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    Giappone, indice PMI manifattura ottobre fermo a 48,5 punti

    (Teleborsa) – L’attività della manifattura in Giappone si conferma in contrazione a ottobre 2023. Il dato preliminare dell’indice PMI manifatturiero, pubblicato da Markit ed elaborato da Jibun Bank, indica un valore di 48,5 punti, contro i 48,5 punti di settembre e rispetto a 48,9 attesi dagli analisti.L’indicatore resta dunque al di sotto la soglia critica dei 50 punti, denotando contrazione dell’attività e recessione dell’economia.Il PMI dei servizi, sempre a ottobre, si è indebolito a 51,1 punti da 53,8 punti, ma resta in zona espansione.(Foto: Photo by Alexander Smagin on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Fisco, Governo va avanti sotto il segno della semplificazione: le novità

    (Teleborsa) – Via libera in Consiglio dei ministri ad altri due decreti legislativi attuativi della delega fiscale che riformano i rapporti tra contribuenti e fisco e semplificano gli adempimenti. I due nuovi dlgs seguono i provvedimenti attuativi approvati in CdM la settimana scorsa con l’anticipo della riforma dell’Irpef e le norme sulla fiscalità internazionale.In particolare, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, il primo Dlgs attua una modifica dello Statuto dei diritti del contribuente con l’obiettivo di garantire l’applicazione dei principi della certezza del diritto e del legittimo affidamento del contribuente. Grazie alle nuove norme cambia il rapporto con il fisco attraverso interventi che vanno a revisionare il principio del contraddittorio, a migliorare e semplificare la disciplina degli interpelli e delle circolari che l’amministrazione finanziaria mette a disposizione dei contribuenti. Si definiscono meglio i contorni dell’autotutela: in caso di errore evidente da parte dell’amministrazione finanziaria la stessa, di propria iniziativa o su istanza del contribuente, può provvede a ritirare l’atto più velocemente rispetto a prima.Il secondo Dlgs modifica il calendario fiscale attraverso una semplificazione delle scadenze. Saranno sospesi, inoltre, comunicazioni e inviti da parte dell’Agenzia delle entrate in determinati periodi dell’anno come agosto e dicembre. Viene anche facilitato l’accesso da parte dei contribuenti alle proprie informazioni fiscali tramite procedure digitalizzate e quindi più celeri. Arriva anche una semplificazione della dichiarazione precompilata per i lavoratori dipendenti e pensionati volta a favorire l’interazione con il contribuente. Inoltre, dal 2024, in via sperimentale, l’Agenzia delle entrate renderà disponibile la dichiarazione dei redditi precompilata non solo per lavoratori dipendenti e pensionati, ma anche per i titolari di redditi diversi e per i titolari di partita Iva. “Si interviene in un’ottica di semplificazione, riduzione e razionalizzazione degli adempimenti, per alleggerire il peso che grava sui contribuenti non solo dal punto di vista fiscale” sottolineano da Palazzo Chigi “L’eccessiva burocrazia, l’eccessivo numero di adempimenti richiesti e la loro complessità rappresentano un onere per cittadini e imprese, un onere in termini di tempo, di risorse dedicate, di spesa per ricorrere a professionisti qualificati”.”I due nuovi decreti legislativi attuativi della delega fiscale approvati in Consiglio dei ministri sono “nella logica della semplificazione, della certezza e della razionalità del sistema tributario”. Lo ha sottolineato il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, al termine della riunione del Cdm a Palazzo Chigi. “Abbiamo approvato due decreti legislativi della delega fiscale – ha detto – sono due provvedimenti importanti perché nel primo facciamo chiarimenti su quello che è lo statuto del contribuente, una normativa entrata in vigore 23 anni fa che richiedeva un aggiornamento” e in cui “abbiamo semplificato tutta la prassi”. “Nel secondo provvedimento – ha aggiunto – abbiamo semplificato gli adempimenti del contribuente le dichiarazioni, i termini dei versamenti. Tutto nella logica della semplificazione, della certezza e della razionalità del sistema tributario”. LEGGI TUTTO

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    MEF, in asta il 26 ottobre BOT semestrali per 3 miliardi

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    Banca Ifis, Fürstenberg Fassio: “Dal 2024, il Premio Bancor anche per i giornalisti”

    (Teleborsa) – “Il Premio Bancor arriva al suo secondo anno con un ulteriore consolidamento. Creato per contribuire a mantenere aperto il nostro Paese al dibattito economico internazionale e per promuovere il dialogo continuo fra opinioni ed esperienze diverse, Bancor si richiama a un esperimento fatto da due uomini di eccellenza: il Governatore Guido Carli e un grande giornalista, Eugenio Scalfari, che crearono – proprio sotto questa sigla – un’eterodossa esperienza di confronto fra poteri e opinioni diverse, sulle colonne del settimanale L’Espresso. Dall’anno prossimo, come ha ricordato l’amico Federico Carli – che ringrazio per il lavoro svolto insieme per dare sempre più contenuti a questo Premio – Bancor si amplia con un altro riconoscimento dedicato a figure di spicco del giornalismo internazionale che si sono distinte per il loro contributo al dibattito pubblico”. È quanto ha annunciato Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis, a margine dell’edizione 2023 del Premio Bancor che ha celebrato Larry Summers, già capo economista di Obama e segretario del Tesoro Usa con Clinton, oltre che rettore di Harvard. “Una giuria autorevole e prestigiosa di giornalisti – ha spiegato Fürstenberg Fassio – si affiancherà a quella attuale. A Federico Carli, nipote di Carli, si affiancherà Donata Scalfari, giornalista e figlia di Eugenio Scalfari nella tradizione che abbiamo scelto di una continuità familiare come testimonianza della continuità dei valori. Desidero ringraziare Banca d’Italia e Consob, nelle persone del Governatore Visco e del Presidente Savona, per la vicinanza mostrata a questo Premio, fin dalla prima edizione”. LEGGI TUTTO

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    Assofrantoi: niente più olio extra vergine di oliva a meno di 11 euro

    (Teleborsa) – “La non sufficiente produzione italiana, il crollo di quella spagnola e l’aumento dei costi di produzione, faranno si che l’olio di oliva extravergine 100% made in Italy non si possa trovare a scaffale a meno di 11,50-12 euro per una confezione da 0,75 litri”. A dirlo è Paolo Mariani, presidente di Assofrantoi-Confagricoltura ad Askanews. Questi prezzi, decisamente più alti della media degli anni passati, potrebbero però “indurre il consumatore a consumare di meno quindi potremmo avere una ulteriore contrazione dei consumi. “D’altra parte, già da alcuni anni si sta verificando una riduzione dei consumi di olio extravergine, visto che siamo passati da 15 litri a persona all’anno a 12 litri”, spiega Mariani, aggiungendo che il settore potrebbe andare incontro a maggiori giacenze.”I prezzi della molitura, per la campagna 2023-24, saranno di 1,20-2 euro a quintale e, insieme ai 4,5-5 euro di costi di produzione, a quelli per imbottigliamento, packaging, trasporti e agli utili della Gdo (che pesa per il 30%), contribuiranno ad arrivare a un prezzo a scaffale pari a circa 12 euro per un olio evo 100% italiano”. “Il settore olivicolo in Italia ha bisogno di un piano olivicolo nazionale, di progetti di filiera, di promozione e di contratti di rete”, dice Mariani, sottolineando che “gli agricoltori piccoli e medi in qualche modo devono essere messi insieme”. Secondo Assofrantoi servono “filiere organizzate che distribuiscano la redditività all’interno della filiera tra agricoltori, trasformatori e imbottigliatori. Serve poi molta promozione e anche la capacità di comunicare la storia dell’olio exravergine italiano”. Il tanto desiderato, citato e mai realizzato piano olivicolo è sempre il convitato di pietra “in Spagna hanno iniziato nel 1970 con i piani olivicoli e noi parliamo ancora oggi della necessità di realizzare un primo piano olivicolo”, conclude Mariani. La produzione di olio di oliva italiano è stimata per il 2023-24 a 290mila tonnellate, +20% sul 2022 e al di sotto delle medie storiche. Un quantitativo che non copre il fabbisogno italiano tra export e consumi interni, che ammonta a circa 600mila tonnellate annue. LEGGI TUTTO

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    Il Decreto Energia non va in Cdm, Unc: “Mercato tutelato sia prorogato senza se e senza ma”

    (Teleborsa) – “Attendiamo fiduciosi! Non è una settimana in più o in meno quello che ci preoccupa, ma che il mercato tutelato sia prorogato senza se e senza ma, sia per la luce che per il gas, fino al gennaio 2025. Nelle bozze circolate in questi giorni, infatti, c’era un diverso trattamento ma solo per i clienti vulnerabili, non il rinvio della tutela per tutti”. È quanto afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la notizia che il decreto Energia non sarà discusso oggi al Cdm e il suo esame sarebbe rinviato alla prossima settimana.Secondo lo studio dell’associazione, da giugno 2021, ossia prima dei rialzi scattati a partire da luglio, a settembre 2023, la luce del mercato libero in Italia è rincarata del 109,6% contro il 21,3% del tutelato, più di 5 volte tanto, mentre considerando il primo dato utile del gas rilevato dall’Istat, dicembre 2021, il libero da allora è aumentato del 47,4% contro un calo dell’11,4% del tutelato, un divario di 58,8 punti percentuali. LEGGI TUTTO

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    Euro Zona, peggiora la fiducia dei consumatori a ottobre

    (Teleborsa) – Segnali di peggioramento per la fiducia dei consumatori europei a ottobre. La stima flash dell’ultimo sondaggio mensile, condotto dalla Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea (DG ECFIN), evidenzia che il sentiment dei consumatori ancora negativo, si porta a -17,9 punti rispetto ai -17,8 di settembre. Il dato è tuttavia migliore delle attese del mercato che erano per un peggioramento fino a -18,3 punti. LEGGI TUTTO

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    Inchiesta Altroconsumo su 12 siti per la spesa online: “Poca trasparenza”

    (Teleborsa) – La spesa online è un servizio sempre più diffuso e consolidato, ma non sempre consente ai consumatori di avere tutte le informazioni di legge sui prodotti alimentari che si va ad acquistare. Altroconsumo ha indagato le principali piattaforme di vendita online e ha riscontrato numerose violazioni della normativa europea che riguarda gli acquisti online. L’inchiesta di Altroconsumo ha preso in considerazione 12 piattaforme di vendita online (Carrefour, Conad, Coop, Esselunga, Eurospin, Amazon/Amazon Unes, Cortilia, Eataly, Everli, app e sito Deliveroo, app Getir e app e sito Glovo), suddivise tra supermercati, discount, siti di ecommerce e app di consegna a domicilio, e ha monitorato 418 prodotti alimentari appartenenti a sette diverse categorie. Oltre alla presenza delle informazioni di legge, come l’obbligo per il venditore di riportare sui siti le stesse informazioni presenti sulle etichette dei prodotti venduti nei supermercati e nei negozi, sono stati ricercati altri aspetti utili, come la presenza sul sito di foto delle confezioni o le indicazioni sulla durata del prodotto.Dall’indagine è emerso che i siti più rispettosi del regolamento sono quelli dei supermercati e quello del discount Eurospin. Anche la piattaforma Cortilia e l’app di food delivery Getir si sono dimostrate attente nel riportare online le informazioni obbligatorie per legge. Non altrettanto può dirsi, invece, per altri siti e app: nel caso di Amazon Unes, le informazioni sono disomogenee e disordinate, al punto da mettere in difficoltà il consumatore invece di orientarlo. Anche le app di food delivery, ovvero Glovo e Deliveroo, non riportano le informazioni minime richieste dalla normativa. Molte piattaforme riducono la loro comunicazione sugli alimenti alle foto delle confezioni dei prodotti, che però non sempre garantiscono le informazioni necessarie.Altroconsumo fa sapere di aver prontamente segnalato le numerose violazioni emerse al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) affinché vengano presi i necessari provvedimenti. LEGGI TUTTO