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    Carburanti, Antitrust: “Tensioni prezzo per eventi internazionali”

    (Teleborsa) – “Le tensioni di prezzo registrate dal 2022 in avanti sono da ricondursi in via preminente a eventi eccezionali di tipo internazionale, rispetto ai quali la possibilità di efficaci interventi Antitrust è giuridicamente difficile da configurare, tantomeno a livello nazionale”. È quanto afferma l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), nelle conclusioni sull’indagine conoscitiva sui prezzi dei carburanti per autotrazione in Italia e la filiera petrolifera. “Sull’andamento dei prezzi al consumo in Italia – prosegue l’authority – hanno influito in modo significativo anche interventi regolatori eccezionali, in particolare l’applicazione di un temporaneo sconto fiscale sui carburanti attraverso la limitazione delle accise applicate (a partire da marzo 2022), e sua successiva eliminazione (da gennaio 2023) Quanto all’andamento complessivo dei margini lordi, a livello aggregato è emerso un significativo aumento della loro variabilità”.”La rete distributiva nazionale, pur a fronte di una certa riqualificazione – aggiunge l’Antitrust –, continua ad essere caratterizzata da un erogato medio più basso rispetto agli altri principali Stati dell’Ue e si riscontrano al suo interno opacità operative che avrebbero agevolato la diffusione di fenomeni di evasione fiscale e corruzione, rilevati dalle istituzioni competenti. Specificamente per la rete autostradale, dove i prezzi dei carburanti risultano sistematicamente più elevati che sulla rete stradale ordinaria – segnala inoltre l’Agcm –, sono emerse criticità in relazione all’attuale modello concessorio, segnatamente le royalty applicate e gli oneri di servizio richiesti ai sub-concessionari: si tratta di condizioni che, tanto più a fronte del trend di diminuzione dei consumi, sono suscettibili di influire sull’efficienza dei servizi e sui prezzi praticati ai consumatori, nonché sulla stessa sosteni bilità economica per gli operatori”. In tale scenario per l’Antitrust è necessario considerare l’utilità di misure sulla trasparenza dei prezzi in quanto pubblicizzare valori medi potrebbe avere effetti sulla concorrenza. “Misure relative alla trasparenza dei prezzi, per quanto da tempo perseguite nel più generale contesto di liberalizzazione delle attività di distribuzione al consumo, vanno attentamente considerate quanto alla loro effettiva utilità e al rapporto costi/benefici – sottolinea l’Antitrust –. In particolare rispetto all’utilizzo degli strumenti di comparazione dei prezzi già esistenti, dalla survey è emerso come alcuni di tali strumenti, in particolare il sito internet ‘Osservaprezzi’, potrebbero essere migliorati per consentire un loro maggior utilizzo. Recenti previsioni normative (in particolare d.l. n. 5/2023 e atti conseguenti) sono da apprezzare nella misura in cui consentono taluni miglioramenti, in particolare la possibilità per l’utente di impostare