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    Mit, Salvini: “In arrivo provvedimento sulla sicurezza stradale”

    (Teleborsa) – Un pacchetto di misure ad hoc per chi guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di droghe e norme dedicate alla micromobilità. È quanto prevede disegno di legge per la sicurezza stradale attualmente al vaglio del ministero dei Trasporti che sarà presentato all’esame del Parlamento entro fine mese. “Il ministero – ha annunciato ieri Matteo Salvini rispondendo al question time alla Camera –ha avviato da subito un confronto con le associazioni competenti e le associazioni delle vittime della strada per un pacchetto di misure amministrative e normative per migliorare la sicurezza stradale. I 3120 morti registrati lo scorso anno sono un dato indegno di un paese civile. Un primo provvedimento frutto del confronto con gli esperti e le principali associazioni di cui parlavo è in dirittura di arrivo e sarà oggetto di discussione penso a partire già dal mese di giugno”. “Si tratta – ha spiegato Salvini – di modifiche puntuali al codice della strada, insieme a una legge delega per una riforma organica del codice della strada che contiamo di portare a breve all’esame di questa Camere”.Nel disegno di legge sarà introdotta l’obbligatorietà dell’alcol lock per coloro che sono condannati per aver guidato sotto l’effetto di alcol. Si tratta del dispositivo, già in uso in altri paesi europei, che impedisce l’avvio dell’auto se il tasso alcolemico del guidatore è superiore a zero. “Tra le priorità – ha evidenziato il ministro – il contrasto alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, il cosiddetto ergastolo della patente. Ovviamente ci sono altre soluzioni come l’alcol lock che inibisce l’avvio dell’autovettura in caso di stato di ebrezza, così come abbiamo immaginato una serie di misure volte a sospendere la patente di guida in relazione a sistematiche violazioni del codice della strada”.Sul tavolo anche una stretta sulla micromobilità. “Il pacchetto – ha fatto sapere Salvini – interverrà anche sulla mobilità dolce, prevedendo casco, assicurazione, targa e freccia obbligatoria per monopattini e biciclette”. Per questi veicoli, inoltre, sanzioni pesanti per la sosta selvaggia e per la guida contromano.”Sugli autovelox – ha concluso Salvini – stiamo lavorando perché siano uniformati a livello nazionale e non siano usati unicamente per rimpinguare le casse comunali. Penso che entro il mese di giugno le Camere potranno portare il loro contributo per un codice della strada che si propone di portare più regole, più educazione e più sicurezza sulle strade italiane”.Ci sarà, infine, una delega per la riforma organica dello stesso Codice della strada. Non mancherà nella legge una parte dedicata a promuovere attività formative in materia di circolazione stradale, attribuendo crediti al rilascio della patente attraverso corsi di educazione stradale nelle scuole dell’obbligo. LEGGI TUTTO

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    Via libera del Cdm al ddl sulla violenza contro le donne

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    Enel riconfermata tra i leader globali per la sostenibilità negli indici FTSE4Good e Vigeo-Eiris

    (Teleborsa) – Enel è stata confermata ancora una volta negli indici FTSE4Good Index Series ed Euronext Vigeo-Eiris (V.E.), che classificano le migliori aziende al mondo in termini di pratiche e trasparenza a livello ambientale, sociale e di governance (ESG). Per quanto riguarda gli indici V.E., Enel ha mantenuto la sua posizione nell’indice World 120 e negli indici regionali Euronext V.E. Eurozone 120 e Europe 120, che comprendono le 120 aziende più sostenibili tra le 500 società con il maggiore capitale flottante rispettivamente nell’Eurozona e in Europa. FTSE4Good e V.E. hanno premiato l’impegno di Enel nell’integrazione delle pratiche ESG nella strategia aziendale lungo l’intera catena del valore. FTSE4Good ha riconosciuto le pratiche e la trasparenza di Enel in più ambiti, come biodiversità, salute e sicurezza, diritti umani, corporate governance, gestione del rischio e trasparenza fiscale. Al contempo, V.E. ha riconosciuto le eccellenti performance di Enel nello sviluppo della sua strategia ambientale, nella gestione del capitale umano e nella promozione di solide pratiche di governance.Questa eccezionale performance e l’ottimo posizionamento raggiunto si estendono anche ad altre società quotate del Gruppo Enel, come la controllata spagnola Endesa, che ha visto riaffermato il proprio posizionamento nell’indice FTSE4Good e in tutti e tre gli indici di V.E. Anche Enel Americas ed Enel Chile, le controllate di Enel che operano in America Latina, sono state confermate nell’indice FTSE4Good.La leadership di Enel in tema di sostenibilità è riconosciuta a livello mondiale dalla sua presenza in diversi altri importanti indici e classifiche di sostenibilità, come i DJSI World and Europe, gli MSCI ESG Leaders Indexes, il CDP Climate “A” List, l’indice STOXX Global ESG Leaders, il rating ISS “Prime”, il Bloomberg Gender Equality Index, l’indice Refinitiv TOP 100 Diversity and Inclusion, la classifica “Top 100 Gender Equality Global” di Equileap e gli indici ECPI.Il Gruppo sta attirando sempre maggior attenzione da parte degli investitori socialmente responsabili, la cui quota nella società è in costante crescita e rappresenta circa il 14,9% del capitale di Enel alla fine del 2022, un valore più che raddoppiato rispetto al 2014. Tale incremento riflette la crescente importanza che il mercato finanziario attribuisce agli elementi non finanziari nella creazione di valore sostenibile di lungo termine. La lunga storia di inclusione di Enel nei principali indici mondiali di sostenibilità è sostenuta dal suo impegno a creare un valore di lungo termine per i suoi stakeholder e a contribuire allo sviluppo sostenibile delle aree in cui opera. Nel 2022, Enel ha contribuito allo sviluppo sociale ed economico delle aree in cui opera con oltre 2.300 progetti sostenibili, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. Si tratta di progetti che spaziano dall’ampliamento delle infrastrutture a programmi di istruzione e formazione professionale, da progetti di supporto alle attività culturali ed economiche e di promozione dell’accesso all’energia all’elettrificazione rurale e suburbana, fino alla promozione dell’inclusione sociale per le categorie più vulnerabili della popolazione (in termini di condizioni fisiche, sociali ed economiche). LEGGI TUTTO

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    Scuola: oggi in Consiglio dei ministri due “cavalli di battaglia” Anief a tutela dei precari

    (Teleborsa) – “Una delle ingiustizie più grandi verso i docenti precari sta a un passo dall’essere superata. Con il Decreto salva-infrazione, oggi in Consiglio dei ministri, il Governo Meloni intende adeguare le regole italiane (sul Testo Unico sulla scuola, il Dlgs 297/1994, e sulla Buona Scuola, la Legge 107 del 2015) alle norme europee a proposito di due passaggi chiave: sia la ricostruzione di carriera per il personale scolastico e Afam neo-assunto, sia la mancata assegnazione della carta del docente a non mendo di 45mila supplenti annuali”. È quanto sottolinea il sindacato Anief in una nota. “Qualora i provvedimenti venissero approvati, per l’Anief – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – si tratterebbe di una doppia vittoria storica del nostro sindacato, derivante dalle sentenze ottenute in Corte di Giustizia europea dall’Avvocatura dell’Anief e a seguito della procedura d’infrazione 4231/14 ancora pendente e della denuncia al Comitato europeo dei diritti sociali, oltre che al Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa”.Le intenzioni del Governo, salvo ripensamenti dell’ultimo momento, – spiega Anief – sono quelle di permettere anche ai neo-assunti la ricostruzione di carriera del servizio pre-ruolo per intero, su effettivo servizio prestato, “senza più il “raffreddamento” di un terzo del servizio superiore ai quattro anni di supplenza come attualmente previsto e finora in barba alle sentenze, ottenute dall’Avvocatura Anief, della Corte di Cassazione e della pronuncia della Corte di Giustizia europea sulla causa Motter”.”Finalmente – prosegue la nota – cambiano il sia il Testo Unico, sia la Buona Scuola, come chiesto da Anief, che continuerà però il contenzioso anche per tutti gli altri supplenti esclusi dalla Carta docente nonché per tutto il personale assunto in ruolo fino ad oggi nell’impianto i decreti di ricostruzione di carriera. Il giovane sindacato ha stimato un danno da 2mila a 30mila euro la mancata ricostruzione di carriera per intero del servizio pre-ruolo e fino a 3 mila euro la mancata erogazione della carta docente ai supplenti per gli ultimi cinque anni. Rimangono il problema della mancata stabilizzazione del personale precario attraverso l’utilizzo del doppio canale di reclutamento, come ha chiesto ancora una volta Anief in Parlamento in questi giorni, e quello della mancata previsione di una specifica indennità che sempre il giovane sindacato ha rivendicata nel tavolo contrattuale in Aran per risarcire l’abuso dei contratti a termine, attualmente quantificato dalla Cassazione fino a 12 mensilità in base agli anni di supplenza su posto vacante e disponibile”.”L’Anief – afferma Pacifico – dalla sua fondazione ha lottato con tenacia in Parlamento e in Tribunale, presso le istituzioni italiane ed europee, per ottenere giustizia nella parità di trattamento tra personale precario e di ruolo. La decisione del Governo Meloni rappresenta una prima importante risposta per adeguare la normativa italiana a quella europea. Ci vorranno dei correttivi che l’Anief sicuramente suggerirà in sede di conversione in legge del decreto. Nel frattempo la battaglia continua in tribunale per tutti gli assunti fino ad oggi per la corretta riformulazione della ricostruzione di carriera e per i supplenti al 30 giugno o al 31 agosto per la Carta del docente. Gli interessati possono avvicinarsi alle sedi Anief territoriali e verificare con i nostri consulenti se vi sono le condizioni per presentare ricorso al giudice del lavoro, così da non permettere che l’amministrazione scorretta continui a sottrarre loro diritti e compensi annessi”.Il leader dell’Anief ha ringraziato la rete dei legali Anief coordinata dagli avvocati Walter Miceli e Fabio Ganci, gli avvocati che hanno patrocinato le cause in Corte di giustizia europea, come Giovanni Rinaldi, Nicola Zampieri, Vincenzo De Michele e Sergio Galleano, tutti i sindacalisti Anief che sono stati ancora in questi giorni impegnati in assemblee sindacali che hanno registrato più di 30mila partecipanti. LEGGI TUTTO

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    Green Deal, Consiglio UE concorda mandato negoziale su trasparenza emissioni industria

    (Teleborsa) – Il Consiglio UE ha concordato il proprio mandato negoziale su una proposta di regolamento sulla comunicazione dei dati ambientali degli impianti industriali e sull’istituzione di un portale delle emissioni industriali. “La proposta – si legge in una nota – mira ad aggiornare l’attuale registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E-PRTR) al fine di istituire un portale delle emissioni industriali più completo e integrato”.L’obiettivo principale della revisione è compiere progressi verso l’ambizione di inquinamento zero del Green Deal fornendo al pubblico l’accesso a un set di dati più integrato e coerente sulle principali emissioni ambientali generate dagli impianti industriali. Il mandato negoziale servirà da base al Consiglio per negoziare la forma finale della legislazione con il Parlamento europeo.In particolare, il nuovo regolamento mira a garantire un migliore allineamento con la direttiva sulle emissioni industriali e altre leggi ambientali correlate, in termini di attività e inquinanti coperti e in termini di livello di comunicazione. Includerebbe dati sull’uso di acqua, energia e materie prime da parte degli impianti pertinenti per monitorare i progressi verso un’economia circolare ed efficiente nell’uso delle risorse. La proposta si propone inoltre a colmare le attuali carenze nell’attuazione del regolamento E-PRTR, principalmente per quanto riguarda la comunicazione, la metodologia e l’uso dei dati.Nel suo mandato negoziale, il Consiglio limita gli oneri amministrativi e ottimizza il valore aggiunto delle relazioni. Stabilisce l’obiettivo del regolamento per una maggiore trasparenza e chiarisce alcune definizioni. Il Consiglio limita inoltre il potere della Commissione di adottare atti delegati per modificare l’ambito delle attività e degli inquinanti contemplati dal regolamento, nonché le soglie applicabili.Invece dei soli atti delegati, opta per un approccio misto di atti delegati in alcuni casi e processo decisionale del Consiglio e del Parlamento in altri. Gli Stati membri allineano le disposizioni sulle sanzioni con la loro posizione sulla direttiva sulle emissioni industriali, in particolare introducendo la flessibilità necessaria agli Stati membri per adattare le disposizioni ai loro diversi ordinamenti giuridici nazionali e tenendo conto del fatto che il regolamento disciplina solo gli aspetti di rendicontazione. Il Consiglio nel suo mandato negoziale ha deciso di posticipare di due anni l’entrata in vigore del regolamento, affinché gli Stati membri abbiano tempo sufficiente per adeguarsi alle nuove regole. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali in calo di 0,5 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono diminuite, contro attese per un aumento, le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 2 giugno 2023, sono scesi di 0,5 milioni di barili a 459,2 MBG, contro attese per un incremento di 1 milione.Gli stock di distillati hanno registrato un aumento di 5,1 milioni a 111,7 MBG, contro attese per un incremento di 1,3 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato una crescita di 2,7 milioni a quota 218,8 MBG (era atteso un decremento di 0,9 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono diminuite di 1,9 milioni a 353,6 MBG. LEGGI TUTTO

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    Bilancio UE, Commissione europea propone 189,3 miliardi di euro per il 2024

    (Teleborsa) – Oggi la Commissione europea ha proposto un bilancio annuale dell’UE di 189,3 miliardi di euro per il 2024. Il bilancio sarà integrato da pagamenti per sovvenzioni nell’ambito di NextGenerationEU, lo strumento dell’UE per la ripresa dopo la pandemia, per un importo stimato di 113 miliardi di euro. Combinando queste risorse sarà possibile continuare a stimolare la ripresa economica in corso e creare posti di lavoro, rafforzando nel contempo l’autonomia strategica dell’Europa. “Sebbene negli ultimi anni l’UE abbia dovuto far fronte a sfide eccezionali, tra cui il rapido aumento dell’inflazione, che hanno messo a dura prova la capacità del bilancio di rispondere ulteriormente ai nuovi sviluppi, il progetto di bilancio per il 2024 – spiega la Commissione UE in una nota – continua a fornire, come originariamente previsto, i finanziamenti essenziali per le priorità politiche dell’UE. La spesa verde e digitale rimarrà prioritaria affinché l’Europa sia più resiliente e attrezzata per il futuro”.”Il progetto di bilancio 2024 – si legge nella nota – indirizza i fondi verso i settori in cui possono fare maggiormente la differenza, in linea con le esigenze di ripresa più importanti degli Stati membri dell’UE e dei nostri partner nel mondo. I finanziamenti contribuiranno a modernizzare e a rafforzare l’Unione promuovendo la transizione verde e digitale, creando posti di lavoro e rafforzando il ruolo dell’Europa nel mondo. La Commissione rimarrà al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario. A seguito della guerra di aggressione russa contro il paese, il bilancio UE è stato pienamente mobilitato a sostegno dell’Ucraina e degli Stati membri dell’UE che accolgono i rifugiati ma le sue disponibilità si sono esaurite. La Commissione valuterà il sostegno futuro all’Ucraina nel contesto della prossima revisione del suo bilancio a lungo termine 2021-2027″.Per gestire le altre priorità dell’Unione europea, la Commissione propone di assegnare gli importi seguenti (in impegni di spesa) a questi settori prioritari: 53,8 miliardi di euro per la politica agricola comune e 1,1 miliardi di euro per il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura, a beneficio degli agricoltori e dei pescatori europei ma anche allo scopo di rafforzare la resilienza dei settori agroalimentare e ittico e di dotare questi ultimi dei mezzi necessari alla gestione delle crisi; 47,9 miliardi di euro per sviluppo regionale e coesione a sostegno della coesione economica, sociale e territoriale e delle infrastrutture su cui si baseranno la transizione verde e i progetti prioritari dell’Unione; 15,8 miliardi di euro a sostegno dei nostri partner e dei nostri interessi nel mondo, di cui 11,4 miliardi di euro per lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale – Europa globale (NDICI – Europa globale), 2,1 miliardi di euro per lo strumento di assistenza preadesione (IPA III) e 1,7 miliardi di euro per l’aiuto umanitario (HUMA); 13,6 miliardi di euro per ricerca e innovazione, di cui 12,8 miliardi di euro per Orizzonte Europa, il programma faro dell’Unione per la ricerca. Il progetto di bilancio comprende anche il finanziamento del regolamento sui chip nell’ambito di Orizzonte Europa e mediante ridistribuzione da altri programmi; 4,6 miliardi di euro per gli investimenti strategici europei, di cui 2,7 miliardi di euro per il meccanismo per collegare l’Europa al fine di migliorare le infrastrutture transfrontaliere, 1.3 miliardi di euro per il programma Europa digitale al fine di plasmare il futuro digitale dell’Unione e 348 milioni di euro per le priorità fondamentali di InvestEU (ricerca e innovazione, duplice transizione verde e digitale, settore sanitario e tecnologie strategiche); 2,1 miliardi di euro di spese nel settore spaziale, principalmente a favore del programma spaziale dell’Unione europea, che riunirà le azioni dell’Unione in questo settore strategico;10,3 miliardi di euro destinati a persone, coesione sociale e valori, di cui 3,96 miliardi di euro per gli oneri finanziari crescenti di NextGenerationEU (da monitorare con grande attenzione), 3,7 miliardi di euro per Erasmus+ allo scopo di creare opportunità di istruzione e mobilità per le persone, 332 milioni di euro a sostegno di artisti e creatori in tutta Europa e 215 milioni di euro per promuovere la giustizia, i diritti e i valori; 2,4 miliardi di euro per l’ambiente e l’azione per il clima, di cui 745 milioni di euro per il programma LIFE a sostegno della mitigazione dei cambiamenti climatici e dell’adattamento agli stessi, e 1,5 miliardi di euro per il Fondo per una transizione giusta affinché la transizione verde funzioni per tutti; 2,2 miliardi di euro per proteggere le nostre frontiere, di cui 1,1 miliardi di euro per il Fondo per la gestione integrata delle frontiere (IBMF) e 874 milioni di euro (contributo totale dell’UE) per l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex); 1,7 miliardi di euro per spese connesse alla migrazione, di cui 1,5 miliardi di euro per sostenere i migranti e i richiedenti asilo coerentemente con i nostri valori e le nostre priorità; 1,6 miliardi di euro per affrontare le sfide in materia di difesa, di cui 638 milioni di euro a sostegno dello sviluppo di capacità e della ricerca nel quadro del Fondo europeo per la difesa (FED), 241 milioni di euro a sostegno della Mobilità militare, 260 milioni di euro per il nuovo strumento a breve termine per la difesa (EDIRPA) e 343 milioni di euro per sostenere la produzione di munizioni; 947 milioni di euro per garantire il funzionamento del mercato unico, compresi 602 milioni di euro per il programma per il mercato unico e 200 milioni di euro per attività in materia di lotta antifrode, fiscalità e dogane;754 milioni di euro per il programma UE per la salute (EU4Health) allo scopo di garantire una risposta sanitaria globale alle esigenze delle persone e 230 milioni di euro per il meccanismo di protezione civile dell’Unione (rescEU) per poter mobilitare rapidamente un’assistenza operativa in caso di crisi; 726 milioni di euro per la sicurezza, di cui 315 milioni di euro per il Fondo Sicurezza interna (ISF), che combatterà il terrorismo, la radicalizzazione, la criminalità organizzata e la criminalità informatica; 213 milioni di euro per connessioni satellitari sicure nell’ambito del nuovo programma dell’Unione per una connettività sicura.Il progetto di bilancio per il 2024 rientra nel bilancio a lungo termine dell’Unione adottato alla fine del 2020, con i successivi adeguamenti tecnici, e mira a tradurre le priorità in risultati concreti da conseguire annualmente. “Siamo sulla buona strada – evidenzia la Commissione – per destinare il 30% del bilancio a lungo termine e dello strumento per la ripresa NextGenerationEU alla lotta contro i cambiamenti climatici”. 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    ACRI: tre nuovi consiglieri, Giovanni Azzone vicepresidente

    (Teleborsa) – L’ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio) ha comunicato una serie di nomine dopo i rinnovi recentemente avvenuti nella governance delle fondazioni associate. Il Consiglio di ACRI ha cooptato tre nuovi membri: Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo; Aldo Casalini, presidente di Fondazione CR Vercelli; Matteo Tiezzi, presidente di Fondazione di Modena. I componenti del Consiglio così nominati rimarranno in carica sino alla scadenza del mandato 2022-2024.Il Consiglio, inoltre, ha deliberato un’integrazione dei membri del Comitato esecutivo dell’associazione, indicando i nomi di: Maurizio Gardini, presidente Fondazione CR Forlì, e Giovanni Azzone, presidente Fondazione Cariplo.Infine il Consiglio ha indicato Giovanni Azzone quale nuovo vicepresidente di ACRI, in sostituzione di Paolo Cavicchioli, che ha cessato il suo mandato, da cui rileva la delega al coordinamento delle attività delle Consulte e delle Associazioni territoriali di Fondazioni. LEGGI TUTTO