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    Spagna, inflazione luglio confermata in crescita al +2,7% su anno

    (Teleborsa) – Confermata mista l’inflazione in Spagna nel mese di luglio 2025. Secondo l’ufficio statistico spagnolo INE, l’indice dei prezzi al consumo ha segnato una decrescita dello 0,1% su mese, uguale alla stima preliminare. A giugno i prezzi avevano registrato un +0,7%.Su base annua, si rileva una crescita del 2,7%, uguale alla prima lettura e dopo il +2,3% di giugno.L’inflazione armonizzata registra una variazione positiva del 2,7% annuale, contro il +2,3% del mese precedente. Su base mensile, il dato segna un -0,3% (rivisto dal -0,4% preliminare) dopo il +0,7% di giugno. LEGGI TUTTO

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    Germania, i prezzi all’ingrosso calano inaspettatamente a luglio su mese

    (Teleborsa) – I prezzi di vendita nel commercio all’ingrosso in Germania sono aumentati dello 0,5% a luglio 2025 rispetto a luglio 2024. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il tasso di variazione è stato dello +0,9% a giugno 2025 e dello +0,4% a maggio 2025. L’Ufficio federale di statistica (Destatis) segnala inoltre che i prezzi all’ingrosso a luglio 2025 sono leggermente diminuiti dello 0,1% rispetto a giugno 2025, contro attese degli analisti per un +0,2%.La ragione principale dell’aumento annuo dei prezzi all’ingrosso (totali) a luglio 2025 è stata l’aumento dei prezzi di generi alimentari, bevande e tabacco, con prezzi medi in aumento del 3,5% rispetto a luglio 2024 (-0,6% rispetto a giugno 2025). I prezzi all’ingrosso, in particolare di caffè, tè, cacao e spezie, sono stati notevolmente più alti rispetto all’anno precedente (+16,0%), ma sono diminuiti del 6,2% rispetto a giugno 2025. Anche i prezzi di zucchero, dolciumi e prodotti da forno sono aumentati su base annua (+15,0%) e sono aumentati dello 0,8% rispetto al mese precedente. Prezzi notevolmente più elevati su base annua sono stati registrati anche per carne e prodotti a base di carne (+9,4%), animali vivi (+8,4%) e latte, prodotti lattiero-caseari, uova, grassi e oli commestibili (+7,3%). Rispetto a giugno 2025, i prezzi degli animali vivi sono diminuiti del 2,4%, quelli di latte, prodotti lattiero-caseari, uova, grassi e oli commestibili dello 0,4% e carne e prodotti a base di carne dello 0,1%.Anche i prezzi all’ingrosso di minerali non ferrosi, metalli non ferrosi e semilavorati in metallo non ferroso hanno registrato un aumento significativo su base annua (+17,6%). Rispetto a giugno 2025, tuttavia, sono diminuiti dell’1,5%.I prezzi all’ingrosso dei combustibili solidi e dei prodotti petroliferi (-5,7%) sono stati inferiori rispetto a luglio 2024, ma sono aumentati del 2,0% rispetto a giugno 2025. LEGGI TUTTO

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    Germania, inflazione luglio confermata stabile al 2%

    (Teleborsa) – Si mantiene stabile l’inflazione in Germania a luglio 2025. Lo segnalano i dati pubblicati dall’ufficio statistico federale Destatis, in linea con i dati di fine mese, che indicavano un incremento del 2% su base annua, rispetto al 2% rilevato nel mese precedente.Su base mensile, si registra una crescita dello 0,3%, uguale alla stima preliminare, dopo il dato in invariato di giugno.Quanto all’inflazione armonizzata, ha registrato una crescita dello 0,4% su mese (come la stima iniziale) e un aumento dell’1,8% su anno (come il dato preliminare). LEGGI TUTTO

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    Giappone, prezzi alla produzione salgono più delle attese a luglio

    (Teleborsa) – Aumentano leggermente più delle attese i prezzi alla produzione in Giappone nel mese di luglio 2025. Secondo la Bank of Japan, i prezzi di fabbrica hanno registrato un incremento del 2,6% su base annua, contro il +2,9% del mese precedente. Le attese erano per una crescita del 2,5%.Su base mensile, i prezzi all’industria hanno registrato una variazione positiva pari a +0,2%, dopo il -0,1% del mese precedente e contro il +0,2% atteso.I prezzi import hanno segnato una crescita dell’1,1% su base mensile e un calo del 5,1% su base tendenziale. I prezzi export sono aumentati dello 0,3% su base mensile e un calo dell’1,1% su base annuale. LEGGI TUTTO

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    Ex Ilva, firmata intesa su decarbonizzazione

    (Teleborsa) – È stata firmata al ministero delle Imprese da tutte le amministrazioni nazionali e locali l’intesa sulla decarbonizzazione degli impianti dell’ex Ilva di Taranto. È quando si apprende da fonti del Mimit.Questa mattina proprio in vista della riunione sull’accordo di programma , il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano hanno avuto un incontro al ministero per cercare “una soluzione condivisa per offrire certezze ai lavoratori e alle imprese dell’indotto e una prospettiva concreta di piena decarbonizzazione e di rilancio produttivo del sito siderurgico di Taranto”.Governo, Regione Puglia ed enti locali si rivedranno dopo il 15 settembre per “valutare la possibile localizzazione degli impianti di preridotto (DRI)” si legge nella bozza di accordo sulla decarbonizzazione della Ex-Ilva di Taranto firmata al Mimit. Nell’accordo si stabilisce che le parti “si impegnano a convocare una nuova riunione del tavolo in data successiva al 15 settembre – termine ultimo per la presentazione di offerte vincolanti – per esaminare le prime evidenze della Procedura e valutare la possibile localizzazione degli impianti di preridotto (DRI) utili per l’approvvigionamento dei forni elettrici presso lo stabilimento ex ILVA di Taranto, a partire dall’impianto già previsto con il FSC (ex PNRR), qualora sia possibile assicurare il necessario approvvigionamento energetico” LEGGI TUTTO

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    LMDV Hospitality diventa partner premium dell’AS Monaco per tre stagioni

    (Teleborsa) – La squadra di calcio AS Monaco e LMDV Hospitality, controllata da LMDV Capital e proprietaria del marchio Twiga, hanno siglato una collaborazione fino al 2028. La partnership darà risalto anche ad Acqua Fiuggi, lo storico marchio italiano di acqua minerale acquisito da LMDV Capital. Grazie a questo accordo, LMDV Hospitality, gruppo italiano specializzato nella gestione di strutture di lusso che combinano gastronomia, intrattenimento ed esperienze lifestyle, diventa partner premium dell’AS Monaco per le prossime tre stagioni.Il marchio Twiga, punto di riferimento nell’ospitalità di lusso nel Principato, con diversi ristoranti e club lounge in Europa (Versilia, Baia Beniamino e Porto Cervo), sarà ora presente sulla divisa da allenamento della squadra professionistica, sui campi del Performance Center e nelle aree VIP dello Stade Louis-II.Acqua Fiuggi, storico marchio italiano di acqua minerale premium le cui origini risalgono al XIII secolo e acquisito da LMDV Capital nel 2024, vedrà il suo logo sulle maglie delle squadre amatoriali dell’AS Monaco. Le sue bottiglie saranno inoltre presenti alle conferenze stampa dell’AS Monaco e nelle aree hospitality del Club durante le partite casalinghe.”Monaco è molto più di un luogo: è casa nostra – ha detto Leonardo Maria Del Vecchio, Presidente di LMDV Capital – Con Twiga e Vesta, portiamo avanti la nostra visione di ospitalità: energia, eleganza e qualità senza compromessi. Più che una semplice sponsorizzazione, la partnership con l’AS Monaco è un impegno a lungo termine nei confronti del Principato e della sua comunità”.LMDV Hospitality Group è nato dalla fusione tra Triple Sea Food e Twiga. Triple Sea Food, lanciato nel 2022, comprende i ristoranti Vesta, Casa Fiori Chiari e Trattoria del Ciumbia, tutti inizialmente aperti a Milano e poi estesi ad altre destinazioni come Portofino e Marina di Pietrasanta. Nel febbraio 2025, LMDV ha acquisito il 100% del Gruppo Twiga, che comprende locali come Twiga Montecarlo, Twiga Versilia, Twiga Baia Beniamin e Twiga Porto Cervo. LEGGI TUTTO

