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    Enel, De Paoli: nessun rischio su dividendo 2022, nuova strategia sarà semplice e darà stabilità

    (Teleborsa) – I primi nove mesi del 2022 di Enel hanno dimostrato “un’operatività sottostante estremamente forte e un’evoluzione in linea con i target futuri” e “l’ultimo trimestre dell’anno sarà concentrato sulla produzione di flussi di cassa e sul rafforzamento del bilancio”. Lo ha affermato Alberto De Paoli, CFO di Enel, nella call con la comunità finanziaria che ha seguito la pubblicazione dei risultati dei primi 9 mesi 2022, aggiungendo che “continueranno i progressi nella semplificazione e razionalizzazione aziendale a supporto del Gruppo e per sbloccare ulteriori risorse”.LA SITUAZIONE ITALIANAPer quanto riguarda l’Italia, il CFO ha sottolineato “trend sui nove mesi positivi per il futuro ma segnati da eventi contingenti nel breve termine”. Nel paese Enel ha ottenuto 1,5 milioni di nuovi clienti, volumi venduti in aumento del 41% e churn rate in calo di 6 punti percentuali.La crescita dei clienti avrebbe restituito +1,7 miliardi di euro sull’EBITDA e +1,2 miliardi di euro sull’utile netto nei 9 mesi, ma “valori esternamente bassi di energia idroelettrica e l’aumento nei pool prices hanno messo in ombra i fondamentali del commercio al dettaglio”.Restando in Italia, ma considerando solo il terzo trimestre, De Paoli ha affermato che “una combinazione di temperature più elevate e tasso di abbandono più basso ha spinto al rialzo i consumi e ha creato una posizione aperta inaspettata di 2 TWh, che ha spinto al ribasso il nostro margine”. Il terzo trimestre era atteso generare un EBITDA di 400 milioni di euro, mentre le dinamiche di cui sopra hanno generato una perdita di 700 milioni di euro, con il risultato di generare una riduzione dell’EBITDA di 300 milioni di euro.I DIVIDENDIIl CFO, rispondendo a una domanda sul tema, ha sottolineato che “non c’è nessun rischio su dividendo per il 2022, e la nuova strategia sarà spiegata all’imminente Capital Markets Day, ma posso anticipare che sarà semplice, visibile e darà stabilità”. Intanto, il CdA ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo in misura pari a 0,20 euro per azione.LE SCELTE DEL GOVERNOCon riguardo alle possibili scelte del nuovo governo Meloni e al ruolo di Enel, ha evidenziato che per ora c’è poca visibilità sulle intenzioni e che la società è pronta ad offrire la propria visione sui possibili interventi. “Il primo intervento del governo cercherà di limitare l’aumento dei prezzi previsto per gli ultimi mesi dell’anno – ha detto – Dopo di questo, penso che il governo rimarrà sulla definizione del price cap sul gas (quindi discussione su decoupling tra rinnovabili e gas) e sulla stesura di nuova proposta su extraprofitti. Queste cose sono in line con le indicazioni dell’Europa”.De Paoli ha spiegato che le norme sugli extraprofitti hanno avuto un limitato impatto sui numeri di Enel, perché il gruppo ha lasciato prezzi pressoché invariati, e quindi “un framework più comprensivo non è visto in cattiva luce”.I CLIENTI INADEMPIENTIIl manager ha svelato che Enel “non sta sperimentando un aumento dei clienti che non pagano, per la strana situazione che i nostri clienti stanno vivendo. Molti stanno pagando meno degli anni passati, per una combinazione di prezzi fissi e interventi regolatori. Addirittura stiamo sperimentando un calo dei clienti che non pagano”. La situazione dovrà comunque essere monitorata con i prossimi interventi e con gli aggiornamenti dei contratti. LEGGI TUTTO

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    ConocoPhillips, utile e dividendo trimestrale in aumento

    (Teleborsa) – ConocoPhillips, una delle maggiori compagnie petrolifere del mondo, ha registrato un utile del terzo trimestre 2022 di 4,5 miliardi di dollari, o 3,55 dollari per azione, rispetto agli utili del terzo trimestre 2021 di 2,4 miliardi di dollari, o 1,78 dollari per azione. L’utile rettificato del terzo trimestre 2022 è stato di 4,6 miliardi di dollari, o 3,60 dollari per azione, rispetto ai 2,4 miliardi, o 1,77 per azione di un anno fa.La produzione è stata di 1,75 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno (boed), con un aumento di 210.000 boed rispetto allo stesso periodo di un anno fa. ConocoPhillips ha anche aumentato il dividendo trimestrale dell’11% e ha approvato un aumento di 20 miliardi di dollari nel programma di riacquisto di azioni esistente. LEGGI TUTTO

