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    IEG, Key Energy e Ecomondo: 3-6 novembre grande appuntamento con la Green Economy

    (Teleborsa) – Il countdown è iniziato. Ecomondo e Key Energy tornano alla fiera di Rimini dal 3 al 6 novembre prossimi. l numeri confermano la forza dell’appuntamento di Italian Exhibition Group (IEG), irrinunciabile per tutto il mondo dell’economia circolare e dell’energia rinnovabile: 750 aziende, 40 start-up, 140 incontri e workshop. Per l’occasione saranno aperti tutti e tre gli ingressi ed attivata la stazione ferroviaria.Ecomondo, giunta alla 24esima edizione, si concentrerà su quattro aree (rifiuti e risorse, bioeconomia circolare, bonifica e rischio idrogeologico, acqua) e due progetti speciali (piattaforma bio-metano e start-up & scale-up). Key Energy, alla 14esima edizione, posizionata all’ingresso Est, avrà tre focus (solar & storage, energy efficiency, wind) e darà ampio spazio al progetto della Città Sostenibile, con particolare attenzione a mobilità, digitalizzazione e illuminazione pubblica. Infine, riflettori sull’innovazione, con una vetrina dedicata.Quello di IEG sarà dunque il primo appuntamento di settore a svolgersi dal vivo quest’anno a livello internazionale, con un ricco palinsesto di contenuti tecnico-scientifici per offrire risposte sulla normativa e uno spazio di confronto e di incontro su un settore, quello dell’economia circolare, che è al centro del dibattito politico, economico e sociale del nostro paese e in Europa. Nelle quattro giornate di fiera si tracceranno le linee guida dei progetti nazionali per i fondi europei del Recovery Plan, in larga parte destinati al settore della sostenibilità, tema cruciale per lo sviluppo dei prossimi anni. Grande attesa anche per gli Stati generali della green Economy, promossi dal Consiglio Nazionale in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e con il patrocinio della Commissione Europea.Ecomondo e Key Energy si svolgeranno in tutta sicurezza grazie al protocollo #Safebusiness by IEG, all’accreditamento GBAC STAR per quanto riguarda la mitigazione del rischio e la sicurezza di espositori e visitatori e il prolungamento dell’orario di apertura del quartiere fieristico, dalle 9 sino alle 19, elementi con i quali IEG rinforzerà le community di riferimento. LEGGI TUTTO

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    MIT, Sismabonus: istituita Commissione di monitoraggio

    (Teleborsa) – Istituita oggi dal Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici la Commissione di monitoraggio delle Linee Guida per la “Classificazione del Rischio sismico delle costruzioni” detta “Sismabonus”. Lo strumento è finalizzato a mitigare gli effetti dei terremoti, salvaguardando le vite umane e contenendo i costi della ricostruzione, incentivando gli interventi preventivi volontari sul patrimonio edilizio esistente.La Commissione, di cui è capofila il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è trasversale e vede la presenza di tutte le istituzioni e le diverse figure coinvolte a vario titolo nella specifica tematica, così da fornire risposte concrete e condivise, sia in relazione alla complessità applicativa nel breve periodo, a seguito delle recenti modifiche apportate al quadro normativo dai “Superbonus”, sia nel medio periodo in una visione strategica di messa a sistema della misura.L’attività sarà svolta con i contributi del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Agenzia delle Entrate, Ministero dello Sviluppo Economico, ENEA, CNR e Dipartimento della Protezione Civile. Oltre alle figure istituzionali sono stati quindi coinvolti anche i rappresentati delle Professioni (Tecnici e Commercialisti), delle Imprese (ANCE), delle Banche (ABI) e delle Assicurazioni (ANIA).L’obiettivo è la massima integrazione del Sismabonus con gli altri interventi finalizzati anche alla riduzione del fabbisogno energetico per garantire sistemi efficienti ed innovativi di controllo. LEGGI TUTTO

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    Althesys e Enel Foundation: “Elettricità e acqua alleate contro il cambiamento climatico”

