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    Alerion, accordo per sviluppo di tre progetti eolici in Romania

    (Teleborsa) – Alerion Clean Power, gruppo quotato su Europex Milan e attivo nella produzione di energia rinnovabile, ha firmato un accordo per lo sviluppo di tre nuovi progetti eolici in Romania con una potenza fino a 550 MW. L’operazione è stata portata a termine con la propria controllata rumena Alerion Clean Power Ro, che ha firmato con Black Sea Wind Partners, una delle principali società operanti nello sviluppo di progetti eolici in Romania.Alerion Clean Power, spiega in una nota, prevede che il processo autorizzativo degli impianti in sviluppo sarà completato entro la fine del 2024. “L’accordo firmato rafforza il programma di crescita che Alerion sta perseguendo all’estero, e in particolare in Romania”, viene aggiunto.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Edison, nuovo piano: attività rinnovabili più che raddoppiate entro 2030

    (Teleborsa) – Edison, azienda italiana attiva nel settore energetico e controllata dal colosso francese EDF, ha presentato il piano al 2030 per lo sviluppo delle energie rinnovabili. La società aumenterà la propria capacità rinnovabile installata dagli attuali 2 GW a 5 GW al 2030 grazie a investimenti per 3 miliardi di euro nell’arco di piano. Queste risorse saranno destinate a impianti rinnovabili greenfield, ossia di nuova realizzazione, integrali ricostruzioni (repowering) di impianti eolici esistenti per dotarli di migliori tecnologie e a selettive operazioni di M&A.”Vogliamo accompagnare il Paese nella transizione energetica per raggiungere gli obiettivi di carbon neutrality – ha commentato Nicola Monti, amministratore delegato di Edison – Il nostro è un piano di crescita concreto e sostenibile che integra le diverse fonti di produzione introducendo anche sistemi di flessibilità. A fine piano la generazione rinnovabile rappresenterà il 40% del nostro mix produttivo in uno sforzo importante di abbattimento delle emissioni climalteranti”.Nel settore eolico e fotovoltaico Edison ha attualmente circa 1,1 GW di potenza installata e i 1.500 MW in sviluppo si compongono di 800 MW eolici e oltre 700 MW fotovoltaici, per un totale di 63 impianti tra greenfield e integrali ricostruzioni su tutto il territorio nazionale. “Siamo anche impegnati nello sviluppo di ulteriore capacità rinnovabile per la produzione dell’idrogeno verde e di 1 GW di sistemi di stoccaggio e flessibilità come i pompaggi idroelettrici e le batterie al 2030”, ha aggiunto Marco Stangalino, Executive Vice President Power Asset Edison.Per il momento EDF non pensa a un disimpegno da Edison, che controlla per oltre il 99% e che ha delistato nel 2012. “Sul ritorno in borsa bisogna chiederlo ai nostri azionisti. Eravamo a Piazza Affari fino al 2012 e abbiamo le risparmio quotate”, ha detto l’AD, interpellato a margine della presentazione del piano. “Dipenderà dalla volontà degli azionisti se fare questo passo o meno. A breve non ne sono al corrente”, ha aggiunto Monti. A una domanda diretta sulla possibilità che il colosso francese pensi a uscire o a ridurre la sua quota, l’AD ha risposto: “Disimpegno da parte di EDF direi senz’altro di no. Questo piano che stiamo facendo è stato approvato dal CdA e dall’azionista di maggioranza che seguono questo piano di sviluppo in modo totale”. LEGGI TUTTO

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    Shell acquisce Savion per crescere nell'energia rinnovabile

    (Teleborsa) – Royal Dutch Shell, multinazionale operante nel settore petrolifero, ha firmato un accordo per l’acquisto del 100% di Savion, sviluppatore statunitense di impianti solari e di accumulo di energia, da Macquarie’s Green Investment Group. L’operazione, portata a termine con la controllata Shell New Energies US, serve per espandere in modo significativo il portafoglio solare globale della società. La major del petrolio non ha divulgato i dettagli finanziari dell’operazione e ha detto che il closing dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno.”La significativa pipeline di Savion, il team di grande esperienza e il comprovato successo come sviluppatore di progetti di energia rinnovabile lo rendono una soluzione irresistibile per il crescente business dell’energia integrata di Shell”, ha affermato Wael Sawan, Integrated Gas and Renewables & Energy Solutions Director. “In quanto una delle fonti di energia rinnovabile in più rapida crescita e a basso costo, l’energia solare è un elemento fondamentale del nostro portafoglio di energie rinnovabili mentre acceleriamo la nostra spinta verso il net zero”, ha aggiunto.(Foto: Maxim Kuzubov /123RF) LEGGI TUTTO

