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    Saipem, cambio al vertice: Eni propone Francesco Caio come AD

    (Teleborsa) – Si prospetta un cambio dei vertici di Saipem, dopo che il tandem Eni e CDP Industria (che insieme controllano oltre il 43% della società) ha proposto Francesco Caio (l’attuale presidente) come nuovo amministratore delegato e Silvia Merlo come nuovo presidente.In virtù del patto parasociale in essere fra le due società, Eni e CDP Industria hanno presentato una lista congiunta in vista dell’assemblea degli azionisti di Saipem convocata per il prossimo 30 aprile. Per il CdA sono stati individuati i seguenti nomi: Silvia Merlo (indipendente), Francesco Caio, Alessandra Ferone, Pier Francesco Ragni, Marco Reggiani, Paola Tagliavini (indipendente).”Francesco Caio è il candidato in possesso delle competenze professionali specifiche per la nomina come amministratore delegato della società”, si legge in una nota, dove si propone anche Silvia Merlo come presidente del consiglio di amministrazione. Eni e CDP Industria chiederanno inoltre all’assemblea di confermare le attuali retribuzioni degli amministratori, proponendo, pertanto, di determinare la retribuzione annua lorda spettante a ciascun amministratore (incluso il presidente) in 60.000 euro, oltre al rimborso delle spese sostenute per la carica. LEGGI TUTTO

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    Elettricità, Arera: dal 30 settembre voltura e cambio fornitore possibili con un'unica richiesta

    (Teleborsa) – Arera – l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente – ha stabilito che a partire dal 30 settembre sarà possibile richiedere la voltura della fornitura elettrica – cioè il cambio di intestatario del contratto – e contestualmente cambiare il fornitore con un’unica richiesta. In base a quanto previsto dalla deliberata approvata ieri, per stimolare la concorrenza e semplificare le pratiche dei clienti, ci sarà una sola modalità di presentazione della domanda, sia nel caso venga rivolta al venditore preesistente per la sola voltura, sia nel caso venga presentata ad un nuovo venditore per effettuare contemporaneamente voltura e switching. Oggi infatti se chi fa la voltura non vuole il fornitore del cliente uscente, deve prima fare la stessa voltura, attendere che sia andata a buon fine e, solo successivamente, potrà cambiare fornitore, dovendo quindi fare due distinte pratiche. Con le novità approvate invece sarà possibile effettuare un’unica richiesta. La nuova procedura entrerà transitoriamente in vigore dal prossimo 1 luglio solo per i clienti (piccole imprese) del Servizio di Tutele Graduali, e in via definitiva dal 30 settembre per tutti i clienti, domestici e non, in modo da concedere alle società venditrici di allineare i propri sistemi. Una volta che il cliente ha richiesto la voltura, dovrà ricevere l’accettazione o il rifiuto entro 3 giorni lavorativi. In caso di accettazione, il venditore sarà tenuto ad effettuare la voltura entro 5 giorni dalla richiesta; in caso di rifiuto, il cliente resta libero di rivolgersi ad altro venditore del mercato libero, all’esercente il servizio a tutele graduali oppure all’esercente il servizio di ultima istanza. LEGGI TUTTO

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    Gas, EIA: stoccaggi USA crescono meno delle attese

    (Teleborsa) – Crescono, ma meno del previsto gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 26 marzo 2021, sono risultati in aumento di 14 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela sotto il consensus (+21 BCF). La settimana prima si era registrato un decremento di 32 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 1.764 miliardi di piedi cubici, risultando in calo dell’11,3% rispetto ad un anno fa (quando erano pari a 1.989) e del 2% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (1.800 BCF). LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali in calo di 876 mila barili

    (Teleborsa) – Diminuiscono le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha confermato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 26 marzo 2021, sono scesi di circa 876 mila barili a 501,8 MBG, contro attese per una crescita di 107 mila unità.Gli stock di distillati hanno registrato invece un incremento di 2,5 milioni a 144,1 MBG, contro attese per una crescita di 171 mila, mentre le scorte di benzine hanno registrato un calo di 1,7 milioni a quota 230,5 MBG (era atteso un aumento di 730 mila).Le riserve strategiche di petrolio sono rimaste invariate a 637,8 MBG.(Foto: skeeze / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Saudi Aramco, CEO rassicura su dividendi dopo piano investimenti chiesto da Arabia Saudita