una ricerca sulla base di propri criteri di scelta, mentre altre misure ivi previste, specificamente la pubblicizzazione di prezzi medi rispetto ad ampie aree geografiche, non risultano di particolare utilità per i consumatori oltre a prestarsi ad un potenziale utilizzo da parte delle imprese come ‘prezzo focale’, in possibile pregiudizio per la concorrenza”. “Le conclusioni dell’indagine conoscitiva dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato sui prezzi dei carburanti per autotrazione in Italia e sulla filiera petrolifera, appena pubblicato, confermano che, come a suo tempo da noi evidenziato, le tensioni registrate sui prezzi nel corso del 2022 ed a inizio 2023 non erano in alcun modo riconducibili a comportamenti scorretti da parte delle aziende del settore, ma dovute alle fluttuazioni del mercato globale dei prezzi petroliferi e, in particolare, all’eliminazione dello sconto delle accise intervenuto ad inizio 2023”. Questo il commento dell’Unem alle conclusioni dell’indagine conoscitiva dell’Antitrust sui prezzi dei carburanti. “L’Autorità nota, fra l’altro – aggiunge Unem –, come le varie impennate dei prezzi siano state meglio assorbite rispetto a quanto osservato nel resto d’Europa, poiché i prezzi industriali, cioè al netto delle tasse, sia di benzina che gasolio, sono risultati più bassi di 3-4 centesimi rispetto alla media europea. Appare, inoltre, condivisibile il richiamo alla criticità della rete distributiva dei carburanti che necessita di un processo di riqualificazione e riconversione e di un continuo monitoraggio per il contrasto dell’illegalità. Quanto alla rete autostradale, dove i prezzi sono sistematicamente più elevati rispetto a quelli praticati sulla rete ordinaria – prosegue Unem –, le conclusioni dell’indagine evidenziano come le cause siano da ricercarsi nell’attuale sistema di concessione, giudicato critico, visto lo squilibrio tra royalty e oneri di servizio richiesti ai sub-concessionari. In relazione ai nuovi cartelli con i prezzi medi, regionali per la rete ordinaria e nazionali per quella autostradale, che entreranno in vigore dal 1 agosto, l’Autorità ha confermato le proprie perplessità, già anticipate nel corso della sua audizione alla Camera del gennaio scorso, da noi pienamente condivise e ribadite anche in occasione della nostra recente Assemblea annuale, evidenziando come tali cartelli non risultino di particolare utilità per i consumatori, anzi potrebbero arrecare un pregiudizio per la concorrenza – conclude Unem –. Speriamo che tutto ciò aiuti a mettere definitivamente da parte le polemiche sui prezzi per concentrarci, anche tenendo conto delle indicazioni dell’indagine, su quelli che sono i veri problemi del settore di cui ci stiamo occupando nell’ambito del tavolo di confronto avviato dal Ministro Urso e coordinato dal Sottosegretario Bitonci”. (Foto: David ROUMANET / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    BCE, Lagarde: teniamo conto di effetti collaterali ma attuiamo mandato

