fatto che “abbastanza a lungo significa abbastanza a lungo” e più nello specifico “nei prossimi due trimestri non vedremo cambiamenti” sulla linea dei tassi e più a lungo termine “dipenderà dai criteri che indichiamo”.Nell’area euro “l’inflazione è calata in maniera massiccia” nell’ultimo anno: “a ottobre un anno fa era al 10,6%, adesso e’ al 2,9%: è un cambiamento pesante”, ha poi sottolineato, spiegando che molto di questo calo ha a che fare anche con il calo dei prezzi dell’energia. “Dobbiamo davvero monitorare cosa fanno i prezzi dell’energia più avanti. Se restasse relativamente piatta perderemmo l’effetto di base quindi non dobbiamo assumere che questo 2,9% come qualcosa che va preso per scontato a lungo, potrebbero esserci recrudescenze”, ha avvertito.Lagarde ha poi affermato che la Banca centrale europea non sta vendendo attivamente titoli di Stato e non ha preso decisioni in tal senso, mentre si limita a non rinnovare quelli che giungono a scadenza nel suo portafoglio. Per quanto riguarda il piano di acquisti varato durante la crisi Covid (Pepp) “per il momento continuiamo a reinvestire” i titoli che giungono a maturazione. La discussione sulla riduzione delle consistente del Pepp “si farà in futuro”, ha aggiunto.La presidente della BCE ha poi affermato di non sentirsi a suo agio con il fatto che i governi dell’Unione Europea non sono ancora riusciti a concordare un nuovo quadro di regole sulla gestione dei conti pubblici, con la riforma del Patto di stabilità e di crescita, mentre “un quadro di governance europea di bilancio è di importanza cruciale, visto che non abbiamo una unione di bilancio ma una unione monetaria”. “Anche per la nostra politica monetaria – ha spiegato – dobbiamo capire con quali parametri i ministri delle Finanze decideranno i loro bilanci e gestiranno le loro posizioni per ridurre i loro deficit quando necessario”. Lagarde ha comunque espresso apprezzamento per il lavoro compiuto all’ultimo Ecofin e per l’impegno che due paesi chiave, Francia e Germania, stanno portando avanti su questo negoziato.Infine ha commentato la decisione della Commissione Ue di affidare a Mario Draghi il compito di redigere uno studio sul futuro della competitività nell’Unione Europea. “Penso che sia ottimo che qualcuno con il calibro intellettuale di Mario Draghi si stia focalizzando su queste questioni e lo aiuteremo in ogni modo possibile, se chiederà aiuto ai nostri economisti”. Penso che questo compito “richieda di andare veramente in profondità nelle analisi settoriali, granulari, per identificare quelle aree in cui l’Europa è rimasta indietro – ha aggiunto –. La questione ci riguarda perché coinvolge la produttività e ha un impatto su inflazione e salari, fattori a cui siamo attenti”. LEGGI TUTTO

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    USA, Università Michigan: fiducia consumatori attesa in calo a novembre, peggio di attese

    (Teleborsa) – Attesa in peggioramento la fiducia dei consumatori americani a novembre.Secondo i dati preliminari dell’Università del Michigan, il sentiment dei consumatori è stimato in flessione a 60,4 punti rispetto ai 63,8 punti del mese di ottobre ed inferiore alle attese degli analisti che si attendevano un livello in calo fino a 63,7 punti.Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è sceso a 65,7 punti dai 70,6 punti precedenti (le attese erano per 69,5 punti), mentre l’indice sulle attese è calato a 56,9 punti dai 59,3 precedenti (il consensus era a 58,5 punti). LEGGI TUTTO

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    UniCredit si conferma Main Partner di Pitti Immagine

