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    Eni, bioraffineria di Venezia non utilizzerà più olio di palma per biocarburanti

    (Teleborsa) – Eni ha comunicato che la propria bioraffineria di Venezia si prepara a non utilizzare più olio di palma per la produzione di biocarburanti. La società sta lavorando per la realizzazione di nuove unità che andranno a potenziare l’impianto di pretrattamento delle cariche biologiche avviato nel giugno 2018, e che ha consentito di trattare oli vegetali grezzi, oli alimentari vegetali esausti e grassi animali di scarto.Attualmente gli impianti a Porto Marghera sono in grado di processare circa 7,5 tonnellate/ora di oli alimentari esausti e di grassi animali. Con la realizzazione delle nuove linee di trattamento delle biomasse si arriverà a soddisfare l’intera capacità produttiva dell’impianto EcofiningTM con materie biologiche provenienti dalle filiere degli scarti e residui – si legge in una nota – ampliando il paniere delle cariche biologiche a quelle incentivate dalle norme europee e nazionali ed eliminando così definitivamente l’olio di palma dalla produzione di biocarburanti.La bioraffineria Eni di Venezia dal 2014 produce HVO, olio vegetale idrogenato, che viene addizionato al gasolio per soddisfare i requisiti normativi europei e nazionali che prevedono che una quota crescente dei carburanti sia costituita da materie prime provenienti da fonti rinnovabili. Dal 2023 Eni non utilizzerà più olio di palma nei suoi processi produttivi. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas ultima settimana +61 BCF

    (Teleborsa) – Aumentano meno del previsto gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 9 aprile 2021, sono risultati in aumento di 61 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela sotto il consensus (+67 BCF). La settimana prima si era registrato un incremento di 20 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 1.845 miliardi di piedi cubici, risultando in calo dell’11,6% rispetto ad un anno fa (quando erano pari a 2.087) e dello 0,6% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (1.834 BCF). LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali in calo di 5,9 milioni/barili

    (Teleborsa) – Sono diminuite oltre le attese le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha confermato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 9 aprile 2021, sono scesi di circa 5,9 milioni a 492,4 MBG, contro attese per un calo di 2,8 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato invece un decremento di 2,1 milioni a 143,5 MBG, contro attese per un calo di 0,9 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un aumento di 0,3 milioni a quota 234,9 MBG (era atteso una crescita di 0,8 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono scese a 636,7 MBG. LEGGI TUTTO

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    Petroliferi in rialzo, Equita alza target price titoli settore

    (Teleborsa) – Si muovono al rialzo i titoli petroliferi a Piazza Affari. A fare da assist alle azioni delle società legate al petrolio contribuisce la corsa dei prezzi del greggio che oscillano sui massimi dai primi di aprile, il giorno dopo che l’OPEC ha rivisto al rialzo la crescita della domanda di oro nero per il 2021.Il future giugno sul Brent scambia a 65,08 dollari al barile (+2,21%) mentre il contratto maggio sul WTI segna 61,62 dollari (+2,39%). Tra i player del comparto, Eni mostra un progresso dell’1,43% mentre Tenaris balza del 4% in vetta al principale paniere FTSE MIB. Gli esperti dell’ufficio studi di Equita hanno alzato il target price di entrambi i titoli, confermando la stessa raccomandazione “buy”. Il prezzo obiettivo di Eni passa a 11,80 euro da 10,50, mentre quello di Tenaris è stato portato a 11 euro da 9.(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Transizione energetica, Draghi e Cingolani vedono Ad Stellantis, Eni, Enel, Snam e Terna

    (Teleborsa) – Il Premier Mario Draghi chiama all’appello le grandi industrie italiane coinvolte nella transizione energetica ed insieme al Ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani incontra gli Amministratori delegati, per discutere di uno dei temi più caldi del momento. Al centro della riunione – a quanto si apprende – i temi legati all’energia e alla transizione energetica.Convocati a Palazzo Chigi John Elkann, Ceo di Stellantis, Claudio Descalzi, Amministratore delegato di Eni, Francesco Starace Ad di Enel, Marco Alverà Ad di Snam e Stefano Donnarumma Ad di Terna.Si tratta di società, in gran parte partecipate statali, che sono già lanciate già nel campo della Transizione energetica, ad esempio Stellantis con i progetti per l’auto elettrica e le batterie, Eni con le bioraffinerie ed i biocarburanti, Enel in qualità d major delle rinnovabili, Snam attiva nel campo dell’idrogeno e del gas e Terna concentrata sullo sviluppo di reti resilienti e sostenibili. LEGGI TUTTO