    (Teleborsa) – Da una migliore gestione congiunta di energia e acqua in Italia si potrebbero ottenere 5,9 TWh annui di elettricità aggiuntiva e una disponibilità d’acqua di circa 2,8 miliardi di metri cubi in più, pari al 20% del volume delle grandi dighe italiane. Il raggiungimento di questi obiettivi significherebbe ulteriori investimenti per circa 6,4 miliardi di euro, che potrebbero far parte a pieno titolo del Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza in corso di definizione per accedere al Recovery Fund, del quale il 37% andrà usato per attuare il Green New Deal. Queste alcune delle principali evidenze emerse dallo studio “Energy for water sustainability. Sviluppare le sinergie elettrico-idrico per la sostenibilità”, il primo in Italia a stimare i potenziali benefici che si avrebbero da una gestione congiunta delle due risorse. Condotto da Althesys con Enel Foundation, il lavoro è stato presentato questa mattina da Alessandro Marangoni, ceo di Althesys Strategic Consultants e da Giuseppe Montesano, vicedirettore Enel Foundation. All’incontro hanno partecipato anche Stefano Besseghini, presidente di Arera; Giordano Colarullo, direttore generale di Utilitalia, Stefano Masini, responsabile Area Territorio e Ambiente di Coldiretti; Carlo Tamburi, direttore Italia del Gruppo Enel; Francesco Vincenzi, presidente di ANBI; Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente.La ricerca approfondisce l’evoluzione del water-energy nexus con le criticità e le opportunità che prospetta, allo scopo di avanzare proposte per raggiungere obiettivi di sostenibilità e di sicurezza delle forniture in un mondo sottoposto a una pressione continua derivante dalla progressiva riduzione delle disponibilità idriche a fronte di un aumento dei consumi energetici.”Lo studio condotto con Althesys conferma come la transizione in atto verso un modello energetico più sostenibile possa generare valore e opportunità con ricadute positive che vanno ben oltre il settore – ha commentato Montesano –. In particolare, lo sviluppo delle rinnovabili e di soluzioni innovative in grado di aumentare l’efficienza dell’utilizzo della risorsa idrica possono contribuire significativamente al water saving e alla tutela del territorio, all’interno del più ampio impegno per contrastare il cambiamento climatico”.”Le risposte al crescente impatto di situazioni di stress idrico connesse al cambiamento climatico – spiega Marangoni – possono essere molteplici e articolate, ma richiedono interventi su orizzonti temporali sufficientemente ampi e investimenti consistenti. Avrebbero però importanti ricadute economiche e occupazionali, contribuendo al contempo a migliorare l’ambiente, la sicurezza del territorio e la qualità della vita dei cittadini. Sono necessarie politiche proattive che, attraverso soluzioni win-win, coinvolgano in modo coordinato i vari settori, energia, industria, agricoltura, utility, nell’ottica dell’uso plurimo della risorsa”.I benefici derivanti da un uso plurimo dell’acqua – rileva la ricerca – non sarebbero solo di natura ambientale, ma avrebbero anche effetti positivi sul sistema economico ed energetico. L’industria elettrica, ad esempio, potrebbe offrire un forte contributo investendo nel rinnovamento dell’idroelettrico. Altre rinnovabili, come eolico e solare, che contribuiscono alla water footprint in misura nettamente inferiore rispetto ad altre fonti, – evidenzia lo studio – potrebbero portare in Europa a una riduzione dei consumi d’acqua fino a 1,6 miliardi di metri cubi, equivalenti ai consumi annui di una nazione come la Germania.Per raggiungere la supply security, la ricerca suggerisce un articolato insieme di proposte di policy, tra le altre: l’ultimazione delle opere incompiute; il rinnovamento dei grandi bacini idroelettrici; l’avvio del Piano Invasi; il ricorso agli accumuli a pompaggio; gli impianti di desalinizzazione e le vasche di laminazione.Dal completamento delle opere incompiute ancora presenti nel nostro Paese si potrebbe ottenere una produzione elettrica addizionale di quasi 30 GWh annui, con una disponibilità idrica aggiuntiva di circa 850 milioni di metri cubi. Per il rinnovamento dei grandi bacini idroelettrici, lo studio stima in circa 4 TWh l’apporto aggiuntivo e in 900 milioni di metri cubi quello alla sicurezza idrica.L’avvio del Piano Invasi – si legge nel Rapporto – può costituire un tassello importante, già finanziato con 250 milioni di euro per 30 interventi individuati nel periodo 2018-22 in vista di un Piano nazionale di piccoli e medi invasi di ben più ampia portata, che comporterebbe 20 miliardi di euro di investimenti stimati nel corso di 20 anni. Gli accumuli a pompaggio sono invece una delle possibili soluzioni individuate nel Pniec, con un’attenzione particolare sulla possibilità di riconvertire infrastrutture già esistenti nel Centro-Sud. Gli impianti di desalinizzazione prevedono investimenti in grado di fronteggiare la scarsità idrica, in particolare con impianti nelle isole minori abbinati a installazioni di generazione elettrica da rinnovabili. Il ricorso a vasche di laminazione e altri bacini eviterebbe invece allagamenti e inondazioni anche nei centri urbani.Lo studio segnala tuttavia la necessità di accelerare gli iter autorizzativi per poter cogliere queste opportunità in quanto procedure e tempistiche di permitting delle opere troppo dilatate ritardano la loro realizzazione. Dalla ricerca emerge, dunque, la necessità di percorsi facilitati con tempi certi, “fast track”, per attuare efficacemente molti degli interventi, in particolare quelli su opere esistenti, per le quali sono già state svolte in passato valutazioni di impatto ambientale e procedure autorizzative.(Foto: © Andrey Kryuchkov /123RF) LEGGI TUTTO

