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    Competitività, innovazione e difesa: l’intervento di Draghi al Parlamento Ue

    (Teleborsa) – Innovazione, competitività, difesa e Ucraina. Sono alcuni dei temi toccati dall’ex presidente del Consiglio e della BCE, MarioDraghi, nel suo discorso di questa mattina al Parlamento europeo a Bruxelles per la Settimana parlamentare europea 2025.Draghi ha riconosciuto che la “Bussola sulla competitività” lanciata dalla Commissione europea contiene obiettivi “pienamente in linea con le raccomandazioni” del rapporto Draghi, che “segnalano un necessario riorientamento delle principali politiche europee”. “Ora è importante che la Commissione riceva tutto il supporto necessario sia nell’attuazione di questo programma che nel suo finanziamento – ha però sottolineato Draghi –. Le esigenze di finanziamento sono enormi: 750-800 miliardi di euro all’anno è una stima prudente. Per aumentare la capacità di finanziamento, la Commissione propone una razionalizzazione degli strumenti di finanziamento dell’Ue, che è benvenuta. Ma non ci sono piani per nuovi fondi Ue”. Parlando di innovazione, ha fatto notare che spesso l’Unione europea è la sua peggior nemica. “Dobbiamo creare condizioni affinché le imprese innovative crescano in Europa, piuttosto che restare piccole o trasferirsi negli Stati Uniti”. “Questo – ha spiegato Draghi – significa ridurre le barriere interne, standardizzare, armonizzare, semplificare le normative nazionali e spingere per un mercato che sia più basato sul capitale azionario”. È proprio su questo ultimo punto che secondo l’ex presidente l’Europa spesso è il peggior nemico di sè stessa. “Abbiamo un mercato interno di dimensioni simili a quello degli Stati Uniti. Abbiamo il potenziale per fare leva sulle economie di scala. Ma il Fondo monetario internazionale stima che le nostre barriere interne siano equivalenti a dazi del 45% circa sul manufatturiero e del 110% sui servizi”, ha sottolineato. Inoltre in Ue “abbiamo scelto un approccio regolamentare che ha dato priorità alla cautela a discapito dell’innovazione, specialmente nel settore digitale”, ha aggiunto. In Europa “abbiamo anche a disposizione risparmi che potrebbero essere utilizzati per finanziare l’innovazione. Ma con alcune eccezioni di rilievo l’innovazione fa ricorso al finanziamento bancario, che generalmente non è adatto per questi compiti. E si finisce che oltre 300 miliardi di risparmi vadano ogni anno all’estero – ha affermato – perché qui mancano opportunita’”.Guardando fuori dall’Europa, Draghi ha sottolineato che negli ultimi mesi sono aumentate ulteriormente le sfide per l’Ue ed è ancora maggiore l’urgenza di trovare una risposta adeguata e unitaria a queste sfide. Oltre all’innovazione tecnologica – in ritardo quella europea, ha portato l’esempio degli ultimi sviluppi dell’Intelligenza Artificiale –, ha fatto riferimento ai prezzi del gas – due o tre volte maggiori che nelle altre grandi economie – e alla nuova situazione in Usa, con i dazi minacciati dall’Amministrazione Trump, che si aggiunge al già difficile confronto geopolitico con la Cina.”Per far fronte a queste sfide – ha sottolineato Draghi –, è sempre più chiaro che dobbiamo agire sempre di più come se fossimo un unico Stato. La complessità della risposta politica che coinvolge ricerca, industria, commercio e finanza richiederà un livello di coordinamento senza precedenti tra tutti gli attori: governi e parlamenti nazionali, Commissione e Parlamento europeo”. Inoltre, “questa risposta deve essere rapida, perché il tempo non è dalla nostra parte, con l’economia europea che ristagna mentre gran parte del mondo cresce. La risposta deve essere commisurata alla portata delle sfide. E deve essere focalizzata sui settori che guideranno un’ulteriore crescita”. Velocità, scala e intensità saranno essenziali”, ha avvertito. Parlando di difesa, Draghi ha ricordato come nel suo documento si sia messo in evidenza di come rappresenti un elemento di vulnerabilità anche a causa della “frammentazione della capacità industriale lungo linee nazionali” che “impedisce la scala necessaria”. “Anche se siamo collettivamente al terzo posto al mondo per la spesa per la difesa, non saremmo in grado di aumentarla attraverso la nostra capacità produttiva. I nostri sistemi di difesa nazionali non sono né interoperabili né standardizzati in alcune parti chiave della catena di fornitura”.Infine, l’ex presidente, facendo riferimento alle posizioni dell’Amministrazione Trump sulle intenzioni di diminuire drasticamente la partecipazione degli Stati Uniti alla difesa dell’Europa, ha affermato che “se le recenti dichiarazioni delineano il nostro futuro, possiamo aspettarci di essere lasciati in gran parte soli a garantire la sicurezza in Ucraina e nella stessa Europa”.(Foto: © European Union 2019 – Source : EP) LEGGI TUTTO

