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    Acqua, ENEA: “Depuratori come bioraffinerie urbane per recuperare risorse idriche e materiali”

    (Teleborsa) – Trasformare gli impianti di depurazione in vere e proprie “bioraffinerie urbane”, in grado di estrarre dai liquami e dai fanghi di depurazione risorse idriche e materiali da utilizzare in altri settori economici, come ad esempio l’agricoltura (acqua per l’irrigazione, fertilizzanti, etc.), o per la produzione di energia (ad esempio biometano). Questa la proposta contenuta in un documento messo a punto da un gruppo di lavoro composto da Enea, Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Università di Bologna.Obiettivo del documento presentato al webinar “Il ciclo dell’acqua e l’economia circolare” – si legge in una nota – “è promuovere una strategia nazionale di gestione delle acque reflue nell’utilizzo delle risorse idriche, in linea con le direttrici del Recovery Plan e per la transizione verso un modello di economia circolare”.”L’economia circolare – sottolinea Luigi Petta, responsabile del Laboratorio Enea di Tecnologie per riuso, riciclo, recupero e valorizzazione di rifiuti e materiali – può rappresentare l’elemento chiave per una nuova gestione delle acque reflue, a fronte di una sempre minore disponibilità della risorsa idrica dovuta ai cambiamenti climatici e all’attuale contesto normativo ed economico”. Il gruppo di lavoro si propone di sviluppare anche studi, programmi e linee guida a supporto delle pubbliche amministrazioni e per creare opportunità di sviluppo dei territori. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, continua la volatilità: in rialzo del 4%

    (Teleborsa) – I prezzi del petrolio sono in aumento di circa il 4% dopo le perdite registrate nella giornata di ieri. Si conferma quindi la volatilità degli ultimi giorni, con il greggio che è influenzato soprattutto dalle prospettive di crescita più che dal blocco del canale di Suez. L’accordo tra Unione europea e USA, la posizione dell’UE contro AstraZeneca e l’obiettivo di Biden di avere 200 milioni di vaccinati nei primi 100 giorni di mandato stanno spingendo al rialzo i mercati e anche il petrolio, dopo giorni in cui le prospettive di nuovi lockdown avevano messo sotto pressione borse e materie prime.Alle 15.30, i future sul greggio Brent di maggio hanno raggiunto i 64,31 dollari al barile, in aumento di 2,39 dollari o del 3,86%. I future sul greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) di maggio scambiano in rialzo di 2,23 dollari, o del 3,98%, a 60,88 dollari al barile. LEGGI TUTTO

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    Iren, utile 2020 stabile a 235 milioni. Dividendo da 0,095 euro

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Iren ha approvato il bilancio 2020, chiuso con ricavi in calo del 12,8% 3.725 milioni di euro, principalmente per l’impatto del Covid-19, i prezzi delle commodity e il clima mite. L’EBITDA è stata il leggero aumento a 927 milioni di euro, mentre l’utile netto di gruppo attribuibile agli azionisti è rimasto pressoché stabile a 235 milioni di euro.L’indebitamento finanziario netto è stato di 2.948 milioni di euro (+8,9% rispetto a 2.706 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Gli investimenti sono aumentati del 31% a 685 milioni, principalmente per lo sviluppo della nuova linea termoelettrica a ciclo combinato e degli impianti di trattamento rifiuti. Il CdA di Iren ha proposto la distribuzione di un dividendo da 0,095 euro per azione, in aumento del 2,7% rispetto allo scorso anno.”Nel 2020 l’azienda ha ulteriormente ampliato i territori in cui opera, assumendo a tutti gli effetti un respiro nazionale sia in termini di presenza industriale che commerciale – ha commentato Massimiliano Bianco, amministratore delegato del gruppo – Inoltre, la forte spinta sugli investimenti, pari a 685 milioni di euro, consente di confermare il raggiungimento degli obiettivi strategici declinati nell’ultimo piano industriale e di proporci con un ruolo da protagonista nel programma di ripresa economica post pandemia che coinvolgerà il Paese”.Le prospettive di crescita per il 2021 tengono conto del perdurare dell’emergenza Covid-19. Con l’ipotesi di risoluzione dell’emergenza sanitaria nella seconda parte dell’anno, Iren stima un effetto negativo sull’EBITDA non superiore a 10 milioni di euro, ulteriori accantonamenti a fondo svalutazione crediti non superiori a 10 milioni ed il parziale riassorbimento, pari a 40 milioni, dell’effetto negativo sul capitale circolante netto registrato nel 2020. LEGGI TUTTO

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    “Idrogeno e green economy”, Eni punta a decarbonizzazione entro il 2050. Per Snam Italia ha vantaggio competitivo

