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    Aiuti di Stato, 150 milioni di euro dall’UE alle PMI calabresi

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato un regime italiano di aiuti di Stato da 150 milioni di euro a sostegno delle piccole e medie imprese (PMI) calabresi nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina. Il regime è stato approvato nell’ambito del quadro temporaneo per la crisi e la transizione sugli aiuti di Stato, adottato dalla Commissione il 9 marzo 2023 per sostenere misure in settori fondamentali per accelerare la transizione verde e ridurre la dipendenza dai combustibili.Secondo il regime, gli aiuti assumeranno la forma di sovvenzioni dirette. Il regime sarà aperto alle PMI della regione Calabria attive in tutti i settori, ad eccezione della produzione primaria di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura. Lo scopo del regime è quello di sostenere i beneficiari ammissibili che rischiano di perdere liquidità finanziaria a causa dell’aumento dei costi del gas naturale e dell’elettricità causato dall’attuale crisi geopolitica.La Commissione ha ritenuto che il regime italiano sia in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo di crisi e transizione. In particolare, gli aiuti non supereranno i 2 milioni di euro per beneficiario e sarà concesso entro il 31 dicembre 2023.(Foto: © andreykuzmin / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo finanzia la serie tv americana “Those about to die”

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha sostenuto finanziariamente, attraverso un’innovativa operazione di finanziamento in pool con Comerica Bank, la produzione della serie televisiva americana “Those About To Die”. La serie TV, per la regia di Roland Emmerich, che vede tra gli interpreti principali Sir Anthony Hopkins, Tom Hughes e David Wurawa, è stata interamente girata in Italia, grazie al supporto logistico degli studi di Cinecittà. La produzione, ormai alle fasi finali, – fa sapere Intesa Sanpaolo in una nota – è realizzata dalla Accelerated Global Content, LLC, Studios indipendente americano fondato nel 2018 dal produttore Stuard Ford,premiato nell’ultimo Festival di Cannes 2023 da Variety come “Billion Dollar Producer”.La struttura innovativa dell’operazione – originata dal Desk Media & Cultura ed eseguita dalla Filiale di New York del gruppo bancario italiano – trae spunto dall’esperienza maturata dalla Banca in questi anni in tale ambito e in particolare dall’intervento a sostegno del film di Michael Mann su Enzo Ferrari, perfezionato in Co-Funding con la stessa Comerica Bank. Questa nuova modalità operativa – frutto della collaborazione delle Divisioni di Intesa Sanpaolo, Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking guidate rispettivamente da Stefano Barrese e Mauro Micillo – intende supportare le produzioni indipendenti americane che vogliono girare in Italia, agevolando, in tal modo, un’importante attività di incoming cui fa seguito una positiva ricaduta sul territorio nazionale, in termini economici e occupazionali, nonché la crescita del settore e la promozione internazionale del territorio con positivo ritorno in ambito turistico.Intesa Sanpaolo, attraverso il Desk specialistico Media & Cultura, è leader nel mercato nazionale dell’audiovisivo con oltre 2,5 miliardi di euro erogati a favore del settore dal 2009 e ha finanziato oltre 750 tra produzioni cinematografiche e audiovisive. Attraverso la propria filiale di New York, inoltre, il Gruppo supporta oltre 600 aziende italiane negli Stati Uniti e diverse multinazionali americane, finanziando, fra l’altro, grandi progetti infrastrutturali e di energia rinnovabile.Quest’anno il Gruppo ha destinato nuove risorse per ulteriori 5 miliardi di euro al settore nel quadro del complessivo supporto di 410 miliardi di euro per il sostegno alla realizzazione degli obiettivi del PNRR.Proprio in linea con l’obiettivo Cultura 4.0 del PNRR, il primo gruppo bancario italiano punta a favorire il percorso di consolidamento dell’industria audiovisiva italiana a livello internazionale, a valorizzare i progetti culturali che promuovono temi sociali ed inclusivi, a sostenere lo sviluppo economico delle filiere dirette ed indirette connesse al settore che possono beneficiare del cinema quale vettore di immagine e di cultura italiana all’estero e strumento di valorizzazione del made in Italy e dell’eccellenza italiana.”Il cinema rappresenta un potente catalizzatore economico per numerosi settori produttivi ed è unico nel raccontare l’Italia per immagini, contribuendo a costruire la percezione del Paese nel mondo, della nostra offerta culturale, turistica e industriale, di attrarre visitatori e operatori con ricadute sui territori e sulle economie locali – spiega Barrese –. Facendo leva sui modelli operativi sinergici del nostro Gruppo, stiamo posizionandoci come banca di riferimento per il settore e sviluppiamo collaborazioni con primarie case di produzione sia autonomamente che in pool con altri intermediari strategici, come Comerica Bank. Il nostro desk specialistico Media e Cultura ha infatti la competenza e la capacità di sostenere con soluzioni innovative anche le produzioni internazionali, grazie all’azione congiunta con la Divisione Imi Corporate & Investment Banking ed alla presenza del Gruppo negli USA con la filiale di New York. Il supporto finanziario congiunto con primari partner internazionali rappresenta quindi una nuova e innovativa modalità operativa a sostegno delle produzioni straniere che vogliono girare film in Italia, con benefici sull’indotto per il nostro territorio in termini occupazionali, di promozione dell’Italia e del Made in Italy e di crescita del settore audiovisivo”.”Siamo molto soddisfatti – sottolinea Miguel Palos, COO e Co-Founder di Accelerated Global Content (AgC) – di aver aperto la strada a un prodotto creditizio con Comerica e Intesa Sanpaolo per consentire ai produttori di Hollywood di ottenere un prestito a fronte del credito d’imposta italiano e dell’IVA, in una struttura con cui abbiamo familiarità. Questo sicuramente attirerà sempre più studi indipendenti a produrre i loro film e serie tv in Italia. Non vediamo l’ora di portare molte altre produzioni AGC in Italia e di lavorare conComerica e Intesa Sanpaolo, per affinare e perfezionare il processo con ogni nuova produzione”. LEGGI TUTTO

