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    INL: salgono del 17% le ispezioni nel primo trimestre 2025

    (Teleborsa) – Si conferma il rafforzamento dell’azione ispettiva in termini quantitativi e di efficacia dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. I risultati dell’attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale nel primo trimestre 2025 segnano il +17% delle ispezioni e il +20%delle pratiche irregolari accertate nel confronto rispetto allo stesso periodo del 2024, con un calo generalizzato dei casi di lavoro nero rilevati.”I dati resi oggi dall’INL confermano che stiamo portando avanti la strategia condivisa fin dall’inizio del mandato del governo Meloni: maggiori controlli, utilizzo della tecnologia per renderli più efficaci e investimento forte sul lavoro sicuro. A breve – afferma la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, commentando i dati del monitoraggio trimestrale dell’INL – terremo i tavoli tecnici con le parti sociali per creare un progetto condiviso e concreto che punti a migliorare ancora le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, rafforzando gli investimenti in prevenzione e formazione dei lavoratori e sostenendo le aziende che applicano sistemi di gestione e tutele virtuosi”. Accessi EffettuatiNel primo trimestre del 2025 sono state effettuate 35.744 ispezioni (38.263 se si contano anche verifiche amministrativo-contabili), in aumento del 17% rispetto alle 30.545 dello stesso periodo del 2024 (33.183 se si contano anche verifiche amministrativo-contabili). Irregolarità accertateLe pratiche già concluse con esito irregolare sono cresciute da 13.265 nel 2024 a 15.882 nel 2025, con un aumento del 20%, permesso anche dal miglioramento della capacità di intelligence nell’individuazione di obiettivi ispettivi.Rafforzamento della Vigilanza in Salute e SicurezzaParticolarmente significativo è il miglioramento registrato nella vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Le ispezioni specifiche in questo ambito sono cresciute del 28%, passando da 10.439 a 13.367.Contributi e premi recuperatiL’attività ispettiva del solo personale dell’INL ha permesso il recupero di 42.711.527 euro in contributi e premi nei primi tre mesi del 2025, rispetto ai 38.102.436 euro del 2024, segnando un incremento del 12%. LEGGI TUTTO

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    Crypto Asset e MICAR, l’appello di ItaliaFintech: “Dare applicazione a normative Ue su criptoattività”

    (Teleborsa) – Un confronto aperto e costruttivo sull’applicazione della normativa europea MiCAR. È quanto chiede ItaliaFintech nell’appello lanciato un a CONSOB e Banca d’Italia. ItaliaFintech fa sapere in una nota di aver “accolto con favore l’approccio di MiCAR, mirato a rafforzare la tutela degli utenti e a promuovere un’innovazione responsabile” e, tuttavia, sottolinea “l’urgenza di fornire indicazioni chiare e strumenti tecnici condivisi, per evitare che l’Italia resti indietro rispetto agli altri paesi europei, mettendo a rischio la competitività delle aziende italiane operanti nel settore in modo serio e responsabile.”Riteniamo – evidenzia ItaliaFintech – che una implementazione della MICAR secondo i tempi stabiliti e favorendo il dialogo con i regolatori vada nella direzione di valorizzare e consentire la crescita dell’innovazione responsabile caratterizzata da rispetto della normativa, della compliance, della trasparenza e aumenti la resilienza del sistema finanziario e la tutela del risparmio. Auspichiamo il rafforzamento di un dialogo costruttivo e strutturato tra autorità e operatori nel rispetto dei tempi previsti per l’Italia. Un maggior dialogo consentirebbe la finalizzazione delle istanze di autorizzazione attualmente pendenti dando fiducia a quegli operatori che hanno scelto dioperare in Italia chiedendo nel nostro Paese l’Autorizzazione prevista da MiCAR dall’Italia. Inoltre, diverse criticità tecniche e operative rendono difficile l’attuazione del