    (Teleborsa) – Quella di calcolare gli effetti collaterali delle proprie decisioni su altre giurisdizioni “è’ una cosa che tutte le banche centrali fanno, ma tutte le banche centrali hanno un mandato, una missione, un territorio associato, più o meno grande, e anche se si tiene conto degli effetti collaterali di una decisione in altre regioni si è costretti ad onorare il proprio mandato”. Lo ha affermato la presidente della BCE, Christine Lagarde durante un panel agli incontri economici di Aix-en-Provence.In una intervista diffusa oggi Lagarde aveva ribadito che il lavoro della politica monetaria per far calare l’inflazione non è finito, confermando quindi l’orientamento ad alzare ancora i tassi al Consiglio direttivo di fine luglio. LEGGI TUTTO

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    Università e ricerca: MUR sigla Memorandum d’intesa con il Gruppo BEI

    (Teleborsa) – Sostenere gli investimenti delle università in ricerca e trasferimento tecnologico, la creazione di nuovi alloggi per studenti e lo sviluppo di start-up innovative. Questi sono gli obiettivi principali del Memorandum d’intesa fra il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ed il Gruppo BEI, che comprende la Banca europea per gli investimenti (BEI) e il Fondo europeo per gli investimenti (FEI). L’accordo, presentato dal ministro Anna Maria Bernini, dalla vicepresidente BEI e presidente FEI Gelsomina Vigliotti, e dal direttore generale per le operazioni BEI Jean-Christophe Laloux, – fa sapere il MUR in una nota – si colloca all’interno dei più recenti sviluppi della politica europea. Esso tocca temi strategici per il futuro italiano ed europeo, come il sostegno alla ricerca e al trasferimento tecnologico, la promozione di start-up innovative, la costruzione di nuovi alloggi per studenti a prezzi accessibili, il rinnovamento e l’ammodernamento delle infrastrutture universitarie, con specifica attenzione all’efficientamento energetico.Tra i punti qualificanti vi sono la creazione di un Gruppo di lavoro comune per pianificare l’attività di assistenza finanziaria e tecnica, il sostegno alle start-up interessate ad accedere alle risorse dello European Innovation Council (EIC), ed il riferimento alla possibilità di promuovere la cooperazione tra il gruppo BEI ed il comparto degli Istituti dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM),per sostenere il settore culturale e artistico italiano. Inoltre, grazie all’accordo siglato, il Gruppo BEI potrà offrire al MUR e alle università interessate strumenti di assistenza tecnica volti a facilitare l’accesso ai prodotti finanziari della banca dell’Unione europea. “Da oggi inizia una collaborazione strutturata, con cui il MUR e il Gruppo BEI si impegnano insieme per la ricerca, la formazione universitaria e l’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica – ha dichiarato Bernini –. Con la vice presidente BEI e presidente FEI, Gelsomina Vigliotti, abbiamo discusso l’avvio della collaborazione col MUR stabilita dal Memorandum of Understanding – ha proseguito il Ministro –. Abbiamo parlato dell’attività congiunta per migliorare le opportunità dell’Italia nello European Innovation Council, sostenendo le startup e l’innovazione, e la possibilità di trasformare la grande capacità dell’Italia nella ricerca in storie di successo di impresa a livello europeo. Daremo poi particolare attenzione ai progetti per gli studenti universitari e alle opportunità di finanziamento nelle infrastrutture delle università e negli alloggi”. “Investire in ricerca e innovazione è fondamentale per migliorare la competitività e la sostenibilità dell’Italia e dell’Unione Europea – ha commentato Vigliotti –. L’accordo fra il Gruppo BEI ed il MUR va precisamente in questa direzione, aprendo la strada a nuove opportunità di finanziamento e portando in Italia le migliori pratiche europee. Consolidiamo in questo modo il forte impegno della BEI a favore delle università e scuole italiane, che abbiamo sostenuto con quasi 3 miliardi di euro negli ultimi 10 anni”. LEGGI TUTTO

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    Incontro Zelensky-Erdogan a Istanbul. Mosca: lo seguiremo “molto attentamente”

    (Teleborsa) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è attesa oggi a Istanbul con una delegazione del governo di Kiev su invito del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. La notizia è arrivata dalla tv di Stato turca Trt che ha specificato che al centro dei colloqui nel pomeriggio tra i due presidenti ci saranno la guerra tra Russia e Ucraina e l’accordo trovato lo scorso anno – in scadenza il 17 luglio – che che ha permesso le esportazioni di grano dai porti ucraini. Gli incontri sono stati fissati alle ore 21 (le 20 in Italia) a cui seguirà una conferenza stampa congiunta tra Erdogan e Zelensky. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov – citato dall’agenzia Interfax – ha dichiarato che la Russia seguirà “molto attentamente” l’incontro e non ha escluso un incontro di persona con Erdogan del presidente russo Vladimir Putin. Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov citato dall’agenzia Interfax.Nel frattempo il presidente Zelensky ha dichiarato che la consegna di armi a lungo raggio all’Ucraina “dipende esclusivamente” da una decisione di Washington. “Senza armi a lungo raggio è difficile non solo svolgere missioni offensive ma anche, a dire il vero, operazioni difensive”, ha aggiunto Zelensky durante la sua visita a Praga. “Ne stiamo discutendo con gli Stati Uniti, al momento dipende da loro”, ha precisato. LEGGI TUTTO

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    Energia, Bonomi: guardare a nucleare senza lenti ideologiche

    (Teleborsa) – L’Europa deve affrontare il tema della dipendenza energetica per “l’autonomia e la sicurezza delle nostre democrazie”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nel suo intervento di saluto alla prima conferenza annuale di Confindustria Energia.Sul gas, ha aggiunto, “l’Italia può avere ruolo fondamentale e candidarsi a essere un hub strategico per l’Europa”. “Una chiara strategia di politica industriale – ha proseguito Bonomi parlando in generale – manca ancora in Europa, strategia necessaria per scegliere i capitoli su cui convogliare le risorse”. Sul nucleare “il nostro paese ha già un importante know how e il paese deve guardare al nucleare senza una lente ideologica”.Per far fronte alle esigenze di chi ha perso tutto a causa dell’alluvione in Romagna “ho chiesto e continuo a chiedere perchè non detassate al 100% le donazioni liberali che noi possiamo fare ai lavoratori”, ha detto Bonomi intervenendo all’assemblea di Confindustria Romagna. “Uno Stato di fronte a queste emergenze non può fare cassa”, ha continuato il numero uno degli industriali, chiedendo che venga data la “possibilità che quello che noi abbiamo, lo mettiamo a disposizione di queste persone e vada tutto a loro. E’ un intervento di civiltà, non è uno scontro politico”. LEGGI TUTTO

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    USA, disoccupazione in calo a giugno. Occhi sulla Fed

    (Teleborsa) – L’economia americana ha creato 209mila posti di lavoro, nel mese di giugno, meno di quanto di attendessero gli analisti, indebolendo così le aspettative di nuovi rialzi da parte della Federal Reserve. Secondo quanto rilevato dallo U.S. Bureau Of Labor Statistics, la crescita dei posti di lavoro è stata di 306.000 unità nel mese di maggio. Le attese degli analisti erano per un aumento di 240.000 unità. Sempre a giugno, il tasso di disoccupazione ha segnato una flessione al 3,6% dal 3,7% di maggio. Il dato è in linea con il consensus. LEGGI TUTTO

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    GVM Care & Research: da Banca Mps finanziamento da 20 milioni di euro con garanzia Sace

    (Teleborsa) – GVM Care & Research, gruppo ospedaliero presente in Italia con 28 ospedali in dieci regioni e all’estero con 14 strutture, con un fatturato consolidato di 850 milioni di euro circa nel 2022, ha sottoscritto con Banca Monte dei Paschi di Siena un finanziamento revolving credit facility di importo pari a 20 milioni di euro assistito dalla garanzia SACE, e finalizzato al processo di internazionalizzazione del gruppo. In particolare, l’operazione consentirà il rafforzamento delle strutture sanitarie gestite da GVM in Francia, Polonia ed Albania, supportando sia il completamento e la messa a regime dei recenti nuovi investimenti sostenuti in tali Paesi, in cui il gruppo opera stabilmente da diversi anni, sia l’ampliamento della capacità produttiva e del portafoglio di servizi offerti.”GVM è il gruppo ospedaliero che da diversi anni investe nei Paesi esteri portando la propria esperienza e organizzazione ospedaliera, maturate in Italia in 50 anni di attività, al servizio di altre realtà sanitarie – dichiara Ettore Sansavini, presidente di GVM Care & Research –. Questa operazione, in partnership con SACE e con un gruppo bancario storico come Banca Monte dei Paschi di Siena, che ha sempre sostenuto GVM, ci consentirà di proseguire gli investimenti e lo sviluppo della presenza all’estero”.”Questa operazione dimostra l’impegno di Banca Monte dei Paschi di Siena anche al fianco delle realtà più rappresentative del Paese, come GVM Care & Research, un’eccellenza nel settore dell’assistenza ospedaliera specialistica – ha dichiarato Emanuele Scarnati, chief commercial officer Large Corporate& Investment Banking di Banca Mps –. Continuiamo ad accompagnare la crescita e lo sviluppo delle imprese italiane sia nel mercato domestico che internazionale, assistendole con professionalità e servizi mirati”.”Con questa operazione, noi di SACE ci confermiamo partner della crescita di un cliente con cui negli anni abbiamo consolidato una partnership importante – ha spiegato Marco Mercurio Regional director centro nord di SACE –. Grazie a questo intervento, GVM Care&Research, eccellenza di un settore cruciale per il benessere collettivo come quello sanitario, potrà investire nel rafforzamento della propria proiezione internazionale in mercati strategici, in linea con il nostro Piano Industriale INSIEME 2025″. LEGGI TUTTO

