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    USA, stoccaggi gas oltre attese nell'ultima settimana

    (Teleborsa) – Aumentano più delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 19 agosto 2022 sono risultati in aumento di 60 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela al di sopra del consensus (+58BCF). La settimana prima si era registrata una crescita di 18 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 2.579 miliardi di piedi cubici, risultando in calo del 9,4% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 2.847) e in diminuzione del 12% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (2.932 BCF). LEGGI TUTTO

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    Gas senza freni, sfonda quota 300 euro

    (Teleborsa) – Governo a lavoro sul piano di risparmi energetici mentre, nella giornata di ieri, il prezzo del gas sfonda quota 300 euro, prima di ridiscendere e attestarsi su livelli comunque altissimi.Il piano avrà un’intensità crescente legata alla quantità di gas che potrebbe venire a mancare ma – almeno al momento – non sono previsti drastici razionamenti nè imposizioni sui consumi domestici. Ai cittadini sarà però suggerito, attraverso una diffusa campagna pubblicitaria, che partirà a settembre, di fare attenzione ai consumi. Al momento l’inverno sembra messo al riparo. Le importazioni dalla Russia valevano circa il 40% del fabbisogno: ora circa la metà. La buona notizia è che gli stoccaggi proseguono a buon ritmo superando la soglia dell’80%.Secondo quanto si apprende da fonti tecniche si è superata questa quota anche se la piattaforma europea, che certifica il dato con un paio di giorni di ritardo, segnava ieri mattina (mercoledì) in 154,6 TWh la quantità di gas iniettata, pari al 79,92% della capacità complessiva. In Europa sono stati immagazzinati 854,56 TWh con un indice medio di riempimento del 77,74%.Germania in testa per gas immagazzinato con 196,82 TWh, un indice di riempimento dell’80,65% e una media giornaliera di stoccaggi pari allo 0,51%. Seguono l’Italia a ridosso dei 155 TWh, calcolati in base a una media di riempimento giornaliera pari allo 0,21%, e la Francia, che dispone di scorte per 118,2 TWh di metano, un indice di riempimento che sfiora il 90% all’89,81% e una media giornaliera di riempimento pari allo 0,3%. Il più alto indice di stoccaggio si registra in Polonia, con il 99,57% per 36,25 TWh di scorte.Subito dopo la Danimarca con il 93,55% di scorte nei magazzini per un totale di 8,63 TWh. Sopra all’80%, anche Belgio (84,92% a 7,38 TWh) e Repubblica Ceca (81,54% a 35,69 TWh).Fuori dall’Ue, immagazzinando 10,48 TWh di gas naturale, il Regno Unito ha completato le scorte (100%). LEGGI TUTTO

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    ENI vuole aumentare investimenti in Libia per incrementare produzione gas

    (Teleborsa) – L’amministratore delegato di ENI ha detto al presidente della National Oil Corporation (NOC) libica che la società energetica italiana intende lanciare una nuova fase di investimenti volti a incrementare la produzione di gas nel paese, facendo leva sul significativo potenziale esplorativo e sugli impianti esistenti che garantiscono l’accesso al mercato domestico e a quello di esportazione europeo.Lo si legge in una nota del Cane a sei zampe, dopo che il presidente della NOC Farhat Omar Bengdara, insieme a una delegazione di senior executive della società, ha incontrato oggi a Roma Claudio Descalzi per discutere delle attività di Eni in Libia e i progetti strategici. L’AD di ENI ha anche confermato al presidente della NOC il pieno impegno della società italiana nelle attività operative nel paese. Inoltre, i vertici delle due società hanno discusso dell’implementazione nel paese di progetti legati alle rinnovabili.Descalzi ha accolto con favore il piano della NOC di incrementare la produzione giornaliera del paese fino a 2 milioni di barili di olio al giorno e ha confermato il supporto di Eni nel raggiungimento di questo obiettivo, a reciproco vantaggio delle parti. LEGGI TUTTO

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    Europa, gas ancora in rialzo. Governi lanciano piani per risparmio