regolamento: dai controlli tra operatori alla gestione dei wallet personali fino allo scambio di informazioni.Un esempio riguarda anche il procedimento di autorizzazione MiCAR. Il nodo principale in questo momento resta la carenza di interazione strutturata e continua tra regolatori e operatori. Era stata ipotizzata una fase preliminare di ‘pre-filing’, proprio per consentire un confronto su questioni complesse prima dell’invio formale della documentazione. Tuttavia, l’assenza di compiuti riscontri da parte delle autorità genera incertezza e difficoltà nella predisposizione delle pratiche”.ItaliaFintech ribadisce, infine, che “la miglior tutela dei cittadini passa anche per consentire agli operatori innovativi di operare in un contesto di regole chiaro nel dialogo con le autorità. È quindi fondamentale – conclude – lavorare insieme per garantire un’applicazione efficace, sostenibile e allineata all’Europa, permettendo così all’Italia di giocare un ruolo da protagonista nel futuro della finanzadigitale”.(Foto: © traviswolfe / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Codice della Strada: Salvini, tavolo tecnico al MIT per le istanze di medici e pazienti

    (Teleborsa) – Il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha promosso l’attivazione di un tavolo tecnico presso il MIT per esaminare le istanze di medici e pazienti in merito all’uso di medicinali e sostanze che possono influire sulla guida, in relazione alle normative del Codice della Strada. L’iniziativa è stata annunciata attraverso rispettive lettere alla Presidenza del Consiglio e ai Ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, e della Salute, Orazio Schillaci.Questa decisione scaturisce dalla necessità di approfondire l’applicazione delle recenti modifiche al Codice della Strada. La Legge 25 novembre 2024, n. 178, ha introdotto importanti cambiamenti all’articolo 187, che regola la guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti o psicotrope. Queste modifiche sono il risultato di una proficua collaborazione interministeriale e con le associazioni di categoria, tutte volte a migliorare la sicurezza stradale e a ridurre le stragi sulle strade.Salvini ha riconosciuto l’efficacia del Protocollo sulle procedure di accertamento della guida sotto effetto di sostanze psicotrope, sviluppato congiuntamente dai Ministeri dell’Interno e della Salute. Tuttavia, numerosi cittadini, medici e associazioni hanno sollevato interrogativi sulle possibili implicazioni per i pazienti in terapia farmacologica che assumono farmaci contenenti metaboliti attivi di matrice psicotropa in relazione alle nuove norme.Mantenendo intatto l’impianto del nuovo articolo 187, il tavolo tecnico avrà il compito di avviare al più presto un confronto interistituzionale per trovare un equilibrio tra il diritto alla salute, il diritto alla mobilità e l’interesse collettivo alla sicurezza stradale. L’obiettivo è definire soluzioni amministrative che, basandosi sui principi di ragionevolezza e proporzionalità, possano tenere conto delle diverse esigenze.A questo tavolo parteciperanno rappresentanti della Presidenza del Consiglio, del Ministero dell’Interno e del Ministero della Salute. Il MIT fornirà a breve dettagli sulla convocazione e sulle modalità operative ed è a disposizione per definire di comune accordo l’elenco delle associazioni da audire. Il ministro ha sottolineato l’importanza sociale di questo tema e ha richiesto la massima collaborazione per l’immediata attivazione del tavolo. LEGGI TUTTO

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    Confida: “Distribuzione automatica torna a soffrire. Calano fatturato (-1,62%) e consumazioni (-3,74%)”

