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    USA, leading indicator in linea con attese conferma ipotesi “soft landing”

    (Teleborsa) – In linea con le attese il superindice USA relativo alle condizioni economiche americane. Secondo quanto comunicato dal Conference Board degli Stati Uniti, il Leading Indicator (LEI) si è attestato a luglio 2023 a quota 106,1 punti in calo dello 0,4% rispetto al mese precedente (quando il calo era stato dello 0,7%) ed in linea con le attese degli analisti.Si tratta dell’ennesimo calo del leading indicator, che nei sei mesi a luglio 2023 ha esteso il ribasso al 4% dal 3,7% dei sei mesi precedenti. La componente che riguarda la situazione attuale invece è risalita dello 0,4% a 110,5 punti, mentre la componente sulle aspettative future resta sostanzialmente ferma a 118,3 punti. “Il LEI statunitense, che traccia la direzione dell’economia, è sceso per il sedicesimo mese consecutivo a luglio, segnalando che le prospettive rimangono molto incerte”, ha affermato Justyna Zabinska-La Monica, Senior Manager del Conference Board, sottolineando che “l’indice coincidente (CEI), che tiene traccia della situazione attuale dell’attività economica, ha continuato a crescere lentamente” e “sta segnalando che al momento ci troviamo ancora in un contesto di crescita favorevole.”. “L’indice principale continua a suggerire che è probabile che l’attività economica rallenti e scenda in una lieve contrazione nei prossimi mesi. Il Conference Board ora prevede una recessione breve e non profonda fra il quarto trimestre del 2023 ed il primo trimestre del 2024”, concliude l’economista(Foto: © Frederic Prochasson | 123RF) LEGGI TUTTO

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    UE, entra in vigore nuova legge su batterie: più sostenibili, circolari e sicure

    (Teleborsa) – Una nuova legge per garantire che le batterie siano raccolte, riutilizzate e riciclate in Europa entra in vigore oggi. Il nuovo regolamento sulle batterie garantirà che, in futuro, le batterie abbiano un’impronta carbonica ridotta, utilizzino sostanze nocive minime, necessitino di meno materie prime provenienti da paesi terzi e siano raccolte, riutilizzate e riciclate in larga misura in Europa. Ciò – spiega la Commissione europea in una nota – sosterrà il passaggio a un’economia circolare, aumenterà la sicurezza dell’approvvigionamento di materie prime ed energia e rafforzerà l’autonomia strategica dell’UE.In linea con le ambizioni di circolarità del Green Deal europeo, il regolamento sulle batterie è il primo atto legislativo europeo che adotta un approccio basato sull’intero ciclo di vita in cui l’approvvigionamento, la fabbricazione, l’uso e il riciclaggio sono affrontati e sanciti in un’unica legge. Le batterie – sottolinea la Commissione Ue – sono una tecnologia chiave per guidare la transizione verde, sostenere la mobilità sostenibile e contribuire alla neutralità climatica entro il 2050. A tal fine, a partire dal 2025, il regolamento introdurrà gradualmente requisiti di dichiarazione, classi di prestazione e limiti massimi sull’impronta carbonica dei veicoli elettrici, dei mezzi di trasporto leggeri (come e-bike e scooter) e delle batterie industriali ricaricabili. Il regolamento sulle batterie garantirà che le batterie immesse nel mercato unico dell’UE possano contenere solo una quantità limitata di sostanze nocive necessarie. Le sostanze potenzialmente nocive utilizzate nelle batterie saranno riesaminate periodicamente. Gli obiettivi in materia di efficienza del riciclaggio e recupero dei materiali saranno introdotti gradualmente a partire dal 2025. Tutti i rifiuti di batterie raccolti dovranno essere riciclati e dovranno essere raggiunti livelli elevati di recupero, in particolare per quanto riguarda le materie prime critiche come il cobalto, il litio e il nichel. Ciò garantirà che i materiali preziosi vengano recuperati al termine della loro vita utile e riportati nell’economia adottando obiettivi più rigorosi per l’efficienza del riciclaggio e il recupero dei materiali nel tempo.A partire dal 2027, i consumatori saranno in grado di rimuovere e sostituire le batterie portatili nei loro prodotti elettronici in qualsiasi momento del ciclo di vita. Ciò estenderà la vita di questi prodotti prima del loro smaltimento finale, incoraggerà il riutilizzo e contribuirà alla riduzione dei rifiuti post-consumo. Per aiutare i consumatori a prendere decisioni informate su quali batterie acquistare, i dati chiave saranno forniti su un’etichetta. Un QR code fornirà l’accesso a un passaporto digitale con informazioni dettagliate su ogni batteria che aiuterà i consumatori e in particolare i professionisti lungo la catena del valore nei loro sforzi per rendere l’economia circolare una realtà per le batterie.Ai sensi degli obblighi di due diligence della nuova legge, le imprese devono individuare, prevenire e affrontare i rischi sociali e ambientali legati all’approvvigionamento, alla trasformazione e al commercio di materie prime come litio, cobalto, nichel e grafite naturale contenute nelle loro batterie. Il previsto aumento massiccio della domanda di batterie nell’UE non dovrebbe contribuire a un aumento di tali rischi ambientali e sociali.I lavori si concentreranno ora sull’applicazione del diritto negli Stati membri e sulla redazione del diritto derivato (atti di esecuzione e delegati) che prevedono norme più dettagliate.Dal 2006 le batterie e i rifiuti di batterie sono disciplinati a livello dell’UE a norma della direttiva sulle batterie. La Commissione ha proposto di rivedere la presente direttiva nel dicembre 2020 a causa delle nuove condizioni socioeconomiche, degli sviluppi tecnologici, dei mercati e degli usi delle batterie. La domanda di batterie sta aumentando rapidamente. Si prevede un aumento di 14 volte a livello mondiale entro il 2030 e l’UE potrebbe rappresentare il 17% di tale domanda. Ciò è dovuto principalmente all’elettrificazione dei trasporti. Tale crescita esponenziale della domanda di batterie porterà ad un aumento equivalente della domanda di materie prime, quindi la necessità di ridurre al minimo il loro impatto ambientale.Nel 2017 la Commissione ha lanciato l’Alleanza europea delle batterie per costruire una catena del valore delle batterie innovativa, sostenibile e competitiva a livello mondiale in Europa e garantire l’approvvigionamento di batterie necessarie per la decarbonizzazione dei settori dei trasporti e dell’energia.(Foto: ©yarruta/123RF) LEGGI TUTTO

