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    Delega fiscale, Leo: ok del Parlamento può arrivare prima della pausa estiva

    (Teleborsa) – Secondo il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, l’ok del Parlamento alla delega fiscale può arrivare “prima della pausa estiva. Poi tra settembre e dicembre potremo approvare i primi decreti delegati” attuativi della riforma. Intervenendo all’assemblea dei commercialisti, Leo ha aggiunto che nei primi mesi del 2024, “nell’ottica della certezza del diritto, potremo titar fuori i Testi unici”. Il ministro ha sottolineato che con la riforma fiscale la semplificazione avrà un’attenzione particolare. “È opportuno semplificare la dichiarazione dei redditi, ridurre i dati richiesti”, ha affermato. Nella logica della semplificazione, ha aggiunto, “bisognerà rivedere i meccanismi delle tax expenditure. Oggi abbiamo 227 crediti di imposta per 36 miliardi. Alcuni sono sacrosanti, ma si può fare una bonifica, un po’ di sistemazione”. La riforma dei procedimenti fiscale (la dichiarazione dei redditi, l’accertamento, la riscossione) “non ha bisogno di risorse, e con la buona volontà di tutti, maggioranza e opposizione, credo di possa lavorare e trovare condivisione per fare in modo che il primo di gennaio questa parte sia smarcata”, ha proseguito Leo. Entrando nel merito della riforma, Leo ha spiegato che deve essere superato l’accertamento ex post, come è adesso con l’Amministrazione finanziaria che interviene dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi. “Bisogna agire ex ante e instaurare un rapporto di collaborazione. È questa la logica – ha detto – del concordato preventivo biennale e della cooperative compliance per le imprese più strutturate”. Per questo passaggio “il mondo delle professioni è uno snodo fondamentale”, ha aggiunto.Infine, il ministro ha spiegato che la valutazione sulle risorse disponibili per la stabilizzazione del cuneo fiscale sarà fatta in base all’andamento dei conti pubblici certificato dalla Nadef a settembre. “Adesso c’è stato il Def e sono state trovate queste risorse – ha dichiarato – a settembre ci sarà la nota di aggiornamento. Vediamo quale sarà l’andamento dei conti pubblici e le risorse che si troveranno. Verranno messe a servizio della stabilizzazione del cuneo e degli altri interventi tributari che dovremo fare”. “Con calma e serenità le soluzioni si troveranno”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    USA, cala deficit commerciale a marzo

    (Teleborsa) – Cala il deficit commerciale americano. Nel mese di marzo, la bilancia commerciale ha mostrato un disavanzo di 64,2 miliardi di dollari, in calo rispetto al passivo di 70,6 miliardi di dollari di febbraio (dato rivisto da -70,5 miliardi).Il dato, comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio americano, risulta peggiore delle stime degli analisti, che erano per un disavanzo in calo fino a -63,3 miliardi di dollari. Le esportazioni sono salite a 256,2 miliardi mentre le importazioni sono calate a 320,4 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    Lavoro USA, costo unitario in aumento nel 1° trimestre

    (Teleborsa) – Nel 1° trimestre del 2023 la produttività del settore non agricolo in USA è scesa su base trimestrale del 2,7%, dopo il +1,6% dei tre mesi precedenti, confrontandosi con il -1,8% atteso dagli analisti. Rispetto allo stesso trimestre del 2022 è scesa dello 0,9%. Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, il costo per unità di lavoro è cresciuto del 6,3% ad un ritmo più veloce rispetto al +3,3% del 4° trimestre (dato rivisto da +3,2%) e contro il +5,5% del consensus. LEGGI TUTTO

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    USA, in aumento oltre attese le richieste sussidi disoccupazione

    (Teleborsa) – Crescono e più del previsto le nuove richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 28 aprile, i “claims” sono risultati pari a 242 mila unità, in aumento di 13.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 229.000 (rivisto da un preliminare di 230.000). Il dato si confronta con i 240 mila del consensus. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 239.250 unità, in crescita di 4 mila unità rispetto al dato della settimana precedente di 235.750 (rivisto da un preliminare di 236.000). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 21 aprile, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.805.000, in calo di 38.000 mila unità rispetto alle 1.843.000 unità della settimana precedente e al di sotto degli 1.855.000 attesi. LEGGI TUTTO

