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    Auto, MIT: 139.390 immatricolazioni a maggio, -0,16% in un anno

    (Teleborsa) – Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti comunica che a maggio 2025 sono state immatricolate 139.390 autovetture a fronte delle 139.612 iscrizioni registrate nello stesso mese dell’anno precedente, pari ad una diminuzione dello 0,16%. I trasferimenti di proprietà sono stati 466.760 a fronte di 482.765 passaggi registrati a maggio 2024, con una diminuzione del 3,32%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 606.150, ha interessato per il 23% vetture nuove e per il 77% vetture usate. Le immatricolazioni rappresentano le risultanze dell’Archivio Nazionale dei Veicoli al 31.05.2025, mentre i dati relativi ai trasferimenti di proprietà si riferiscono alle certificazioni rilasciate dagli Uffici della Motorizzazione nel mese di maggio 2025.Il mercato italiano dell’auto è “sostanzialmente in linea con quello dell’intera Unione Europea” e “in stagnazione resterà quantomeno nel breve periodo dato che l’acquisizione degli ordini nel mese scorso è stata bassa per il 97% dei concessionari interpellati, mentre il livello delle giacenze di auto nuove presso le concessionarie è stato alto per il 45% degli e l’affluenza di visitatori nelle show room è stata bassa per il 95% – spiega il Centro Studi Promotor sulla base dell’indagine effettuata tra i concessionari –. Nel prossimo futuro, se nulla succede, la prospettiva italiana resta quella della stagnazione se non addirittura di una ulteriore diminuzione dei volumi di vendita. Il quadro dell’intera Unione Europea è sostanzialmente in linea con quello italiano e non si vede come e quando si potrà ritornare ai livelli ante-pandemia che, peraltro, sono stati già raggiunti e superati nel resto del mondo”. Il presidente ricorda che “Nessuna misura significativa – commenta il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano – è stata finora annunciata dalla Ue se non la decisione di spalmare su tre anni le multe irrogate dalla stessa Ue per costringere le case automobilistiche a seguire i suoi diktat. Per salvare l’auto europea dalla catastrofe incombente il primo problema da risolvere sia come salvare l’auto europea dall’Unione Europea e dalle sue politiche ispirate non all’ambientalismo razionale, ma all’ambientalismo ideologico”.”Il sostanziale pareggio con maggio dello scorso anno esprime la fotografia di un mercato poco frizzante, in cui gli acquisti da parte delle famiglie sono tendenzialmente al ribasso, con un significativo sostegno alle immatricolazioni da parte del noleggio ed un non trascurabile contributo delle reti concessionarie con i propri km 0 – spiega Massimo Artusi, presidente di Federauto, Federazione dei concessionari auto –. Il rapporto quotidiano con il mercato ci rende partecipi dello stato di disagio del cliente che, oltre ad essere condizionato dalla propria capacità di spesa, certamente è condizionato dal clima di incertezza generale e specifica per il settore. Lungi da una chiara definizione del tema dazi, resta la spada di Damocle del Piano di azione per l’Automotive, inflessibilmente indirizzato alla conversione verso l’elettrico. Questa situazione non facilita le scelte del cliente. In questo contesto non crediamo funzionale la misura proposta nell’ambito della revisione del Pnrr, consistente in un programma di rottamazione delle auto che prevede la cessione di un veicolo termico e la sua sostituzione con un veicolo elettrico di nuova acquisizione. Abbiamo già visto che la politica degli incentivi non sempre premia e comunque genera volumi aggiuntivi non rilevanti specie se circoscritti a una sola tecnologia come imposto dalle regole europee. Restiamo dell’idea che il nostro mercato abbia bisogno di interventi strutturali, con risorse destinate alla revisione del regime fiscale delle auto aziendali, che potrebbe offrire un nuovo spazio di mercato utile anche al processo di rinnovo del parco, grazie al più veloce tasso di ricambio”.”La transizione verso l’elettrico continua a procedere troppo lentamente: le auto Bev raggiungono a maggio una quota del 5,1%, in aumento rispetto al 4,8% di aprile e al deprimente 3,6% dello stesso mese del 2024, fortemente penalizzato dalla lunga attesa degli incentivi – sottolinea l’Unrae –. Anche le Phev crescono al 6,4% contro il 5,7% di