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    Via libera del Parlamento Ue a nuove norme sulla pesca: maggiori controlli sulle barche

    (Teleborsa) – Il Parlamento Europeo ha approvato le nuove misure di regolamentazione del controllo della pesca con 438 voti favorevoli, 146 contrari e 40 astensioni. Secondo le nuove norme, tutte le imbarcazioni dovranno portare a bordo un dispositivo di localizzazione che consenta alle autorità nazionali di localizzarle e identificarle a intervalli regolari. Alcune navi da pesca artigianali potranno essere esentate da questo obbligo fino al 2030 e tutte le flotte di pesca artigianale avranno fino a quattro anni per adattarsi ai nuovi requisiti. Inoltre, per la prima volta anche le imbarcazioni da diporto dovranno dichiarare le catture, attraverso sistemi elettronici predisposti dalle autorità nazionali o dalla Commissione. Ancora, tutte le navi dell’UE dovranno registrare e dichiarare le proprie catture in modo digitalizzato. Una volta adottato formalmente dal Consiglio, il regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Tuttavia, diverse misure verranno attuate gradualmente, dando agli Stati membri e alle flotte pescherecce tempo sufficiente per adattarsi. Per la relatrice Clara Aguilera (S&D, ES), è stato raggiunto “un accordo equilibrato per il settore della pesca dell’UE. Le nuove regole di controllo saranno armonizzate e più trasparenti, con procedure completamente digitali. I pescatori avranno quattro anni per adattarsi ai cambiamenti e il settore della pesca su piccola scala beneficerà di obblighi di rendicontazione semplificati. In questo modo gli eurodeputati rispondono alla richiesta dei consumatori di informazioni sull’origine di tutto il cibo che mangiano”.Il regolamento affronta anche le attuali ampie disparità tra i paesi dell’UE per quanto riguarda le sanzioni. Il valore dei prodotti della pesca catturati da una nave definira’ ora il livello minimo delle ammende applicate in caso di grave violazione delle norme. Il margine di tolleranza – la differenza tra la stima del pesce catturato e il peso al porto di sbarco – sarà fissato al 10% per specie, con alcune eccezioni per le catture di piccoli volumi e per alcune specie particolari. Per garantire il rispetto del cosiddetto obbligo di sbarco, le navi dell’UE di 18 metri o più che possono presentare un rischio elevato di non conformità dovranno avere a bordo sistemi di monitoraggio elettronico a distanza, compresa la televisione a circuito chiuso, al più tardi quattro anni dall’entrata in vigore della normativa. Gli operatori dovranno conservare le informazioni provenienti da tutta la catena di approvvigionamento, dal mare al piatto, compresa la prima vendita fino alla fase di vendita al dettaglio dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura.(Foto: © European Union 2019 – Source : EP) LEGGI TUTTO

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    Medio Oriente, missione di Biden contro escalation: prima Israele, poi Giordania

    (Teleborsa) – Visita lampo del presidente Usa Joe Biden in Medio Oriente che domani resterà in Israele per circa 5 ore. Lo riferisce la tv israeliana canale 12. Confermata – secondo la stessa fonte – anche la successiva vista ad Amman dove parteciperà ad un Summit a quattro al quale, come ha annunciato il Palazzo reale giordano, parteciperanno, oltre appunto al presidente Usa e al re Abdullah II di Giordania, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas).Sempre secondo il palazzo reale, il vertice “discuterà dei pericolosi sviluppi a Gaza e delle loro ripercussioni sulla regione”. I quattro leader cercheranno anche di lavorare per “trovare un orizzonte politico che rilanci il processo di pace israelo-palestinese”, bloccato da anni. Gli sforzi per creare uno Stato palestinese che conviva accanto a Israele sono ad un punto morto. Il governo del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu si è fermamente opposto e l’amministrazione Biden ha sostenuto le richieste per una soluzione a due Stati, ma hafatto poco a livello diplomatico per portare avanti tale obiettivo.Prima del vertice, Abdullah II incontrerà separatamente i tre leader per discutere “come garantire l’ingresso degli aiuti umanitari e dei generi di prima necessità nella Striscia di Gaza”. Il segretario di Stato americano Antony Blinken è in tournée nella regione da quasi una settimana. In agenda un nuovo incontro ad Amman con il re giordano e Abu Mazen prima di raggiungere Biden in Israele. LEGGI TUTTO

