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    Dazi, Confeuro: “Trump stucchevole, ora nuovi mercati e tariffe zero per Made in Italy”

    (Teleborsa) – “Con l’entrata in vigore oggi dei dazi statunitensi del 15% sui prodotti agroalimentari europei – e quindi anche italiani – assistiamo all’ennesima prova della politica commerciale stucchevole e aggressiva portata avanti da Donald Trump. Minacciare nuovi aumenti tariffari in un momento di profonda incertezza economica è un comportamento illogico e fuori luogo: servirebbero diplomazia, senso delle istituzioni e correttezza politica, non propaganda e chiusure unilaterali”. È quanto dichiara Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro. “In questo quadro – prosegue Tiso – accogliamo con favore l’apertura del ministro Lollobrigida, che nel Tavolo con i rappresentanti delle Indicazioni Geografiche convocato dal Masaf, ha indicato tra i punti cardine dell’azione del governo la ricerca di nuovi mercati per il nostro Made in Italy. È una linea che Confeuro promuove da tempo: diversificare le destinazioni dell’export è oggi una priorità strategica per proteggere le nostre produzioni agricole di qualità dai capricci geopolitici e commerciali dei grandi blocchi economici. Aprire nuovi mercati – continua Tiso – significa garantire maggiore stabilità ai nostri produttori, in particolare alle piccole e medie imprese agricole che sono le più esposte all’impatto delle barriere tariffarie. È anche una risposta concreta all’instabilità internazionale e alla necessità di rafforzare la nostra produzione agroalimentare. In attesa di capire l’impatto reale di questi nuovi dazi americani – conclude il presidente nazionale Confeuro – dunque, chiediamo al governo Meloni di attivarsi subito a livello diplomatico, negoziando esenzioni per alcune categorie di prodotti e puntando con forza all’obiettivo tariffa zero per l’agroalimentare italiano. Al tempo stesso, è fondamentale aumentare i sostegni e le compensazioni per le imprese più colpite: non possiamo permetterci di lasciare indietro chi ogni giorno porta la qualità del nostro cibo nel mondo”. LEGGI TUTTO

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    Mercato Aftermarket, ANFIA: lieve flessione nel primo semestre 2025 (-0,7%)

