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    Enel vende controllata brasiliana Celg-D a Equatorial Energia

    (Teleborsa) – Equatorial Energia, società elettrica brasiliana, ha siglato un accordo per acquisire Celg-D, società di distribuzione di energia elettrica, da Enel Brasil, controllata locale del gruppo italiano.L’acquirente pagherà 1,58 miliardi di real (circa 311 milioni di euro) per Celg-D, secondo una nota di Equatorial Energia, in un’operazione che include anche una ristrutturazione del debito di 5,71 miliardi di real (circa 1.125 milioni di euro).Con l’operazione, Equatorial Energia intende diversificare lo sviluppo delle proprie attività nel segmento della distribuzione di energia in un’ulteriore regione. Aggiungerà oltre 3,3 milioni di clienti.(Foto: American Public Power Association on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Comal, contratto da 19 milioni di euro per impianto fotovoltaico

    (Teleborsa) – Comal, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore dell’impiantistica per la produzione di energia da fonte solare, ha siglato un nuovo contratto con Carlo Maresca SpA, energy investor italiano, per la realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra da 80 MWp per un importo di oltre 19 milioni di euro. L’impianto sarà realizzato ad Augusta in provincia di Siracusa. Il progetto sarà avviato entro fine 2022 e sarà completato entro agosto 2023. Il nuovo contratto permette al portafoglio ordini di Comal di arrivare a circa 280 milioni di euro per il biennio 2023-2024.”Siamo particolarmente soddisfatti dell’ordine non solo per la portata del progetto ma soprattutto perché è pervenuto da un investitore primario nel settore delle rinnovabili – ha commentato l’AD Alfredo Balletti – Il Gruppo Maresca, infatti ha un importante track record nel comparto energetico, con oltre 151 MW di impianti già realizzati e un imponente programma di sviluppo, con una pipeline di oltre 2 GW di cui 430 MW già autorizzati”.”Inoltre, la nuova commessa incrementa e rafforza notevolmente la nostra presenza in Sicilia, regione per noi molto importante per il volume di impianti in corso di installazione”, ha aggiunto Balletti. LEGGI TUTTO

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    Energia, Ue verso l'accordo su misure contro i rincari: il 30 settembre l'incontro decisivo

    (Teleborsa) – Gli ambasciatori dei Ventisette nel Coreper (il comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri, quello che prepara le riunioni ministeriali del Consiglio Ue) hanno discusso oggi a Bruxelles la proposta di regolamento presentata dalla Commissione contro i forti aumenti dei prezzi dell’energia. Fonti diplomatiche a Bruxelles riferiscono che rimangono ancora aperte alcune questioni, ma “l’impressione è che si possa arrivare a un accordo” per l’approvazione del regolamento al Consiglio Energia straordinario del 30 settembre. Le misure proposte sono sostanzialmente tre: una riduzione obbligatoria della domanda elettrica nelle ore di punta in tutti gli Stati membri, un tetto ai ricavi per le aziende che forniscono energia da fonti rinnovabili e nucleare sul mercato elettrico, e un prelievo sugli extra profitti delle aziende che forniscono elettricità da fonti fossili. In questi ultimi due casi le risorse raccolte verranno redistribuite ai consumatori (famiglie e imprese) più vulnerabili, per compensare i rincari. Nelle prossime ore, la Presidenza semestrale di turno ceca del Consiglio Ue dovrebbe presentare una versione rivista della proposta che tenga conto dell’esito del dibattito di oggi in Coreper, e integri alcuni punti sollevati dagli ambasciatori. Il nuovo documento sarà discusso dapprima in gruppo di lavoro specializzato in seno al Consiglio, e poi dallo stesso Coreper la prossima settimana, il 28 settembre. Lo stesso giorno, la Commissione dovrebbe presentare una nuova comunicazione sui temi dell’energia che dovrebbe poi essere discussa anch’essa dai ministri al Consiglio del 30, hanno riferito ancora le fonti.(Foto: Lukasz Kobus – © Unione Europea) LEGGI TUTTO

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    Idrogeno, nuovo maxi-investimento UE per infrastrutture e ricerca

