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    Banco BPM, Castagna: “Su Ccnl parte economica e normativa vanno di pari passo”

    (Teleborsa) – Nel dibattito relativo alla vertenza che partirà a breve per il rinnovo del contratto nazionale del settore del credito l’ad del Banco BPM Giuseppe Castagna ritiene che il tema della parte economica debba andare di pari passo con quello della parte normativa. “Io – ha detto dal palco del congresso nazionale della Fabi a Roma – penso che le due parti debbano andare di pari passo. È ovvio che ci sono degli impatti economici anche dalla parte normativa. Quindi, bisogna capire come selezionare le cose assolutamente indispensabili per una maggiore competizione e una maggiore produttività, per una maggiore capacità di offrire dei servizi che cambiano continuamente”. Ci sono tematiche come digitale e cambiamento climatico che le banche “stanno già affrontando” ha aggiunto Castagna, auspicando che si possa “trovare un contenuto forte di comune accordo tra associazioni sindacali e banche” e che ci sia “un rapporto di grande fiducia tra banche e sindacati”. Quanto, nello specifico, ai 435 euro di aumento di cui si parla, Castagna ha commentato: “Tanti, troppi? Non voglio semplificare, possono essere tanti se il discorso non è inserito in un’ottica di capacità produttiva del sistema e di rendere banche più innovative. Ci sono le fintech, le grandi aziende del tech che si stanno mettendo nel settore. Noi dobbiamo difendere la nostra categoria di gente preparata che fa questo mestiere. Dobbiamo valutare in un conteso generale se questa cifra può rientrare. Non si può dire tanto o troppo senza esaminare il sottostante. Io sono sempre favorevole a dare soddisfazione ai collegi, ma vediamo se le richieste si possono esaurire nel contratto nazionale o se c’è spazio a livello di contrattazione aziendale. Noi siamo sempre stati molto vicini alla contrattazione che è sempre stata fatta. Trovo che sia giusto – e in questo momento penso che sia utile anche per il sindacato – avere un rapporto con un organo che rappresenti tutte le banche – ha affermato l’Ad del Banco BPM –. Siamo alle battute iniziali di una trattativa importante. Spero che poi avremo tempo di parlare degli aspetti che devono interessare banche, sindacati, colleghi per il futuro del nostro sistema e quindi spero che tutto questo si possa inquadrare in un quadro di serena trattativa, come c’è sempre stata e ha sempre funzionato. Speriamo continui a essere così. Ho sempre detto che c’è un organismo preposto, lo abbiamo sempre fatto così. Ora non so perché quest’anno sia un po’ scappato di mano”.Grazie a un contesto molto mutato per il settore bancario rispetto a un paio d’anni, il tema del consolidamento non è più all’ordine del giorno ha sostenuto Castagna parlando sia in generale sia in particolare per la sua banca, che non al momento non sta parlando con nessuno per una possibile aggregazione. “Non dialoghiamo con nessuno. Non si tratta tanto di un non voler qualcosa con qualcuno: è che oggi, in un momento positivo che non è di tagli né di ristrutturazione, ma di crescita, – ha detto l’Ad di Banco BPM – tutti sono invogliati a perseguire quella crescita e a perseguire i risultati che ci aspettiamo per i prossimi due anno. Fare le fusioni richiede tempo, richiede integrazioni informatiche, richiede tagli, diventa più complicato e magari ci perdiamo un pò della crescita che magari ci potemmo prendere”. Alla domanda se in particolare Banco BPM non dialogo con Mps, ora che la banca senese va bene, Castagna ha replicato: “Anche le altre banche vanno molto bene però non dialogo con le altre banche per fare un’aggregazione”. Chiusa anche l’ipotesi di un’integrazione con UniCredit? “Con UniCredit non dipende da noi. Mi pare che Orcel – ha risposto Castagna – abbia detto che in questo momento con è interessato. Però chiaramente non è un’operazione alla pari, quindi non c’è un discorso sul tavolo”. LEGGI TUTTO

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    IGI 2023: Eni, Hera e Poste Italiane guidano Top10 dell’Integrated Governance Index

