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    FMI rivede al rialzo stime 2023. Crescita globale in frenata al 3%

    (Teleborsa) – La ripresa globale sta rallentando, ma l’FMI ha rivisto lievemente al rialzo la previsione di crescita dell’economia mondiale nel 2023, indicando un +3% per quest’anno ed il prossimo rispetto al +3,5% del 2022, La crescita 2023 è stata rivista leggermente a rialzo rispetto alle stime di aprile.Per gli Stati Uniti si prevede un rallentamento della crescita all’1,8% nel 2023, con una revisione al rialzo di 0,2 punti rispetto alla stima di aprile, ed u PIL all’1% nel 2024 dal 2,7% del 2022. A sostenere l’economia USA contribuirebbe la resilienza dei consumi, riflesso di un mercato del lavoro ancora teso che ha beneficiato di aumenti del reddito reale. Una tendenza che non dovrebbe durare a lungo a causa dell’esaurirsi dei risparmi. La crescita della Zona Euro dovrebbe attestarsi allo 0,9% quest’anno per recuperare all’1,5% nel 2023, comunque lontano dal 3,5% messo a segno nel 2022. Quanto all’Italia, la crescita è stata rivista al rialzo quest’anno all’1,1%, grazie all’andamento sostenuto dei servizi e del turismo, ma scenderà il prossimo allo 0,9% dopo il +3,7% registrato nel 2022. Per i mercati emergenti si prevede una crescita stabile al 4% ed una leggera accelerazione al 4,1% l’anno prossimo. La Cina farà segnare una crescita del PIL del 5,2% quest’anno e del 4,5% nel 2024. Il rialzo dei tassi di interesse da parte delle banche centrali – spiega l’Istituto di Washington – continua a pesare sull’attività economica e si prevede che l’inflazione globale scenderà dall’8,7% nel 2022 al 6,8% nel 2023 e al 5,2% nel 2024. L’inflazione sottostante (core) dovrebbe diminuire più gradualmente e le previsioni per l’inflazione nel 2024 sono state riviste al rialzo.La recente risoluzione della situazione di stallo sul tetto del debito statunitense e, all’inizio di quest’anno, l’azione decisa delle autorità per contenere le turbolenze nel sistema bancario statunitense e svizzero, hanno ridotto i rischi immediati nel settore finanziario. Tuttavia, i rischi per la crescita globale rimangono orientati verso il basso, dal momento che non si escludono ulteriori shock dell’offerta, nuove turbolenze del settore finanziario, l’inasprimento delle politiche delle banche centrali ed un rallentamento della crescita della Cina.Nella maggior parte delle economie, la priorità resta il raggiungimento di una disinflazione duratura ed il mantenimento della stabilità finanziaria. Pertanto, le banche centrali dovrebbero rimanere concentrate sul ripristino della stabilità dei prezzi e sul rafforzamento della vigilanza bancaria e del monitoraggio dei rischi. “Se le tensioni del mercato dovessero materializzarsi – sottolinea il Fondo Monetario – gli Stati dovrebbero fornire tempestivamente liquidità, mitigando la possibilità di azzardo morale. Dovrebbero anche costituire riserve di bilancio, in modo tale da poter offrire un sostegno mirato ai più vulnerabili. I miglioramenti dal lato dell’offerta faciliterebbero il risanamento fiscale e un calo più graduale dell’inflazione verso i livelli target”.(Foto: © ruskpp/123RF) LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità, RFI: la nave Iginia viaggia anche a batterie