    (Teleborsa) – Il 2024 si è confermato un anno di sfide per la distribuzione automatica: il fatturato del comparto si attesta a circa 1,6 miliardi di euro (-1,62%), le consumazioni scendono a 3,8 miliardi (-3,74%) e cala anche il parco macchine (808.631 distributori sul territorio, -2,71%). Stabile il mercato dell’OCS (Office Coffee Service: il caffè e le altre bevande calde in capsule e cialde) che nel 2024 supera i 401 milioni di fatturato (+0,96%) e registra oltre 1,11 miliardi di consumazioni (+0,86%). Il giro d’affari totale del comparto è quindi pari a 1,9 miliardi di euro e oltre 4,9 miliardi di consumazioni. È quanto emerge dallo studio di settore realizzato da Jakala per CONFIDA, Associazione Italiana Distribuzione Automatica. A pesare principalmente sui risultati del comparto una generale frenata del tessuto economico italiano, in particolar modo del settore manifatturiero che, da solo, vale per il 30% delle consumazioni del vending. Il calo riguarda tutte le tipologie di prodotti: dalle bevande calde (-3,4%) a quelle fredde (-4,51%), dagli snack (-4,68%) ai gelati (-34,84%). Tra le bevande calde, anche il caffè, re delle consumazioni alle vending machine, nel 2024 ha subito una frenata (-2,93%) figlia della ripresa dello smart working e dell’aumento della cassa integrazione, che hanno ridotto il numero di lavoratori nelle imprese e quindi le consumazioni. Precipitazioni frequenti e temperature in genere più miti di altri anni durante l’estate hanno causato una contrazione delle consumazioni delle bevande fredde, anche di prodotti come l’acqua minerale (-3,5%), le bevande gasate (-8,14%) e il tè freddo (-13,54%). Tra le bevande gasate, quelle al gusto cola registrano un calo di quasi il 5%, più contenuto rispetto alle altre categorie grazie alla clientela più fidelizzata e alla presenza di un minor numero di alternative possibili che invece penalizzano, ad esempio, le bevande al gusto di arancia (-20,22%). Tra gli snack, altra categoria di punta alle vending machine, pesa in maniera significativa la performance negativa di quelli al cioccolato (-36,65%) e quella più contenuta dei prodotti freschi (-3,25%). In positivo, invece, gli snack dolci (+6,71%) trainati dagli ottimi risultati delle merendine (+24%), delle barrette (+7,2%) e dei croissant (+6,6%), che beneficiano di un buon rapporto tra convenienza, gusto e durata. Stabile il comparto degli snack salati (+0,43%) dove la flessione di prodotti più tradizionali, come patatine (-0,53%), crackers (-3,93%), schiacciatine (-2,74%) e taralli (-1,7%), è compensata da una crescita della categoria frutta secca ed essiccata (+15,9%), apprezzata perché nutrizionalmente bilanciata, e altri snack salati (+6,75%). “Da quanto è emerso dai dati provvisori dei primi tre mesi dell’anno, la tendenza negativa registrata nel 2024 sembra si stia confermando anche per il 2025 – commenta Massimo Trapletti, presidente di CONFIDA – e stimiamo una contrazione nei consumi di un ulteriore -5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le ragioni di questa flessione sono molteplici e intrecciate tra loro: calo della produzione industriale, crescita della cassa integrazione, ripresa dello smart working e l’inflazione che ha portato a una riduzione del potere d’acquisto dei consumatori. Per far fronte a questa situazione il settore deve rimanere coeso, focalizzarsi sull’innovazione e sulla centralità del consumatore”.Per supportare le imprese della distribuzione automatica, CONFIDA ha investito in una serie di progetti concreti e strategici, volti a migliorare la competitività delle aziende, innovare l’esperienza del consumatore e rafforzare l’intera filiera. Tra questi “l’investimento sulla formazione delle risorse umane del nostro settore – conclude Trapletti – la collaborazione con università e centri di ricerca per approfondire i cambiamenti di abitudini di consumo avvenuti nel consumatore e lo sviluppo dei metodi di pagamento elettronici tramite le applicazioni che si stanno rapidamente diffondendo nel settore”. LEGGI TUTTO

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    USA, Indice Fed di Dallas maggio migliora a -15,3 punti