    (Teleborsa) – Il fatturato aftermarket, inteso come fatturato della filiera IAM, ovvero dei produttori di componenti verso il mondo della distribuzione IAM, registra una flessione dello 0,7% nel primo semestre 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024, che aveva chiuso a +4,2%, rispetto a gennaio-giugno 2023. A un primo trimestre 2025 in ribasso dell’1,6%, ha fatto seguito un secondo trimestre a +0,2%. Questi i dati del Barometro Aftermarket, rilevazione statistica interna al Gruppo Componenti ANFIA che fornisce un trend indicativo dell’andamento del mercato dei ricambi automotive su base mensile, sia a livello consolidato, sia a livello di singole famiglie prodotto.Guardando all’andamento delle singole famiglie prodotto, quattro su cinque presentano una variazione negativa nella prima metà del 2025. La contrazione più marcata è quella dei componenti di carrozzeria e abitacolo (-4,3%), dopo un primo semestre 2024 a +17,4% e una chiusura d’anno a +8,5%, e dei materiali di consumo (-3,6%), che nel primo semestre 2024 avevano chiuso a +3%, concludendo poi l’anno a +0,5%. Seguono i decrementi più contenuti dei componenti elettrici ed elettronici (-2,8%), che avevano riportato un aumento del 3,7% nel primo semestre 2024 e del 6,3% nell’intero anno, e dei componenti motore (-0,6%), dopo il +7,8% di gennaio-giugno 2024 e la chiusura d’anno a +5,6%. Infine, risulta invece in crescita il fatturato dei componenti undercar (+7,5%), che avevano chiuso in rialzo sia il primo semestre 2024 (+1,3%) che l’intero anno (+1,2%).Nel primo semestre 2025, il mercato auto italiano ha totalizzato poco meno di 855mila immatricolazioni, il 3,6% in meno rispetto al primo semestre 2024 e il 21,1% in meno rispetto ai livelli del 2019 pre-pandemia.In tema di alimentazioni, a gennaio-giugno 2025 le immatricolazioni di auto a benzina risultano in calo del 17,2% e quelle delle auto diesel decrescono del 32,2%, rispettivamente con quote di mercato del 26,1% e del 10,2%. Le autovetture mild e full hybrid aumentano del 10%, con una quota del 44,2%. Le immatricolazioni di autovetture ricaricabili (BEV e PHEV) crescono del 40,7% e hanno una quota del 10,5%. Nel dettaglio, le auto elettriche (BEV) registrano un incremento del 28%, con una quota del 5,2%, mentre le ibride plug-in (PHEV) crescono del 56,3%, rappresentando anch’esse il 5,2% delle immatricolazioni da inizio anno. Infine, le auto a gas diminuiscono del 5% con una quota di mercato attorno al 9%. Il mercato delle auto usate, infine, al netto delle minivolture ai concessionari, ha chiuso il primo semestre 2025 in crescita del 3,6% rispetto a gennaio-giugno 2024.”La lieve flessione registrata nel primo semestre 2025, che fa seguito ad un triennio 2022-2024 in forte crescita, è un primo segnale relativamente ad un possibile rallentamento del trend degli ultimi anni – afferma Massimo Pellegrino, coordinatore della Sezione Aftermarket del Gruppo Componenti ANFIA –. Le dinamiche inflazionistiche e un contesto congiunturale caratterizzato da forte instabilità e incertezza possono aver indotto gli automobilisti italiani – che guidano un parco circolante auto sempre più anziano – 12,8 anni di età media a fine 2023 – a contenere o a ritardare – ove possibile, le spese per la manutenzione e la riparazione delle vetture, al di là degli interventi non rimandabili. Per la filiera automotive, aftermarket incluso, alle incognite del processo di elettrificazione della mobilità e alla spinta della digitalizzazione si sono aggiunti in tempi relativamente recenti ulteriori fattori di destabilizzazione come i rischi di una ‘tensione dei dazi’ e la crescente penetrazione dei marchi cinesi sul mercato auto europeo, senza contare le attese relative alla prossima revisione del Regolamento europeo sulla riduzione delle emissioni di CO 2 degli autoveicoli leggeri, la cui adozione dovrebbe essere prevista nel secondo trimestre 2026, ma di cui preoccupa l’assenza di date certe e di un’agenda precisa. Inoltre, c’è da considerare una continua attività di rimodulazione degli stock nei magazzini dell’intera filiera IAM, con l’obiettivo di garantire un buon livello di servizio, ma, contestualmente, migliorare i flussi di cassa. Nel mondo dell’autoriparazione prevale chi sa essere reattivo alle sfide, tenendo alto il livello di preparazione tecnica e di apertura al cambiamento e, soprattutto, il livello del servizio offerto al cliente, fatto di capacità di orientamento in una fase con pochi punti fermi anche per il consumatore finale e di flessibilità e attenzione alle sue esigenze sempre più mutevoli e differenziate”. LEGGI TUTTO

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    Ex-Ilva, Ugl Metalmeccanici: preoccupa decisione maggioranza a Taranto

    (Teleborsa) – “Preoccupa la decisione dei capigruppo di maggioranza di centro sinistra del Consiglio Comunale di Taranto che, insieme al Sindaco, hanno recentemente annunciato la loro volonta’ di non proseguire con il progetto di una grande industria siderurgica sul modello dell’attuale ILVA. In alternativa, propongono una “mini-ILVA”, rigettando di fatto le proposte avanzate dal Governo e dalle organizzazioni sindacali, che puntavano invece a una seria decarbonizzazione attraverso l’installazione di impianti innovativi e sostenibili, con l’obiettivo di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini, attuando investimenti importanti di diversi miliardi di euro”. Lo dichiara il Segretario Nazionale UGL Metalmeccanici Antonio Spera.”Questa nuova proposta, presentata dagli enti locali, comporterebbe un drastico ridimensionamento dell’occupazione: si stima una riduzione di almeno il 50% dei lavoratori diretti e oltre il 60% di quelli dell’indotto. Una scelta che, nei fatti, segnerebbe la fine della grande industria a Taranto. Riteniamo inaccettabile e impensabile intraprendere questa strada, che metterebbe a rischio il futuro industriale e occupazionale della citta’. Taranto ha bisogno di una vera riconversione ecologica, non di una soluzione al ribasso che sacrifica migliaia di posti di lavoro” conclude LEGGI TUTTO