    (Teleborsa) – La nave Iginia di Rete Ferroviaria Italiana viaggia anche a batterie. L’imbarcazione della flotta di RFI (capofila del Polo Infrastrutture del gruppo FS), in servizio nello Stretto di Messina, è infatti ancora più green grazie a un nuovo sistema di batterie che la rende la prima nave a propulsione ibrida in Italia. La nave Iginia, appena rientrata dal cantiere genovese Mariotti, è dotata di batterie che le consentono di eseguire le manovre di ingresso e uscita dai porti di Messina e Villa San Giovanni tramite motori elettrici alimentati a batterie. Iginia, entrata in servizio “battery ready” a marzo 2022 con un investimento complessivo di 57 milioni di euro, ha completato questo processo a Genova, grazie a sette milioni di fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che ne hanno finanziato la tecnologia green. Si tratta inoltre del primo progetto inserito nel PNRR a essere portato a termine in Sicilia.Nel cantiere Mariotti sono stati montati a bordo i sistemi di batterie che permettono durante le manovre di spegnere i motori di propulsione, azzerando così le emissioni inquinanti e garantendo la sostenibilità ambientale, che si traduce anche in meno emissioni di CO2 per Messina e Villa San Giovanni. Durante la navigazione in mare, invece, le batterie si ricaricano grazie ai motori elettrici, che in questo caso fungono da PTO (Power Take Off).Ma Iginia è green non solo per il sistema di propulsione composto anche da batterie ricaricate dai pannelli solari già installati sulla nave, a bordo sono presenti anche innovativi impianti di trattamento delle acque di sentina e delle acque nere, per garantire una più efficace riduzione delle emissioni inquinanti. Tecnologie che permettono zero emissioni di CO2 e gas serra. Iginia, inoltre, ha ottenuto la certificazione “Green Plus” – il massimo attestato nel campo della sostenibilità – dal Registro Italiano Navale oltre alla nota addizionale di classe “Battery Powered”.Lunga 147 metri e larga 19, ha una capacità massima pari a 27 carri ferroviari su 4 binari. La nave può ospitare 700 persone, compreso l’equipaggio. Gli spazi interni comprendono un salone principale con sala bar da 339 posti a sedere, di cui 29 postazioni dedicate alle persone a ridotta mobilità, sette postazioni per carrozzine, 101 i posti a sedere nel salone di poppa e 198 nel salone aperto all’esterno. LEGGI TUTTO

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    USA, S&P Case-Shiller: prezzi case in calo a maggio

    (Teleborsa) – Giungono ancora dati contrastanti dai prezzi delle case negli Stati Uniti a maggio. Secondo quanto rilevato da Standard & Poor’s, l’indice S&P Case-Shiller, che misura l’andamento dei prezzi nelle principali venti aree metropolitane degli Stati Uniti, ha evidenziato un decremento su base annua dell’1,7% come nel mese precedente e rispetto al -2,2% del consensus.Su base mensile si registra, invece, un aumento dell’1,5%, dopo il +1,7% del mese precedente e rispetto al +1,2% atteso dal mercato. L’indice destagionalizzato ha riportato una crescita dell’1% su base mensile, dopo il +0,9% di aprile e rispetto al +1,5% atteso. LEGGI TUTTO

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    USA, indice case FHFA maggio +0,7% m/m +2,8% a/a

    (Teleborsa) – Prezzi dell’immobiliare statunitense in aumento nel mese di maggio 2023. L’indice FHFA elaborato dalla Federal Housing Finance Agency, che misura i prezzi delle abitazioni statunitensi, ha registrato una crescita mensile dello 0,7% dopo il +0,7% del mese precedente. Le stime degli analisti erano per un incremento dello 0,2%.Su base annua l’indice, calcolato sui prezzi dichiarati degli immobili all’accensione del mutuo presso Fannie Mae e Freddie Mac, è salito del 2,8% rispetto al +3,1% del mese precedente e al +2,6% atteso dal mercato.”I prezzi delle case negli USA sono aumentati moderatamente a maggio, continuando la tendenza degli ultimi mesi – ha affermato Nataliya Polkovnichenko, Supervisory Economist presso la divisione di ricerca e statistica di FHFA – Tuttavia, i prezzi delle case in alcune regioni del paese sono rimasti al di sotto dei livelli visti un anno fa”. LEGGI TUTTO

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    Osservatorio CleanTech: benefici per il 62% delle aziende italiane da investimenti in economia circolare

