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    Superbonus, Senato converte il decreto in legge: da definire strumento per crediti incagliati

    (Teleborsa) – Il Senato con 94 voti a favore, 72 contrari e 2 astensioni ha approvato la fiducia posta dal governo sul decreto legge sui crediti relativi al Superbonus e agli altri bonus edilizi. Il decreto, che ha ricevuto l’ok ieri dalla Camera dei Deputati, è quindi convertito in legge. Tra le principali novità ci sono la proroga al 30 settembre 2023 per il Superbonus al 110% per i lavori effettuati su villette e case unifamiliari, la possibilità di usufruire ancora dello sconto in fattura e della cessione del credito per i lavori effettuati nelle zone sismiche e nei territori delle Marche colpiti da alluvione, per l’eliminazione delle barriere architettoniche e per gli interventi su immobili Iacp e delle Onlus, e l’allungamento a 10 anni del periodo per portare in detrazione il 110%, anziché in 4 o 5 come avviene ora. Per le banche garantita la possibilità di convertire i crediti acquistati in Btp a dieci anni, qualora abbiano esaurito lo spazio fiscale per le compensazioni. Per porre un freno all’aumento dei crediti legati ai bonus edilizi, ormai di difficile smaltimento, il decreto, approvato a metà febbraio dal Consiglio dei Ministri, ha vietato invece la possibilità di usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito per le spese sostenute per i nuovi interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, superbonus, facciate. Resta comunque la possibilità per il proprietario dell’immobile di usufruire direttamente della detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi. Nello stesso decreto approvato dal Consiglio dei Ministri sono state previste tuttavia alcune deroghe al divieto, come nel caso di lavori con il superbonus per i quali sia stata già presentata la Cila o, nel caso dei condomini, sia stata anche adottata la delibera assembleare. Il passaggio in Parlamento ha introdotto ulteriori deroghe al divieto. Ancora da definire, invece, l’annunciato strumento finanziario, di natura privatistica, per sbloccare lo stock dei crediti incagliati (per un ammontare stimato tra 15 e 19 miliardi), fermo nei cassetti fiscali delle imprese esecutrici dei lavori e dei cittadini proprietari di immobili oggetto di interventi. A questa piattaforma dovrebbero partecipare banche, istituti finanziari e grandi aziende pubbliche. Intanto, dopo la moral suasion esercitata dal Ministero dell’economia e delle finanze, diverse banche hanno ripreso ad acquistare i crediti, tra cui Unicredit e Bpm. LEGGI TUTTO

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    WTO, rallenta crescita commercio globale a +1,7%: pesano inflazione e guerra in Ucraina

    (Teleborsa) – Per l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) la guerra in Ucraina e l’ostinata inflazione registrata in tutti i paesi del mondo potrebbero frenare la crescita del commercio globale nel 2023, rallentando il ritmo della ripresa economica dopo la pandemia. La stima della crescita per quest’anno, infatti, si ferma al +1,7%, in rallentamento di un punto percentuale rispetto al +2,7% registrato nel 2022. Il report del Wto indica anche una frenata per quel che riguarda la crescita economica globale al +2,4% nel 2023 dopo il +3% del 2022 e il +5.9% del 2021.Per gli economisti dell’Organizzazione a determinare tale rallentamento è l’inflazione nonostante i prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia siano diminuiti rispetto ai livelli registrati dopo lo scoppio della guerra. Tale calo però non è bastato ad evitare che il reddito delle persone e la domanda di beni importati venisse eroso. In base alle previsioni del Wto la crescita del commercio globale dovrebbe però tornare a crescere nel 2024 al 3,2%. Restano però vivi i rischi legati al riacutizzarsi delle tensioni geopolitiche e all’insicurezza alimentare.(Foto: © WTO) LEGGI TUTTO

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    Aeroporto di Milano Bergamo: “Load factor in crescita nella settimana pasquale”

    (Teleborsa) – Dopo avere archiviato il mese di marzo 2023 con il consuntivo di 1.212.721 passeggeri, che corrisponde a un incremento del 18,9% rispetto a marzo 2019, l’aeroporto di Milano Bergamo ha iniziato a gestire il traffico della settimana pasquale che, al netto di programmazioni giornaliere dei voli in linea con il calendario settimanale della Summer 2023 in vigore da domenica 26 marzo, registra livelli di load factor in crescita sia rispetto allo scorso anno che al periodo pre-pandemia.Le proiezioni per la settimana da mercoledì 5 a martedì 11 aprile – fa sapere Sacbo in una nota – stimano il transito di oltre 320mila passeggeri, tra partenze arrivi. Rispetto al periodo pasquale del 2019 l’incremento è nell’ordine del 15%, tenuto conto che quattro anni fa la Pasqua 2019 è stata celebrata domenica 21 aprile e dunque a ridosso della festività del 25 aprile, con poco meno di 280mila passeggeri in transito.Durante la settimana pasquale 2023 sono disponibili 138 delle 142 destinazioni presenti nel programma estivo dei voli e che collegano 39 Paesi. Ryanair, con il più grande operativo estivo di sempre da Milano Bergamo, effettua 108 collegamenti. Rispetto allo scorso anno figura la novità dei due collegamenti con gli Emirati Arabi Uniti, operati da Flydubai sull’aeroporto internazionale di Dubai (T3, da dove operano le prosecuzioni anche di Emirates) e da Air Arabia sull’aeroporto di Sharjah. LEGGI TUTTO