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    Gas. Venier: “Riempimento stoccaggi non era scontato. Prossimo inverno più complesso”

    (Teleborsa) – I problema del gas sarà “un po’ più complesso il prossimo inverno di questo”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, in una intervista a Sky Tg 24, sottolineando che è “essenziale” il rigassificatore di Piombino.Commentando il livello di riempimento degli stoccaggi della Stogit, che ha raggiunto il 95,2% al termine della campagna di iniezione, conclusasi il 31 ottobre, il numero uno di Snam ha tenuto a precisare che “non era un risultato scontato” ed ha aggiunto che “possiamo guardare con un po’ più di serenità all’inverno”. Venier ha parlato anche della risposta ad un’eventuale ondata di freddo intensa durante i giorni della Merla (fine gennaio), assicurando “di fronte a un picco di freddo molto forte abbiamo un po’ di flessibilità”. L’Ad di Snam ha prospettato due alternative “possiamo andare ad erogare un po’ più di gas dagli stoccaggi in via eccezionale per alcuni giorni” e “se questo non dovesse bastare” si potrebbe intervenire con “alcune interruzioni di fornitura, in particolare sui clienti industriali”.Scenario diverso per l’inverno 2023-2024 un cui – ha affermato Venier – sarà “essenziale poter disporre della nave rigassifigatrice di Piombino proprio per poter andare a riempire gli stoccaggi come abbiamo fatto quest’anno”. “Nei 12 miliardi di metri cubi che sono stati stoccati quest’estate – ha aggiunto – circa 2 sono di provenienza russa. E’ ovvio che se l’estate prossima non avremo questa disponibilità dovremo sopperirvi con un’altra fonte e qui interviene la disponibilità della nave gasiera di Piombino”.Il rigassificatore di Piombino dovrebbe avviare le attività nelle prossime settimane e – ha spiegato il manager – si punta a “completare tutti i lavori e i test entro il mese di aprile e, quindi, poter cominciare ad attivare commercialmente i flussi dal mese di maggio”. LEGGI TUTTO

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    Energia, Eurostat: nel 2022 balzo dei prezzi in tutta Ue, unica eccezione l'Ungheria

    (Teleborsa) – Nella prima metà del 2022, i prezzi medi dell’elettricità per uso domestico nell’Ue sono aumentati notevolmente rispetto allo stesso periodo del 2021, da 22,0 euro per 100 kWh a 25,3 euro per 100 kWh. Anche i prezzi medi del gas sono aumentati rispetto allo stesso periodo del 2021 da 6,4 euro per 100 kWh a 8,6 euro per 100 kWh nella prima metà del 2022. È quanto è emerso dalla raccolta dati sui prezzi dell’elettricità e del gas pubblicati da Eurostat.L’ente statistico europeo ha sottolineato che nell’ultimo periodo i prezzi all’ingrosso dell’elettricità e del gas sono aumentati notevolmente in tutta l’Ue. A guidare l’impennata dei prezzi soprattutto i costi della materia prima e di approvvigionamento influenzati dall’attuale situazione geopolitica determinata dall’aggressione militare russa in Ucraina.Rispetto a un anno fa, il peso delle tasse e dei prelievi nelle bollette finali dell’elettricità e del gas addebitate alle famiglie nell’UE nella prima metà del 2022 è diminuito in modo significativo: gli Stati membri infatti hanno introdotto indennità e sussidi governativi per mitigare i costi energetici elevati. Rispetto al primo semestre 2021, la quota delle tasse sulla bolletta elettrica è fortemente diminuita dal 39% al 24% (-15,5%) e sulla bolletta gas dal 36% al 27% (-8,6%). Per quel che riguarda i prezzi dell’elettricità per uso domestico, sono aumentati in 22 Stati membri dell’UE nella prima metà del 2022, rispetto alla prima metà del 2021. L’aumento maggiore (espresso in valute nazionali) è stato registrato in Repubblica Ceca (+62% ), davanti a Lettonia (+59%) e Danimarca (+57%). I prezzi sono calati invece in cinque Stati membri: Paesi Bassi (-54%), Slovenia (-16%), Polonia (-3%), Portogallo e Ungheria (entrambi -1%). I cali in Olanda, Slovenia e Polonia sono legati a sussidi e indennità governative, mentre in Ungheria i prezzi sono regolamentati. I prezzi medi dell’elettricità per uso domestico nella prima metà del 2022 erano i più bassi in Olanda (5,9 euro per 100 kWh), Ungheria (9,5 euro) e Bulgaria (10,9 euro) e i più alti in Danimarca (45,6 euro), Belgio (euro 33,8), Germania (32,8 euro) e Italia (31,2 euro). Guardando al prezzo del gas, tra la prima metà del 2021 e la prima metà del 2022, è aumentato in 23 dei 24 Stati membri dell’UE per i quali sono disponibili dati. I prezzi del gas sono aumentati maggiormente in Estonia (+154%), Lituania (+110%) e Bulgaria (+108%), trainati principalmente dal costo della materia prima. C’è stato un solo Stato membro in cui i prezzi del gas naturale per i consumatori domestici sono diminuiti marginalmente nello stesso periodo: l’Ungheria (-0,5%), dove i prezzi sono regolamentati. I prezzi medi del gas per uso domestico nella prima metà del 2022 erano i più bassi in Ungheria (2,9 euro per 100 kWh), Croazia (4,1 euro) e Lettonia (4,6 euro) e i più alti in Svezia (22,2 euro), Danimarca (16,0 euro). ) e Paesi Bassi (12,9 euro). LEGGI TUTTO