    (Teleborsa) – Sempre più aziende italiane e il loro management conoscono le applicazioni dell’economia circolare e si dimostrano molto sensibili a riguardo: il 62% delle imprese dichiara di conoscere bene il concetto di economia circolare, un deciso progresso rispetto al 41% dello scorso anno. Le aziende hanno, inoltre, acquisito una maggiore consapevolezza sui vantaggi concreti che gli investimenti in progetti di sostenibilità possono portare, anche dal punto di vista industriale: il 62% delle aziende italiane, quasi 2 su 3, dichiara che gli investimenti nella sostenibilità e nell’economia circolare hanno generato un maggiore ritorno economico. Non solo: il 50% delle aziende intervistate dichiara di aver migliorato la propria reputazione e il 33% aggiunge di aver ottenuto anche un vantaggio competitivo rispetto ai competitor. Un impegno crescente negli ultimi anni quello sui temi dell’economia circolare che il tessuto industriale italiano non vuole diminuire in futuro: quasi la metà delle aziende italiane, il 44%, ha infatti intenzione di investire ancora di più in progetti di sostenibilità nei prossimi anni, mentre il 37% dichiara che investirà di più in progetti di economia circolare. Questi i principali risultati del secondo Osservatorio CleanTech dal titolo “Sostenibilità Ambientale, Economia Circolare ed Efficienza Energetica nelle PMI e nelle Grandi Imprese”, presentato da Circularity, PMI innovativa attiva nell’ambito della sostenibilità e dell’economia circolare, e realizzato in collaborazione con Innovatec, azienda leader nel settore clean tech quotata al mercato Euronext Growth Milan di Borsa Italiana.La seconda edizione della ricerca – condotta da Eumetra per conto di Innovatec e Circularity – è stata realizzata intervistando un campione rappresentativo di 450 PMI e grandi imprese italiane (da 10 a oltre 250 dipendenti) con l’obiettivo di restituire una fotografia del percorso verso uno sviluppo sostenibile intrapreso dalle imprese italiane, degli investimenti green avviati e dei loro obiettivi futuri in materia di sostenibilità ed economia circolare. Raddoppiano in un anno le imprese italiane che hanno investito nell’economia circolare, ma il dato resta ancora basso (16% delle imprese nel 2023, rispetto al 9% del 2022). Il dato è significativamente più alto nelle grandi imprese che nel 40% dei casi – dunque quasi la metà – ha realizzato investimenti per diventare più circolare. Gli investimenti riguardano soprattutto l’approvvigionamento di materiali riciclati (64%) e il riciclo di scarti di produzione (61%), mentre solo il 14% degli investimenti è destinato a progetti di simbiosi industriale, un segnale ulteriore di come la circolarità sia sempre più percepita come un elemento essenziale dal tessuto industriale italiano. L’incremento degli investimenti in questo ambito è la dimostrazione che le imprese iniziano a credere nell’utilità dell’economia circolare.L’Osservatorio si focalizza anche sulle barriere che bloccano gli investimenti. Per quasi la metà delle imprese intervistate (47%) è la mancanza di competenze in azienda ad ostacolare l’impegno verso la sostenibilità, e il dato risulta in crescita rispetto al 36% rilevato lo scorso anno. Per il 41% delle imprese la normativa è ancora troppo complicata (nel 2022 lo dichiarava il 16% delle imprese), a maggior ragione sui temi della circolarità. La tecnologia non sembra invece essere un problema: ne lamenta la mancanza solo il 12% del campione. LEGGI TUTTO

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    newcleo, Fincantieri e RINA collaborano allo studio di fattibilità per la propulsione navale nucleare

