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    Difesa UE: Commissione e Fei stanziano 175 milioni per lancio strumento di capitale

    (Teleborsa) – La Commissione europea e il Fondo europeo per gli investimenti (Fei) hanno unito le forze per intensificare il loro sostegno alla difesa e alla sicurezza dell’Ue attraverso il lancio dello strumento di capitale proprio il settore della difesa europea. L’iniziativa, che può contare su 100 milioni di euro provenienti dal Fondo europeo per la difesa e su altri 75 milioni di euro assicurati dal Fondo europeo per gli investimenti, – fa sapere la Commissione Ue in una nota – amplierà notevolmente la capacità di investimento del Fei per sostenere, nei prossimi quattro anni, fondi di private equity e fondi di capitale di rischio con strategie riguardanti tecnologie attinenti alla difesa.Questa iniziativa dotata di 175 milioni di euro dovrebbe attrarre ulteriori investimenti privati verso i fondi che sostiene, mobilitando così un importo totale pari a circa 500 milioni di euro a sostegno delle imprese europee. Lo strumento di capitale proprio per la difesa mira a stimolare lo sviluppo di un ecosistema di fondi privati che investano nell’innovazione nel settore della difesa. L’iniziativa si concentrerà sulle tecnologie con potenziale a duplice uso, comprendenti sia applicazioni civili che di difesa, al fine di sostenere ulteriormente la sicurezza dell’Ue, in linea con gli obiettivi di InvestEu. Questa nuova opportunità di finanziamento sarà accompagnata da attività di sviluppo delle capacità a sostegno dei gestori nello sviluppo e nella gestione dei loro fondi LEGGI TUTTO

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    UE, Draghi: “L’economia si è indebolita, serve roadmap con le priorità”

    (Teleborsa) – L’economia europea ha fatto registrare un progressivo indebolimento, perdendo slancio e cedendo centralità nelle catene dell’offerta, a beneficio di altri Paesi come Stati Uniti e Cina. La guerra in Ucraina non ha fatto che confermare le fragilità del Vecchio Continente, non solo dal punto di vista economico ma anche in termini di modello geopolitico. Ne consegue la necessità di definire una roadmap ampia e dettagliata, che identifichi chiaramente priorità, linee d’azione e politiche da mettere in atto nei diversi settori. Questo, in sintesi, il messaggio lanciato oggi dall’ex presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso dell’incontro con il collegio dei Commissari Ue.In apertura dell’incontro di oggi con i Commissari europei, Draghi – secondo quanto si apprende – ha proposto un breve inquadramento delle dinamiche che hanno determinato gli scenari attuali e le prospettive per la competitività europea. “Partendo dal 2016 – ha osservato Draghi – abbiamo assistito a una serie di fatti nuovi e rilevanti per l’Europa negli ambiti più diversi, dall’elezione di Donald Trump all’affacciarsi prepotente della transizione green nell’agenda di governi e organizzazioni, fino all’avvento, ben più veloce del previsto, dell’intelligenza artificiale”. Al centro dell’incontro il tema della competitività europea sul quale Draghi sta preparando una relazione su incarico della presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen: “Sarà un esercizio il più possibile aperto: aperto all’ascolto di tutti gli stakeholder rilevanti, aperto ai contributi di tutti coloro che siano interessati a darne, aperto alla ricerca di soluzioni incisive e ambiziose” ha affermato Draghi. L’individuazione di questi percorsi, ha spiegato ancora Draghi riproponendo un approccio a lui caro, non potrà che essere basata su un’analisi accurata dei dati. “Grazie, caro Mario Draghi per l’eccellente scambio di oggi con il collegio sulla competitività dell’Unione Europea – ha scritto sul suo profilo von der Leyen, dopo l’incontro con l’ex presidente della Bce –. Abbiamo discusso delle numerose sfide e della loro dimensione politica. Attendo con impazienza la vostra relazione per contribuire a portare avanti il dibattito su come rafforzare l’economia dell’Ue”. LEGGI TUTTO

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    Yemen, attacco Usa-Gb a postazioni Houthi in risposta a raid nel Mar Rosso