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    Luce e gas, ottobre è il mese in cui si pensa di più alla bolletta energetica

    (Teleborsa) – Ottobre mese di valutazione della propria tariffa per le utenze energetiche. A rilevarlo uno studio di Selectra, piattaforma che mette a confronto le offerte di luce e gas, che sottolinea come in questo mese si raggiunge il picco con + 35% di operazioni, tra nuove attivazioni e cambi fornitore, rispetto alla media dei mesi non autunnali.In base ai dati del comparatore di tariffe di Selectra, la quantità delle richieste di confronto nei mesi autunnali aumenta in media del 15% rispetto al resto dell’anno, raggiungendo un incremento del 20% ad ottobre. Un andamento che non è stato scombussolato dall’emergenza sanitaria e che viene confermato anche nelle prime due settimane di ottobre 2020.È il gas, primo pensiero degli italiani: con l’avvicinarsi della stagione fredda, infatti, la fornitura di gas diventa la prima preoccupazione. La necessità di riscaldare le case e la paura delle bollette troppo alte nei mesi invernali spinge gli italiani a provvedere ai contratti per la fornitura del gas, cercando soluzioni più economiche e tariffe più vantaggiose. I volumi delle operazioni legate alle utenze domestiche del gas nel periodo compreso tra il 22 settembre e il 21 dicembre registrano infatti una crescita superiore al 40% rispetto alla media del resto dell’anno. Ottobre si aggiudica il primato assoluto con quasi il doppio delle operazioni effettuate rispetto alle altre stagioni.Con una dinamica meno importante ma altrettanto evidente, anche le operazioni legate alla fornitura dell’energia elettrica registrano un aumento di quasi un 20% nei mesi autunnali rispetto al resto dell’anno, con un picco del circa 25% che spetta sempre al mese di ottobre.Quest’anno, segnala Selectra, con l’aumento delle tariffe di luce e gas sul Mercato Tutelato, gli italiani hanno un motivo in più per rivedere subito le proprie utenze, soprattutto per chi si affida ancora al Servizio di Maggior Tutela. Secondo i dati del comparatore di tariffe, attivando un’offerta conveniente del mercato libero oggi, una famiglia può risparmiare fino a 53 euro/anno nella bolletta della luce e fino a 90 euro/anno in quella del gas cui vanno aggiunti eventuali servizi extra o buoni di benvenuto.(Foto: © baloon111 / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo, Monceri: “Superbonus avrà notevoli benefici su consumi e valore immobili”