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    Cripto-attività, via libera Ecofin a nuove norme sulla trasparenza

    (Teleborsa) – I ministri delle Finanze dell’Unione europea hanno dato l’ok a nuove norme in materia di trasparenza fiscale applicabili a tutti i prestatori di servizi che agevolano le operazioni in cripto-attività per i clienti residenti nell’Unione. Secondo quanto riporta un comunicato diffuso al termine dell’Ecofin, le nuove norme integrano il regolamento relativo ai mercati delle cripto-attivita’ (MiCA) e il regolamento sui trasferimenti di fondi e sono pienamente in linea con l’iniziativa dell’Ocse sul quadro per la comunicazione delle cripto-attività. Una tassazione equa ed efficace, si legge, è fondamentale per garantire entrate per gli investimenti e i servizi pubblici e nel contempo pone le basi per un contesto imprenditoriale in cui l’innovazione possa prosperare. Le autorità fiscali, tuttavia, non dispongono attualmente delle informazioni necessarie per monitorare i proventi ottenuti utilizzando cripto-attività, che sono facilmente scambiate a livello transfrontaliero. Questo limita fortemente la loro capacità di garantire che le imposte siano effettivamente pagate, il che comporta perdite ingenti di gettito fiscale per i cittadini europei. La direttiva migliorerà la capacita’ degli Stati membri di individuare e contrastare la frode, afferma l’Ue, l’evasione e l’elusione fiscali, imponendo a tutti i prestatori di servizi per le cripto-attività stabiliti nell’Ue, indipendentemente dalle loro dimensioni, di comunicare le operazioni di clienti residenti nell’Unione. L’ambito di applicazione della direttiva aggiornata è inoltre stato esteso agli obblighi di segnalazione degli istituti finanziari per quanto riguarda la moneta elettronica e le valute digitali della banca centrale e allo scambio automatico di informazioni sui ruling preventivi transfrontalieri utilizzati dalle persone fisiche. I nuovi obblighi di segnalazione sulle cripto-attività, la moneta elettronica e le valute digitali delle banche centrali entreranno in vigore il primo gennaio 2026. L’adozione definitiva delle nuove norme sarà possibile dal momento in cui sarà disponibile il parere consultivo del Parlamento europeo. Contestualmente, con provvedimento separato gli Stati membri dell’Ue hanno modificato la lista delle “giurisdizioni non cooperative a fini fiscali”, aggiungendo Antigua e Barbuda, Belize e Seychelles “poiché – recita una nota – non sono state in grado di applicare correttamente le norme di trasparenza fiscale, come valutato dal forum globale sulla trasparenza e lo scambio di informazioni a fini fiscali”. Con l’aggiornamento nella lista compaiono 16 giurisdizioni: Anguilla, Antigua e Barbuda, Bahamas, Belize, Figi, Guam, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini americane, Palau, Panama, Russia, Samoa, Samoa americane, Seychelles, Trinidad e Tobago e Vanuatu. Altre 14 giurisdizioni figurano attualmente nell’allegato II sulla base degli impegni assunti per migliorare la loro buona governance fiscale. L’Ue, si legge, monitorerà attentamente tali impegni per assicurarsi che vengano rispettati. LEGGI TUTTO

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    Come cresce l’export agroalimentare italiano: la fotografia ISMEA

    (Teleborsa) – Numeri decisamente positivi per l’export agroalimentare italiano che è cresciuto del 7,6% all’anno negli ultimi 10 anni: un incremento medio annuo superiore a quello mondiale, pari al +5,6% nel decennio. E, per l’agroalimentare made in Italy, la quota di mercato è passata dal 2,8% del 2012 al 3,4% nel 2022.È la fotografia scattata dal rapporto sull’Agroalimentare italiano presentato oggi a Roma da Ismea. Il peso dell’export tricolore sulle spedizioni comunitarie si attesta al 10%, al pari di quello spagnolo, più contenuto di quello francese e tedesco. Ma in generale, e presso la quasi totalità dei principali paesi acquirenti, l’Italia ha migliorato il suo posizionamento competitivo. Nel triennio più recente, tra il 2019 e il 2022, le esportazioni agroalimentari italiane sono aumentate del 34%, superando il record di 60 miliardi di euro nel 2022 e, nello stesso periodo, le importazioni sono cresciute del 37%. La bilancia commerciale agroalimentare, aggiunge Ismea, è migliorata nel triennio, con il saldo in attivo nel 2020 e nel 2021; mentre nel 2022 il saldo è tornato in negativo, anche se di poco. Nel confronto con i partner europei, il settore agroalimentare tedesco è quello che mostra il maggior livello d’integrazione commerciale internazionale; la Francia, al contrario, è il paese più orientato al proprio mercato interno (vini a parte). LEGGI TUTTO

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    Ex Ilva, Bernabè: futuro del sito molto incerto, rischio imminente di stop fornitura gas

    (Teleborsa) – Il presidente di Acciaierie d’Italia, Franco Bernabè, ha avvertito che l’ex Ilva corre il “rischio imminente” di un’interruzione della fornitura di gas. Serve infatti un pagamento di 100 milioni di euro al fornitore, come caparra, che Acciaierie d’Italia “non è in grado di fare”, ha spiegato Bernabè nel corso di un’audizione nella commissione Attività produttive della Camera sulle prospettive del sito siderurgico di Taranto. Bernabè ha riferito che lo scorso anno la società ha accumulato un “debito rilevante con i fornitori di energia” che l’ha costretta a ridurre i livelli produttivi.Sulla vicenda dell’ex Ilva c’è un “senso di urgenza” in quanto è “tra le situazioni più complesse” dell’industria italiana, ha spiegato il presidente di Acciaierie d’Italia, sottolineando che “la situazione si è aggravata con la crisi energetica del 2022” e che la guerra in Medio Oriente “con l’aumento del costo dell’energia, in particolare del gas, rischia di far precipitare la situazione”. Bernabè ha spiegato che un fallimento della società è “difficile, ma rischia di spegnersi per consunzione”. “Nel 2022 – ha aggiunto – sono stati rinnovati gli accordi tra gli azionisti al 2024 e quando scadono questi accordi la società può andare in liquidazione”. Acciaierie d’Italia, ha sottolineato, “è una società che lavora con la cassa che viene generata con il ciclo di produzione. Questo giro di cassa ogni volta perde un pezzo, che va ad investimenti, ad altri fabbisogni e non può essere usata per comprare materie prime. A ogni giro di produzione diminuisce la cassa disponibile per circolante”.Il fattore tempo è “il nemico più temibile” per il rilancio del sito siderurgico di Taranto. “I ritardi accumulati rendono molto incerto il futuro del sito – ha spiegato Bernabè – spetta agli azionisti, pubblico e privato, intervenire tempestivamente per garantire le risorse necessarie al rilancio. Spetta agli azionisti trovare la modalità di governance che garantisca un equilibrio tra le esigenze dei due soci. Per parte mia ho cercato in ogni circostanza di rappresentare la natura delle difficoltà con cui la società si confronta; di descrivere il percorso attraverso il quale si può arrivare a rendere compatibile la produzione di acciaio con la tutela dell’ambiente; di sollecitare tutti i soggetti interessati a una forte azione di sostegno per rendere possibile il perseguimento degli ambiziosi obiettivi che la società si è data e che la comunità di Taranto si aspetta. Di più non posso fare dati i limiti del mio ruolo. Per questa ragione ho messo a disposizione del Governo il mio mandato in modo da lasciare la più totale libertà per intervenire nelle forme e nei modi che riterrà opportuno”.Intanto Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs e Uiltrasport hanno fatto sapere che anche i lavoratori dei servizi in appalto di pulizie civili e industriali e della ristorazione negli stabilimenti ex Ilva e dell’indotto di tutta Italia parteciperanno alla giornata di sciopero e alla mobilitazione del 20 ottobre, indette dal coordinamento nazionale Fim, Fiom e Uilm di Acciaierie d’Italia e dai sindacati di categoria degli appalti. Sono oltre 20mila gli addetti coinvolti dalla vertenza, di cui circa 2.000 riconducibili ai servizi in appalto. “La vertenza – sostengono le categorie – è ancora irrisolta dopo dieci anni e non si può più aspettare. Per il futuro delle Acciaierie Italia ex Ilva e per salvare migliaia di posti di lavoro è indispensabile cambiare rotta e gestione dell’intero gruppo, per realizzare un piano industriale ed ambientale concreto ed efficace”. LEGGI TUTTO

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    Riforma Patto di Stabilità, Dombrovskis fissa il perimetro

    (Teleborsa) – Con la riforma del Patto di stabilità e di crescita “è cruciale raggiungere consensus su regole realistiche e, anche dato il contesto attuale di alti tassi, dobbiamo riportare le finanze pubbliche in carreggiata mentre assicuriamo risorse per gli investimenti”. Lo ha affermato il Vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin. “La situazione geopolitica – ha aggiunto in riferimento alla tensione in Medio Oriente e alla guerra in Ucraina – resta altamente incerta”.La Commissione Europea non vede margini per concordare una “golden rule” sugli investimenti, nella riforma del Patto di stabilità e di crescita, e il vicepresidente Valdis Dombrovskis ribadisce che il 3% sul deficit-PIL “è effettivamente il limite massimo, e non un obiettivo”, peraltro la proposta della Commissione “mantiene questa logica”, ha detto Dombrovskis a margine dell’Ecofin durante il quale si è tornati a discutere della revisione delle regole Ue sui conti pubblici. Incalzato sulle richieste di “golden rule”, cioè di scomputo delle spese per investimenti di altro tipo dal calcolo dei deficit, “la proposta della Commissione prevede già degli incentivi per gli investimenti, se vanno in linea con le priorità Ue – ha risposto -. Consente agli Stati membri di estendere il periodo di aggiustamento da quattro fino a sette anni”. “Al tempo stesso stiamo ascoltando attentamente le discussioni tra i paesi membri e sulle nuove possibilità. Da quello che sentiamo – ha affermato – non ci sta nessun consenso vicino sulla cosiddetta golden rule”. Dombrovskis è stato poi interpellato sulle dichiarazioni del ministro delle Finanze della Germania, Christian Lindner, che ha rimarcato come il 3% al deficit-Pil vada inteso come un limite massimo (il tedesco ha anche chiesto di creare un requisito supplementare al ribasso per “i tempi normali”). “Vorrei sottolineare che il 3% è effettivamente un limite massimo nel sistema attuale”. E non un obiettivo: “nel sistema attuale gli obiettivi sono quelli strutturali di medio termine – ha ricordato -. Il 3% è il limite e la nostra proposta mantiene questa logica. Quindi mentre gli Stati membri attuano i loro piani, che devono portare il deficit su una traiettoria di calo sostenibile, devono prudentemente mantenere i disavanzi sotto il 3% del PIL”.Sulla riforma del Patto di stabilità e di crescita, all’Ecofin “i ministri hanno espresso i loro punti di vista in maniera costruttiva e hanno mostrato determinazione a raggiungere un accordo” per la fine dell’anno. Lo ha riferito Nadia Calvino, vicepremier e ministro delle Finanze della Spagna, paese che ha la presidenza di turno dell’Ue, nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin. Oggi “abbiamo ascoltato tutti e penso che ci siamo capiti meglio. Lavoreremo intensamente per raggiungere un accordo prima della fine dell’anno”, ha concluso LEGGI TUTTO

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    Impianti fotovoltaici, l’appello di Federbeton e Anepla: “Velocizzare gli iter burocratici per l’installazione”

    (Teleborsa) – Iter burocratici più veloci per gli impianti fotovoltaici, per favorire la transizione verso le energie rinnovabili in Italia. È questa la richiesta alle istituzioni avanzata da Federbeton, Federazione che riunisce i produttori di cemento e calcestruzzo, e Anepla, che rappresenta il settore dei produttori estrattori lapidei ed affini. Una leva, quella del fotovoltaico, […] LEGGI TUTTO

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    Mercato elettrico UE, Pichetto: sulla riforma si punta a chiudere oggi

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha dichiarato che sulla riforma del mercato europeo dell’elettricità “la discussione è aperta rispetto al disaccoppiamento tra il prezzo del gas e quello dell’energia elettrica, che è generata ormai in gran parte da fonti rinnovabili o nucleare”. “La speranza – ha spiegato parlando con la stampa a margine della riunione del Consiglio Energia dell’Ue, in corso oggi a Lussemburgo – è quella di riuscire a trovare entro la giornata un punto di convergenza fra le varie posizioni. Il tentativo è quello di chiudere oggi”. “Naturalmente – ha aggiunto Pichetto – c’è una proposta della Commissione, e si sta dibattendo su alcuni punti sui quali non si è ancora trovata la convergenza. Quindi è chiaro che tutti devono fare un passo avanti, o tutti un passo indietro, per riuscire a trovare un punto di equilibrio”. Il ministro ha fatto sapere di aver anche chiesto di rinnovare il meccanismo del “price cap” del gas, che era stato stabilito dall’Ue con un regolamento approvato nel dicembre 2022, valido un anno, e applicato a partire dal 15 febbraio scorso. La Commissione deve decidere se chiedere la proroga del meccanismo entro il prossimo primo novembre. Sui prezzi del gas, a causa del conflitto tra Hamas e Israele “c’è un’attenzione molto elevata, anche perché abbiamo visto quali sono già state le conseguenze della nuova guerra in Medio Oriente, con un rincaro del gas molto rilevante. E anzi questo è uno dei motivi, il motivo principale – ha affermato Pichetto – per cui io ho chiesto già questa mattina, e ho annunciato che formalmente lo farò questo pomeriggio, che venga rinnovato il price cap, che è un po’ questa clausola di riserva qualora, a fianco di quello che è un aumento del costo della materia prima, dovessero agganciarsi anche operazioni speculative, come rischio ordinario”.Quanto alla convergenza tra gli Stati membri sulla proroga del “price cap”, il ministro ha dichiarato di dover ancora verificare “eventuali dissensi” ma si è detto “fiducioso”: “è una clausola di garanzia per tutti, non è solo per l’Italia, è per tutta Europa”.Il ministro nel suo intervento in Consiglio ha indicato gli “elementi molto importanti e fortemente voluti dall’Italia” che contiene il testo della proposta di riforma del mercato elettrico, presentato dalla Commissione: innanzitutto, “il rafforzamento degli strumenti di lungo termine, Contratti per Differenza e PPA (‘Power Purchase Agreements’, ndr), per fornire gli adeguati segnali di prezzo per lo sviluppo di nuovi impianti, rinnovabili e nucleari. Questo promuove anche il desiderato disaccoppiamento di tali tecnologie inframarginali dal prezzo del gas naturale”. In secondo luogo, ha aggiunto Pichetto, “il focus sugli strumenti dedicati allo sviluppo della necessaria capacità flessibile, quale quella di accumulo di grandi dimensioni”. Infine, “il riconoscimento del ruolo strutturale dei meccanismi di capacità per l’adeguatezza, per cui ribadiamo la necessità di una semplificazione delle procedure di aggiornamento”. LEGGI TUTTO