    (Teleborsa) – Migliora l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas, nel mese di maggio 2025, secondo quanto segnalato dai dirigenti aziendali che hanno risposto al Texas Manifacturing Outlook Survey. L’indice generale manifatturiero, elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, si è portato a -15,3 punti rispetto ai -35,8 del mese precedente. Bisogna ricordare che quando le aziende che segnalano un aumento supera il numero di quelle che segnalano una diminuzione, l’indice sarà maggiore di zero e viceversa.L’indice di produzione, una misura chiave delle condizioni di produzione dello Stato, è sceso a 0,9 punti da 5,1 punti, mentre i nuovi ordini sono migliorati a -8,7 punti da -20 punti. L’indice della capacità di utilizzo rimane negativa e si porta a -1,5 punti da -3,8 punti, mentre l’indice delle consegne migliora a +0,5 da -5,5 punti.(Foto: R K su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    IEG: al via la terza edizione di RiminiWellness OFF

    (Teleborsa) – È pronta a partire la terza edizione di RiminiWellness OFF, il “fuori-fiera” del mondo fitness e wellness promosso da Italian Exhibition Group (IEG) e dal Comune di Rimini. “Sempre più strategico nel panorama locale del benessere, il progetto – sottolinea IEG in una nota – accompagnerà RiminiWellness (The Wellness Experience Show, in fiera dal 29 maggio al primo giugno) nelle stesse giornate con un programma ricco e variegato di eventi dedicati all’attività fisica, alla salute e allo sport, trasformando l’intera area urbana e la Riviera in un palcoscenico diffuso, vivo e pulsante. RiminiWellness OFF si conferma infatti una straordinaria occasione di valorizzazione territoriale e di coinvolgimento attivo della comunità, attraverso oltre 200 eventi che usciranno dai confini del quartiere espositivo per abbracciare tutta la città. Dal centro storico al Parco del Mare, fino al litorale, ogni spazio diventerà protagonista di un’esperienza collettiva all’insegna dell’energia e della condivisione”.”Una chiamata all’attività fisica rivolta a tutti, residenti, ospiti e appassionati di sport all’aria aperta che ci permetterà di portare quell’energia che si respira in fiera anche in tanti spazi della città. Un’occasione anche per far toccare con mano i risultati del percorso di riqualificazione e rigenerazione urbana della città, perché i luoghi scelti per il programma di iniziative ‘fuori salone’ sono pensati per esaltare il concetto di benessere a 360 gradi inteso non solo come vacanza attiva o evento sportivo, ma anche come un ambiente ideale per trascorrere il proprio tempo libero”, ha detto il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad nel corso è della conferenza stampa ospitata questa mattina in Municipio.Come ha spiegato l’amministratore delegato di Italian Exhibition Group, Corrado Peraboni, “RiminiWellness OFF continua ad allargare il raggio d’azione dell’evento fieristico coinvolgendo attivamente non solo la comunità locale, ma anche i numerosi visitatori del salone attesi sul territorio riminese. Anche il ricco calendario di quest’anno, grazie alla sinergia tra IEG e il Comune di Rimini e il contributo di aziende, associazioni e organizzazioni sportive, estende i contenuti della manifestazione all’intera città e alla Riviera con un’offerta dinamica e inclusiva che, dall’alba al tramonto, consoliderà la vocazione di Rimini a capitale dell’esercizio fisico. Un’occasione unica per accrescere il proprio livello di benessere, apprendendo nuove tecniche di allenamento e consentendo così ad ognuno di scoprire quella che più gli si confà”.In questa edizione, RiminiWellness (190mila metri quadrati di superficie occupata, 30 padiglioni e 6 aree tematiche dedicate a fitness, benessere, sport e sana alimentazione), riunirà professionisti internazionali, aziende leader e appassionati per offrire una visione aggiornata e completa delle tendenze legate alla salute, al movimento e alla qualità della vita, tutte da vivere. E con lo slogan “Face Your Shades”, invita ogni partecipante a sperimentare nuove discipline, per trasformare le proprie fragilità in risorse e vantaggi.Fra