    (Teleborsa) – “Oggi, su mio ordine, le forze militari statunitensi, insieme al Regno Unito e con il sostegno di Australia, Bahrein, Canada e Olanda, hanno condotto con successo attacchi contro una serie di obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli Houthi per mettere a repentaglio la libertà di navigazione in uno dei corsi d’acqua più vitali del mondo”. È quanto ha affermato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden spiegando che si tratta di una “risposta diretta agli attacchi Houthi” nel Mar Rosso. “Non esiterò – ha aggiunto – a prendere ulteriori misure per proteggere il nostro popolo e il libero flusso del commercio internazionale, se necessario”.Gli attacchi, ha riferito un dirigente Usa alla Cnn, sono stati condotti in particolare con aerei da combattimento e missili Tomahawk. Nelle prime ore di oggi, i militari statunitensi e britannici hanno effettuato 23 attacchi aerei su obiettivi nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi, tra cui la capitale San’a e le città di al Hudaydah, Taizz e Sadah.Oltre una dozzina di obiettivi Houthi – scelti per indebolire la capacità degli Houthi di attaccare le navi nel Mar Rosso – sono stati colpiti da missili lanciati da cielo, terra e mare (con il sottomarino Uss Florida). Figurano, tra questi, sistemi radar, depositi e siti di lancio di droni, missili balistici e missili da crociera.In seguito agli attacchi di Usa e Gb su richiesta della Russia il Consiglio di Sicurezza dell’Onu terrà oggi una riunione urgente sulla situazione nel Mar Rosso intorno alle 16 ora New York (le 22 italiane).Gli Stati Uniti – secondo quanto rivelato da un alto funzionario dell’amministrazione Usa in una telefonata con un gruppo di giornalisti – hanno avuto una serie di consultazioni “con alleati e partner” prima di decidere l’attacco contro i ribelli Houthi in Yemen. “Non entreremo del dettaglio di tutte le nostre consultazioni operative ma l’elenco dei paesi hanno partecipato ai raid è stato reso pubblico”, ha sottolineato il funzionario precisando di non voler “nominare gli altri Paesi consultati”. Tuttavia – ha aggiunto – “è evidente l’ampio sostegno alle azioni intraprese da parte di paesi di tutto il mondo”.Il Regno Unito – ha detto il premier britannico Rishi Sunak – ha inviato un “segnale forte” ai ribelli Houthi con gli attacchi condotti la notte scorsa da Londra e Washington contro diversi obiettivi nello Yemen. L’azione militare – ha aggiunto – è in risposta agli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso, che “non possono restare impuniti”.Per il ministro degli Esteri britannico, David Cameron gli attacchi notturni degli Stati Uniti e del Regno Unito sulle aree dello Yemen controllate dagli Houthi rappresentano un “messaggio molto chiaro” al movimento ribelle e all’Iran. Gli Stati Uniti e il Regno Unito sono stati costretti a ricorrere a mezzi militari dopo che gli Houthi hanno ignorato i loro avvertimenti e hanno continuato ad attaccare navi commerciali nel Mar Rosso, ha dichiarato Cameron in un commento a Nbc News, aggiungendo di aver discusso degli attacchi sul Mar Rosso anche con il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian.Si mobilita, nel frattempo anche l’Unione Europea. A quanto si apprende il Servizio di Azione Esterna dell’Unione Europea (EEAS) ha presentato la sua proposta di missione blustellata nel Mar Rosso a difesa del commercio internazionale ai 27 Paesi membri dell’Ue, in cui si propone il dislocamento di “almeno tre cacciatorpediniere o fregate antiaeree con capacità multi-missione” per almeno “un anno”. La proposta, presentata prima degli attacchi di Usa e Regno Unito in Yemen, nota che “le dimensioni esatte e la composizione dell’operazione saranno soggette a ulteriori pianificazioni operative”.Secondo quanto riferiscono fonti di Palazzo Chigi all’Italia è stato chiesto di sottoscrivere la dichiarazione congiunta con Stati Uniti, Regno Unito e altri Paesi alleati (che il governo di Roma non ha firmato) ma non è mai stato chiesto di partecipare ai bombardamenti in Yemen. “Lavoriamo – spiegano le stesse fonti – per mantenere bassa la tensione nel Mar Rosso e siamo impegnati nella coalizione europea per garantire libera circolazione delle navi nell’area”. LEGGI TUTTO

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    Anfia, ‘calo a doppia cifra per autocarri, veicoli trainati e bus’

    (Teleborsa) – Calo a doppia cifra nell’ultimo mese dell’anno, dopo il risultato positivo di novembre, sia per il comparto degli autocarri che per quello dei veicoli trainati. Nel dicembre del 2023 sono stati rilasciati 1.832 libretti di circolazione di nuovi autocarri (-28,2% rispetto a dicembre 2022) e 870 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti, ovvero con ptt superiore a 3.500 kg (-32,3%), suddivisi in 95 rimorchi (-20,2%) e 775 semirimorchi (-33,6%). Nell’intero 2023 si contano 28.587 libretti di circolazione di nuovi autocarri, l’11,3% in più rispetto al 2022, e 15.536 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti (-7,9% rispetto a gennaio-dicembre 2022), così ripartiti: 1.355 rimorchi (-2,1%) e 14.181 semirimorchi (-8,4%). Per gli autocarri, nell’intero 2023 tutte e quattro le aree geografiche mantengono una variazione positiva: +18% l’area Sud e Isole, +11% il Centro, +9,8% il Nord-Ovest e +6,7% il Nord-Est. A renderlo noto l’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica). LEGGI TUTTO