    (Teleborsa) – È stata definita la Top10 dell’Integrated Governance Index 2023. A guidare la graduatoria sono Eni, che guadagna una posizione rispetto allo scorso anno, seguita da Hera (prima nel 2022) e Poste Italiane (quinta a pari merito la scorsa edizione), con Snam ed Erg quarte a pari merito. Ai vertici delle non quotate ci sono Astm, BNL BNP Paribas e Cre´dit Agricole Italia, davanti a Cdp e Alperia. Mentre SIT Spa si afferma come prima delle societa` quotate extra le prime 100, davanti a Fiera Milano, Gefran, Newlat Food e Fnm. La speciale classica sull’area di indagine straordinaria, “L’azienda politica”, vede, nell’ordine, ancora Eni, poi Poste Italiane, Intesa Sanpaolo, Hera e Unicredit. I risultati dell’Index, le classiche per area di indagine e le classiche di settore sono presentati in occasione della ESG Business Conference, in programma oggi 14 giugno a Palazzo Giureconsulti.L’Integrated Governance Index, progetto di ET.group giunto alla ottava edizione, e` l’unico modello di analisi quantitativa del grado di integrazione dei fattori ESG nelle strategie aziendali. Sempre piu`, grazie alla presa di consapevolezza delle societa` partecipanti, l’indice si prola come un indicatore della ESG Identity dell’azienda. Coinvolge, oltre alle prime 100 societa` quotate, anche le societa` che hanno redatto la Dnf nel 2021 (paniere Consob) e le prime 50 societa` non quotate italiane. Il questionario e` stato sottoposto, eliminando le sovrapposizioni del campione, a un totale di circa 300 aziende. Nel complesso, hanno preso parte al questionario oltre 420 manager, con un incremento del 13% rispetto allo scorso anno. Nel 2023, e` cresciuto il numero di societa` analizzate: 98 societa` hanno compilato il questionario, con un tasso di risposta attorno al 30% del campione sollecitato, contro le 86 del 2022, le 80 del 2021 e le 74 del 2020. Hanno partecipato 80 societa` quotate e 18 non quotate. L’indice copre ormai il 68% delle societa` del Ftse Mib e il 57% delle prime 100 societa` quotate italiane. “Accogliamo con soddisfazione questo risultato che testimonia il costante impegno di Eni nell’integrazione dei fattori ESG in tutte le attivita` della societa`. Il nostro modello – afferma Giuseppe Zafarana, presidente del Consiglio di Amministrazione di Eni – si basa sull’innovazione, sulla solidita` nanziaria e sull’attenta considerazione degli interessi di tutti gli stakeholder, che includono le nostre persone, le comunita` dove operiamo o che sono comunque coinvolte dalle nostre attivita`, le istituzioni, i fornitori, i clienti, i nostri partner industriali. Tale approccio distintivo ci permette di operare con successo nel complesso contesto attuale e di rispondere alla sda cruciale del settore energetico: decarbonizzare l’energia e renderla accessibile a tutti, contribuendo al contrasto del cambiamento climatico, alla sicurezza energetica ed agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite”. “Siamo soddisfatti di questo riconoscimento che – dichiara Cristian Fabbri, presidente esecutivo del Gruppo Hera – premia l’attenzione che abbiamo sempre riservato alla governance e alle relazioni con i nostri stakeholder. Lo stretto legame con il territorio di riferimento e` cruciale per una societa` come la nostra, che e` sempre stata consapevole e attenta anche al proprio ruolo istituzionale e sociale, tanto piu` rilevante nel contesto attuale in continua evoluzione”. “Il posizionamento sul podio dell’IGI 2023 – afferma Matteo Del Fante, amministratore delegato Poste Italiane – rappresenta per Poste Italiane un ulteriore prestigioso riconoscimento del costante impegno sulle tematiche di governance ESG che si riette chiaramente nelle molteplici iniziative adottate dal Gruppo per raggiungere gli obiettivi indicati dal Piano Strategico e per affrontare le numerose sde presenti e future. Tale risultato, basato su una rigorosa metodologia di analisi, premia l’impegno di creare valore condiviso fra tutti gli stakeholder in linea con gli obiettivi dell’Azienda”. “Nell’ambito del graduale ma inesorabile processo di passaggio da un modello incentrato sulla massimizzazione dei protti ad un modello in cui le imprese, – dichiara Antonella Brambilla, partner di Dentons – pur continuando ovviamente a perseguire un protto, prestano estrema attenzione alle esigenze di tutti gli stakeholder – e, in generale, della comunita` in cui operano –, gli imprenditori stanno sempre piu` realizzando che un cambiamento in termini di approccio e mentalita` e` importantissimo per tutte le imprese di qualunque dimensione, pubbliche o private. Assume dunque sempre maggior rilevanza lo sforzo, anche organizzativo, richiesto alle imprese, commisurato alla relativa dimensione ed area di business ed orientato alla realizzazione di uno sviluppo sostenibile a tutela anche delle future generazioni. Le imprese private diventano pertanto sempre piu` ambasciatrici e duciarie della societa` in cui operano, in risposta alle numerose sde nanziarie, sociali ed ambientali. In quest’ambito, e` in atto un processo di forte responsabilizzazione delle imprese nel considerare i temi di sostenibilita` quale fondamentale componente strutturale delle strategie aziendali”. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi alla produzione maggio -0,3% mese +1,1% anno