aprile e il 3,3% del maggio precedente. Complessivamente, le ecv arrivano all’11,5% del mercato, ma si è ancora lontani da uno sviluppo organico e sostenuto della mobilità a zero o bassissime emissioni. In questo scenario, lo scorso 19 maggio il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) ha annunciato, in modo del tutto inaspettato, la destinazione di 597,3 milioni di euro ad un nuovo programma per l’acquisto di veicoli a zero emissioni, utilizzando le risorse inizialmente destinate alla realizzazione di infrastrutture di ricarica pubblica. Si è trattato di un’operazione non condivisa con la filiera e soprattutto ancora priva di indicazioni chiare, per quanto concerne attuazione e tempistica. Un annuncio che ora rischia di paralizzare il mercato e generare ulteriore incertezza per consumatori e operatori. È pertanto essenziale che il programma venga immediatamente definito e reso operativo, verificando allo stesso tempo la possibilità di modificare i numerosi vincoli attualmente presenti (rottamazione, Isee, residenza in aree funzionali, microimprese) che rischiano di compromettere la piena efficacia del provvedimento”. “Ci troviamo davanti ad una nuova occasione mancata: sarebbe stato forse più opportuno impiegare le risorse disponibili sulla revisione della fiscalità delle auto aziendali, che da anni penalizza le imprese italiane. È quanto mai urgente l’introduzione di un sistema premiale legato alle emissioni, intervenendo su detraibilità Iva, deducibilità dei costi e periodo di ammortamento, considerata la scadenza della Delega fiscale fra meno di tre mesi”, commenta Michele Crisci, presidente dell’Unrae. “Dopo le contenute variazioni positive di marzo e aprile, il mercato auto italiano di maggio risulta stabile (-0,2%), penalizzato da un giorno lavorativo in meno rispetto allo stesso mese del 2024 (21 giorni contro 22) – afferma Roberto Vavassori, presidente di Anfia –. Si conferma quindi in lieve flessione (-0,5%) il cumulato dei primi cinque mesi dell’anno, un 2025 dai volumi piuttosto deboli.Guardando al mercato per segmenti, anche a maggio prosegue la crescita costante dei SUV, +6,7% e 57,4% di quota, mentre sul fronte delle alimentazioni mantengono il trend positivo sia le vetture elettriche (BEV) – con una crescita del 40,8%, ma con quoteancora deboli sia nel mese che nel cumulato (5,1%) – che le ibride plug-in (PHEV), a +52,3%; bene anche il rialzo registrato da vetture mild e full hybrid, che aumentano del 12,1% nel mese. In questo contesto, l’annuncio dei nuovi incentivi per i veicoli a zero emissioni previsti dal Mase rappresenta un elemento positivo e inaspettato per il mercato, che potrebbe conferire una nuova spinta alla domanda di vetture BEV, sebbene con il vincolo della rottamazione dei vecchi veicoli e dell’appartenenza a due fasce Isee. La misura prevede uno stanziamento di circa 600 milioni di euro, derivanti dalla rimodulazione di risorse finanziarie del PNRR originariamente destinate allo sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica che, purtroppo, sono rimaste inutilizzate. È importante che il relativo decreto attuativo del Mase venga pubblicato in tempi brevi per evitare l’effetto attesa che rischia di bloccare il mercato. Inoltre, è fondamentale che la misura chiarisca il perimetro dei beneficiari il prima possibile, vista la limitazione territoriale per persone fisiche residenti in aree urbane funzionali, aree non precisamente definite e di cui non esiste ancora un elenco”.Analizzando nel dettaglio le immatricolazioni per alimentazione, le autovetture a benzina – rileva l’Anfia – vedono il mercato di maggio in calo del 19,6%, con una quota di mercato al 25,9%; allo stesso modo, le diesel calano del 28,6%, con una quota al 10,3%. Nel cumulato dei cinque mesi, le immatricolazioni di auto a benzina registrano una flessione del 15,4% e le delle auto diesel calano del 31,7%, rispettivamente con quote di mercato del 26,6% e del 10,1%. Le autovetture mild e full hybrid aumentano del 12,1% nel mese,con una quota del 44,8%; nel cumulato crescono invece del 14,4%, con una quota del 44,6%. Le immatricolazioni di autovetture ricaricabili (BEV e PHEV) aumentano del 46,3% a maggio e rappresentano il 10% del mercato del mese (a maggio 2024 era del 6,8%); nel cumulato incrementano del 56,7% e hanno una quota del 9,7% (in aumento di 3,5 punti percentuali rispetto