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    Nucleare, il nuovo piano del Regno Unito: sarà il più grande degli ultimi 70 anni

    (Teleborsa) – Il governo britannico ha annunciato un nuovo piano per il nucleare che dovrà essere la “più grande espansione dell’energia nucleare del Paese da 70 anni a questa parte, per rafforzare l’indipendenza energetica e raggiungere gli obiettivi di emissione di carbonio”. In particolare, la Civil Nuclear Roadmap prevede l’esplorazione della costruzione di una nuova centrale, 300 milioni di sterline di investimenti per la produzione di un combustibile avanzato all’uranio e una “regolamentazione più intelligente”. Nel complesso, queste misure porterebbero la potenza installata di energia nucleare nel Regno Unito entro il 2050 a 24 gigawatt, quattro volte quella installata oggi e in grado di fornire un quarto del fabbisogno elettrico del Paese.”Il nucleare è l’antidoto perfetto alle sfide energetiche che la Gran Bretagna deve affrontare: è verde, più economico nel lungo periodo e garantirà la sicurezza energetica del Regno Unito”, ha dichiarato il Primo Ministro Rishi Sunak. “Questa è la decisione giusta a lungo termine ed è il passo successivo del nostro impegno verso l’energia nucleare, che ci mette sulla strada giusta per raggiungere l’obiettivo zero entro il 2050 in modo misurato e sostenibile”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    EBA: “Banche robuste ma i tassi alti pesano sui debitori”

    (Teleborsa) – Le banche europee restano altamente redditizie, ben capitalizzate e con una robusta liquidità, pur attendendosi, per effetto degli alti tassi di interesse che gravano sui debitori, un deterioramento della qualità del credito. È quanto emerge dal Risk Dashboard del terzo trimestre 2023 e dal questionario sulla valutazione del rischio pubblicati dall’Eba, l’Autorità bancaria europea. Le banche dell’Eurozona e dell’area economica europea (Eea) – si legge nel report – dispongono di una “robusta” capitalizzazione, con un Cet1 fully loaded in media al 15,8%, 10 punti base sotto il massimo storico del trimestre precedente ma 100 punti base sopra i livelli di settembre 2022. “Livelli alti” anche per gli indicatori di liquidità, nonostante una “leggera” riduzione, con le condizioni di funding sul mercato che “restano benevole” e hanno consentito alle banche di emettere, fino a novembre 2023, più debito che nel 2022. L’irrigidimento degli standard sui prestiti osservati in tutta l’eurozona non hanno per ora portato a una riduzione dei prestiti alle imprese e alle famiglie anche se la loro crescita “resta debole” e le banche si sono dette “riluttanti ad aumentare la loro esposizione”. La qualità degli asset resta “robusta” anche se le esposizioni all’immobiliare, sia residenziale che commerciale, appaiono “più vulnerabili”, con una percentuale maggiore di banche, rispetto al precedente sondaggio, che “si attende un deterioramento di questi portafogli”. LEGGI TUTTO

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    Caso Ferragni: al Codacons 250 segnalazioni dai consumatori dopo il caso Balocco

    (Teleborsa) – Arrivano le prime segnalazioni al Codacons da parte di consumatori che lamentano di aver comprato a prezzo maggiorato l’ormai noto pandoro Balocco ‘Pink Christmas’ griffato Chiara Ferragni, convinti che si trattasse di acquisti per beneficienza e che ora chiedono di essere risarciti. Al momento sono circa 250 quelle raccolte dall’associazione, quelle più rilevanti, mentre molte altre sono in arrivo, ed è pronta a metterle a disposizione nelle prossime ore per le indagini in corso a Milano per truffa aggravata a carico dell’influencer e dell’imprenditrice Alessandra Balocco. LEGGI TUTTO

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    Inflazione UE, Lane: taglio tassi non è argomento per breve termine BCE

    (Teleborsa) – I tagli dei tassi di interesse in Eurolandia non sono un tema di discussione per il breve termine. Lo ha detto il capo economista della BCE, Philip Lane, a fronte degli ultimi dati sull’inflazione che, di fatto hanno confermato l’opinione dell’Eurotower.”I dati sull’inflazione di dicembre confermano ampiamente la nostra valutazione della riunione di dicembre e le nostre proiezioni di dicembre. Su questa base il taglio dei tassi di interesse non è un argomento per il breve termine”, ha sottolineato Lane a un evento a Dublino. LEGGI TUTTO