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    Gas, Cingolani: il piano per l'Italia sta funzionando, probabile price cap su tutte le forniture

    (Teleborsa) – Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha rassicurato di nuovo sulle forniture di gas per l’Italia in vista dell’inverno. “Abbiamo sostituito una grande parte del gas russo con altri fornitori. Abbiamo dimezzato la dipendenza dal gas russo e gli stoccaggi sono all’85%. Il nostro obiettivo è il 90% ad ottobre quindi siamo in agenda”, ha spiegato in un’intervista a Sky Tg24. “Il piano per ora sta funzionando vediamo cosa succede ma direi che siamo abbastanza in sicurezza energetica rispetto ad altri paesi europei”.Il ministro si è detto fiducioso anche sulla possibilità che il Paese riesca a ridurre la domanda di energia come richiesto dalla Commissione europea. “So che Italia rispetto ad altri paesi europei è quella più avanti nella digitalizzazione dei sistemi di misurazione remota. Questo ci pone in una condizione di vantaggio rispetto alla maggior parte degli stati membri europei”, ha sottolineato il ministro. “Intanto quello che dobbiamo fare è ridurre del 5% il consumo nelle ore di punta nel periodo novembre-marzo, quello più pesante, e in media vuol dire tagliare i consumi elettrici del 10%. È una cosa fattibile – ha aggiunto Cingolani – che richiede una gestione intelligente degli elettrodomestici ed è facilitata dal fatto che quasi tutte le case hanno un contatore digitale”. “I cittadini in larga misura già lo fanno perché con prezzi dell’energia attuali si tende ad usare le fasce più vantaggiose. Avere un criterio unico per tutta l’Europa è certamente un ottimo indicatore perché ci mette tutta alla pari in questa sfida”, ha sottolineato Cingolani.Quando al dibattito sul price cap a livello europeo il ministro si è detto “meravigliato” della narrazione che è stata fatta in Italia. “Giovedì, prima della ministeriale dell’altra settimana avevamo serie difficoltà a far passare il concetto di price cap, di tetto generalizzato al prezzo del gas. Dopo la riunione dei 27, che è stata molto complessa, la grande maggioranza degli stati membri ha riconosciuto l’importanza di avere un price cap e per la prima volta c’è un documento scritto, la risoluzione dei 27 stati che dà mandato alla Commissione di elaborare una proposta di price cap”. “Entro il 30 settembre la proposta deve essere pronta perché il 30 settembre è convocato un altro consiglio energia. A me sembra che la cosa si è mossa ed è andata nella direzione voluta dall’Italia dall’inizio, ora vediamo nei numeri quale sarà la proposta su cui lavoriamo anche noi”, ha aggiunto Cingolani cha ha dichiarato inoltre di ritenere “più probabile” che la discussione verta su un taglio uniforme per tutte le forniture di gas, non solo su quello proveniente dalla Russia. “Ricordo che è una misura transitoria per il periodo complesso della guerra. Si parla di sei mesi poi vediamo come andare avanti”, ha aggiunto il ministro. LEGGI TUTTO

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    Mercati energetici, UE lavora ad allentamento norme su margin call