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    Germania, prezzi ingrosso sotto attese a settembre

    (Teleborsa) – Risultano in aumento i prezzi all’ingrosso in Germania che registrano a settembre un incremento dello 0,2% su base mensile, come nel mese precedente. Lo annuncia l’Ufficio Federale di Statistica tedesco (Destatis). Gli analisti si aspettavano invece un incremento dello 0,3%.I prezzi all’ingrosso su base annuale sono diminuiti del 4,1% contro il -2,7% registrato ad agosto. LEGGI TUTTO

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    Giappone, produzione industriale peggio di attese in agosto

    (Teleborsa) – Si conferma in calo la produzione delle fabbriche giapponesi ad agosto. Secondo la stima definitiva del Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria giapponese (METI), l’indice destagionalizzato della produzione industriale è scesa dello 0,7%, dopo il -1,8% registrato a luglio, e si confronta con la variaizone nulla attesa dagli analisti e diffuso nella stima preliminare. Su base annuale il dato non destagionalizzato della produzione è in calo del 4,4% Le consegne registrano un -0,3% e le scorte un -1,3% su base mensile. La ratio scorte/vendite evidenzia una variazione pari a -1%. LEGGI TUTTO

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    Leo: lunedì decreto attuativo con Irpef e mini-Ires

    (Teleborsa) – “Lunedì in Consiglio dei ministri portiamo il decreto sulla global minimum tax, con provvedimenti sulla fiscalità internazionale riguardanti la residenza di persone e imprese. Poi un altro decreto sull’Irpef, che toccherà l’accorpamento delle prime 2 aliquote, e sulla mini-Ires, mantenendo il regime esistente, con agevolazioni in caso di investimenti qualificati e assunzioni”. Lo ha detto il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, a un convegno alla Luiss a Roma sul fisco, organizzato dal Sole 24 Ore, parlando di due decreti legislativi attuativi della delega fiscale in arrivo insieme alla manovra lunedì. La legge delega sulla riforma fiscale prevede due opzioni per l’Ires: “La prima è ridurre le imposte sul reddito delle società, se il vantaggio fiscale è indirizzato sull’occupazione, in particolare di donne, giovani e soggetti che escono dal reddito di cittadinanza, o su investimenti qualificati. La seconda prevede di mantenere il sistema esistente, con un meccanismo agevolativo per gliinvestimenti e l’occupazione (il cosiddetto ‘superammortamento’, n.d.r.). La scelta del governo è di lavorare sulla seconda ipotesi, finché non sarà approvato alla Camera il disegno di legge sugli incentivi, presentato dal ministro Urso”, continua Leo.”Prima della fine dell’anno, conto di portare un provvedimento in ogni Consiglio dei ministri. Dopo quelli di lunedì su fiscalità internazionale, Irpef e Ires, porterò lo statuto, poi gli adempimenti, poi ancora il concordato preventivo e la ‘cooperative compliance'”.Per il viceministro, la norma sulla global minimum tax che andrà lunedì in Cdm “definirà meglio la residenza per le persone fisiche e le società, per semplificare il rientro del reddito delle società estere in Italia. Vogliamo che il nostro paese diventi attrattivo per gli imprenditori stranieri”.”Quello sulle tax expenditures è un lavoro lungo e laborioso, non penso si possa fare nell’immediato”, conclude il viceministro intervenuto a un convegno sul fisco. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, taglia le stime sul PIL. Crescita dello 0,7% nel 2023 e solo dello 0,8% nel 2024