    (Teleborsa) – Dopo i 5,4 miliardi di euro stanziati a luglio per il progetto “IPCEI Hy2Tech”, la Commissione europea ha approvato altre sovvenzioni pubbliche fino a un importo di 5,2 miliardi di euro da parte di 13 Stati membri a sostegno di un progetto di comune interesse europeo nella catena del valore dell’idrogeno. Il nuovo progetto, denominato “IPCEI Hy2Use”, è stato elaborato e notificato congiuntamente da tredici Stati membri: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna e Svezia.Gli Stati membri erogheranno fino a 5,2 miliardi di euro di finanziamenti pubblici, che dovrebbero sbloccare ulteriori 7 miliardi di euro di investimenti privati. Nell’ambito di questo IPCEI, 29 imprese operanti in uno o più Stati membri, comprese le piccole e medie imprese e le start-up, parteciperanno a 35 progetti.Il progetto IPCEI Hy2Use coprirà una parte cospicua della catena del valore dell’idrogeno sovvenzionando: la costruzione di infrastrutture connesse all’idrogeno, in particolare elettrolizzatori e infrastrutture di trasporto su larga scala, per la produzione, lo stoccaggio e il trasporto di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio; e lo sviluppo di tecnologie innovative e più sostenibili per l’integrazione dell’idrogeno nei processi industriali di molteplici settori, in particolare quelli che sono più difficili da decarbonizzare, come il settore dell’acciaio, del cemento e del vetro.Non ci sono società italiane tra le beneficiarie di fondi per la costruzione infrastrutture connesse all’idrogeno, mentre NextChem (controllata da Maire Tecnimont), RINA-CSM, Sardhy Green Hydrogen e South Italy Green Hydrogen sono nell’elenco delle imprese che riceveranno sovvenzioni per lo sviluppo di applicazioni dell’idrogeno nell’industria.”La catena del valore dell’idrogeno in Europa è ancora agli albori ed è rischioso per le imprese e gli Stati membri investire da soli in questo mercato innovativo – ha commentato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza – Questo è il motivo per cui gli aiuti di Stato hanno un ruolo decisivo per sbloccare, attrarre e mobilitare sostanziali investimenti privati, che altrimenti non si concretizzerebbero”. LEGGI TUTTO

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    Gas, l'Algeria assicura l'Italia: saranno forniti i volumi concordati

    (Teleborsa) – Le forniture di gas dell’Algeria all’in Italia ammonteranno a circa 25,2 miliardi di metri cubi nel 2022, in aumento di oltre il 20% rispetto ai 20,9 miliardi di metri dell’anno scorso. Lo ha affermato in un’intervista a Bloomberg Toufik Hakkar, amministratore delegato della società energetica statale Sonatrach. “Le prospettive di fornitura del mercato italiano, ma anche dei mercati collegati all’Italia sono promettenti”, ha affermato Hakkar, aggiungendo che prevede volumi aggiuntivi “nelle prossime settimane”.Le parole di Hakkar seguono indiscrezioni di stampa dei due paesi, secondo cui Sonatrach farebbe fatica a reperire i volumi aggiuntivi di gas naturale promessi dall’Algeria all’Italia e l’accordo tra i due paesi potrebbe non essere attuato nei tempi previsti.Il volume di gas pompato in Italia con contratti a lungo termine sarà di circa 21,6 miliardi di metri cubi quest’anno, mentre è probabile che l’importo venduto con transazioni spot ammonterà a 3,6 miliardi di metri cubi, ha spiegato il numero uno dell’azienda di stato africana. “Sonatrach rassicura i suoi clienti italiani sulla sua capacità di fornire i volumi contrattualizzati per l’intero periodo contrattuale”, ha aggiunto Hakkar.Intanto, il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani ha confermatoche il decreto che prevede la fissazione del tetto al prezzo del gas (price cap) alle imprese dovrebbe essere firmato “la prossima settimana dopo le elezioni”.Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha invece sollecitato a fare di più, soprattutto a livello europeo. “Come l’Italia sostiene da tempo, l’Unione europea deve imporre un tetto al prezzo delle importazioni di gas, anche per ridurre ulteriormente i finanziamenti che mandiamo alla Russia. L’Europa deve sostenere gli Stati membri mentre questi sostengono Kiev”; ha detto all’Assemblea generale dell’ONU. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, sell-off sulle quotazioni in attesa della Fed

    (Teleborsa) – Prezzi del petrolio in discesa ad inizio settimana complici le aspettative di un indebolimento della domanda e la forza del dollaro in vista di una Fed più falco questa settimana che alimenta i timori di una recessione. Il greggio WTI segna una flessione del 3,2% a 82,3 dollari al barile, mentre il Brent scende del 2,9% sotto quota 90 dollari, a 88,61 dollari. A Piazza Affari i titoli oil pagano dazio oggi con Saipem in calo del 5%, mentre Tenaris cede oltre il 3 per cento.(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Energia, Legacoop Produzione e Servizi: “In Dl aiuti ter interventi urgentissimi per contenimento dei costi”