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    Dl emergenze, Governo incassa fiducia alla Camera

    (Teleborsa) – Il Governo ha incassato la fiducia alla Camera sul ddl di conversione in legge del decreto emergenze con 174 voti favorevoli e 100 voti contrari. I lavori sul provvedimento proseguono con l’esame degli ordini del giorno.”Oggi c’è poco da festeggiare per la maggioranza a parte l’ottantesima fiducia, tre fiducie al mese, un vero record. I dati però parlano chiaro: avevate promesso una crescita economica del 1,2% e oggi invece siamo allo 0,5% e si prospetta uno 0 per il 2026. In altre parole senza il PNRR saremmo in recessione. Il Paese è in emergenza idrica, energetica, abitativa, occupazionale e soprattutto salariale. I problemi non vengono risolti ma scavalcati come si fa per il clima, per la scuola e per le aree interne”, dice il deputato dem Marco Simiani annunciando il no del Pd alla fiducia sul decreto emergenze LEGGI TUTTO

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    Eurogruppo: riconoscimento che serve più spesa in difesa

    (Teleborsa) – Oggi da parte dei ministri delle Finanze dell’area euro “c’è stato un chiaro riconoscimento” del fatto che l’equilibrio del quadro sulla sicurezza “si è spostato. E della ulteriore necessità di aumentare le spese in difesa nei prossimi anni”. Lo ha affermato il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, nella conferenza stampa al termine della riunione di oggi. “Non è questione di allentare le regole” del Patto di stabilità e di crescita “ma di usare le regole in vigore che consentono flessibilità”, ha aggiunto in merito all’ipotesi di far ricorso a clausola di flessibilità aggiuntiva.All’Eurogruppo di oggi “la principale discussione ha riguardato le prospettive macroeconomiche, anche per le implicazioni delle diverse situazioni incerte e in corso di sviluppi. I recenti annunci dall’amministrazione Usa mostrano che gli impegni sulla partnership transatlantica non possono essere dati per scontati. E ci rammarichiamo dei recenti annunci” degli Usa sui dazi “ma siamo pronti a rispondere in maniera decisa e proporzionale”, ha detto Dombrovskis secondo il quale gli annunci sui dazi “hanno già un impatto negativo sull’economia globale, anche per gli USA, ma anche l’Ue è coinvolta, perché i dazi minano gli investimenti e riducono le prospettive dell’economia”. Nel frattempo i “prezzi energia sono nuovamente aumentati negli ultimi mesi. Tuttavia nonostante queste sfide, le condizioni per una graduale ripresa nel corso dell’anno restano. Il mercato del lavoro è atteso restare resiliente e il processo disinflazionistico dovrebbe restare in carreggiata. Complessivamente ci attendiamo l’economia europea di crescere leggermente al di sotto delle previsioni dell’autunno scrorso e l’incertezza è particolarmente alta”, ha proseguito. “L’eurozona deve prepararsi a contesto eccezionalmente incerto e dobbiamo assumere maggiore responsabilità per la nostra sicurezza e difesa. Dobbiamo agire adesso – ha concluso – per assicurare la nostra prosperità al di lungo termine”. LEGGI TUTTO