    (Teleborsa) – La Commissione europea sta lavorando a una serie di modifiche ai regolamenti comunitari per contrastare la crisi di liquidità dei mercati energetici europei e intervenire sulle margin call che ostacolano le operazioni delle aziende del settore. L’impennata dei prezzi dell’energia costringe infatti le aziende specializzate nella vendita di gas ed energia elettrica a depositare fondi extra per coprire i pagamenti legati alle coperture, conosciuti come margin call. Il vigente quadro normativo fornisce le garanzie necessarie, come gli obblighi di marginazione per la compensazione tra venditori e acquirenti, affinché in caso di inadempimento di una parte gli altri partecipanti al mercato siano protetti. I requisiti in materia di garanzie reali garantiscono la stabilità finanziaria e contribuiscono a rassicurare i mercati finanziari, ma il forte rincaro dei prezzi ha costretto le imprese del settore energetico a mettere a disposizione delle controparti di compensazione importi più elevati di garanzie in contanti, poiché le richieste di margini sono aumentate in linea con i prezzi.Il mercato energetico europeo è attualmente messo a dura prova da richieste di margine di almeno 1,5 trilioni di dollari, secondo stime del colosso norvegese del petrolio Equinor. “Questo è solo capitale morto e vincolato alle richieste di margine – ha detto Helge Haugane, senior vice president for gas and power di Equinor durante la conferenza Gastech di Milano – Se le aziende hanno bisogno di mettere su così tanto denaro, significa che la liquidità nel mercato si esaurisce e questo non va bene per questa parte dei mercati del gas”.Il 9 settembre il Consiglio Energia ha invitato la Commissione a elaborare strumenti di liquidità di emergenza che garantiscano ai partecipanti al mercato la disponibilità di garanzie collaterali sufficienti a soddisfare le richieste di margini e che contrastino l’aumento della volatilità dei mercati a termine, e a valutare la possibilità di rivedere i pertinenti orientamenti per integrare le norme sulle garanzie. La Commissione, in collaborazione con l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) e l’Autorità bancaria europea (EBA), sta lavorando in tal senso, predisponendo una serie di opzioni per garantire che il sistema finanziario sostenga azioni volte ad alleviare le difficoltà attuali preservando nel contempo la stabilità finanziaria.In particolare, si legge in un documento pubblicato oggi dall’esecutivo UE, la Commissione ha invitato l’ESMA a valutare opportune modifiche al regolamento sulle garanzie. Queste variazioni potrebbero riguardare l’ampliamento dell’elenco delle garanzie idonee e le condizioni alle quali le garanzie bancarie potrebbero essere accettate come garanzie. L’ESMA è invitata a presentare concrete entro il 22 settembre.La Commissione ha inoltre invitato l’EBA, in collaborazione con l’ESMA e il meccanismo di vigilanza unico (MVU), a valutare in che modo le banche attualmente forniscono servizi di trasformazione delle garanzie (vale a dire utilizzando un tipo di garanzia per prendere contanti). L’EBA è invitata a riferire proposte entro il 29 settembre.L’ESMA e l’EBA sono anche invitate a esaminare i modi per migliorare la trasparenza e la prevedibilità dei modelli di margine iniziale nei confronti dei clienti e le modalità in base alle quali una controparte centrale può richiamare i margini infra-giornalieri. Infine, dato l’aumento dei prezzi dell’energia nel 2022, la Commissione ha invitato l’ESMA a valutare l’adeguatezza della raccomandazione di aumentare a 4 miliardi di euro la soglia di compensazione per le materie prime e altri derivati. LEGGI TUTTO

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    Energia, UE: von der Leyen chiede ok a misure di emergenza entro fine mese