    (Teleborsa) – Ennesima giornata di rialzi per il prezzo del gas sulla piazza di Amsterdam, con i governi europei che continuano a prendere iniziative per riempire gli stoccaggi e delineare piani per la diminuzione dei consumi e potenziali razionamenti durante l’inverno. Il presidente del consiglio italiano, Mario Draghi, ha detto che la Commissione europea presenterà una riflessione su come slegare il costo dell’energia elettrica dal costo del gas. “Questo legame che c’è tra il costo dell’energia elettrica prodotta con le rinnovabili, e quindi acqua, sole, vento, e il prezzo massimo del gas ogni giorno è un legame che non ha più senso”, ha affermato durante un discorso al meeting di CL a Rimini.Il prezzo dei contratti futures del gas TTF (con scadenza a settembre), utilizzati dagli operatori come benchmark per il mercato europeo, hanno chiuso la seduta con un rialzo dell’8,1% a 290,9 euro/MWh, dopo aver toccato anche i 302 euro/MWh poco prima della fine delle contrattazioni. Si tratta di prezzi di oltre dieci volte superiori allo stesso periodo dello scorso anno.A giugno i prezzi erano scesi a 84 euro/MWh, poco sopra i livelli pre-conflitto, per poi ripartire al rialzo sulla prospettive di un taglio totale delle forniture da parte della Russia. I prezzi del gas TTF sono diventati sensibili a ogni notizia che negativa. Nei giorni scorsi, ad esempio, sono stati spinti dall’annuncio di Gazprom della chiusura del gasdotto Nord Stream 1 per manutenzione dal 31 agosto al 2 settembre.Sul fronte europeo, il governo tedesco ha approvato oggi un pacchetto di misure per assicurare il risparmio energetico nel corso dell’inverno; se correttamente applicate, queste misure consentiranno di risparmiare gas nella misura del 2-2,5%. Il governo svizzero ha invece deciso di fissare, per il semestre invernale, un obiettivo volontario di risparmio di gas del 15%; la decisione è stata presa per evitare una situazione di penuria e considerando che nel settore del gas la Svizzera è totalmente dipendente dalle importazioni. Il Regno Unito per la prima volta a giugno non ha importato carburante dalla Russia, mentre le importazioni di merci sono crollate a 33 milioni di sterline, il livello più basso dal 1997, secondo i dati dell’Office for National Statics (ONS).Draghi ha ricordato che, a differenza di altri paesi europei, le forniture di gas russo in Italia “sono sempre meno significative”, e una loro eventuale interruzione avrebbe un impatto minore di quanto avrebbe avuto in passato. “Il livello di riempimento degli stoccaggi ha ormai toccato l’80%, in linea con l’obiettivo di raggiungere il 90% entro ottobre – ha spiegato – Il governo ha predisposto i necessari piani di risparmio del gas, con intensità crescente a seconda della quantità di gas che potrebbe venire eventualmente mancare”. LEGGI TUTTO

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    Svizzera fissa obiettivo volontario risparmio gas del 15% per inverno

    (Teleborsa) – Il Governo svizzero ha deciso di fissare, per il semestre invernale, un obiettivo volontario di risparmio di gas del 15%. La decisione del Consiglio federale è stata presa per evitare una situazione di penuria nel settore energetico e considerando che nel settore del gas la Svizzera è totalmente dipendente dalle importazioni. “Una situazione di penuria a livello europeo, pertanto, si ripercuoterebbe direttamente sulla Svizzera e renderebbe difficile far pervenire in nel nostro Paese i quantitativi di gas acquistati all’estero”, viene sottolineato in un comunicato. Il consumo di gas della Svizzera dipende in ampia misura dal fabbisogno di riscaldamento: tre quarti del gas vengono consumati in inverno. Il maggiore potenziale di risparmio nei mesi invernali è dunque determinato dalla temperatura dei locali. “Una parte essenziale dei risparmi deve dunque essere ottenuta tramite una riduzione volontaria dei consumi delle economie domestiche, dell’industria, dei servizi e dell’amministrazione pubblica – viene spiegato – Ulteriori risparmi possono essere conseguiti tramite la commutazione volontaria, dal gas all’olio, di impianti a doppio combustibile”. Con una quota del 15% circa del consumo complessivo di energia, in Svizzera il gas ha un’importanza minore rispetto a molti altri Paesi europei (quota di gas nell’UE: 22%). Diversamente dall’estero, di regola il gas in Svizzera non è utilizzato per produrre energia elettrica. Tuttavia, anche nel paese elvetico il gas non è irrilevante: le economie domestiche consumano circa il 44 per cento del quantitativo totale (riscaldamento), il settore terziario circa il 22 per cento (riscaldamento, l’industria circa il 32 per cento (calore di processo), il settore agricolo e dei trasporti circa il 2 per cento.Il Consiglio federale vuole che l’Amministrazione federale dia il buon esempio ed entro l’inizio del semestre invernale (ottobre 2022 – fine marzo 2023) intende adottare diverse misure di riduzione del consumo energetico. Ad esempio, si tratta di ridurre la temperatura ambiente negli edifici, spegnere apparecchi e computer il cui funzionamento non è strettamente necessario e ridurre l’impiego di elettrodomestici personali che consumano corrente. “È pure al vaglio la possibilità, in caso si penuria di energia, di riunire diverse sedi dell’Amministrazione federale allo scopo di riscaldare un minor numero di locali e di aumentare, a titolo complementare, la quota di telelavoro del personale – viene evidenziato – Il Consiglio federale invita i Cantoni, le Città e i Comuni a esaminare e attuare misure analoghe nelle proprie amministrazioni”. LEGGI TUTTO

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    Gas, parte in leggero aumento a 272 euro

    (Teleborsa) – Prezzi in rialzo per il gas in avvio di scambi. Il TTF, alla borsa di Amsterdam, viene quotato a 272 euro euro al megawattora in aumento rispetto ai 260 euro della chiusura di ieri.Le quotazioni hanno invertito la rotta dopo il nuovo record (295 euro) toccato nei giorni scorsi scontando la decisione di Gazprom di chiudere per tre giorni il gasdotto Nord Stream. Venerdì scorso, Gazprom aveva detto che il gasdotto Nord Stream 1, che fornisce gas dalla Russia all’Europa sotto il Mar Baltico, sarà chiuso dal 31 agosto al 2 settembre per manutenzione. Al termine della manutenzione, riprenderà il flusso di 33 milioni di metri cubi al giorno, ha sottolineato il colosso energetico russo a controllo statale. L’annuncio continua a sollevare preoccupazioni sul fatto che il collegamento non tornerà in servizio come previsto dopo i lavori. LEGGI TUTTO

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    Elettricità, GME: prezzo in borsa supera i 500 euro/Mwh

    (Teleborsa) – Prosegue senza sosta l’ascesa dei prezzi dell’elettricità ala borsa elettrica. Nella settimana compresa tra il 15 ed il 21 agosto il Gestore dei mercati energetici (GME) ha registrato un prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica (PUN) pari a 502,37 euro/MWh (+9,7% rispetto alla settimana precedente). LEGGI TUTTO

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    Gas senza freni, prezzo sfonda 290 euro ad Amsterdam

    (Teleborsa) – Prosegue inarrestabile il rialzo del gas alla borsa di Amsterdam dove ha toccato i 291,4 euro al megawattora, in crescita di quasi il 20%, come effetto della tensione scatenata sul mercato dalla decisione di Gazprom di chiudere per tre giorni il Nord Stream.Venerdì Gazprom ha detto che il gasdotto Nord Stream 1, che fornisce gas dalla Russia all’Europa sotto il Mar Baltico, sarà chiuso dal 31 agosto al 2 settembre per manutenzione. Al termine della manutenzione, riprenderà il flusso di 33 milioni di metri cubi al giorno, ha sottolineato il colosso energetico russo a controllo statale. L’annuncio sta sollevando nuovamente preoccupazioni sul fatto che il collegamento non tornerà in servizio come previsto dopo i lavori. Intanto le scorte di gas in Italia sfiorano il 79%: alla data di venerdì scorso gli stoccaggi italiani hanno raggiunto quota 152,74 TWh, pari al 78,96% della capacità disponibile. Le scorte dei Paesi UE hanno raggiunto quota 855,37 TWh, pari al 76,92% del volume dei depositi, con la Germania in testa a quota 194,12 TWh e un indice di riempimento al 79,54%. Superano l’80% la Francia (88,97% a 117,08 TWh), il Belgio (83,45% a 7,26 TWh) e la Repubblica Ceca (81,35% a 35,6 TWh). Uno stop delle forniture di gas russo ad agosto porterebbe ad esaurire le riserve nei Paesi dell’euro già a fine anno innescando razionamenti e recessione. Lo stima un’analisi di tre economisti del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), Angela Capolongo, Michael Kühl e Vlad Skovorodov: senza interventi sui consumi, il PIL dell’Eurozona perderebbe l’1,7%, con un impatto del 2,5% per i due Paesi più esposti, Italia e Germania. Di fronte alle difficoltà di questi tempi “ci sono tante cose che possiamo fare nel breve periodo: credo che l’attività dei Governi europei di cercare di mitigare il costo dell’energia sia destinato nel breve a funzionare, ma temo che questa difficoltà energetica si protrarrà più a lungo” di quanto stimato. Lo ha detto l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, intervenendo al Meeting di Rimini, al convegno “Favorire la crescita e sostenere i più deboli”. Per questo – ha aggiunto il top manager – “occorre andare alla causa, il non giustificato aumento del prezzo gas. E’ fondamentale per mettere al sicuro” i Paesi e i loro cittadini. LEGGI TUTTO