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    Autonomia energetica italiana, A2A: “Ruolo chiave del Centro-Sud del Paese”

    (Teleborsa) – Il Centro-Sud del Paese riveste un ruolo chiave nello sviluppo delle fonti rinnovabili e quindi nel raggiungimento di quell’autonomia energetica di cui il Paese necessita. È quanto emerge dal report “Verso l’autonomia energetica italiana: il ruolo del Centro Sud” presentato questo pomeriggio dal presidente di A2A Marco Patuano insieme al partner e responsabile Area Sustainability di The European House Ambrosetti Carlo Cici.Alla discussione hanno partecipato Amedeo Feniello, storico del medioevo e DSU presso l’Università dell’Aquila, Fulvio Bonavitacola, vicepresidente e assessore all’Ambiente della Regione Campania, Rosario Varì, assessore allo Sviluppo economico e Attrattori Culturali della Regione Calabria, Giordano Colarullo, direttore generale di Utilitalia.”I risultati dello studio evidenziano come nel nostro Paese siano possibili ampi margini di miglioramento nella produzione di energia green a partire dalle peculiarità di ciascun territorio, sulla base delle risorse esistenti e degli impianti già presenti – ha dichiarato Patuano –. Nello scenario attuale, attraverso la valorizzazione delle proprie fonti rinnovabili disponibili, come vento, sole, acqua e rifiuti, il Centro Sud può fornire un contributo concreto all’autonomia energetica del Paese. Un obiettivo importante che richiede anche un cambio di paradigma in cui diventa fondamentale la collaborazione e il dialogo aperto e trasparente tra istituzioni, cittadini e imprese”.L’Italia è oggi quintultima in Europa per autonomia energetica (22,5% vs. 39,5% di media UE al 2019) ma è seconda per disponibilità di risorse rinnovabili sul proprio territorio. Sfruttando le sue materie prime – acqua, vento, sole e rifiuti – e agendo su elettrificazione dei consumi ed efficientamento, il nostro Paese – rileva il rapporto – può raggiungere il 58,4% di autonomia, quasi triplicando gli attuali livelli. La possibilità di ottimizzare ulteriormente la produzione a seconda delle peculiarità delle singole regioni italiane, delle relative risorse disponibili e degli impianti già presenti, consentirebbe di attivare il suo pieno potenziale e di renderlo meno soggetto a dinamiche esogene.Secondo quanto rilevato dall’analisi presentata oggi, le Regioni del Centro Sud potrebbero generare, sul totale della nazione, il 60% della potenza solare addizionale (105,1 GW totali a livello nazionale) attraverso installazioni su tetti e impianti a terra e il 95% dell’opportunità di sviluppo per l’eolico (21,1 GW totali a livello nazionale) per 1/3 proveniente da attività di revamping e repowering degli impianti già esistenti. Per quanto concerne invece il settore idroelettrico, il Centro Sud rappresenta il 23% della potenza idroelettrica addizionale (3,3 GW totali a livello nazionale).Questi territori sono strategici anche per le possibilità legate al recupero energetico: azzerando il conferimento in discarica e abilitando una produzione elettrica maggiore di 7 TWh, in Italia si potrebbero valorizzare circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti. Il 63% di questa possibilità è concentrato al Centro Sud. Inoltre, il biometano potrebbe attivare circa 6,3 miliardi di m3 (pari all’8% del consumo nazionale di gas) di cui il 37% nel Centro Sud, soprattutto grazie alla vocazione agricola di tali regioni. Al fine di concretizzare tali potenzialità, risultano necessari investimenti mirati per realizzare impianti e strutture che possano realisticamente permettere alle regioni in questione di sfruttare a pieno tutte le risorse a disposizione. LEGGI TUTTO

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    RECAI, EY: Italia più attrattiva per investimenti in energie rinnovabili