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    Decolla Saras dopo miglioramento margini di raffinazione

    (Teleborsa) – Effervescente Saras, che scambia con una performance decisamente positiva del 2,96%, portandosi a 0,5904. Il titolo beneficia del miglioramento dei dati sui margini di raffinazione. Alla fine della scorsa settimana il benchmark EMC è salito a 0,0 dollari/barile da -0,9 della settimana precedente.Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 0,5995 e successiva a 0,6201. Supporto a 0,5789. LEGGI TUTTO

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    Saipem, da Qatargas un'estensione di contratto da 350 milioni di dollari

    (Teleborsa) – Saipem ha comunicato un’estensione del contratto con Qatargas nel quadro del Progetto North Field Production Sustainability Offshore (pacchetto EPCO), la cui assegnazione era stata comunicata il 22 febbraio 2021. I lavori aggiuntivi valgono circa 350 milioni di dollari e sono relativi al reindirizzamento degli idrocarburi dalla piattaforma di testa di pozzo verso nuove strutture, dovuto alla disattivazione del gasdotto esistente.Le attività da svolgere comprendono la costruzione di due ulteriori piattaforme di collettamento, due ulteriori ponti di collegamento con le piattaforme di testa di pozzo esistenti, due condotte anticorrosione rivestite in acciaio al carbonio di collegamento tra i pozzi per una lunghezza complessiva di 13 km, nonché lo smantellamento della condotta esistente.”Questo risultato commerciale è un’ulteriore prova di fiducia nei confronti di Saipem da parte di un cliente importante come Qatargas”, sottolinea la società in una nota. LEGGI TUTTO

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    Transizione ecologica, sfide del presente per costruire futuro

    (Teleborsa) – “Dobbiamo gestire 10 – 15 anni per la transizione ecologica. Dopo prenderanno il testimone i giovani, che saranno più bravi di noi”. Lo ha detto stamani il Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, partecipando ad un convegno organizzato da Fratelli d’Italia sulle reti digitali. “Io ho tre obiettivi – ha detto ancora Cingolani -. Presentare entro fine mese all’Unione europea un buon Recovery Plan; dopo un mese da questo, presentare la nuova struttura del MITE, molto internazionale e con capacità tecniche; lasciare ai miei successori un pacchetto di regole acceleratrici per realizzare al più presto le promesse del Recovery Plan””Le difficoltà più grosse che incontro nel mio lavoro sono quelle burocratiche e amministrative. L’efficienza nel mettere a terra le opere progettate è il problema più grosso. Se prevale il concetto che il tempo non ha importanza, non faremo le opere. Ma non sarà solo un ritardo amministrativo: contribuirà a catastrofi globali. L’innalzamento dei mari non aspetta la burocrazia”.Intervenendo poi a Roma alla presentazione del rapporto della Fondazione Symbola “L’Italia in 10 selfie 2021” Cingolani ha sottolineato che “l’agricoltura italiana è una delle migliori al mondo. Nel Recovery Plan stiamo mettendo risorse importanti sulla filiera agroalimentare. Penso che dobbiamo dare grande attenzione all’uso del suolo e dell’acqua (creando nuovi invasi) e all’indipendenza energetica almeno delle aziende medie, attraverso il fotovoltaico, le biomasse, il biogas dai digestori anaerobici e dalle deiezioni animali”. Sul ruolo del gas nei prossimi anni, “è ovvio – ha detto – che abbiamo un obiettivo di decarbonizzazione al 2050, e di parziale decarbonizzazione al 2030. Dobbiamo fare il possibile per eliminare i combustibili fossili. Il gas sarà l’ultimo a sparire perché ci consentirà di portare avanti la transizione”. Anche “la robotica se ben utilizzata” – prosegue Cingolani – può contribuire “al risparmio di materie prime, di energia, e di acqua”.Quanto alla messa in sicurezza dell’assetto idrogeologico dell’Italia – avverte – “non può essere fatta in fretta, perché abbiamo accumulato un certo ritardo. La soluzione in parte sta nella prevenzione: utilizzando le nuove tecnologie come satelliti, droni e sensori a terra, possiamo scoprire i problemi in tempo e intervenire. Questo meccanismo di prevenzione può essere realizzato più facilmente e rapidamente della messa in sicurezza”. Ma è nella capacità di prevenire che il Paese può fare un passo in avanti – avverte il ministro -. Spendiamo 7 miliardi all’anno per riparare i danni del dissesto. Prevenire costerebbe la metà”. Per Cingolani “la prevenzione vuol dire anche investire sui giovani, su programmi nelle scuole per creare una coscienza dei problemi”. LEGGI TUTTO