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    DEF, risoluzione della maggioranza: aumento pensioni minime e sostegno alla natalità

    (Teleborsa) – Valutare investimenti nel sistema di istruzione inteso come “scuole pubbliche e paritarie”. È la precisazione inserita nella versione definitiva della risoluzione di maggioranza sul Documento di Economia e Finanza che sarà votata nel pomeriggio alla Camera e al Senato. La formulazione ora impegna il governo a “valutare l’opportunità di destinare eventuali spazi di bilancio anche per investimenti nel sistema nazionale di istruzione (scuole pubbliche e paritarie) e formazione”.Tra le indicazioni contenute nella relazione di maggioranza al Documento di Economia e Finanza depositata alla Camera c’è anche l’aumento delle pensioni minime, la prosecuzione dell’azione di riduzione del cuneo fiscale e l’introduzione di misure strutturali per il sostengo della natalità.Per le pensioni, in particolare, la maggioranza impegna il governo “a valutare nell’ambito degli eventuali spazi di bilancio che si renderanno disponibili per la prossima manovra di bilancio un intervento in materia di innalzamento delle pensioni minime”. Il sostengo a natalità e famiglia andrebbe peseguito poi “proteggendo la maternità, potenziando i servizi territoriali destinati alla cura dei bambini, in particolare quelli educativi, promuovendo iniziative di conciliazione dei tempi famiglia-lavoro e agevolando le famiglie con figli sotto il profilo della fiscalità, al fine di invertire progressivamente la tendenza del calo delle nascite, anche al fine di garantire la tenuta del sistema pensionistico e la sostenibilità del debito pubblico”. La risoluzione di maggioranza chiede poi al governo di definire “un piano di interventi volto a favorire e incentivare l’occupazione, con particolare riferimento a quella femminile”. Tra le altre indicazioni, proseguire nel percorso di risuzione del cuneo fiscale, ridurre il carico fiscale, adottare misure per il reshoring delle imprese e per la rigenerazione urbana.Pd, Avs e M5S hanno invece depositata alla Camera e in Senato una risoluzione congiunta che richiede di rafforzare l’assegno unico, aumentare il finanziamento della sanità, garantire l’equità del sistema fiscale, evitare lo smantellamento del reddito di cittadinanza, rafforzare le politiche attive sul lavoro, avviare la sperimentazione della riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione. Le tre forze politiche di opposizione hanno poi chiesto anche la piena attuazione del PNRR, un taglio strutturale del cuneo fiscale e l’introduzione di un salario minimo salvaguardando la contrattazione collettiva. Il Terzo Polo presenterà invece un suo testo. LEGGI TUTTO

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    USA, calano i compromessi per l’acquisto di case

    (Teleborsa) – Calano le compravendite in corso di abitazioni negli Stati Uniti, secondo i numeri che emergono dai compromessi per l’acquisto, un indicatore dell’andamento prospettico del mercato immobiliare e dei mutui.Nel mese di marzo, l’indice pending home sales (vendite case in corso), pubblicato dall’Associazione degli operatori immobiliari (NAR), è sceso del 5,2% su base mensile, attestandosi a 78,9 punti dagli 83,2 punti registrati a febbraio (+0,8%).Il dato si confronta con la crescita dello 0,5% atteso dagli analisti. LEGGI TUTTO

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    USA, l’economia rallenta nel primo trimestre. L’inflazione resta alta

    (Teleborsa) – Frena più del previsto l’economia statunitense nel 1° trimestre dell’anno. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Economic Analysis, che pubblica oggi i dati preliminari, il PIL americano è salito dell’1,1% su base trimestrale, contro una crescita del 2% delle attese degli analisti e del +2,6% del trimestre precedente. Si è registrata una crescita dei consumi, che segnano un +3,7% dal +1% registrato nel trimestre precedente. Il PCE price index, una misura dell’inflazione, aumenta e si attesta al 4,2% dal 3,7%, mentre l’indice PCE core registra un +4,9% (+4,7% le attese), rispetto al +4,4% precedente.Il dato, insieme al mercato del lavoro, arriva a pochi giorni dalla riunione della Federal Reserve in materia di tassi di interesse. Il mercato stima che la lettura preliminare del PIL americano influenzerà le decisioni di politica monetaria della banca centrale americana. (Foto: by Rabih Shasha on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, calano le richieste di sussidi alla disoccupazione

    (Teleborsa) – Calano e più del previsto le nuove richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 21 aprile, i “claims” sono risultati pari a 230 mila unità, in discesa di 16.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 246.000 (rivisto da un preliminare di 245.000). Il dato si confronta con i 248 mila del consensus. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 236.000 unità, in decrescita di 4 mila unità rispetto al dato della settimana precedente di 240.000 (rivisto da un preliminare di 239.750). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 15 aprile, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.858.000, in calo di 3.000 mila unità rispetto alle 1.861.000 unità della settimana precedente e al di sotto degli 1.878.000 attesi. LEGGI TUTTO

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    Giappone, leading indicator febbraio rivisto al rialzo a 98 punti

    (Teleborsa) – Migliorano le condizioni economiche del Giappone nel mese di febbraio 2023. Il leading indicator è stato rivisto al rialzo a 98 punti, rispetto ai 96,7 punti di gennaio e ai 97,7 punti della stima preliminare.Lo rende noto il Cabinet Office del Giappone nella sua lettura definitiva. Nello stesso periodo l’indice coincidente sulle condizioni attuali migliora a 98,6 punti dai 96,1 punti precedenti, mentre l’indice differito (lagging index) sulle condizioni future peggiora a 99,8 punti dai 100,2 punti precedenti.(Foto: Photo by Alexander Smagin on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    “Nuovo” Patto Stabilità, ecco cosa cambia per l’Italia

    (Teleborsa) – Una manovra correttiva da 14-15 miliardi l’anno, pari allo 0,85% del PIL: questa, secondo la proiezione elaborata dai tecnici della Commissione europea, l’ampiezza dell’intervento che l’Italia dovrebbe attuare per imboccare la strada del risanamento dei conti pubblici.I conti, a quanto si è appreso, sono stati fatti a Bruxelles in base ai parametri contenuti nella proposta di riforma del Patto di stabilità e crescita presentata oggi e sono già stati comunicati ai singoli Paesi. LEGGI TUTTO

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    Auto elettrica pronta al boom: nel 2023 1 su 5 sarà “alla spina”

    (Teleborsa) – L’auto elettrica coponoscerà un boom quest’anno, al punto che si stima che 1 auto su 5 venduta nel 2023 sarà “green”. E’ quanto prevede l’Agenzia Internazionale dell’Energia, in un report dedicato alla mobilità elettrica, che prevede crescerà del 35% quest’anno dopo il record toccato nel 2022. “L’industria automobilistica globale sta subendo un cambiamento epocale, con implicazioni per il settore energetico”, sottolinea l’AIE, ricordando che l’elettrificazione servirà a ridurre il consumo di 5 milioni di barili di petrolio al giorno entro il 2030. La nuova edizione del Global Electric Vehicle Outlook dell’AIE mostra che più di 10 milioni di auto elettriche sono state vendute in tutto il mondo nel 2022 e che le vendite dovrebbero crescere di un altro 35% quest’anno per raggiungere i 14 milioni. Questa crescita esplosiva significa che la quota delle auto elettriche nel mercato automobilistico complessivo è passata da circa il 4% nel 2020 al 14% nel 2022 ed è destinata ad aumentare ulteriormente fino al 18% quest’anno.”I veicoli elettrici sono una delle forze trainanti della nuova economia energetica globale che stanno rapidamente emergendo e stanno determinando una trasformazione storica dell’industria automobilistica in tutto il mondo”, ha affermato Fatih Birol, direttore esecutivo dell’AIE. “Le tendenze a cui stiamo assistendo hanno implicazioni significative per la domanda globale di petrolio. Il motore a combustione non ha rivali da oltre un secolo, ma i veicoli elettrici stanno cambiando lo status quo. Entro il 2030 eviteranno la necessità di almeno 5 milioni di barili al giorno di petrolio. Le auto sono solo la prima ondata: autobus e camion elettrici seguiranno presto”.La stragrande maggioranza delle vendite di auto elettriche fino ad oggi si concentra principalmente in tre mercati: Cina, Europa e Stati Uniti. La Cina è in testa, con il 60% delle vendite globali di auto elettriche. Oggi, più della metà di tutte le auto elettriche in circolazione nel mondo si trova in Cina. L’Europa e gli Stati Uniti, il secondo e il terzo mercato più grande, hanno entrambi registrato una forte crescita con un aumento delle vendite rispettivamente del 15% e del 55% nel 2022.Si prevede che gli ambiziosi programmi politici nelle principali economie, come il pacchetto Fit for 55 nell’Unione Europea e l’Inflation Reduction Act negli Stati Uniti, aumenteranno ulteriormente la quota di mercato dei veicoli elettrici in questo decennio e oltre. Entro il 2030, la quota media di auto elettriche sul totale delle vendite in Cina, UE e Stati Uniti dovrebbe salire a circa il 60%.Queste tendenze incoraggianti stanno avendo anche effetti positivi per la produzione di batterie e per le catene di approvvigionamento. Il nuovo rapporto evidenzia che i progetti di produzione di batterie annunciati sarebbero più che sufficienti per soddisfare la domanda di veicoli elettrici fino al 2030 nello scenario Net Zero Emissions by 2050 dell’AIE. Tuttavia, la produzione rimane altamente concentrata, con la Cina che domina il commercio di batterie e componenti, aumentando la sua quota di esportazioni globali di auto elettriche a oltre il 35% lo scorso anno.Nonostante la concentrazione delle vendite e della produzione di auto elettriche in pochi grandi mercati, ci sono segnali promettenti di crescita in altre regioni: le vendite sono più che triplicate in India e Indonesia lo scorso anno e sono più che raddoppiate in Tailandia. In India, il programma di incentivi del governo da 3,2 miliardi di dollari ha attratto investimenti per un valore di 8,3 miliardi di dollari. Nelle economie emergenti e in via di sviluppo, l’area più dinamica della mobilità elettrica è quella dei veicoli a due o tre ruote, che superano in numero le automobili.(Foto: Photo by CHUTTERSNAP on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Svolta ex Whirpool Napoli, arriva Tea Tek Group

    (Teleborsa) – Si è conclusa positivamente la vicenda dell’ex Whirpool di Napoli: la fabbrica che fino al 2021 produceva lavatrici in via Argine – oggetto nei mesi scorsi di una lunga battaglia a tutela dell’occupazione con sit in di protesta da parte dei lavoratori – è stata aggiudicata alla Tea Tek Group Spa, azienda campana costituita nel 2009 dai fratelli Granisso che realizza impianti per il trattamento delle acque, la produzione di energie alternative e impianti industriali. A dare l’annuncio il commissario della Zes Campania, Giosy Romano nell’incontro avuto con i sindacati.Due le imprese che si erano fatte avanti, partecipando alla gara per la reindustrializzazione dello storico sito industriale bandita dalla Zes Campania: a spuntarla, come detto, Tea Tek che nel piano presentato oltre all’assunzione dei lavoratori inseriti nel bacino ex Whirlpool ha previsto altre 28 assunzioni, donne under 36, di cui 16 a tempo indeterminato.Soddisfazione espressa da Giosy Romano che dopo aver sottolineato che ”sono stati rispettati i tempi prefissati” ha voluto ribadire che “Il nostro impegno fin dal primo giorno è stato garantire e tutelare la produzione e i lavoratori”.”Il risultato conseguito è la plastica dimostrazione del valore e delle potenzialità della nostra Zona Economica Speciale e del grande apporto della sinergia istituzionale. Il lavoro messo in campo nei mesi scorsi insieme al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla Prefettura di Napoli, alla Regione Campania, al Comune di Napoli e alle Organizzazioni Sindacali sta dando i suoi frutti”, ha concluso. LEGGI TUTTO