    (Teleborsa) – L’Italia sale in sei mesi dal 15esimo al 12esimo posto nella classifica mondiale di EY sull’attrattività di investimenti e opportunità di sviluppo nel settore delle rinnovabili grazie alla spinta della nuova bozza del Decreto FER 2 e agli sforzi di semplificazione autorizzativa. Sul podio si posizionano nell’ordine gli Stati Uniti, la Cina e la Germania seguita nella top 10 da Regno Unito, Francia, Australia, India, Spagna, Giappone e Paesi Bassi. Secondo i principali risultati emersi dalla 60esima edizione del report EY Renewable Energy Country Attractiveness Index (RECAI), che classifica i primi 40 Paesi al mondo per attrattività di investimenti e opportunità di sviluppo nel settore delle energie rinnovabili, proprio in virtù delle condizioni volatili del mercato dell’energia, si assiste ad una forte accelerazione da parte dei governi di tutto il mondo sul tema delle energie rinnovabili per ampliare le strategie e i piani in ambito energetico con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia.Tra le sfide più significative per i Paesi si evidenzia dal report EY la necessità di rafforzare la cosiddetta resilienza energetica: consolidare la produzione di energie rinnovabili, accelerare la diversificazione delle fonti di produzione di energia e aumentare lo stoccaggio. “La transizione energetica – commenta Giacomo Chiavari, EY Europe West Strategy and Transaction Energy Leader – rappresenta un tema centrale e prioritario soprattutto alla luce delle sfide significative che tutto il mondo, e in particolare l’Italia, deve affrontare. Questo si riflette negli impegni assunti per accelerare l’adozione di fonti di energia rinnovabile e ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas. Nella presente edizione del RECAI, il nostro Paese si afferma come un attore protagonista nel palcoscenico europeo, grazie alla ricchezza di energie rinnovabili (fonte idrica, solare ed eolica), agli ambiziosi target di crescita (necessari per raggiungere rapidamente la decarbonizzazione e una maggiore indipendenza energetica) e, nel contesto attuale, ai generosi prezzi del mercato all’ingrosso”. I risultati mondiali emersi nel RECAI: Stati Uniti, Cina e Germani sul podio – Focalizzando l’attenzione sui risultati principali di questa edizione, gli Stati Uniti mantengono la loro posizione di vertice grazie all’Inflation Reduction Act approvato in agosto e inteso come un punto di svolta green in particolare nell’ambito dell’idrogeno verde. Al secondo posto, la Cina continua ad accelerare la transizione verso le energie rinnovabili tentando di raggiungere la carbon neutrality entro il 2060. Rispetto alla scorsa edizione del RECAI, la Germania sale in terza posizione mentre scende il Regno Unito alla quarta. I Paesi Bassi entrano nella top 10 dell’indice grazie all’ambizioso programma che include un obiettivo di 70 GW di energia eolica offshore entro il 2050. Anche la Spagna sale di una posizione, dal 9° all’8° posto. Da segnalare la forte performance della Grecia, guidata da nuovi obiettivi di 15 GW di nuova energia green entro il 2030 e 2 GW di eolico offshore nello stesso lasso di tempo. Focus sull’Italia: si accelera nel rafforzare il mercato delle rinnovabili – In questa edizione del RECAI l’Italia passa dal 15esimo al 12esimo posto nella classifica generale ma non solo: il Paese ha registrato una delle migliori performance rispetto all’indice non solo in termini relativi agli altri Paesi, ma in termini assoluti. I fattori che hanno contribuito a questo risultato sono vari. Innanzitutto, gli incentivi contenuti nella nuova bozza del Decreto FER 2, che stabilisce nuovi meccanismi di sostegno