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    Germania, il sindacato dei metalmeccanici chiede la settimana di 4 giorni

    (Teleborsa) – Ig Metall, la federazione sindacale tedesca dei metalmeccanici, ha deciso di chiedere la riduzione dell’orario di lavoro settimanale a quattro giorni, con piena compensazione salariale. “Vogliamo ottenere un reale sollievo per i lavoratori senza che questi guadagnino di meno”, ha dichiarato il capo negoziatore in Nordreno-Vestfalia, Knut Giesler. Il capo di Ig Metall nazionale, Jörg Hofmann, ha inoltre aggiunto che la richiesta non è limitata all’industria siderurgica, perché ha un impatto fondamentale al di là dell’acciaio.Hofmann ha ricordato che l’industria siderurgica “è stata spesso pioniere di accordi collettivi progressisti, anche in materia di orario di lavoro”. La tv tedesca Tagesschau ha sottolineato che le contrattazioni collettive per l’industria siderurgica inizieranno nei prossimi mesi per l’area della Germania nord-occidentale ed eventuali accordi vengono spesso considerati modelli per il resto del paese. Se i datori di lavoro accetteranno la richiesta di IG Metall, secondo Giesler ci sarebbero comunque tempi di introduzione lunghi e il passaggio potrebbe richiedere diversi anni. LEGGI TUTTO

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    Caro prezzi, Associazioni dei consumatori: “Governo intervenga per calmierare listini”

    (Teleborsa) – “Il dato di febbraio è in linea con le attese. Si conferma il rallentamento della domanda delle famiglie, enfatizzato dalla revisione al ribasso della stima per gennaio. L’elevata inflazione, sebbene in riduzione, impone, attraverso l’erosione del potere d’acquisto del reddito e dei risparmi, una selezione degli acquisti e delle formule distributive. Ne risultano particolarmente colpiti i beni alimentari e i negozi di prossimità. Brillano, per distacco, i discount. Nel complesso, non modifichiamo l’outlook favorevole per i prossimi mesi riguardo al superamento dell’attuale moderata recessione, grazie alle esportazioni e al traino del comparto turistico, in un contesto di rientro delle tensioni sui prezzi al consumo”. È quanto rileva l’Ufficio Studi di Confcommercio commentando i dati Istat relativi al commercio al dettaglio a febbraio del 2023 che, evidenziando l’effetto che ancora oggi l’inflazione provoca sulle famiglie italiane, mostrano, a febbraio, un calo delle vendite in valore al dettaglio dello 0,1% rispetto al mese precedente e un +5,8% su base annua. Dai dati emerge, inoltre, l’impatto del caro prezzi sul carrello della spesa.Anche a febbraio le vendite registrano un crollo verticale in volume, con una contrazione su base annua del -3,5% a fronte di un aumento in valore addirittura del +5,8% – analizza il Codacons –. Questo a conferma che il calo dell’inflazione registrato nell’ultimo periodo è solo una illusione ottica dovuta alla riduzione delle tariffe energetiche, mentre i prezzi al dettaglio continuano a mantenersi a livelli elevatissimi incidendo sulla spesa degli italiani. “Le famiglie continuano a spendere di più per acquistare sempre meno, e la dimostrazione lampante arriva dagli alimentari, comparto dove le vendite a febbraio precipitano del -4,9% in volume a fronte di un aumento in valore del 7,9% – afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi –. Al netto dell’inflazione, quindi, una famiglia con due figli ha ridotto la spesa alimentare per circa 377 euro annui, numeri che dimostrano la necessità di interventi da parte del Governo per calmierare i listini al dettaglio”.”Italiani affamati dal carovita! Nonostante l’inflazione alle stelle, rispetto a gennaio scendono dello 0,3% persino le vendite alimentari, che in volume precipitano dell’1,8%. Su base tendenziale, poi, il divario tra dati alimentari in valore e in volume diventa addirittura abissale, da +7,9 a -4,9%, un gap di 12,8 punti percentuali, praticamente un precipizio” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Secondo lo studio dell’Unc, le vendite alimentari in volume precipitano non solo su febbraio 2022, ma anche rispetto a febbraio 2021 (-6,5%), a febbraio 2020 (-11,7%) o 2019 (-4,4%).”Per affrontare il caro-prezzi le famiglie continuano a tagliare le spese primarie come gli alimentari – spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi –. Le vendite nel comparto alimentare registrano infatti a febbraio una contrazione annua in volume del -4,9%, contro un aumento in valore del +7,9% determinato dal forte rialzo dei listini nel settore, che viaggiano con rialzi superiori al 13% annuo. Al netto dell’inflazione, questo significa che la spesa alimentare degli italiani cala complessivamente per 7,1 miliardi di euro su base annua, con una riduzione media di -377 euro se si considera un nucleo con due figli. È una vergogna che gli italiani per arrivare a fine mese siano costretti a tagliare la spesa per il cibo – prosegue Truzzi – Riteniamo che il Governo debba intervenire inserendo la questione prezzi come priorità della propria agenda politica, adottando misure specifiche per calmierare i listini al dettaglio e sostenere i consumi”.”Il caro prezzi taglia del 4,9% le quantità di prodotti alimentari acquistate dagli italiani nel 2022 che sono però costretti però a spendere comunque il 7,9% in più a causa dei rincari determinati dalla crisi energetica – sottolinea Coldiretti –. La situazione di difficoltà è resa evidente dal fatto che volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +9,9% nelle vendite in valore, il più elevato nel dettaglio. Il risultato dei discount – precisa la Coldiretti – evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità. Per difendersi dagli aumenti 8 italiani su 10 (81%) hanno preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, secondo l’analisi Coldiretti/Censis che evidenzia come siano cambiati anche i luoghi della spesa con il 72% degli italiani che si reca e fa acquisti nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta, in promozione. Le famiglie infatti vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. In tale scenario per il presidente della Coldiretti Ettore Prandini: “Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”. LEGGI TUTTO

