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    Giappone, in aumento gli ordini di macchinari nel settore privato

    (Teleborsa) – Rimbalzano gli ordini di macchinari in Giappone. È quanto emerso dall’ultimo report dell’Istituto di Ricerca Economica e Sociale del Giappone (ESRI). Il totale degli ordinativi al settore privato segna, ad aprile, un incremento su base mensile dell’8,5% dopo il -12,3% riportato a marzo.Aumentano del 5,5% gli ordini core, cioè al netto delle componenti più volatili, dopo il -3,9% precedente e contro il 3% stimato dagli analisti.Alla crescita del dato complessivo degli ordini – che registra una salita dell’11,5% dopo il -2,8% di marzo – ha contribuito il balzo del 12,3% di quelli dall’estero e del 6,8% di quelli governativi. LEGGI TUTTO

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    Cina, Banca centrale taglia i tassi. Disoccupazione giovanile a nuovo record

    (Teleborsa) – La banca centrale cinese ha tagliato i tassi a medio termine (MLF) a 1 anno di 10 punti base, portandoli al 2,65% dal 2,75%. Si tratta della prima riduzione dall’agosto 2022, dopo aver abbassato nei giorni scorsi il tasso repo a 7 giorni di 10 punti base all’1,9%, nel tentativo del governo di sostenere una ripresa dell’economia del Paese, alla luce di diversi dati macroeconomici che hanno deluso le attese nelle ultime settimane.Record disoccupazione giovanile a maggio La disoccupazione segna un nuovo record in Cina tra i giovani: il dato è balzato al 20,8%, a maggio, secondo quanto rilevato dall’Ufficio nazionale di statistica. La disoccupazione nel suo complesso resta al 5,2%, invariato rispetto ad aprile.Vendite al dettaglio in rallentamentoNel mese di maggio le vendite al dettaglio della Cina sono cresciute a un ritmo inferiore alle aspettative. Il dato ha messo a segno un rialzo del 12,7% su base annua, rispetto al +13,6% atteso dal consensus. Nel mese di aprile i consumi avevano registrato un aumento del 18,4%.La produzione industriale delude le stimeL’attività delle fabbriche cinesi ha registrato una crescita, nel mese di maggio, del 3,5% su base annua, rispetto al +3,6% stimato dagli analisti. La produzione rallenta il passo rispetto al mese precedente quando il tasso di crescita è stato pari a +5,6%.(Foto: Natálie Šteyerová) LEGGI TUTTO

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    Fisco, MEF: proroga dei versamenti per i soggetti ISA, la data

    (Teleborsa) – Una buona notizia in arrivo sul fronte del fisco. Il ministero dell’economia e delle finanze ha infatti comunicato che una prossima disposizione normativa prorogherà, per professionisti e imprese che esercitano attività per le quali sono approvati gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (Isa), i termini dei versamenti delle somme risultanti dalle dichiarazioni dei redditi, Irap e Iva, in scadenza al 30 giugno 2023: entro il 20 luglio 2023, senza alcuna maggiorazione; entro il 31 luglio 2023, applicando una maggiorazione dello 0,40 per cento.Giugno, come noto, è stato intanto ribattezzato il mese delle tasse con tanti italiani che dovranno mettere mano al portafoglio. Apre le danze, il 16 giugno, la scadenza Imu che riguarda oltre 25,3 milioni di proprietari che posseggono immobili diversi dall’abitazione principale. L’imposta municipale si paga infatti solo sulle seconde case e sulle prime case di lusso accatastate come A/1, A/8 e A/9. A giugno si paga l’acconto che si applica sui mesi di effettivo possesso nell’anno in corso. Nella genericità dei casi, se non ci sono stati cambiamenti rispetto all’anno precedente, il contribuente non deve fare grandi calcoli. Basterà infatti che versi il 50% dell’imposta pagata nell’anno precedente. Con il saldo, a dicembre (la scadenza quest’anno slitta al 18 dicembre perchè il 16 cade di sabato) si verificherà se il comune ha modificato le aliquote e quindi si verserà la quota rimanente. Nel caso di cambiamenti nel corso del prime semestre del 2023, invece, si potrà fare il calcolo in base ai mesi di effettivo possesso (da considerare se si superano i 15 giorni).Novità dalla ultima legge di Bilancio sugli immobili occupati abusivamente esentati dal versamento dell’imposta. Per ottenere l’esenzione bisogna presentare un’apposita comunicazione a Comune di riferimento, così come è richiesto l’invio della stessa in caso di cessazione dei presupposti per fruire dell’esonero. Stabilita anche la riduzione al 50% dell’imposta da parte dei pensionati residenti all’estero.Altra novità quanto stabilito dalla Corte Costituzionale che con una sentenza dell’ottobre scorso, ha definito che è possibile per i coniugi avere la doppia esenzione. Dunque, se abitano e risiedono abitualmente in due case diverse, pur essendo una sposati o legati da un’unione civile, hanno diritto all’esenzione. LEGGI TUTTO

