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    Stati Uniti, PIL 3° trimestre sorprende in positivo +4,9%

    (Teleborsa) – Aumenta più del previsto l’economia statunitense nel 3° trimestre dell’anno. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Economic Analysis, che pubblica oggi i dati preliminari, il PIL americano è salito del 4,9% su base trimestrale, contro una crescita del 4,3% attesa dagli analisti e rispetto al +2,1% del trimestre precedente. Si è registrata una accelerazione dei consumi, che segnano un +4% dal +0,8% del trimestre precedente, assieme ad una crescita più forte degli investimenti (a +8,4% da +5,2%) e delle esportazioni. Il PCE price index, una misura dell’inflazione, si attesta al 2,9% (dal 2,5%), mentre l’indice PCE core registra un +2,4% rispetto al +3,7% precedente. LEGGI TUTTO

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    ADR, Troncone annuncia nascita Fondazione per la decarbonizzazione

    (Teleborsa) – Il Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo diventa una Fondazione. A un anno dalla sua nascita il Patto ha, infatti, acquisito nuovi e qualificati partner che, rappresentando l’intero settore, hanno arricchito di progetti e di operatività gli intenti su cui si è costituito. Per questo, nell’ottica di ampliare e condividere la governance di questo tavolo, è stata annunciata oggi la costituzione di una Fondazione che avrà lo scopo di traghettare il settore del trasporto aereo verso gli obiettivi di sostenibilità 2030 – 2050. Il Patto verrà, inoltre, presentato alla 28esima Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP28 UAE), in programma all’Expo City Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre 2023, con il side event “The Pact for the decarbonisation of air transport: the Italian ecosystem for a roadmap to Net-Zero” selezionato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Queste le novità annunciate oggi in occasione del 2nd Annual Congress del Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo, l’osservatorio promosso da Aeroporti di Roma con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e di ENAC che riunisce player industriali, stakeholder istituzionali, associazioni di categoria e terzo settore, con l’obiettivo di avviare la discussione sulla transizione green e la neutralità climatica dell’intero settore entro il 2050. L’evento è l’occasione per approfondire le politiche sviluppate dal Patto durante l’ultimo anno su argomenti di cruciale importanza quali le infrastrutture aeroportuali, gli aeromobili e l’energia e presentare le proposte di policy elaborate dall’Osservatorio su questi temi. Obiettivo del primo anno di lavoro è stato, infatti, identificare il percorso per raggiungere i target salvaguardando il settore, incentivando gli investimenti attraverso misure in grado di ridurre le emissioni come l’utilizzo di carburanti sostenibili, l’attività di ricerca di nuove tecnologie per la propulsione degli aerei e lo sviluppo dell’intermodalità. Dai gruppi di lavoro è emersa la necessità di creare un contesto normativo-regolatorio che favorisca la crescita del trasporto aereo perseguendo la decarbonizzazione del settore, raggiungendo gli obiettivi vincolanti a livello europeo, grazie al contributo coordinato di tutti gli attori per dare delle risposte credibili ed affidabili. “Il viaggio verso la decarbonizzazione del settore aeronautico è già iniziato – ha commentato l’amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Marco Troncone –. Certamente il percorso sarà lungo e impegnativo -ha aggiunto-, ma confidiamo che segnerà primi importanti traguardi già nel breve periodo, con la diffusione del SAF in linea con i mandati UE e la transizione a NetZero dei principali aeroporti. Tuttavia, l’obiettivo di zero emissioni per l’intero settore richiede un impegno di lungo termine coordinato e condiviso di tutti gli attori coinvolti e, in questo senso, il rafforzamento del Patto attraverso la nascita della Fondazione, risponde efficacemente a questa esigenza”.”ITA Airways è impegnata sin dal proprio avvio operativo a raggiungere obiettivi di decarbonizzazione molto sfidanti per arrivare ad essere la compagnia più green d’Europa. Lo stiamo facendo – ha dichiarato Andrea Benassi direttore generale ITA Airways – attraverso il rinnovo della nostra flotta, che vanta 79 aeromobili di cui 30 di nuova generazione con una riduzione media del consumo carburante del 20-27%, l’utilizzo di carburanti sostenibili (SAF) e un progetto relativo al biglietto combinato treno+aereo. L’evento di oggi ha dimostrato ancora una volta l’importanza di fare sistema tra i vari stakeholders per arrivare a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione fissati a livello comunitario. Perché tali interventi siano realmente credibili la sostenibilità ambientale deve andare di pari passo con quella economica ed in questo senso sono fondamentali adeguate misure di supporto da parte delle istituzioni. Guardiamo, infine, con interesse alla nascita della Fondazione annunciata quest’oggi, che conferma l’impegno sempre maggiore da parte del settore verso un trasporto aereo sempre più sostenibile”.”La costituzione della Fondazione – ha affermato Massimo Bruno, chief corporate affairs officer di Ferrovie dello Stato Italiane – garantisce maggiore concretezza agli impegni del Patto sulla decarbonizzazione del trasporto aereo. Nell’ambito di questa nuova realtà, il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane punterà principalmente a sviluppare progetti infrastrutturali e proposte commerciali che possano rafforzare l’intermodalità treno e aereo”. “Innovazione tecnologica, digitalizzazione, intermodalità e sostenibilità – ha detto Pierluigi Di Palma, presidente dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac) – devono essere elementi centrali su cui basare le azioni di ogni settore industriale, come quello del trasporto aereo. E di questo si occuperà anche la Fondazione, iniziativa che accogliamo con favore, certi che contribuirà ad accelerare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e decarbonizzazione, tra cui Net Zero entro il 2050. Voglio ricordare che un importante sostegno per la riduzione delle emissioni può arrivare dai carburanti alternativi, la soluzione più immediata nel percorso verso la neutralità, per un’energia più green