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    USA, stoccaggi gas ultima settimana +71 BCF

    (Teleborsa) – In aumento meno delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 7 maggio 2021, sono risultati in aumento di 71 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela poco sotto il consensus (76 BCF). La settimana prima si era registrato un incremento di 60 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 2.029 miliardi di piedi cubici, risultando in calo del 15,7% rispetto ad un anno fa (quando erano pari a 2.407) e in diminuzione del 3,4% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (2.101 BCF). LEGGI TUTTO

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    Falck Renewables, calano volumi di produzione in primo trimestre. Ricavi a 128,7 milioni

    (Teleborsa) – Nel corso del primo trimestre 2021, il gruppo Falck Renewables ha ottenuto ricavi consolidati pari a 128,7 milioni di euro, in crescita del 6,3% rispetto a 121 milioni di euro del primo trimestre 2020. I GWh prodotti globalmente da tutte le tecnologie del gruppo sono stati pari a 821 rispetto ai 912 del primo trimestre 2020 (-10%).L’EBITDA si è attestato a 62,8 milioni di euro, rispetto a 72,5 milioni di euro del primo trimestre 2020, il risultato ante imposte è stato di 31,4 milioni di euro rispetto ai 39 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno. L’indebitamento finanziario netto, comprensivo del fair value dei derivati, è stato in miglioramento a 699,7 milioni di euro rispetto a 705,5 milioni di euro al 31 dicembre 2020, mentre il Capex pari a 13,7 milioni di euro, rispetto a 37,6 milioni di euro del primo trimestre 2020.”Continuiamo con successo ad implementare la nostra strategia di crescita, sviluppando nuovi progetti e rafforzando ulteriormente le nostre competenze industriali di gestione degli asset e dell’energy management – ha commentato l’amministratore delegato Toni Volpe – Per il 2021, nonostante la scarsa ventosità del primo trimestre, siamo fiduciosi di centrare gli obiettivi prefissati”.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Hera, crescita dei ricavi in primo trimestre. Clienti energy a 3,4 milioni di unità

    (Teleborsa) – La multiservizi italiana Hera ha registrato ricavi a 2.271,8 milioni di euro nel primo trimestre del 2021 (in aumento del 10,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), un margine operativo lordo (MOL) a 362 milioni di euro (+3,7%) e un utile netto per gli azionisti a 132,2 milioni di euro (+6,3%).In significativa crescita gli investimenti operativi netti, che passano dai 91,5 milioni al 31 marzo 2020 ai 112,6 milioni (+23,1%) nel primo trimestre del 2021. Miglioramento anche nell’indebitamento finanziario netto, che si attesta a 3.077,6 milioni rispetto ai 3.227,0 milioni al 31 dicembre 2020, in calo di circa 150 milioni. Al 31 marzo 2021, i clienti energy sono arrivati a sfiorare i 3,4 milioni di unità.Il MOL dell’area gas – che comprende i servizi di distribuzione e vendita gas metano, teleriscaldamento e gestione calore – nel primo trimestre 2021 si attesta a 178,5 milioni, in forte aumento rispetto ai 160,9 milioni del 31 marzo 2020 (+11,0%). Il MOL dell’area ciclo idrico integrato – che comprende i servizi di acquedotto, depurazione e fognatura – passa dai 57,2 milioni dei primi tre mesi del 2020 ai 55,0 milioni del primo trimestre 2021, in lieve diminuzione prevalentemente per i maggiori costi operativi e per la gestione di reti e impianti. Il MOL dell’area ambiente – che include i servizi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti – sale a 70,8 milioni al 31 marzo 2021 (+0,9%), rispetto ai 70,2 milioni del primo trimestre 2020. Il MOL dell’area energia elettrica – che comprende i servizi di produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica – passa dai 52,5 milioni del 31 marzo 2020 ai 47,2 milioni del primo trimestre 2021, principalmente per la contrazione delle attività di produzione. LEGGI TUTTO

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    Energia, IEA: accelerazione di rinnovabili nel 2020 (+45%), il ritmo più alto dal 1999