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    Gruppo BCC Iccrea, utile semestrale stabile. Nuove erogazioni di credito +14%

    (Teleborsa) – Il Gruppo BCC Iccrea, il maggior gruppo bancario cooperativo italiano, ha chiuso il primo semestre 2025 con un margine di intermediazione di 2.856 milioni di euro (-4,4% sullo stesso periodo del 2024) e un margine di interesse pari a 2.013 milioni di euro (-8,5%). Andamento positivo per le commissioni nette pari a 713 milioni di euro (+4,8% a/a).I costi operativi sono risultati pari a 1.570 milioni di euro (-0,4% a/a); il rapporto cost/income di Gruppo si è attestato al 55,0% (52,7% a fine giugno 2024). Le rettifiche nette per rischio di credito sono risultate pari a 67 milioni di euro (179 milioni di euro a fine giugno 2024), con un costo del credito annualizzato pari a circa 14 bps. L’utile netto di periodo è stato pari a 1.053 milioni di euro, -0,2% rispetto a giugno 2024.I finanziamenti netti a clientela si sono attestati a 97 miliardi di euro (+3,7% rispetto a fine dicembre 2024). Tale andamento è stato sostenuto anche dalle nuove erogazioni di credito avvenute nel corso del semestre, pari a circa 9,3 miliardi di euro (+14% a/a). Nuovi clienti acquisiti: +135.000L’incidenza dei crediti deteriorati si è mantenuta su livelli estremamente confortanti e stabili rispetto a fine 2024, con un NPL ratio lordo al 3,1% (3,1% a fine dicembre 2024) e un NPL ratio netto allo 0,8% (0,8% a fine dicembre 2024). Il coverage ratio del totale dei crediti deteriorati è rimasto particolarmente elevato e pari al 74,3% (73,8% a fine dicembre 2024) pur considerando l’elevata componente di crediti non performing assistiti da garanzie reali e la sempre più contenuta quota di sofferenze in portafoglio (meno di 1/3 del totale portafoglio deteriorati).Le attività finanziarie totali si sono attestate a 56,5 miliardi di euro (56,2 miliardi di euro a fine dicembre 2024). La raccolta diretta ha raggiunto i 139,9 miliardi di euro (+2,0% rispetto a fine dicembre 2024). Il rapporto tra impieghi e raccolta diretta (loan to deposit ratio) si è posizionato al 69,3% (68,2% a fine dicembre 2024).Al 30 giugno 2025, il CET1 ratio è stato pari a 25,2% e il TC ratio pari a 25,7%. Con riferimento alla posizione di liquidità, al 30 giugno 2025, l’indice LCR (Liquidity Coverage Ratio) è stato pari al 288% (281% a fine dicembre 2024), e il NSFR (Net Stable Funding Ratio) al 160% (158% a fine dicembre 2024). Infine, alla stessa data, le riserve di liquidità immediatamente disponibili ammontavano a 42,8 miliardi di euro (42,2 miliardi di euro a fine dicembre 2024). LEGGI TUTTO

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    UE, dazi sui prodotti farmaceutici colpiranno più duramente l’Irlanda. Impatto su aziende varierà