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    Ex ilva, Jindal attacca: “Baku inesperta su impianti complessi”

    (Teleborsa) – Dopo le indiscrezioni che danno Baku Steel in vantaggio nell’acquisizione dell’impianto ex Ilva di Taranto il gruppo indiano del siderurgico Jindal dice la sua. Jindal – fanno sapere fonti vicine all’azienda – è “consapevole della propria forza industriale e di come le proprie competenze ed esperienza nella gestione di impianti complessi come Ilva sarebbero fondamentali per garantire un futuro a Taranto e all’acciaio in Italia così come è un fatto oggettivo la mancanza di esperienza di Baku Steel nella gestione di impianti complessi come Ilva, che richiede un background importante che Jindal ha dimostrato di avere”. Secondo le stesse fonti “sarebbe fondamentale avere nella scelta una visione a lungo termine e guardare agli investimenti che Jindal ha dichiarato per garantire la stabilità dell’Ilva e assicurarne la crescita per il bene dell’intera filiera siderurgica italiana”.Jindal aveva già provato ad aggiudicarsi l’ex Ilva nel 2017, in quel caso in cordata con Arvedi, Cdp e Delfin. Ma i franco-indiani di ArcelorMittal glielo soffiarono da sotto il naso. E ora, davanti all’offerta di Baku Steel insieme a Azerbaijan investment company, si rischia l’effetto déja-vu. Da più fronti, intanto, arriva la richiesta di partecipazione statale, che però il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, vorrebbe evitare. A ribadirla è Usb, che parla di come “un asset strategico” non possa non prevederla come “presenza vigile e come garante degli interessi dei lavoratori e del contesto”. Uglm ha ricordato che bisogna “rendere concrete le garanzie occupazionali, gli investimenti per il rilancio e la decarbonizzazione”. Per quanto riguarda i lavoratori, domani è in programma un incontro al Ministero del Lavoro in merito alla proroga per un anno – a partire dal primo marzo – della cassa integrazione per 3.420 lavoratori, di cui 2.955 a Taranto. I commissari straordinari di Acciaierie d’Italia in As e di Ilva in As avranno una decina di giorni per valutare le offerte e presentarle al Mimit. Nel mentre, in commissione Industria al Senato prosegue l’esame dei decreti ex Ilva, fusi in un unico provvedimento che contiene misure per il riesame dell’autorizzazione integrata ambientale per impianti di interesse strategico ed eleva da 150 a 400 milioni di euro il limite massimo delle risorse che l’as di Ilva trasferisce ad Adi per la continuità produttiva (fondi della confisca ‘Rivà prima destinati al ripristino ambientale). Tra le proposte di modifica presentate (un’ottantina gli emendamenti, quasi tutti dell’opposizione), c’è un ordine del giorno di Avs che chiede che “lo Stato entri in equity nel nuovo assetto societario”. In un altro emendamento, Forza Italia propone l’introduzione di un sistema sanzionatorio relativo alla valutazione di incidenza prevista da un Regolamento che attua la direttiva Ue ‘Habitat’ sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, con possibilità di annullamento di progetti, diffida e multe per chi non rispetta le indicazioni. LEGGI TUTTO

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    Trenitalia, Intercity e Pantone Color Institute “InterCity Blue”