    (Teleborsa) – Le misure d’emergenza contro la volatilità dei prezzi dell’energia proposte dalla Commissione europea dovrebbero essere approvate dal Consiglio Ue entro fine mese, mentre la riforma del mercato europeo dell’elettricità è prevista entro la fine dell’anno. È quanto ha auspicato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen durante la replica alla fine del dibattito sul suo discorso sullo stato dell’Unione, davanti alla plenaria del Parlamento europeo oggi a Strasburgo. “Speriamo e ci aspettiamo che il Consiglio approvi le misure d’emergenza a fine settembre, mentre le grandi riforme, in particolare quella del mercato elettrico che disaccoppierà il prezzo del gas da quello dell’elettricità, – ha detto von der Leyen – arriveranno a fine anno. È un compito importante, ed è urgente andare avanti verso un cambiamento completo del mercato”.Nel dettaglio la Commissione europea – secondo quanto si legge nel comunicato sulle nuove proposte contro i rincari dell’energia elaborate da Bruxelles – propone ai paesi del’Unione di concordare un obbligo a ridurre i consumi di elettricità di almeno il 5% durante gli orari di picco. Agli Stati sarà richiesto di identificare il 10% delle ore con i maggiori livelli di prezzi e ridurre la domanda in queste fasi. La commissione propone anche che gli Stati membri puntino a ridurre il consumo complessivo di elettricità di almeno il 10% fino al 31 marzo 2023. Tra le proposte anche un tetto ai ricavi dei produttori di elettricità indicati come “inframarginali”, quelli che hanno costi di produzione più bassi, come da rinnovabili o nucleare, a 180 euro per Megawattora (Mwh). Secondo l’Ue questo consentirebbe di coprire i costi operativi senza minare i nuovi investimenti. I ricavi oltre questa soglia verrebbero “raccolti dagli Stati e usare per aiutare i consumatori a ridurre le loro bollette”.La commissione europea propone, inoltre, di imporre un “contributo di solidarietà” sugli utili “in eccesso” generati dalle attività legate a petrolio, gas, carbone e raffinazione di idrocarburi, che non siano coperti dal tetto ai ricavi che al tempo stesso propone sull’elettricità da fonti “inframarginali”. Secondo i propositi di Bruxelles, gli Stati raccoglierebbero gli utili realizzati sul 2022 e superiori al 20% alla media degli utili dei precedenti tre anni. I proventi di questa tassa verrebbero convogliati a favore dei consumatori di energia, tra cui famiglie vulnerabili, imprese maggiormente colpite dai rincari e industrie ad elevato uso di energia. Secondo la proposta dell’Ue – si legge nel comunicato – gli Stati potrebbero anche utilizzare i proventi di questa tassa per progetti comunitari legati a REPowerEu o per le campagne comuni di tutela dell’occupazione o degli investimenti su rinnovabili e efficienza energetica”.”La nostra proposta per un contributo di solidarietà dalle industrie dei carburanti fossili assicurerà che interveniamo sull’attuale crisi energetica con uno spirito di equità. In questi tempi straordinariamente difficili per molti, – ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni – le compagnie sui carburanti fossili hanno goduto di ricavi insolitamente elevati. Quindi è essenziale che paghino la loro giusta quota per supportare le famiglie vulnerabili e i settori colpiti duramente, così come per la montagna di investimenti che ci troviamo di fronte su rinnovabili efficienza energetica. Perché di fronte all’uso come arma dell’energia da parte del presidente russo Vladimir Putin abbiamo bisogno di uno sforzo collettivo di solidarietà in modo da costruire una Europa più sicura e sostenibile”.La presidenza di turno ceca del Consiglio Ue ha già convocato una riunione straordinaria dei ministri dell’Energia per il 30 settembre, che dovrebbe appunto approvare le misure temporanee d’emergenza. La presidente della Commissione ha anche sottolineato che “sarebbe ingenuo credere che il presidente russo Vladimir Putin abbia cominciato a usare il gas come arma di guerra solo il 24 febbraio”, quando la Russia ha invaso l’Ucraina. In realtà, ha continuato, “questo era stato preparato a lungo: basta guardare cosa è successo l’anno scorso, quando Gazprom, la società detenuta dallo Stato russo, ha ridotto i rifornimenti di gas all’Europa al livello più basso degli ultimi dieci anni”, proprio quando la domanda aumentava con la ripresa dopo la crisi del Covid. LEGGI TUTTO

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    Francia, aumento limitato al 15% per tariffe gas ed elettricità