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    UE autorizza JV tra Acciona Concesiones, Cobra ed Endeavor

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, la creazione di una joint venture tra Acciona Concesiones, Cobra Instalaciones y Servicios, entrambe spagnole, e Endeavour Energy, australiana.La joint venture progetterà, costruirà, finanzierà e gestirà un’infrastruttura di rete di trasmissione dell’elettricità nel New South Wales (Australia).La Commissione ha concluso che l’operazione proposta non solleverebbe problemi di concorrenza, dato che l’impresa comune non ha attività effettive e previste nello Spazio economico europeo. L’operazione è stata esaminata nell’ambito della procedura semplificata. LEGGI TUTTO

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    Da incognita bonus bollette ad assicurazioni: autunno fa rima con stangata?

    (Teleborsa) – Ultimi scampoli d’estate per milioni di italiani che però al rientro potrebbero trovare più di un’amara sorpresa. L’autunno infatti inizia decisamente in salita: a ottobre, ad esempio, qualora il Governo non riuscisse ad individuare le risorse, potrebbero non essere prorogato gli aiuti contro il caro-energia. Ma non è la sola insidia, all’elenco si aggiungono assicurazioni, mutui passando scuola ed alimentari. Prova la stima di certo non incoraggiante arrivata da Assoutenti che ha preso in esame 5 voci di spesa, calcolando in +1.600 euro a famiglia il maggior esborso per gli italiani. Anche se una speranza potrebbe arrivare dal “trimestre anti inflazione” con il piano del Governo per calmierare i prezzi. Tra poco poi riapriranno le scuole, e già si preannuncia un aumento sulla spesa legata al materiale scolastico: i prodotti di cartoleria registrano un incremento medio del 9,2% su base annua, a causa dei rincari delle materie prime e dei maggiori costi di produzioneFinisce qui? Ovviamente no. Gli italiani dovranno anche fare i conti con i rincari delle assicurazioni: Aiped, l’associazione Italiana Periti Estimatori Danni, segnala aumenti dei costi per le polizze connesse alle abitazioni nell’ordine del +9,1% annuo, mentre l’Rc auto risulta in salita del +3,3% rispetto allo stesso periodo del 2022.C’è poi il capitolo mutui. “Ipotizzando un ritocco dei tassi dello 0,25% nelle prossime riunioni della Bce, la spesa per le rate mensili del periodo settembre-dicembre risulterebbe più cara complessivamente di circa +1.170 euro rispetto al 2022”, calcola Assoutenti.Cattive notizie anche dalla voce ristoranti-bar così come dalla voce alimentari. Una speranza però c’è: a partire dal primo ottobre e fino al 31 dicembre – dovrebbe partire all’iniziativa del governo contro il caro spesa il cosiddetto trimestre antiinflazione sul cosiddetto carrello della spesa, sui prodotti di più largo e generale consumo, compresi i prodotti per l’infanzia. LEGGI TUTTO

