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    PNRR, via libera UE a terza rata da 18,5 miliardi

    (Teleborsa) – Il Comitato economico finanziario del Consiglio dell’Unione europea ha dato l’ok al pagamento all’Italia della terza rata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La terza rata da 18,5 miliardi di euro dovrebbe quindi arrivare nelle casse dello Stato verso la fine di settembre o nei primi giorni di ottobre, dopo l’ok finale della Comissione europea che il 28 luglio scorso aveva già espresso la positiva valutazione preliminare.Nei prossimi giorni inoltre dovrebbe entrare nel vivo il confronto tra il governo italiano e gli uffici della Commissione Europea sulla quarta rata del PNRR da 16,5 miliardi di euro. In particolare gli approfondimenti riguarderanno, oltre al raggiungimento degli obiettivi della rata (al 30 giugno 2023) – per i quali sono state chieste modifiche – anche il nuovo capitolo del RepowerUe e la riprogrammazione complessiva dei target del Piano. Se il confronto sulla rata porterà a conclusioni positive, a fine mese il governo potrebbe presentare la richiesta di pagamento. Seguirà quindi la fase di assessment e, salvo imprevisti, i 16,5 miliardi dovrebbe arrivare entro dicembre 2023.”Prendiamo atto con soddisfazione del parere positivo espresso oggi dal Comitato economico e finanziario sull’erogazione della terza rata. Un altro passo avanti importante”, ha commentato il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto. LEGGI TUTTO

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    K.EY – The Energy Transition Expo, IEG: “Verso una seconda edizione da record”

    (Teleborsa) – La seconda edizione di K.EY – The Energy Transition Expo parte segnando nuovi record. A pochi mesi di distanza dalla chiusura della prima edizione autonoma e a circa sei dall’inaugurazione della seconda, in programma dal 28 febbraio al 1 marzo 2024 nei padiglioni del quartiere fieristico di Rimini, la manifestazione di IEG (Italian Exhibition Group) di riferimento in Sud Europa, Africa e bacino del Mediterraneo sulla transizione energetica ha già registrato prenotazioni per oltre l’80% degli spazi espositivi, con la presenza di aziende di rilevanza internazionale. Crescono le adesioni dei brand provenienti dall’estero, a testimoniare l’ambizione di K.EY di ampliare il numero di Paesi presenti e coinvolgere tutti quelli che dimostrano una potenziale e forte domanda di tecnologie e soluzioni innovative per la transizione energetica, con l’obiettivo di rafforzare la vocazione internazionale dell’evento, grazie anche alla sinergia con numerose Associazioni estere e a un’offerta convegnistica sempre più vasta e completa, definita dal Comitato Tecnico Scientifico di K.EY presieduto dal prof. Gianni Silvestrini. Per la prossima edizione – fa sapere IEG in una nota – si prevede l’aumento della superficie espositiva, ad occupare interamente l’ala est del quartiere fieristico di Rimini articolata in 14 padiglioni, con circa il 30% in più di brand espositori (di cui oltre il 15% in più dall’estero) e il 25% in più di buyer internazionali provenienti da Germania, Spagna, Francia, Olanda, Belgio, Regno Unito, Est Europa, Area balcanica, Turchia, Africa, Medio Oriente, America Latina e Asia centrale. La manifestazione manterrà i riflettori puntati sui temi dell’efficienza energetica a 360 gradi e sulle trasformazioni che stanno interessando il mercato dell’energia, senza dimenticare i nuovi e numerosi vantaggi che la transizione energetica offre ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo: un’occasione per conoscere e presentare le principali innovazioni tecnologiche e le nuove opportunità finanziarie, ma anche per riflettere sulle politiche energetiche e climatiche in Europa e nel nostro Paese. K.EY 2024 conferma il format di successo sperimentato a marzo 2023, consolidando il proprio ruolo di network di riferimento per tutte le community coinvolte nella transizione energetica, capace di connettere fra loro i key player del settore e favorire una costante interlocuzione con le Istituzioni. Alle sei aree espositive tematiche della manifestazione (Solar, Wind, Hydrogen, Energy Efficiency, e-mobility e Sustainable City) se ne aggiungerà una settima, Key Storage Expo, interamente riservata all’energy storage statico residenziale e industriale utility scale, che sta vivendo un momento di forte sviluppo in tutta Europa. Confermata la presenza del Sustainable Building District, realizzato in collaborazione con il main partner Green Building Council Italia, e dell’area dedicata all’innovazione, ulteriormente rafforzata grazie alla collaborazione con ANGI (Associazione Nazionale Giovani Innovatori): non solo percorsi specifici dedicati a Start-up e PMI innovative italiane e internazionali e agli stessi espositori presenti in fiera per mostrare le loro tecnologie e soluzioni più innovative, ma anche convegni, pitch e occasioni di discussione, all’interno di uno spazio riservato dove incontrarsi, fare networking, condividere idee e sviluppare nuovi progetti e business sostenibili. L’iniziativa è organizzata da Italian Exhibition Group, promossa in collaborazione con ICE – Italian Trade Agency, ART-ER, società consortile dell’Emilia-Romagna, FONDAZIONE MAI, espressione del Sistema Confindustria, e ha come Main Partner ANGI. In concomitanza con K.EY 2024, tornerà anche DPE Distributed Power Europe, la manifestazione europea organizzata da Italian Exhibition Group in collaborazione con l’Associazione Generazione Distribuita – Motori, Componenti, Gruppi Elettrogeni federata ANIMA Confindustria, dedicata all’intero ecosistema della generazione, distribuzione, sicurezza ed automazione elettrica, che espone le soluzioni e tecnologie dell’industria dei sistemi e componenti per la generazione e distribuzione di elettricità. LEGGI TUTTO