    (Teleborsa) – Il CEO di Saudi Aramco, la compagnia petrolifera nazionale saudita e la più grande al mondo, ha detto che il payout dei dividendi non sarà intaccato dall’ingente piano di investimenti annunciato ieri dal principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman. Il gigante petrolifero e la società petrolchimica SABIC finanzieranno infatti la maggior parte di un piano di investimenti del settore privato da 5 trilioni di riyal (oltre 1.100 miliardi di euro) per la diversificazione economica entro il 2030.”Siamo molto entusiasti per l’annuncio del governo di ieri del programma Shareek”, ha detto l’amministratore delegato di Saudi Aramco, Amin Nasser, alla CNBC. “Sosteniamo questa iniziativa che promuove la crescita del PIL attraverso nuovi investimenti e avrà un effetto moltiplicatore per l’economia saudita”, ha aggiunto.Mohammed bin Salman ha detto, secondo Reuters, che il governo aveva chiesto alle maggiori aziende partecipanti al programma di investimenti di tagliare i dividendi e reindirizzare il denaro a nuovi investimenti. Per coloro che possiedono azioni di Saudi Aramco, di cui il governo saudita è azionista al 98%, ha ribadito che i dividendi sarebbero rimasti stabili.Quando gli è stato chiesto quanto sarebbe stato sostenibile il dividendo della società sulla scia dei piani di investimento, Nasser ha detto che si tratta di un programma “volontario” che aveva preso in considerazione gli interessi privati. “L’azienda ha, come ho detto, un bilancio solido, è uno dei produttori a più basso costo al mondo ed è capace di eseguire mega progetti pur continuando a soddisfare le aspettative dei suoi azionisti”. Il CEO ha comunque sottolineato che è troppo presto per dire in che modo il nuovo programma influenzerà i piani di investimento e i dividendi della società. LEGGI TUTTO

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    Eni, Descalzi: “Per transizione è fondamentale definire obiettivi e come raggiungerli”

    (Teleborsa) – “Per migliorare l’implementazione della transizione energetica non è sufficiente fissare target sempre più ambiziosi, ma è fondamentale capire come raggiungere questi obiettivi e sviluppare piani concreti che coinvolgano soggetti pubblici, privati e investitori”. Lo ha affermato l’Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, intervenendo al panel “Catalysing Near-Term Implementation” nel corso dello IEA-COP26 Net Zero Summit. Il manager ha poi aggiunto che occorre, innanzitutto, “minimizzare l’impatto sull’ambiente, poi preoccuparsi della sicurezza del sistema energetico e della sua competitività”.”Lo sviluppo di nuove tecnologie – ha aggiunto Descalzi – deve essere supportato da un contesto politico appropriato e da un sistema di incentivi che consenta di coprire le differenze di costo fra prodotti decarbonizzati e non. Occorre poi misurare e verificare i progressi fatti usando standard internazionali comuni e trasparenti. Per fare questo abbiamo bisogno di considerare la velocità del percorso di decarbonizzazione ed avere un approccio neutrale alla tecnologia, che consenta di sviluppare ed applicare tutte le soluzioni disponibili in una prospettiva low carbon”. Eni – ha ricordato l’Ad – ha messo a punto un piano di lungo periodo che prende in considerazione tutti questi aspetti, proponendosi di raggiungere la neutralità carbonica nel 2050. “Questo è un target, non una semplice aspirazione”, ribadisce. “La decarbonizzazione è raggiungibile con tecnologie che sono già in uso come le bioraffinerie, l’economia circolare, incluso il ciclo dei rifiuti, l’efficienza e le soluzioni digitali, l’integrazione di capacità rinnovabile, l’idrogeno verde e blu, la cattura della CO2”. “Il gas coprirà oltre il 90% della nostra produzione a monte entro il 2050”, ha ricordato Descalzi, aggiungendo che “per essere efficaci anche nel breve termine e per coinvolgere tutti gli stakeholder su questi progressi, sono stati definiti anche obiettivi intermedi al 2030 ed al 2040”.L’AD di Eni riassume dunque le priorità nel lungo percorso verso la transizione energetica indicando: l’esistenza di un piano dettagliato, economicamente sostenibile e comprovato; l’adozione di standard internazionali per misurare i progressi fatti; la divulgazione trasparente dei risultati, sia finanziari che non finanziari, con particolare attenzione a quelli ambientali. LEGGI TUTTO