    (Teleborsa) – “Con il nostro piano strategico abbiamo preso un impegno, non un’aspirazione, ad avere al 2050 la completa decarbonizzazione di tutti i nostri prodotti e attività passando attraverso tecnologie che abbiamo sviluppato negli ultimi 7 anni, che sono al 95% proprietarie, e che passano attraverso la trasformazione radicale della raffinazione che diventa bio che non ha bisogno di petrolio ma ha bisogno di idrogeno”. È quanto ha affermato l’ad di Eni, Claudio Descalzi intervenendo all’evento “Idrogeno e green economy” organizzato da Rcs Academy.Eni, ha ricordato l’ad, è fortemente impegnata anche “nell’economia circolare che va dai rifiuti urbani organici a quelli inorganici, le plastiche, che vengono trasformate in idrogeno, nelle rinnovabili e nella cattura della CO2 perché non si può pensare di fare una transizione energetica senza la cattura della CO2”. Per De Scalzi sulle fonti energetiche bisogna essere pragmatici e considerarle tutte. “Dal punto di vista energetico – ha detto l’ad – dobbiamo essere ottimisti e realisti e considerare tutte le fonti. Lavorare sull’idrogeno verde come sulla fusione nucleare è sensato perché abbiamo bisogno di energia, la tecnologia può ridurre i costi e migliorare l’utilizzo”. Descalzi ha spiegato che “il carbone non si può togliere completamente: ci sono aree del mondo che hanno bisogno di usare energia a basso costo. Il carbone ci ha messo 60-70 anni per coprire il 50% del mondo energetico, abbiamo bisogno di introdurre sempre nuovi vettori energetici per complementare e andare verso prodotti sempre più puliti, il problema è che abbiamo poco tempo davanti a noi”. L’ad ha poi ricordato che Eni è già il “primo produttore e primo utilizzatore di idrogeno. Il mercato a livello mondiale è di 75 milioni di tonnellate ma il 50% è per la raffinazione e la restante parte per la chimica”. Nel suo intervento l’ad di Snam, Marco Alverà, ha, invece, posto l’accento sul vantaggio competitivo del nostro Paese. “L’Italia – ha affermato Alverà – ha un vantaggio competitivo sull’idrogeno e grazie alle sue infrastrutture di gas e allo sviluppo delle rinnovabili potrebbe diventare esportatore anche verso la Germania, un modello cui guardare quando si parla di idrogeno nell’ottica di una collaborazione a livello europeo” Parlando della Strategia nazionale sull’idrogeno, Alverà ha sottolineato come la “questione sia molto complessa. È un puzzle complicato dove – ha aggiunto – non bisogna inventare l’acqua calda. Bisogna guardare alla Germania che ha un sistema industriale simile al nostro ma non ha il vantaggio geografico che abbiamo noi, non ha tutto il sole che abbiamo noi ed ha più carbone e il nucleare”. Per Alverà bisogna integrare la “strategia europea sull’idrogeno e come la Germania lavorare molto sugli incentivi nel Recovery per far partire la conversione industriale. Servono incentivi che vanno oltre l’orizzonte del Recovery. La Strategia – ha concluso – è un pezzo di un discorso più ampio. Servono sussidi a supporto della conversione dell’industria”. LEGGI TUTTO

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    Terna, risultati 2020 in crescita. Donnarumma: “Superati target per investimenti”

    (Teleborsa) – Terna chiude il 2020 con un utile netto di 785,5 milioni di euro in aumento del 3,7% rispetto ai 757,3 milioni del 2019. I ricavi sono pari a 2,5 miliardi (2,3 miliardi nel 2019, +9,5%). L’Ebitda è stato pari a 1,8 miliardi (+5,1%) mentre gli investimenti hanno raggiunto quota 1,3 miliardi ( +6,9%). L’indebitamento finanziario netto si è portato a 9,1 miliardi di euro e si confronta con gli 8,2 miliardi al 31 dicembre 2019.Il CdA ha proposto all’assemblea l’approvazione di un dividendo di 26,95 centesimi di euro per azione, +8% rispetto al 2019. “Siamo orgogliosi di come le persone di Terna si siano adoperate con competenza e passione nel corso di un anno complesso come il 2020 per assicurare in ogni momento la disponibilità di un bene essenziale per la collettività come l’energia elettrica: garantire la sicurezza del loro operato è stata la nostra priorità” – ha sottolineato l’Amministratore Delegato di Terna, Stefano Donnarumma, commentando i risultati del 2020 -. “Tutte le azioni messe in atto dall’azienda soprattutto a partire dal secondo semestre hanno prodotto risultati che potevano apparire inimmaginabili lo scorso giugno, sia sul fronte della resilienza riguardo gli effetti dell’emergenza sanitaria da Covid-19, sia per quanto concerne gli investimenti, che hanno addirittura superato i target, già ambiziosi, fissati prima della pandemia” – ha aggiunto l’AD -. “Ed è proprio grazie al lavoro delle donne e degli uomini di Terna che potremo raggiungere gli sfidanti obiettivi della transizione ecologica che si è data l’Italia e al cui raggiungimento daremo il nostro contribuito quali registi del sistema energetico nazionale”. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, prezzi ancora in rialzo su blocco Canale Suez e dati EIA su scorte

