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    Banca di Credito Popolare, Antonino Del Gatto nominato CFO

    (Teleborsa) – Il CdA di Banca di Credito Popolare ha nominato Chief Financial Officer (CFO) Antonino Del Gatto, già Chief Commercial Officer (CCO). Le Funzioni del CCO sono state attribuite, ad interim, al Direttore Generale Felice delle Femine.Inoltre, Adelaide Palomba ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Consigliere di Amministrazione.(Foto: Benjamin Child on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    BCE, Enria: “Banche Ue resilienti, migliorano redditività e capitali”

    (Teleborsa) – Le banche europee si sono dimostrate resilienti e hanno continuato a rafforzare i loro livelli patrimoniali. Nel secondo trimestre di quest’anno il coefficiente di solidità Cet1 degli istituti sotto la vigilanza diretta della Bce ha raggiunto il 15,7%. Questo il quadro tracciato dal presidente uscente del Consiglio di vigilanza della Banca centrale europea, Andrea Enria nella sua ultima audizione al Parlamento europeo. “Nonostante il graduale rimborso dei finanziamenti straordinari della Bce (Tltro) la situazione della liquidità delle banche – ha sottolineato Enria – resta forte, con un tasso di copertura medio di liquidità del 158%, ben superiore ai livelli requisiti regolamentari e ai livelli pre pandemia”. Le banche europee hanno anche continuato a rafforzare la loro redditività, con un livello di ritorno sul capitale medio al 10% nella prima metà di quest’anno “un record dell’avvio dell’unione bancaria ma – ha osservato Enria – ancora inferiore ai costi del capitale, che restano superiore al 13%”. Le banche hanno, inoltre, continuato a ridurre la quota di crediti deteriorati (Npl), all’1,8% nel secondo trimestre. Secondo il presidente della vigilanza bancaria della Bce i risultati degli stress test di quest’anno hanno confermato che il settore europeo potrebbe affrontare una grave situazione di difficoltà economiche. Nella sua ultima audizione al Parlamento europeo, il presidente uscente della vigilanza bancaria ha acceso un faro sull’esposizione al settore immobiliare richiamando le banche a intervenire sulle carenze nel versante della gestione del rischio. Enria ha riferito che si sta vagliando con attenzione anche la struttura dei finanziamenti degli istituti di credito. E ha fatto nuove pressioni anche sulla scia delle politiche europee che impongono misure contro il “rischio climatico”. “Le esposizioni al settore immobiliare richiedono particolare attenzione. L’attuale contesto di alti tassi di interesse – ha spiegato Enria – potrebbe creare ulteriori pressioni sui prezzi di uffici e case rendendo più difficile per proprietari e famiglie onorare i loro debiti. Le banche devono tenere conto di questi rischi nelle loro pianificazioni su accantonamenti e capitale”. Sul fronte dei meccanismi di finanziamento delle banche, un’attenzione particolare viene accordata ai rischi di “comportamenti volatili sui depositi non coperti da garanzie”, come si è visto nella primavera del di quest’anno, in particolare sulle banche statunitensi. “I social media e la digitalizzazione – ha proseguito Enria – possono attrarre investimenti di breve termine da competitori non bancari, ma possono anche accelerare le reazioni dei depositanti a segnali sui prezzi e a voci di mercato”. Da parte di Enria un accenno anche al rischio di cyber attacchi. “Le banche – ha detto – devono affrontare meglio il rischio informatico migliorando i propri quadri operativi. Per verificare la posizione delle banche a questo riguardo, nel 2024 eseguiremo uno stress test sulla resilienza informatica per tutte le banche vigilate. Il test sarà il primo di questo tipo e si concentrerà su come i meccanismi di risposta e di recupero delle banche potrebbero far fronte in caso di un attacco informatico grave ma plausibile”.I rischi associati al clima, infine, vedono le istituzioni europee sempre più risolute nel promuovere misure, non poco controverse, in particolare sul taglio della CO2. La vigilanza bancaria della Bce ha più volte avvertito che intende richiedere requisiti alle banche su questo versante. LEGGI TUTTO

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    Profilpas (Mapei), Enrico Barison nuovo amministratore delegato