    (Teleborsa) – Il tema dell’economia “green” è “strategico” per Intesa Sanpaolo, che ha già messo in atto numerose iniziative, ma l’arrivo del Superbonus consentirà di accelerare l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare italiano, con benefici a cascata sui consumi energetici ed anche sul valore degli immobili. Lo ha spiegato Pierluigi Monceri, Responsabile direzione regionale Lazio, Sardegna, Sicilia, Abruzzo e Molise di Intesa Sanpaolo, in una intervista rilasciata a Teleborsa.Intesa Sanpaolo è particolarmente focalizzata sulle tematiche dell’efficienza energetica e più in generale dell’economia green. Quali sono?”Il Gruppo si è mosso da tempo sul tema dell’economia green, ritenendolo un tema strategico, che è entrato anche in maniera importante e pesante nel nostro Piano industriale”.”Ci stiamo lavorando con attenzione in un clima che si è reso sempre più sensibile a queste tematiche”, ha precisato il responsabile di Intesa, aggiungendo “lo scorso anno abbiamo erogato oltre 1 miliardo e mezzo a favore della green economy, dimostrando appunto cheil proscenio è sensibile”.”Quest’anno – ha sottolineato – è uscita la misura del Superbonus, che non potrà che avere grande successo, essendosi inserita in un terreno già fertile e credo che, attraverso le sue caratteristiche, questa misura riuscirà sicuramente ad ottenere proseliti importanti”.[embedded content]
    Parliamo di ristrutturazioni edilizie e del sostegno al settore edile ed immobiliare. Quali vantaggi dalla normativa in vigore? E quali benefici per l’Italia?”L’Italia ha un contesto immobiliare vecchio, oltre il 70% delle costruzioni è stato costruito prima degli anni ’70”, ha affermato Monceri, aggiungendo “abbiamo la possibilità quindi di riqualificare in maniera importante l’efficientamento energetico di queste strutture”.”Un terzo dei consumi energetici di questo Paese – ha spiegato – è generato dalle famiglie e, nell’ambito di questa porzione, il 60% è legato al fattore riscaldamento e raffreddamento”, quindi “lavorare sull’efficientamento energetico porterebbe i consumi a ridursi ad un quarto” e costituisce “un’opportunità rilevante per il Paese”.C’è poi un altro fattore rilevante citato dal responsabile di Intesa, che concerne l’aumento del valore del patrimonio immobiliare. “Mediamente un immobile efficientato dal punto di vista energetico ha un valore superiore del 35%”, ha sottolineato Monceri, parlando di “opportunità straordinarie” e di una “classica situazione win-win”, che “può effettivamente stimolare grandi investimenti” e “dare una spinta importante alla ripartenza economica del Paese”.Il superbonus darà un forte impulso agli interventi per l’efficienza energetica. Qual è l’offerta approntata dal Gruppo Intesa Sanpaolo?”L’offerta in realtà si sviluppa innanzitutto nella possibilità di anticipare il credito di imposta, quindi un proprietario o anche un semplice affittuario può effettuare i lavori con la consapevolezza che il vantaggio fiscale risulterà di beneficio per i cinque anni successivi”.”Noi interveniamo innanzitutto anticipando il credito d’imposta, per le famiglie il valore è 102, quindi le mettiamo nelle condizioni di recuperare più della cifra spesa, per le imprese il valore è 100″.”Il secondo ambito di intervento è rappresentato da un finanziamento ponte che può essere valutato a favore del richiedente, sia esso privato o azienda, per accompagnare la fase di perfezionamento del credito stesso”.”Un terzo ambito di intervento è rappresentato dalla messa a disposizione della consulenza gratuita e non obbligatoria di Deloitte, cui ci siamo affidati per accompagnare i processi al loro compimento, senza creare impedimenti di natura burocratica”, afferma Monceri, spiegando che una volta ottenuto un preventivo ed una certificazione APE, il privato può rivolgersi alla banca e accedere, gratuitamente e senza impegno, alla piattaforma Deloitte, che lo “accompagna” nel processo di raccolta e definizione della documentazione. Il processo si completerà al termine dei lavori, con l’intervento di Deloitte, che trasferirà il credito d’imposta al cassetto della banca ed, entro cinque giorni, accrediterà i soldi sul conto dei privati. LEGGI TUTTO

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    A2A, Mazzoncini: “Programmati investimenti significativi in rinnovabili”

    (Teleborsa) – A2A in qualità di multiutility di profilo nazionale, ben più ampio rispetto alle municipalizzate da cui trae origine, “deve guardare al fine più che al mezzo” e “consentire ai cittadini di vivere meglio possibile, in maniera più sostenibile, utilizzando le tre risorse chiave – terra, acqua, aria – nel modo migliore possibile, usando la tecnologia che uomo è riuscito a sviluppare”.Lo ha affermato l’Amministratore delegato di A2A, Renato Mazzoncini, descrivendo la poliedrica attività del Gruppo, che spazia dalla fornitura di elettricità ed acqua, alla gestione dei rifiuti, senza tralasciare la mobilità.Per quanto concerne la transizione energetica, A2A ha destinato una quota rilevante di investimenti del nuovo Piano alle geo rinnovabili, prevalentemente eolico e fotovoltaico, mentre lo storico idroelettrico va valorizzato. L’Italia però “deve darsi una mossa” per riuscire a centrare gli obiettivi più ambiziosi posti dalla UE. – afferma Mazzoncini – questo significa che ci sono paesi come l’Italia che devono quadruplicare la velocità e paesi come Germania che procedono in modo lineare uniforme”. Una tabella di marcia che può costituire un “problema” ed anche una “opportunità” per il nostro Paese.Parlando del Recovery Fund, l’Ad di A2A ha ipotizzato che “passeranno solo le proposte che hanno una certa dimensione” ed ha spiegato che il Gruppo sta lavorando su un progetto per recuperare il calore latente della grande centrale termoelettrica di Cassano D’Adda, per alimentare il teleriscaldamento di Milano.Mazzoncini ha poi toccato il tema della mobilità elettrica, affermando “metto sul tavolo proposta disruptive”, che è quella di collegare l’infrastruttura di colonnine alla rete (RAB) e liberalizzare il servizio di ricarica a valle, perché rispetto all’UE “l’Italia è molto indietro e deve velocizzare gli obiettivi di dieci- quindici volte rispetto al resto d’Europa”. LEGGI TUTTO

