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    Opec+ conferma aumento produzione in luglio. Rally del petrolio: Brent sopra 71 dollari

    (Teleborsa) – Rally dei prezzi del petrolio che balzano ai massimi da due anni a questa parte. A fare da assist alle quotazioni di oro nero contribuisce la notizia appena arrivata dall’Opec+ che ha confermato il percorso di prudente allentamento delle restrizioni all’offerta deciso nei mesi scorsi. Il cartello allargato degli esportatori reimmetterà sul mercato circa 2 milioni di barili al giorno entro luglio riducendo gradualmente i tagli alla produzione e rispettando l’impegno preso lo scorso aprile. I paesi produttori hanno riaffermato il loro impegno a un “mercato stabile nell’interesse reciproco dei paesi produttori”, di forniture “sicure ed economiche” ai consumatori con un equo ritorno sul capitale investito.L’aumento della produzione avverrà tenendo conto delle condizioni di mercato. “Il quadro della domanda ha mostrato chiari segnali di miglioramento” anche se all’orizzonte ci sono ancora “delle nuvole”, ha dichiarato il ministro dell’Energia saudita, il principe Abdulaziz bin Salman. Anche il suo omologo russo Alexander Novak ha parlato di “graduale ripresa dell’economia”. l barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord, guadagna il 2,45% e si porta a 71,02 dollari al barile. Il West Texas Intermediate balza del 2,44% a 68,56 dollari, con un massimo poco sotto quota 69 dollari. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, prezzi in rialzo in vista vertice Opec+

    (Teleborsa) – La prospettiva di un aumento della domanda di carburante nel prossimo trimestre, in scia alle riaperture e alla ripresa dei viaggi, sta sostenendo le quotazioni del petrolio. A fare da assist è anche il fermento per la riunione, domani, dell’Opec+: gli addetti ai lavori cercheranno di capire come decideranno di muoversi i Paesi produttori di greggio, nella formulazione allargata dei produttori di greggio che comprende membri del cartello e membri esterni. I future sul greggio Brent di agosto hanno raggiunto i 69,29 dollari al barile, in rialzo dello 0,83% mentre quello statunitense West Texas Intermediate (WTI) di luglio scambia in guadagno dello 0,89%, a 66,91 dollari al barile.Sullo sfondo restano i colloqui di Vienna sul nucleare iraniano: le trattative sono cruciali affinché gli Stati Uniti revochino le sanzioni sui settori petrolifero, bancario e marittimo del Paese mediorientale. Oggi il ministro del petrolio del Paese, Bijan Zanganeh, ha affermato che Teheran può facilmente raggiungere la capacità di produzione di 6,5 milioni di barili al giorno (bpd) quando le sanzioni statunitensi verranno revocate. “Crediamo che la domanda supererà l’offerta nell’ordine di 650.000 barili al giorno e 950.000 barili al giorno rispettivamente nel terzo e nel quarto trimestre”, hanno scritto gli analisti di ANZ, aggiungendo che la previsione include 500.000 barili al giorno di aumento della produzione iraniana.(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Total cambia nome in TotalEnergies

    (Teleborsa) – Gli azionisti di Total hanno approvato oggi, nel corso dell’assemblea ordinaria e straordinaria, la delibera per cambiare il nome della società da Total a TotalEnergies. L’obiettivo, spiega la compagnia petrolifera francese in una nota, è “ancorare nella propria identità la trasformazione strategica verso una grande compagnia energetica”. Contestualmente al nuovo nome, TotalEnergies sta adottando una nuova identità visiva.”L’energia è vita. Tutti ne abbiamo bisogno ed è fonte di progresso. Così oggi, per contribuire allo sviluppo sostenibile del pianeta di fronte alla sfida climatica, avanziamo insieme verso nuove energie – ha dichiarato Patrick Pouyanné, presidente e amministratore delegato di TotalEnergies – L’energia si sta reinventando e questo viaggio energetico è nostro. La nostra ambizione è quella di essere un attore di livello mondiale nella transizione energetica. È per questo che Total si sta trasformando per diventare TotalEnergies”. LEGGI TUTTO

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    Petroliferi deboli nonostante rialzo greggio, UBS promuove Saras

    (Teleborsa) – Si muovono con debolezza i titoli petroliferi di Piazza Affari che non riescono a seguire il rally dei prezzi del greggio. I future scadenza luglio segnano per il Brent 69,79 dollari al barile (+0,48%), mentre per il WTI 67,38 usd/bar (+0,79%). Tra i principali player del comparto, Eni viaggia sulla parità con un +0,02% mentre Tenaris cede lo 0,82%. Tra gli altri titoli legati al settore oil, Saras cede lo 0,62% nonostante la promozione giunta dagli analisti di UBS. Gli esperti dell’ufficio studi ha rivisto al rialzo il target price portandolo a 0,72 euro dai 0,50 euro indicati in precedenza. Confermato il giudizio “neutral”.Il confronto di quest’ultimo con il FTSE Italia All-Share, su base settimanale, mostra la maggiore forza relativa della società energetica rispetto all’indice, evidenziando la concreta appetibilità del titolo da parte dei compratori.Le implicazioni di breve periodo di Saras sottolineano l’evoluzione della fase positiva al test dell’area di resistenza 0,7139 Euro. Possibile una discesa fino al bottom 0,6973. Ci si attende un rafforzamento della curva al test di nuovi target 0,7305. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas ultima settimana +115 BCF