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    Energia, TERNA investe 240 milioni di euro per lo sviluppo infrastrutturale della Valtellina

    (Teleborsa) – Terna investe 240 milioni di euro per lo sviluppo energetico della Valtellina. Il ministero della Transizione Ecologica ha avviato l’iter autorizzativo del progetto di razionalizzazione che interesserà otto comuni in provincia di Sondrio. In particolare, – fa sapere Terna in una nota – è prevista la realizzazione di nuove stazioni elettriche a 380 kV, 13,5 km di nuove linee in cavo a 380 kV; 2,8 km di nuovi raccordi in cavo a 220, 150 e 132 kV e 4,2 km di raccordi aerei di collegamento alle nuove stazioni elettriche. Gli interventi, una volta realizzati, consentiranno di demolire oltre 34 km di elettrodotti aerei esistenti, per un totale di 100 tralicci e 137 ettari liberati.Il piano di riassetto rientra nel quadro dell’Accordo di Programma sottoscritto nel 2003 da Terna, regista e abilitatore della transizione energetica, con tutti gli Enti Locali coinvolti. A livello regionale, il gruppo guidato da Stefano Donnarumma gestisce oltre 8mila km di linee in alta e altissima tensione e 134 stazioni elettriche. Nell’ambito del Piano Industriale 2021-2025 “Driving Energy” da circa 9 miliardi, Terna investirà in Lombardia oltre 520 milioni di euro per lo sviluppo e la resilienza della rete elettrica regionale, in funzione della transizione energetica di cui l’azienda è protagonista. Le attività coinvolgeranno oltre 120 imprese e circa 600 addetti alle lavorazioni.Le opere che verranno realizzate in Valtellina consentiranno di aumentare la magliatura e, dunque, l’efficienza della rete elettrica dell’area, favorendo anche l’integrazione dell’energia prodotta dagli attuali impianti idroelettrici. Inoltre, grazie al vasto piano di riassetto della rete in alta tensione, diminuirà l’impatto sul territorio delle infrastrutture elettriche esistenti con benefici a livello ambientale e paesaggistico. La scelta localizzativa del nuovo progetto è il risultato di un lungo e proficuo percorso di dialogo che Terna ha portato avanti in questi anni con le amministrazioni locali, finalizzato alla condivisione degli interventi in ottica di sostenibilità, driver strategico del business di Terna. LEGGI TUTTO

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    UE, Cingolani: ogni paese sceglie proprio energy mix

    (Teleborsa) – La tassonomia Ue della fonti energetiche non stabilisce come i paesi dell’Unione dovranno produrre l’energia che consumano, perchè il mix energetico è scelto da ciascun Paese. Lo ha ricordato il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani intervenendo ad Atreju.”La tassonomia dice solo quello che è proibito, dove non bisogna investire, poi dice per tutte le altre tecnologie che livello di verde hanno” ha spiegato. “E’ ovvio che qui si parla di gas climateranti, e nucleare e gas hanno sfumature di verde elevate, il nucleare non produce Co2” ha sottolineato ancora il ministro. “La tassonomia non dice ai Paesi “dovete usarlo” ma dice “se volete potete farlo” ha ricordato. La commissione Ue è stata molto chiara, ha aggiunto: “ogni stato sceglierà il proprio energy mix, l’unica cosa certa è che nella tassonomia le tecnologie siano sufficientemente verdi, dopodichè ogni anno la aggiorneremo”. LEGGI TUTTO

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    Tassonomia Ue, Dombrobskis: la Commissione inserirà anche gas e nucleare