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    Energia, Starace: “Spreco produrre elettricità da idrogeno”

    (Teleborsa) – “Sarebbe una sciocchezza produrre idrogeno dall’energia e poi dall’idrogeno di nuovo elettricità. Sarebbe uno spreco”. È quanto ha affermato l’amministratore delegato di Enel Francesco Starace, intervenuto all’evento “La strategia sull’idrogeno e la transizione energetica” organizzato dal Sole 24 Ore. “L’idrogeno – ha sottolineato Starace – si consuma vicino a dove si produce in quanto ci sono delle difficoltà per trasportarlo”. Per l’amministratore delegato “inizialmente dovrà essere utilizzato per la chimica, la produzione di fertilizzanti o la decarbonizzazione della produzione di acciaio o cemento: sono questi – ha detto Starace – i comparti in cui l’idrogeno potrebbe essere usato nella maniera più intelligente. L’idrogeno è una molecola molto piccola, in grado di infiltrarsi nelle strutture cristalline dei metalli attraversandoli: per trasportarlo bisogna comprimerlo molto ed è molto costoso, per questo si produce dove si consuma”. “La cattura della Co2 e il suo stoccaggio – ha concluso l’ad di Enel – è una tecnologia in giro da ormai un ventennio ma ci sono una serie di difficoltà. Sull’elettrolizzatore l’Europa deve dire la sua. Quello che noi stiamo cercando di fare è spingere una industrializzazione e una innovazione in questo settore per vedere se riusciamo ad avere un abbattimento del costo”. LEGGI TUTTO

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    Energia, ARERA: “In secondo trimestre aumento prezzi elettricità (+3,8%) e gas (+3,9%)”