    (Teleborsa) – Giungono dati positivi dai prezzi alla produzione USA nel mese di maggio 2023. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono diminuiti dello 0,3% su mese rispetto al +0,2% del mese precedente. Le attese degli analisti erano per una decrescita dello 0,1%. Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento dell’1,1%, un valore inferiore al consensus (+1,5%), rispetto al +2,3% del mese precedente.I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, segnano un +0,2% su mese (+0,2% il mese precedente) rispetto al +0,2% atteso, mentre su anno registrano un +2,8% dopo il +3,1% precedente (+2,9% atteso). LEGGI TUTTO

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    Parlamento UE: “Deputati pronti a negoziare prime norme per un’IA sicura e trasparente”

    (Teleborsa) – Divieto assoluto dell’uso dell’intelligenza artificiale (AI) per attività di sorveglianza biometrica, riconoscimento delle emozioni e polizia predittiva; inseriti nella classificazione delle applicazioni ad alto rischio i i sistemi di IA utilizzati per influenzare gli elettori nelle elezioni e disposto l’obbligo per i sistemi di IA generativa come ChatGPT di dichiarare come è stato generato il contenuto. Questi alcuni punti al centro della posizione negoziale sulla legge sull’Intelligenza Artificiale (AI) adottata oggi dal Parlamento europeo con 499 voti a favore, 28 contrari e 93 astensioni. Parlamento fa sapere in una nota di essere pronto ad avviare i colloqui con i governi UE sul testo definitivo. Le norme mirano a garantire che l’IA sviluppata e utilizzata in Europa sia conforme con i diritti e i valori dell’UE, ad esempio in materia di supervisione umana, sicurezza, privacy, trasparenza, non discriminazione e benessere sociale e ambientale. I negoziati con il Consiglio sul testo definitivo della legge inizieranno nella giornata di oggi.”L’Eurocamera ha trovato un impostazione equilibrata e centrata sulle persone per una legalizzazione che stabilirà uno standard globale per molti anni. Possiamo essere fieri del ruolo leader dell’Ue in questo settore – ha detto la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, in conferenza stampa a Strasburgo –. Abbiamo fatto la storia”.”Il voto al Parlamento europeo sul regolamento per l’intelligenza artificiale è molto importante, si tratta di momenti storici, perché siamo i primi al mondo a negoziare un accordo per fissare dei paletti all’IA – ha detto la vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, dopo l’approvazione dell’AI Act da parte delle plenaria di Strasburgo –. Non vedo l’ora che i triloghi (i negoziati tra le istituzioni Ue, ndr) comincino”, ha evidenziato Vestager, indicando la fine del 2023 come la data verso cui è rivolto l’impegno di tutti per raggiungere l’intesa finale.”Oggi tutti gli occhi sono puntati su di noi. Mentre le Big Tech lanciavano l’allarme per le loro creazioni, l’Europa – ha dichiarato dopo il voto, il correlatore Brando Benifei (S&D, Italia) – è andata avanti e ha proposto una risposta concreta ai rischi che l’IA sta iniziando a rappresentare. Vogliamo che il potenziale creativo e produttivo dell’IA venga sfruttato. Tuttavia, durante i negoziati con il consiglio ci batteremo per proteggere la nostra posizione e contrastare i pericoli per la democrazia e la libertà”.”La legge sull’intelligenza artificiale – ha aggiunto il correlatore Dragos Tudorache (Renew, Romania) – stabilirà uno standard a livello mondiale per lo sviluppo e la governance dell’intelligenza artificiale, assicurando che questa tecnologia – destinata a trasformare radicalmente le nostre società grazie agli enormi benefici che può offrire – si evolva e venga utilizzata nel rispetto dei valori europei della democrazia, dei diritti fondamentali e dello Stato di diritto”.”Abbiamo discusso seriamente della questione dell’utilizzo delle tecnologie ad intelligenza artificiale per la gestione delle frontiere. La nostra decisione – ha aggiunto Tudorache – è stata che questo regolamento deve essere applicato anche in questo ambito e questo significa obblighi