    (Teleborsa) – newcleo, azienda di tecnologie nucleari pulite e sicure impegnata nello sviluppo di reattori innovativi di IV generazione che utilizzano scorie nucleari esistenti come combustibile, annuncia di aver firmato un accordo con Fincantieri, una delle maggiori società di costruzione navale al mondo, e RINA, multinazionale di ispezione, certificazione, classificazione navale e consulenza ingegneristica. In base a questo accordo, le tre società uniscono le loro profonde competenze internazionali e la loro esperienza nell’innovazione per realizzare insieme uno studio di fattibilità per applicazioni nucleari nel settore navale, sfruttando la tecnologia dei piccoli reattori modulari raffreddati a piombo (SMR) di newcleo.L’impiego dell’innovativo reattore veloce raffreddato al piombo (LFR) di newcleo per la propulsione navale comporterebbe l’installazione di un mini-reattore chiuso sulle navi, che funzionerebbe alla stregua di una piccola batteria nucleare in grado di produrre una potenza elettrica di 30 MW. Ciò richiederebbe rifornimenti sporadici (solo una volta ogni 10-15 anni), una manutenzione molto limitata e una facile sostituzione del reattore a fine vita. L’utilizzo dell’energia nucleare pulita per alimentare le navi contribuirebbe a decarbonizzare rapidamente un settore alle prese con l’enorme consumo di combustibili fossili e le conseguenti emissioni di carbonio. L’industria navale, attraverso l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), ha approvato la scorsa settimana al MEPC(80) i nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, per azzerarle entro o intorno al 2050. Sebbene l’industria navale trasporti ancora il 90% delle merci del mondo e il quarto studio 2020 dell’IMO sui gas serra confermi che le sue emissioni di anidride carbonica sono meno del 3% delle emissioni totali di CO2 prodotte dall’uomo, le azioni dei grandi attori di questo settore hanno il potenziale di guidare i mercati e generare trend.Inoltre, l’utilizzo dell’energia nucleare sulle navi salvaguarda l’ecosistema marino in caso di incidente. Con il progetto di newcleo, il piombo liquido all’interno del reattore si solidificherebbe raffreddandosi a contatto con l’acqua fredda, racchiudendo il nucleo del reattore in un involucro solido e contenendo tutte le radiazioni grazie alle proprietà schermanti del piombo. Infine, i reattori per prolusione navale di newcleo eliminerebbero l’attuale necessità di rifornimenti frequenti e, al termine della loro vita, l’intera unità LFR verrebbe semplicemente rimossa e sostituita con una nuova, mentre l’unità esaurita verrebbe portata via per lo smantellamento e il riprocessamento.Stefano Buono, Presidente e CEO di newcleo, ha commentato: “Sono lieto di lanciare insieme a Fincantieri e Rina un progetto di propulsione navale nucleare civile con questo importante studio di fattibilità. Fincantieri e RINA sono due leader mondiali nel settore navale e la combinazione delle loro competenze con la nostra innovazione tecnologica può portare una soluzione concreta al problema delle emissioni di carbonio nel trasporto marittimo. Fin dalla nostra nascita, l’ambizione di newcleo è stata quella di contribuire ad accelerare la decarbonizzazione e di fornire energia pulita, sostenibile e conveniente per soddisfare le esigenze delle comunità e delle imprese. Guardo con fiducia ai risultati dello studio di fattibilità e alle prossime tappe del progetto”.Pierroberto Folgiero, CEO e Direttore Generale di Fincantieri, ha commentato: “Oggi Fincantieri ribadisce la sua vocazione ad essere pioniere e catalizzatore del progresso nel settore marittimo con tecnologie all’avanguardia, efficienti e sostenibili. L’accordo ci permette infatti di esplorare la possibilità di aggiungere una nuova e visionaria soluzione tra quelle a nostra disposizione per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione che l’industria si è posta. L’energia nucleare ha un enorme potenziale e, come tale, ha bisogno delle migliori competenze per essere espressa, e siamo orgogliosi di unirci a partner come newcleo e Rina per contribuire a questo obiettivo”.Ugo Salerno, Presidente e CEO di RINA, ha commentato: “Il miglioramento dell’efficienza del carburante e della progettazione delle navi sta già dando buoni risultati nel ridurre l’impatto dell’industria navale sull’ambiente. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi fissati per questo settore, abbiamo bisogno di combustibili alternativi con un basso contenuto di carbonio dall’estrazione allo smaltimento. L’energia nucleare sarà una delle risposte a questi obiettivi. Inoltre, i reattori nucleari modulari di piccole dimensioni saranno la soluzione più efficiente per applicare l’energia nucleare alla propulsione navale civile. Siamo orgogliosi di collaborare con newcleo e Fincantieri per rendere fattibile, il prima possibile, l’implementazione di reattori nucleari modulari di piccole dimensioni sulle navi”. LEGGI TUTTO

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    Gruppo Montepaschi: 100 anni di storia Magazzini Generali Fiduciari di Mantova

    (Teleborsa) – Un secolo di storia, di eccellenza e tradizione per i Magazzini Generali Fiduciari di Mantova che, nati il 25 luglio 1923, compiono oggi 100 anni. Una ricorrenza importante per la società del Gruppo Montepaschi che è specializzata nei servizi di stagionatura e stoccaggio di formaggio a pasta dura, principalmente Parmigiano Reggiano e, in minor misura, Grana Padano. Su richiesta dei proprietari del formaggio depositato, la Società è autorizzata a rilasciare titoli rappresentativi delle merci – fedi di deposito e note di pegno – che permettono un accesso più veloce ad operazioni bancarie di anticipazione e finanziamento. “L’attività dei Magazzini Generali Fiduciari di Mantova – si legge in una nota del Gruppo Monteepaschi – arricchisce la gamma di servizi offerti a supporto dell’agroalimentare, settore di punta nella strategia di sviluppo del Gruppo Montepaschi, e conferma l’attenzione al comparto primario e a tutta la DOP Economy italiana, eccellenza del Made in Italy e del sistema economico del Paese”. LEGGI TUTTO