    (Teleborsa) – Enrico Barison è il nuovo amministratore delegato di Profilpas, società acquisita dal gruppo Mapei a settembre 2022, specializzata nella produzione di profili per pavimenti e rivestimenti, canaline doccia e complementi di posa con sede a Cadoneghe (PD).La carriera di Enrico Barison inizia alla fine degli anni Settanta nel mondo delle pavimentazioni resilienti e tessili. Consolida le sue competenze nel gruppo multinazionale Tarkett, partendo dall’ambito commerciale per arrivare alla gestione dell’intero processo legato alla vendita, con una responsabilità a livello Sud Europa.Con un’esperienza lavorativa di oltre trent’anni, Barison guiderà Profilpas nello sviluppo del business nel mercato di riferimento, in Italia e nel resto del mondo, contribuendo al processo di integrazione della società nel gruppo Mapei, si legge in una nota. LEGGI TUTTO

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    Rottamazione delle cartelle, ultime ore per effettuare i pagamenti

    (Teleborsa) – Ultime ore per il pagamento della prima o unica rata della rottamazione-quater. Saranno infatti considerati validi i pagamenti della definizione agevolata delle cartelle effettuati entro le 23.59 di oggi, 6 novembre in considerazione degli ulteriori 5 giorni di tolleranza concessi dalla legge rispetto alla scadenza prevista il 31 ottobre 2023 (il 5 novembre è stato un giorno festivo quindi il termine slitta al lunedì successivo). La legge – ricorda l’Agenzia per la Riscossione – prevede che in caso di mancato pagamento, oppure qualora venga effettuato oltre il termine ultimo o per importi parziali, verranno meno i benefici della definizione agevolata. Per il pagamento deve essere utilizzato il modulo che riporta la scadenza del 31 ottobre 2023, allegato alla “Comunicazione delle somme dovute” già in possesso dei contribuenti o disponibile in copia sul sito dell’agenzia. La scadenza successiva è fissata al 30 novembre 2023 mentre le restanti rate andranno saldate entro il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024, ovvero secondo le scadenze del proprio piano contenuto nella Comunicazione delle somme dovute. Anche per tali scadenze valgono i cinque giorni di tolleranza previsti dalla Legge n. 197/2022. LEGGI TUTTO

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    TIM, Rossi: “Vendita rete decisione giusta: verso riduzione consistente del debito”

    (Teleborsa) – “Ieri il consiglio di amministrazione ha preso decisioni molto importanti per la vita dell’azienda, sulla base di un’analisi molto approfondita e anche molto lunga, perché il consiglio è durato praticamente tre giorni ininterrotti”. È quanto ha detto il presidente di Tim, Salvatore Rossi, a margine del premio Anima per la cultura in merito all’operazione Netco di vendita della rete a Kkr che oggi non è stata apprezzata dal mercato. “Questa analisi – ha aggiunto Rossi – ha avuto il conforto intanto di una copiosa documentazione messa a disposizione dal management e poi anche dei pareri di numerosissimi consulenti di alta reputazione di cui ci siamo avvalsi. Dunque siamo convinti di avere fatto integralmente il nostro dovere e di avere preso decisioni nell’interesse dell’azienda, del personale che vi lavora che è tanto e che aspettava queste decisioni con ansia, e dei suoi azionisti, di tutti i suoi azionisti. La borsa, il mercato azionario, è volatile per definizione, quindi una singola giornata di contrattazioni non ha grande significato. Vediamo nel corso dei prossimi giorni e nelle prossime settimane, via via che le informazioni su questa operazione, che è molto complicata, che non è semplice da capire neanche per analisti professionisti, saranno rese note, anche nella call con gli analisti di giovedì dopo l’esame dei conti da parte del Cda”.”Gli azionisti hanno i loro diritti, come ha detto il ministro Giorgetti, e li fanno valere nelle sedi che ritengono opportune e nessuno conculca i diritti quindi sono liberi di farlo. Che il progetto rimanga impantanato non direi, direi che il progetto comunque va avanti” ha detto Rossi in merito al contenzioso annunciato da Vivendi sul progetto di vendita di Netco a Kkr –. Ci sarà un contenzioso? Non ci sarà? Non lo so, non posso saperlo. In ogni caso noi si va avanti con la certezza di aver fatto veramente tutto quello che era in nostro potere fare, per il bene dell’azienda, di chi vi lavora e di tutti gli azionisti”.”I posti di lavoro, per quello che è sta a me, posso assicurare che fino a questo momento nessuno è stato licenziato. Ci sono state alcune uscite volontarie ma nessuno è stato licenziato, non c’è stato ricorso alla cassa integrazione e non è previsto che né l’una né l’altra cosa ci siano a seguito di questa operazione” ha detto il presidente di Tim spiegando che in Netco passeranno circa 20.000 dipendenti. “Gli aspetti riguardanti il debito è bene che li chiarisca Labriola, che è l’amministratore delegato e che ha la responsabilità e anche la capacità di farlo molto meglio di me. Il debito – ha concluso Rossi – si ridurrà molto a seguito di quest’operazione, uno degli scopi è proprio quello di ridurre in modo consistente, vorrei dire decisivo, il peso finanziario del debito che negli scorsi 25 anni ha gravato su Telecom Italia, su Tim, e l’ha molto frenata nei suoi disegni legittimi di sviluppo”. LEGGI TUTTO

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    Commissione UE propone proroga ad allentamento norme su aiuti di Stato

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha inviato per consultazione agli Stati membri un progetto di proposta per adeguare parzialmente il calendario di eliminazione delle disposizioni del Temporary Crisis and Transition Framework sugli aiuti di Stato, introdotte per fornire una risposta alla crisi a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina e dell’aumento senza precedenti dei consumi energetici prezzi.L’esecutivo UE propone una proroga di 3 mesi delle disposizioni che consentono agli Stati membri di continuare a concedere importi limitati di aiuti per compensare gli elevati prezzi dell’energia, ovvero fino al 31 marzo 2024. Ciò consentirà agli Stati membri, ove necessario, di prorogare i loro regimi di sostegno e garantire che le imprese ancora colpite dalla crisi non siano tagliate fuori dal sostegno necessario nel periodo invernale.Altre misure – come il sostegno alla liquidità sotto forma di garanzie statali e prestiti agevolati, e misure volte a sostenere la riduzione della domanda di energia elettrica – non saranno prorogate oltre la loro attuale data di scadenza, che è il 31 dicembre 2023.”Nonostante la stabilizzazione della situazione economica e la notevole resilienza dell’economia dell’Unione nel suo complesso, permane una sostanziale incertezza per quanto riguarda i prezzi dell’energia nel prossimo inverno – ha commentato il commissario Didier Reynders, responsabile della politica di concorrenza – Questa situazione è ancora fonte di forti preoccupazioni per i consumatori e le imprese dell’UE. La proposta inviata oggi agli Stati membri consentirebbe loro di essere preparati e fornire ulteriore sostegno limitato durante quel periodo, quando necessario, garantendo nel contempo che le norme straordinarie rimangano temporanee”. “Inoltre, la Commissione monitora costantemente gli sviluppi economici ed è pronta a rispondere rapidamente a qualsiasi evento imprevisto – ha aggiunto – La proposta non pregiudica le disposizioni del quadro che consentono agli Stati membri di fornire ulteriore sostegno per accelerare gli investimenti necessari per raggiungere gli obiettivi di zero emissioni nette, che rimangono disponibili fino alla fine del 2025”. LEGGI TUTTO

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    Cassa di Risparmio di Orvieto, utile di 5,8 milioni al 30 settembre