    (Teleborsa) – Il surplus commerciale dell’UE con gli Stati Uniti per i prodotti farmaceutici e i prodotti chimici organici (farmaci in senso lato) è aumentato notevolmente nell’ultimo decennio, raggiungendo gli 80,8 miliardi di euro (lo 0,5% del PIL dell’UE) nel 2024, trainato principalmente da Irlanda e Germania. È quanto emerge da un report di Morningstar DBRS sul tema.Il surplus commerciale nel settore farmaceutico in senso lato ha rappresentato circa il 41% del surplus commerciale totale dell’UE con gli Stati Uniti. Il surplus commerciale bilaterale nel settore farmaceutico in senso lato è quintuplicato tra il 2014 e il 2024. Le esportazioni farmaceutiche dell’UE verso gli Stati Uniti sono aumentate del 269% nell’ultimo decennio, trainate dall’aumento dei prezzi dei farmaci – che suggerisce una specializzazione in prodotti di alta qualità – e, in misura minore, da maggiori volumi di esportazione.Nel 2024, le esportazioni farmaceutiche in senso lato dell’UE verso gli Stati Uniti ammontavano a 136,3 miliardi di euro e i prodotti farmaceutici rappresentavano il principale gruppo di esportazioni dall’UE verso gli Stati Uniti, rappresentando il 19,7% del totale delle merci esportate oltreoceano. Includendo i prodotti chimici organici, la percentuale sale al 25,6%. In termini nominali, le esportazioni di prodotti farmaceutici generici verso gli Stati Uniti sono dominate dall’Irlanda (39,4%), seguita da Germania (22,0%), Belgio (13,9%) e Italia (7,7%). Il ruolo sproporzionato dell’Irlanda, rispetto alle dimensioni della sua economia, è spiegato dalla decisione delle grandi multinazionali statunitensi del settore di produrre e ospitare la propria proprietà intellettuale nel Paese.Il 27 luglio 2025, la Commissione europea e le autorità statunitensi hanno raggiunto un accordo politico sui parametri chiave delle relazioni commerciali e tariffarie UE-USA. Vi è ancora incertezza sui dettagli definitivi dei dazi farmaceutici per le esportazioni UE verso gli Stati Uniti, data la diversa formulazione utilizzata dall’amministrazione Trump e dalla UE in merito.Morningstar DBRS prevede che l’imposizione di dazi statunitensi sui prodotti farmaceutici inciderà sui volumi delle esportazioni UE, sull’attività e sugli investimenti nel settore, nonché sui flussi di entrate fiscali. L’Irlanda sarebbe di gran lunga il Paese più esposto ai dazi farmaceutici, seguita da Belgio, Germania e Finlandia. Danimarca e Slovenia, con limitate esportazioni bilaterali di prodotti farmaceutici verso gli Stati Uniti, subiranno probabilmente gli effetti di ricaduta sui loro ampi settori farmaceutici.Per le grandi aziende farmaceutiche che operano in diverse aree geografiche, modifiche significative ai dazi commerciali che incidono sulle dinamiche commerciali potrebbero rappresentare sfide significative per la gestione della supply chain, con impatti sulla disponibilità di prodotti o materie prime, nonché pressioni sui margini operativi.”Nonostante i maggiori rischi associati ai futuri dazi farmaceutici o ad altre misure non tariffarie, prevediamo che l’impatto sul credito dei Paesi dell’UE rimarrà gestibile e continueremo a valutarne le implicazioni economiche e fiscali nel tempo – ha affermato Javier Rouillet, Senior Vice President, Morningstar DBRS, Global Sovereign Ratings – L’Irlanda è di gran lunga il Paese dell’UE con la maggiore esposizione ai dazi farmaceutici; tuttavia, la dinamica economia irlandese e la solida base di partenza delle sue finanze pubbliche contribuiranno a mitigare l’impatto sul profilo creditizio”.”L’impatto finale sui profili di rischio di credito a lungo termine della maggior parte delle aziende farmaceutiche sarebbe in gran parte determinato da fattori idiosincratici e dalla relativa solidità finanziaria delle aziende”, ha osservato Vikas Munjal, Vicepresidente, Corporate Ratings. LEGGI TUTTO