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    Tassi USA, la Fed si prende una pausa ma non mette fine a ciclo restrittivo

    (Teleborsa) – La Federal Reserve si concede una pausa e lascia invariati, per la prima volta in 15 mesi, i tassi di interesse. Dopo dieci rialzi consecutivi, la banca centrale mantiene il costo del denaro fermo nel range 5%-5,25%.Come temuto dagli analisti, nel comunicato diffuso al termine del Fomc, il direttorio che governa la politica monetaria, l’istituzione ha precisato che valuterà se dovessero servire altri aumenti – che non esclude, quindi, ma nemmeno indica come inevitabili – in base a quelli che saranno gli effetti degli aumenti già operati. L’inflazione resta “elevata” e la Fed prevede tassi al 5,6% alla fine del 2023 e al 4,6% nel 2024 – si legge nelle dot plot, le tabelle allegate al comunicato finale della due giorni di riunione – che sembrano indicare almeno altri due rialzi dei tassi quest’anno. “Future azioni” sui tassi di interesse “dipenderanno dall’impatto della stretta e dagli sviluppi economici e finanziari” – afferma la Fed – assicurando che è pronta a rivedere la sua politica monetaria come appropriato se dovessero emergere i rischi che potrebbero impedire il raggiungimento degli obiettivi della stabilità dei prezzi e della massima occupazione.Domani dalla BCE è atteso un nuovo aumento dei tassi di riferimento da 25 punti base, con cui il riferimento sulle principali operazioni di rifinanziamento salirebbe al 4%. Riviste al rialzo stime crescitaLa Federal Reserve ha rivisto nettamente al rialzo le previsioni di crescita economica di quest’anno, ma ha limato al ribasso quelle dei due anni successivi. E, al tempo stesso, ha limato l’attesa di inflazione per quest’anno al 3,2%, un decimale in meno rispetto alle previsioni di marzo, mentre ha confermato la stima sul 2024 al 2,5% e quella sul 2025 al 2,1%. Quanto al PIL, ora la Banca centrale statunitense prevede una espansione dell’1% quest’anno (da +0,4% stimato a marzo) cui dovrebbe seguire un +1,1% nel 2024 e un +1,8% nel 2025. LEGGI TUTTO

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    Dl lavoro, da smart working PA a fringe benefit: le novità

