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    Energia, Cingolani: consenso fra i 27 a proposte Commissione

    (Teleborsa) – “Tutti i paesi membri si sono pronunciati, con lievi distinguo, in favore delle proposte della Commissione, e quindi è stato dato un mandato pieno per andare avanti”. Lo ha detto oggi a Bruxelles il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, parlando con la stampa al termine della riunione del Consiglio Ue straordinario dei ministri dell’Energia. Il Consiglio ha discusso le cinque misure proposte ancora informalmente dalla Commissione contro i forti aumenti dei prezzi del gas e dell’elettricità, causati soprattutto dalle manipolazioni del mercato da parte della Russia.Il ministro ha riferito che questo consenso di massima dei ministri c’è stato soprattutto su quattro delle cinque proposte, ovvero “tutta la parte che riguarda il recupero delle rendite intra marginali” oltre una soglia massima che verrà decisa (per quanto riguarda le fonti rinnovabili e il nucleare), “i contributi di solidarietà che noi abbiamo chiamata tassa sull’extra profitto” per gli operatori delle fonti fossili, “il risparmio intelligente di energia, e infine la liquidità per aiutare gli operatori del settore”. La quinta proposta era quella del “price cap”, il tetto al prezzo del gas russo.”Noi – ha riferito Cingolani – abbiamo rilanciato molto la soluzione ‘price cap’, e il risultato è stato credo positivo. Io ho seguito con calma i discorsi dei ministri: 15 paesi si sono pronunciati chiaramente per un ‘price cap’ generalizzato, per qualunque importazione di gas e non solo per quello dalla Russia”. “Ce ne sono stati tre – ha continuato il ministro – che preferirebbero il price cap solo sul gas russo, e altri tre paesi che non hanno pregiudiziali sul price cap, però lo vorrebbero dopo aver fatto delle verifiche, per esempio di sostenibilità economica di lungo termine” o a condizione “che comunque non si metta in difficoltà qualche paese più debole, e questa è un’apertura ragionevole”.”Poi ci sono – ha aggiunto – cinque paesi che sono contrari, o che sono rimasti neutrali, nel senso che, non avendo un grande bisogno di gas, per esempio perché hanno il Gnl o perché sono isolati, non hanno espresso una posizione”. “Tutti, poi, hanno detto che non c’è tempo da perdere, perché effettivamente i costi che ha raggiunto l’energia sono troppo alti. Insomma – ha sottolineato Cingolani -, c’è una maggioranza molto forte, e abbiamo fatto presente alla presidenza (di turno del Consiglio Ue, ndr) che questo è uno scenario molto chiaro, e abbiamo chiesto che venga dato mandato di lavorare al più presto a questo scenario. E credo che la Commissione la prossima settimana lavorerà su queste proposte”. Il ministro ha poi menzionato anche “un altro punto fondamentale discusso da tutti, il disaccoppiamento dell’energia elettrica rispetto al prezzo del gas”, nella struttura del mercato elettrico all’ingrosso europeo. Una riforma che la Commissione si è impegnata a presentare quest’autunno. Quanto alla posizione della Germania, Cingolani ha riferito che il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck “ha fatto un bellissimo intervento; ha detto che loro non hanno nessuna pregiudiziale sul price cap. L’unica cosa”, ha obiettato Habeck secondo il ministro italiano “è che per alcuni paesi del Sud-Est potrebbe essere un po’ complicato; quindi bisognerà verificare che questa cosa sia sostenibile”.In effetti, ha precisato Cingolani “ci sono due paesi che hanno un problema specifico Però anche con questi paesi posso garantire che il clima è stato molto costruttivo”. E questi due Stati membri, ha concluso, “sono geograficamente limitrofi alla frontiera Est” dell’Ue (si tratta probabilmente di Ungheria e Slovacchia). LEGGI TUTTO

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    Emergenza energetica, Starace: “Percorso che dura due o tre anni”

    (Teleborsa) – “Le bollette sono ormai già impazzite a causa di uno scollamento così spettacolare del prezzo del metano che ci si chiede perché stiamo ancora inseguendo un indice sconnesso dalla realtà”. È quanto ha detto l’amministratore delegato dell’Enel, Francesco Starace, a margine del convegno “Italia: riprendere il filo della crescita” promosso da Assonime e Luiss.In Europa – ha aggiunto Starace – mi aspetto che finalmente il dibattito vada dove deve andare, cioè sullo scollamento dell’indice che ci dà il prezzo del gas, e il prezzo vero del gas. Mi auguro che il dibattito dei ministri cominci a gravitare su questo problema”.L’emergenza energetica per Starace “è un percorso che dura due o tre anni ma già nel 2023 ci saremo abituati e avremo imparato a gestire tematiche come l’indice Ttf del gas oggi fuori controllo. Capiremo anche quanto spreco di gas abbiamo fatto fino ad adesso e quanto ne facciamo ancora”.”Noi non abbiamo extraprofitti – ha detto Starace – ma se ci sono extraprofitti, vanno cercati dove ci sono e vanno scritte leggi che mirino dove davvero si pensa che ci siano. Questo è il terzo o quarto tentativo, mi auguro che sia quello giusto”. LEGGI TUTTO

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    Gas, sfumato l'accordo sul “price cap”. Tutto da rifare a ottobre

    (Teleborsa) – Salta (per ora) la proposta di introdurre un tetto al prezzo del gas (price cap) importato dalla Russia. L’argomento non verrà neanche discusso oggi al vertice dei ministri europei dell’Energia, e sarà demandato alla riunione dei leader europei ad ottobre. Le date papabili sono due: il 6-7 ottobre a Praga ed il 20-21 ottobre a Bruxelles. A questo punto l’incontro di oggi darà solo interlocutorio e non risolutivo e, sulla base del dibattito che si svolgerà fra i ministri dell’energia europei, la Commissione metterà a punto la sua proposta formale martedì prossimo.Lo stop è arrivato nel corso della giornata di ieri, perché fra i Paesi europei non c’è consenso sulla proposta di imporre un price cap al prezzo del gas, avanzata e caldeggiata dall’Italia, benché in questa occasione non ci fosse bisogno neanche dell’unanimità per approvarla. Contraria è soprattutto l’Olanda, dove ha sede la Borsa che ospita il trading del gas europeo, il Dutch TTF gas Future, anche se il Premier olandese Mark Rutte, in occasione della conferenza stampa con la Presidente Ursula vin der Leyen, aveva affermato di “guardare con favore” le proposte avanzate da Bruxelles, incluso il price cap.A quanto si è appreso c’è un consenso unanime solo su tre delle cinque proposte formulate dalla Commissione europea nel suo documento informale (non paper) pubblicato giovedì proprio in vista del Consiglio informale dei ministri dell’Energia. Le misure che hanno già trovato un consenso sono tre: l’imposizione di un tetto massimo di profitto (remunerativo) sulle fonti energetiche rinnovabili che permetta di usare i ricavi in eccesso per misure di sostegno a favore di famiglie ed imprese più fragili; la riduzione del 5% del consumo energetico nelle ore di punta del giorno; la possibilità di sostenere la liquidità delle imprese energetiche colpite dall’estrema volatilità dei prezzi.Non c’è accordo invece su due delle misure incluse nel pacchetto di proposte: il “price cap” sul gas importato dalla Russia, che sta usando le forniture di gas come arma nella sua invasione all’Ucraina e come risposta alle sanzioni imposte dall’Occidente; il cosiddetto “prelievo di solidarietà”, cioè la tassa imposta sugli extra profitti realizzati dalle società energetiche. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, EIA: scorte aumentano a sorpresa

    (Teleborsa) – Sono cresciute inaspettatamente le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 2 settembre 2022, sono cresciute di circa 8,8 milioni di barili a 427,2 MBG, contro attese per un decremento di 0,25 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato una salita di 0,1 milioni a 111,8 MBG, contro attese per un aumento di 0,5 milioni, mentre le scorte di benzine sono aumentate a quota 214,8 MBG (salita di 0,3 milioni contro -1,6% del consensus).Le riserve strategiche di petrolio sono calate a 442,5 MBG da 450. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas in linea con attese nell'ultima settimana

    (Teleborsa) – Aumentano come previsto gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 2 settembre 2022 sono risultati in aumento di 54 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela in linea con il consensus (+58BCF). La settimana prima si era registrata una crescita di 61 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 2.694 miliardi di piedi cubici, risultando in calo del 7,6% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 2.916) e in diminuzione dell’11,5% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (3.043 BCF). LEGGI TUTTO

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    ENEA presenta Futura, la barca a vela ecosostenibile che va anche a idrogeno

    (Teleborsa) – Un prototipo innovativo di barca a vela ecosostenibile dotato anche di propulsione elettrica alimentata a idrogeno. Realizzata da Enea, “Futura” è lunga 6 metri, pesa 600 chilogrammi, può accogliere fino a 3 passeggeri (oltre lo skipper) e ha 5 ore di autonomia a una velocità di navigazione di 2,5 nodi (circa 4 km/h). Il prototipo è il frutto della collaborazione tra l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, la Lega Navale Italiana (LNI) e le aziende Arco-FC e Linde Gas Italia con il sostegno logistico della Nautica “Il Gabbiano” di Vigna di Valle, sul lago di Bracciano (Roma). Provvista di una cella a combustibile da 1 kW che trasforma l’idrogeno contenuto in una bombola pronta all’uso in energia elettrica a zero emissioni, Futura – spiega Enea in una nota –dispone anche di una batteria ricaricabile tramite due pannelli fotovoltaici, che consente di estendere l’autonomia fino a 2 ore.”L’obiettivo del progetto è di promuovere la decarbonizzazione del settore nautico attraverso la sostituzione dei modelli tradizionali, alimentati da fonti fossili con natanti di tipo green. Le potenzialità di questa tecnologia sono molteplici e consentono di esplorare diverse alternative per una navigazione più sostenibile”, sottolinea Giulia Monteleone, responsabile della Divisione Enea di Produzione, storage e utilizzo dell’energia.”La domanda di imbarcazioni con propulsione a zero emissioni è in aumento; anche per tale motivo auspichiamo di replicare il prototipo in altre tipologie e taglie più grandi di natanti, prevedendo l’istallazione di sistemi di micro-eolico, idro-generazione insieme a nuovi dispositivi di stoccaggio ed elettrolizzatori – spiega Viviana Cigolotti, responsabile del Laboratorio ENEA di Accumulo di energia, batterie e tecnologie per la produzione e l’uso dell’idrogeno –. Inoltre l’utilizzo dell’idrogeno e delle celle a combustibile, abbinato a dispositivi di accumulo, garantisce autonomia, bassi tempi di rifornimento ed emissioni nulle”.Un team multidisciplinare di ricercatori Enea del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili ha gestito le fasi di selezione, acquisizione e istallazione della cella a combustibile e, in collaborazione con Linde Gas Italia, si è occupato di approvvigionamento dell’idrogeno, integrazione dei componenti elettrici a bordo e sicurezza. L’azienda ha anche fornito la bombola user friendly in modalità “vuoto a rendere”, mentre la cella a combustibile è stata messa a disposizione dalla Arco-FC, azienda italiana specializzata nel settore. LEGGI TUTTO

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    Energia, la proposta della Polonia: stop al sistema ETS per abbassare i costi dell'elettricità

    (Teleborsa) – Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki ha dichiarato che l’Unione europea dovrebbe dare priorità ad altre misure piuttosto che a un prelievo straordinario sui produttori energetici. A riportare le dichiarazioni del leader polacco è il Financial Times secondo il quale in vista della riunione d’emergenza sull’energia che si terrà venerdì, Varsavia avrebbe pronte alcune proposte da presentare ai governi europei.Secondo il primo ministro della Polonia, infatti, una sospensione temporanea del sistema di scambio delle quote di emissioni della Ue (ETS) per aiutare a ridurre i costi dell’elettricità darebbe “una risposta a Putin, dimostrandogli che siamo in grado di reagire molto rapidamente”, mentre, al contrario, l’imposta sulle imprese proposta dalla Commissione europea richiederebbe molto più tempo per ridurre l’impennata dei prezzi dell’elettricità per le famiglie europee, perché “richiederebbe una successiva ridistribuzione”.”Non escludiamo una tassazione su chi ha profitti straordinari, ma ci sono altri strumenti che dovrebbero essere attivati, anche in anticipo”, ha spiegato Morawiecki in un’intervista ipotizzando una sospensione dell’ETS per un paio di anni o un significativo abbassamento dei prezzi dei permessi di emissione. La posizione espressa del leader polacco, ha suggerito il quotidiano londinese, potrebbe far emergere nel corso della riunione di venerdì a Bruxelles nuovi disaccordi tra gli Stati membri su come rispondere alla crisi energetica. LEGGI TUTTO

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    Energia, l'impennata dei prezzi colpisce anche il settore Tlc: +50% nel 2023

    (Teleborsa) – Ci sono anche le imprese del settore europeo delle telecomunicazioni tra quelle a rischio nel 2023 a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia e dopo il forte aumento registrato nei primi sei mesi di quest’anno. Secondo Usman Ghazi, analista di Berenberg citato da Milano Finanza, il settore potrebbe affrontare un balzo dei costi energetici di almeno il 50%, una cifra più che doppia al pur consistente aumento atteso per il 2020 (+20%) che si tradurrebbe in un calo dell’ebitda compreso tra il 2% e il 3%.Tra le società con un rischio superiore alla media c’è anche Telecom Italia, accompagnata da Telenor, Orange, Liberty Global e Telia. Ghazi ha invece affermato che Swisscom, Deutsche Telekom, United Internet, Freenet e 1&1 presentato “un rischio inferiore alla media”. A determinare la differenza di rischio sono le varie strategie di copertura pluriennali o annuali applicate dai diversi operatori. A incidere, inoltre, sono le tempistiche in cui le coperture sono state effettuate durante la crisi energetica. LEGGI TUTTO