dei prezzi. Altro aspetto significativo è stato l’annuncio di 5 GW di eolico offshore che saranno messi all’asta tra il 2023 e il 2026, e la realizzazione del primo impianto eolico offshore nel Paese. Altri elementi determinanti sono la crescita delle installazioni e il rafforzamento della pipeline di progetti (sia nell’eolico onshore sia nel fotovoltaico). Con riferimento all’eolico onshore, i dati indicano nel Q3 dell’anno in corso 11.3 GW di capacità istallata (in aumento rispetto al Q1 che registrava 11.0 GW), con una crescita del 3% di e 3.2 GW di progetti in pipeline nel 2022-2027. Anche nel solare aumenta la capacità istallata nel Q3 che corrisponde a 23.9 GW (rispetto ai 22.6 GW del Q1). La crescita è stata quindi del 6% mentre si registrano 17,0 GW di progetti in pipeline negli anni a venire 2022-2027. Un segnale positivo e incoraggiante proviene dal fronte autorizzativo: nel Paese, infatti, si assiste ad un’accelerazione delle procedure autorizzative per agevolare la diffusione di progetti di energia rinnovabile. Si costata in questo ambito una semplificazione per quanto riguarda l’eolico offshore, grazie ad un’unica Autorizzazione Unica (AU) e non più concessioni demaniali, su impianti tuttavia fino a 10 MW. È attesa inoltre l’emanazione della regolazione che dettaglia ulteriori forme di supporti per le rinnovabili e per le tecnologie ad esse associate (come le batterie) che potrebbero dare un’ulteriore spinta al mercato rendendo bancabili e scalabili alcune soluzioni ancillari alle rinnovabili. Infine, prendono sempre più piede soluzioni che vertono sulla generazione di energia distribuita da fonti di energia rinnovabili: sono un’opportunità sia per i clienti industriali sia per i clienti retail (modello Energy Performance Contract e servizio PPU, ovvero Pay Per Use): rappresentano un mercato importante, che nel medio periodo potrebbe supportare una maggior resilienza della rete e tenuta della rete elettrica con una generazione distribuita da fonte di energia rinnovabile. Un quadro non semplice da analizzare si osserva nei PPA, ovvero contratti di compravendita di energia elettrica tra privati. Infatti, i prezzi particolarmente elevanti dell’energia elettrica all’ingrosso e la volatilità del mercato hanno comportato quest’anno la prima riduzione del contrattualizzato su base annua dal 2013 dei PPA. Nel mercato dei PPA, l’Italia conferma un ruolo di spicco, posizionandosi al 12esimo posto (dall’11esimo posto del 2021). È importante segnalare che il Paese sta vivendo un periodo turbolento in quanto si stanno sviluppando vari trend. Innanzitutto, si osserva una crescente attenzione da parte dell’industria e del commercio, in quanto al crescente interesse per la decarbonizzazione ora si aggiunge la volontà di securizzare, stabilizzare e abbassare il costo di approvvigionamento dell’energia. Ci si aspetta che questo trend continuerà nel tempo, facendo ampliare la domanda e conseguentemente l’offerta di progetti RTB (Ready-to-build). In secondo luogo, si osservano rendimenti potenzialmente in aumento per i produttori di energia da fonti rinnovabili, grazie a un’ampia forchetta che si è creata tra il costo di produzione (LCOE) e il valore dell’energia elettrica nel mercato di scambio (PUN). Il valore a cui puntano i venditori dell’energia è raddoppiato in poco più di un anno, nonostante un costo di produzione stabile. Infine, si registra una certa contrazione dei volumi contrattualizzati in riduzione. Fattore, questo, – conclude il report – legato anche alla prospettiva di poter stipulare degli accordi di medio periodo in un contesto più stabile e caratterizzato da minori incertezze. LEGGI TUTTO

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    “Noi Siamo Energia”, Terna dà il via alla campagna per sensibilizzare cittadini e imprese

    (Teleborsa) – Parte “Noi Siamo Energia”, la campagna di sensibilizzazione per un utilizzo consapevole, razionale e virtuoso dell’elettricità in Italia. Ideata da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale in alta e altissima tensione, d’intesa con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, la campagna di comunicazione identifica una serie di comportamenti grazie ai quali è possibile contenere i consumi, e quindi i costi, in un’ottica di sostenibilità, risparmio economico e maggior efficienza energetica, a beneficio di tutti, cittadini e imprese.In occasione dell’avvio della campagna “Noi Siamo Energia” – declinata su media tradizionali e digitali – Terna ha aggiornato l’app sul sistema elettrico disponibile su tutti i device con una nuova funzionalità: si chiama Ecologio e – spiega la società in una nota – consente a ogni cittadino di individuare facilmente la fascia oraria di picco giornaliera in cui è preferibile consumare meno energia (dal lunedì al venerdì) e, quindi, poter scegliere consapevolmente di moderare il proprio fabbisogno riducendo al contempo i costi per l’intero sistema elettrico italiano. Ecologio, infatti, indica nel dettaglio le previsioni di fabbisogno elettrico di ogni singola giornata, suddividendola per: “ora normale” quando c’è una disponibilità di produzione di energia elettrica superiore al fabbisogno; “ora sensibile” che invita a risparmiare energia; “ora potenzialmente critica” indica una produzione in linea con la domanda e, pertanto, è preferibile ridurre l’utilizzo di energia non indispensabile; “ora critica” che segnala un potenziale deficit tra produzione e import rispetto alla domanda complessiva e suggerisce di conseguenza di evitare i consumi di elettricità non indispensabili. Con un semplice clik, quindi, è possibile conoscere gli intervalli di tempo in cui gestire i propri consumi in maniera responsabile; questo si traduce in un impegno a beneficio della sicurezza del sistema e, quindi, della collettività.Applicando gli accorgimenti e le azioni individuate e suggerite da Terna nella campagna “Noi Siamo Energia” – come, ad esempio, utilizzare gli elettrodomestici a pieno carico, sbrinare regolarmente frigorifero e freezer, rispettare le fasce orarie più convenienti, scollegare gli alimentatori dalle prese, evitare di lasciare i dispositivi elettronici in stand-by e spegnere le lampadine quando si esce da una stanza – ogni cittadino potrà risparmiare fino a oltre mille euro l’anno di energia elettrica. Il maggior risparmio si ottiene anche utilizzando le pompe di calore al posto delle caldaie a gas, gli elettrodomestici di classe A invece di quelli di classe G e lampadine al Led rispetto a quelle a incandescenza.”Con la campagna di comunicazione istituzionale di Terna ‘Noi Siamo Energia’, – ha dichiarato Massimiliano Paolucci, direttore Relazioni Esterne, Affari Istituzionali e Sostenibilità di Terna – puntiamo a rafforzare la consapevolezza di quanto l’energia sia un bene fondamentale per cittadini e imprese e di come, con gesti semplici ma virtuosi, sia possibile aiutare il Paese e l’ambiente e favorire importanti risparmi economici. Ottimizzare i consumi nelle diverse fasce orarie consente, inoltre, di dotarsi di uno strumento addizionale per far fronte a eventuali momenti di difficoltà del sistema e contenerne i costi. Questa iniziativa conferma e rafforza il ruolo di regista del sistema di Terna”.La campagna “Noi Siamo Energia” di Terna si inserisce nel più ampio contesto del regolamento UE dello scorso 6 ottobre 2022, che ha disposto un intervento di emergenza per contenere i prezzi dell’energia attraverso misure eccezionali, che mirano, nello specifico, anche a ridurre i consumi di elettricità. Proprio in riferimento alla diminuzione della domanda, il regolamento definisce che gli Stati membri si “adoperino per attuare misure per ridurre il consumo lordo complessivo mensile di energia elettrica del 10% rispetto alla media”: tale obiettivo, non vincolante, di riduzione del consumo elettrico, si applica da novembre 2022 fino a marzo 2023. Il regolamento, inoltre, definisce un obiettivo vincolante, valido da dicembre 2022 fino a marzo 2023, di riduzione del consumo lordo di energia elettrica, per almeno il 5% in media durante le ore di punta (individuate da ciascun Stato membro) per il sistema elettrico. LEGGI TUTTO

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    UE, servono 100 miliardi di euro per colmare la carenza di gas nel 2023