    (Teleborsa) – Il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis ha confermato l’inserimento di gas e nucleare nella tassonomia Ue. “È una questione che è stata sollevata da vari ministri. Per il mix energetico del futuro abbiamo bisogno di più rinnovabili ma anche di fonti stabili e la Commissione adotterà una tassonomia che copre anche il nucleare e il gas”, ha spiegato nel corso della conferenza stampa al termine dell’Ecofin. “Stiamo preparando il nuovo atto delegato, non abbiamo una data concreta per la proposta della Commissione ma sarà fatto nel prossimo futuro senza indugi”, ha aggiunto Dombrovskis.A fronte di una inflazione che nell’area euro è salita al 4,9% a novembre “le nostre politiche devono restare agili e pronte ad aggiustarsi alle necessità”, ha sottolineato inoltre il vicepresidente della Commissione europea Dombrovskis. LEGGI TUTTO

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    L'UE si prepara a inserire nella tassonomia gas e nucleare

    (Teleborsa) – L’UE so prepara a rivedere la sua posizione sulla tassonomia verde, per includere gli investimenti in nucleare e gas nell’ambito delle attività economiche sostenibili. La decisione dovrebbe essere presa a giorni e l’Ecofin di domani potrebbe essere l’ultima occasione per gli Sati membri di inviare un segnale contrario. “E’ il momento di decidere con il nuovo governo tedesco e prima della presidenza francese dell’Ue”, ha sollecitato il presidente della commissione Ambiente dell’Europarlamento Pascal Canfin, riproponendo come compromesso l’inserimento del gas e del nuclearecome fonti energetiche di transizione, a patto che consentano di soppiantare l’uso del carbone e riducano le emissioni di CO2, e con la possibilità per gli investitori di non considerare entrambe le alternative.Canfin come noto ha una posizione molto vicina all’Eliseo, con la Francia, principale potenza del nucleare in Europa, che sta portando avanti la sua crociata pro nucleare in Europa. Proprio di recente il Presidente francese Emmanuel Macron ha annunciaot nuovi investimenti in reattori nucleari ed il Ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire ha ribadito “stiamo combattendo questa battaglia con determinazione a livello europeo, il nucleare ha il suo posto tra le energie a basse emissioni di carbonio che ci permetteranno di raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette di CO2 entro il 2050”.Contro il nucleare l’opinione pubblica e le Ong, come il WWF, Greenpeace, Legambiente e Transport & Envoronment, che ribadiscono “la tassonomia serve a promuovere la diffusione di tecnologie verdi ed innovative, non a finanziare le tecnologie fossili o in altro modo dannose per l’ambiente”.L’Austria e la Germania puntano invece sul gas come elemento di transizione a fianco delle rinnovabili, poiché qualche anno fa Berlino, come fatto tempo pria dall’Italia, ha scelto di dire stop al nucleare a partire dal 2022. Stesso esempio seguono Belgio, Lussemburgo e Bulgaria, mentre la Gran Bretagna come la Francia vede di nuovo occhio un compromesso sul nucleare.(Foto: © Pete Linforth / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Arera, UNC: “Calo interruzioni elettricità ottima notizia ma devono salire gli indennizzi”

    (Teleborsa) – Nel 2020 prosegue il calo della durata e del numero delle interruzioni senza preavviso di elettricità. Complessivamente ai consumatori verranno restituiti oltre 9 milioni di euro dagli operatori come penalità per i disservizi. “Bene, ottima notizia” afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando i dati Arera. Tuttavia per Vignola sono necessarie azioni più incisive a tutela degli utenti.”Il problema – spiega Vignola – è che gli indennizzi sono ancora troppo bassi. In caso di interruzioni di durata superiore al tempo previsto dagli standard fissati dall’Autorità, il cliente con potenza inferiore o uguale a 6 kW ha diritto a un indennizzo automatico di 30 euro, aumentato di 15 euro ogni ulteriori 4 ore di interruzione, fino a un tetto massimo di 300 euro. Ebbene, non solo l’importo di 30 euro andrebbe alzato, ma anche il tempo massimo di ripristino è troppo alto. Se nei Comuni con più di 50mila abitanti non deve superare le 8 ore consecutive, un tempo abbastanza congruo, in quelli con meno di 5mila abitanti si sale addirittura a 12 ore, un’eternità. Inoltre, gli indennizzi non sono pagati da tutte le imprese distributrici, ma solo da quelle più grandi con almeno 15mila utenti connessi in bassa tensione. Da tempo – sottolinea Vignola – chiediamo una razionalizzazione del numero dei distributori e un monitoraggio della qualità del servizio allargato per verificare il rispetto dei requisiti di qualità”.(Foto: © pejo / 123RF) LEGGI TUTTO