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    Sistemi di accumulo, ANIE: “Mercato rallenta dopo 9 trimestri di costante crescita”

    (Teleborsa) – Al 30 giugno 2023 risultano installati 386.039 sistemi di accumulo (SdA), per una potenza complessiva di 3.045 MW e una capacità massima di 4.893 MWh. Analizzando i dati del 2022 e del 2023 si è passati da una media nel 2022 di 13.000 unità/mese ad una media nel 2023 di 26.000 unità/mese (+100%). La tecnologia più diffusa continua ad essere quella a base di Litio (99% del totale). La quasi totalità (91%) dei SdA è di taglia inferiore ai 20 kWh con una netta prevalenza dei sistemi di capacità compresa tra 5 e 10 kWh (33%) e di quelli con capacità compresa tra 10 kWh e 15 kWh (37%). La principale configurazione utilizzata per i SdA è quella “lato produzione in corrente continua”, che ricopre l’89% del totale, mentre quella “lato produzione in corrente alternata” e quella “lato post produzione” ricoprono rispettivamente il 4% ed il 7%. Il 99,9% dei SdA risulta abbinato ad un impianto fotovoltaico, di cui il 99,5% di taglia residenziale. La Lombardia è la regione con il maggior numero di sistemi installati (75.719 SdA per una potenza di 583 MW e una capacità di 930 MWh), seguita dal Veneto (53.654 SdA per 414 MW e 722 MWh) e dall’Emilia-Romagna (38.690 SdA per 307 MW e 470 MWh). Questi i dati relativi a giugno 2023 che emergono dall’aggiornamento del report “Osservatorio sistemi di accumulo” con il quale ANIE Federazione aderente a Confindustria presenta il trend delle installazioni di energy storage in Italia registrati dal sistema Gaudì di Terna.Nel primo e nel secondo trimestre le installazioni si attestano a 154.945 unità per una potenza di 1.468 MW e una capacità di 2.058 MWh. Analizzando la tipologia di configurazione si conferma lo spostamento delle nuove installazioni verso quelle “lato produzione in corrente continua” rispetto ai periodi precedenti. Nei primi due trimestri del 2023 questa configurazione ricopre il 94% delle installazioni, mentre le configurazioni “lato produzione in corrente alternata” e “lato post produzione” ricoprono rispettivamente il 3% e il 3%. Tutte le Regioni hanno consolidato un segno positivo rispetto al periodo gennaio-giugno del 2022 relativamente al numero di installazioni, alla potenza e alla capacità installate. Analizzando il trend congiunturale, il secondo trimestre 2023 registra il primo rallentamento dopo 9 trimestri consecutivi. Il dato è ancor più rilevante in quanto rispetto al primo trimestre 2023, trimestre del picco assoluto, si registra una flessione del -19% del numero di installazioni, del -15% della potenza e del -20% della capacità.Sebbene la variazione tendenziale del primo semestre 2023 segni un +100% rispetto al numero di installazioni 2022, quella congiunturale tra il primo ed il secondo semestre 2023 mostra un mercato in rallentamento del -19%. Se l’accelerazione nel primo semestre del 2023 rispetto a quello del 2022 è imputabile alle tempistiche normative per l’accesso alle misure del superbonus, in particolare le tempistiche relative alle abitazioni unifamiliari, il rallentamento registrato nel secondo trimestre 2023 rispetto al primo è causato dal blocco della cessione del credito che non solo ha messo in crisi gli interventi con aliquota detraibile del 110%, ma anche quelli con aliquota del 50%.Il trend del segmento distribuito (prevalentemente residenziale) dei prossimi trimestri del 2023 è previsto ulteriormente al ribasso. Mentre il segmento utility scale potrebbe far registrare qualche passo in avanti per effetto delle aste di capacity market e di fast reserve. Infatti, si rileva nel secondo trimestre 2023 l’entrata in esercizio di sistemi di accumulo centralizzati di cui uno di potenza 28,8 MW e capacità di 28,8 MWh (Umbria) ed uno di potenza 14,7 MW e capacità di 8,8 MWh (Sardegna) e di un sistema di accumulo abbinato ad una centrale a ciclo combinato di potenza 7 MW e capacità 7 MWh (Lazio).Il nuovo PNIEC è in fase di aggiornamento per recepire i target europei al 2030 relativi al FitFor55, su cui nell’agosto 2022 Terna e Snam hanno elaborato uno scenario che prevede il fabbisogno di 71 GWh di accumuli centralizzati e 16 GWh di accumuli distribuiti per gestire un sistema elettrico a forte trazione fonti rinnovabili intermittenti (prevalentemente fotovoltaico ed eolico).Dall’analisi dei dati degli ultimi 24 mesi del segmento degli accumuli distribuiti emerge che è entrata in esercizio una capacità media annuale pari a 1.750 MWh. Considerando che lo scenario Terna-Snam prevede 16 GWh al 2030, è fondamentale mantenere questo ritmo nei prossimi sette anni, in quanto esso ci consentirebbe di traguardare l’obiettivo al 2030.Per quanto concerne il segmento degli impianti centralizzati, ARERA ha pubblicato lo scorso 6 giugno la delibera 247/2023/R/eel che disciplina i criteri e le condizioni per il funzionamento del sistema di approvvigionamento a termine di capacità di stoccaggio elettrico, ai sensi dell’articolo 18 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 210 e TERNA ha posto in consultazione il documento inerente lo “Studio sulle tecnologie di riferimento per lo stoccaggio di energia elettrica”. LEGGI TUTTO