    (Teleborsa) – Nonostante l’Europa abbia iniziato l’inverno con gli stoccaggi di gas pieni, le prospettive per il 2023 sono tutt’altro che rosee. L’anno prossimo potrebbe infatti rivelarsi un test ancora più severo per il Vecchio Continente sul fronte energetico, in quanto le forniture russe potrebbero diminuire ulteriormente, le forniture globali di gas naturale liquefatto (GNL) saranno scarse – soprattutto se la domanda cinese di GNL rimbalzerà – e le temperature insolitamente miti viste all’inizio dell’inverno europeo potrebbero non essere destinate a durare.Un nuovo report dell’Agenzia internazionale dell’energia (AIE) afferma che l’Unione europea deve affrontare un potenziale deficit di quasi 30 miliardi di metri cubi di gas naturale nel 2023, ma suggerisce che questo divario può essere colmato – e il rischio di carenze evitato – attraverso maggiori sforzi per migliorare l’efficienza energetica, investimenti sulle energie rinnovabili, installazione di pompe di calore, promozione del risparmio energetico e aumento delle forniture di gas.”L’Unione europea ha compiuto progressi significativi nel ridurre la dipendenza dalle forniture di gas naturale russo, ma non è ancora fuori dalla zona di pericolo – ha affermato il direttore esecutivo dell’AIE, Fatih Birol – Molte delle circostanze che hanno permesso ai paesi dell’UE di riempire i loro siti di stoccaggio prima di questo inverno potrebbero non ripetersi nel 2023. La nuova analisi dell’AIE mostra che è vitale una maggiore spinta all’efficienza energetica, alle rinnovabili, alle pompe di calore e a semplici azioni di risparmio energetico per scongiurare il rischio di carenze e ulteriori violenti picchi di prezzo il prossimo anno”.Il gap e gli investimenti necessariDel gap domanda-offerta complessivo di 57 miliardi di metri cubi che potrebbe crearsi nel 2023, secondo l’AIE circa 30 miliardi di metri cubi sono coperti da azioni già prese dall’UE (in materia di efficienza energetica, energie rinnovabili e pompe di calore), ma anche grazie alla ripresa della produzione di energia nucleare e idroelettrica rispetto ai livelli minimi del 2022. La chiusura del restante disavanzo di 27 miliardi di metri cubi richiede una serie di ulteriori azioni politiche a breve termine.Queste nuove azioni avranno però un costo non indifferente. L’AIE stima che sia necessario un investimento totale di circa 100 miliardi di euro, con circa la metà di questo che è per miglioramenti dell’efficienza, principalmente il retrofit degli edifici, e il 40% è per le rinnovabili; la restante parte è per impianti a pompa di calore, biometano, progetti di riduzione del flaring.”Gli investimenti per accelerare i cambiamenti nella domanda di gas ridurrebbero anche la probabilità che ai governi venga nuovamente chiesto un sostegno di emergenza per proteggere i consumatori da prezzi eccessivamente alti – si legge nel rapporto – Dal novembre 2021, gli Stati membri dell’Unione europea hanno mobilitato circa 330 miliardi di euro in pacchetti di emergenza per proteggere i consumatori dai prezzi elevati, con costi di bilancio che si avvicinano o superano il 2% del PIL in alcune grandi economie”.I suggerimenti e le aree di interventoAl fine di incentivare miglioramenti più rapidi nell’efficienza energetica, il rapporto raccomanda di ampliare i programmi esistenti e aumentare le misure di sostegno per la ristrutturazione delle case e l’adozione di elettrodomestici e illuminazione efficienti. Raccomanda inoltre di utilizzare tecnologie più intelligenti e di incoraggiare il passaggio dal gas all’elettricità nell’industria.Per accelerare le autorizzazioni per le energie rinnovabili, il rapporto propone di aggiungere risorse amministrative e semplificare le procedure. Propone inoltre un maggiore sostegno finanziario per le pompe di calore e modifiche alle leggi fiscali che penalizzano l’elettrificazione. Richiede inoltre maggiori e migliori campagne per convincere i consumatori a ridurre il loro consumo energetico e descrive in dettaglio vari programmi da un’ampia gamma di paesi che possono fungere da migliori pratiche.Dal lato dell’offerta, il rapporto afferma che mentre le opzioni dell’Europa per importare più gas naturale sono limitate, ci sono una manciata di paesi con capacità di esportazione di riserva che potrebbero aumentare le esportazioni catturando il gas che è attualmente in fase di combustione. Un altro fronte è la produzione di biogas a basse emissioni.Le priorità di von der LeyenLa presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha detto che il lavoro dell’UE “è andato bene quest’anno”, consentendo di fare molta strada, ma ha riconosciuto che “non avremo finito con il nostro lavoro fino a quando le famiglie e le imprese nell’Unione europea non avranno accesso a un’energia a prezzi accessibili, sicura e pulita”.Durante la conferenza stampa congiunta con Fatih Birol, ha evidenziato che la prima priorità è la fornitura di GNL. “Sono fiduciosa che il prossimo anno garantiremo volumi di GNL simili a quelli di quest’anno – ha spiegato – Quest’anno abbiamo avuto fino a 130 miliardi di metri cubi di GNL. Per questo, ovviamente, dobbiamo intensificare ulteriormente il nostro raggio d’azione con i nostri partner internazionali”.Le altre due priorità a cui ha fatto riferimento sono il fatto di “trasformare in realtà l’acquisto congiunto”, ma per questo serve un accordo sull’Emergency Regulation proposta lo scorso 18 ottobre, e la necessità di ampliare e accelerare la diffusione delle energie rinnovabili. “Dobbiamo puntare in alto e dobbiamo essere veloci – ha detto – Con le giuste politiche in atto, possiamo persino raddoppiare la capacità di energia rinnovabile che aggiungeremo al mercato il prossimo anno”. LEGGI TUTTO