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    Snam: Alverà: “Gas ha ancora ruolo da giocare. Per idrogeno approccio di filiera”

    (Teleborsa) – Snam è convinta che “il gas abbia ancora cartucce da giocare” nel nuovo scenario, dominato dalla transizione energetica, che potrà certamente “accelerare le produzioni rinnovabili con discontinuità tecnologiche”, ma “non ha esaurito il potenziale del gas” che può conoscere ancora un’accelerazione in determinate applicazioni e settori, come quello dei trasporti.Lo ha detto l’amministratore delegato, Marco Alverà, all’Energy Talk “Energia e Imprese, Operazione Green Deal”, organizzato da RCS Academy.In merito ad eventuali preoccupazioni legate a conflitti politici ed economici, il manager ha evidenziato che “la geopolitica del gas è diventata più rilevante di quella del petrolio”. La geografia dei flussi – ha spiegato – è oggi molto cambiata, poiché gli Stati Uniti hanno raggiunto l’autosufficienza energetica grazie allo shale, mentre in Europa, molti paesi nordici sono diventati importatori di gas e va assumendo un ruolo più centrale la Turchia, in funzione di crocevia delle pipeline del gas in arrivo dalla Russia, in una posizione simile a quella un tempo ricoperta dall’Ucraina.”In Italia – ha aggiunto – non abbiamo nessun motivo di allarmarci, perché abbiamo la più grande infrastruttura di stoccaggio di gas e siamo in grado di resistere in caso di interruzioni”.Alverà ha parlato anche dell’idrogeno, un tema caro a Snam, che da tempo sta testando gli utilizzi dell’idrogeno verde sulla rete di trasporto, in combinazione con il gas.”Ero uno scettico dell’idrogeno perché costava sessanta volte più del petrolio. Oggi sono diventato un grande sostenitore perché il prezzo è sceso a due volte e può arrivare fra 5 anni a costare come il petrolio”, ha premesso l’Ad di Snam, spiegando che “il mercato dell’idrogeno oggi vale 100 miliardi di dollari, ma è idrogeno grigio, che deve essere trasformato in idrogeno blu, pulito”.”Il tema centrale è lo sfruttamento delle attuali infrastrutture del gas”, ha precisato Alverà, aggiungendo che “serve un approccio di filiera” e che in Italia “abbiamo anche il vantaggio di avere campioni internazionali”.”Abbiamo ampia industria. Dobbiamo ricreare il successo degli anni ’70 e ’80 ed il governo ci supporta fortemente in questo percorso”, ha concluso l’Ad di Snam. LEGGI TUTTO

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    Enel, Starace: “Green Deal per il recupero della sovranità e competitività”

    (Teleborsa) – “Lo sviluppo Green in Europa è molto sentito” e rappresenta oggi anche un “tema elettorale”. Lo ha affermato l’Amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, parlando agli Energy Talks “Energia e Imprese, Operazione Green Deal”, organizzato da RCS Academy.”Molti Paesi – ha ricordato – hanno sperimentato un cambiamento politico, dovuto alla forza elettorale che i movimenti green hanno avuto in Europa”.”Sbloccare la democrazia pubblica è un lavoro duro e di dettaglio”, ha sottolineato il numero uno di Enel, aggiungendo che spingere sulle rinnovabili “fa bene all’ambiente, fa bene ai portafogli e fa bene alla sicurezza degli approvvigionamenti”, perché “magari ci sarà meno vento o meno sole, ma non c’è una potenza straniera che ce le toglie”.L’UE sta spingendo proprio in questa direzione – ha concluso Starace – “per essere più sovrana, più competitiva e per ridurre la sua dipendenza”. LEGGI TUTTO