    (Teleborsa) – Intercity, brand di Trenitalia (Gruppo FS Italiane), e Pantone Color Institute presentano “InterCity Blue”, la tonalità di blu che oggi veste la nuova livrea dei treni a medio e lunga percorrenza e che richiama le caratteristiche principali del marchio: accessibilità, comfort, convenienza e sostenibilità. “InterCity Blue” – fa sapere FS in una nota – rappresenta, inoltre, l’iconico colore del cielo e dei mari d’Italia; è infatti un omaggio alla bellezza dei panorami che si possono ammirare durante i viaggi con Intercity, da Nord a Sud della Penisola.L’accordo con Pantone Color Institute si inserisce in un ampio piano di valorizzazione della rinnovata identità del brand che, oltre al restyling del logo e della livrea e ai nuovi nomi dei livelli di servizio, ha visto l’arrivo di 7 treni ibridi che collegano Calabria, Basilicata e Puglia.I nuovi convogli, più innovativi e sostenibili grazie ai ridotti consumi e alla tripla alimentazione – elettrica, diesel e a batteria – che consente di abbassare le emissioni di CO2 dell’83% rispetto agli attuali treni a motore diesel, sono stati finanziati con fondi PNRR pari a 60 milioni di euro e inseriti in un piano più ampio per il Sud che include ulteriori treni Intercity, per un investimento totale pari a 665 milioni di euro. Intercity offre ogni giorno 126 collegamenti, di cui 24 con Intercity Notte, e raggiunge oltre 200 stazioni in tutta Italia. Nel 2024 è stato scelto da più di 17 milioni di passeggeri, per la sua offerta capillare, confortevole, conveniente e pratica con orari e itinerari, anche notturni, adatti ad ogni esigenza. I treni Intercity, inoltre, offrono una serie di servizi, tra cui l’Area Bike per il trasporto di bici per promuovere i viaggi integrati e la mobilità sostenibile, e l’Area Ristoro con distributori di snack e bevande. LEGGI TUTTO

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    “M’illumino di meno”: BPER conferma il suo impegno verso il risparmio energetico

    (Teleborsa) – BPER Banca ha aderito anche quest’anno a “M’illumino di meno”, la Giornata Nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, istituita dal Parlamento con la Legge n. 34/2022. L’iniziativa, celebrata per diffondere la cultura della sostenibilità ambientale e del risparmio delle risorse, ha visto BPER, la notte di domenica 16 febbraio, spegnere le insegne del proprio Centro Direzionale di Modena e di 727 filiali dislocate sul territorio nazionale. Sotto il tema “Va di Moda”, l’edizione 2025 di “M’illumino di meno” ha invitato a riflettere sullo spreco energetico derivante dalla produzione e dal consumo eccessivo di vestiario, fenomeno tipico del settore del fast fashion a livello globale.La riduzione degli sprechi energetici è un pilastro fondamentale nelle strategie di BPER, che da tempo sostiene numerosi progetti per la tutela ambientale e di sensibilizzazione alla sostenibilità. Nel quadro del proprio Piano Energetico al 2030, BPER ha pianificato diverse azioni di efficientamento che mirano a ridurre del 50% le emissioni dirette entro il 2030, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.Oltre alle iniziative di risparmio energetico, BPER è attivamente impegnata nella dematerializzazione, nel riciclo della carta e nell’uso di energia rinnovabile. In qualità di partner strategico per la transizione ecologica di famiglie e imprese, il Piano Industriale di BPER prevede un plafond dedicato di 7 miliardi di euro.”La sostenibilità non è solo un impegno, ma una responsabilità concreta che guida le nostre scelte quotidiane – ha dichiarato Giovanna Zacchi, Head of ESG Strategy di BPER –. Partecipare a M’illumino di meno’ significa ribadire il nostro impegno nella riduzione degli sprechi energetici e nella promozione di modelli più sostenibili. Vogliamo essere un punto di riferimento per famiglie e imprese nella transizione ecologica, offrendo soluzioni finanziarie che favoriscano investimenti responsabili e un futuro a basse emissioni. Il nostro obiettivo è chiaro: coniugare crescita economica e rispetto per l’ambiente, contribuendo attivamente agli obiettivi globali di sostenibilità”. LEGGI TUTTO

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    Internazionalizzazione imprese, siglato accordo tra Simest e Unione Industriali Torino