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    Energia, OPEC: nel 2045 domanda di petrolio salirà a 110 milioni di barili al giorno

    (Teleborsa) – La domanda globale di energia primaria continuerà a crescere nel medio e lungo termine, aumentando di un significativo 23% nel periodo fino al 2045. In particolare, i paesi non OCSE guideranno la crescita della domanda di petrolio, espandendosi di quasi 24 milioni di barili al giorno nel periodo di previsione, mentre quella dell’OCSE diminuirà di oltre 10 mb/g tra il 2021 e il 2045. L’India dovrebbe essere il maggior contributore alla domanda incrementale, aggiungendo circa 6,3 mb/g al 2045. Complessivamente, la domanda di petrolio aumenterà da quasi 97 milioni di barili al giorno (mb/g) nel 2021 a circa 110 mb/g nel 2045.Sono alcuni dei punti salienti emersi dall’OPEC World Oil Outlook (WOO) 2022, lanciato oggi all’Abu Dhabi International Petroleum Exhibition and Conference (ADIPEC) 2022 negli Emirati Arabi Uniti (UAE). Pubblicato per la prima volta nel 2007, il WOO offre una revisione e una valutazione dettagliate delle prospettive a medio e lungo termine per le industrie petrolifere ed energetiche globali fino al 2045.In base alle stime contenute nel rapporto il mondo avrà bisogno di aggiungere annualmente in media 2,7 milioni di barili di petrolio equivalenti al giorno fino al 2045 e tutte le forme di energia saranno necessarie per soddisfare i futuri fabbisogni energetici. La previsione è che il petrolio manterrà una quota maggioritaria nel mix energetico per tutto il periodo di previsione, soddisfando quasi il 29% del fabbisogno energetico nel 2045. Le altre energie rinnovabili, che combinano principalmente l’energia solare, eolica e geotermica, si espanderanno in media del 7,1% annuo, significativamente più velocemente di qualsiasi altra fonte di energia. L’Opec ha sottolineato che tutti i principali tipi di combustibili sono in crescita – ad eccezione del carbone – e che il settore petrolifero globale avrà bisogno di investimenti cumulativi di 12,1 trilioni di dollari da oggi al 2045, pari a oltre 500 miliardi di dollari all’anno.“Il WOO 2022 sottolinea ancora una volta la natura sempre più complessa delle industrie petrolifere ed energetiche globali. È un ambiente stimolante e che richiede l’analisi di esperti per aiutarci a superare sia le sfide che le opportunità future. Il WOO fornisce questo”, ha dichiarato il Segretario Generale dell’OPEC, SE Haitham Al Ghais, nel lanciare la pubblicazione, aggiungendo che che è stato “un grande onore tornare all’ADIPEC per lanciare il WOO di quest’anno, un evento che continua ad andare sempre più forte. Questo è un omaggio alla leadership negli Emirati Arabi Uniti”. LEGGI TUTTO

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    Auto, 3 italiani su 4 disposti a passare a un veicolo elettrico nel prossimo biennio