e sostenibile. L’Europa ha accolto una nostra risoluzione, presentata a settembre scorso nella riunione ECAC di Malta, che verrà discussa dal 20 al 24 novembre a Dubai, nella conferenza CAAF/3 dell’ICAO. La richiesta dell’Italia è di incrementare la produzione di Sustainable Aviation Fuels – SAF da scarti alimentari e soprattutto da biomasse per ridurre l’uso e il costo del carburante di origine fossile”.”Il processo di decarbonizzazione del settore aviation – ha dichiarato Pasqualino Monti, amministratore delegato ENAV – passa attraverso il contributo di tutti gli attori della filiera e il Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo, grazie anche alla costituzione della fondazione, è stato e continuerà ad essere una straordinaria opportunità per condividere e mettere a fattor comune le iniziative di tutte le realtà che vi partecipano. ENAV, in qualità di Service Provider, è consapevole della strategicità del proprio ruolo e, forte dei risultati raggiunti nella lotta al climate change, continuerà ad investire nella sostenibilità e nello sviluppo di soluzioni innovative”.”La decisione di trasformare il Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo in una Fondazione – ha detto Angela Natale, presidente Boeing Italia – il segno tangibile del successo di questa community e della sua strategicità”. “Eni – ha sottolineato Giuseppe Ricci, direttore generale Energy Evolution di Eni – condivide l’importanza strategica del Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo e della fondazione quale strumento di cooperazione tra i diversi soggetti che possono contribuire in modo pragmatico e concreto alla decarbonizzazione del settore. Eni, che già dal 2022 produce e commercializza biojet nella raffineria di Livorno distillando le bio-componenti prodotte nella bioraffineria di Gela, si è posta l’obiettivo di produrne fino a 300.000 tonnellate l’anno dal 2025, certa che il SAF sia l’unico carburante al momento disponibile per ridurre le emissioni dell’aviazione.””La decisione di costituire una Fondazione dedicata allo sviluppo sostenibile del trasporto aereo, secondo un percorso condiviso tra realtà private e pubbliche, – ha detto Monica Scarpa, amministratore delegato Gruppo SAVE – consolida e rafforza l’impegno ad oggi profuso per conciliare lo sviluppo del settore con politiche e programmi di sostenibilità, convogliando le esperienze e le singole progettualità in unico soggetto che rappresenti scopi comuni”.”La trasformazione del Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo in una Fondazione – ha detto Nazareno Ventola, amministratore delegato e direttore generale Aeroporto di Bologna – rappresenta un’opportunità per consolidare le esperienze e i contributi dei diversi partner del Patto, creando anche le condizioni per un rafforzamento degli impegni da parte dei vari attori della filiera del trasporto aereo, con l’obiettivo di accelerare il necessario processo di transizione verso un sistema sempre più ‘Carbon Free’ nelle sue diverse componenti”.Tante le figure dal mondo aziendale, istituzionale e associativo, che hanno preso parte al dibattito: Vannia Gava, Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Galeazzo Bignami, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pierluigi Di Palma, Presidente ENAC, Mario Baccini, Sindaco di Fiumicino, Fabrizio Ghera, Assessore Mobilità, Trasporti, Tutela del Territorio, Ciclo dei rifiuti, Demanio e Patrimonio Regione Lazio, Eugenio Patanè, Assessore alla Mobilità Comune di Roma Capitale, Antonio Scino, Capo di Gabinetto Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, On. Salvatore Deidda, Presidente IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni Camera dei Deputati, On. Anthony Emanuele Barbagallo, IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni Camera dei Deputati, On. Luciano Cantone, IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni Camera dei Deputati, On. Ylenja Lucaselli, V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione Camera dei Deputati, On. Simonetta Matone, Presidente Intergruppo parlamentare Decarbonizzazione del Trasporto aereo, XII Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati, On. Erica Mazzetti, VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici Camera dei Deputati, On. Giulia Pastorella, IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni Camera dei Deputati, Alessandra Bruni, Presidente ENAV, Ivan Bassato, Presidente Urban V, Andrea Benassi, Direttore Generale ITA Airways, Roland Berger, Alfonso Celotto, Presidente Aeroporti 2030, Davide Chiaroni, Full Professor of Strategy & Marketing Politecnico di Milano, Filip Cornelis, Direttore Aviazione Commissione Europea, Serafino D’Angelantonio, Presidente Italia Airbus, Luigi Di Marco, Segreteria Generale ASVIS, Piero Ercoli, Executive Director Decarbonization Unit Snam, Laura Fasano, Dirigente dell’Unità di missione a supporto del Garante per la sorveglianza dei prezzi, Matteo Finotto, Senior Public Relations & Public Affairs Manager Southern Europe EasyJet, Corrado Fischer, Direttore Operativo Gruppo SAVE, Alessandro Fonti, Presidente Aicalf, Marco Frey, Presidente UN Global Compact Network Italia, Giulia Monteleone, Direttrice del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili ENEA, Marco Mannocchi, Public Affairs Manager Europe NESTE, Vito Mangano, Direttore Generale Assohandlers, Angela Natale, Presidente Boeing Italia, Luciano Neri, Segretario Generale IBAR, Vincenzo Nunziata, Presidente di Aeroporti di Roma, Maria Paola Quaglia, Responsabile Legislativo Enel Italia, Alessio Quaranta, Direttore Generale ENAC, Lorenzo Radice, Responsabile Sostenibilità Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Manuela Rafaiani, Consigliera SYMBOLA, Giuseppe Ricci, Direttore Generale Energy Evolution ENI, Katia Riva, Chief Sustainability & Innovation Officer Mundys, Rafael Schvartzman, Regional Vice President Europe IATA, Giacomo Talluri, Collaboratore Department of Energy (DENERG) Politecnico di Torino, Davide Tassi, Head of Sustainability and Corporate Social Responsibility ENAV, Marco Troncone, Amministratore Delegato Aeroporti di Roma, Nazareno Ventola, Amministratore Delegato e Direttore Generale Aeroporto di Bologna. 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    Netanyahu alla Nazione: “Ci prepariamo per invasione Gaza”

