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    USA, ISM manifatturiero settembre meglio di attese

    (Teleborsa) – L’attività manifatturiera americana migliora a settembre, pur mantenendosi in fase di contrazione. Lo segnala l’ISM – Insitute for Supply Management sulla base del consueto sondaggio mensile.L’indice dei direttori di acquisto del settore manifatturiero si è attestato a 49 punti dai 47,6 del mese precedente, risultando superiore alle attese degli analisti che stimavano un aumento fino a 47,7 punti. L’indicatore, che viene usato per valutare lo stato di salute del settore manifatturiero statunitense, si mantiene dunque sotto la soglia chiave di 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione dell’attività.Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini migliora a 49,2 punti da 46,8, mentre quella sull’occupazione sale a 51,2 da 48,5 e la componente relativa ai prezzi scende a 43,8 da 48,4 punti. LEGGI TUTTO

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    USA, spese costruzioni agosto frenano come da attese

    (Teleborsa) – Sale come da attese la spesa per costruzioni in USA ad agosto. Il dato, comunicato dal Dipartimento del Commercio americano, si attesta a 1.983,5 miliardi di dollari, registrando una crescita dello 0,5% su base mensile, in linea con le stime degli analisti, seppur ad un ritmo più lento rispetto al +0,9% di luglio (rivisto da un preliminare +0,7%). Su base annua si è visto invece un incremento del 7,4%.Tra le costruzioni private, le cui spese sono salite dello 0,6% a 1.551,8 miliardi di dollari, quelle di tipo residenziale sono diminuite dello 0,6% a 897,8 miliardi di dollari. La spesa in ambito pubblico ha segnato un incremento dello 0,6% a 431,6 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    USA, S&P Global: PMI manifatturiero migliora a settembre

    (Teleborsa) – Migliora l’attività manifatturiera degli Stati Uniti a settembre. Lo conferma l’indice dei direttori acquisto delle aziende elaborato da S&P Global, che segnala una fase di contrazione dell’economia.Nel nono mese dell’anno, l’indice PMI manifatturiero si è portato a 49,9 punti, contro i 47,9 di agosto ed i 48,9 del consensus e della stima preliminare. L’indice resta tuttavia sotto la soglia chiave di 50 punti che fa da spartiacque tra espansione (sopra 50 punti) e contrazione (sotto 50 punti) dell’attività. LEGGI TUTTO

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    Professioni, Francesco Cataldi è il nuovo presidente dell’Unione Nazionale Giovani Commercialisti

    (Teleborsa) – Riforme, equo compenso, riduzione delle responsabilità professionali al fine di rendere più attrattiva la professione e agevolare il ricambio generazionale. Sono queste le sfide che attendono la rinnovata Giunta dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, che sabato 30 settembre ha eletto Francesco Cataldi nuovo presidente, a margine del Convegno nazionale 2023 che si è svolto a Genova. Quarantuno anni, commercialista iscritto all’Ordine di Bari dal 2010, già presidente dell’UGDCEC di Bari e consigliere nazionale, Cataldi guiderà la squadra dell’Unione verso le sfide del futuro. La lista Orizzonte Unione 2023-2026 ha portato nel nuovo Consiglio 18 professionisti da tutta Italia. Per la circoscrizione Nord eletti Michela Boidi, Leonardo Nesa, Stefania Serina, Federico Strada, Francesca Tomada e Sebastiano Zanette; per la circoscrizione Centro eletti Federico Giotti, Roberto Bonomo, Massimiliano Dell’Unto, Francesco Paolo Fabbri, Roberto Gennari e Alessio Saraullo; per la circoscrizione Sud Maria Teresa Ciuffreda, Carlo De Luca, Alfredo Iannitelli, Enrico Lombardo e Carolina Rumboldt. Come probiviri, infine, eletti Alessandro Bonandini (Nord), Serena Giannuzzi (Centro) e Jacopo Deidda Gagliardo (Sud). Una riforma del sistema fiscale che veda “i giovani dottori commercialisti protagonisti nel processo di riordino legislativo con l’obiettivo di ridurre gli adempimenti fiscali e razionalizzare il calendario fiscale” è uno degli obiettivi principali che il neopresidente dell’Ungdcec ha illustrato nel corso del suo intervento, aperto da un ringraziamento e apprezzamento per il lavoro svolto alla Giunta e al presidente uscente, Matteo De Lise. “Un altro punto cruciale è la necessita di rendere remunerative tutte le attività professionali svolte”, spiega Cataldi. “La prossima Giunta si impegnerà per il riconoscimento di compensi minimi adeguati, nonché per il miglioramento della legge sull’equo compenso, al fine di superarne le criticità dovute alla sua applicazione non omogena che rischia di penalizzare gli iscritti a un ordine professionale. Fondamentale, ha affermato Cataldi, sarà anche “affrontare il tema del ricambio generazionale all’interno della categoria e il problema dello stereotipo negativo del commercialista che attrae sempre meno giovani verso la professione. Dopo aver individuato i problemi, è infatti arrivato il momento di porre in essere azioni concrete”. La nuova Giunta intende valorizzare le competenze intellettuali e l’entusiasmo tipici dei giovani attraverso una serie di iniziative mirate, che hanno l’obiettivo di mostrare che la professione si sta evolvendo verso nuove specializzazioni particolarmente attrattive e adatte ai giovani (ad esempio sostenibilità, auditing di progetti PNRR e tante altre). Tra questi progetti è presente anche l’istituzione di una Giornata Nazionale in cui l’Unione incontra gli studenti nelle Università di tutta Italia al fine di favorire l’orientamento alla professione, illustrando i punti di forza della stessa, il modo in cui la stessa si sta evolvendo e l’importanza di appartenere ad un Albo Professionale per creare valore per cittadini, imprese e PA stesse. Inoltre, nei prossimi tre anni, si lavorerà “per migliorare lo svolgimento della professione, puntando sulla riduzione delle responsabilità professionali, sulla riduzione degli Albi e/o elenchi, cercando di favorire l’aggregazione professionale e agevolare l’avvio dell’attività professionale”, senza dimenticare le sfide del futuro legate alle nuove specializzazioni nonché all’impatto dell’I.A. e delle nuove tecnologie sulla professione”. LEGGI TUTTO