    (Teleborsa) – La Cassa di Risparmio di Orvieto ha chiuso il terzo trimestre del 2023 con un utile netto di 5,8 milioni di euro, +71,5% rispetto al risultato del 30 settembre 2022 (3,38 milioni di euro). Il margine di intermediazione è pari a 39,82 milioni di euro (+16,7%), connesso alla crescita del margine di interesse (pari a 26,37 milioni di euro, +34,3%) e alle commissioni nette (pari a 13,12 milioni di euro, -4,6%);Gli impieghi netti verso la clientela, pari a 1,18 miliardi di euro, confermano il trend positivo registrato al 30 giugno 2023 (+5,6% rispetto al 31 dicembre 2022). +14,8% le erogazioni dei finanziamenti a medio lungo termine alle famiglie e alle piccole e medie imprese (116,7 milioni di euro rispetto ai 101,7 milioni di euro al 30 settembre 2022).In crescita la raccolta da clientela nei 9 mesi del 2023: +0,7% registrato dalla raccolta diretta (1,11 miliardi di euro al 30 settembre 2023 vs 1,10 miliardi di euro al 31 dicembre 2022) e +3,2% dalla raccolta indiretta (523,61 milioni di euro al 30 settembre 2023 vs 507,49 milioni di euro al 31 dicembre 2022).In crescita i coefficienti di solidità patrimoniale (CET1, Tier1 ratio e Total Capital ratio) che si attestano al 13,25% rispetto all’11,89% fully phased del 31 dicembre 2022. Il CdA ha deliberato di proporre all’assemblea la destinazione di un importo pari a due volte e mezzo l’imposta (tassa sugli extraprofitti) a una riserva non distribuibile a tal fine individuata, in luogo del versamento dell’imposta straordinaria sull’incremento del margine di interesse. LEGGI TUTTO

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    Dl Anticipi, correzione affitti brevi scatta da gennaio

    (Teleborsa) – L’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21% al 26% contenuto in manovra dovrebbe essere corretto nel decreto anticipi, attraverso un emendamento del governo per escludere il primo appartamento dall’incremento, e la misura dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio 2024. Tuttavia – secondo uno studio del “Sole 24 Ore del Lunedì” sui rendimenti in sette grandi città, basate sui dati medi di mercato di un bilocale di 70 metri quadrati in zona semicentrale (fonte Scenari immobiliari) e sulle tariffe medie delle locazioni brevi (fonte Airdna) considerando l’affitto breve di almeno due appartamenti – anche con la cedolare secca al 26% nelle grandi città l’affitto breve (fino a 30 giorni) batte quello lungo (a canone libero 4 anni più 4). Nella simulazione l’inasprimento dell’imposta viene messo a confronto con il rendimento generato da un affitto lungo (4+4), per il quale la cedolare resterebbe al 21%. Così, a Roma, il proprietario di un bilocale dal valore di 350mila euro riscuote un canone annuo di 19.800 euro tramite affitto 4+4 nel mercato libero (1.620 euro al mese), che diventano 13.976 euro di reddito netto se opta per la cedolare al 21% (rendimento al 4%), al netto dei costi (Imu e spese). Scegliendo l’affitto breve, invece, l’incasso sarebbe di 51.363 euro all’anno (176 euro di tariffa media giornaliera, tasso di occupazione all’80%), da cui – oltre alla cedolare secca – andrebbero decurtati i costi operativi, le commissioni ai portali di annunci e i costi di pulizia. Per un totale di 26.630 euro di reddito netto (7,6% di rendimento). Ipotizzando che il proprietario abbia più di un immobile a reddito con la locazione turistica, scrive il Sole24ore, nel 2024 il reddito netto del bilocale scenderebbe a 24.062 euro (6,9% di rendimento) con la cedolare al 26%, ma sempre più conveniente rispetto all’affitto lungo. Nelle simulazioni, elaborate utilizzando i dati medi di mercato, risulta più vantaggioso l’affitto lungo solo a Torino, dove con la cedolare al 21% ha già la meglio il contratto 4+4. A Milano, invece, il bivio è tra ricavi annui netti da 15.548 euro, grazie a un canone di 1.810 euro al mese, oppure incassi per 15.908 euro (con tariffa giornaliera di 150 euro, 66% di occupazione): il risultato è un rendimento netto pari al 4,3% con l’affitto lungo e al 4,4% con quello breve. Con almeno due unità in affitto breve, la cedolare al 26%, invece, ribalterebbe l’appeal, facendo scendere il rendimento netto al 3,9% dell’affitto breve. A Napoli, infine, la redditività passerebbe dal 5,5% al 4,8%, rispetto al rendimento del 4,2% offerto da un affitto tradizionale. LEGGI TUTTO