    (Teleborsa) – “Nel secondo trimestre la crescita è rimasta solida negli Stati Uniti, mentre il PIL ha frenato marcatamente in Cina, anche per effetto della crisi immobiliare. In estate l’attività economica globale ha decelerato: l’espansione nei servizi si è attenuata ed è proseguita la flessione del ciclo manifatturiero. Secondo le previsioni pubblicate in ottobre dall’FMI, il prodotto mondiale rallenterà nel biennio 2023-24. Le tensioni geopolitiche, accentuate dai recenti attacchi terroristici in Israele, pesano sull’evoluzione del quadro congiunturale globale. La debolezza dell’interscambio di merci grava sulle prospettive del commercio internazionale. Sono tornate a salire le quotazioni energetiche”. Lo afferma la Banca d’Italia nel suo ultimo bollettino economico.”Secondo nostre stime il ristagno del PIL nell’area dell’euro, in atto dallo scorcio del 2022, è proseguito anche nei mesi estivi”, ricorda la Banca d’Italia, spiegando che “in settembre l’inflazione al consumo e quella di fondo sono scese al 4,3 e al 4,5 per cento, rispettivamente. Nelle proiezioni degli esperti della BCE la dinamica dei prezzi al consumo diminuirà marcatamente nel 2024 (al 3,2 per cento) e nel 2025 (al 2,1). Questo sentiero discendente è sostenuto dalla riduzione dell’inflazione delle voci più persistenti del paniere di beni e servizi”.”Secondo nostre valutazioni, dopo la diminuzione del secondo trimestre è proseguita la fase di debolezza dell’attività economica in Italia, estesa sia alla manifattura sia ai servizi. Gli indicatori confermano la fiacchezza della domanda interna, che riflette l’inasprimento delle condizioni di accesso al credito, l’erosione dei redditi delle famiglie dovuta all’inflazione e la perdita di vigore del mercato del lavoro. Le esportazioni risentono sia della scarsa vivacità della domanda mondiale, sia dell’attività economica nell’area dell’euro”, spiega Bankitalia nel suo ultimo bollettino a proposito della crescita debole nei mesi estivi nel nostro Paese.”Nel bimestre luglio-agosto il mercato del lavoro ha mostrato segnali di rallentamento: l’occupazione e il tasso di partecipazione sono rimasti sostanzialmente stabili. Si è rafforzata la dinamica delle retribuzioni nel settore privato non agricolo, ma le pressioni al rialzo provenienti dai rinnovi contrattuali appaiono nel complesso contenute. I margini di profitto sono diminuiti in tutti i settori”.”Dopo il calo degli ultimi mesi, in settembre l’inflazione al consumo è leggermente cresciuta, risentendo dell’aumento delle quotazioni dei carburanti. L’inflazione di fondo è rimasta pressoché invariata, su un livello nettamente inferiore al massimo raggiunto in febbraio. Le famiglie e le imprese si attendono un allentamento delle pressioni inflazionistiche”.A proposito della domanda di finanziamenti “è frenata sia dall’aumento del costo dei prestiti sia dalle minori esigenze di liquidità per investimenti. Le indagini presso le banche evidenziano inoltre che il maggiore rischio percepito dagli intermediari e la minore disponibilità a tollerarlo continuano a contribuire a un irrigidimento delle politiche di concessione dei finanziamenti, indebolendone la dinamica. Gli intermediari si aspettano un ulteriore inasprimento dei criteri per la concessione del credito alle imprese. I nuovi crediti deteriorati si mantengono su livelli contenuti””Secondo i nuovi obiettivi di finanza pubblica – aggiornati dal Governo alla fine di settembre – nel 2023 l’indebitamento netto e il debito in rapporto al PIL continuerebbero a diminuire e si collocherebbero rispettivamente al 5,3 e al 140,2 per cento”, ricorda Bankitalia, aggiungendo che “è programmata per il 2024 un’espansione del disavanzo rispetto al quadro a legislazione vigente di circa 0,7 punti percentuali del prodotto. L’indebitamento netto scenderebbe gradualmente nei prossimi anni, fino al 2,9 per cento del PIL nel 2026. L’incidenza del debito sul prodotto nel prossimo triennio segnerebbe una riduzione solo marginale, con rischi tendenzialmente al rialzo”.”Nello scenario di base del nostro quadro previsivo il PIL aumenterebbe dello 0,7 per cento quest’anno, dello 0,8 nel 2024 e dell’1,0 nel 2025. La crescita risentirebbe dell’inasprimento delle condizioni di finanziamento e della debolezza degli scambi internazionali; beneficerebbe invece degli effetti delle misure del PNRR e del graduale recupero del potere d’acquisto delle famiglie. L’inflazione si ridurrebbe al 2,4 per cento nel 2024 (dal 6,1 del 2023) e all’1,9 nel 2025. Il calo riflette il netto rallentamento dei prezzi all’importazione, determinato soprattutto dalla flessione in termini tendenziali dei corsi delle materie prime energetiche. L’inflazione di fondo scenderebbe al 2,3 per cento nel 2024 (dal 4,6 del 2023) e all’1,9 nel 2025, in linea con il progressivo svanire degli effetti dei passati rincari energetici e con il rallentamento della domanda interna”, conclude Bankitalia. LEGGI TUTTO