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    Bonus trasporti, prenotati 213.280 nuovi ticket: risorse esaurite

    (Teleborsa) – Sono 213.280 i nuovi bonus trasporti rilasciati ieri dalla piattaforma gestita dal ministero del Lavoro. Tra le 8 e le 16.51 di ieri sono stati prenotati ticket per 12,2 milioni di euro, derivanti dalla somma dei fondi residui generati dal mancato utilizzo dei bonus richiesti a settembre (221.775 euro) e dei 12 milioni di euro stanziati dal decreto entrato in vigore ieri. Al termine del budget disponibile, la piattaforma è stata disattivata. È quanto fa sapere il ministero del Lavoro in una nota sottolineando “l’importante lavoro richiesto al sistema informatico dedicato” nella giornata di ieri che, “pur sottoposto a un elevatissimo flusso di affluenza, ha gestito gli utenti in coda per la presentazione della domanda fino al momento dell’esaurimento delle risorse”. L’accesso all’area personale è stata avviato da 857.594 utenti.In meno di sei mesi dalla prima apertura della piattaforma “bonustrasporti” sono stati distribuiti 108.769.318,26 euro, controvalore di 2.134.354 bonus emessi. La misura del Governo conferma il suo apprezzamento, in particolare per la platea giovanile (oltre la metà dei beneficiari è under 30, il 57,2%). È di 1.116 il totale delle aziende esercenti il trasporto pubblico sul territorio nazionale per le quali è stato emesso almeno un bonus. In cima alla top 20 delle imprese di trasporto per le quali è stato possibile richiedere il bonus trasporti c’è Trenitalia con 417.554 voucher emessi. LEGGI TUTTO

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    USA, shutdown evitato ma senza nuovi fondi per l’Ucraina

    (Teleborsa) – La minaccia di uno shutdown del governo federale è svanita sabato sera quando il presidente Joe Biden ha firmato un disegno di legge di finanziamento temporaneo per mantenere aperte le agenzie statunitensi, dopo che il Congresso si è affrettato ad approvare un accordo bipartisan.Il pacchetto riduce gli aiuti all’Ucraina, una priorità della Casa Bianca osteggiata da un numero crescente di legislatori repubblicani, ma aumenta l’assistenza federale in caso di calamità di 16 miliardi di dollari, soddisfacendo l’intera richiesta di Biden. Il disegno di legge finanzia il governo fino al 17 novembre.La Camera dei Rappresentanti ha votato con 335 voti a favore e 91 contrari per finanziare temporaneamente il governo, con 209 democratici che hanno sostenuto la misura rispetto ai 126 repubblicani in una dimostrazione di rara unità che ha posto fine allo stallo.”Questa è una buona notizia per il popolo americano”, ha detto Biden in una nota. Ha anche affermato che gli Stati Uniti “non possono in nessun caso permettere che il sostegno americano all’Ucraina venga interrotto” e si aspetta che lo speaker repubblicano Kevin McCarthy “manterrà il suo impegno nei confronti del popolo ucraino e assicurerà il passaggio del sostegno necessario per aiutare l’Ucraina in questo momento critico”. McCarthy è sotto pressione dall’ala più radicale del partito repubblicano, con alcuni parlamentari che hanno espresso la volontà di destituirlo, accusandolo di essere stato troppo morbido nelle trattative con i democratici.Il fatto che il disegno di legge copre solo altri 45 giorni significa che si prospettano rinnovate e intense discussioni nei due organi del Congresso per scongiurare un altro potenziale shutdown. Pertanto, se non si riesce a raggiungere un accordo entro il 17 novembre, milioni di lavoratori federali si troveranno a fronteggiare ritardi nel pagamento dello stipendio.Secondo i media statunitensi, il Senato aveva proposto un disegno di legge bipartisan per inviare circa 6 miliardi di dollari a Kiev, ma i democratici, per non essere accusati di uno shutdown del governo, hanno approvato la versione della Camera del disegno di legge senza aiuti. LEGGI TUTTO