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    Banca d’Italia: a luglio in ferma la crescita dei tassi sui nuovi mutui

    (Teleborsa) – Dopo molti mesi di aumenti si arresta a luglio in Italia l’aumento dei tassi di interesse sui nuovi mutui, che sono saliti a massimi pluriennali sulla scia degli aumenti operati dalla Banca Centrale Europea. Invece i tassi sul credito al consumo continuano a salire e sfondano la soglia del 10 per cento, mentre parallelamente la dinamica del credito erogato all’economia reale da parte delle banche continua ad indebolirsi. A luglio, secondo gli ultimi dati diffusi dalla Banca d’Italia, i tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, o Taeg) si sono attenuati al 4,58 per cento, dal 4,65 per cento di giugno. Il tasso analogo (Taeg) sulle nuove erogazioni di credito al consumo è balzato al 10,48 per cento, dal 9,03 nel mese precedente. Secondo l’ultima statistica “Banche e moneta: serie nazionali”, dell’istituzione di Via nazionale, i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 5,09 per cento, quasi analoghi al 5,04 nel mese precedente, quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 5,50 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 4,85 per cento. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,76 per cento (0,72 nel mese precedente). A luglio intanto, riporta ancora la Banca d’Italia, i prestiti al settore privato, corretti sulla base della metodologia armonizzata concordata nell’ambito del Sistema Europeo delle Banche Centrali sono diminuiti del 2,3 per cento sui dodici mesi, accentuando la dinamica di riduzione rispetto al meno 1,7 per cento del mese precedente). I prestiti alle famiglie sono diminuiti dello 0,3 per cento sui dodici mesi (erano cresciuti dello 0,2 nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 4 per cento (-3,2 nel mese precedente). I depositi del settore privato sono diminuiti del 6,5 per cento sui dodici mesi (-4,3% in giugno); la raccolta obbligazionaria è aumentata del 17,5 per cento (16,1 in giugno).”Bene. Si interrompe, almeno per ora, la corsa al rialzo dei tassi si interesse, destinata però a riprendere se la BCE deciderà nuovi aumenti dei tassi di riferimento”, ha commentato in una nota Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Gli effetti della politica monetaria restrittiva della BCE, comunque, sono oramai dispiegati, come dimostra la caduta dei prestiti al settore privato, -2,3% nei dodici mesi. Scendono sia i prestiti alle famiglie, -0,3%, sia quelli alle società non finanziarie, -4%”. “Un effetto negativo sulla crescita – ha aggiunto Dona – come dimostra l’ultimo dato Istat sul PIL. Se la spesa per abitazioni non fosse scesa nel secondo trimestre del 3,4% sul trimestre precedente ma fosse rimasta allo stesso livello, il PIL sarebbe sceso su base congiunturale solo dello 0,2% e non dello 0,4% come invece si è verificato”. LEGGI TUTTO