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    Salute, Enea: dalla melagrana molecole benefiche per il fegato

    (Teleborsa) – Da una ricerca condotta da ENEA emerge che alcune molecole contenute nella melagrana hanno un potenziale effetto antinfiammatorio sul fegato. Pubblicato sulla rivista internazionale Natural Product Research e finanziato dall’azienda italiana di nutraceutica Esserre Pharma, lo studio ha investigato gli effetti benefici di alcune particolari sostanze presenti in grandi quantità nei chicchi rossi (arilli) ma anche nella buccia e nelle membrane interne della melagrana.”Dalle prime analisi in vitro è emerso che il trattamento a base di estratto di melagrana è in grado di ridurre in modo significativo la risposta infiammatoria in cellule epatiche umane; le sostanze attive contenute nel frutto intero sono in grado di inibire la produzione e il rilascio di specifiche molecole coinvolte nella risposta infiammatoria e responsabili del danno al fegato”, spiega Barbara Benassi, responsabile del Laboratorio ENEA Salute e Ambiente e coautrice dello studio sperimentale insieme alla collega di laboratorio Maria Pierdomenico e a Costanza Riccioni di Esserre Pharma.Il melograno (Punica granatum L.) è un albero da frutto adattabile a una vasta gamma di condizioni agro-climatiche; è originario dell’Iran, ma attualmente è coltivato in molte regioni del mondo, tra cui l’Italia. La produzione e il consumo del suo frutto sono aumentati nel tempo per via delle sue proprietà benefiche, tanto da essere considerato un nuovo superfood. I frutti del melograno sono una grande fonte di molecole bioattive, come i polifenoli e gli acidi grassi polinsaturi, che svolgono un’azione antinfiammatoria, antidiabetica, antiossidante, antimicrobica e antitumorale per alcune forme di cancro. “Se la maggior parte di questi effetti sono dimostrati e comprovati da sperimentazioni a base di semi e di succhi di frutta fresca, con il nostro studio, invece, – sottolinea Benassi – puntiamo a valorizzare le molecole presenti anche nella buccia e nelle membrane interne della melagrana e i loro effetti benefici in un ambito ancora poco esplorato quale l’infiammazione epatica”. Il fegato è uno dei bersagli di microrganismi patogeni e sottoprodotti batterici provenienti dall’intestino attraverso la vena porta, il vaso sanguigno che convoglia il sangue dall’intestino all’organo epatico. Un tipico esempio è l’endotossina LPS (LipoPoliSaccaride), una sostanza tossica che è legata alle strutture cellulari di alcuni batteri. “Nei nostri esperimenti in vitro abbiamo prima indotto una risposta infiammatoria nelle cellule di fegato, utilizzando la stimolazione con l’endotossina LPS; quindi, abbiamo somministrato l’estratto di melagrana alla concentrazione di 1 microgrammo per millilitro. Il risultato è stato molto incoraggiante: l’estratto ha ridotto il rischio di infiammazione e, di conseguenza, di danno al fegato – spiega Benassi –. E da questi primi risultati ipotizziamo che la biomolecola attiva nell’azione antinfiammatoria dimostrata in laboratorio sia la punicalagina, il polifenolo più abbondante presente nel nostro estratto di frutta e scarti”.”Con il Laboratorio ENEA Salute e Ambiente stiamo svolgendo un ottimo lavoro di ricerca per valutare e dimostrare l’attività biologica degli estratti di alcuni frutti mediterranei. E la determinazione delle proprietà antinfiammatorie dell’estratto del frutto di melograno getta le basi per lo sviluppo di una nuova linea di prodotti nutraceutici, che mira a sostenere le funzioni energetiche del nostro organismo e il sistema immunitario”, conclude Riccioni. LEGGI TUTTO