    (Teleborsa) – SIMEST, la Società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, e Unione Industriali Torino, l’associazione territoriale aderente a Confindustria, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa volto a favorire la crescita del settore produttivo locale sui mercati esteri. L’accordo, firmato dall’Amministratore Delegato di SIMEST, Regina Corradini D’Arienzo, e dal Presidente dell’Unione Industriali Torino, Marco Gay, dà avvio a una collaborazione strutturata finalizzata a rafforzare le opportunità di internazionalizzazione per le imprese del territorio.In particolare, la firma prevede la promozione verso le imprese degli strumenti finanziari e operativi gestiti da SIMEST, l’organizzazione di incontri periodici di formazione e l’istituzione di un referente SIMEST dedicato per garantire un flusso costante di informazioni e aggiornamenti sulle iniziative a supporto delle aziende. L’accordo favorirà, inoltre, la realizzazione di progetti di filiera e consentirà a SIMEST di affiancare Unione Industriali Torino nell’organizzazione di missioni all’estero con la partecipazione di imprese del territorio, con l’obiettivo di facilitare l’accesso a mercati ad alto potenziale di sviluppo.Tra le iniziative previste figurano anche l’attivazione di un desk virtuale per il confronto con le imprese associate e specifici percorsi di formazione e aggiornamento sui nuovi strumenti messi a disposizione da SIMEST.”L’intesa con Unione Industriali Torino – ha dichiarato Corradini D’Arienzo – rappresenta un tassello strategico nel nostro impegno a sostegno delle imprese italiane, con sempre maggiore prossimità ed attenzione alla specificità dei settori industriali. Grazie a questa collaborazione, intendiamo ampliare il nostro supporto alle aziende del territorio, con un’attenzione particolare alle PMI, attraverso soluzioni di finanza agevolata, prestiti partecipativi e consulenza strategica all’ internazionalizzazione e alla sostenibilità di impatto. Inoltre, vogliamo incentivare e promuovere lo sviluppo di progetti di filiera in cooperazione con i “Campioni dell’export” per sostenere anche le aziende più piccole della loro filiera, così da coinvolgere un numero sempre più ampio di imprese nel processo di internazionalizzazione. Si tratta di un’iniziativa importante per la competitività del Made in Italy sui mercati globali, resa possibile anche grazie alla sinergia istituzionale tra SIMEST, società del gruppo CDP e Unione Industriali Torino, entrambe impegnate nella crescita e nell’innovazione del sistema produttivo del territorio”.”Questo protocollo d’intesa con Simest rappresenta un’importante opportunità per le imprese torinesi, che sanno da sempre cogliere le occasioni legate allo sviluppo delle loro attività con visione internazionale – ha dichiarato Gay –. Arricchire ulteriormente le nostre iniziative per l’export con quelle di Simest e con in desk dedicato che svilupperemo, mette, quindi, a fattor comune un prezioso capitale di conoscenza con ricadute che potranno essere durature a sostegno del nostro sistema produttivo e del nostro territorio in un’ottica di crescita dell’intero Paese”. LEGGI TUTTO

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    Dombrovskis: prepariamo proposta sospensione Patto Ue conti su difesa

    (Teleborsa) – La Commissione europea sta lavorando a “modalità e dettagli” della proposta per attivare la clausola di sospensione del patto di stabilità e di crescita relativamente alle spese per difesa dei paesi dell’Unione Europea. Maggiori elementi su questo versante verranno forniti “nei prossimi giorni o settimane”, ha riferito il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis giungendo alla riunione dell’eurogruppo. “Come ha annunciato la presidente Ursula von der Leyen al vertice di Monaco, stiamo esaminando più flessibilità riguardo alle regole di Bilancio per la difesa e di come applicare la clausola di sospensione, che è prevista nelle nostre leggi. lavoreremo a modalità e dettagli nelle prossime settimane. Nei prossimi giorni e settimane”, ha detto. “Se proponiamo più flessibilità riguardo alla difesa sui bilanci dei paesi, certamente questo cambierà la linea una verso maggiore tendenza espansiva – ha aggiunto -. Sul quanto, questo è ancora da vedere”, in base a “alle modalità che saranno proposte e a come i Paesi membri le useranno”.Nel clima attuale di elevata incertezza, “dobbiamo essere chiari sul fatto che difenderemo gli interessi economici europei rispetto a dazi commerciali ingiustificati”, ha concluso Dombrovskis. LEGGI TUTTO