    (Teleborsa) – UniCredit si conferma Main partner di Pitti Immagine. E’ stato infatti rinnovato l’accordo di collaborazione per il triennio 2023-2025 tra la banca e la società leader nella promozione dell’industria e del design della moda italiana.”Il rinnovo di questa partnership – dichiara Annalisa Areni, Responsabile Client Strategies UniCredit – conferma il nostro impegno a sostegno del settore Moda e, più in generale, del tessuto produttivo nazionale. Siamo entusiasti di proseguire la collaborazione con Pitti, contribuendo a tenere alti i riflettori su uno dei comparti di punta del Made in Italy, rispetto al quale intendiamo continuare a porci come interlocutore attivo in materia di innovazione, sostenibilità ed internazionalizzazione. Temi su cui possiamo fare la differenza attingendo alle professionalità e al know how del nostro network, allo scopo di supportare concretamente le imprese italiane nei relativi percorsi di transizione ecologica e digitale. Questo, per noi, significa rendere tangibile il nostro operato, perseguendo attivamente il nostro obiettivo cardine: fornire alle comunità le leve per il progresso”.Il rinnovo della sponsorizzazione di UniCredit per Pitti Immagine, in coerenza con il piano UniCredit per l’Italia con cui la Banca intende contribuire alla crescita e allo sviluppo sostenibile del sistema Paese, vede ancora il Gruppo bancario nel ruolo di Main partner attivo, in prima linea per offrire la propria expertise e il proprio supporto ad uno dei settori chiave dell’economia italiana. La sinergia tra UniCredit e Pitti Immagine prevede infatti anche un percorso di collaborazione per accompagnare le imprese del comparto nelle sfide della sostenibilità e dell’internazionalizzazione; e per arricchire i percorsi formativi avviati da Pitti con le scuole di moda, valorizzando il percorso di crescita dei giovani talenti.Il primo appuntamento della nuova sinergia tra UniCredit e Pitti Immagine è in occasione di Pitti Uomo 105, in programma dal 9 al 12 gennaio in Fortezza da Basso, a Firenze. Nell’ambito della collaborazione con Pitti, durante i quattro giorni del salone, l’UniCredit Theatre allestito in Fortezza da Basso ospiterà diversi momenti di incontro e conversazione su moda, innovazione, economia, sostenibilità e lifestyle. LEGGI TUTTO

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    ASPI, Tomasi: “Il paese per continuare a crescere ha bisogno di grandi opere. Abbiamo necessità di competenze oggi”

    (Teleborsa) – “Abbiamo la necessità di costruire oggi le competenze del domani, in questo il mondo dell’industria deve essere lungimirante e non ripetere gli errori del passato che ci ha portato oggi a non avere un bacino di figure professionali di vario tipo e livello per mettere a terra l’ingente piano di ammodernamento e potenziamento che dobbiamo portare avanti come Gruppo e come sistema Paese. La nuova Autostrade per l’Italia poggia proprio su una visione industriale basata sulle competenze per la rigenerazione della rete e la mobilità del futuro”. È quanto ha affermato Roberto Tomasi, amministratore delegato Autostrade per l’Italia, durante il Convegno nazionale di Ance Giovani.”La mancanza di ingegneri e maestranze oggi – ha spiegato Tomasi – si deve al fatto che per vent’anni almeno questo Paese non ha investito in infrastrutture. Se penso all’Autostrada del Sole, penso al coraggio di una generazione che è riuscita a costruire 800 km di nuovo tracciato in soli 8 anni, un’impresa che fu celebrata anche dal Moma con una mostra e che denota la sconfitta della nostra generazione. Quando diciamo che abbiamo bisogno di formatori per avviare i neo laureati al mondo del lavoro, ci accorgiamo che queste figure hanno i capelli bianchi perché sono gli stessi che hanno contribuito alla fase più intensa dell’infrastrutturazione del Paese che non è vicina nel tempo. Come Gruppo al nostro interno abbiamo una complessità di professioni, in Tecne, la nostra società di ingegneria, la seconda più grande in Italia, abbiamo mille dipendenti. In Amplia, che si occupa di costruzione oltre duemila dipendenti. Se pensiamo che attraverso loro svolgiamo solo un terzo dei nostri lavori, diventa evidente quanto sia necessario fare sistema, è l’accordo siglato di recente con Ance va proprio in questa direzione. Questo è un impegno che deve prendersi il mondo dell’industria, dobbiamo costruire l’intera catena delle competenze, dall’operaio all’ingegnere, perché il Paese continua a correre e non possiamo più posticipare lo sviluppo della nostra rete, penso al Passante di Bologna e alla Gronda di Genova che hanno complessità ingegneristiche che necessitano di figure temprate. Il traffico pesante cresciuto del 7% rappresenta l’economa che cresce e noi dobbiamo metterlo nella condizione di farlo continuare a muovere in modo adeguato. Il Paese – ha concluso l’Ad di Aspi – ha bisogno di portare avanti il PNRR, ma le autostrade si autofinanziano. Per realizzare queste opere dobbiamo trovare i meccanismi finanziari adeguati, che a mio avviso vanno parametrati sulla durabilità delle opere, la regola deve essere funzionale all’esigenza”. LEGGI TUTTO