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    Ex Ilva: sindaco Taranto “non firmerò accordo di programma”, stupore dal Mimit

    (Teleborsa) – Nuovo capitolo nella ormai lunghissima “saga” ex Ilva. Il sindaco di Taranto Piero Bitetti, recependo le indicazioni dei capigruppo di maggioranza, ha annunciato “la propria contrarietà alla firma dell’accordo di programma proposto dal governo per l’ex Ilva di Taranto”.I capigruppo di maggioranza “ritengono superfluo – è detto in una nota – convocare nei prossimi giorni il Consiglio comunale in quanto l’accordo così formulato è lacunoso e privo di garanzie per la città”.Al sindaco si chiede di non firmare l’atto d’intesa e viene proposto un nuovo accordo di programma che preveda la totale decarbonizzazione entro 5 anni. Bitetti chiede di adottare un decreto-legge speciale per Taranto.Intanto dal Mimit filtra “stupore per l’ennesima sconvocazione del Consiglio comunale di Taranto, che era previsto stavolta per il giorno 11 agosto, come concordato in sede istituzionale. È da irresponsabili continuare a rinviare ogni decisione, disattendendo gli impegni assunti. Così si lede il principio costituzionale della leale collaborazione tra gli organi dello Stato, mettendo a rischio decine di migliaia di lavoratori”, precisano fonti del Mimit in merito “al comunicato stampa della maggioranza del Comune di Taranto che annuncia la sconvocazione del Consiglio comunale previsto per il giorno 11, che avrebbe dovuto assumere decisioni – come più volte annunciato, anche in sede istituzionale – in merito all’accordo di programma interistituzionale per la piena decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico” dell’ex Ilva. LEGGI TUTTO

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    Savino (MEF): “Con il Ponte sullo Stretto si realizza la visione di Berlusconi”

    (Teleborsa) – “Quella di oggi è una data destinata a entrare nella storia delle infrastrutture italiane e dell’identità nazionale. L’approvazione definitiva del progetto del Ponte sullo Stretto da parte del CIPESS rappresenta il compimento di un’intuizione coraggiosa, frutto della visione moderna e innovativa del Presidente Silvio Berlusconi. Berlusconi non si è limitato a immaginare un’Italia più vicina e interconnessa: ha tracciato la rotta per trasformare quell’idea in realtà. Il Ponte non è più un’ipotesi sospesa, ma un progetto concreto, destinato a diventare simbolo di sviluppo e integrazione per l’intero Paese. Un’infrastruttura strategica, che rafforzerà il ruolo del Mezzogiorno nel Mediterraneo, generando occupazione, crescita e nuove opportunità. Con questa decisione si conferma una linea politica coerente, che Forza Italia ha sostenuto sin dall’inizio, affrontando critiche e ostacoli con determinazione e senso delle istituzioni. è un tributo alla leadership del Presidente Berlusconi, che ha saputo indicare la via del futuro quando altri restavano fermi”. Lo dichiara in una nota il sottosegretario all’Economia e alle Finanze, Sandra Savino. “Oggi celebriamo una scelta lungimirante – prosegue – e, soprattutto, diamo avvio a una nuova stagione: un’Italia che costruisce, che si connette, che guarda avanti. E che, grazie all’impegno di Forza Italia e alla volontà di questo Governo, trasforma quella visione in realtà, continuando a investire nel domani e lasciando in eredità infrastrutture, fiducia e speranza alle nuove generazioni”. LEGGI TUTTO

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    Iveco, a settembre tavolo per tutela occupazione e produzione