gli eventi di RiminiWellness OFF 2025: Adriatico, sull’Onda dello Sport – protagonisti saranno gli sport di mare e di spiaggia, con attività pratiche, esibizioni e dimostrazioni per tutte le età, organizzato dal CONI Emilia-Romagna in collaborazione con il Club Nautico Rimini; Maratonina dei laghi – una gara di mezza maratona di km 21,097, con percorso pianeggiante asfaltato e veloce che si terrà il 31 maggio con partenza da Bellaria Igea Marina; MOAB Court Experience – il format dedicato al mondo del basket a 360 gradi con i ragazzi degli Special Crabs, del Riviera Basket Rimini e gli Onions Santarcangelo; Yoga Terapeutico – un evento speciale firmato VaginaVerso, per connettersi con il proprio corpo e ritrovare equilibrio e benessere. Sayonara Motta e C-IAYT Yoga Therapist, guideranno una sessione di yoga terapeutico; BenEssere in Movimento – con sistema di cuffie wireless, un coach conferirà ad ogni partecipante ritmo ed energia spiegando le molteplici tecniche, a corpo libero o con attrezzi; Wellness Talks by Villa Maria – tre incontri speciali dedicati alla salute ed al benessere personale organizzati dalla casa di cura Villa Maria in collaborazione con i farmacisti “In Caso di” presso il Sun Padel di Rimini; Rimini Wellness Off by Cusb Rimini – con corsi di functional training, yoga dinamico, tabata e zumba, Circuit training e pilates; Fluxo Sunrise Run – 5 km di camminata oppure 10 km di corsa all’alba, adatta a tutti; Fluxo All-In – una serata indimenticabile tra allenamento ed intrattenimento, con sessioni di workout, presenza di special guest e Beer Yoga; Fluxo Sunrise Roller – la pattinata più divertente dell’estate sarà presente anche quest’anno, con un percorso tra musica e giochi sulle rotelle. LEGGI TUTTO

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    USA, sale più delle attese la fiducia dei consumatori a maggio

    (Teleborsa) – Aumenta più delle attese la fiducia dei consumatori americani. Il sondaggio del Conference Board degli Stati Uniti sul sentiment dei consumatori ha segnalato un incremento dell’indice a 98 punti nel mese di maggio 2025, rispetto agli 85,7 punti del mese di aprile (rivisto da un preliminare di 86 punti) e contro una salita più contenuta a 87,1 punti attesa dal consensus. Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente aumenta di 4,8 punti e si porta a 135,9 punti, mentre l’indice sulle attese balza di 17,4 punti a 72,8 punti.”La fiducia dei consumatori è migliorata a maggio, dopo cinque mesi consecutivi di calo – ha affermato Stephanie Guichard, economista senior, Global Indicators presso The Conference Board – La ripresa era già visibile prima dell’accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina del 12 maggio, ma ha acquisito slancio in seguito. Il miglioramento mensile è stato in gran parte trainato dalle aspettative dei consumatori, poiché tutte e tre le componenti dell’Indice delle Aspettative – condizioni aziendali, prospettive occupazionali e reddito futuro – sono aumentate rispetto ai minimi di aprile. I consumatori si sono mostrati meno pessimisti sulle condizioni aziendali e sulla disponibilità di posti di lavoro nei successivi sei mesi e hanno ritrovato ottimismo sulle prospettive di reddito future. Anche le valutazioni dei consumatori sulla situazione attuale sono migliorate. Tuttavia, sebbene i consumatori siano stati più positivi sulle attuali condizioni aziendali rispetto al mese scorso, la loro valutazione dell’attuale disponibilità di posti di lavoro si è indebolita per il quinto mese consecutivo”.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Vino italiano verso nuovi mercati: nel 2025 vendite in aumento del +1,7%

    (Teleborsa) – Cresce l’internazionalizzazione del vino. Oggi quasi una bottiglia su due viene consumata in un Paese diverso da quello che l’ha prodotta (rapporto tra export e consumi passato dal 27% del 2000 al 46,6% del 2024). Nel 2024 la produzione mondiale di vino è stimata in 226 milioni di ettolitri, in calo del 4,8% sul 2023 mentre i consumi si attestano a 214 milioni di ettolitri (-3,3%). L’Italia è in controtendenza: +15,1% nella produzione rispetto al 2023 (posizionandosi in testa alla classifica) e +0,1% nei consumi, con 37,8 litri pro-capite all’anno). In attivo anche il saldo commerciale: in 20 anni è cresciuto a un tasso medio annuo del 5,5%, passando da 2,6 miliardi di euro del 2004 ai 7,5 nel 2024. L’Italia è, inoltre, il primo esportatore di vino per quantità (21,7 milioni di ettolitri nel 2024) e il secondo per valore (8,1 miliardi di euro dietro solo agli 11,7 miliardi della Francia). È quanto emerge dall’indagine dell’Area Studi Mediobanca sul settore vinicolo in Italia che riguarda 255 principali società di capitali italiane con fatturato 2023 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 11,7 miliardi di euro, pari al 94,9% del fatturato nazionale del settore. Lo studio comprende un focus sulle principali operazioni di M&A, sulle tematiche di governance e sulla sostenibilità.Il 2024 e oltre per il settore vinicolo italianoI maggiori produttori di vino si attendono per il 2025 una crescita delle vendite complessive del +1,7%, +2% l’export. Non si arresta l’ottimismo delle bollicine (+4,4% i ricavi complessivi), soprattutto oltreconfine (+6,1% l’export), mentre i vini fermi si aspettano un +0,9% (+1,2% l’export). Il 2024 dei maggiori produttori italiani di vino ha chiuso senza variazioni significative (+0,3% sul 2023) con un maggiore aumento sul mercato estero (+0,7%). Spiccano le buone performance oltreconfine dei vini frizzanti (+9,1%). L’Ebit margin ha riportato un aumento di 0,5 punti percentuali sul 2023, il rapporto tra il risultato netto e il fatturato di 0,2 punti. Nel 2024, indiminuzione del 2,5% i quantitativi venduti su tutti i canali; +4,1% gli spumanti. Perdono quota le vendite on premise: -4,9% sul 2023 il valore dell’Ho.Re.Ca. che raggiunge il 17,6% del mercato e -8,4% enoteche e wine bar (market share al 5,7%). In leggero aumento le vendite dirette (+1,3% sul 2023) che si attestano all’8,2% del mercato. Enoturismo in crescita nel 2024: +9% sul 2023 i ricavi; visite in cantina offerte dai tre quarti delle aziende.Focus sulla sostenibilitàI vini biologici hanno raggiunto il 5% del mercato (-2,6% le vendite), in crescita i vini naturali (+4,2%, 1,9% di market share) e vegani (+31,7%, m.s. dello 0,9%). La presenza di report dedicati alla sostenibilità interessa il 60% delle aziende. Nel 16,7% dei casiesiste un manager con carica esclusiva in tema ESG. Più frequente, invece, che se ne occupi un manager che ha anche altre funzioni aziendali (38,2% degli operatori) o direttamente il presidente, l’amministratore delegato o il direttore generale (circa 25% delle aziende).Imprese italiane best performerLa leadership di vendite nel 2024 resta appannaggio del gruppo Cantine Riunite-GIV, con fatturato a 676,6 milioni di euro (+0,6% sul 2023). Al secondo posto si conferma il polo vinicolo Argea (464,2 milioni di euro, +3,3%), seguita da IWB con 401,9 milioni di euro (-6,3% sul 2023). Fatturato 2024 superiore ai 300 milioni di euro anche per la cooperativa romagnola Caviro (385,2 milioni) in calo del 9% sul 2023. Dieci società si collocano nella fascia di ricavi compresi tra i 200 e 300 milioni di euro: la toscana Antinori (fatturato 2024 pari a 261,6 milioni di euro, in aumento del 7,4% sul 2023), la cooperativa trentina Cavit (253,3 milioni di euro, -5,2%), La Marca,specializzata nella produzione di spumanti, con fatturato 2024 pari 251 milioni di euro (+11%), la veneta Herita Marzotto Wine Estates (248,2 milioni di euro, -2,8%), il Gruppo Collis (219,3 milioni di euro, +4,7%), la trentina Mezzacorona (212,3 milioni, -2,5%), la cooperativa Terre Cevico (211,3 milioni, +7,4%), la Zonin 1821 (209,3 milioni, +7,8%), la Mack & Schühle (205,6 milioni, +19,3%) e la piemontese Fratelli Martini (200,1 milioni, -8,3%). Osservando la redditività (rapporto tra risultato netto e fatturato), il 2024 vede in testa la