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    USA, Indice Fed di Dallas settembre scende a -18,1 punti

    (Teleborsa) – Peggiora l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas, nel mese di settembre 2023, secondo quanto segnalato dai dirigenti aziendali che hanno risposto al Texas Manifacturing Outlook Survey. L’indice generale manifatturiero, elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, si è portato a -18,1 punti rispetto ai -17,2 del mese precedente. Le stime degli analisti erano per un livello a -26,3 punti. Bisogna ricordare che quando le aziende che segnalano un aumento supera il numero di quelle che segnalano una diminuzione, l’indice sarà maggiore di zero e viceversa.L’indice di produzione, una misura chiave delle condizioni di produzione dello Stato, è balzato di quasi 20 punti a 7,9 (lettura più alta dell’anno), mentre i nuovi ordini sono migliorati di 11 punti a -5,2. L’indice della capacità di utilizzo si è portato a 7,8 da -3,7 punti e l’indice delle consegne è migliorato a 0 da -15,8 punti. LEGGI TUTTO

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    Temporary Manager: “Grandi aziende spingono anima sostenibile delle PMI italiane”

    (Teleborsa) – L’anima sostenibile del tessuto imprenditoriale italiano cresce di anno in anno. A guidare questa trasformazione sono le grandi imprese, con il 59% che ha istituito un Comitato ESG e quasi sette su dieci che hanno incrementato gli investimenti per il benessere dei dipendenti. Ma la vera sfida sarà quella di far crescere una cultura sostenibile anche tra le PMI, e su questo qualcosa inizia a muoversi seppur ancora in modo “destrutturato” e spesso senza un piano definito. Nell’industria manifatturiera, ad esempio, secondo l’Osservatorio MECSPE solo una parte degli imprenditori conosce appieno le tematiche ESG (41%), eppure più di otto su dieci, consapevolmente o no, hanno già introdotto o stanno valutando di introdurre almeno un’iniziativa a favore dell’ambiente, della società o della governance. È rileva Studio Temporary Manager, società specializzata nei servizi di temporary management, che ha condotto un’analisi sulla ricerca di figure manageriali specializzate in tematiche ESG da parte delle PMI.Questa maggiore attenzione – evidenzia lo studio – da un lato sta facendo crescere l’interesse degli imprenditori più piccoli verso l’adozione di politiche ESG, anche se non obbligati; dall’altro sta iniziando a influenzare le imprese nella scelta dei propri manager. Secondo l’analisi dello Studio Temporary Manager, nei primi sei mesi del 2023 le richieste di informazioni sull’attività di manager temporanei esperti di tematiche ESG sono aumentate del +30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E per i prossimi mesi il dato tenderà a crescere sensibilmente.Inoltre, sempre più imprenditori nella scelta dei manager C-Level valutano competenze trasversali che riguardino anche tematiche ESG. In sintesi, le figure apicali delle PMI devono sicuramente saper gestire le imprese ma anche avere un’attenzione alle persone e alla società.Tra i settori maggiormente interessati si rilevano quelli ad alto contenuto tecnologico, come l’automotive, dove la parte di supply chain ha un ruolo importante ed è alto il timore di essere esclusi come fornitori.”Le grandi imprese hanno capito l’importanza di adottare politiche ESG in quanto le aziende che hanno migliori rating in questo ambito sono anche le più solide – afferma Gian Andrea Oberegelsbacher, amministratore delegato di Studio Temporary Manager –. Questo percorso di trasformazione sta iniziando a impattare a cascata sulle PMI. Sempre più aziende di grandi dimensioni scelgono i propri fornitori sulla base di criteri che siano in linea con le proprie policy aziendali. Di conseguenza, le PMI dovranno adeguarsi ed essere compliance se vogliono continuare a far parte della loro catena del valore, pena l’esclusione. In questo percorso i temporary manager possono aiutare le imprese grazie alla loro esperienza maturata in contesti nazionali e internazionali, flessibilità e capacità di dare discontinuità con il passato. Il tema della discontinuità è infatti fondamentale se si vuole aprire un nuovo capitolo con un approccio in linea con una nuova cultura più sostenibile e attenta alle persone e alla società”. LEGGI TUTTO

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    Piano Casa: Salvini a confronto con le associazioni. Legacoop: “Pronti a collaborare”