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    eVISO, balzo dei contratti di fornitura energia a clienti resellers

    (Teleborsa) – eVISO, società quotata su Euronext Growth Milan che ha sviluppato una piattaforma di intelligenza artificiale per il trading delle commodities fisiche, ha comunicato che sono stati rinnovati ulteriori contratti di fornitura di energia ai clienti resellers per circa 250 GWh, portando a circa 700 GWh (rispetto ai 440 GWh per circa 125 milioni di euro comunicati il 29 novembre) i contratti del mercato reseller per l’anno solare 2023, per un fatturato stimato pari a circa 200 milioni di euro.La società sottolinea anche di essere cresciuta di circa 8 volte in volumi erogati rispetto al 2020, anno di quotazione in cui i contratti erano pari a 88 GWh. Inoltre, il numero di utenti serviti in nome dei resellers è cresciuto di circa 14 volte (14X) in 18 mesi, dai 13.000 serviti al 31.12.2020 agli oltre 180.000 registrati al 30 giugno 2022.”La scala raggiunta grazie ai contratti siglati per l’anno 2023 ci permette di iniziare a estrarre valore, in modo concreto, dal vantaggio competitivo proprio del nostro business model”, ha affermato il CEO Gianfranco Sorasio.eVISO evidenzia che i contratti per il 2023 sono migliorativi rispetto a quelli in vigore in quanto rilevano da un lato uno spread in crescita, allineati a un costo di energia significativamente più alto, e dall’altro un ciclo di cassa più favorevole con tempi di incasso più veloci. LEGGI TUTTO

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    Iren, S&P conferma rating BBB- con outlook Positivo

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha confermato il rating per il merito di credito a lungo termine di Iren al livello “BBB-” con outlook “Positivo”. Lo stesso rating è attribuito anche al debito senior non garantito della multiservizi quotata su Euronext Milan. Il rating esprime la solidità e la qualità del merito creditizio di Iren e riflette l’avanzamento rispetto al Piano Industriale al 2030 e la resilienza dei risultati economico finanziari nell’attuale contesto di mercato caratterizzato dalla volatilità dello scenario energetico e dagli interventi regolatori. L’outlook positivo è supportato da solide metriche investment grade e da un business model diversificato. Dal punto di vista finanziario, il rating esprime anche lo stato di buona liquidità, l’elevata credibilità sul mercato dei capitali e l’ottima relazione con le banche, grazie anche ad una sempre maggiore focalizzazione su strumenti di finanza sostenibile.”La conferma del giudizio di investment grade per Iren è il risultato di un modello di business integrato che permette di superare le complessità dello scenario attuale caratterizzato da elevati prezzi energetici e impattanti interventi normativi – ha dichiarato l’AD Gianni Vittorio Armani – Nonostante questo difficile contesto di mercato gli obiettivi industriali del gruppo sono in linea rispetto ai target del Piano Industriale 2030, registrando, in particolare, un anticipo temporale sul cronoprogramma di sviluppo della capacità rinnovabile”. LEGGI TUTTO

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    Edison, CdA nomina per cooptazione Luc Rémont amministratore