di trasparenza, e valutazione d’impatto sui diritti umani”. “Quando si tratta di migrazione riteniamo – ha precisato Benifei – che anche li c’è un limite all’uso dell’IA, siamo in un ambito di grande rischio e la cosa va presa con grande serietà, dobbiamo rimanere vigili per garantire il rispetto dei diritti fondamentali”. Pratiche di IA da vietare – Le norme seguono un approccio basato sul rischio e stabiliscono obblighi per fornitori e operatori dei sistemi di IA a seconda del livello di rischio che l’IA può generare. Saranno quindi vietati i sistemi di IA che presentano un livello di rischio inaccettabile per la sicurezza delle persone, come quelli utilizzati per il punteggio sociale (classificare le persone in base al loro comportamento sociale o alle loro caratteristiche personali). I deputati hanno ampliato l’elenco per includere divieti sugli usi intrusivi e discriminatori dell’IA, come: l’uso di sistemi di identificazione biometrica remota “in tempo reale” e “a posteriori” in spazi accessibili al pubblico; i sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili (ad esempio genere, razza, etnia, cittadinanza, religione, orientamento politico); i sistemi di polizia predittiva (basati su profilazione, ubicazione o comportamenti criminali passati);i sistemi di riconoscimento delle emozioni utilizzati dalle forze dell’ordine, nella gestione delle frontiere, nel luogo di lavoro e negli istituti d’istruzione; e l’estrazione non mirata di dati biometrici da Internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso per creare database di riconoscimento facciale (in violazione dei diritti umani e del diritto alla privacy).IA ad alto rischio – I deputati vogliono che la classificazione delle applicazioni ad alto rischio includa anche i sistemi di IA che comportano danni significativi per la salute, la sicurezza, i diritti fondamentali delle persone o l’ambiente. Sono stati aggiunti alla lista ad alto rischio i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati per influenzare gli elettori e l’esito delle elezioni e i sistemi di raccomandazione utilizzati dalle piattaforme di social media (con oltre 45 milioni di utenti).Obblighi relativi ai sistemi di IA per finalità generali – I fornitori di modelli di base — uno sviluppo nuovo e in rapida evoluzione nel settore dell’IA — dovrebbero valutare e mitigare i possibili rischi (alla salute, alla sicurezza, ai diritti fondamentali, all’ambiente, alla democrazia e allo Stato di diritto) e registrare i loro modelli nella banca dati dell’UE prima della loro immissione sul mercato europeo. I sistemi di IA generativa che si basano su tali modelli, quali ChatGPT, dovrebbero rispettare i requisiti di trasparenza (dichiarando che il contenuto è stato generato dall’IA), aiutando anche a distinguere le cosiddette immagini deep-fake e da quelle reali, e fornire salvaguardie per evitare la generazione di contenuti illegali. Dovrebbero inoltre essere pubblicate le sintesi dettagliate dei dati protetti dal diritto d’autore utilizzati per l’addestramento.Sostenere l’innovazione e proteggere i diritti dei cittadini – Per stimolare l’innovazione nel campo dell’IA e sostenere le PMI, i deputati hanno previsto esenzioni per le attività di ricerca e le componenti dell’IA fornite con licenze open-source. La nuova legge promuove i cosiddetti spazi di sperimentazione normativa, o ambienti di vita reale, creati dalle autorità pubbliche per testare l’IA prima che venga implementata. Infine, i deputati intendono rafforzare il diritto dei cittadini di presentare reclami sui sistemi di IA e di ricevere spiegazioni sulle decisioni basate su sistemi di IA ad alto rischio con un impatto significativo sui loro diritti fondamentali. I deputati hanno anche riformato il ruolo dell’Ufficio dell’UE per l’IA, che avrà il compito di monitorare l’attuazione delle norme sull’IA.(Foto: © European Union 2019 – Source : EP) LEGGI TUTTO

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    Google, UE: ceda parte dei servizi pubblicitari online, solo così può risolvere problemi di concorrenza

    (Teleborsa) – Secondo la Commissione europea Google potrà risolvere i problemi di concorrenza che l’Antitrust UE ha rilevato nel settore adtech solo cedendo parte dei servizi pubblicitari online. È quanto Bruxelles ha stabilito nell’opinione preliminare sulle violazioni delle norme antitrust dell’UE in tema di concorrenza di cui è indagato il gigante tech. La Commissione ha accusato infatti Google di favorire i propri servizi tecnologici di pubblicità display online a scapito di fornitori concorrenti di servizi tecnologici pubblicitari, inserzionisti ed editori online.”La Commissione – si legge in una nota – rileva preliminarmente che, in questo caso particolare, un rimedio comportamentale è probabilmente inefficace per prevenire il rischio che Google continui tali comportamenti preferenziali o ne intraprenda di nuovi. Google è attiva su entrambi i lati del mercato con il suo ad server per editori e con i suoi strumenti di acquisto di annunci e detiene una posizione dominante su entrambi i lati. Inoltre, gestisce il più grande scambio di annunci. Ciò porta a una situazione di conflitto di interessi intrinseco per Google. L’opinione preliminare della Commissione è pertanto che solo la cessione obbligatoria da parte di Google di parte dei suoi servizi risolverebbe i suoi problemi di concorrenza”.”Non condividiamo il punto di vista della Commissione europea e risponderemo di conseguenza”, ha dichiarato il vicepresidente di Google per i servizi pubblicitari globali, Dan Taylor, replicando alla lettera di addebiti emessa da Bruxelles nei confronti di Mountain View per abuso della sua posizione dominante nella filiera ad tech. “I nostri strumenti di tecnologia pubblicitaria aiutano i siti web e le app a finanziare i propri contenuti e consentono alle aziende di tutte le dimensioni di raggiungere in modo efficace nuovi clienti”, ha aggiunto il rappresentante di Google. LEGGI TUTTO

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    ViViBanca valuta fusione per incorporazione di Banca Popolare del Mediterraneo

    (Teleborsa) – ViViBanca, banca torinese specializzata nel credito alle famiglie attraverso la cessione del quinto, e Banca Popolare del Mediterraneo, istituto di redito popolare con sede a Napoli, hanno comunicato l’avvio delle attività propedeutiche per la realizzazione di un’operazione avente ad oggetto la fusione per incorporazione di Banca Popolare del Mediterraneo in ViViBanca.Banca Popolare del Mediterraneo ha accettato l’offerta vincolante ha concesso fino al 30 giugno 2023 un periodo di esclusiva a ViViBanca. La struttura dell’operazione prevede anche un processo di rafforzamento patrimoniale del soggetto risultante dalla fusione, da realizzarsi mediante un aumento di capitale e un prestito obbligazionario subordinato.L’iniziativa si inquadra nell’ambito del percorso di crescita e di diversificazione del modello di business di ViViBanca e alla connessa volontà di affiancare al finanziamento alla clientela consumer (attività core di ViViBanca) una nuova linea di business specializzata nei finanziamenti e nei servizi per le PMI, si legge in una nota. Il gruppo torinese è già presente in Campania con la sede secondaria di Salerno e l’hub commerciale di Napoli.Inoltre, la fusione si inserirebbe nel più ampio contesto delle misure adottate dalla Banca Popolare del Mediterraneo che sta da tempo valutando la necessità di muovere verso una possibile integrazione con un partner dotato di adeguata esperienza in campo bancario, anche al fine rafforzare la situazione patrimoniale della banca stessa. LEGGI TUTTO

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    I fondi immobiliari fanno meglio del mercato con +13% nel 2022. Bene anche il 2023

    (Teleborsa) – La difficile congiuntura economica del 2022 non ha avuto conseguenze negative sul risparmio gestito in immobili attraverso fondi immobiliari e i Reits. Anzi le preoccupazioni derivanti dai costi dell’energia e dalle crisi politiche, hanno rinforzato negli investitori globali la “voglia di mattone”, purche´ ben gestito e capace di dare un rendimento. A livello globale il patrimonio di fondi quotati, non quotati e reit continua ad aumentare e alla fine del 2022 ha raggiunto 4.450 miliardi di euro, con un incremento di oltre il diciannove per cento rispetto all’anno precedente. L’industria dei patrimoni immobiliari gestiti ha mostrato una buona capacita` di tenuta e gli investitori, seppur all’insegna della prudenza, si ritengono decisi a continuare a impiegare i loro capitali nel real estate. Sono questi alcuni dei dati emersi oggi a Milano dal 42esimo Rapporto 2023 su “I Fondi immobiliari in Italia e all’estero”, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con lo Studio Casadei, che ne ha curato la parte di analisi finanziaria. Anche l’Europa ha dimostrato una buona tenuta del comparto. Con 1.895 fondi e 270 reit operativi, il patrimonio complessivo nel 2022 e` stato pari a 1.530 miliardi di euro, in crescita di oltre sette punti percentuali. L’andamento espansivo degli ultimi anni si rafforza e nel 2022 il peso dei veicoli del vecchio continente sul patrimonio totale nel mondo ha sfiorato il trentacinque per cento. Se in Europa il fatturato e` cresciuto del 3,5 per cento, nei primi cinque Paesi (UK compreso) la variazione e` stata di oltre dieci punti percentuali con Germania, Inghilterra e Italia protagoniste della crescita. Nel nostro Paese, infatti, il patrimonio immobiliare detenuto direttamente dai 615 fondi attivi nel 2022 e` arrivato a 123 miliardi di euro, con un incremento di circa il tredici per cento sul 2021. “Il settore immobiliare – ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, aprendo il convegno di presentazione del Rapporto – sta dimostrando una notevole resilienza di fronte alla difficile situazione politico-economica che caratterizza questo momento storico. Nonostante le voci di crisi – qualcuna sicuramente interessata – il settore dei fondi continua ad essere resiliente ed attrattivo per gli investitori italiani. Anche durante il Covid la tenuta dei canoni e dei valori e` stata buona e non si sono verificati i problemi visti negli States. Lo smart working continua a essere marginale. Le nuove esigenze lavorative del terziario mostrano l’inadeguatezza di ampia parte del nostro patrimonio terziario e come ci sia bisogno di progetti nuovi non solo di costruzione ma anche di progettazione e gestione. In dieci anni il valore del patrimonio gestito in Europa e` quasi triplicato mentre il numero dei veicoli, arrivato a 1.895, e` cresciuto di 75 unita`, trainato dalla crescita delle Opci francesi e dei fondi italiani. E anche le prospettive per il 2023 vanno nella direzione di un proseguimento della crescita”. Come emerge dal 42esimo Rapporto di Scenari Immobiliari e Studio Casadei, il comparto dei fondi immobiliari italiani continua a crescere in modo sostenuto e il suo peso sul resto dei veicoli europei ammonta a oltre l’undici per cento. Il Nav a fine 2022 ha raggiunto 105 miliardi di euro, con un incremento del 10,2 per cento sull’anno precedente e le previsioni per il 2023 sono per un incremento del Nav del 4,8 per cento e del patrimonio di quasi il sei per cento, con il numero dei veicoli che potrebbe raggiungere le 635 unita`. “Nel nostro Rapporto – ha aggiunto Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – abbiamo registrato una variazione del peso dei vari comparti a livello di asset allocation del patrimonio gestito italiano, con una crescita del residenziale, della logistica, degli uffici e del commerciale. Dalle indicazioni che abbiamo raccolto tra le Sgr che hanno partecipato alla realizzazione dello studio, emerge che le prospettive per il 2023 si orientano verso un cauto ottimismo, con incremento delle masse gestite e diversificazione dei portafogli rispetto alla composizione attuale. A livello di fatturato complessivo delle Sgr italiane, siamo intorno a un valore di oltre quattrocento milioni di euro nel 2022, con circa 1.100 addetti, mentre il valore del patrimonio medio per le societa` di gestione e` di circa 1,9 miliardi di euro. Nell’ambito delle acquisizioni risulta in crescita l’interesse per il residenziale, a piu` 4,6 per cento, il retail, a piu` tre per cento, e gli uffici, aumentati di 10 punti percentuali”. L’aggiornamento del Rapporto sui fondi immobiliari sara` presentato il 22 novembre a Roma.(Foto: Gino Crescoli / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    USA, richieste di mutui settimanali in aumento del 7,2%

    (Teleborsa) – Tornano ad aumentare, dopo quattro cali consecutivi, le domande di mutuo negli Stati Uniti. Nella settimana al 9 giugno 2023, l’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario registra una crescita del 7,2%, dopo il -1,4% della settimana precedente.L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è aumentato del 5,9%, mentre quello relativo alle nuove domande registra un incremento del 7,5%.Lo rende noto la Mortgage Bankers Associations (MBA), indicando che i tassi sui mutui trentennali sono scesi, attestandosi al 6,77% dal 6,81% della settimana precedente. LEGGI TUTTO