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    USA, Philly Fed vola in positivo in agosto e supera attese

    (Teleborsa) – Migliora l’attività del settore manifatturiero nell’area di Philadelphia (Stati Uniti). Ad agosto, l’indice relativo all’attività manifatturiera del distretto FED di Philadelphia (Philly FED) si è riportato bdai -13,5 di luglio. Il dato nettamente migliore delle attese degli analisti, che indicavano un livello di -10 punti. Va detto che un indice superiore allo zero indica che all’interno del distretto di Philadelphia ci sono nel settore manifatturiero più imprese ottimiste che pessimiste, viceversa un indice sotto lo zero indica il prevalere del numero di imprese pessimiste.Fra le componenti dell’indice, quello dei nuovi ordini si è attestato a +16 punti da -15,9 punti, quello sulle condizioni di business è peggiorato a +3,9 punti da +29,1 e quello sulla spesa per investimenti (capex) è sceso a -4,5 da +8,6, mentre l’indice sull’occupazione si attesta a -6 da -1 punti e quello sui prezzi a 20,8 da +9,5 punti. LEGGI TUTTO

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    Infrastrutture, Mit: programmati interventi per 75 miliardi di euro in Calabria e Sicilia

    (Teleborsa) – Il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha sottolineato in una nota che sono stati pianificati quasi 28 miliardi di euro per strade e autostrade in Sicilia e in Calabria e 47 miliardi in totale per le reti ferroviarie. “Investimenti senza precedenti che il Mit guidato dal vicepremier e ministro Matteo Salvini ha in programma per rilanciare le infrastrutture al Sud, anche in vista della realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina”, si legge nella nota.”In Sicilia – prosegue il Ministero – sono progettati investimenti per circa 15 miliardi di euro con particolare attenzione alle strade statali di collegamento, alle tangenziali di Palermo, Agrigento e Catania e ai lavori dell’autostrada Siracusa-Gela”. In Calabria – aggiunge – è previsto un piano di investimenti complessivo pari a 12,8 miliardi per strade e autostrade, 3 dei quali già stanziati con decreto per la SS106 Jonica, su cui l’investimento complessivo è di circa 9 miliardi”. Per quel che riguarda la rete ferroviaria, in Sicilia sono programmati investimenti per 13 miliardi. Tra gli altri: il nuovo collegamento veloce Palermo-Catania-Messina, il ripristino ed elettrificazione della linea Palermo-Trapani via Milo, i collegamenti con gli aeroporti di Trapani Birgi e di Fontanarossa, la Caltagirone-Gela. “In Calabria per la rete ferroviaria è previsto un piano di investimenti di 34,8 miliardi, di cui 16 miliardi di euro già finanziati: 15,9 miliardi per la Salerno – Reggio Calabria, 230 milioni per l’adeguamento tecnologico della linea Battipaglia e Reggio Calabria e ancora la Variante di Cannitello e la Linea Rosarno-S. Ferdinando”.”Salvini è determinato a utilizzare tutte le risorse europee pur di recuperare decenni di immobilismo – conclude la nota del Ministero –. Al dicastero è vissuta con piena soddisfazione anche l’attenzione agli investimenti sulle opere da parte di quei partiti, ora all’opposizione, che hanno guidato il Mit nell’ultimo decennio e sono stati protagonisti in vari esecutivi nazionali senza rispondere alla fame di cantieri e sviluppo a cui Salvini sta invece dando risposte da Sud a Nord”. LEGGI TUTTO

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    Ryanair accoglie decisione Tribunale su ricorso Kiwi per biglietteria online

    (Teleborsa) – Ryanair ha accolto con favore la recente sentenza del Tribunale Civile di Milano, che ha respinto il ricorso cautelare di Kiwi volto a eliminare le procedure di check-in effettuate da Ryanair per i passeggeri le cui prenotazioni siano state effettuate tramite agenzie di viaggio online (OTA).”Accogliamo con favore questa sentenza della Corte che garantisce ai passeggeri che hanno prenotato tramite OTA di continuare a utilizzare le nostre procedure di check-in di sicurezza potenziate ed effettuare il check-in personalmente con Ryanair per ricevere informazioni su importanti protocolli di sicurezza, protezione e salute e per correggere i dati di contatto dei passeggeri”, commenta bdi Ryanair.”Ryanair – aggiunge – non ha rapporti commerciali con Kiwi e ci opponiamo fermamente alla vendita dei nostri voli da parte di Kiwi. Incoraggiamo i nostri clienti a cercare il Ryanair Verified Seal, un marchio che garantisce la prenotazione tramite un canale Ryanair ufficiale, ed a prenotare direttamente con noi tramite il nostro sito Web o l’app mobile per ottenere il meglio Il servizio Ryanair e le tariffe più basse”.”Siamo delusi dalla decisione del tribunale di non sospendere immediatamente la nuova procedura di verifica di Ryanair, che danneggia sia i consumatori sia le OTA. In Kiwi.com – replica una nota della controparte – crediamo in un’esperienza semplificata per i viaggiatori, che metta il cliente al primo posto, e questa procedura di raccolta dei dati personali dei nostri clienti, non necessaria, eccessiva e invasiva va contro tutto ciò che noi sosteniamo. In qualità di operatori del settore dovremmo lavorare insieme al fine di migliorare l’esperienza dei clienti, ma quando questo non accade è necessario rivolgersi ai tribunali per garantire che la libertà di scelta non venga limitata”. LEGGI TUTTO

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    Fuori sede, non si ferma aumento prezzi stanze: mercato attrae sempre più offerta

    (Teleborsa) – Con il nuovo anno accademico alle porte, ricomincia la corsa alle stanze da parte degli studenti fuori sede, e non solo. Lavoratori e universitari quest’anno si troveranno ad affrontare una situazione ancora caratterizzata da rincari dei prezzi, anche se non in tutte le città. Dall’altra parte avranno a disposizione un’offerta del mercato più cospicua, visto l’aumentare diffuso degli alloggi di questa tipologia (+34%per le singole). Si registra un aumento dell’offerta molto importante soprattutto nei centri satellite, come Brescia (+75%), Latina (+68%), Bergamo (+49%), che ora si propongono come alternativa ai poli di maggiore dimensione, grazie anche alla presenza di collegamenti rapidi con la grande città e un’offerta didattica spesso similare. La domanda, comunque, continua a crescere, influenzata dalla coda lunga dei rientri post-Covid: la richiesta per le singole è infatti salita del 27% rispetto al 2022. È quanto emerge dall’ultimo rapporto di Immobiliare.it Insights, società del gruppo di Immobiliare.it. “L’attenzione degli ultimi mesi verso la tematica del caro affitto che ha coinvolto in maniera trasversale i principali poli universitari italiani, ha sortito l’effetto di risvegliare l’interesse dei piccoli proprietari verso un mercato, quello delle stanze, appunto, percepito come più redditizio, sicuro e reattivo rispetto a quello tradizionale – afferma Carlo Giordano, board member di Immobiliare.it –. Nel lungo periodo vedremo anche i risultati degli investimenti previsti dal PNRR oppure nuove iniziative private di sviluppo per gli studentati, ma nel breve è la piccola proprietà ad aver compreso l’opportunità di proporre i suoi immobili in un’ottica di condivisione, raccogliendone i vantaggi. Questa crescita degli alloggi disponibili porterà a un miglior equilibrio tra domanda e offerta che, finalmente, darà un freno alla risalita dei canoni di locazione”.Milano e Roma – Milano aveva tutti gli occhi puntati addosso, dopo aver fatto partire la protesta delle tende poco prima dell’estate: la città, per la prima volta negli ultimi anni, frena sui rincari. Rimanendo comunque la più cara, con un costo medio delle singole di 626 euro al mese, segna “appena” il +1% rispetto all’anno scorso riconducibile all’aumento dell’offerta (+36%), pur conservando ancora un incremento nella domanda (+15%). Roma vede una crescita importante nella domanda (ben +55% verso l’anno passato) collegata alla difficile mobilità verso la città e al completamento del rientro in prossimità del luogo di studio dopo la pandemia. Questo porta a una minor crescita dell’offerta, subito assorbita dal mercato. La buona notizia per i fuori sede e le loro famiglie è che il canone ferma la sua corsa, rimanendo a 463 euro al mese per la singola.Le storiche città universitarie – Le tre città con forte storia universitaria Bologna, Padova e Venezia registrano in comune l’aumento dell’offerta (+33%, +30% e +47% rispettivamente), ma hanno comportamenti diversi sulla domanda che ne determina andamenti diversi sui canoni. Bologna, con i suoi 482 euro al mese per la stanza, ancora in crescita (+8% verso un anno fa), mostra una diminuzione dell’interesse (-14%) con una domanda che continua a spostarsi nel primo hinterland. Padova registra invece ricerche in forte aumento (+87%) grazie anche alla riduzione di prezzo (-12%) legata all’ingresso di una nuova offerta. Venezia è comunque atipica per la sovrapposizione della domanda turistica di breve periodo: vede una crescita di prezzo del 10% pur registrando un minor incremento dell’interesse rispetto ad altre città (+25%).Dove l’offerta anticipa la domanda – Interessante, infine considerare le città che stanno scoprendo l’offerta di soluzioni in condivisione: Brescia, Latina, Trieste, Modena, Messina e Catania registrano crescite nel numero di alloggi disponibili superiore al 50% rispetto a un anno fa. I piccoli proprietari stanno valutando con interesse queste formule di locazione e qui l’offerta sta anticipando la domanda, con una ragionevole attesa a settembre di prezzi calmierati dalla competizione di mercato. “Non possiamo però esimerci da una riflessione – continua Giordano –. Nel momento in cui i proprietari decidono di entrare nel mercato delle stanze o dell’affitto turistico di breve termine, ne risulta una diminuzione degli immobili proposti in quello dell’affitto tradizionale di lungo periodo (i contratti 4+4 o 3+2 del canone concordato). In Italia lo sviluppo immobiliare è fermo da anni e questo aumenta la probabilità di trovarsi ad affrontare, nel medio periodo, un nuovo caro affitti legato alla scarsità di offerta destinata ai giovani lavoratori o nuove coppie che cercano la loro casa in queste città”.I prezzi delle singole – “Come abbiamo visto, per quanto riguarda le singole, Milano resiste sul gradino più alto del podio, a 626 euro. Bologna supera per la prima volta Roma: per potersi permettere una stanza tutta per sé nella prima bisogna mettere a budget 482 euro, 463 euro nella Capitale. In quarta posizione c’è invece Firenze con i suoi 435 euro. Quasi appaiate Modena e Bergamo, 412 euro e 411 euro rispettivamente. Superano, appena, la soglia dei 400 euro anche Padova e Verona (404 euro e 401 euro, rispettivamente). Poco al di sotto di questa cifra, chiudono la top10 Venezia (396 euro) e Brescia (385 euro).I costi delle doppie – Diversa la situazione se si vanno ad esaminare i prezzi del posto letto in doppia: se il capoluogo lombardo conserva la prima posizione a 348 euro, al secondo posto si trova invece Roma con 272 euro. Terza posizione per Napoli, fuori dalle prime 10 per quanto riguarda le singole, a 258 euro. Seguono Firenze (255 euro) e Bologna (249 euro). Sesta Padova a 231 euro, seguita da Modena dove un posto letto costa 226 euro di media. Tra i 220 e i 210 euro, infine, le città di Torino, Verona e Pavia, che supera di poco la città di Venezia, fuori quindi dalla top10.Dove sono saliti di più i prezzi – Alcune città registrano oscillazioni importanti dei prezzi delle stanze anche in questo 2023. È il caso di Bari che rispetto al 2022 guadagna ben il 29%. Prezzi in aumento, del 18%, anche a Brescia e Palermo. Parma e Pescara vedono un incremento del canone della singola del 16% in un anno. Sono invece principalmente le sedi universitarie più note a mostrare un rallentamentodella corsa dei prezzi, quando non una diminuzione: è il caso di Padova, dove i prezzi in un anno sono scesi del 12%, ma anche Firenze e Trento, al -4% e -2% rispettivamente. La città di Siena si attesta al -1%, mentre Roma non mostra variazioni rispetto allo scorso anno. La stessa Milano, la più veloce di sempre nella corsa ai rincari, nel 2023 ha visto crescere i prezzi “solo” dell’1%; Bologna dell’8%. LEGGI TUTTO