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    Bain & Company Italia, nel 2023 consumi fuori casa in aumento nonostante incertezza rincari

    (Teleborsa) – Il settore HoReCa è solido, avendo chiuso il 2022 in crescita rispetto all’anno precedente, seppur ancora indietro del 4% rispetto al 2019. Se il 2022 si è rivelato un anno di stabilizzazione per il settore della Ristorazione – con alcuni trend strutturali (come lo smart-working e i servizi di delivery) legati alla pandemia che rimarranno, seppur ridimensionati e normalizzati –, il rallentamento della crescita economica nel 2023 non sembra condizionare significativamente il settore fuori casa, il cui giro d’affari è atteso in (lieve) aumento quest’anno. È quanto emerge dall’approfondimento di Bain & Company Italia sui trend che stanno caratterizzando il settore Horeca e sul punto di vista e le prospettive degli operatori della filiera, realizzato in occasione del Rapporto Annuale Ristorazione curato da FIPE-Confcommercio, presentato lo scorso 4 aprile a Roma. “I consumatori – spiega Sergio Iardella, senior partner di Bain & Company – preferiscono risparmiare su altri beni e servizi anziché rinunciare a socialità e convivialità. Tuttavia, nonostante le prospettive positive per il canale fuori casa, ci aspettiamo che l’inflazione che sta caratterizzando la prima metà del 2023, ci accompagni anche per il resto dell’anno, generando potenzialmente alcune conseguenze: aumento dei prezzi al consumo, ampliamento del divario tra segmenti premium e value, potenziale contrazione della spesa nel fuori casa qualora la riduzione della capacità di spesa dei consumatori comprima ulteriormente le spese discrezionali. In questo contesto, è fondamentale che i protagonisti della ristorazione adottino strategie mirate a mitigarne l’impatto”. Infatti, secondo più dell’80% degli operatori HoReCa intervistati, sia l’industria dei beni di largo consumo che gli esercenti sembrano aver sofferto sensibilmente l’aumento dei costi che hanno potuto solo parzialmente mitigare trasferendolo ai consumatori finali tramite un incremento dei prezzi. “Guardando al resto dell’anno, gli operatori dell’industria – sottolinea Aaron Gennara Zatelli, partner di Bain & Company – non prevedono ad oggi una contrazione dei consumi significativa nel canale a fronte della pressione inflattiva. Lo scenario del 2023 rimane cautamente positivo, con la maggioranza degli intervistati che prospetta – per l’anno in corso – una crescita del segmento nell’ordine del +5-10% rispetto al 2022”.La tenuta del settore nel 2023 sarà guidata da diversi fattori: innanzitutto, la stabilità della domanda dei consumatori italiani. Poi, la premiumizzazione sostenuta dalla maggiore attenzione da parte dei consumatori verso la qualità degli ingredienti, la ricerca di unicità e la sostenibilità dei prodotti offerti. Inoltre, contribuiscono alle previsioni positive la ripresa del turismo internazionale e la tenuta dei sotto-canali con offerte più accessibili e dei canali premium. La ripresa del turismo – Dopo il crollo registrato nel 2020, l’Italia ha visto una graduale ripresa del turismo, soprattutto in ingresso ed a fine 2022, con presenze sempre più vicine ai livelli pre-Covid (-10% vs 2019), e con ottime prospettive per il 2023, dato l’allentamento dei lockdown in Cina. Tuttavia, per effetto dell’inflazione, oltre il 60% degli italiani ha dichiarato nella seconda metà del 2022 di voler programmare le vacanze preferendo il contesto nazionale. L’aumento del turismo nel nostro Paese determina effetti positivi sul fuoricasa: il ritorno del turismo internazionale, infatti, sta portando una spinta ai volumi. Inoltre, l’elevata presenza di turisti stranieri ha fatto aumentare la spesa per consumi HoReCa, con un maggiore interesse verso le esperienze premium del settore. Il lavoro da remoto cambia i consumi – Durante la pandemia, l’improvviso balzo in avanti dello smart-working ha stravolto profondamente il modo di lavorare, incidendo negativamente sull’intero settore della ristorazione funzionale, specializzato nelle colazioni e nei pasti lavorativi. Il