ai primi cinque mesi del 2024). Nel dettaglio, le auto elettriche (BEV) hanno una quota del 5,1% sia nel mese che nel cumulato; le vendite incrementano del 40,8% a maggio e del 70,4% nel cumulato. Le ibride plug-in aumentano del 52,3% a maggio e del 43,9% nel cumulato. Esserappresentano il 4,9% delle immatricolazioni del singolo mese e il 4,6% del totale da inizio anno. Infine, le autovetture a gas rappresentano il 9% dell’immatricolato di maggio, interamente composto da autovetture GPL (che sono in crescita: +36,1% nel mese). Nelcumulato, le immatricolate a gas (considerate anche le auto a metano, che quest’anno sono scomparse dal mercato) calano dell’1,1%. Nei primi cinque mesi 2025, le alimentate a gas costituiscono l’8,9% del mercato. Nel cumulato dei cinque mesi, Fiat Panda, Jeep Avenger e Fiat 600 occupano, rispettivamente, la prima, quinta e sesta posizione tra le autovetture mild/full hybrid. Ottava Peugeot 208, nona Peugeot 3008. Tra le dieci PHEV più immatricolate, a rappresentare il Gruppo Stellantis c’è Jeep Renegade in nona posizione, mentre, tra le elettriche, Citroen C3 si trova al secondo posto e Jeep Avenger risulta il quinto modello più venduto. Leapmotor, con il modello T03, si trova invece all’ottavo posto, seguito da Fiat 500 al nono.In riferimento al mercato per segmenti, nel mese di maggio utilitarie e superutilitarie rappresentano il 29% dell’immatricolato, con volumi in calo del 12% rispetto a quelli di maggio 2024, mentre nei cinque mesi calano del 5,7% a fronte di una quota del 32,4%. Il modello più venduto della categoria rimane Fiat Panda. Del Gruppo Stellantis si trovano nella top ten del cumulato anche Citroen C3 al terzo posto, Peugeot 208 al quarto e Opel Corsa al settimo. Le auto dei segmenti medi hanno una quota del 9% a maggio, con un mercato in calo del 10,5% rispetto allo stesso mese del 2024. Nel cumulato, i segmenti C, D ed E hanno una market share del 9,3% (-8,8%). In classifica, a rappresentare il Gruppo Stellantis, si trova al sesto posto la Peugeot 308. I SUV hanno una quota di mercato pari al 57,4% nel mese, con volumi in crescita del 6,7% rispetto a maggio 2024. Nel dettaglio, i SUV piccoli rappresentano il 12,7% del mercato del mese (+21,6% rispetto a maggio 2024), i SUV compatti rappresentano il 27,4% (-3,8%), i SUV medi hanno una quota del 10,5% (+6,5%), mentre le vendite di SUV grandi sono il 6,8% del totale (+35,8%). Il 26,5% dei SUV venduti nel mese di maggio è di unbrand del Gruppo Stellantis. Nel cumulato, i SUV risultano in aumento del 3,3% e detengono una quota del 54,9%. Continua l’ottima performance di Jeep Avenger, prima nella top ten dei SUV piccoli. Il Gruppo Stellantis è presente nella top ten con Fiat 600 al terzo posto, Alfa Romeo Junior al quinto e Opel Mokka al settimo. Tra i SUV compatti, Peugeot 2008 è la sesta auto più venduta del segmento. Alfa Romeo Tonale, tra i SUV medi, chiude i primi cinque mesi dell’anno al quinto posto. In top ten anche la Peugeot 3008, al terzo posto. Tra i SUV grandi, Peugeot 5008 si trova al sesto posto della top ten. Sempre marginale la quota di Monovolumi e Multispazio (2% di market share nel mese e 1,9% nel cumulato, in crescita rispettivamente del 7,1% e del 20,8%).Il Gruppo Stellantis, nel complesso, totalizza nel mese 39.120 immatricolazioni (-8%), con una quota di mercato del 28,1%.Nei primi cinque mesi dell’anno, le immatricolazioni complessive ammontano a 217.293 unità (-8%), con una quota di mercato del 30,1%.Sono quattro i modelli del Gruppo Stellantis nella top ten di maggio, con Fiat Panda stabile in testa alla classifica (8.535 unità), seguita, al secondo posto, da Jeep Avenger (4.717) e, al terzo, da Peugeot 208 (3.731), che recupera due posizioni rispetto al meseprecedente. Infine, al nono posto si colloca Citroen C3 (2.836).Il mercato di DR Automobiles, coi suoi marchi DR, EVO, Sportequipe e ICH-X registra una crescita del 4,7% nel mese e dell’1,3% nel cumulato. Il Costruttore molisano costituisce l’1,9% del mercato di maggio e l’1,6% nei primi cinque mesi del 2025.Per finire, il mercato dell’usato totalizza 466.760 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari a maggio 2025, il 3,3% in meno rispetto a maggio 2024. Nei primi cinque mesi del 2025, i trasferimenti di proprietà sono 2.427.774, in crescita del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2024. LEGGI TUTTO