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    “Nuove Tradizioni”, Fini presenta le novità del 2023

    (Teleborsa) – Gruppo Fini – brand di pasta fresca con oltre 110 anni di storia che vanta nel suo pastificio in provincia di Modena una produzione di oltre 4 milioni di chilogrammi annui – annuncia le novità del 2023. “Il nostro obiettivo – spiega Luigi Famulari, Chief Marketing Officer del Gruppo Fini – è di portare nella vita di tutti i giorni il gusto dell’autenticità, che per noi vuol dire fare le cose fedeli all’originale, ricercando ciò che è più genuino e naturale possibile, per offrire il gusto vero e riconoscibile dei migliori ingredienti, secondo l’autentico saper fare emiliano che ci contraddistingue”.Al centro il lancio della nuova linea di pasta fresca ripiena “Nuove Tradizioni” pensata – sottolinea l’azienda in una nota – “per stimolare la curiosità del consumatore a tavola con sette ricette che prendono ispirazione dal patrimonio gastronomico regionale italiano”. LEGGI TUTTO

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    Odcec Taranto, Vizzarro: “Subito svolta su vicenda ex Ilva”

    (Teleborsa) – “Mi auguro che la vertenza ex Ilva volga al termine prima possibile poiché l’incertezza produce altra incertezza paralizzando le attività industriali ed economiche ad essa legate. In quest’ottica guardiamo con interesse a tutti gli sviluppi legati al PNNR affinché tali strumenti possano incidere in maniera sostanziale e di supporto ad un territorio che fino ad oggi ha sofferto troppo. Ma il raggiungimento di obiettivi legati allo sviluppo del benessere passa attraverso la coesione tra le forze sociali. È questa la direzione da seguire. Sempre e solo nell’interesse della collettività”. È quanto ha dichiarato Francesco Vizzarro, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Taranto annunciando l’iniziativa “La Cassa incontra gli iscritti. Situazioni, prospettive e welfare” che si terrà a Taranto giovedì 14 settembre a partire dalle ore 9,00 presso il Salina Hotel (via Mediterraneo, 1).”Siamo contenti di ospitare quest’evento – ha aggiunto Vizzarro – promosso insieme alla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili che con il presidente Pagliuca ha profuso enormi sforzi negli ultimi anni per la categoria attraverso interventi mirati che hanno consentito ai loro iscritti di ottenere benefici che si sono tradotti in interventi di welfare. E in un periodo non certo facile come quello che il territorio sta vivendo, tutto ciò rappresenta segnali assolutamente positivi”.Sugli strumenti per rilanciare l’economia al Sud si è soffermato Luigi Pagliuca, numero uno della Cnpr. “Come professionisti siamo pronti a dare il nostro contributo per favorire l’attuazione in concreto sui territori delle misure adottate dal governo per il rilancio dell’economia. La scelta di una Zes unica per il Mezzogiorno – ha detto Pagliuca – è sicuramente una proposta interessante che potrebbe dare una accelerazione determinante all’economia di queste regioni, a partire proprio dalla Puglia, puntando su regimi fiscali agevolati e riduzione della burocrazia. Auspico che su questi punti l’Esecutivo ascolti i suggerimenti dei commercialisti che, in virtù del loro rapporto privilegiato con le imprese, conoscono perfettamente dove hanno fallito le precedenti politiche relative al sistema Zes e come correggere ciò che non ha funzionato”.Sulla stessa lunghezza d’onda Guido Rosignoli, vicepresidente dell’ente pensionistico dei ragionieri e degli esperti contabili. “Con la Zes unica – ha detto Rosignoli – le nuove imprese e quelle già esistenti, che avviano un’attività economica o investimenti, possono usufruire di procedure semplificate e regimi procedimentali speciali e il nostro compito è quello di assisterle nel miglior modo possibile, con competenza e innovatività, affinché il maggior numero di aziende possibili possa cogliere questa occasione”. Per Fedele Santomauro, consigliere d’amministrazione della Cnpr, “bisogna puntare sui professionisti per superare le tante barriere che si frappongono tra le misure previste dal PNRR e la possibilità di trasformare in progetti concreti queste risorse. Siamo a disposizione per offrire supporto non solo ai nostri clienti ma soprattutto agli enti pubblici che si trovano in difficoltà in fase di progettazione, gestione delle risorse e rendicontazione. Passaggi fondamentali per avere l’ok dall’Europa”.Nicola Chiarelli, delegato della Cnpr di Taranto, ha sottolineato come “questi momenti di confronto siano indispensabili per la crescita dell’intera categoria offrendo numerosi spunti perché i commercialisti riescano a rispondere alle nuove esigenze dei mercati che puntano sempre più su innovazione e professionalità. Gli strumenti normativi senza attuatori capaci rischiano di rimanere incagliati nelle maglie della burocrazia”. LEGGI TUTTO

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    G20, alla vigilia del summit a Nuova Delhi resta il nodo Ucraina

    (Teleborsa) – Al summit di Nuova Delhi lo scoglio principale nella dichiarazione conclusiva resta l’Ucraina, viste le resistenze di Pechino e ovviamente di Mosca, rappresentate al vertice rispettivamente dal premier Li Qiang e dal ministro degli Esteri Serghei Lavrov. Proprio l’assenza a sorpresa del presidente cinese Xi Jinping e quella scontata del capo del Cremlino Vladimir Putin hanno rafforzato i timori sul fatto che Pechino e Mosca puntino a boicottare un compromesso accettabile per tutti. “È fatto quasi tutto, restano ormai divergenze solo sulla guerra in Ucraina”, hanno fatto sapere fonti diplomatiche italiane alla vigilia del G20. La maggior parte dei Paesi, viene spiegato, si è data l’obiettivo di menzionare l’aggressione russa ed è d’accordo anche la presidenza indiana, ma c’è l’irrigidimento della Russia, spalleggiata molto dalla Cina. Si cerca un’intesa a 20, in alternativa a “19+1” o almeno a “18+2”: in questi casi, sarebbe un passo indietro rispetto al consenso a 20 di un anno fa a Bali. Intanto Cina, Russia e guerra in Ucraina sono completamente assenti dalla dichiarazione congiunta Usa-India resa nota lla fine dell’incontro tra Joe Biden e il premier indiando Narendra Modi. Nei 29 punti della nota, infatti, si va dall’Onu all’Indopacifico alla cooperazione tecnologica e sul clima ma non si menzionano i temi del giorno e del G20.Il fattore più destabilizzante resta l’aggressione di Mosca contro Kiev che “ha aumentato i prezzi di cibo ed energia e siamo consapevoli dei rischi per la crescita globale – ha detto la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen – la cosa più importante che potremmo fare per la crescita globale è che la Russia metta fine alla sua brutale guerra contro l’Ucraina”. Quanto alla Cina, Yellen, incontrando i media a New Delhi, ha osservato che “c’è un rallentamento dell’economia” che “richiede politiche di aggiustamento. Monitoriamo, – ha sottolineato – ma non vedo significativi effetti sugli Usa”. Oggi a Nuova Delhi Yellen ha incontrato il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti. “Nel lungo e costruttivo confronto – riferisce il Mef – Giorgetti ha sottolineato come il G20 può continuare ad essere una via promettente per fornire maggiore sostegno ai Paesi più poveri”. Un colloquio – sottolinea il Ministero – “molto cordiale e amichevole” nel quale Giorgetti “ha illustrato l’agenda italiana del G7 per il 2024 ribadendo che sempre maggiori risorse devono essere utilizzate in primis per i paesi africani più colpiti da siccità e dalle conseguenze della guerra in Ucraina”. Giorgetti che di consueto vede separatamente Yellen in occasione di ogni G20 per uno scambio di idee, ha ribadito che “in un mondo sempre più frammentato la cooperazione tra amici è cruciale”. Sarà, inoltre, “cruciale – sottolinea il Mef – gestire il progetto della tassazione minima globale (i cosiddetti due pilastri, l’altro è la definizione comune di una tassazione extra nei paesi dove le aziende operano maggiormente) che stanno incontrando difficoltà di attuazione”. Giorgetti si è anche soffermato sulla situazione economica italiana, sulla condivisione degli aiuti all’Ucraina attaccata dalla Russia (uno dei temi centrali di ogni G20). Yellen – fa sapere il Dipartimento del Tesoro Usa – “ha espresso il sostegno degli Stati Uniti per un aumento equi-proporzionale delle quote del Fondo Monetario Internazionale e ha incoraggiato la collaborazione italiana per aumentare la capacità di finanziamento agevolato della Banca Mondiale. La Segretario del Tesoro – si legge nella nota stampa – ha chiesto informazioni sulle prospettive economiche dell’Italia. LEGGI TUTTO