    (Teleborsa) – Sono cresciute a sorpresa le le scorte di greggio in USA. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha confermato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 19 marzo 2021, sono saliti di 1,9 milioni barili a 502,7 MBG, contro attese per una contrazione di 0,2 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un incremento di 3,8 milioni a 137,7 MBG, contro stime per una discesa di 0,1 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un aumento di 0,2 milioni a quota 232,3 MBG (era atteso un aumento di 1,2 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono rimaste ferme a 637,8 MBG. Nel frattempo, il petrolio prosegue gli scambi in rialzo, con il Light Crude statunitense di maggio che scambia a 59,35 dollari al barile, in aumento del 2,75% ed il Brent londinese, stessa scadenza, che registra un incremento del 2,71% a 62,44 dollari. A fare da assist alle quotazioni di oro nero sono ancora le notizie relative al blocco del Canale di Suez, dove una grande nave portacontainer è arenata da ieri sera. LEGGI TUTTO

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    Hera, CdA approva conti 2020. Sinergie da partnership con Ascopiave

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Hera ha approvato oggi i conti 2020 della società, giudicati “positivi pur in un anno particolarmente complesso per il Paese a causa dell’emergenza coronavirus”. Hera ha chiuso l’esercizio con ricavi pari a 7.079 milioni di euro (+2,4% sul 2019), un margine operativo lordo di 1.123 milioni di euro (+3,5%) e un utile netto di pertinenza degli azionisti pressoché stabile a 302,7 milioni di euro.Nel 2020 gli investimenti netti (comprensivi di 46,9 milioni di euro relativi all’acquisto di partecipazioni finanziarie riferite principalmente ad Ascopiave) sono stati pari a 528,5 milioni, in crescita del 3,8% sull’anno prima. La posizione finanziaria netta si attesta a 3.227 milioni, in miglioramento rispetto ai 3.274,2 milioni del 2019.Il CdA ha deciso di proporre all’assemblea dei soci del 28 aprile la distribuzione di un dividendo di 11 centesimi per azione, in crescita del 10% rispetto all’ultimo dividendo pagato e in rialzo rispetto a quanto previsto nel Piano industriale per l’esercizio in corso.”La crescita registrata dal gruppo Hera è stata fortemente sostenuta dall’operazione di partnership con Ascopiave, che ha permesso alla multiutility un ulteriore consolidamento nel Triveneto”, ha commentato l’amministratore delegato Stefano Venier. “Siamo riusciti ad anticipare fin da subito l’estrazione di una parte significativa delle sinergie previste generando un contributo cruciale all’incremento dei flussi di cassa del 2020”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Enel X, Convergenze sigla accordo per uso rete punti ricarica

    (Teleborsa) – Convergenze, società quotata all’AIM Italia, presente sul territorio nazionale con punti di ricarica per auto elettriche attraverso il brevettato network EVO (Electric Vehicle Only), ha siglato un accordo di interoperabilità con Enel X per consentire ai suoi clienti di ricaricare i veicoli elettrici sulla rete pubblica della business line del Gruppo Enel. Grazie a questo accordo i clienti di Convergenze potranno accedere agli oltre 12.000 punti di ricarica gestiti da Enel X e distribuiti su tutto il territorio nazionale, che andranno ad aggiungersi al network di colonnine di ricarica per auto elettriche EVO di proprietà (9 punti di ricarica già attivi nelle province di Salerno e Napoli e 5 in corso di installazione tra le province di Salerno, Napoli ed Avellino, e 2 postazioni EVO Station presso strutture ricettive in Campani).Le infrastrutture di ricarica Enel X abiliteranno la ricarica anche ai possessori della EVO Card di Convergenze e ai loro smartphone. Per il pagamento, i clienti potranno utilizzare anche la soluzione Amazon Pay, introdotta di recente come nuovo metodo di pagamento di tutti i servizi Convergenze. LEGGI TUTTO