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    Province: da Mit piena disponibilità a ripristinare risorse per 2025

    (Teleborsa) – Si è svolto oggi presso la sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’incontro convocato dal vicepresidente del Consiglio e ministro Matteo Salvini con i rappresentanti del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), dell’Unione delle Province d’Italia (UPI) e dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI).Il MIT – si legge in una nota – ha espresso piena disponibilità a ripristinare le risorse sul programma di spesa per le manutenzioni stradali per l’anno 2025 in vista della fase di conversione del Decreto Infrastrutture.È stato evidenziato che gli enti locali dovranno rispettare scadenze tassative per dimostrare l’effettiva capacità di spesa, al fine di evitare che tali risorse vadano perdute. LEGGI TUTTO

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    PIL Brasile: FMI migliora stime di crescita

    (Teleborsa) – Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha migliorato le stime di crescita del Brasile per il 2025 portandole dal 2% dell’ultimo outlook di aprile al +2,3% pubblicato oggi al termine di una missione tecnica sulla base dell’Articolo IV dello statuto dell’organizzazione.L’Fmi prevede inoltre che l’inflazione raggiungerà il 5,2% entro la fine del 2025 (contro il 5,3% stimato ad aprile), per poi convergere gradualmente verso l’obiettivo del 3% fissato dalla Banca Centrale entro la fine del 2027. Secondo l’istituzione di credito multilaterale la crescita del Brasile si attesterà nel medio termine al 2,5% “sostenuta dalla normalizzazione della politica monetaria e da fattori strutturali favorevoli, come l’attuazione della riforma dell’IVA e la maggiore efficienza e accelerazione della produzione di idrocarburi”. LEGGI TUTTO

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    Dl Pnrr, via libera finale Camera: diventa legge

    (Teleborsa) – Con 155 voti favorevoli, 78 voti contrari e 4 astenuti via libera finale della Camera dei deputati al ddl di conversione in legge del decreto Pnrr.Il provvedimento, sul quale a metà giornata il governo aveva incassato la questione di fiducia, è stato approvato in seconda lettura senza modifiche rispetto al testo approvato dal Senato e diventa quindi legge. Il decreto sarebbe scaduto il 6 giugno.Il dl introduce una serie di disposizioni per l’attuazione delle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza nella missione ‘Istruzione e ricerca’ e per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026. LEGGI TUTTO

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    Energia, Pichetto Fratin: “Siamo in transizione verso un nuovo modello”

    (Teleborsa) – “Siamo in transizione da un modello di economia, di utilizzo delle energie, di emissioni verso un nuovo modello. Ci siamo resti conto che dobbiamo diminuire le emissioni, quindi quella che viene definita l’azione di mitigazione, e dall’altra parte dobbiamo adattare il nostro modo di vivere, i nostri territori, e quello è l’adattamento al cambiamento climatico, e quindi a un nuovo modello di viverlo”. È quanto ha affermato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin a margine del convegno “Il futuro è ancora verde? A che punto è la transizione ecologica?” organizzato da Il Tempo all’Ara Pacis, a Roma. “La questione è europea ed è nazionale – ha detto Pichetto Fratin parlando delle strategie per diminuire il costo dell’energia–.Nnoi per decenni non abbiamo avuto il nucleare, ci siamo affidati al gas, e la riconversione ad altre fonti energetiche, anche creando un mix, non la si fa con un decreto da un giorno all’altro. Va fatto un accompagnamento del gas: man mano abbandoneremo alcune fonti di produzione energetica, tipo il carbone. Si tratta di andare verso le energie più pulite, fotovoltaico e eolico, che però sono intermittenti, il fotovoltaico funziona di giorno, l’eolico funziona di notte, funziona quando c’è il vento, e quindi è necessario avere gli accumuli per la notte, ed è un percorso che durerà qualche anno, il primo obiettivo è il 2030 nel ribaltare il rapporto attuale. Oggi abbiamo i due terzi dell’energia che provengono dal fossile e un terzo delle rinnovabili, dobbiamo arrivare al 2030 ad vere almeno i due terzi da rinnovabili e un terzo da fossile. Questo è il primo obiettivo. Il percorso per arrivare al net zero al 2050 – che vuol dire a questo punto aver fatto il goal, aver raggiunto l’obiettivo – richiede anche nuove forme di produzione tra cui io aggiungo il nucleare nuova generazione. LEGGI TUTTO