    (Teleborsa) – Nel 2020 la capacità produttiva di energia rinnovabile nel mondo è cresciuta del 45%, un ritmo mai raggiunto dal 1999. Uno studio dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ha calcolato una crescita di 280 GW, legata principalmente dall’accelerazione di solare ed eolico in Cina, Usa e Vietnam sostenuti da incentivi statali.IEA ha rivisto così le stime di crescita del settore nel biennio 2021-2022 del 25%, prevedendo un’accelerazione di 270 Gw quest’anno e di ulteriori 280 l’anno prossimo. Secondo l’analisi dell’agenzia, nel 2022 il solare beneficerà di un’espansione del 50% rispetto al 2019 e l’eolico continuerà a crescere nei prossimi due anni, ma a ritmi più moderati rispetto a quelli del 2020. LEGGI TUTTO

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    Transizione 4.0, Confapi: “Cessione credito a banche come per Superbonus”

    (Teleborsa) – “La maggior parte delle piccole e medie industrie private del sistema Confapi beneficia delle agevolazioni previste da Transizione 4.0 per i propri piani di innovazione e le strategie di crescita. Per questo motivo, la Confederazione, ha già chiesto su tutti i tavoli di confronto col governo di consentire che i crediti d’imposta, previsti attualmente per l’acquisto di beni strumentali connessi alle tecnologie abilitanti il piano transizione 4.0, possano essere oggetto di cessione, anche parziale, a soggetti terzi. In particolare istituti di credito e intermediari finanziari”. Questo l’appello lanciato all’Esecutivo di Mario Draghi dalla Confederazione italiana della piccola e media industria privata in merito alla possibilità di estendere la cessione del credito di imposta previsto dal Piano Transizione 4.0 alle banche. “La nostra proposta – spiega Confapi – è in linea con la facoltà di cessione del credito d’imposta già prevista in materia di Superbonus del 110% per le ristrutturazioni edilizie e l’efficientamento energetico. Concordiamo, dunque, con tutte le forze politiche che vanno in questa direzione e siamo convinti che, concedendo tale opportunità, si potrà rafforzare la spinta alla trasformazione digitale e tecnologica delle aziende e sostenere la ripresa anche di quelle che non possono godere, a causa della crisi, del credito d’imposta”. LEGGI TUTTO

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    OPEC, crescita domanda 2021 petrolio confermata a 6 milioni di barili al giorno

    (Teleborsa) – La domanda mondiale di petrolio è diminuita di 9,5 milioni di barili al giorno nel 2020, invariata rispetto alla valutazione del mese scorso, raggiungendo i 90,5 MB/giorno per l’anno. Per il 2021, la domanda mondiale di petrolio dovrebbe aumentare di 6 MB/giorno, a un tasso invariato rispetto alla stima del mese scorso, equivalente a una media di 96,5 MB/giorno. È quanto sostiene l’OPEC, l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, nel suo Monthly Oil Market Report, il documento mensile che analizza i trend di mercato.Una domanda più contenuta del previsto nei Paesi americani dell’OCSE durante il primo trimestre 2021, insieme alla recrudescenza dei casi Covid-19 in India e Brasile, ha causato una revisione al ribasso dei dati sulla domanda di petrolio nel primo semestre 21. Tuttavia, i dati positivi sul carburante per il trasporto dagli Stati Uniti e l’accelerazione dei programmi di vaccinazione in molte regioni fornisce ulteriore ottimismo per il secondo semestre dell’anno. Il presunto il ritorno a un certo grado di normalità e il miglioramento della mobilità dovrebbero anche influenzare positivamente regioni come Medio Oriente e Asia nella seconda metà dell’anno, sottolinea l’OCSE.Nella regione OCSE, l’organizzazione prevede che la domanda di petrolio mostrerà un aumento, su base annua, di 2,7 milioni di barili al giorno grazie all’aumento della domanda di petrolio sostenuta soprattutto nei Paesi americani dell’OCSE (che ssaranno i maggiori contributori alla crescita della domanda di petrolio nel 2021). Tuttavia, la domanda di petrolio nella regione non dovrebbe riprendersi completamente dal calo del 2020. Il rimbalzo del settore dei trasporti dovrebbe sostenere la domanda di combustibili, principalmente benzina, in futuro.Nelle nazioni non OCSE, si stima che la domanda di petrolio aumenterà di 3,3 milioni di barili al giorno rispetto al 2020. La crescita della domanda dovrebbe essere trainato dalla Cina, seguita da India e dagli altri Paesi asiatici. L’OPEC prevede che “una sana ripresa economica stimolerà la domanda di combustibili industriali”, a cui si aggiungerà una forte domanda di materie prime petrolchimiche nel corso dell’anno. LEGGI TUTTO