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    Superbonus 110%, ENEA: presentate 438.137 asseverazioni per 93,8 miliardi

    (Teleborsa) – Il numero delle asseverazioni relative al Superbonus 110%, per interventi di efficientamento energetico, presentate attraverso l’invio della domanda all’Enea al 31 ottobre 2023 erano complessivamente 438.137. È quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dall’Enea sulle asseverazioni in Italia e per singole regioni. Gli investimenti ammessi a detrazione a livello nazionale erano pari a circa 93,8 miliardi. Per quanto riguarda invece le detrazioni che riguardano lavori già conclusi ammontano a 76,6 miliardi.Complessivamente, al 31 ottobre, si sono registrate 84.757 asseverazioni relative a condomini, per un investimento di 54,5 miliardi, pari al 58,5% del valore complessivo, 237.925 asseverazioni relative a edifici unifamiliari per un totale di 27,9 miliardi di investimento, pari al 29,4% dell’investimento complessivo, e 115.448 asseverazioni per lavori in unità immobiliari indipendenti (investimento pari a 11,4 miliardi pari al 12,1% del totale). LEGGI TUTTO

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    Patto stabilità, accordo vicino. Ecofin straordinario a fine mese

    (Teleborsa) – Dopo consultazioni intense nelle ultime due settimane, con oltre 50 incontri, i ministri delle Finanze e economici dell’Unione europea hanno fatto nuovi passi avanti sui negoziati per la riforma del Patto di stabilità e di crescita. “Abbiamo messo sul tavolo una proposta di compromesso (landing zone) che riflette i contributi di tutti gli Stati. È il risultato di scambi intensi e la parola con cui possiamo meglio sintetizzare questo lavoro è bilanciato. Oggi vediamo che ci sta accordo sugli elementi chiave e i meccanismi delle nuove regole e sulla necessità di avere disciplina ma anche di assicurare contro ciciclicità” per sostenere crescita e investimenti. È quanto ha riferito Nadia Calvino, vicepremier e ministra delle Finanze della Spagna, paese che ha la presidenza di turno dell’Ue, nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin.”C’è ancora tanto lavoro da fare ma come i pellegrini nel cammino di Santiago stiamo iniziando a vedere la meta. E vediamo che c’è un forte impegno di tutti i paesi membri a contribuire a lavorare insieme e a raggiungere un raccordo prima della fine dell’anno. Nulla è deciso – ha precisato Calvino – ma gli scambi di oggi consentiranno di fare i progressi significativi nelle ultime settimane. Si spiana la strada a un pacchetto di accordo e per questo nei prossimi giorni faremo circolare le proposte legislative, faremo accelerare i lavori a livello tecnico. Abbiamo concordato un Ecofin straordinario per la fine di novembre – ha annunciato – per lavorare e ascoltare attentamente tutti i paesi membri e chiudere l’accordo per dicembre”.Anche il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni si dice “fiducioso” che al consiglio Ecofin di oggi a Bruxelles ci sia una “nuova opportunità per fare ancora un passo avanti verso un accordo” sulla riforma del Patto di stabilità. “Raggiungere un accordo entro la fine dell’anno – ha detto Gentiloni arrivando al Consiglio – è molto importante per diversi motivi, uno dei quali è che conosciamo le difficili prospettive economiche che abbiamo. Raggiungere un accordo sulle regole fiscali è essenziale per quello che viene chiamato atterraggio morbido, in secondo luogo per dare certezza ai mercati finanziari e in terzo luogo