    (Teleborsa) – Proroga dello smart working per i dipendenti pubblici fragili, ancora da valutare se fino al 31 agosto o al 30 settembre; assicurare le risorse per l’assegno di inclusione ai disabili, che rischiano di essere penalizzati per l’estensione del beneficio ai soggetti inseriti in programmi di cura e assistenza.Sono questi i nodi ancora da sciogliere sul decreto lavoro, che domani la Commissione affari sociali del Senato riprende ad esaminare dopo la sospensione delle sedute di ieri e oggi per la morte di Silvio Berlusconi. Tutto – come sempre – dipenderà dalle risorse per la copertura economica, che governo e maggioranza in queste ore stanno cercando di individuare. L’obiettivo è di consentire alla Commissione di chiudere nella stessa giornata di domani l’esame del decreto, che approderà in Aula nel pomeriggio di martedì 20 giugno per la discussione generale. Con un emendamento già approvato in Commissione, per il settore privato è stata prevista la proroga del lavoro agile dal 30 giugno al 31 dicembre 2023, sia per i fragili che per i genitori con figli fino a 14 anni. Ma in questo caso non servono coperture. Per il settore pubblico invece è esclusa la proroga per i lavoratori con figli under 14, mentre per i soggetti fragili si valutano, appunto, le due possibili scadenze del 31 agosto o del 30 settembre. Limitare al 31 agosto escluderebbe di fatto la scuola (gli insegnanti), con un notevole risparmioPer quanto riguarda l’assegno di inclusione, l’ampliamento del beneficio ai soggetti in condizioni di disagio psicologico e sociale rischia di ridurre le risorse a disposizione per le persone con disabilità. Per evitare che questo accada è necessario mettere sul piatto ulteriori fondi (circa 50 milioni) e rivedere la scala di equivalenza “per non penalizzare questi soggetti”, ha spiegato la relatrice del decreto, Paola Mancini (FdI). Capitolo fringe benefit: la soglia esentasse dovrebbe restare a 3.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli e a 258 euro per gli altri. Nonostante l’intenzione della relatrice di elevare il livello base da 258 euro a 1.000 euro per tutti, la difficoltà a reperire le coperture non consente per ora questo miglioramento. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, Castagna: “Su Ccnl parte economica e normativa vanno di pari passo”

    (Teleborsa) – Nel dibattito relativo alla vertenza che partirà a breve per il rinnovo del contratto nazionale del settore del credito l’ad del Banco BPM Giuseppe Castagna ritiene che il tema della parte economica debba andare di pari passo con quello della parte normativa. “Io – ha detto dal palco del congresso nazionale della Fabi a Roma – penso che le due parti debbano andare di pari passo. È ovvio che ci sono degli impatti economici anche dalla parte normativa. Quindi, bisogna capire come selezionare le cose assolutamente indispensabili per una maggiore competizione e una maggiore produttività, per una maggiore capacità di offrire dei servizi che cambiano continuamente”. Ci sono tematiche come digitale e cambiamento climatico che le banche “stanno già affrontando” ha aggiunto Castagna, auspicando che si possa “trovare un contenuto forte di comune accordo tra associazioni sindacali e banche” e che ci sia “un rapporto di grande fiducia tra banche e sindacati”. Quanto, nello specifico, ai 435 euro di aumento di cui si parla, Castagna ha commentato: “Tanti, troppi? Non voglio semplificare, possono essere tanti se il discorso non è inserito in un’ottica di capacità produttiva del sistema e di rendere banche più innovative. Ci sono le fintech, le grandi aziende del tech che si stanno mettendo nel settore. Noi dobbiamo difendere la nostra categoria di gente preparata che fa questo mestiere. Dobbiamo valutare in un conteso generale se questa cifra può rientrare. Non si può dire tanto o troppo senza esaminare il sottostante. Io sono sempre favorevole a dare soddisfazione ai collegi, ma vediamo se le richieste si possono esaurire nel contratto nazionale o se c’è spazio a livello di contrattazione aziendale. Noi siamo sempre stati molto vicini alla contrattazione che è sempre stata fatta. Trovo che sia giusto – e in questo momento penso che sia utile anche per il sindacato – avere un rapporto con un organo che rappresenti tutte le banche – ha affermato l’Ad del Banco BPM –. Siamo alle battute iniziali di una trattativa importante. Spero che poi avremo tempo di parlare degli aspetti che devono interessare banche, sindacati, colleghi per il futuro del nostro sistema e quindi spero che tutto questo si possa inquadrare in un quadro di serena trattativa, come c’è sempre stata e ha sempre funzionato. Speriamo continui a essere così. Ho sempre detto che c’è un organismo preposto, lo abbiamo sempre fatto così. Ora non so perché quest’anno sia un po’ scappato di mano”.Grazie a un contesto molto mutato per il settore bancario rispetto a un paio d’anni, il tema del consolidamento non è più all’ordine del giorno ha sostenuto Castagna parlando sia in generale sia in particolare per la sua banca, che non al momento non sta parlando con nessuno per una possibile aggregazione. “Non dialoghiamo con nessuno. Non si tratta tanto di un non voler qualcosa con qualcuno: è che oggi, in un momento positivo che non è di tagli né di ristrutturazione, ma di crescita, – ha detto l’Ad di Banco BPM – tutti sono invogliati a perseguire quella crescita e a perseguire i risultati che ci aspettiamo per i prossimi due anno. Fare le fusioni richiede tempo, richiede integrazioni informatiche, richiede tagli, diventa più complicato e magari ci perdiamo un pò della crescita che magari ci potemmo prendere”. Alla domanda se in particolare Banco BPM non dialogo con Mps, ora che la banca senese va bene, Castagna ha replicato: “Anche le altre banche vanno molto bene però non dialogo con le altre banche per fare un’aggregazione”. Chiusa anche l’ipotesi di un’integrazione con UniCredit? “Con UniCredit non dipende da noi. Mi pare che Orcel – ha risposto Castagna – abbia detto che in questo momento con è interessato. Però chiaramente non è un’operazione alla pari, quindi non c’è un discorso sul tavolo”. LEGGI TUTTO

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    IGI 2023: Eni, Hera e Poste Italiane guidano Top10 dell’Integrated Governance Index

    (Teleborsa) – È stata definita la Top10 dell’Integrated Governance Index 2023. A guidare la graduatoria sono Eni, che guadagna una posizione rispetto allo scorso anno, seguita da Hera (prima nel 2022) e Poste Italiane (quinta a pari merito la scorsa edizione), con Snam ed Erg quarte a pari merito. Ai vertici delle non quotate ci sono Astm, BNL BNP Paribas e Cre´dit Agricole Italia, davanti a Cdp e Alperia. Mentre SIT Spa si afferma come prima delle societa` quotate extra le prime 100, davanti a Fiera Milano, Gefran, Newlat Food e Fnm. La speciale classica sull’area di indagine straordinaria, “L’azienda politica”, vede, nell’ordine, ancora Eni, poi Poste Italiane, Intesa Sanpaolo, Hera e Unicredit. I risultati dell’Index, le classiche per area di indagine e le classiche di settore sono presentati in occasione della ESG Business Conference, in programma oggi 14 giugno a Palazzo Giureconsulti.L’Integrated Governance Index, progetto di ET.group giunto alla ottava edizione, e` l’unico modello di analisi quantitativa del grado di integrazione dei fattori ESG nelle strategie aziendali. Sempre piu`, grazie alla presa di consapevolezza delle societa` partecipanti, l’indice si prola come un indicatore della ESG Identity dell’azienda. Coinvolge, oltre alle prime 100 societa` quotate, anche le societa` che hanno redatto la Dnf nel 2021 (paniere Consob) e le prime 50 societa` non quotate italiane. Il questionario e` stato sottoposto, eliminando le sovrapposizioni del campione, a un totale di circa 300 aziende. Nel complesso, hanno preso parte al questionario oltre 420 manager, con un incremento del 13% rispetto allo scorso anno. Nel 2023, e` cresciuto il numero di societa` analizzate: 98 societa` hanno compilato il questionario, con un tasso di risposta attorno al 30% del campione sollecitato, contro le 86 del 2022, le 80 del 2021 e le 74 del 2020. Hanno partecipato 80 societa` quotate e 18 non quotate. L’indice copre ormai il 68% delle societa` del Ftse Mib e il 57% delle prime 100 societa` quotate italiane. “Accogliamo con soddisfazione questo risultato che testimonia il costante impegno di Eni nell’integrazione dei fattori ESG in tutte le attivita` della societa`. Il nostro modello – afferma Giuseppe Zafarana, presidente del Consiglio di Amministrazione di Eni – si basa sull’innovazione, sulla solidita` nanziaria e sull’attenta considerazione degli interessi di tutti gli stakeholder, che includono le nostre persone, le comunita` dove operiamo o che sono comunque coinvolte dalle nostre attivita`, le istituzioni, i fornitori, i clienti, i nostri partner industriali. Tale approccio distintivo ci permette di operare con successo nel complesso contesto attuale e di rispondere alla sda cruciale del settore energetico: decarbonizzare l’energia e renderla accessibile a tutti, contribuendo al contrasto del cambiamento climatico, alla sicurezza energetica ed agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite”. “Siamo soddisfatti di questo riconoscimento che – dichiara Cristian Fabbri, presidente esecutivo del Gruppo Hera – premia l’attenzione che abbiamo sempre riservato alla governance e alle relazioni con i nostri stakeholder. Lo stretto legame con il territorio di riferimento e` cruciale per una societa` come la nostra, che e` sempre stata consapevole e attenta anche al proprio ruolo istituzionale e sociale, tanto piu` rilevante nel contesto attuale in continua evoluzione”. “Il posizionamento sul podio dell’IGI 2023 – afferma Matteo Del Fante, amministratore delegato Poste Italiane – rappresenta per Poste Italiane un ulteriore prestigioso riconoscimento del costante impegno sulle tematiche di governance ESG che si riette chiaramente nelle molteplici iniziative adottate dal Gruppo per raggiungere gli obiettivi indicati dal Piano Strategico e per affrontare le numerose sde presenti e future. Tale risultato, basato su una rigorosa metodologia di analisi, premia l’impegno di creare valore condiviso fra tutti gli stakeholder in linea con gli obiettivi dell’Azienda”. “Nell’ambito del graduale ma inesorabile processo di passaggio da un modello incentrato sulla massimizzazione dei protti ad un modello in cui le imprese, – dichiara Antonella Brambilla, partner di Dentons – pur continuando ovviamente a perseguire un protto, prestano estrema attenzione alle esigenze di tutti gli stakeholder – e, in generale, della comunita` in cui operano –, gli imprenditori stanno sempre piu` realizzando che un cambiamento in termini di approccio e mentalita` e` importantissimo per tutte le imprese di qualunque dimensione, pubbliche o private. Assume dunque sempre maggior rilevanza lo sforzo, anche organizzativo, richiesto alle imprese, commisurato alla relativa dimensione ed area di business ed orientato alla realizzazione di uno sviluppo sostenibile a tutela anche delle future generazioni. Le imprese private diventano pertanto sempre piu` ambasciatrici e duciarie della societa` in cui operano, in risposta alle numerose sde nanziarie, sociali ed ambientali. In quest’ambito, e` in atto un processo di forte responsabilizzazione delle imprese nel considerare i temi di sostenibilita` quale fondamentale componente strutturale delle strategie aziendali”. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi alla produzione maggio -0,3% mese +1,1% anno

    (Teleborsa) – Giungono dati positivi dai prezzi alla produzione USA nel mese di maggio 2023. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono diminuiti dello 0,3% su mese rispetto al +0,2% del mese precedente. Le attese degli analisti erano per una decrescita dello 0,1%. Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento dell’1,1%, un valore inferiore al consensus (+1,5%), rispetto al +2,3% del mese precedente.I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, segnano un +0,2% su mese (+0,2% il mese precedente) rispetto al +0,2% atteso, mentre su anno registrano un +2,8% dopo il +3,1% precedente (+2,9% atteso). LEGGI TUTTO