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    Saras, rosso di 47 milioni in primo trimestre. Moratti: “Primi segnali di ripresa”

    (Teleborsa) – Saras, società quotata sull’MTA e attiva nel settore della raffinazione del petrolio e nella produzione di energia elettrica, ha riportato ricavi in calo del 14% a 1.629 milioni di euro nel primo trimestre del 2021. L’EBITDA comparable di gruppo è stato negativo per 11,2 milioni di euro (negativo per 56,7 milioni di euro nel primo trimestre 2020) “in parziale ripresa pur a fronte di un mercato ancora debole, in attesa di un sostanziale recupero dei margini di raffinazione”, sottolinea la società.Il risultato netto comparable è stato negativo per 47,1 milioni di euro (negativo per 0,4 milioni di euro nello stesso periodo dell’esercizio precedente). La Posizione Finanziaria Netta al 31 marzo 2021 ante effetto IFRS 16 è negativa e pari a 436,9 milioni di euro, in lieve miglioramento rispetto al 31 dicembre 2020 (negativa per 504,6 milioni di euro), e negativa di 474,7 milioni di euro post effetto IFRS 16 (negativa per 544,9 milioni di euro al 31 dicembre 2020).”In questo trimestre abbiamo visto i primi segnali di ripresa che confermano le previsioni di un 2021 di transizione, con un lento miglioramento dello scenario che ci si attende più apprezzabile dalla seconda parte dell’anno”, ha commentato il presidente Massimo Moratti. “In questo momento per me è inoltre di grande soddisfazione poter annunciare l’acquisto di un importante parco eolico nella zona del cagliaritano, che aggiunge altri 45MW alla capacità rinnovabile installata del gruppo, che cresce così di quasi il 30% – ha aggiunto – questa acquisizione è un passo di crescita nelle rinnovabili puntando, nei tempi che il mercato e le esigenze climatiche indicano, ad una politica di decarbonizzazione graduale, sempre proteggendo e supportando il nostro attuale core business”.Nella nota sui conti trimestrali viene sottolineato che è stata “perfezionata la definizione delle logiche per la reintegrazione dei costi associati alla centrale elettrica di Sarlux, in funzione della recente definizione da parte delle autorità competenti del regime di essenzialità e dei relativi livelli produttivi attesi”. Prosegue intanto – afferma Saras – il Piano di contenimento dei costi operativi e il nuovo piano di investimenti, confermando le attese per l’anno in termini di riduzione degli impatti economici e finanziari dello scenario. LEGGI TUTTO

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    Alerion Clean Power punta ad aumento di capitale entro primo semestre 2021

    (Teleborsa) – Il CdA di Alerion Clean Power, società attiva nel settore della produzione di energia rinnovabile e quotata sul mercato MTA di Borsa Italiana, ha deliberato di avviare le attività funzionali e propedeutiche all’aumento di capitale per un massimo di 300 milioni di euro. La società stima che l’aumento di capitale possa essere eseguito entro il primo semestre del 2021.Come già annunciato, i proventi saranno utilizzati a sostegno del programma di investimenti previsti per il perseguimento degli obiettivi di crescita individuati nel Piano Industriale 2021 – 2023 e l’ampliamento del flottante della società, anche con l’ingresso di investitori istituzionali italiani ed esteri. “Il Piano Industriale – si legge in una nota – ha l’obiettivo di portare il gruppo a diventare uno dei principali operatori nel settore delle fonti rinnovabili, attraverso il raddoppio della capacità installata fino a 1,5 GW al 2023, l’ampliamento della presenza geografica sul mercato estero e la diversificazione tecnologica nel settore fotovoltaico”.Nel corso della stessa riunione, il consiglio di amministrazione ha proceduto, dopo l’approvazione del collegio sindacale, a nominare per cooptazione quali nuovi amministratori Antonia Coppola e Carlo Delladio, dopo aver ricevuto le dimissioni degli amministratori indipendenti Elmar Zwick e Giorgia Daprà, rassegnate per sopravvenuti impegni personali e professionali.(Foto: Vidar Nordli on Unsplash) LEGGI TUTTO