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    USA, ADP: a giugno 497 mila occupati in più, molto sopra le attese

    (Teleborsa) – Molto meglio del previsto l’andamento dei nuovi posti di lavoro nel settore privato statunitense a giugno 2023. Gli occupati del settore privato hanno registrato infatti un aumento di 497 mila posti di lavoro, dopo i 267 mila del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di 278 mila). Le attese dagli analisti indicavano un aumento di 228 mila unità.È quanto indica il report della Automated Data Processing (ADP), che ogni mese pubblica questo report sul mercato del lavoro sulla base dei dati aggregati pervenuti dal settore privato non agricolo. Tale report precede quello ufficiale del Dipartimento del Lavoro che verrà pubblicato venerdì prossimo, 7 luglio 2023.La crescita maggiore è quella del settore dei servizi (+373 mila), in particolare Leisure/hospitality (+232 mila) e Trade/transportation/utilities (+90 mila). Nel settore manifatturiero i posti di lavoro diminuiscono di 42 mila unità, mentre in quello delle costruzioni aumentano di 97 mila unità.A livello dimensionale, le piccole imprese hanno registrato un aumento degli occupati di 299 mila, mentre le imprese di medie dimensioni registrano un incremento di 183 mila e l’industria di grandi dimensioni una diminuzione di 8 mila.”Le industrie dei servizi rivolte ai consumatori hanno avuto un giugno forte, allineandosi per spingere la creazione di posti di lavoro più in alto del previsto – ha dichiarato Nela Richardson, chief economist di ADP – Ma la crescita dei salari continua a diminuire in questi stessi settori e le assunzioni probabilmente stanno raggiungendo il picco dopo un’impennata di fine ciclo”.(Foto: Saulo Mohana su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Germania, ordini di fabbrica sopra attese a maggio

    (Teleborsa) – Rimbalzano e più del previsto gli ordinativi all’industria in Germania nel mese di maggio. Secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica Destatis, si è registrato un aumento degli ordinativi del 6,4% su base mensile, mentre il consensus era per una saoita più contenuta, ovvero dell’1,2% dopo il +0,2% del mese precedente (dato rivisto da -0,4%).Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente gli ordinativi risultano in calo del 4,3% contro il precedente -9,3%.Nel dettaglio, gli ordini domestici sono saliti del 6,2% rispetto al mese precedente, mentre quelli esteri hanno registrato un aumento del 6,4%. LEGGI TUTTO

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    Governo “congela” il MES, opposizioni all’attacco

    (Teleborsa) – Come anticipato, il Governo “congela” il dossier Mes, rinviandolo all’autunno. Una decisione che non piace alle opposizioni. Fatto sta che ieri l’aula della Camera, con 195 si e 117 contrari, ha approvato la questione sospensiva della maggioranza che sospende per quattro mesi l’esame della pdl di ratifica del Mes. Approvazione che ha immediatamente suscitato interventi duri da parte delle opposizioni.”L’unico risultato del governo è bloccare l’entrata in vigore di uno strumento utile e indebolire la credibilità dell’Italia di fronte all’Europa”, dichiara la capogruppo del Pd Chiara Braga. “Non siete in grado di ratificare il Mes – aggiunge – perché siete divisi non solo nel governo, ma anche all’interno dei vostri partiti”. Critico anche Luigi Marattin del gruppo Azione-Italia Viva. “Sapete benissimo – dice in Aula – che in questa richiesta di sospensiva ci sono scritte alcune tra le più grandi falsità che abbiano mai messo piede in una istituzione repubblicana. Adesso questa sceneggiata ha superato ogni limite.Anche il deputato di +Europa Benedetto Della vedova si rivolge usando toni duri nei confronti della maggioranza. “Voi – afferma – con il vostro sovranismo state trascinando l’Italia a fare una bruttissima figura. Questo rinvio farà bene a Meloni ma non al Paese”. Nel suo intervento il deputato M5s Riccardo Ricciardi dice: “voi fate un giorno da leoni qua e poi 100 da pecora in Europa”. “Dovevate essere – conclude – quelli spavaldi e coraggiosi. Aspettiamo 4 mesi per vedere l’ennesima giravolta che farete alle spalle degli italiani”.Tuttavia, ad anticipare la strategia del Governo ci aveva pensato la stessa Premier Meloni: “Ritengo contrario all’interesse nazionale accelerare la ratifica del trattato di riforma del Mes mentre il governo è impegnato nel negoziato decisivo per la modifica del Patto di stabilità e il completamento dell’Unione bancaria”, aveva detto intervistata da Il Corriere della Sera. “Se abbiamo presentato una questione sospensiva alla richiesta delle opposizioni di ratifica immediata è perché questi strumenti vanno visti insieme. Chi oggi chiede la ratifica non sta facendo l’interesse italiano”. LEGGI TUTTO

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    Media, Bonaccorsi (Yobee): “Puntiamo a nuove strategie e sinergie sui mercati internazionali”

    (Teleborsa) – “Yobee è sempre più proiettata verso i mercati internazionali, in un’ottica di sinergia operativa con le altre società del nostro gruppo. L’obiettivo è quello di sviluppare nuove strategie sul fronte della pianificazione digitale e della content distribution, con campagne dirette a target mirati e attraverso l’influencer marketing, in ogni caso rivolgendoci all’industry del digitale nel suo complesso, dai social media alle community”. Così Alessandro Bonaccorsi, Ceo del digital hub Yobee che, assieme alle altre società del gruppo, punta quest’anno a traguardare un fatturato complessivo superiore agli 11 milioni di euro. Tra le leve di crescita anche un nuovo percorso di sviluppo con un respiro internazionale, con progetti e iniziative che trovano spazio non solo in Europa ma anche negli Stati Uniti e Sud America. Un impegno a 360 gradi, che Yobee massimizza attraverso il lavoro delle altre realtà imprenditoriali che fanno parte del gruppo, ovvero l’agenzia creativa unconventional Keyformat e quella specialista dell’influencer marketing e talent agency InfluAction (acquisita al 52%), arrivate dopo la fusione per incorporazione con Mediamob.”Stiamo strutturando Yobee con risorse qualificate, professionali, in grado di affrontare in maniera brillante le sfide del futuro in un settore, quello dell’industry del digitale, in rapida e costante crescita. Servono competenze, specializzazioni, una visione ampia del mercato di riferimento, capacità di comunicazione e creatività nella costruzione dei contenuti da veicolare e promuovere. Lavoriamo per creare i presupposti per guardare al futuro con una nuova cultura del digitale” spiega Bonaccorsi, precisando che “con Yobee definiamo, gestiamo e implementiamo campagne pubblicitarie su qualsiasi canale, con qualsiasi formato, per massimizzare la capacità di ingaggio, seguendo lo sviluppo e l’ottimizzazione degli asset digitali, compresi l’e-commerce e i social”.Gli ambiti nei quali si muove l’azione di Yobee sono tre: la strategia di pianificazione e l’ottimizzazione di campagne pubblicitarie su tutti i canali digitali, con obiettivi di awareness o di performance; la content distribution, per proporre progetti che abbracciano i social media, le community e l’influencer marketing; la costruzione, ottimizzazione e gestione delle leve digitali dei Brand, dal sito ai social all’e-commerce.Grazie alla partnership con Matchpoint, parte di Unico – terzo distributore nazionale del farmaco – Yobee è cresciuta molto in ambito farmaceutico, ma i suoi mercati di riferimento sono anche l’automotive, il cinema, l’intrattenimento, banche e assicurazioni, Enti e Istituzioni.Tra i progetti internazionali sviluppati da Yobee nel corso del 2023 ci sono le campagne Priority Pass e ESCP (Business School spagnola), entrambe chiuse con risultati molto brillanti, e altre due tuttora in corso – una che coinvolge il Friuli Venezia Giulia e l’altra TIE (True Italian Experience) – che puntano a incentivare l’incoming turistico in Italia. “Sono attività basate su un sapiente utilizzo dell’influencer marketing a livello internazionale, che coinvolgono creator capaci di diventare ambasciatori del Belpaese, pronti a far vivere il ‘sogno italiano’ a milioni di persone appassionate del Made in Italy. Un modo efficace per offrire ai brand l’opportunità di sostenere e consolidare la propria presenza sui mercati esteri, promuovendo allo stesso tempo agli occhi di milioni di viaggiatori stranieri le mete e le eccellenze del nostro Paese”. LEGGI TUTTO