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    Salute: ENEA dimostra l’efficacia anticolesterolo del bergamotto

    (Teleborsa) – Alcune molecole del bergamotto sono in grado di ridurre nel sangue i livelli del colesterolo LDL, quello cosiddetto “cattivo”, e dei trigliceridi. È quanto ha dimostrato ENEA, in collaborazione con l’azienda nutraceutica italiana Esserre Pharma che ha finanziato la ricerca, condotta prima in laboratorio (in vitro) e poi su un campione di 50 persone (in vivo). I risultati sono stati pubblicati sulla rivista internazionale Phytotherapy Research .”In laboratorio abbiamo sottoposto cellule di fegato umano a trattamenti differenziati per durata (4 e 24 ore) e per quantità di estratto naturale somministrato. È stata riscontrata una diminuzione del contenuto intracellulare di colesterolo e trigliceridi e, soprattutto, l’inibizione dell’espressione dei geni correlati alla sintesi lipidica, cioè del grasso”, spiega Barbara Benassi, responsabile del Laboratorio ENEA di Salute e ambiente e coautrice della ricerca insieme alla collega ENEA Maria Pierdomenico e a Costanza Riccioni di Esserre Pharma.Concluse le attività di laboratorio, il team di ricercatori ha avviato uno studio clinico, in collaborazione con il prof. Arrigo Cicero dell’Università di Bologna, che ha visto coinvolti 50 soggetti sani di età compresa tra i 18 e i 70 anni e con un livello di colesterolo nel sangue moderatamente alto (tra 115 e 190 mg/Dl). Sotto controllo medico, il campione è stato sottoposto a un trattamento a base di estratto di bergamotto che ha dato risultati molto promettenti: dalle analisi è emerso un aumento del colesterolo “buono” HDL (+5%), una significativa riduzione del colesterolo “cattivo” LDL (circa -8%) e dei trigliceridi (circa -13%) e un’azione ipoglicemizzante (circa -3,4% della glicemia a digiuno).”Questi risultati aprono la strada, ad esempio, all’utilizzo dell’estratto di bergamotto su quei pazienti che manifestano effetti collaterali derivati da farmaci e che scelgono un approccio nutraceutico per il trattamento della dislipidemia, un disturbo che altera i livelli di grassi nel sangue aumentando il rischio di malattie cardiovascolari e altre complicazioni”, spiega la ricercatrice ENEA.Il bergamotto (Citrus bergamia) è un agrume mediterraneo tipico della Calabria che viene raccolto da novembre a febbraio; si caratterizza per una ricca composizione di molecole bioattive, come i flavonoidi che rappresentano una vasta gamma di potenti antiossidanti presenti in abbondanza nel frutto intero. L’estratto utilizzato per questa ricerca è ottenuto dalla lavorazione di diverse parti del frutto sottoposte a un processo di separazione dell’olio essenziale, che invece è destinato alle industrie cosmetiche e alimentari.”Dopo il frutto del melograno, stavolta abbiamo svolto un attento lavoro di ricerca con il Laboratorio ENEA Salute e Ambiente per valutare l’attività biologica degli estratti mediterranei del bergamotto – spiega Riccioni –. Troppo a lungo questo frutto è stato sottovalutato ma è in realtà un piccolo tesoro a livello scientifico, ricco di flavonoidi, validi alleati del benessere cardio metabolico”. LEGGI TUTTO