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    Tornitura Show, IEG: dal 5 al 7 giugno 2025 a Vicenza 100 espositori da tutta Italia

    (Teleborsa) – Tornitura Show torna in scena dal 5 al 7 giugno 2025 al quartiere fieristico di IEG di Vicenza per la sua terza edizione. Si conferma come l’unico evento in Italia interamente dedicato al mondo della tornitura, e quest’anno si presenta con una proposta ancora più ampia, concreta e mirata. Saranno oltre 100 gli espositori presenti al Padiglione 7. “Si tratta – spiega IEG in una nota – di una manifestazione verticale per definizione, capace di mettere in connessione tutte le anime della filiera, dai costruttori di macchine e accessori alle tornerie specializzate, fino a fornitori, clienti, innovatori e partner strategici. Tornitura Show si conferma quindi un punto di riferimento per il settore, grazie anche alla qualifica di fiera di rilevanza internazionale”.Il salone riunisce differenti protagonisti, dal mondo aerospace all’automotive, dal medicale all’energia, passando per le minuterie di precisione e la tornitura pesante. L’obiettivo però è quello raccontare e valorizzare l’eccellenza della manifattura italiana, offrendo uno spazio concreto dove innovazione e competenze si confrontano. “I feedback che ho ricevuto in questi anni e i numeri della manifestazione parlano chiaro: l’alto tasso qualitativo degli addetti ai lavori, dei professionisti e degli uffici acquisti in visita testimonia l’assoluta validità del format – ha dichiarato Giacomo Barca, organizzatore della manifestazione –. Le aziende presenti ricevono numerose visite e richieste da parte di buyer nazionali e responsabili acquisti dei principali player di settore, manifestando la loro piena soddisfazione”.Durante le tre giornate, si terranno convegni e workshop gratuiti, con contenuti pensati per chi ogni giorno affronta le sfide della gestione aziendale. Si parlerà di nuove opportunità per le imprese: l’industria 4.0, la sostenibilità ambientale, l’ingegneria meccanica e le professioni del futuro. Un intenso calendario formativo che si svolgerà nell’area congressuale e vedrà la collaborazione di aziende, Ordini professionali e Associazioni di categoria. Il tema guida di questa edizione sarà “Sfide e opportunità per imprese e consulenti: dalla Twin Transition alla gestione dei nuovi rischi su macchinari e impianti”, un percorso pensato per offrire strumenti concreti a chi opera nel settore. D.F. Edizioni srl, organizzatore dell’evento, ha scelto Vicenza come centro nevralgico per il settore della tornitura, riconoscendone il ruolo strategico. La città è infatti parte di un distretto produttivo altamente specializzato, inserito in un territorio, quello veneto, che da solo rappresenta oltre il 20% della produzione nazionale nella subfornitura meccanica.”Abbiamo scelto Vicenza perché, per posizione geografica e vocazione industriale, è storicamente uno dei territori più preparati e ricettivi all’innovazione”, ha sottolineato Daniela Franzosi, organizzatrice della manifestazione.Tornitura Show è una fiera biennale, che si svolge negli anni dispari, e si alterna a Fresatura Show, la prima manifestazione in Italia interamente dedicata al mondo della fresatura. Due eventi complementari che parlano alleaziende, in un linguaggio concreto, tecnico e orientato al futuro. LEGGI TUTTO

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    USA, aumentano a sorpresa le offerte di posti lavoro in aprile

    (Teleborsa) – Sale il numero di offerte di posti lavoro negli USA ad aprile. È quanto rilevato dal Report JOLTS dell’U.S. Bureau of Labor Statistics americano, che misura le posizioni di lavoro aperte (Job Openings) e le ricerche di personale avviate (recruitment).Ad aprile, le posizioni aperte sono salite a 7,391 milioni dai 7,200 milioni di fine marzo (dato rivisto da un preliminare di 7,192). Il dato si è rivelato superiore alle attese degli analisti, che prevedevano 7,1 milioni.Il numero di assunzioni è rimasto poco mosso a 5,6 milioni, mentre le dimissioni volontarie sono rimaste quasi invariate a 3,2 milioni e i licenziamenti a 1,8 milioni.(Foto: freedomtumz | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Ambiente, ENEA nel progetto europeo da 1,7 milioni per la sostenibilità del settore ittico

    (Teleborsa) – Un settore ittico più competitivo e sostenibile: è l’obiettivo del progetto europeo FISHIMPACT del valore di 1,7 milioni di euro, che vede la partecipazione di dieci istituzioni di 6 paesi dell’area adriatico-ionica, tra cui in Italia, ENEA e lo spin-off CibuSalus, supportati da Assoittica e Gruppo Europeo di Interesse Economico SPES.”Con FISHIMPACT vogliamo sostenere le imprese del settore nell’adottare nuovi standard di sostenibilità ambientale e sociale sia a livello organizzativo sia per i prodotti ittici. In questo contesto la cooperazione tra gli Stati sarà fondamentale per sviluppare strategie comuni di gestione sostenibile, tenendo conto delle specificità geopolitiche e dei diversi contesti giuridici e amministrativi dei paesi coinvolti”, spiega la referente ENEA del progetto, Sara Cortesi, ricercatrice del Laboratorio Strumenti per la sostenibilità e circolarità di sistemi produttivi e territoriali.In particolare, ENEA coordinerà le attività volte ad analizzare lo stato dell’arte delle etichette e delle certificazioni nutrizionali e di sostenibilità utilizzate per i prodotti ittici in Europa e nei paesi IPA, ossia quelli che beneficiano di assistenza preadesione da parte della Ue, come Albania, Montenegro e Bosnia-Erzegovina. Inoltre, a supporto delle PMI della pesca e dell’acquacoltura, ENEA svilupperà uno strumento di autovalutazione multilingue, integrato con una banca dati di buone pratiche che offrirà alle aziende spunti concreti di miglioramento. “Metteremo a punto anche un nuovo modello di comunicazione chiara e trasparente per i consumatori, per evidenziare le caratteristiche ambientali, sociali e nutrizionali dei prodotti ittici venduti. Questo approccio non solo migliorerà la competitività delle imprese, ma potrà anche incentivare abitudini alimentari più salutari e acquisti più responsabili da parte dei consumatori”, continua Cortesi.In generale, il progetto FISHIMPACT mira a sviluppare: un’azione pilota transnazionale per testare lo strumento di autovalutazione con circa 100 aziende ittiche; linee guida per facilitare l’introduzione dei nuovi requisiti di qualità e ambientali; un memorandum d’intesa per la cooperazione internazionale tra i paesi della regione adriatico-ionica coinvolti nel progetto per garantire continuità dei risultati anche nel lungo termine. “Organizzeremo inoltre programmi di formazione specifici su temi chiave come Impronta Ambientale di Prodotto, Analisi del Ciclo di Vita, economia circolare e etichettatura, per trasferire i risultati ottenuti a tutti gli attori della filiera, dalle PMI alle organizzazioni di settore fino ai consumatori e alle amministrazioni”, prosegue Cortesi.Con quasi 300 mila tonnellate di pesce l’anno, Italia, Grecia e Croazia detengono quasi il 30% dell’acquacoltura europea. Nello specifico, nell’area adriatico-ionica più della metà della produzione ittica totale proviene dall’acquacoltura, ovvero dall’allevamento controllato di pesci, molluschi e crostacei, piuttosto che dalla pesca tradizionale in mare. E, tra le varie forme di acquacoltura, la maricoltura è di gran lunga la più rilevante.”Pesca e acquacoltura possono offrire grandi opportunità per lo sviluppo dell’economia blu nell’area adriatico-ionica. Ma – conclude la ricercatrice ENEA – serve una gestione coordinata e sostenibile per non entrare in competizione con altri settori della blue economy, come turismo e trasporto marittimo che solo nel 2021 hanno generato in Europa oltre 1,3 milioni di posti di lavoro e quasi 95 miliardi di euro di valore aggiunto lordo”. LEGGI TUTTO