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    Gruppo OTB acquista maggioranza della storica pelletteria fiorentina Frassineti

    (Teleborsa) – Il Gruppo OTB, fondato da Renzo Rosso, ha acquisito una quota di maggioranza della storica pelletteria fiorentina Frassineti, già fornitore strategico e di lungo periodo per il brand Jil Sander, uno dei marchi del gruppo. L’operazione è in linea con l’impegno del gruppo a supporto della filiera italiana e ha l’obiettivo di garantire stabilità e una crescita sempre più rapida e solida di Frassineti, si legge in una nota.OTB si affianca dunque alla famiglia imprenditoriale fondatrice, che manterrà una quota di minoranza. Gaia Frassineti continuerà a ricoprire il ruolo di amministratore delegato.L’operazione è stata attuata tramite la controllata Staff International, la piattaforma produttiva di OTB, che rafforza così il proprio network di fornitori, costituito oggi da oltre 800 aziende basate in Italia.”I brand del comparto luxury del nostro gruppo sono accomunati da una forte attenzione all’artigianalità dei capi e dall’uso di materie prime di altissima qualità, un aspetto reso possibile solo dalla collaborazione con imprese come Frassineti, che rendono unica la filiera del settore moda in Italia e nel mondo – ha affermato Renzo Rosso – Sono queste aziende e queste competenze che fanno la forza del nostro Paese ed è su di esse che dobbiamo continuare a investire”. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, report Uil-Eures: nel I trimestre 2023 torna a crescere il numero di morti sul lavoro

    (Teleborsa) – Nei primi tre mesi dell’anno il numero dei morti sul lavoro torna nuovamente a crescere, registrando un aumento del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2022 (con 196 vittime contro 189). È quanto ha rilevato uno studio realizzato dalla Uil e dall’Eures. I dati mostrano un vero e proprio picco di crescita nel Nord-Ovest (+22,4%), dove la ripresa delle attività produttive sta comportando costi umani sempre più intollerabili. Nel trimestre gli infortuni rilevano invece un riallineamento ai valori del 2021, con una flessione tendenziale del 25,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. Lo scorso anno in Italia ci sono stati tre morti sul lavoro al giorno. I decessi registrati dall’Inail nel 2022 sono stati 1.090 (4,7 ogni 100mila occupati). Gli infortuni sono stati 697.773 (1.912 al giorno) in crescita del 25,7% sul 2021.Il 16,8% degli infortuni nel 2022 è ancora legato al Covid-19 (erano l’8,8% nel 2021). Dopo il significativo calo degli infortuni legati al Covid nel 2021 (-67,2% rispetto al 2022, passando da 149.025 eventi a 48.876), la casistica torna a crescere nel 2022, quando si contano 117.154 eventi. La dinamica spiega tuttavia soltanto parzialmente la crescita complessiva degli infortuni rilevata nel 2022, visto il contestuale incremento del 14,7% di quelli non legati al Covid (da 506.360 unita’ nel 2021 a 580.619 nel 2022). Analizzando i valori cumulati censiti da inizio pandemia, il più alto rischio infortunistico correlato al Covid si registra per i lavoratori del settore sanitario e dell’assistenza sociale (63,3% dei casi censiti) e, contestualmente, per le lavoratrici, più presenti nei servizi di cura (68,4% dei casi, contro il 31,6% degli uomini). A livello territoriale il Nord, tra le cui regioni soprattutto nei primi mesi del 2020 ha avuto luogo la maggiore circolazione virale, concentra la maggioranza dei casi (62,1% del totale), seguito dal Centro (16,8%) e dal Mezzogiorno (21,1%). Gli infortuni sono in crescita del 42,9% tra le donne (+16% tra gli uomini). Gli infortuni sul lavoro pur interessando in termini assoluti prevalentemente i lavoratori di sesso maschile (58,9% del totale contro il 41,1% delle donne), presentano nel 2022 un incremento tra le lavoratrici (+42,9%) pari ad oltre il doppio di quello rilevato tra gli uomini (+16%). Questa dinamica appare correlata sia al significativo incremento dell’occupazione femminile nel settore manifatturiero rilevato nel 2022 (+6,9%) che alla già segnalata maggiore presenza di lavoratrici nei settori più colpiti dal Covid-19 (sanità e servizi di cura). Lo studio ha evidenziato che c’è un legame molto stretto tra gli infortuni mortali sul lavoro e la precarietà. Il rischio morte tra i lavoratori precari e irregolari è infatti quattro volte superiore a quello di chi ha un’occupazione stabile. Nello specifico, il rischio di infortunio mortale tra i lavoratori a termine si attesta a 10,2 decessi sul lavoro per 100mila occupati, a fronte di 5,7 tra i lavoratori autonomi e soprattutto di 3,3 tra i dipendenti a tempo indeterminato.Infine, quasi sette aziende ogni dieci ispezionate presentano irregolarità. I lavoratori irregolari in sono crescita del 79,4%. Delle 117.608 attività di monitoraggio complessive effettuate (91.505) emerge una situazione “particolarmente allarmante”, evidenzia il rapporto: prendendo in considerazione le sole ispezioni definite, pari nel 2021 a 62.710, risulta come il 62,3% delle imprese (39.052 in termini assoluti) presenti irregolarità. Appare significativo rilevare, inoltre, come siano proprio i settori che assorbono il maggior numero di infortuni sul lavoro a mostrare tassi di irregolarità più rilevanti rispetto al valore medio: nel 2021 infatti l’indice di irregolarità si attesta al 63,7% per quanto riguarda l’edilizia e al 63,1% per il terziario. Segue l’industria con un tasso di irregolarità pari al 60,6%, mentre il valore scende al 54,3% nel comparto agricolo. LEGGI TUTTO

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    Ue, Gentiloni: risposta a sfide passa da crescita sostenibile

    (Teleborsa) – La “crescita sostenibile” è la strada per rispondere “alle sfide molteplici e divergenti” che in questa fase le economie dell’Unione europea si trovano davanti. Lo ha affermato il commissario europeo all’economia, Paolo Gentiloni durante un dibattito al Foro economico di Bruxelles. “Ora abbiamo una grande sfida sulla gestione dei debiti pubblici, che dobbiamo ridurre, e sull’inflazione, con la necessità di proteggere il potere di acquisto delle nostre famiglie”. Secondo Gentiloni questo richiede “un coordinamento delle politiche molto equilibrato, ma senza una crescita sostenibile è molto difficile”. LEGGI TUTTO

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    USA, licenziamenti Challenger aprile calano a 66.995 unità

    (Teleborsa) – Si registra una decrescita dei licenziamenti negli Stati Uniti nel mese di aprile 2023. Secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas, le principali società statunitensi hanno rilevato un taglio di circa 66.995 posti di lavoro. Il dato rivela un calo del 25% rispetto al mese precedente, quando si erano registrati 89.703 licenziamenti e un aumento del 176% rispetto allo stesso periodo del 2022.Da inizio anno si sono registrati 337.411 licenziamenti (+322% rispetto al pari periodo del 2022). Questo è il totale gennaio-aprile più alto dal 2020, quando sono stati annunciati 1.017.812 tagli fino ad aprile. Escludendo il 2020, si tratta del totale gennaio-aprile più alto dal 2009, quando furono annunciati 711.100 tagli nei primi quattro mesi dell’anno.Il commercio al dettaglio ha guidato tutti i settori ad aprile con 14.689 tagli, in aumento del 270% rispetto ai 3.970 tagli al dettaglio annunciati a marzo. Finora quest’anno, i rivenditori ne hanno annunciati 36.115, un aumento dell’843% rispetto ai 3.830 tagli annunciati nello stesso periodo dell’anno scorso. Nel frattempo, i produttori di prodotti di consumo hanno annunciato il terzo numero più alto di tagli il mese scorso con 9.146 per un totale di 19.116. Si tratta di un aumento del 391% rispetto ai 3.893 tagli annunciati fino ad aprile 2022.”I rivenditori e i produttori di beni di consumo si stanno preparando a un inasprimento della spesa dei consumatori, in particolare con l’aumento dei tassi di interesse da parte della Fed nel tentativo di controllare l’inflazione”, ha affermato Andrew Challenger, vicepresidente senior di Challenger, Gray & Christmas.Il settore tecnologico ha annunciato il secondo maggior numero di tagli ad aprile con 11.553, e guida tutti i settori in termini di tagli quest’anno con 113.944, il 34% di tutti i tagli annunciati nel 2023.(Foto: seventyfour74 | 123RF) LEGGI TUTTO