More stories

  • in

    Il flop del petrolio non frena le quotazioni dei colossi del settore

    (Teleborsa) – Si muovono al rialzo i titoli petroliferi di Piazza Affari nonostante i prezzi del greggio continuino a scendere, in scia ai nuovi lockdown che stanno minando la già fragile domanda mondiale di energia.L’indice di riferimento FTSE IT Oil & Gas mostra un progresso dell’1,34%. Ben impostato anche il benchmark a livello europeo che balza dell’1,72%.Tra i player del comparto, Eni guadagna l’1,85% mentre Tenaris vola di quasi il 4%.Frattanto, il Light Crude statunitense scambia a 34,89 dollari al barile, in flessione del 2,54%. Il Brent di Londra cede il 4,10% a 37,66 usd/bar-(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    Rifiuti radioattivi, la Commissione Ue apre la procedura d'infrazione contro l'Italia

    (Teleborsa) – Anche all’Italia, insieme ad Austria e Croazia, è stata notificata dalla Commissione europea l’attivazione di una procedura di infrazione per non aver ancora adottato un programma nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi, conformemente alle norme dell’Ue, e in particolare alla direttiva 2011/70 Euratom sul combustibile esaurito degli impianti nucleari e sugli altri rifiuti radioattiviI rifiuti radioattivi sono generati dalla produzione di elettricità nelle centrali nucleari, ma anche dall’uso, non legato all’energia, di materiali radioattivi per scopi medici, di ricerca, industriali e agricoli. Rifiuti che secondo la direttiva Ue richiedono una gestione responsabile per garantire un elevato livello di sicurezza e proteggere i lavoratori e il pubblico in generale dai pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti. L’obiettivo della misura è anche quello di evitare di imporre oneri indebiti alle generazioni future, visto che spesso questi materiali restano radioattivi per migliaia di anni.Tutti i paesi dell’Ue hanno l’obbligo di elaborare e attuare programmi nazionali per la gestione di tutto il combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi generati sul loro territorio, dalla generazione allo smaltimento. Gli Stati membri erano tenuti a recepire la direttiva entro il 23 agosto 2013 e a notificare i loro programmi nazionali per la prima volta alla Commissione entro il 23 agosto 2015.Italia, Austria e Croazia hanno ora due mesi per rispondere alla messa in mora della Commissione. In caso contrario, o in mancanza di una risposta soddisfacente, la Commissione può decidere di inviare loro un parere motivato, secondo stadio della procedura d’infrazione comunitaria che può concludersi con un ricorso alla Corte europea di Giustizia.(Foto: Lukasz Kobus – © Unione Europea) LEGGI TUTTO

  • in

    Italgas, Gallo: puntiamo ad essere player in distribuzione acqua

    (Teleborsa) – Italgas punta a espandersi nel settore della distribuzione dell’acqua settore in cui sfruttare la propria esperienza nel gas. Lo ha affermato l’AD, Paolo Gallo, nella presentazione del Piano strategico 2020-26. “Vogliamo diventare un importante player nella distribuzione dell’acqua. Abbiamo una società, Italgas acqua e abbiamo un piccola attività vicino a Caserta – ha spiegato Gallo -. Vogliamo portare la nostra esperienza nel gas nel settore dell’acqua e la nostra esperienza nell’approccio digitale. La distribuzione dell’acqua, come sappiamo, soffre di grandi dispersioni. Ridurre queste dispersione è un elemento di sostenibilità”.Quanto alla presentazione delle offerte vincolanti per la privatizzazione della greca Depa, Gallo ha fatto sapere che è attesa per metà marzo e Italgas è al lavoro. Per quanto riguarda la formazione di un eventuale consorzio – ha aggiunto – la decisione va presa entro febbraio: “le interlocuzioni vanno avanti. Non abbiamo fretta, scegliamo un partner se ci dà un vantaggio competitivo, altrimenti restiamo da soli, cosa che possiamo tranquillamente fare viste le dimensioni dell’operazione” – ha precisato il manager -. “Credo che il vincitore della gara arriverà prima della prossima estate, in ritardo di circa sei mesi sulla tabella di marcia prevista. LEGGI TUTTO