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    Gruppo FS: 500 stazioni non utilizzate potranno diventare presidi di telemedicina

    (Teleborsa) – “Con la nostra rete ferroviaria possiamo portare la fibra ottica di nuova generazione anche nelle aree rurali migliorando il lavoro degli agricoltori”.Dal palco del Villaggio Coldiretti a Roma, Luigi Ferraris, AD di FS Italiane, ha sottolineato quanto la capillarità della rete ferroviaria di circa 17mila chilometri possa essere fondamentale per raggiungere aree che spesso non hanno una connettività adeguata e che quindi non riescono ad essere competitive per il settore agricolo. Un obiettivo che secondo l’AD del Gruppo FS può dare ulteriore impulso allo sviluppo di attività come l’irrigazione programmata, quindi con meno sprechi di acqua, e in generale a una migliore gestione di tutte le fasi di produzione degli agricoltori italiani.Come riportato dalla testata Fs News, Luigi Ferraris ha anche annunciato l’utilizzo delle stazioni ferroviarie per migliorare l’attrattività dei luoghi turistici a medie e piccole dimensioni e la vivibilità di territori che sempre di più si stanno spopolando. Infatti, alle 2.200 stazioni attive per il trasporto ferroviario se ne aggiungono 500 non più utilizzate, i cui spazi potranno diventare presidi di telemedicina con un utilizzo certamente più evoluto. L’utilizzo delle stazioni sarà fondamentale anche per il turismo con la possibilità di organizzare itinerari enogastronomici in collaborazione con Coldiretti.Fra i temi trattati anche la congestione delle strade e la maggiore competitività che le imprese agricole potranno avere con un sistema infrastrutturale e di logistica integrata adeguato alle sfide attuali. “Nel trasporto merci siamo fermi da anni a una quota del 10% rispetto al totale della mobilità. Nel prossimo decennio l’obiettivo è raddoppiare la quota per arrivare al 20%”. Questo comporterà, secondo Ferraris, un significativo accorciamento delle distanze per la rete di Coldiretti con la possibilità di far arrivare prodotti freschi coltivati in Italia nelle principali città europee.Inoltre, guardando al futuro, l’AD ha anche sottolineato la carenza di autisti con “un milione e mezzo di patentati in pensione nei prossimi cinque anni che inevitabilmente non saranno sostituiti visto che oggi ci sono solo 125mila nuovi patentati ogni anno”. LEGGI TUTTO

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    Bollette, Pichetto: mercato libero per i non vulnerabili nel 2024

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha dichiarato che “nel corso del 2024 certamente i non vulnerabili dovranno passare al mercato libero, ancorché controllato per un triennio. Mentre per i vulnerabili credo che si possa andare oltre”. A margine dell’incontro: “La transizione ambientale” organizzato a Bologna da Confcooperative, il ministro ha spiegato che il governo sta “esaminando come intervenire sul mercato tutelato ed entro il mese il governo assumerà una decisione” “La valutazione in corso – ha spiegato – è sulla distinzione fra la parte dei non vulnerabili, circa 5 milioni di utenze, e i vulnerabili che sono circa 4,5 milioni di utenze. L’intenzione in questo momento è di dividere i due settori cominciando, a seguito di una campagna che deve essere molto forte, anche ad aprire al mercato libero ancorché con un sistema almeno triennale di prezzi controllati per la parte dei non vulnerabile”. Naturalmente, ha precisato il ministro “c’e’ una serie di percorsi di ordine tecnico rilevante anche per tutti coloro che hanno il Rid bancario e quindi va definito un accordo con il sistema bancario per creare l’automatismo”. Infatti “dobbiamo evitare di essere molto precisi nella teoria e poi trovarsi che viene tolta la luce perché la banca ha ricevuto la bolletta con un’altra intestazione. Mentre per i vulnerabili il discorso sarà un po’ più lungo”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO