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    “Settantennials”, Scarfò (Intesa):”Soluzione ad hoc per benessere dei senior”

    (Teleborsa) – “La salute e l’inattività sono le principali preoccupazioni che emergono dai senior e dai loro caregiver che, inoltre, ricercano soluzioni a loro vicine per il mantenimento del proprio benessere, della socialità, con una continua crescita culturale ed un’assistenza nell’affrontare la vita pratica, tecnologicamente sempre più avanzata”.E’ quanto sottolineato da Alessandro Scarfò, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Intesa Sanpaolo Assicura, intervenuto oggi in occasione dell’evento “Settantennials – le esigenze di una classe emergente” organizzato da Kearney”Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha raccolto prodotti finanziari ed assicurativi – con una logica di servizio – per il mondo dei senior, a partire dai limiti d’età innalzati a 90 anni, soluzioni di accumulo e di decumulo pensate per affrontare esigenze specifiche e strutture di quartiere per creare un punto unico verso cui convergere per l’assistenza”. LEGGI TUTTO

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    Sace e Gksd Investment Holding valutano sviluppo nuove infrastrutture ad alto impatto sociale in Iraq

    (Teleborsa) – SACE, Agenzia Italiana per il Credito all’Esportazione direttamente controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, e GKSD Investment Holding, leader mondiale nella pianificazione, sviluppo e gestione di progetti, che spaziano dai lavori di costruzione e dalle operazioni di acquisizione, alleattività medico-scientifiche, fino a servizi di consulenza, annunciano la firma di un Protocollo d’Intesa con l’obiettivo comune di sviluppare una potenziale cooperazione su una serie di progetti in Iraq.L’Accordo – firmato oggi, nella sede SACE di Roma, da Alessandra Ricci, amministratore delegato di SACE, Kamel Ghribi, presidente di GKSD Investment Holding e vicepresidente del Gruppo San Donato, e Paolo Rotelli, vicepresidente di GKSD Investment Holding e Vicepresidente del Gruppo San Donato –, mira a rafforzare e potenziare la cooperazione tra GKSD Investment Holding e SACE in diversi settori ad alto impatto sociale, tra cui investimento per il risparmio energetico,la realizzazione e gestione di ospedali, l’edilizia abitativa e i servizi connessi e altri progetti edilizi, nonché ad incoraggiare gli scambi commerciali tra Italia e Iraq nel loro complesso. Grazie a questa partnership SACE sarà in grado di individuare nuove opportunità in Iraq , dove GKSD Investment Holding, con i suoi fornitori italiani, possa portare benefici concreti.”Questa firma rappresenta un passo importante verso una partnership che, siamo certi, porterà opportunità e sviluppo a lungo termine sia per le imprese italiane sia per l’Iraq, con benefici concreti per le comunità e il benessere collettivo – ha dichiarato Ricci –. L’accordo pone le basi per intensificare gli scambi commerciali tra i due Paesi, permetterà alle imprese italiane presenti in Iraq di partecipare alla realizzazione di importanti progetti dal forte impatto sociale in ambito infrastrutturale ed energetico e sottolinea ancora una volta il nostro ruolo per la crescita sostenibile delle aziende italiane nel mondo”.”L’Iraq ha vissuto una lunga stagione di crisi e insicurezza, dalla quale sta uscendo grazie al governo, che è fortemente impegnato nel restituire la stabilità al Paese ed è in questo nuovo scenario che vanno valutate le numerose opportunità per le imprese italiane. GKSD, con la propria esperienza, in particolare in ambito sanitario, – ha dichiarato Ghribi – può contribuire fattivamente alla rinascita del paese e alla riorganizzazione della sua sanità, partendo innanzitutto dall’urgente bisogno di infrastrutture e costruzioni nuove, ma anche di expertise gestionale e medico scientifica”. LEGGI TUTTO

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    Olidata presente all’Expo & Cyber Security Forum di Pescara

    (Teleborsa) – “La sfida principale alla guida del Gruppo Olidata è quella di creare un polo nazionale per la gestione dei dati che sia innovativo e che utilizzi soluzioni completamente made in Italy. Il nostro progetto parte da una visione di coraggio: non posso pensare che il mio Paese non sia detentore e proprietario esclusivo delle informazioni più importanti. Per far questo abbiamo realizzato una soluzione chiamata Safe Mind, un application framework volto all’acquisizione e all’analisi delle informazioni per trarre valore dai dati. È una soluzione che non si limita a registrare, ma è in grado di attribuire consapevolezza al dato”. È quanto ha affermato il presidente di Olidata, Cristiano Rufini nel suo intervento alla VII edizione dell’Expo & Cyber Security Forum di Pescara “La Fiera Adriatica della Sicurezza”, kermesse di riferimento del Centro-Sud Italia dedicata ai players di Sicurezza Fisica, Logica ed Integrata. Volta a sviluppare le nuove frontiere della difesa informatica la tre giorni (24-25-26 maggio) nella città abruzzese, rappresenta una piattaforma ibrida di connessione e networking tra industria, pubblica amministrazione, sistema accademico e decision makers per la creazione una vision strategica di settore. Il forum prevede approfondimenti, presentazioni, tavole rotonde ed incontri di formazione dedicati a professionisti, esperti ed appassionati che intendano formarsi ed informarsi sulle principali novità e maggiori innovazioni sul tema.Al centro dell’intervento di Rufini l’incontro tra Pubblica Amministrazione ed aziende in campo cyber security, e come il Cyber Resilience Act possa incidere sul lavoro delle società. “Credo che il Cyber Resilience Act – ha affermato Rufini – debba essere visto come un’opportunità sia per le PA, sia per Vendor e system Integrator. Di fatto, dopo la forte spinta dovuta alla pandemia, il CRA regola in maniera decisa le linee guida per la messa in sicurezza di tutta quella che possiamo definire la ‘Supply Chain del dato’, questo per consentire un utilizzo sicuro del mondo digitale. A tutto tondo. Come detto dalla Von Der Leyen qualche anno fa, ormai neanche più il termine ‘difesa’ può prescindere dal concetto cyber. Le PA devono spesso fare i conti con un parco sistemi obsoleto, ma non ci si può esimere e credo si debba sfruttare la leva del CRA per definire nuovi sistemi, cambiare i paradigmi dei processi, introdurre nuove modalità di analisi ed efficientamento dei processi, rivedere le modalità di erogazioni dei e considerare che ormai tutto deve essere connesso per essere in linea con i tempi. Tutto connesso equivale a dire tutto potenzialmente ‘attaccabile’. Questa è la sfida e allo stesso tempo l’opportunità per le aziende che operano nel settore della cyber security. Gli scenari implementativi, i sistemi hardware e i dispositivi coinvolti sono innumerevoli, insieme offrono una superfice di attacco estremante ampia, per cui le aziende che operano in questo settore devono estendono sempre di più le proprie competenze non solo più in maniera verticale e tecnica, ma soprattutto tecnologica e anche di contesto funzionale per garantire che tutto sia in sicurezza. Sicuramente un minimo di timore c’è. La responsabilità è tanta, anche perché, così come il GDPR, il Cyber Resilience Act prevede sanzioni economiche importanti, addirittura un tetto di circa 15M€ o fino ad un massimo del 2,5% del fatturato annuo in caso di sistemi vulnerabili. Significa che questo rischio in un modo o nell’altro non dico verrà delegato, ma comunque condiviso con il partner tecnologico”. LEGGI TUTTO

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    Raccomandazioni UE a 11 Stati con squilibri. Italia attui politica “prudente”

    (Teleborsa) – L’economia europea sta mostrando una certa resilienza, ma l’inflazione ed il costi delle bollette energetiche deprimono ancora il potere d’acquisto delle famiglie. In un momento “critico” come quello attuale è fondamentale che l’UE coordini efficacemente le sue politiche economiche e occupazionali. E’ quanto rileva la Commissione europea che ha reso noto oggi il “pacchetto di primavera”, contenente una serie di raccomandazioni mirate per ciascun Paese membro.Un pacchetto che tiene conto di una serie di fattori: la politica fiscale, l’attuazione dei PNRR, l’implementazione del RePowerEU (politica energetica) e le sfide che ciascun Paese deve affrontare quali la competitività, la produttività e la resilienza sociale.Per la prima volta da quando è stata attivata la clausola di salvaguardia, nel marzo 2020 – ricorda Bruxelles – l’UE ha incluso nel pacchetto raccomandazioni “quantificate” sulle politiche di bilancio, tenendo in considerazione che la recente riforma del Patto di stabilità prende a riferimento il parametro dello 0,5% del PIL e chiede ai Paesi con sfide più sostanziali di attuare politiche caute e prudenti.Data l’incertezza sulle prospettive macroeconomiche, la Commissione ha deciso di non avviare ora nuove procedure per i disavanzi eccessivi, ma lo farà nella primavera del 2024.In particolare, Bruxelles individuato squilibri moderati o eccessivi in ??11 Stati membri: Ungheria, Cipro, Germania, Spagna, Francia, Portogallo, Romania, Svezia e Paesi Bassi presentano ancora squilibri. Tuttavia, se Germania, Spagna, Francia e Portogallo mostrano una diminuzione degli squilibri, Grecia e Italia continuano a presentare squilibri eccessivi, anche se le loro vulnerabilità sembrano attenuarsi. Questi sviluppi positivi si riflettono anche nei risultati della sorveglianza post-programma in Irlanda, Grecia, Spagna, Cipro e Portogallo.La Commissione più in dettaglio raccomanda all’Italia di attivarsi, nel 2023 e nel 2024, con una politica di bilancio “prudente”, la riduzione progressiva degli aiuti contro il caro bollette, la limitazione dell’aumento della spesa primaria netta non oltre l’1,3%, il mantenimento del livello degli investimenti pubblici e l’attuazione del PNRR e della Politica di coesione, in particolare per promuovere la transizione verde e quella digitale. Riguardo ai conti pubblici, si chiede all’Italia di perseguire una politica di risanamento graduale e sostenibile a medio termine, di ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e di attuare la riforma del sistema fiscale, preservando la progressività e migliorando l’equità, mediante interventi sulle agevolazioni fiscali, compresa l’Iva e le sovvenzioni dannose per l’ambiente, e riducendo la complessità del codice fiscale. Si consiglia inoltre di adeguare i valori catastali ai valori di mercato. Nel terzo ed ultimo paragrafo, infine, la Commissione indica la necessità ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, snellire le procedure autorizzative per le rinnovabili e promuovere l’efficienza energetica, utilizzando le risorse risparmiate per ridurre il disavanzo, ed incentivare la mobilità sostenibile, eliminando le sovvenzioni dannose per l’ambiente ed accelerando l’installazione delle stazioni di ricarica per i veicoli elettrici. LEGGI TUTTO

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    Alluvione in Emilia-Romagna: il Gruppo Lavazza dona 500mila euro per sostenere le popolazioni

    (Teleborsa) – Il Gruppo Lavazza sostiene le popolazioni colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna con una donazione di 500mila euro erogata tramite la Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus. “L’azienda – si legge in una nota – desidera dare un segnale positivo e di impegno concreto agendo direttamente sul territorio, dimostrando la sua solidarietà e il supporto alla comunità in un momento di grande difficoltà con una donazione che mira a fornire assistenza immediata alle persone coinvolte e a contribuire alla ricostruzione delle aree danneggiate”.Parte della cifra verrà devoluta a “Specchio dei Tempi” e alle sue attività dirette al recupero funzionale di quanto danneggiato, alle esigenze delle famiglie e alla ripresa delle piccole attività dei singoli comuni.Attraverso la donazione, inoltre, saranno supportate economicamente alcune ONG e associazioni locali con cui la Fondazione Lavazza già lavora e che sono operative sul territorio. Un particolare focus sarà posto sulle istituzioni più vulnerabili, come le case di cura e le comunità per disabili, vittime anch’esse di danni significativi causati dall’alluvione, garantendo il supporto necessario per ripristinare e migliorare le condizioni di vita di queste comunità, lavorando in sinergia con le autorità locali e le organizzazioni competenti.Inoltre, come di consueto in queste situazioni emergenziali, Lavazza ha messo in atto misure per consentire ai dipendenti di donare una somma, che verrà poi raddoppiata dall’Azienda al fine di fornire ulteriore sostegno alle iniziative di soccorso e ricostruzione.”Siamo profondamente toccati dalla devastazione provocata dall’alluvione in Emilia-Romagna, è una tragedia che sta causando enormi sofferenze e difficoltà alle persone coinvolte – ha dichiarato Giuseppe Lavazza, presidente del Gruppo Lavazza –. Crediamo nell’importanza di unire le forze e vogliamo fare la nostra parte per aiutare le popolazioni locali a superare questa situazione di emergenza con un aiuto concreto. Sono convinto che le persone dell’Emilia-Romagna dimostreranno ancora una volta la forza per uscire da questa emergenza e ripartire”. LEGGI TUTTO

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    Inps, approvato il bilancio 2022: positivo il risultato di esercizio (+7,1 miliardi)

    (Teleborsa) – Il 2022 dell’INPS sul piano economico-patrimoniale si è chiuso con un risultato di esercizio positivo per 7,1 miliardi di euro. Il risultato d’esercizio 2022, pari a +7.146 milioni, è in miglioramento di 10.857 milioni rispetto al 2021. L’avanzo finanziario, pari a 23.554 milioni, registra una netta crescita rispetto al 2021 (+21.497 milioni). Sono alcuni dei numeri presentati dal presidente dell’Istituto, Pasquale Tridico, nel corso di una conferenza stampa dopo l’approvazione da parte del Cda del bilancio avvenuta ieri. Nel 2022 la spesa per pensioni è cresciuta del 3,8% a quota 283.254 milioni di euro (nel 2021 era stata pari a 272.807 milioni di euro). Lo scorso anno inoltre la spesa per prestazioni dell’INPS è salita a quota 380,7 miliardi, in aumento del 5,8% rispetto al 2021. Nel 2021, infatti, la spesa per prestazioni era stata 359,8 miliardi. Nel 2022 le entrate contributive sono risultate pari a 256,1 miliardi in aumento dell’8,1%.Le pensioni della Gestione Dipendenti Pubblici vigenti al 1 gennaio 2023 sono 3.107.983, lo 0,8% in più rispetto all’anno precedente (3.082.954 pensioni), per un importo complessivo annuo di 83.318 milioni di euro, il 5,2% in più rispetto al 2022, in cui l’importo risultava di 79.203 milioni di euro. Lo rileva l’INPS nel suo osservatorio sulle pensioni dei dipendenti pubblici. Il 58,9% delle pensioni sono di anzianità o anticipate, con importo complessivo annuo pari a 54.416 milioni di euro; il 14,3% sono pensioni di vecchiaia con importo complessivo annuo di 13.736 milioni di euro; le pensioni di inabilità sono il 6,5% e il restante 20,3% è costituito, complessivamente, dalle pensioni erogate ai superstiti di attivo e di pensionato.Il 59,6% del totale dei trattamenti pensionistici è erogato a donne, contro il 40,4% erogato a uomini. In tutte le categorie di pensione, eccetto la categoria delle pensioni di inabilità, si rileva una maggior presenza di pensionate sui pensionati, con differenziazione massima nelle pensioni ai superstiti in cui le donne rappresentano il 16,8% del totale delle pensioni e gli uomini il 3,5%. Il maggior numero delle prestazioni è concentrato nelle regioni settentrionali con il 40,9% del totale nazionale, seguito dal 36,5% delle prestazioni erogate al Sud, isole comprese. Al Centro il valore minimo, con il 22,3%. Il 39,8% della spesa pensionistica complessiva della Gestione Dipendenti Pubblici viene erogata nell’Italia settentrionale, contro il 36,4% dell’Italia meridionale ed isole ed il 23,6% dell’Italia centrale. Il maggior incremento in valore assoluto riguarda le contribuzioni dei lavoratori dipendenti del settore privato (+9,2%), ed è pari a 13.755 milioni, per un totale di 163.657 milioni; in termini percentuali, invece, i versamenti dei lavoratori autonomi riportano un aumento del 13% (+2.521 milioni, per un totale di 21.948 milioni). I contributi dei dipendenti del settore pubblico raggiungono i 60.586 milioni (+1.906 milioni, pari ad un incremento del 3,2%); quelli dei lavoratori parasubordinati e liberi professionisti aumentano del 12%, per un totale di 9.947 milioni. Le spese per il sostegno del reddito (trattamenti di disoccupazione, integrazioni salariali bonus, trattamenti di malattia ecc.), che nel 2021 erano pari a 24.355 milioni, presentano un aumento del 7% e totalizzano 26.049 milioni (+1.694 milioni). La voce più consistente è rappresentata dai trattamenti di disoccupazione, pari 11.848 milioni, con aumento del 4% (+458 milioni) sul 2021. Seguono i Bonus 200 euro e Bonus 150 euro che complessivamente ammontano a 8.391 milioni. L’inclusione sociale (assegni e pensioni sociali, prestazioni di invalidità civile, reddito e pensione di cittadinanza e reddito d’emergenza) riporta una spesa di 33.802 milioni, in calo del -6,5% rispetto al 2021, in cui sono in evidenza le prestazioni per l’invalidità civile, pari a 20.535, (+2,3% rispetto allo scorso esercizio) e il reddito e pensione di cittadinanza, pari a 8.039 (in flessione del 9,4% rispetto al 2021). Le spese per la famiglia (assegni al nucleo familiare, assegno unico e universale, trattamenti di maternità, assegni di natalità, rette di asili nido e congedi parentali) con 21.242 milioni, registrano un’impetuosa crescita del 79,6% (+11.825 milioni) sul dato 2021, andamento motivato dal debutto dell’assegno unico e universale a partire dal marzo 2022. Completano la rassegna della spesa istituzionale, le cosiddette altre prestazioni (trattamento di fine servizio e di fine rapporto per i dipendenti pubblici, trattamento di fine rapporto e fondo di garanzia per i dipendenti privati e prestazioni creditizie e sociali per i dipendenti pubblici) che incidono sul bilancio dell’Istituto per 16.371 milioni, con un aumento dell’11,4% rispetto ai 14.695 milioni dell’anno precedente. LEGGI TUTTO

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    UK, prezzi produzione aprile +0% mese +5,4% anno

    (Teleborsa) – Giungono dati contrastanti dai prezzi alla produzione del Regno Unito nel mese di aprile 2023. Secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica (ONS), l’indice dei prezzi alla produzione (output) è salito dello 0% su base mensile, contro aspettative di mercato per un calo dello 0,1% e rispetto al +0% del mese precedente (rivisto da un preliminare di +0,1%). A livello annuale, si è registrata una variazione positiva del 5,4%, contro il +8,5% del mese precedente (rivisto da un preliminare di +8,7%) e il +8,6% atteso dal mercato. L’indice core, al netto di cibo, bevande, tabacchi e petrolio, è salito su mese dello 0% (+0,3% a marzo) e su base annuale del 6% dal +8,3% precedente.(Foto: Clayton Cardinalli su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    UK, inflazione aprile scende all’8,7% ma delude le attese

    (Teleborsa) – Giungono dati deludenti dall’inflazione nel Regno Unito ad aprile 2023. Secondo il report memnsile dell’Office for National Statistics (ONS), i prezzi al consumo segnano una crescita dell’8,7% su base annua, in discesa rispetto al +10,1% del mese precedente ma superiori rispetto al +8,3% atteso dagli analisti. Su base mensile l’inflazione ha registrato un incremento dell’1,2%, dopo il +0,8% del mese precedente (+0,8% atteso).Il dato core dell’inflazione, che esclude le componenti più volatili quali cibo e carburanti, sale al +6,8%% contro il +6,2% del mese precedente (+6,2% le attese). Su base mensile si registra un +1,3% (+0,8% le attese del mercato) e rispetto al +0,9% precedente. LEGGI TUTTO