    (Teleborsa) – La premier francese Elisabeth Borne ha annunciato l’estensione al 2023 dello scudo tariffario che prevede un aumento limitato del 15% delle tariffe gas ed elettricità per famiglie, piccole imprese e piccoli comuni. I limiti costeranno al governo 16 miliardi di euro il prossimo anno, ha puntualizzato il ministro delle finanze Bruno Le Maire, aggiungendo che i prezzi sarebbero aumentati del 120% senza l’approvazione di questo nuovo limite.Secondo le stime del governo, ci sarà: un aumento medio delle bollette di circa 25 euro al mese per le famiglie che riscaldano con il gas, invece di circa 200 euro al mese senza scudo tariffario; un aumento medio di circa 20 euro al mese per le famiglie che riscaldano con l’elettricità, invece di 180 euro al mese, senza scudo tariffario.Per aiutare i meno abbienti saranno predisposti aiuti specifici, con assegni energetici eccezionali di 100 o 200 euro che saranno corrisposti entro fine anno a 12 milioni di famiglie.”Solo la sobrietà e la solidarietà europea ci permetteranno di evitare tagli” del gas in caso di inverno molto freddo, ha detto Elisabeth Borne.(Foto: © baloon111 / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Ue studia taglio obbligatorio dei consumi di elettricità

    (Teleborsa) – In vista dell’inverno, con la guerra in Ucraina ancora lontana da una soluzione, si pensa al taglio obbligatorio ai consumi di elettricità, almeno nelle ore di punta.Bruxelles, infatti, si appresta a varare la prima parte del pacchetto sull’energia mettendo sul tavolo innanzitutto la riduzione della domanda elettrica, oltre alla tassazione sugli extra-profitti per le multinazionali dell’energia e al contributo di solidarietà da parte delle società che lavorano i combustili fossili. Nel dettaglio, il taglio ai consumi sarà obbligatorio nel target ma non nella forma. L’Ue, infatti, individuerà una cifra mensile di riduzione del consumo – che dovrebbe aggirarsi attorno al 10% ma la percentuale sarà oggetto di discussione fino all’ultimo – che ogni Paese dovrà rispettare. Il raffronto sarà fatto rispetto al medesimo mese di riferimento e sulla base di una media di consumi dei 5 anni precedenti al 1 novembre 2022.Spetterà poi ai governi nazionali decidere in quali ore far scattare il taglio. Nella bozza della proposta si legge che “la riduzione obbligatoria “dovrebbe risultare” da un taglio operato “in 3-4 ore per giorno lavorativo in media, che normalmente corrispondono alle ore di picco dei consumi. Tale fascia – si legge ancora – può includere “anche la generazione di elettricità di fonti rinnovabili”. Nella scelta di queste ore gli Stati membri “hanno un margine di discrezionalità”, prevede la proposta.Discrezionalità che si estende anche agli ambiti di applicabilità del taglio ai consumi. Ma con il pacchetto – che seguirà l’iter ex articolo 122 dei Trattati, che non richiede unanimità – per i cittadini europei usare due elettrodomestici in contemporanea in alcune ore della giornata potrebbe essere di fatto impossibile.Grande assente nel pacchetto che oggi la Commissione discuterà a Strasburgo, salvo colpi di scena dell’ultima ora, sarà il price cap che, per ora, giace in un limbo dal quale si spera di uscire nelle prossime settimane. LEGGI TUTTO

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    PlayEnergy, ENEL: al via la terza edizione digitale dedicata agli studenti tra i 14 e i 20 anni