    (Teleborsa) – Ill 28,3% degli italiani – secondo una ricerca effettuata da Legacoop e Nomisma – ha difficoltà a sostenere i costi economici della casa mentre un milione e mezzo fatica a pagare il mutuo e sono 400mila i nuclei in attesa di una casa popolare. È quanto emerge da ricerca effettuata da Legacoop e Nomisma. Il tema dell’abitare, divenuto di grande attualità nell’ultimo periodo soprattutto per via dell’emergenza abitativa e del caro affitti a Milano e nelle altre grandi città e il Piano Casa allo studio del governo sono stati i temi al centro, questa mattina, di un incontro, durato circa un’ora, tra i vertici di Legacoop e il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini nella sede di UniAbita di Cinisello Balsamo.”Questa mattina Matteo Salvini è stato ospite di LegaCoop Lombardia per un confronto sul tema della casa. Il vicepremier e ministro ha evidenziato la volontà di mettere a punto un piano per risolvere alcune criticità a partire dal caro affitti, in un’ottica di medio lungo termine e con massima disponibilità al dialogo e al confronto anche con gli amministratori locali” ha fatto sapere il Mit in una nota.”Per il nuovo piano casa la prima riunione operativa sarà domani. Penso – ha detto Salvini – a un nuovo piano casa per tutta quella borghesia che non è abbastanza indigente ma non sufficientemente benestante, per disegnare dei quartieri che pensano al 2050 e non a quelle degli attendati davanti al Politecnico” di Milano. “Durante l’incontro – fa sapere Legacoop in una nota – il ministro Matteo Salvini si è mostrato attento alle diverse proposte avanzate e ha parlato del suo impegno personale, del dicastero da lui presieduto e dell’Esecutivo ad avviare un percorso di ascolto delle realtà cooperative e private operanti nel settore immobiliare e dell’housing sociale e raccogliere proposte, come quelle odierne, che concorrano alla creazione del nuovo Piano Casa”.Legacoop ha illustrato a Salvini una bozza articolata di proposte per contribuire attivamente alla stesura dell’annunciato “Piano Casa” nazionale, di cui i cooperatori chiedono di essere interlocutori di rilievo. Legacoop infatti raccoglie una galassia di 624 cooperative di abitanti, il 10% delle cooperative di abitazione italiane con i suoi 26mila soci. Le proposte riguardano misure concrete per una nuova offerta abitativa che garantisca canoni accessibili. “Pensiamo che non sia più rinviabile – sottolinea Simone Gamberini, presidente di Legacoop Nazionale – l’avvio di un Piano Casa nazionale per rispondere alla condizione di disagio abitativo in cui si trovano 1 milione e mezzo di famiglie che faticano a pagare l’affitto ai valori di mercato o le rate del mutuo; la cooperazione di abitanti si candida ad essere uno degli strumenti che consentono l’accesso alla casa a chi oggi ne è escluso, perché siamo convinti che la casa debba sostenere la speranza e la sicurezza dei giovani e delle famiglie in un’epoca di incertezza. È indispensabile che Stato e soggetti privati, in una logica partenariale di co-programmazione e co-progettazione, si assumano la responsabilità di trovare soluzioni per una fascia di popolazione che può pagare canoni sostenibili. Negli ultimi dieci anni, le cooperative di abitanti aderenti a Legacoop hanno messo in campo un’offerta di locazione pari a oltre 9.600 alloggi tra nuova produzione, riassegnazioni e gestione per terzi, tra cui la gestione del 30% degli alloggi del fondo FIA. Nelle nuove produzioni, l’offerta cooperativa garantisce un’elevata sostenibilità del livello dei canoni, con un abbassamento del 20-30% rispetto ai canoni di mercato. Nel Piano Casa che abbiamo in mente per realizzare interventi di alloggi sociali in una logica di limited profit e accessibilità per la domanda debole –prosegue il presidente di Legacoop Nazionale – sono imprescindibili il contributo della leva pubblica (20-30%); strumenti con ridotto impatto sulla finanza dello Stato; presenza di aree edificabili a basso costo, possibilmente derivanti da processi di rigenerazione urbana. Tale modello, che prevede la possibilità di attivare un fondo di rotazione virtuoso che si autoalimenta, oltre a programmi adeguati ad attrarre risorse della Banca Europea per gli Investimenti e della Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa, consente la suddivisione del carico per il Pubblico in un tempo lungo e un ritorno della spesa sostenuta”.”L’incontro odierno col ministro è un passaggio importante e attiva molte aspettative da parte del mondo cooperativo – afferma il presidente di UniAbita, Pierpaolo Forello –. Abbiamo potuto evidenziare i nostri punti di forza, le nostre competenze e la nostra capacità concreta di dare casa in un’esperienza lunga 120 anni. Il quadro normativo, che necessariamente sarà rinnovato, tenga conto delle necessità e delle proposte dei cooperatori che ogni giorno lavorano per garantire il diritto alla casa”.Critica la posizione di FLC CGIL che nell’attuale scenario di emergenza abitativa, di fronte al caro-affitti, sostiene la mobilitazione delle studentesse e degli studenti che in varie città d’Italia tornano a mobilitarsi contro il caro affitti e chiedono misure urgenti per poter studiare e lavorare in Italia. Per la Federazione dei Lavoratori della Conoscenza “è improrogabile l’apertura di un confronto col Governo sul tema complessivo del diritto allo studio da troppo tempo sotto attacco. La mancanza di studentati pubblici e di borse di studio, il caro affitti che minaccia seriamente il diritto all’abitare, assieme all’inflazione che erode il potere d’acquisto degli italiani, sono tutti temi da affrontare urgentemente”. Il Governo – sottolinea FLC CGIL – non può continuare a ignorare le istanze dei ragazzi e delle ragazze, per questo la FLC si adopererà in tutte le sedi possibili per sostenere le ragioni di questa protesta”. LEGGI TUTTO

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    USA, indice CFNAI agosto peggiora a -0,16 punti

    (Teleborsa) – Giungono segnali negativi per la crescita dell’attività economica americana. L’indice FED Chicago sull’attività nazionale (CFNAI) è pari a -0,16 punti ad agosto 2023, rispetto ai +0,07 punti di luglio (rivisto da un preliminare di +0,12 punti).La media mobile a tre mesi, sempre ad agosto, si è portata a -0,14 punti rispetto ai -0,15 punti di luglio.L’indice CFNAI è una media pesata di ben 85 indicatori che riflettono lo stato di salute dell’attività economica nazionale.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    S&P conferma frenata economia Eurozona quest’anno a +0,6%

    (Teleborsa) – Non cambiano le previsioni di crescita formulate da S&P per l’Eurozona, la cui stima rimane invariata nel complesso (+0,6% per il 2023 è +0,9% per il 2024), mentre cambia la composizione geografica della crescita, indicando una maggiore contrazione in b(-0,2% quest’anno e +0,6% il prossimo) e una maggiore espansione in Spagna (+2,1% nel 2023 e +1,6% nel 2024).Previsioni che tengono conto di eventuali shock esterni – spiega S&P- di fattori geopolitici e dell’andamento del commercio internazionale, ma assumono un mercato del lavoro resiliente ed una politica invariata della BCE fino alla seconda metà dell’anno prossimo.S&P ha anche abbassato le previsioni di inflazione per quest’anno al 5,6% dal 5,8% precedente, tenendo in considerazione una caduta più pronunciata del previsto dei prezzi dell’energia nel secondo trimestre dell’anno, ed ha confermato una crescita del 2,7% per il 2024.”Con l’inflazione che continua a rallentare – spiega S&P – la crescita dei salari accrescerà il reddito disponibile reale l’anno prossimo, allentando i vincoli di reddito per le famiglie e sostenendo i consumi. Ma una flessione pronunciata del mercato del lavoro potrebbe spingere l’economia dell’eurozona verso una recessione”.”La debole performance delle esportazioni nell’Eurozona negli ultimi trimestri non segnala ancora perdite nel commercio globale. Tuttavia, il surplus commerciale rimane inferiore rispetto al passato a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia”.Per quanto concerne la politica della BCE, S&P ritiene che i tassi di riferimento potrebbero aver raggiunto il picco ed i tempi per la loro stabilizzazione potrebbero essere piuttosto lunghe. L’agenzia non si aspetta quindi che la BCE tagli i tassi prima della seconda metà del 2024 e ritiene, anzi, che l’Istituto di Francoforte possa voler accelerare il percorso di quantitative tightening (QT). LEGGI TUTTO

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    Salone Nautico, la visita di Meloni: intesa con la Liguria, sboccati 230 milioni di opere strategiche