    (Teleborsa) – Aumentano più delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 21 maggio 2021, sono risultati in aumento di 115 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela sopra il consensus (+104 BCF). La settimana prima si era registrato una crescita di 71 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 2.215 miliardi di piedi cubici, risultando in calo del 14,7% rispetto ad un anno fa (quando erano pari a 2.596) e in diminuzione del 2,8% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (2.278 BCF). LEGGI TUTTO

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    Elettricità, A2A si aggiudica 3 lotti delle aste per il Servizio a Tutele Graduali

    (Teleborsa) – A2A, attraverso la controllata A2A Energia, si è aggiudicata 3 lotti delle prime Aste per il Servizio a Tutele Graduali. In particolare, l’aggiudicazione copre il triennio dal 1 luglio 2021 al 30 giugno 2024 e riguarda circa 100.000 punti di fornitura, per un volume complessivo di oltre 2,5 TWh/anno e un fatturato annuo di circa mezzo miliardo di euro.L’assegnazione è arrivata al termine delle procedure d’asta per l’individuazione degli esercenti il Servizio a Tutele Graduali per le forniture di energia elettrica a piccole imprese. L’Acquirente Unico (società del gruppo Gestore dei servizi energetici) ha comunicato ad A2A Energia l’assegnazione di tre lotti: Lazio (lotto 2), Lombardia con esclusione di Milano (lotto 3) e Veneto, Liguria e Trentino-Alto Adige (lotto 6).”Questo importante risultato conferma la volontà di sviluppo e di crescita a livello nazionale nella vendita di energia elettrica e gas, in tutti i mercati e in tutti i segmenti di clienti, come previsto dal Piano Industriale 2021-2030 del Gruppo – ha dichiarato Andrea Cavallini, amministratore delegato di A2A Energia – Il nostro obiettivo è di essere vicini alle esigenze delle imprese garantendo un servizio di qualità e offrendo una gamma ampia di soluzioni integrate”.(Foto: American Public Power Association on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    ENEL, Starace: “Digitale, driver principale della transizione energetica”

    (Teleborsa) – “La parola digitale ha implicazioni molto profonde nella nostra industria, il digitale è il driver principale della transizione energetica e noi non potevamo essere soltanto spettatori, abbiamo utilizzato al massimo questa grande leva di valore”. È quanto ha affermato l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, nel corso dell’EY Summit Infrastrutture – Transizione digitale ed energetica. “Fino ad ora – ha proseguito Starace – i fatti sono andati nella direzione che pensavamo e, avendo anticipato questi temi, siamo riusciti a coglierne il successo. La digitalizzazione delle reti è un passaggio inevitabile che richiede una capacità di investimento straordinaria e va accompagnata con grande decisione dai regolatori di tutto il mondo”. Parlando del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) Starace ha detto di essere “fiducioso con cautela del fatto che il Paese riesca a spendere le risorse europee del Recovery ma il nodo principale della transizione energetica e digitale – ha sottolineato – non è tanto semplificare i processi autorizzativi ma capire che cosa questa trasformazione comporta per le persone, qual è il cambiamento professionale a cui dobbiamo guardare, quanti tecnici nuovi dobbiamo formare, quanti operai specializzati abbiamo bisogno, quanti manager devono cambiare la testa, non è un tema di cambiare qualche legge”. Per l’ad “il vero problema è che per scaricare a terra quei 200 miliardi servono un sacco di persone al lavoro a fare lavori un po’ diversi di quelli che erano abituati prima. Quindi la formazione, la riqualificazione professionale è importante. Inutile dire – ha aggiunto Starace – che siccome c’è la perdita di lavoro si ferma tutto, non si ferma niente, si perdono e basta e non si guadagna nulla. Paralizzarsi nel terrore della perdita di posti di lavoro è controproducente, bisogna preoccuparsi della creazione dei posti di lavoro, perchè quelli li perdi in ogni caso”. LEGGI TUTTO

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    Mercato energetico USA, si fondono Cabot Oil & Gas e Cimarex Energy

    (Teleborsa) – Cabot Oil & Gas e Cimarex Energy hanno annunciato oggi di aver stipulato un accordo definitivo in base al quale le società si fonderanno e daranno vita a un’entità del valore di circa 17 miliardi di dollari. La combinazione riunirà due operatori leader del settore con asset nel petrolio e nel gas naturale. Al completamento dell’operazione, gli azionisti di Cabot possederanno circa il 49,5% e gli azionisti di Cimarex possederanno circa il 50,5%.”La combinazione di Cabot e Cimarex creerà una società energetica diversificata e focalizzata sul flusso di cassa libero con le dimensioni, le scorte e la forza finanziaria per prosperare attraverso i cicli dei prezzi delle materie prime”, ha commentato Dan O. Dinges, Presidente e CEO di Cabot. “Consideriamo la diversificazione delle materie prime, della geografia e delle attività come vantaggi strategici che guideranno un flusso di cassa libero più resiliente e la creazione di valore a lungo termine”, ha aggiunto Thomas E. Jorden, Presidente e CEO di Cimarex.L’attività combinata, che opererà con un nuovo nome, prevede di avere sede a Houston e mantenere i suoi uffici regionali. La conclusione della transazione è prevista nel quarto trimestre del 2021, previa autorizzazione normativa, approvazione degli azionisti e soddisfazione delle altre consuete condizioni di chiusura. Sia Cabot che Cimarex intendono continuare a pagare dividendi trimestrali fino alla chiusura. LEGGI TUTTO