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Edison, preso atto delle dimissioni rassegnate da Jean-Bernard Lévy, ha nominato per cooptazione Luc Rémont amministratore della società`. Rémont, che resterà` in carica fino alla prossima assemblea degli azionisti, non è in possesso di azioni Edison alla data della nomina.Luc Rémont è stato da poco nominato CEO di EDF, colosso francese dell’energia che controlla Edison. L’ex dirigente di Schneider Electric deve affrontare la grande sfida di rilanciare la produzione nucleare di EDF, su cui è in atto l’OPA dello Stato francese per salire al 100% del capitale. LEGGI TUTTO

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    Gas, von der Leyen: bene price cup, Italia lo ha chiesto fin da inizio

    (Teleborsa) – “Oggi l’Italia è più europea, e c’è più Italia in Europa. Grazie Mario”. Con queste parole, pronunciate in italiano, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha reso omaggio a Mario Monti nel corso del suo intervento all’evento dell’Università Bocconi in onore dell’ex Premier ed ex commissario Ue che oggi, nel 120esimo anniversario della nascita dell’ateneo, lascia il testimone di presidente ad Andrea Sironi.”La Bocconi ha sempre avuto una vocazione europea. Fin dalla sua fondazione, l’obiettivo della Bocconi è quello di far crescere nuove generazioni di leader europei. E tu, caro Mario, hai rinnovato e realizzato questa vocazione europea”, ha sottolineato la Von der Leyen. “Nel corso della tua carriera, hai cercato di mantenere l’Italia al centro dell’Europa. E ha fatto sentire la voce dell’Italia, rispettandola, in tutte le capitali europee. Lei è sempre stato un anello di congiunzione tra il Nord e il Sud dell’Europa”. “L’ho sentita spesso spiegare che l’Europa è forte quando l’Italia è forte, e viceversa – ha proseguito -. Sei stato un sostenitore e un architetto di riforme qui in Italia, per modernizzare il Paese e rafforzarne il suo posto come seconda potenza industriale d’Europa. E allo stesso tempo, sei stato un sostenitore e un architetto di riforme anche in Europa perché hai sempre creduto che l’Europa dovesse cambiare per stare al passo con un mondo che cambia”. “Come primo ministro – ha detto ancora la presidente della Commissione Ue – hai stabilizzato l’economia italiana e parallelamente hai iniziato a chiedere un cambiamento nella governance economica dell’Ue. Hai sempre sottolineato il legame cruciale tra investimenti e riforme. Per dirla con le tue parole: gli investimenti pubblici sono ‘il carburante’ della crescita economica, ma ‘le riforme sono il motore'”.”Stiamo lavorando all’acquisto congiunto di gas, perché se andiamo insieme sui mercati possiamo ottenere prezzi migliori. E abbiamo proposto un meccanismo di correzione del mercato, il cosiddetto price cap, che l’Italia ha richiesto fin dall’inizio”, ha detto von der Leyen, “Impedirà – ha spiegato – aumenti eccessivi dei prezzi, taglierà le manipolazioni e le speculazioni e gli Stati membri stanno ora discutendo su come renderlo adatto a tutti”, ha detto von der Leyen spiegando che “L’Italia è uno dei Paesi che è stato colpito più duramente dal ricatto russo sul gas. Putin ha tagliato dell’80% le sue esportazioni di gasdotto verso l’Europa, nel giro di 8 mesi. Ma noi siamo riusciti a compensare. E l’Italia ne è un esempio perfetto”. “Prima importavate il 40% del gas dalla Russia, ora la quota è scesa a circa il 10% grazie a un notevole sforzo di diversificazione delle forniture – ha sottolineato -. Gli stoccaggi europei erano pieni al 96% all’inizio di novembre. Questo significa che siamo al sicuro per questo inverno””Il piano NextGenerationEU e l’Italia sono un binomio perfetto. L’Italia sta ricevendo più di 190 miliardi euro per investimenti e riforme. Già quasi 67 miliardi sono stati consegnati all’Italia e il loro impatto sta iniziando ad essere ben visibile. Ma oltre a investimenti senza precedenti, il NextGenerationEU ha anche promosso alcune riforme cruciali, che gli italiani stavano aspettando da tanti anni. Uno di questi è la riforma della pubblica amministrazione”, ha spiegato. “Come dici tu, Mario: le riforme sono il motore dell’economia economia italiana. Possono davvero dare impulso alla ripresa” LEGGI TUTTO