    (Teleborsa) – Secondo Motus-E, associazione che raggruppa tutti gli stakeholder della mobilità elettrica, nel mese di agosto le vendite di auto con possibilità di ricarica (somma di elettriche pure e veicoli ibridi plug-in) hanno registrato un calo del 23,39%. L’aumento dei costi dell’energia non sembra, tuttavia, essere un fattore rilevante nel rallentare il passaggio degli italiani all’auto elettrica. Il 75,3% dichiara, infatti, che sarebbe già disposto a passare a una full electric o a una ibrida plug-in da qui a due anni. È quanto emerge da un’indagine di Prima Assicurazioni commissionata a Nielsen.Tra gli ostacoli all’acquisto di un veicolo elettrico, solamente 1 intervistato su 10 (10,6%) cita il prezzo dell’energia, che dovrebbe tornare ai livelli pre-crisi, mentre, al contrario, il principale motivo che frena gli italiani è l’attuale prezzo dei veicoli, considerato ancora troppo alto da più del 31,3% del campione. Seguono la richiesta di maggiori incentivi da parte del Governo (17,7%) e di infrastrutture adeguate (15,7%), altri due fattori che, allo stato attuale, potrebbero portare a un ripensamento. A questi, infine, si affianca appena un 24,7% di rispondenti che non comprerebbe comunque un’auto elettrica nei prossimi due anni, neanche al verificarsi di queste condizioni, perché ritiene questa tecnologia ancora poco affidabile o perché continua a preferire la propulsione a benzina o diesel.Solo un quinto degli intervistati fra i 30 e i 40 anni, non starebbe prendendo neanche in considerazione l’ipotesi (19,9%) di passare a una e-car: gli intervistati più giovani sono, dunque, particolarmente inclini a passare all’elettrico. Assume però maggior peso per questa fascia l’impegno da parte delle istituzioni a garantire più incentivi, richiesti dal 24,7% dei trenta-quarantenni. I più legati alle automobili tradizionali sono invece gli italiani fra i 50 e i 60 anni, con il 29,4% che non prende in considerazione i nuovi motori elettrici.”Il segmento motor è uno dei pilastri della nostra strategia e ci ha permesso rapidamente di superare i 2,5 milioni di clienti in Italia. Prima è una tech company costantemente al lavoro per innovare e offrire ai clienti i migliori prodotti, e proprio per questo guarda con attenzione al mercato che si sposta verso soluzioni innovative e sostenibili, e abitudini virtuose – commenta Anna Sanfilippo, chief marketing officer di Prima Assicurazioni –. È dunque molto importante registrare oggi che più del 75% degli italiani sarebbe disposta a fare il passaggio all’auto elettrica, nonostante le difficoltà dettate dalle contingenze attuali che non sembrano penalizzare significativamente questo cambiamento”. LEGGI TUTTO

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    Eni, Calvosa: “Mattei ha avuto visione del futuro in tempi sfidanti. I suoi valori ispirano la nostra azione”

    (Teleborsa) – La Presidente di Eni, Lucia Calvosa, in occasione del 60° anniversario della morte del Fondatore di Eni, Enrico Mattei, ha tenuto un intervento di commemorazione presso la sede della società a Roma.”I suoi valori e i suoi comportamenti hanno ispirato per anni e continuano a ispirare l’azione di Eni”, ha detto Lucia Calvosa. “Ciò che maggiormente lo ha caratterizzato è stata la visione del futuro in tempi molto sfidanti. Anche i nostri tempi sono sfidanti, e il nostro futuro è dato dalla decarbonizzazione dei prodotti e dei processi, e quindi dalla transizione energetica, giusta e inclusiva”.”Penso che i due aggettivi, giusta e inclusiva”, ha proseguito la Presidente di Eni, “non solo sarebbero stati molto apprezzati da Enrico Mattei, ma rappresentano proprio l’eredità che ci ha consegnato. Lo stile Mattei, la prevalenza del valore di lungo periodo sul profitto, l’ingaggio con le comunità locali, la formazione e l’eccellenza delle persone sono rimasti nel codice genetico della nostra mission aziendale. E – questo è il mio augurio più profondo – tali rimarranno”.”Proprio rispettando questo codice genetico Eni potrà raggiungere – attraverso la realizzazione del successo sostenibile – ulteriori, grandi traguardi”, ha concluso Lucia Calvosa, “e in particolare quello – che peraltro rappresenta l’obiettivo prioritario – dell’accesso universale all’energia, a beneficio dell’umanità”. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, EIA: scorte settimanali greggio in aumento oltre attese

    (Teleborsa) – Sono cresciute più del previsto le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 21 ottobre 2022, sono saliti di 2,6 milioni di barili a 439,9 MBG, contro attese per un incremento di 1 milione.Gli stock di distillati hanno registrato un piccolo aumento di 0,2 milioni a 106,4 MBG, contro attese per una diminuzione di 1,1 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un decremento di 1,5 milioni a quota 207,9 MBG (era atteso un calo di 0,8 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono calate di 3,4 milioni a 401,7 MBG.(Foto: © Artem Egoro / 123RF) LEGGI TUTTO