perché nella prospettiva dell’economia europea abbiamo bisogno di stabilità sul debito pubblico e della possibilità di sostenere la crescita e gli investimenti”.Raggiungere entro l’anno un accordo tra i ministri delle Finanze dei Ventisette sulla revisione della “governance” economica, ovvero la riforma del Patto di stabilità dell’Ue per la sorveglianza dei bilanci nazionali, è necessario per concludere il processo legislativo con l’accordo anche del Parlamento europeo in primavera e prima della pausa elettorale, che comincia dopo la plenaria di aprile. “Questo – ha spiegato il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis – è importante per poter valutare i conti pubblici degli Stati membri con le nuove regole a partire dai bilanci per il 2025”. “In vista della riunione di oggi, – ha detto Dombrovskis – vorrei evidenziare le discussioni che avremo sulla revisione della governance economica: da parte della Commissione europea sosteniamo la presidenza spagnola nei suoi sforzi per raggiungere un accordo ancora entro quest’anno. Discuteremo anche dello stato di avanzamento dell’attuazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza, e ci aspettiamo l’adozione dei piani riveduti presentati da Austria, Danimarca, Lituania e Svezia. La presidenza spagnola semestrale di turno del Consiglio Ue sta lavorando molto intensamente per raggiungere un accordo; da parte sua, la Commissione europea sostiene questo sforzo. In effetti – ha continuato – sarebbe importante che il Consiglio raggiungesse un accordo ancora quest’anno, in modo che il processo legislativo possa essere finalizzato prima che il Parlamento europeo vada in pausa elettorale, nella primavera del prossimo anno. Per quanto riguarda il prossimo anno da parte della Commissione europea abbiamo già dato chiarezza agli Stati membri: abbiamo fornito le Raccomandazioni specifiche per paese, e per quanto riguarda i percorso di aggiustamento di bilancio degli Stati membri, abbiamo chiaramente indicato che intendiamo aprire procedure per disavanzo eccessivo, relativamente al deficit, sulla base dei dati del 2023. Quindi – ha aggiunto il vicepresidente esecutivo della Commissione – ciò che valuteremo nel ciclo di primavera del Semestre europeo è il rispetto da parte degli Stati membri delle Raccomandazioni specifiche per paese, e se vi sia o meno la presenza di un disavanzo eccessivo. Ma in ogni caso è importante raggiungere questo accordo, perché nel ciclo di primavera del Semestre europeo fisseremo anche le traiettorie di bilancio per il 2025, e questo potrebbe essere fatto già sulla base delle nuove regole”. Netto cambio di toni anche da parte del ministro delle Finanze della Germania, Christian Lindner sulla probabilità di raggiungere un accordo sulla riforma del Patto di stabilità e di crescita prima della fine dell’anno. Arrivando all’Ecofin, Lindner ha parlato di “un passo in avanti molto consistente” nei negoziati bilaterali tra Germania e Francia su questo fronte e nel nuovo testo elaborato dalla presidenza di turno spagnola dell’Ue. E ora – ha affermato – “sono molto più ottimista che possiamo raggiungere un consenso entro quest’anno. L’iniziativa franco-tedesca potrebbe portare a una comprensione mutuale tra tutti gli Stati membri – ha sostenuto Lindner –. Per questo sono stato a Parigi questa settimana, abbiamo trovato un terreno comune sulle salvaguardie sul debito e sui riferimenti sul deficit. Questo è un passo in avanti consistente ed è riconosciuto nelle nuove tavole del testo