  • in

    Enel incrementa obiettivo riduzione emissioni gas serra da 70% a 80% per il 2030

    (Teleborsa) – Enel si è impegnata a ridurre dell’80% le proprie emissioni dirette di gas a effetto serra per kWh entro il 2030, prendendo come anno di riferimento il 2017. L’azienda è divenuta così la prima grande utililty globale integrata che ha stabilito un obiettivo di taglio delle emissioni coerente con gli impegni delle Nazioni Unite a limitare il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali e a raggiungere la neutralità in termini di emissioni entro il 2050, come certificato dalla Science Based Targets initiative (SBTi).”Con l’impegno per una riduzione così drastica delle nostre emissioni, stiamo guidando la lotta contro il riscaldamento globale” dichiara Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel. “Procediamo lungo questo percorso, lavorando incessantemente per mantenere la nostra leadership nella transizione energetica con un’attenzione sempre crescente alle attività carbon free. Stiamo aumentando la quota di rinnovabili nel nostro mix di generazione. Stiamo lavorando con i nostri clienti per l’efficienza energetica e l’elettrificazione, abilitando il cambiamento attraverso reti affidabili, digitalizzate e resilienti. Un’azienda veramente innovativa e sostenibile non si rifiuta di abbracciare il cambiamento, ma si impegna per guidarlo”.Il nuovo obiettivo di Enel approvato da SBTi prevede un taglio delle emissioni dirette del Gruppo entro il 2030 a 82 gCO2eq/kWh rispetto ai 125 gCO2eq/kWh corrispondenti al precedente obiettivo del 70%, che era stato annunciato lo scorso anno.Enel sta contribuendo alla transizione energetica promuovendo un modello di business sostenibile lungo la propria intera catena del valore. È stata una delle prime società al mondo a aderire alla SBTi nel 2015. Il Gruppo sta realizzando importanti progressi nel raggiungimento dell’obiettivo SBTi considerando che nel 2019 le sue emissioni dirette per kWh sono state ridotte di oltre il 36% rispetto al 2007, e continuerà su questo percorso con importanti investimenti per lo sviluppo di capacità da fonti rinnovabili e con il decommisioning del termoelettrico. Grazie a Enel Green Power, che oggi è il principale operatore privato al mondo nel settore delle rinnovabili, Enel può vantare attualmente oltre 47 GW di capacità rinnovabile installata, un valore superiore rispetto a quello del termoelettrico. Inoltre, il Gruppo Enel sta lavorando per dismettere le proprie centrali a carbone entro il 2030. Si prevede che tutte queste attività conducano a una piena decarbonizzazione del Gruppo entro il 2050.Attualmente, Enel gestisce la più grande rete di distribuzione privata di elettricità al mondo con una infrastruttura di oltre 2,2 milioni di km per oltre 74 milioni di utenti finali, di cui oltre il 60% già pienamente digitalizzati. Inoltre, Enel X, la business line dedicata alle soluzioni energetiche avanzate di Enel, sta contribuendo attivamente alla decarbonizzazione di altri settori come quello dei trasporti, con oltre 140.000 punti di ricarica pubblici e privati per veicoli elettrici disponibili in tutto il mondo.La SBTi è una collaborazione tra CDP, il Global Compact delle Nazioni Unite, il World Resources Institute (WRI) e il World Wide Fund for Nature (WWF) e indica alle aziende un percorso per individuare in che misura e in che tempi devono ridurre le proprie emissioni di gas a effetto serra per contenere il rialzo delle temperature globali. Inoltre, la SBTi consente alle aziende di stabilire target di riduzione delle emissioni coerenti con l’obiettivo più ambizioso dell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico del 2015, ovvero limitare il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. LEGGI TUTTO