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    Salario minimo, soglia a 9 euro: la proposta delle opposizioni

    (Teleborsa) – Soglia a 9 euro, applicazione a tutte le tipologie di lavoro, anche alle collaborazioni: le opposizioni accelerano sul salario minimo depositando alla Camera il testo unitario della proposta di legge dopo la riunione della commissione Lavoro di Montecitorio, sottoscritto congiuntamente da Pd, M5s, SI, Azione, Europa verde e +Europa. “Un ottimo risultato, non certo una mediazione al ribasso”, ha sottolineato il capogruppo di Avs in commissione Franco Mari.La proposta di legge, intitolata “Disposizioni per l’istituzione del salario minimo”, si compone di otto articoli. In particolare, il primo articolo prevede che in attuazione dell’articolo 36, primo comma, della Costituzione, i datori di lavoro, imprenditori e non imprenditori, “sono tenuti a corrispondere ai lavoratori di cui all’articolo 2094 del codice civile una retribuzione complessiva sufficiente e proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro prestato”.”È una giornata molto importante – ha scritto su Facebook il leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte -. Da anni il Movimento 5 Stelle si batte per il salario minimo legale da 9 euro l’ora e oggi abbiamo depositato una proposta condivisa da tutte le forze di opposizione, ad eccezione di Italia Viva. La presidente del Consiglio smetta di dire no al salario minimo e non si dimentichi di coloro che “svantaggiati” lo sono davvero, di chi rimane indietro con buste paga da fame che non permettono neppure di soddisfare i bisogni più elementari. Si tratta di una misura necessaria per il Paese, per dare respiro a oltre 4 milioni di lavoratori, in particolare giovani e donne”. LEGGI TUTTO

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    USA, ordini industria maggio sotto attese

    (Teleborsa) – Aumentano ma meno delle attese gli ordini all’industria statunitensi. Secondo il Department of Commerce del Bureau of the Census, nel mese di maggio gli ordini hanno evidenziato una variazione positiva dello 0,3% dopo il +0,3% registrato nel mese precedente (rivisto da un preliminare di +0,9%) e contro il +0,8% stimato dal consensus.Al netto del settore dei trasporti, gli ordini sono saliti dello 0,7% dal -0,3% precedente, mentre al netto del settore difesa sono aumentati del 3% (+3% nel mese precedente). LEGGI TUTTO

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    UE, Commissione propone norme per stimolare economia circolare nei rifiuti tessili

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha proposto un pacchetto di norme per rendere i produttori responsabili dell’intero ciclo di vita dei prodotti tessili e per sostenere la gestione sostenibile dei rifiuti tessili in tutta l’UE. L’iniziativa intende accelerare lo sviluppo del settore della raccolta differenziata, della cernita, del riutilizzo e del riciclaggio dei tessili, in linea con l’EU Strategy for Sustainable and Circular Textiles. L’esecutivo UE prevede che l’aumento della disponibilità di tessili usati creerà posti di lavoro a livello locale e farà risparmiare denaro ai consumatori, oltre che attenuare nel contempo l’impatto della produzione tessile sulle risorse naturali.La Commissione propone di introdurre regimi di responsabilità estesa del produttore (EPR) obbligatori e armonizzati per i tessili in tutti gli Stati membri. I programmi EPR hanno avuto successo nel migliorare la gestione dei rifiuti di diversi prodotti, come imballaggi, batterie e apparecchiature elettriche ed elettroniche. I produttori copriranno i costi di gestione dei rifiuti tessili, il che darà loro anche incentivi per ridurre i rifiuti e aumentare la circolarità dei prodotti tessili, progettando prodotti migliori fin dall’inizio. Quanto i produttori pagheranno al regime EPR sarà adeguato in base alle prestazioni ambientali dei tessili, un principio noto come “ecomodulazione”.Queste norme semplificheranno inoltre per gli Stati membri l’attuazione dell’obbligo di raccogliere i tessili separatamente a partire dal 2025, in linea con la normativa vigente. I contributi dei produttori finanzieranno investimenti in capacità di raccolta differenziata, cernita, riutilizzo e riciclaggio. Secondo dati forniti dalla Commissione, l’UE genera 12,6 milioni di tonnellate di rifiuti tessili all’anno. Abbigliamento e calzature da soli rappresentano 5,2 milioni di tonnellate di rifiuti, pari a 12 kg di rifiuti pro capite ogni anno. Attualmente solo il 22% dei rifiuti tessili post-consumo viene raccolto separatamente per essere riutilizzato o riciclato, mentre il resto viene spesso incenerito o messo in discarica.”Questa proposta legislativa rappresenta un passo significativo verso un settore tessile più sostenibile e circolare, in linea con la nostra Textiles Strategy – ha commentato Virginijus Sinkevicius, commissario per l’ambiente, gli oceani e la pesca – Norme armonizzate in tutta l’UE creeranno condizioni di parità nel mercato unico e garantiranno l’applicazione del principio “chi inquina paga”. Questa iniziativa guiderà gli investimenti nelle infrastrutture di riutilizzo e riciclaggio dei tessuti, creerà posti di lavoro locali e stimolerà l’innovazione in tutte le fasi del ciclo di vita dei tessuti”. LEGGI TUTTO

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    Ddl Capitali, Marino (OCF): “positive le finalità ma necessario garantire i presidi di tutela dei del consumatore”

    (Teleborsa) – “E’ da valutare con favore la finalità e lo spirito del Ddl. Capitali, il quale si pone in linea con gli obiettivi di sviluppo del mercato dei capitali. L’agevolazione all’accesso al mercato dei capitali si rivela, infatti, essenziale al fine di garantire la competitività del mercato italiano nel contesto internazionale e in ultima analisi per garantire un effettivo incremento del tasso di potenziale crescita dell’economia e dell’occupazione” ha commentato il Presidente di OCF (Organismo di vigilanza e tenuta dell’Albo unico dei Consulenti finanziari) Mauro Maria Marino intervenuto in audizione per il Disegno di legge A.S. 674 “Interventi a sostegno della competitività dei capitali”.”In questo contesto si inserisce anche il ruolo svolto dalla consulenza finanziaria, che con l’avvento della direttiva Mifid I è stata inserita tra i servizi di investimento”. Nelle osservazioni al testo, in particolare torna l’attenzione sull’effetto di alcune esenzioni previste dal decreto di sottrarre alla disciplina dell’offerta fuori sede, in favore dunque degli emittenti, l’offerta di qualsiasi strumento finanziario da parte di emittenti anche esteri incontrando il solo limite dell’importo (250.000 euro) e della finalità dell’offerta. Marino estendendo la voce del settore ha espresso in merito alcune considerazioni a tutela dei risparmiatori “la disposizione rischia di esporre la posizione degli investitori non professionali a quei rischi che proprio la disciplina dell’offerta fuori sede è finalizzata a neutralizzare. L’esenzione dalla disciplina dell’offerta fuori sede, infatti, comporta la soppressione di tutti i presidi di tutela che il legislatore ha voluto disporre a favore dei risparmiatori che si trovano in una posizione di debolezza rispetto all’offerente degli strumenti finanziari. Tale debolezza è evidente soprattutto sul piano dello squilibrio informativo a sfavore del risparmiatore. Il consulente abilitato all’offerta fuori sede opera, peraltro, sotto la responsabilità solidale, incondizionata anche per fatti penali, del soggetto abilitato mandante”- e pone l’attenzione “In un contesto internazionale di scarsa educazione finanziaria nel quale l’Italia si colloca tra i paesi in cui il livello di alfabetizzazione finanziaria risulta più basso anche a causa dell’overconfidence degli investitori, abbassare la soglia di tutela espone a gravi rischi la tutela del risparmio non giustificati da inferiori costi nel collocamento”. Infine, aggiunge “occorre valutare anche l’impatto che una simile a disposizione potrebbe avere sulla tutela degli investitori in seguito all’entrata in vigore delle disposizioni comunitarie sulle cripto-attività. il combinato disposto dell’esenzione contenuta nell’art. 1 del D.d.l. in esame e delle norme che individuano l’ambito di applicazione del Regolamento MiCA potrebbe escludere il risparmiatore italiano da ogni forma di tutela rispetto alla vendita di cripto-attività qualificabili come strumenti finanziari”. LEGGI TUTTO