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    Giappone, indice PMI manifattura settembre cala a 48,5 punti

    (Teleborsa) – Conferma una contrazione l’attività della manifattura in Giappone a settembre 2023. L’indice PMI manifatturiero elaborato da Jibun Bank, pubblicato da S&P Global, indica un valore di 48,5 punti, in calo rispetto ai 49,6 punti di agosto, e poco al di sotto dei 48,6 punti attesi dagli analisti e indicati nella stima preliminare.L’indicatore resta così al di sotto della soglia critica dei 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione – valori al di sotto – e di espansione – valori al di sopra.”L’ultimo sondaggio PMI evidenzia un rallentamento prolungato delle prestazioni del settore manifatturiero alla fine del terzo trimestre – ha commentato Usamah Bhatti di S&P Global Market Intelligence – Il dato headline è stato il più debole da febbraio e indica un modesto peggioramento della salute del settore”.”Le condizioni economiche depresse a livello nazionale e globale hanno influito pesantemente sul settore, poiché sia la produzione che i nuovi ordini sono stati ulteriormente ridotti – ha aggiunto – Il calo di questi ultimi è stato particolarmente netto, e il più forte registrato in sette mesi”. LEGGI TUTTO

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    Stati Generali dell’Export: da oltre 2mila aziende appello per nuovo ministero per il Commercio Estero

    (Teleborsa) – “L’Italia basa sul commercio estero oltre un terzo del proprio PIL, circa 660 miliardi di euro ed è bizzarro che questo settore non abbia un proprio Ministro di riferimento. Il Ministero per il Commercio Estero venne previsto con grande lungimiranza dal primo Governo de Gasperi e dovrebbe essere ripristinato perché il Paese possa restare competitivo. L’export italiano, come dimostrano i dati ISTAT di oggi, si sta dimostrando resiliente ma la perdita di mercati come Russia e Ucraina, le grandi difficoltà della Germania e gli altissimi costi di materie prime e logistica devono spingerci a lavorare di più e meglio su mercati emergenti come Vietnam, Indonesia, Malesia e in Africa eliminando alcuni limiti strutturali”. È quanto ha affermato Lorenzo Zurino, presidente del Forum Italiano dell’Export – IEF nel corso dell’apertura della quinta edizione degli Stati Generali dell’Export ad Alba, in rappresentanza delle oltre 2mila aziende rappresentate dal Forum Italiano dell’Export e che esprimono circa 200 miliardi di fatturato, realizzato in buona parte fuori dall’Italia.Tra gli argomenti principali della prima giornata: la necessità di supportare l’attività delle aziende esportatrici attraverso la creazione di un Ministero dedicato completamente ai temi dell’export, una decisa politica di difesa del Made in Italy nei contesti internazionali, in particolare contro l'”italian sounding”, una complessiva semplificazione burocratica, ad esempio nelle procedure di sdoganamento, un potenziamento del trasporto su ferro e via mare.È stata ribadita inoltre la necessità di aiutare le aziende esportatrici italiane a crescere e ad aggregarsi perché – come ha affermato il Zurino –”piccolo non è bello ma è solo piccolo. La dimensione è un fattore che aiuta molto ad essere competitivi sui mercati internazionali”.Grandi aziende e PMI, Banche, Associazioni di categoria, Enti fieristici, Università, Ordini professionali presenti agli Stati Generali hanno convenuto sull’importanza di una cabina di regia permanente dedicata all’export e al Made in Italy, visto il ruolo di un settore vitale per l’economia italiana.Nel corso dell’evento è stato ufficializzato l’ingresso nel board dello IEF del chairman di Anivad e azionista Exor, Eduardo Teodorani Fabbri e di Francesco Pugliese, vicepresidente Confcommercio.Tra i relatori intervenuti alla prima giornata il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio; Flavio Briatore; il presidente Nazionale Coldiretti, Ettore Prandini; la vicepresidente e amministratore delegato di Irinox e vicepresidente di Confindustria, Katia Da Ros; il vicepresidente Confcommercio, Francesco Pugliese; il rettore della Luiss Guido Carli, Andrea Prencipe; il presidente di Minerva Hub, Matteo Marzotto; il presidente di Cirio Agricola e Maccarese Agricola, Andrea Benetton; Marco Mandelli, chief corporate & Investment Banking Officer di BPER, main sponsor dell’evento. LEGGI TUTTO