    (Teleborsa) – Sulla cessione di Iveco verrà istituito ai primi di settembre un tavolo ministeriale “permanente” con Leonardo e Tata che “seguirà tutto il percorso di cessione nei prossimi mesi affinché siano garantite le massime tutele per i lavoratori coinvolti e per la valorizzazione del patrimionio industriale di Iveco, orgoglio del Made in Italy, e della sua intera filiera con particolare attenzione agli aspetti produttivi e occupazionali”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in ItalY, Adolfo Urso, rispondendo a un’interrogazione nel corso del Question Time alla Camera. “Allo stesso modo – ha aggiunto – vigileremo su quelli legati alla tutela della tecnoligia, della ricerca e del patrimonio industriale facendo ricorso, ove necessario, agli strumenti previsti dall’ordinamento vigente per assicurare un adeguato presidio sugli asset di importanza strategica”. “L’obiettivo comune – ha concluso – è rafforzare la centralità del nostro Paese nello sviluppo internazionale dei due rami di Iveco”. La cessione di Iveco “se ben strutturata” può diventare “una opportunità di sviluppo importante e significativa”.”Il governo – ha detto – segue dall’inizio con grande attenzione la trattativa per la cessione di Iveco a due grandi player internazionali: la nostra Leonardo per il settore della difesa e il gruppo Tata per la parte civile. Nella piena consapevolezza che può diventare, se ben strutturata, una opportunità di sviluppo importante e significativa sia per il ramo difesa sia per quello civile”. LEGGI TUTTO

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    BAPS, utile primo semestre a 22,6 milioni

    (Teleborsa) – Banca Agricola Popolare di Sicilia (BAPS) chiude il semestre con un utile netto di 22,6 milioni di euro, “+40% oltre il target di periodo” sottolinea la banca.Risparmio gestito in crescita del 2,8% sul 2024, commissioni nette in espansione, pari a 31,3 milioni (+24,8%), margine di intermediazione in crescita, pari a 110,7 milioni (+13,2%). Confermata la solidità patrimoniale, a tutela dei clienti e del mercato, tra le più alte del sistema bancario italiano: Total Capital Ratio (TCR) Fully Loaded pari al 22,8%, in crescita rispetto al 21,2% del 2024, a fronte di un minimo regolamentare del 14,2%; LCR pari al 188%; oltre € 1.500 milioni di attività prontamente liquidabili.Le rettifiche su finanziamenti alla clientela si attestano a € 11,8 milioni, stabili sullo stesso periodo del 2024, mantenendo il costante ed attento presidio del rischio di credito: NPL Ratio lordo al 3,9%; NPL Ratio netto al 1,6%; Rapporto di copertura totale NPL al 60,6% (84,2% per Sofferenze e 55,2% per UTP), in linea sul 2024 (60,7%); Texas ratio al 9,0%.La raccolta diretta (al netto dei pronti contro termine) aumenta di € 92,2 milioni (+1,9% da inizio anno); la componente indiretta cresce di € 35,6 milioni (+1,8% da inizio anno), di cui la raccolta gestita di € 39,0 milioni (+2,8% da inizio anno), a conferma della costante fiducia delle famiglie e delle imprese nella capacità della Banca di fornire consulenza e di trasmettere solidità. LEGGI TUTTO

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    Ex Ilva, Urso: il 12 agosto incontro per definizione Accordo di Programma Interistituzionale

    (Teleborsa) – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, d’intesa con gli enti locali interessati, ha convocato un incontro finalizzato alla definizione dell’Accordo di programma interistituzionale per la piena decarbonizzazione dello stabilimento Ex Ilva di Taranto, che si terrà in presenza a Roma martedì 12 agosto alle ore 11.30, presso la sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Lo fa sapere il Mimit in una nota. Parteciperanno i rappresentanti del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del ministero della Salute e del ministero dell’Interno, unitamente a quelli della Regione Puglia, della Provincia di Taranto, dei Comuni di Taranto e di Statte, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto, oltre ai commissari straordinari di Acciaierie d’Italia e di ILVA in AS. LEGGI TUTTO