    (Teleborsa) – “L’innalzamento abnorme dei costi di approvvigionamento dell’energia richiede interventi rapidi e di spessore, sia sul piano nazionale che europeo. La situazione è drammatica ormai in ogni ambito di attività, ma soprattutto per le imprese cooperativegasivore ed energivore, costrette in alcuni casi ad interrompere l’attività produttiva”. Il Consiglio di Presidenza di Legacoop Produzione e Servizi, riunitosi questa mattina, rinnova il grido d’allarme circa l’aumento vertiginoso del costo dell’energia e delle materie prime che rischia di mettere in ginocchio il sistema produttivo e chiede interventi urgenti e concreti all’interno del Decreto aiuti ter approdato oggi in Consiglio dei Ministri.”La maggioranza di un campione rappresentativo delle imprese aderenti – sottolinea il presidente dell’Associazione, Gianmaria Balducci – è molto pessimista sull’evoluzione del contesto macroeconomico italiano, indicando una previsione di stagnazione o peggioramento in modo molto marcato”. Preoccupazioni condivise dal presidente di Legacoop Nazionale, Mauro Lusetti, che ha partecipato all’incontro, confermando il forte impegno di Legacoop, nell’ambito dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, a sostenere le istanze del sistema produttivo cooperativo.Legacoop Produzione e Servizi chiede al Governo di agire prontamente con misure concrete. “Indispensabile – sottolinea Legacoop –garantire a tutte le imprese l’accesso alla fornitura e rafforzare la sicurezza di approvvigionamento di gas naturale a prezzi equi; prevedere forme di garanzia pubblica per non interrompere le capacità produttive a fronte di richieste fideiussorie abnormi; continuare a sostenere adeguatamente la liquidità delle imprese e la possibilità di rateizzazione delle bollette energetiche, nonché la capacità effettiva di far valere tale facoltà da parte delle imprese nei confronti dei fornitori di energia. Utile la conferma e l’implementazione del credito d’imposta per tutto il 2022 a favore di tutte le tipologie di imprese, non solo quelle classificate come energivore e gasivore. Superare inoltre la logica dei Codici Ateco per i sostegni alle imprese, considerato l’impatto ormai generalizzato dell’aumento dei costi su tutti i tipi di attività. Importante inoltre riconoscere da subito la possibilità di revisionare i prezzi negli appalti di servizi in essere, e non solo per le opere pubbliche: se questo non avverrà, in tempi di inflazione alta, molte aziende avranno seri problemi di bilancio”.”Sul piano europeo occorre – prosegue Legacoop – perseguire convintamente l’introduzione di un tetto al prezzo del gas e lavorare verso una politica energetica comune che prevedail disaccoppiamento del prezzo del gas da quello dell’energia elettrica”.Misure urgenti quindi, ma anche misure di medio e lungo termine per il risparmio e il contenimento dei consumi energetici. Rivolgendosi alle forze politiche in vista delle elezioni del 25 settembre, auspicando un “rinnovato rapporto tra sistema pubblico e privato”, Legacoop Produzione e Servizi sollecita “l’assunzione di impegni concreti volti ad un’accelerazione dei percorsi e degli investimenti per le energie rinnovabili e all’efficientamento delle aziende e dei processi produttivi e alla risoluzione dei problemi burocratici che impediscono il pieno dispiegarsi delle comunità energetiche, che possono trovare nella forma cooperativa uno strumento per una produzione diffusa e consapevole”. LEGGI TUTTO

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    Shell, Ben van Beurden lascia: Wael Sawan nuovo CEO

    (Teleborsa) – La compagnia petrolifera Shell ha annunciato che Ben van Beurden lascerà la carica di amministratore delegato alla fine del 2022 e che il suo successore sarà Wael Sawan. La nomina di Wael entrerà in vigore il 1° gennaio 2023, quando entrerà a far parte anche del Consiglio di amministrazione. Ben van Beurden continuerà a lavorare come consigliere fino al 30 giugno 2023, dopodiché lascerà il gruppo dopo 39 anni al suo interno.Wael è attualmente Director Integrated Gas, Renewables and Energy Solutions, mentre in precedenza ha ricoperto la carica di Director Upstream.”È stato un privilegio e un onore aver servito Shell per quasi quattro decenni e guidare l’azienda negli ultimi nove anni – ha commentato il CEO uscente – Nel mio viaggio da ingegnere progettista di GNL a CEO, ho avuto la fortuna di lavorare al fianco di così tante persone di talento di diversa estrazione, tutte impegnate nell’obiettivo dell’azienda di fornire al mondo i prodotti essenziali della vita moderna”.Ben van Beurden “lascia un’azienda finanziariamente forte e redditizia con un bilancio solido, una capacità di generazione di cassa molto forte e una serie avvincente di opzioni di crescita”, ha dichiarato il chiarman Andrew Mackenzie.”Tutto ciò è stato reso possibile dalle mosse audaci che ha guidato, tra cui l’acquisizione di BG nel 2016 e il disinvestimento trasformativo di 30 miliardi di dollari di asset non fondamentali che ne è seguito – ha spiegato – Ha intrapreso un’azione ferma e decisiva per guidare l’azienda attraverso la pandemia globale, cogliendo l’opportunità di un importante ripristino per assicurarci di emergere più in forma, più forti e attrezzati per avere successo nella transizione energetica”.(Foto: Maxim Kuzubov /123RF) LEGGI TUTTO