    (Teleborsa) – Continua il trend di crescita delle quotazioni delle materie prime che, nel secondo trimestre del 2021, determinerà un incremento delle bollette dell’energia per la famiglia tipo in tutela del +3,8% per l’elettricita` e del +3,9% per il gas. In termini di impatto sul consumatore – fa sapere l’Arera – per l’elettricita` la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1 luglio 2020 e il 30 giugno 2021) sara` di circa 517 euro, con una variazione del -0,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1 luglio 2019 – 30 giugno 2020), corrispondente a un risparmio di circa 4 euro su base annua. Nello stesso periodo, la spesa della famiglia-tipo per la bolletta gas sara` di circa 966 euro, con una variazione del -5,2% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, corrispondente ad un risparmio di circa 52 euro su base annua. La famiglia-tipo, quindi, beneficia ancora di un risparmio complessivo di circa 56 euro su base annua. L’Arera ha inoltre approvato la delibera attuativa del decreto-legge Sostegni che andra` a ridurre di 600 milioni di euro le bollette per le piccole imprese (utenti in bassa tensione non domestici, quali piccoli esercizi commerciali, artigiani, bar, ristoranti, laboratori, professionisti e servizi). Il provvedimento beneficera` principalmente circa 3,7 milioni di soggetti e portera` ad uno sconto nei mesi di aprile, maggio e giugno, che sara` percentualmente maggiore per gli esercizi commerciali costretti a chiusura dalle misure di contrasto all’epidemia (in quanto si interviene riducendo le quote fisse delle bollette). In particolare, in modo simile a quanto avvenuto la scorsa primavera, lo sconto arriva a valere circa 70 euro al mese per un cliente con contratto con potenza di 15 kW e sara` particolarmente incisivo sulla spesa totale della bolletta per gli esercizi commerciali ancora costretti alla chiusura, riducendola fino al 70%. Per gli esercizi che possono rimanere aperti il risparmio si attestera` mediamente tra il 20% e il 30% della spesa totale della bolletta. Queste riduzioni – sottolinea l’Arera – non impattano sugli oneri posti in capo agli altri consumatori, in quanto sono finanziate da specifici stanziamenti a carico del Bilancio dello Stato. “L’aumento e` guidato dal forte apprezzamento delle materie prime influenzato anche dalle attese per una prossima ripresa economica, sulla quale i mercati stanno scommettendo, ora che i piani vaccinali rendono piu` concreta l’uscita dalla pandemia – afferma il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini –. Supportare le imprese in questi mesi e` quindi una scelta prioritaria, dal forte valore sociale anche per le famiglie, per questo l’Autorita` ha dato immediata esecuzione anche al provvedimento del Decreto Sostegni e rinviato il previsto aumento degli oneri generali di sistema, grazie alla residua flessibilita` offerta dalle disponibilita` finanziarie dei conti gestiti dalla Csea”. Entrando nel dettaglio, per quanto riguarda l’aggiornamento dei prezzi dei servizi di tutela, gli aumenti sono sostanzialmente legati al trend di crescita delle quotazioni delle principali commodities energetiche, che ha caratterizzato gli ultimi mesi del 2020 e soprattutto il primo trimestre 2021. Infatti, per il gas naturale (che ha un effetto rilevante anche per la generazione elettrica) il prezzo spot nel primo trimestre 2021, in base ai dati di pre-consuntivo, si e` attestato intorno ai 19 euro/MWh, con un aumento di circa il 27% rispetto al livello medio registrato nel quarto trimestre 2020, complici anche temperature piu` rigide dello scorso inverno. Il trend di crescita si e` riflesso anche nelle quotazioni a termine utilizzate per gli aggiornamenti dei prezzi. Il prezzo a termine per il secondo trimestre 2021 risulta in aumento di circa il 17% rispetto a quello del primo trimestre del 2021. La dinamica del prezzo dell’energia elettrica – sottolinea l’Autorità – ha risentito, inoltre, della crescita sostenuta del prezzo della CO2 che, nel mese in corso, ha superato la soglia dei 40 euro per tonnellata. Nel primo trimestre 2021, il Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica (PUN), sulla base dei dati di pre-consuntivo, risulta pari a circa 58 euro/MWh, in aumento del 19% rispetto al quarto trimestre 2020. Sullo stesso livello di prezzo si attestano le recenti quotazioni a termine per il secondo trimestre 2021. Per l’energia elettrica l’aumento e` legato principalmente al rialzo della componente materia prima, con un impatto del +3,8% sul prezzo finale della famiglia tipo (scomponibile in: +1,86% per effetto della voce energia PE, +1,84% legato alla voce di dispacciamento PD, +0,16% per la voce di perequazione PPE). In particolare, la crescita della componente relativa al dispacciamento e` legata al maggiore livello che si registra solitamente nel secondo trimestre di ogni anno ed alle criticita` sotto il profilo competitivo che il mercato del dispacciamento sconta, come evidenziato nel rapporto di monitoraggio pubblicato dall’Autorita` con la deliberazione 282/2020/E/eel. L’entrata in esercizio di alcuni dispositivi di rete da tempo pianificati da Terna, nonche´ alcuni interventi gia` nell’anno in corso nell’ambito della riforma del dispacciamento avviata dall’Autorita`, contribuiranno al contenimento di tale fenomeno, in vista dell’avvio dell’operativita` del mercato della capacita`. Invariate complessivamente le tariffe regolate di rete (trasmissione, distribuzione e misura e componente di perequazione) e degli oneri generali di sistema. Per il gas naturale, l’andamento e` determinato da un aumento della componente materia prima, basato sulle quotazioni a termine relative al prossimo trimestre, con un impatto del +4,05% sul prezzo finale della famiglia tipo, parzialmente compensato da un lieve ribasso delle tariffe regolate di rete (trasmissione, distribuzione e misura) che incide per -0,14% sul prezzo finale. Invariati gli oneri generali di sistema. Si arriva cosi` al +3,9% per l’utente tipo in tutela.(Foto: © Andrii Yalanskyi | 123RF) LEGGI TUTTO