veneta Herita Marzotto Wine Estates (17,8%), seguita dalla toscana Antinori (12%) e da un’altra veneta, Mionetto, che registra un utile su fatturato del 9,2%. Alcune aziende hanno una quota di export molto elevata, in alcuni casi quasi totalitaria: Fantini Group tocca il 96,1%, Ruffino il 93,3%, Argea e Pasqua superano il 90%.Le regioni del vinoIl Veneto si conferma la prima regione vinicola d’Italia, concentrando un quarto dei quantitativi di vino italiano prodotto. Un primato che si riflette anche sul valore che supera il 20% del totale nazionale. Segue la Puglia, (volume pari al 16,1% del totale, valore 12,6%). Per Piemonte e Toscana il peso in volume, compreso tra il 4 e il 5% del totale, raddoppia in valore (per entrambe le regioni prossimo al 10% di quello italiano); di contro, la Sicilia è la regione con il maggiore distacco della quantità rispetto al valore. Il Veneto guida anche le esportazioni (più del 35% dell’export italiano) doppiando il Piemonte e la Toscana ferme al15% ciascuna. I primati regionali emergono anche dai bilanci delle aziende: alle toscane tocca il più alto Ebit margin (16,4%), il miglior Roi alle abruzzesi (7%), con il Piemonte in seconda posizione (6,4%). Grandi esportatori i produttori piemontesi (63% del fatturato), toscani (59,5%) e abruzzesi (58,7%). Per Roe brillano Puglia e Lombardia (6,6% in entrambi i casi); quest’ultima eccelle anche in termini di Ebit margin (seconda posizione con il 10,9%)), ma con una modesta apertura oltreconfine (export pari al 24,3%). Nel 2024 sono in crescita soprattutto le imprese friulane (+8,2% le vendite complessive e +7,1% oltreconfine) e toscane (+2,3%; +4,6%). Ottimismo per il 2025 per le aziende abruzzesi (vendite complessive +7,5%).Le imprese vinicole tra famiglia e mercatoL’assetto proprietario del settore vinicolo italiano resta fortemente ancorato alla dimensione familiare: il 65% del patrimonio netto è infatti detenuto da famiglie, quota che sale all’81,5% se si considerano anche le cooperative. Gli investitori finanziari partecipano al 10,7% dei mezzi propri, banche e assicurazioni per il 5% e fondi di private equity per il 4,1% del patrimonio netto. Trascurabile il rapporto con i mercati finanziari: solo due società sono quotate all’AIM dal 2015 (Masi Agricola e IWB). Nel 2024-aprile 2025 la Toscana, con 6 deal, e il Friuli-Venezia Giulia, con 3, hanno fatto da sfondo al maggior numero di operazioni di M&A. Attrattive anche le Isole (4 operazionicomplessivamente). L’incertezza legata ai consumi ha frenato l’interesse dei fondi comuni di investimento; si consolida il rapporto tra Italia e Stati Uniti con quattro operazioni oltreoceano. Difficoltà economiche ma anche tematiche di passeggio generazionale spingono l’M&A. Latransazione è in corso di esecuzione per il 40% circa delle aziende, oggetto di valutazione per il 16% e già stata affrontata e risolta per il 30% degli operatori.Quale futuro per il vino italiano?In un contesto di minore reddito disponibile, il calo atteso dei consumi di vino e una ricomposizione degli stessi, indotta dal ricambio generazionale e dal diffondersi di modelli salutistici, preoccupano, rispettivamente, il 70% e 60% delle aziende. Altrettanto timore suscita l’incertezza sulle decisioni dell’amministrazione americana di imporre dazi sulle importazioni di vino. Il 50% delle imprese considera una minaccia per il settore il nuovo Codice della Strada, il 30% teme gli effetti del cambiamento climatico. Per oltre i tre quarti delle imprese del vino italiane le difficoltà della domanda possono essere superate con l’apertura a nuovi mercati; mentre nell’ambito della rimodulazione dell’offerta prevale lo sviluppo delle categorie no/low alcol (prioritario per il 50% delle aziende). Per affrontare il futuro, gli investimenti in capitale umano sono ritenuti essenziali per il 55% circa degli operatori, più di quelli tecnologici, focalizzati sull’intelligenza artificiale e automazione (importanti per un terzo delle imprese). LEGGI TUTTO