spagnolo. Quindi sono molto più ottimista che possiamo raggiungere un consenso tra gli Stati membri quest’anno”. Le Maire tornerà a Berlino “a novembre e poi scambieremo i punti visti sul livello di ambizione. È un progresso che l’idea di salvaguardia e riferimenti siano riconosciuti sul livello di debito-Pil e deficit, ma quello che va considerato è il livello di ambizione. Quindi ora è su numeri, non solo sugli strumenti” che si lavora. “Quindi sono ottimista ma va fatto molto più lavoro”, ha concluso.”Il punto chiave – ha detto il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire – è raggiungere un accordo globale tra i 27 Stati membri entro la fine del 2023. Ciò che è in gioco dietro questi negoziati è l’intera credibilità dell’Unione Europea, che si trova ad affrontare difficoltà economiche e rischi geopolitici. È necessario raggiungere un accordo entro la fine del 2023; non possiamo aspettare il 2024, nella prospettiva delle elezioni europee, per giungere ad un accordo. Per me la scadenza per un accordo sulle nuove regole del Patto di stabilità e crescita è la fine del 2023. La presidenza semestrale di turno spagnola del Consiglio Ue ha svolto un lavoro notevole, che ha avvicinato le posizioni dei Ventisette, e ritengo che ci stiamo muovendo nella giusta direzione. L’Unione europea ha bisogno di queste nuove regole, le vecchie regole sono superate, sono obsolete, e noi dobbiamo andare avanti per finanziare i nostri investimenti e garantire la stabilità finanziaria dell’Europa”.Pur citando l’iniziativa franco-tedesca per facilitare il compromesso a 27 sulle nuove regole del Patto a cui si sta lavorando in queste ore, Le Maire non ha voluto entrare nei dettagli della discussione in corso con Lindner. “Ora ha riferito – Le Maire – stiamo anche lavorando a stretto contatto con la Germania, con il mio amico Christian Lindner per cercare di trovare un accordo franco-tedesco. A Parigi all’inizio della settimana abbiamo avuto discussioni approfondite, i nostri team tecnici continuano a lavorare a stretto contatto e io – ha annunciato – mi recherò a Berlino nei prossimi giorni per cercare di progredire verso un accordo franco-tedesco sulle nuove regole del Patto di stabilità e di crescita. Le discussioni tra me e Christian Lindner sulle nuove regole sono positive e costruttive. Credo che il nostro obiettivo finale debba essere quello di trovare il giusto equilibrio tra la stabilità finanziaria, essenziale per i 27 Stati membri, e gli investimenti, altrettanto essenziali affinché l’Europa rimanga una grande potenza economica nel 21esimo secolo: investimenti nella decarbonizzazione dell’economia, e ovviamente investimenti nella difesa, in un momento in cui purtroppo la guerra è tornata sul suolo europeo. A cosa servono le regole del Patto di stabilità? A garantire – ha spiegato Le Maire – la stabilità finanziaria dell’Unione europea. Abbiamo bisogno di regole, e che siano solide. Come ministro delle Finanze francese difendo l’idea di avere regole credibili e solide in materia finanziaria. Solo se avremo stabilità finanziaria potremo investire in buone condizioni, con tassi di interesse ridotti, con possibilità di prestiti importanti. La stabilità finanziaria è la chiave di tutto, compresi gli investimenti nell’innovazione e per la decarbonizzazione, che sono assolutamente essenziali. Se si crea instabilità finanziaria con regole che non funzionano e non sono credibili, non si potrà investire e non si potrà finanziare la decarbonizzazione”. LEGGI TUTTO