    (Teleborsa) – Benyamin Netanyahu annuncia al suo Paese e al mondo che l’unica via per eliminare Hamas e liberare gli ostaggi è entrare nell’enclave palestinese, dice parlando alla Nazione il Premier che per la prima volta accenna anche alle sue responsabilità per gli attacchi del 7 ottobre: “E’ stato un giorno nero. Chiariremo tutto quello che è successo. Tutti – ha ammesso – dovranno dare spiegazioni per quell’attacco, a cominciare da me. Ma solo dopo la guerra. Il mio compito ora è quello di guidare il Paese fino alla vittoria”. Spetterà al gabinetto di guerra israeliano avviare le operazioni di terra, ha assicurato Netanyahu in tv dopo che negli ultimi giorni si sono moltiplicate ipotesi e speculazioni sui motivi dello slittamento dell’invasione che sembrava imminente subito dopo gli attacchi di Hamas. Secondo il Wall Street Journal, Israele avrebbe accettato il rinvio per consentire agli Usa di dispiegare una decina di sistemi di difesa aerea per proteggere le truppe americane nella regione da missili e razzi, viste le ripetute minacce iraniane e dei suoi alleati Hezbollah libanesi. L’attesa – secondo il quotidiano americano – dovrebbe durare fino a quando tutto sarà pronto, forse già alla fine della settimana. Da Washington Joe Biden ha fatto sapere di “non aver chiesto” nulla in questo senso ad Israele. Intanto, Roma non nasconde preoccupazione per la delicata situazione in Medio Oriente che – come ha sottolineato la Premier Meloni – “può diventare una slavina”. Ieri, intanto, l’aula della Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo che ribadirà la ferma condanna agli attacchi terroristici di Hamas, il pieno diritto di Israele a difendersi (nel rispetto del diritto internazionale) e la garanzia del sostegno umanitario ai civili intrappolati a Gaza. LEGGI TUTTO

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    Giappone, prezzi servizi stabili a settembre

    (Teleborsa) – Crescita stabile dei prezzi del settore servizi in Giappone a settembre. Il dato, comunicato dalla Bank of Japan, indica un incremento del 2,1% come nel mese precedente e contro il +2% atteso dagli analisti. Su base mensile, il dato registra una variazione pari a +0,1%, come ad agosto. LEGGI TUTTO

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    Medio Oriente, Israele chiede le dimissioni di Guterres: ecco perchè

    (Teleborsa) – Si accende lo scontro tra Nazioni Unite e Israele in scia alle parole pronunciate dal segretario generale Antonio Guterres. “È importante – ha detto Guterres intervenendo a Palazzo di Vetro in un clima incandescente – riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione”.Poi ha aggiunto che certo, “le sofferenze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas”, ma anche che quegli stessi attacchi “non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese.Tanto che il ministro degli Esteri Eli Cohen, presente a New York, ha rifiutato di incontrarlo, mentre l’ambasciatore israeliano Gilad Erdan ne ha invocato le dimissioni immediate. Il primo a reagire è stato il rappresentante israeliano: “Un segretario generale dell’Onu che mostra comprensione per la campagna di sterminio di massa di bambini, donne e anziani non è adatto a guidare l’Onu. Lo invito a dimettersi immediatamente”.In serata è arrivato anche il commento del portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale americana John Kirby che sottolinea come la “responsabilità del 7 ottobre è di Hamas, solo di Hamas. Non di Israele, né dei civili innocenti”. E su Guterres è intervenuto anche Matteo Salvini che ha definito le parole pronunciate dal Segretario Generale “gravi e inaccettabili”. LEGGI TUTTO

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    Collegio sindacale quotate: in pubblica consultazione le nuove Norme di comportamento

    (Teleborsa) – Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha posto in pubblica consultazione le nuove Norme di comportamento del collegio sindacale di società quotate, documento che aggiorna e integra i contenuti della versione pubblicata nel 2018. Oltre a un rinnovato ordine espositivo, le modifiche apportate intendono adeguare i contenuti delle Norme di comportamento all’evoluzione del quadro normativo, venutasi a determinare anche a seguito della definitiva entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, e ai nuovi Principi e Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance approvato il mese di gennaio 2020. Sotto questo angolo prospettico, è stata sottolineata la rilevanza che rivestono l’ordinaria collaborazione e il continuo scambio di informazioni con le funzioni aziendali che assolvono specifici compiti di controllo interno, con i comitati endoconsiliari e, in particolare, con il comitato controllo e rischi, quando esistente. In considerazione delle attribuzioni relative alla vigilanza sull’adeguatezza del sistema di controllo interno e del sistema amministrativo-contabile e sull’affidabilità di quest’ultimo nel rappresentare correttamente i fatti di gestione, di cui all’art. 149 TUF da leggersi, oggi, in combinazione con quanto anche previsto nel Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza e delle attribuzioni relative al controllo dell’efficacia dei sistemi di controllo interno della qualità e di gestione del rischio dell’impresa, le Norme sono state riviste e integrate nei contenuti privilegiando tale prospettiva. Al contempo, l’attenzione mostrata in ambito europeo alle tematiche e alle politiche sulla sostenibilità che, nell’attuazione interna, ha comportato per il collegio sindacale nuovi obblighi di vigilanza, ha reso necessario prestare, più di quanto fatto nel passato, attenzione a queste tematiche. LEGGI TUTTO

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    Sanità: 14 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi nell’ultimo anno