new-normal del 2022 ha portato la normalizzazione di un modello ibrido, per cui il lavoro da remoto rimane strutturalmente per 2-3 giorni alla settimana, contribuendo a cambiare le abitudini alimentari dei consumatori europei. Se, da un lato, abbiamo visto una riduzione della spesa per colazioni e pranzi consumati fuori casa, dall’altro abbiamo notato una forte inclinazione verso uscite serali per aperitivi e cene, in una prospettiva di consumo esperienziale, sociale e di gratificazione personale. Inoltre, durante il weekend, si registra un incremento di pasti consumati fuori casa e takeaways. Ancora più interessante è l’evoluzione della tendenza di consumare bevande alcoliche in club, bar o ristoranti che, tra il 2021 e il 2022, ha visto un aumento notevole, passando da un 15% a un 25%, con picchi del 40% in Spagna e in Italia. Sostenibilità, fattore imprescindibile per rimanere nell’arena – La sostenibilità è ormai un fattore abilitante per competere nell’arena dei prodotti di largo consumo. Il fenomeno della maggiore attenzione dei consumatori alla sostenibilità è in parte dovuto a una nuova responsabilità sociale aziendale, ma è anche una conseguenza della sensibilizzazione verso il tema da parte di un numero crescente di consumatori. La crescente attenzione dei consumatori verso le tematiche di sostenibilità ha spinto l’industria ad adottare pratiche più sostenibili nei processi produttivi e nei prodotti stessi. Gli esercenti considerano quindi la sostenibilità nella loro offerta, utilizzando ingredienti a basso impatto ambientale o adottando pratiche socialmente responsabili. Tuttavia, si evidenzia ancora una discrepanza tra le intenzioni d’acquisto dei consumatori (prodotti sostenibili) e ciò che viene effettivamente comprato (prodotti meno sostenibili a prezzi più convenienti).Delivery e consegne a domicilio, l’era della normalizzazione – Il severo lock-down pandemico ha dato una fortissima accelerazione allo sviluppo di modelli di “Food e Grocery Delivery”: negli ultimi 3 anni si è verificato un notevole sviluppo di piattaforme con servizi di consegna a domicilio, con una crescita a valore significativa di 2-3x volte da 1,5B€ a 4,0B€ tra il 2019 e il 2021. Con la ripresa delle abitudini di consumo fuori casa – in Italia, come nel resto d’Europa – questo fenomeno sta rallentando. Tuttavia, nonostante questa normalizzazione, nel 2022, quasi 4 consumatori italiani su 10 hanno usufruito dei servizi di consegna a domicilio. Per quanto riguarda il segmento specifico del food delivery, il mercato italiano è presidiato da 4 grandi player che presidiano circa il 95% del mercato totale: le barriere all’ingresso per eventuali nuovi player sono quindi considerevoli.”Consolidamento e digitalizzazione sono altri temi da anni fortemente ricorrenti nel settore, ma che sinora non hanno ancora trovato realizzazione né prevediamo possano trovarla – spiega Gennara – nel breve periodo secondo la maggior parte degli operatori intervistati. Per quanto riguarda il primo tema, nonostante le complessità del contesto macro-economico finora non abbiamo osservato, nel settore, un tasso di chiusure particolarmente elevato né tra i punti vendita né tra i distributori del canale Horeca. La filiera si è dimostrata resiliente, grazie alla caratteristica dei family business che la contraddistingue. Gli esperti concordano che nel lungo periodo vi sarà la tendenza all’aumento di piccole (qualche decina di punti vendita) e grandi catene, ma nel breve periodo non si prevedono cambiamenti sostanziali, poiché gli esercizi indipendenti rimangono saldamente parte integrante del tessuto del fuori casa, risultando particolarmente elastici nell’adattamento”.”Per far fronte all’attesa turbolenza nel settore del fuori casa e affrontare il potenziale riassetto competitivo che interesserà questo mondo, i principali attori dell’industria – conclude Iardella – devono lavorare su tre aree fondamentali: offrire un’esperienza di consumo ben definita, adottare una gestione più consapevole del conto economico del locale e accogliere la sostenibilità come pre-requisito per competere”. LEGGI TUTTO