    (Teleborsa) – Il Governo ha firmato un accordo con la Regione Liguria che sblocca oltre 230 milioni di euro su opere strategiche in diversi settori. Alla firma, avvenuta al Salone Nautico di Genova, presente la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha spiegato che “ci sono circa 85 investimenti strategici”. Meloni ha citato i 29,5 milioni aggiuntivi per il canale scolmatore Basagno a Genova (ne sappiamo qualcosa, annosa vicenda e opera fondamentale per la messa in sicurezza della città dal rischio idrogeologico), gli interventi per la mitigazione del rischio del bacino del fiume Entella, gli 83 milioni per il potenziamento della regione specie con nuove strade, il completamento del nuovo terminal dell’aeroporto di Genova, del bacino di carenaggio del porto di Genova e l’adeguamento della stazione di Ventimiglia.”La Liguria è stata la più veloce, come molto spesso accade, nella definizione dell’accordo di coesione – ha dichiarato Meloni prima della firma –. Ma è solo il primo esempio di una nuova stagione della capacità che avrà l’Italia per spendere i fondi europei. Vogliamo rappresentare una nazione responsabile, capace, in grado, quando attraversa le difficoltà, di non raccontare al mondo che disperde le risorse ma che è la prima e la più brava a spendere quelle risorse”.”Cerchiamo di far sì che l’Italia, troppo spesso fanalino di coda nella spesa dei fondi europei, diventi invece una nazione che sia di esempio su questo” ha dichiarato Meloni nel suo intervento al salone nautico di Genova. E ha concluso: “l’obiettivo è non perdere nemmeno un euro perché l’Italia non se lo può permettere”.”Il mare è una delle infrastrutture più strategiche che l’Italia possiede”, ha aggiunto . “La settimana scorsa – ha ricordato Meloni – è stato presentato il piano del mare. Il Governo ha ascoltato e raccolto le isatnze che venivano dalle imprese. E dalla prossima legge di bilancio noi abbiamo un collegato legato all’economia del mare”. “E con questo collegato – ha assicurato – risponderemo alle richieste che arrivano dalle istanze del settore”. La presidente del Consiglio è stata accolta dal presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi insieme con il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci e il prefetto Renato Franceschelli. “In base alle ricerche storiche Giorgia Meloni è il primo primo ministro che visita il Salone nautico internazionale di Genova dal 1986, era presidente del Consiglio Bettino Craxi. Gli va un ringraziamento doppio perché interrompe una lunga assenza da parte dei vertici istituzionali del nostro Paese”, ha sottolineato il presidente Toti. LEGGI TUTTO

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    Salario minimo, Calderone: soluzione compresa nel tema più ampio dell’estensione e rinnovo dei contratti

    (Teleborsa) – Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha dichiarato che “la funzione del Cnel è importante e attuale. Questa fase di cambiamento del lavoro deve necessariamente coinvolgere il Cnel”. Nel suo intervento alla cerimonia di insediamento della XI consiliatura del Cnel, Calderone ha aggiunto che il cambiamento va affrontato con il dialogo sociale “a cui il Cnel può dare un prezioso contributo”.”Mi commuove pensare che a 20 anni dall’approvazione della legge Biagi abbiamo costituito il Siisl. Vorrei che quella piattaforma fosse dedicata a Marco Biagi”, ha poi dichiarato il ministro. Il nuovo sistema informativo per l’inclusione sociale è l’inizio di “una visione più moderna del mercato del lavoro”.Per quel che riguarda la questione del salario minimo, “la soluzione deve essere compresa nel tema più ampio dei trattamenti retributivi, dell’estensione e dei rinnovi contrattuali e dell’andamento della produttività e dell’innovazione della nostra economia”. LEGGI TUTTO

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    USA, S&P Global: manifattura sopra attese ma resta in zona contrazione

    (Teleborsa) – Migliora oltre le attese l’attività manifatturiera e dei servizi degli Stati Uniti nel mese di settembre. La stima flash sull’indice PMI Manifatturiero elaborato da S&P Global indica infatti un livello di 48,9 punti, in salita dai 47,9 punti di agosto e sopra i 48 punti attesi dagli analisti. L’indicatore si mantiene comunque al di sotto della soglia chiave dei 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione. In calo, invece, l’indice del settore terziario, sempre nel mese di settembre. La stima flash sul PMI dei servizi, pubblicata da S&P Global, indica un valore di 50,2 punti, che si confronta con i 50,5 di agosto ed i 50,6 del consensus. Il PMI composito si attesta così a 50,1 punti, dai 50,2 precedenti. LEGGI TUTTO