    (Teleborsa) – Nell’ultimo anno 1 italiano su 3 (vale a dire quasi 14 milioni di individui) ha rinunciato ad una o più cure mediche, percentuale che arriva addirittura a 37,5% al Sud e nelle Isole. Fra chi ha scelto di non curarsi, il 64% lo ha fatto a causa dei tempi di attesa troppo lunghi, il 60% per via del costo elevato. È quanto emerge dall’indagine commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat. Tra coloro che hanno rinunciato a esami, visite e operazioni, le frequenze maggiori si sono riscontrate per l’oculistica (36%), la dermatologia (35,6%) e l’odontoiatria (35,5%), ma non manca chi ha scelto di non curarsi anche in aree mediche come la ginecologia (25%) o la cardiologia (26%).I tempi di attesa – Numeri così alti non sorprendono se si considera che, come dimostrato dallo studio, chi nell’ultimo anno si è curato solo attraverso il SSN ha affrontato, in media, liste di attesa di circa 77 giorni, valore influenzato certamente anche dalla scarsità di personale medico nelle strutture pubbliche. Liste d’attesa che tendono ad allungarsi fino a quasi raddoppiare a seconda dell’area geografica e della specializzazione richiesta. Proprio a causa dei tempi così dilatati 14 milioni di italiani hanno dichiarato di essersi rivolti ad una struttura privata; chi ha fatto questa scelta si è dovuto confrontare, in media, con liste di attesa non di 77 giorni bensì di circa 15 giorni.I costi – Molti italiani (circa 8,3 milioni) hanno rinunciato nell’ultimo anno a una o più cure mediche per ragioni economiche, un dato che non sorprende analizzando i costi della sanità privata messi in luce dall’indagine; chi si è curato in una struttura a pagamento ha detto di aver speso, in media, 335 euro per ciascun approfondimento specialistico (valore che arriva a sfiorare i 400 euro nelle regioni del Centro Italia) e che va moltiplicato per il numero dei componenti della famiglia che hanno dovuto fare ricorso a una o più spese mediche. Gli importi medi pagati dai pazienti sono stati sensibilmente diversi anche a seconda dell’area specialistica: si va dai 117 euro per gli esami del sangue ai 144 euro per la ginecologia; dai 210 euro per la dermatologia ai 610 euro per la chirurgia generale e 716 euro per l’odontoiatria. Per far fronte a questi costi il 77% degli intervistati ha utilizzato i propri risparmi e appena il 20% ha potuto usufruire di un’assicurazione sanitaria; se si continuano a leggere i risultati dell’analisi, si scopre che il 15% del campione ha dovuto chiedere un sostegno economico ai familiari e il 5% si è rivolto ad una banca o una società finanziaria.”Anche se in Italia possiamo contare su un sistema sanitario nazionale gratuito, avere un’assicurazione salute può essere uno strumento di grande utilità soprattutto perché, come evidenziato anche dall’indagine, per ottenere cure in tempi brevi spesso si è costretti a rivolgersi a strutture private – spiega Andrea Ghizzoni, Managing Director assicurazioni di Facile.it –. Il consiglio, quando si è alle prese con la scelta di questo tipo di assicurazione, è di verificare i fascicoli informativi e valutare con attenzione le prestazioni sanitarie garantite e quelle escluse, tenendo in considerazione, ad esempio, che le patologie preesistenti al momento della sottoscrizione normalmente non sono coperte dalla polizza”.Cambiare regione per curarsi – L’indagine ha messo in luce anche un altro fenomeno; nell’ultimo anno oltre 2,4 milioni di persone hanno dovuto cambiare regione per sottoporsi a esami, visite o interventi. Sebbene il fenomeno sia stato rilevato in tutto il Paese, sono le aree del Centro Italia quelle dove la percentuale di chi ha cambiato regione per curarsi è più alta (11,5% rispetto al 7,4% rilevato a livello nazionale). Le regioni verso cui ci si è spostati con più frequenza per ricevere cure sono il Lazio (27%), la Lombardia (19%), l’Emilia-Romagna (15%) e il Veneto (11%). LEGGI TUTTO

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    USA, Fed Richmond: indice manifatturiero peggiora a ottobre

    (Teleborsa) – Peggiora a ottobre l’indice Fed di Richmond sullo stato del settore manifatturiero.L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto si porta a 3 punti dai +5 di settembre ed in linea con le aspettative. Il dato, pubblicato dal Distretto Fed della capitale della Virginia, evidenzia un lieve miglioramento invece della componente delle consegne che si porta a +9 punti dai +7 del mese precedente, mentre quella dei servizi peggiora a -11 da +4 punti. LEGGI TUTTO