    (Teleborsa) – Avvicinare gli studenti tra i 14 e i 20 anni al mondo dell’energia e al suo uso consapevole e responsabile. Con questo obiettivo Enel lancia, in collaborazione, per il terzo anno consecutivo, con Campus Party, l’edizione digitale 2022 dell’iniziativa internazionale dell’azienda “PlayEnergy”. L’edizione di quest’anno – spiega Enel in una nota – si concentra sull’elettrificazione: i partecipanti saranno invitati a scoprire come l’elettrificazione da fonti rinnovabili possa aiutare a combattere il cambiamento climatico e come essi stessi possano contribuire attivamente a un futuro più sostenibile.Attraverso un’esperienza ludica di fantascienza, gli studenti potranno scegliere il proprio avatar e intraprendere un’avventura affrontando missioni incentrate su temi strategici per il Gruppo Enel, come le energie rinnovabili, le reti, la mobilità elettrica e la sostenibilità. Man mano che i giocatori portano a termine con successo le missioni, vedranno lo scenario iniziale evolversi verso una città più moderna, elettrificata e sostenibile, e loro stessi potranno salire di livello e diventare “Campioni dell’elettrificazione”. Durante questo percorso, la piattaforma che ospita il concorso fornirà agli studenti gli strumenti per acquisire conoscenze, creare contenuti e scambiare idee e feedback.L’edizione 2022 è iniziata il 5 settembre e durerà fino al 5 marzo 2023, coinvolgendo studenti provenienti da sette paesi: Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Grecia, Italia e Perù. I partecipanti a PlayEnergy sono invitati a dare libero sfogo alla propria immaginazione, a lasciarsi ispirare dalla narrativa di fantascienza e da ciò che accade intorno a loro, oltre a proporre progetti incentrati sull’elettrificazione da fonti rinnovabili. I partecipanti potranno giocare in autonomia o con gli amici attraverso un itinerario online e si cimenteranno in una serie di sfide organizzate in due stagioni. Tra gli argomenti trattati: Impronta energetica, Emissioni nette zero – Neutralità del carbonio,Vantaggi dell’elettrificazione, Fonti di energia rinnovabile, Reti elettriche, Mobilità elettrica.Campus Party punterà ad ampliare la partecipazione della Generazione Z alla competizione e ad aumentare la sua visibilità verso istituzioni ed enti privati ??in tutte le sette nazioni coinvolte. Ad aprile 2023 Campus Party ospiterà “Campus Party Spotlight”, l’evento digitale in cui i finalisti di PlayEnergy avranno accesso a un hackathon online per decretare i vincitori assoluti.?? Ale prime due edizioni digitali di PlayEnergy 20 milioni di giovani nel mondo sono stati raggiunti attraverso tutti i canali di comunicazione, più di 15mila hanno partecipato attivamente al contest e gli eventi finali “Campus Party Spotlight” hanno raggiunto oltre 130mila visitatori da 92 paesi. LEGGI TUTTO

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    Energia, Cingolani apre a un incremento dell'estrazione di gas nazionale