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    Dl PNRR, ok a emendamenti del governo: 40 milioni riconosciuti ai gestori Spid

    (Teleborsa) – La Commissione Bilancio del Senato ha dato il via libera al pacchetto di emendamenti del governo al decreto legge sul PNRR. Tra questi c’è anche il contributo di 40 milioni di euro riconosciuto ai gestori di identità digitale a fronte di adeguamenti tecnologici e miglioramento della qualità dei servizi. Per raggiungere i target previsti dalla missione 1 del PNRR (digitalizzazione, innovazione, competitivita’), in sede di rinnovo degli accreditamenti da parte di AgID, i gestori di Spid, oltre ai servizi già erogati, garantiscono la verifica dei dati mediante l’accesso all’Anagrafe nazionale della popolazione residente e provvedono agli adeguamenti tecnologici per assicurare l’innalzamento dei livelli di servizio, della loro sicurezza e interoperabilità. Per questi ulteriori impegni viene erogato il contributo.Le disposizioni approvate riguardano anche il rafforzamento dei controlli del Ministero delle Imprese e del Made in Italia sui crediti di imposta attraverso una convenzione con l’Agenzia delle Entrate, l’estensione della possibilità di assumere pensionati ai vertici di enti pubblici prevedendo che tale procedura si applica anche nei casi in cui è richiesta una informativa alle Camere (ad esempio per l’Agenzia per la Cybersecurity). Nel pacchetto di emendamenti anche norme di semplificazione per opere connesse al Giubileo del 2025. È stato inoltre disposto che i lavori legati al Giubileo, qualificati come essenziali e indifferibili, devono essere realizzati con i metodi e le tecniche della progettazione universale, quindi con l’abbattimento delle barriere fisiche e architettoniche. Rientrano in queste opere il sottovia di piazza Pia, piazza Risorgimento, la riqualificazione dello spazio antistante la basilica di San Giovanni e di piazza dei Cinquecento e zone adiacenti, il rinnovo dell’infrastruttura della metro A di Roma. Con un altro emendamento del governo viene previsto un piano per il posizionamento di totem con defibrillatori, teleconnessi al numero 118, in considerazione dei flussi di fedeli e delle eventuali situazioni di soccorso per problemi cardiaci che potrebbero verificarsi.La Commissione Bilancio ha momentaneamente sospeso i lavori, in attesa dei parere del governo su alcune riformulazioni di emendamenti parlamentari. La previsione è di chiudere l’esame entro oggi. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali in calo di 3,7 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono diminuite più delle attese le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 31 marzo 2023, sono scesi di 3,7 milioni di barili a 470 MBG, contro attese per un decremento di 2,3 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un calo di 3,6 milioni a 113,1 MBG, contro attese per un decremento di 0,4 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un calo di 4,1 milioni a quota 222,6 MBG (era atteso un decremento di 1,7 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono rimaste diminuite di 0,4 milioni a 371,2 MBG. LEGGI TUTTO

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    USA, ISM non manifatturiero marzo scende a 51,2 punti

    (Teleborsa) – Il settore terziario americano scende leggermente, ma si conferma in territorio espansivo. Secondo il sondaggio condotto dall’Institute for Supply Management fra i direttori acquisti delle aziende dei servizi, l’ISM non manifatturiero si è portato a 51,2 punti a marzo 2023 dai 55,1 punti del mese precedente, facendo peggio delle attese del mercato che erano per un calo fino a 54,5 punti. Va ricordato che un indice inferiore a 50 denota una fase di contrazione degli affari ed una prevalenza di pessimismo fra i direttori acquisti delle aziende.Guardando alle singole componenti, quella sull’attività aziendale è scesa a 55,4 punti dai 56,3 del mese precedente e quella sugli ordini si è attestata a 52,2 punti da 62,6 punti. Quella dell’occupazione è passata a 51,3 punti da 54, mentre la componente sui prezzi si è attestata a 59,5 punti da 65,6.(Foto: Photo by Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO