More stories

  • in

    Baker Hughes, trimestrale sotto le attese. Fiducia in 2023

    (Teleborsa) – Baker Hughes, una delle più grandi aziende nel campo dei servizi petroliferi, ha registrato ordini record di 8 miliardi di dollari nel quarto trimestre 2022, in aumento del 32% in sequenza e del 20% su base annua. Le entrate sono state di 5,9 miliardi di dollari per il trimestre, in aumento del 10% in sequenza e dell’8% su base annua. L’utile netto è stato di 182 milioni di dollari (-38% su base annua), mentre l’utile netto Adjusted è stato di 381 milioni di dollari (+70% su base annua). L’utile rettificato per azione è stato di 0,38 dollari, rispetto ai 0,25 dollari dello stesso periodo di un anno fa.Gli analisti, secondo un consensus Refinitiv, si aspettavano in media un utile per azione di 0,40 dollari su ricavi per 6,06 miliardi di dollari.Baker Hughes ha ristrutturato la propria attività in due segmenti lo scorso anno, uno focalizzato su attrezzature e servizi per giacimenti petroliferi e un altro sulla tecnologia industriale ed energetica. La società ha riportato 682 milioni di dollari in oneri di ristrutturazione e svalutazione per il 2022.”Nel 2023, l’economia globale dovrebbe affrontare alcune sfide sotto il peso delle pressioni inflazionistiche e dell’inasprimento delle condizioni monetarie – ha detto il CEO Lorenzo Simonelli – Nonostante le pressioni recessive in alcune delle più grandi economie del mondo, manteniamo una prospettiva positiva per il settore energetico, dato che sembra probabile che le carenze di approvvigionamento persistano”. LEGGI TUTTO

  • in

    Snam, Venier: “De Nora strategica. Si guarda con interesse a Edison”

    (Teleborsa) – Snam guarda a possibili operazioni di M&A di asset strategici ed anche all’eventuale dismissione di asset non strategici. Fra questi ultimi – ha sottolineato l’Amministratore delegato Stefano Venier in conferenza stampa – non è certamente compresa la partecipaizone del 25% in De Nora, che rientra nel cluster degli asset definiti strategici dal Gruppo. “In De Nora – ha spiegato l’Ad – abbiamo un ruolo come partner strategico, è stata una delle più grandi quotazioni fatte lo scorod anno ed il titolo ha rifesso con un buon andamento il valore della società. E’ chiaro che come azinisti noi guarderemo ad opzioni che aiutano a valorizzare ancora meglio il titolo” e se cio volesse dire “mettere più liquidità sul mercato”, risponderemo a questa esigenza quando il titolo “eprimerà una valutazione che riteniamo congrua e ciò riguarderà una quota marginnale della nostra partecipazione”.Doscorso diverso per Italgas, che Venier definisce “un asset importante che sìno ad oggi ha contribuito in modo significativo ai rosultati del Gruppo”. “E’ logico che, in una prospettiva in cui ci troviamo a finanziare un importante piano di investimenti – afferma – guardiamo anche a questa partecipazione come ad uno strumento per possibili opzioni di finanziamento, che non vuol dire necessariamente dismettere la partecipazione”. Quanto agli asset cui Snam potrebbe essere interessata, il numero uno del Gruppo ha confermato l’interesse per Edison stoccaggi. “Nel caso in cui gli azionisti di Edison dovessero fare delle valutazioni in merito a questo asset – ha sottolineato – non possiamo non essere interessati a guardarlo, perchè dall’unione di queste attività si potrebbero trarre importanti sinergie ed ottimizzazioni”.Il manager ha parlato anche del processo di revisione del PNRR e della possibilità di finanziare l’investimento nella linea adriatica, che vale 2,5 miliardi, con le risorse che giungono dalla UE. “Se ci fosse una revisione – spiegal’Ad di Snam – noi opteremmo per avere questi fondi per supportare questo investimento”. Venier ha parlato lungamente anche del problema di riempimento degli stoccaggi ed ha affermato che “è ancora superiore all’80% e questo è un numero importante perchè significa che, rispetto allo scorso anno, abbiamo almeno 2,5 miliardi di metri cubi in più” e questo “è uno strumento di garanzia sia per afforntare l’effetto di queste settimane, sia in vista della campagna di riempimento della prosisma estate”. “Se chiudessimo la stagione con 3-4 miliardi” – ha aggunto il manager – la corsa al riempipmento vista la scorsa estate sarebbe meno pressante e la speculazione dei prezzi minore. In questo discorso rientrano anche i due rigassificatori che il governo vuole mettere in finzione. A proposito delle dichiarazioni del Ministro algerino, relative alla possibile costruzione di una nuova pipeline, l’Ad di Snam ha affermato “non abbiamo in progetto una nuova infrasrruttura”. LEGGI TUTTO

  • in

    Snam, Venier: De Nora è storia di successo, valuteremo opportunità

    (Teleborsa) – ITM Power, che nei giorni scorsi ha previsto una perdita più ampia per l’intero anno, “sta attraversando un momento difficile, mentre Italgas opera in un settore dove non possiamo avere né sinergie né coinvolgimento diretto per una serie di motivi”. Lo ha affermato Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, quando gli analisti gli hanno chiesto un commento sulle due partecipazioni, in quanto nel nuovo piano strategico è stato scritto che “possono rientrare in una logica più opportunistica”.”Italgas dà un contributo, ma possiamo considerala per ottimizzare il nostro finanziamento”, ha aggiunto, senza elaborare su ulteriori prospettive.Ha invece parlato di “una storia di successo” per quanto riguarda De Nora, società che si è quotata lo scorso anno a Piazza Affari e di cui Snam detiene circa il 25%.”Il valore implicito è secondo noi più elevato del titolo attuale – ha detto Venier – Siamo pronti a sostenerla, ma non abbiamo bisogno di avere una partecipazione del 25% e vedremo in futuro come si muoveranno le azioni e che opportunità ci saranno”. LEGGI TUTTO

  • in

    ENEL, Starace: non credo ci si debba abituare ad energia cara

    (Teleborsa) – “I clienti non hanno visto il caro bolletta, noi non abbiamo avuto extra-profitti”. Così l’AD dell’Enel Francesco Starace, intervistato da Skytg24. “Per i nostri clienti non c’è stato un caro-bollette – ha spiegato -. Noi abbiamo acquistato l’energia consegnata nel 2022 ai nostri clienti nel 2020 e 2021 quando i prezzi erano assolutamente diversi, noi non vendiamo energia a prezzo variabile ma a prezzo fisso 1-2 anni prima, avendo comprato il gas nel 2020-21 per il 2022 e avendo fatto le coperture siamo stati in grado di vendere energia a prezzo fisso ai nostri clienti, senza fare gli extra-profitti perché avevamo fatto delle coperture”.”Non sono tra quelli che dicono ci dobbiamo abituare a pagare di più l’energia – ha spiegato ancora Starace -, è vero che purtroppo finché la guerra impazza e non abbiamo stabilizzato il fronte del gas ci sarà ancora volatilità ma sicuramente minore rispetto a quella vista l’anno scorso visto che c’è un tetto e delle contro-misure abbastanza robuste. C’è la possibilità di contenere ulteriore volatilità”.Sui 3,5 miliardi di euro del PNRR che riguarderanno interventi sulla rete elettrica “Enel rispetterà la tabella di marcia”, ha assicurato Starace. “Pensiamo di rispettare la tabella di marca perché ci siamo attrezzati da tempo per cercare di farcela negli anni prescritti, su questo mi sento abbastanza tranquillo”, ha detto. “Sono 3,5 miliardi che vanno tutti in investimenti nelle reti di medio e bassa tensione, che vanno a essere rese più resilienti, si va ad aumentare la capacità di queste reti di assorbire la produzione rinnovabile da fonti molto distribuite, e anche una più robusta magliatura della rete in certe zone di Italia in moda da renderla più robusta rispetto agli eventi straordinari climatici”. “Sono interventi sulla rete elettrica, pensiamo di farcela – ha proseguito Starace. Questo richiede un intervento di circa 6mila persone in più, su cui ci siamo mossi con due anni di anticipo con una formazione per far sì che ci siano tecnici specializzati in grado di trasformare questa massa di soldi in cose sul terreno durante i prossimi tre anni”.Quanto al nuovo piano industriale europeo per il Green Deal presentato ieri dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, è “un’ottima idea”. “Il passo è stato cambiato già robustamente se si guardano i dati sull’installato annuale 2022 dell’Europa sulle rinnovavili che mostrano una crescita straordinaria, nonostante siano figlie di una traiettoria che non prevedeva la guerra. Ma certamente – ha spiegato Starace – la competizione con gli Usa su tutta la transizione industriale, non solo energetica, prevede un confronto su temi che non sono solo energetici ma che riguardano anche l’industrializzazione necessaria per questa transizione nei prossimi anni, quindi manifattura automotive, pompe di calore, tante cose che rischiano di non trovare in Europa le stesse condizioni favorevoli che gli Usa hanno messo a disposizione. Quindi, l’idea è ottima, chiaramente – ha proseguito Starace – non si può usare lo stesso strumento fiscale, perché in Europa non c’è una armonizzazione fiscale, l’alternativa che ha scelto la Commissione mi sembra molto interessante, dipende dai dettagli ma credo che l’intenzione è stata ben chiarita dalla Von der Leyen”. LEGGI TUTTO

  • in

    OPEC, outlook invariato su petrolio. Incertezze da crescita e forniture russe

    (Teleborsa) – La previsione della domanda mondiale di petrolio per il 2022 è invariata a 2,5 milioni di barili al giorno (mb/g). La domanda di petrolio è corretta al ribasso nel 3° trimestre 2022, tra i dati che mostrano un calo della domanda nell’OCSE e in Cina, ma i paesi non OCSE al di fuori della Cina sono rivisti al rialzo. È quanto sostiene l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (OPEC) nel suo Monthly Oil Market Report, il documento mensile che analizza i trend di mercato.Allo stesso modo, anche la crescita della domanda mondiale di petrolio per il 2023 è invariata a 2,2 mb/g, con l’area OCSE in crescita di 0,3 mb/d e quella non OCSE a 1,9 mb/d. L’OPEC vede la domanda globale di petrolio raggiungere i 101,8 milioni di barili al giorno nel 2023, rispetto ai 99,55 milioni di barili al giorno nel 2022. “Questa previsione rimane circondata da incertezze tra cui gli sviluppi economici globali, i cambiamenti nelle politiche di contenimento del COVID-19 e le tensioni geopolitiche” si legge nel rapporto.Il cartello ha anche lasciato invariate le sue proiezioni sull’offerta di petrolio per il 2023. Si stima che l’offerta non-OPEC crescerà di 1,5 milioni di barili al giorno per raggiungere i 67,2 milioni di barili al giorno, con la maggior parte dell’aumento proveniente da Stati Uniti, Norvegia, Canada, Kazakistan e Guyana.Le stime sulle forniture di petrolio russo, che sono sotto pressione a causa degli embarghi petroliferi occidentali e del tetto massimo del prezzo del petrolio guidato dal G7, sono per un calo di 850.000 barili al giorno quest’anno. Ciò lascerebbe la produzione russa a 10,18 milioni di barili al giorno, in calo rispetto agli 11,03 milioni di barili al giorno nel 2022, sebbene venga sottolienato che “le previsioni rimangono soggette a elevata incertezza”.Nell’analisi dell’economia mondiale, l’OPEC evidenzia che “diversi indicatori economici indicano un relativo rallentamento della crescita economica globale per il 2023”. L’inflazione elevata e ulteriori rialzi dei tassi di interesse, in particolare nella zona euro, avranno infatti un certo impatto sulla crescita. Viene però riconosciuto che “lo slancio globale nel 4° trimestre 2022 appare più forte di quanto previsto in precedenza, fornendo potenzialmente una solida base per l’anno 2023, in particolare nelle economie OCSE”.La previsione di crescita economica globale per il 2022 viene rivista al rialzo al 3%, mentre la previsione di crescita economica globale per il 2023 rimane al 2,5%. LEGGI TUTTO

  • in

    Norges Bank investe 600 milioni in progetti rinnovabili di Iberdrola

    (Teleborsa) – Il fondo sovrano norvegese, il più grande al mondo per asset, ha firmato un accordo per l’acquisizione di una partecipazione del 49% in un portafoglio di 1,3 GW di impianti solari e parchi eolici onshore situati in Spagna. A vendere è Iberdrola, primaria azienda energetica spagnola, che rimarrà comproprietaria e gestore del portafoglio.Norges Bank Investment Management pagherà 600 milioni di euro per la sua partecipazione del 49% nel portafoglio, valutando il portafoglio a circa 1,2 miliardi di euro.Il portafoglio comprende sette progetti di impianti solari e cinque progetti eolici onshore con una capacità installata di 1.265 MW, pari al consumo annuo di elettricità di 700.000 famiglie spagnole. Gli impianti solari costituiscono l’80% del portafoglio, mentre l’eolico onshore rappresenta il restante 20%.Fa un passo indietro rispetto al prezzo di chiusura precedente Iberdrola, attestandosi a 10,8 euro, con un calo dello 0,92%. Attesa per il resto della seduta un’estensione della fase ribassista con area di supporto vista a 10,76 e successiva a quota 10,72. Resistenza a 10,87. LEGGI TUTTO

  • in

    Plenitude, accordo con Simply Blue per progetti eolici offshore galleggianti

    (Teleborsa) – Plenitude, il business retail e legato alle energie rinnovabili di Eni (precedentemente nota come Eni Gas e Luce), ha firmato un accordo con Simply Blue Group, sviluppatore irlandese di progetti di blue economy, per lo sviluppo congiunto di una pipeline di nuovi progetti eolici offshore galleggianti in Italia. I primi due progetti eolici offshore galleggianti, “Messapia” in Puglia e “Krimisa” in Calabria, sono già stati presentati alle autorità competenti e si stima che potranno coprire il fabbisogno di energia corrispondente ai consumi elettrici di oltre 2,5 milioni di famiglie.Il progetto Messapia, situato a circa 30 km dalla costa di Otranto, avrà una capacità complessiva di 1,3 GW e potrà fornire annualmente una produzione di energia di circa 3,8 TWh. Il progetto Krimisa, situato a circa 45km dalla costa di Crotone, avrà una capacità complessiva di 1,1 GW e potrà fornire annualmente una produzione di energia fino a 3,5 TWh.”Con questa partnership Plenitude espande il proprio portafoglio di progetti eolici galleggianti in linea con l’obiettivo di raggiungere 15GW di capacità rinnovabile entro il 2030 e ribadisce il proprio impegno nella creazione di una filiera eolica offshore in Italia”, Stefano Goberti, amministratore delegato di Plenitude. “L’eolico offshore rappresenta per Plenitude un contributo determinante al percorso di transizione energetica e al raggiungimento dei propri obiettivi di neutralità carbonica al 2040 per fornire energia completamente decarbonizzata ai nostri clienti”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

  • in

    Gas, prezzo ancora in calo: -27% da inizio anno

    (Teleborsa) – Risulta ancora in diminuzione il prezzo del gas sulla Piazza di Amsterdam. Il prezzo dei contratti futures del gas TTF, utilizzati dagli operatori come benchmark per il mercato europeo, si è assestato a 55,45 euro/MWh, in ribasso del 14,4% rispetto alla chiusura precedente. Ciò porta il calo da inizio anno a oltre il 27%, con i prezzi allineati a quelli di dicembre 2021, quindi ben prima dell’invasione russa dell’Ucraina.”Al momento sembra non esserci fine alle perdite sul mercato europeo del gas”, hanno scritto gli analisti della società di trading Energi Danmark. “La situazione di panico dello scorso anno è stata sostituita dalla fiducia che l’Europa supererà questo inverno senza problemi di approvvigionamento, poiché la domanda è bassa a causa del clima mite mentre i depositi sono pieni molto più del solito in questo periodo dell’anno”, si legge in un report.Si tratta di una svolta notevole rispetto soltanto a pochi mesi fa, quando la Russia ha iniziato a interrompere la maggior parte delle esportazioni di gas verso l’Europa. Ciò aveva spinto i prezzi a un picco di agosto di oltre 340 euro/MWh, un valore circa cinque volte i livelli attuali.Un clima mite e gli sforzi dell’Unione europea per assicurarsi rapidamente ulteriori forniture di gas (da Stati Uniti, Qatar e altri paesi) hanno però consentito di riempire e mantenere pieni gli stoccaggi. Al 15 gennaio 2023, secondo dati GIE (Gas Infrastructure Europe), gli stoccaggi dell’UE sono pieni all’81,7% e quelli italiani al 79,3%. LEGGI TUTTO