    (Teleborsa) – Sul tema del price cap europeo sul tetto del gas “non si può cantar vittoria, ma la cosa che bisogna fare capire è che si è passati da una ostruzione a un mandato alla Commissione a elaborare la strategia”. È quanto ha dichiarato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, nel corso di un’intervista a 24 Mattino, su Radio 24. “Lascerei lavorare la Commissione”, ha aggiunto. Cingolani ha affermato di aspettarsi entro la fine del mese una proposta dalla Commissione. Il ministro ha anche ricordato che sul price cap non ci vorrà l’unanimità perché “si è deciso che si può procedere con una maggioranza qualificata”.Per quel che riguarda gli stoccaggi di gas, il ministro ha assicurato che vanno “molto bene”: “siamo fra l’84-85%, come noto dobbiamo arrivare al 90% a ottobre: siamo perfettamente puntuali, anche leggermente in anticipo”. “Abbiamo fatto uno sforzo enorme”, ha dichiarato.Infine, il ministro ha parlato del provvedimento allo studio del governo per combattere il caro energia. “Lo porteremo settimana prossima: è un provvedimento molto chiaro che chiede di mettere a disposizione delle aziende che stanno soffrendo una certa quantità di gas a prezzo controllato”. “Gli operatori che mettono questo gas a disposizione non sono delle onlus, ma aziende quotate in Borsa: non gli si può chiedere di regalare allo Stato del gas o darlo a prezzo scontato, allora stiamo contestualmente pensando di consentire l’estrazione di una quantità piccola, ma significativa, di gas: 4-5 miliardi di metri cubi, su giacimenti esistenti senza toccare l’Alto Adriatico”, ha spiegato Cingolani. La decisione secondo il ministro avrebbe l’effetto di “aumentare l’autonomia italiana e di consentire a questi operatori di compensare questo sforzo che farebbero per dare all’Italia e alle nostre aziende del gas a prezzo scontato”. La misura andrà poi votata in Parlamento: spero che venga votata positivamente: è l’unica cosa che possiamo fare per alleviare la sofferenza delle aziende e se qualcuno vota contro poi lo deve spiegare alle aziende”, ha concluso.”Dobbiamo uscire dal carbone e dal gas, perché producono Co2. L’unica alternativa è il nucleare di nuova generazione. Se non facciamo questa scelta tecnologica e ideologica non riusciremo mai a sbloccarci”. ha affermato il ministro della Transizione ecologica. “Oggi c’è un muro ideologico su queste cose che va a scapito dei nostri figli. Il futuro lo stiamo bloccando con l’ideologia di oggi e questo non va bene”, ha aggiunto. “L’indipendenza energetica di un Paese è una indipendenza sociale e finanziaria. Con le rinnovabili non riusciremo a mandare avanti la seconda manifattura d’Europa per sempre. In questo momento è fondamentale l’accelerazione con le rinnovabili e lo stiamo facendo: ma 2040-2050 dobbiamo avere anche sorgenti continue e programmabili”, ha sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Ue verso nuovo Consiglio Energia straordinario: la data

    (Teleborsa) – La presidenza di turno ceca del Consiglio Ue ha annunciato oggi di essere pronta a convocare una nuova riunione straordinaria dei ministri dell’Energia dei Ventisette entro la fine di settembre, se sarà necessario per approvare rapidamente le misure contro il caro energia che saranno presentate formalmente dalla Commissione europea martedì prossimo a Strasburgo.Le misure, già formulate in modo informale in un “non paper” della Commissione mercoledì scorso, sono state discusse oggi a Bruxelles dai ministri dell’Energia in un’altra riunione straordinaria del Consiglio, dopo quella che aveva approvato in tempi record le misure del pacchetto Ue d’emergenza sul gas, il 26 luglio scorso. “Posso promettere che il Consiglio è pronto a lavorare alle proposte della Commissione con la stessa velocità di luglio, quando abbiamo approvato le misure d’emergenza per il gas. Se necessario sono pronto a convocare un altro incontro straordinario del Consiglio per adottare soluzioni concrete prima della fine del mese”, ha detto nella conferenza stampa al termine della riunione di oggi il vice primo ministro ceco, Jozef Sikela, che esercita la presidenza di turno del Consiglio Ue dell’Energia.”Dobbiamo assicurare la sicurezza degli approvvigionamenti, preservare il mercato dell’energia dell’Ue e il commercio transfrontaliero, ma soprattutto non deludere i nostri cittadini e le nostre imprese”, ha continuato Sikela. “Quando Putin ha cominciato la sua guerra energetica – ha aggiunto – si aspettava di dividerci e di danneggiare le nostre società democratiche e le nostre economie. Non ci è riuscito e non ci riuscirà. L’Europa – ha concluso Sikela – è unita contro questa aggressione”.Tutti i paesi membri si sono pronunciati, con lievi distinguo, in favore delle proposte della Commissione, e quindi è stato dato un mandato pieno per andare avanti”. Queste le parole del ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, parlando con la stampa al termine della riunione del Consiglio Ue straordinario dei ministri dell’Energia. Il Consiglio ha discusso le cinque misure proposte ancora informalmente dalla Commissione contro i forti aumenti dei prezzi del gas e dell’elettricità, causati soprattutto dalle manipolazioni del mercato da parte della Russia. LEGGI TUTTO