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    Trasporto pubblico sostenibile, siglata l'intesa tra ENEL e ASSTRA

    (Teleborsa) – Rendere più sostenibile il trasporto pubblico locale, contribuire a ridurre le emissioni delle linee urbane ed extraurbane e migliorare la qualità del servizio ai cittadini. Questi gli obiettivi del protocollo d’intesa firmato da Enel X, la business line globale di Enel dedicata allo sviluppo di prodotti innovativi e soluzioni digitali, e Asstra – Associazione Trasporti, l’associazione che riunisce circa 140 aziende del trasporto pubblico locale.Il protocollo – spiega Enel in una nota – prevede una serie di attività finalizzate alla promozione della mobilità sostenibile nelle città italiane. Si va dallo sviluppo di nuovi modelli di business che accelerino la transizione energetica dei sistemi di approvvigionamento degli autobus e garantiscano un più efficiente utilizzo dei fondi pubblici messi a disposizione dal Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile del MIT, alla progettazione di infrastrutture e colonnine di ricarica all’avanguardia, passando per la definizione di nuove soluzioni per le Smart City in grado di ridurre i consumi delle flotte, i costi di manutenzione e rifornimento e di disegnare servizi di mobilità a più alto valore aggiunto. L’intesa prevede anche lo sviluppo di soluzioni di efficienza energetica da applicare presso le sedi dei depositi del trasporto pubblico.”L’obiettivo della collaborazione con Asstra – spiega Augusto Raggi, responsabile Enel X Italia – è accelerare la transizione energetica verso il trasporto elettrico pubblico. La collaborazione tra un grande player industriale come Enel X e Asstra porterà a individuare modelli di business innovativi per un sistema di trasporto pubblico integrato con soluzioni di efficienza energetica, green e digitali. In questo modo potremo aumentare il confort del trasporto per i cittadini e ridurre i costi di esercizio, con vantaggi per la Pubblica Amministrazione e esternalità positive per le città come il miglioramento della qualità dell’aria e la riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico”.”Asstra con il protocollo d’intesa sottoscritto oggi, intende sostanziare ulteriormente il lavoro che sta svolgendo per sviluppare l’innovazione tecnologica applicata ai trasporti pubblici. L’elemento innovativo del protocollo siglato con Enel X Italia – commenta il presidente di Asstra Andrea Gibelli – risiede nell’esplorazione di nuovi modelli di business per i sistemi di trasporto collettivo elettrico su autobus, finalizzati ad accelerare la transizione energetica garantendo un utilizzo più efficace ed efficiente dei fondi pubblici, per un settore la cui importanza per il Paese sta emergendo drammaticamente proprio in questi giorni a causa della crisi pandemica. La nostra intenzione è guardare avanti per costruire oggi un futuro migliore per il TPL e dunque per i cittadini”.Nell’ambito del protocollo, le soluzioni innovative saranno sviluppate in considerazione del quadro normativo e con il coinvolgimento delle imprese di trasporto pubblico locale, secondo un modello virtuoso di collaborazione pubblico-privato. L’intesa – conclude la nota – mira, infine, a incentivare azioni di sensibilizzazione sugli effetti nocivi dell’inquinamento ambientale e acustico, con particolare attenzione ai centri urbani. LEGGI TUTTO

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    ENEA, Bertini: “Raggiunti tre quarti degli obiettivi di efficienza energetica”

    (Teleborsa) – E’ stato prese tato oggi il 9° Rapporto sull’efficienza energetica dell’ENEA, che ha messo in luce un grande successo della politica di incentivi messa a punto dal Governo, che si è tradotta in 42 miliardi di investimenti per interventi di riqualificazione energetica a partire dal 2007 (3,5 miliardi solo nel 2019), un risparmio di circa 17.700 GWh/anno (1.250 GWh/anno nel 2019). Nel 2019, inoltre, sono stati ottenuti risparmi per 250 milioni di euro sulla bolletta energetica nazionale e una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre 2,9 milioni di tonnellate.Teleborsa ha intervistato Ilaria Bertini, Direttore Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica di ENEA, che ha tracciato un bilancio dei risultati raggiunti in 13 anni di politiche incentivanti.”Il rapporto fornisce una fotografia molto positiva”, ha affermato la responsabile ENEA, aggiungendo che sono stati raggiunti “tre quarti degli obiettivi da soddisfare”.”Le misure che principalmente contribuiscono a questo risultato – ha spiegato – sono le detrazioni fiscali ed i certificati bianchi, quindi, il settore residenziale ed il settore industriale, mentre restano fanalino di coda il terziario, in particolare la Pubblica Amministrazione, ed i Trasporti”.”Per quanto riguarda l’industria, è stata fatta un’attività molto focalizzata, grazie all’articolo 8 del Decreto 102, che prevedeva l’obbligo delle industrie energivore di effettuare la diagnosi energetica e soprattutto realizzare gli interventi a breve e lungo termine”, ha sottolineato Bertini, aggiungendo “abbiamo un grande potenziale a questo riguardo di circa 1,6 mtep per gli interventi a breve termine e 3,6 mtep per gli interventi a lunga scadenza”.Parlando dei buoni risultati ottenuti dal residenziale, invece, l’esperta ha ricordato che “il parco immobiliare italiano è ancora piuttosto inefficiente”, il 70% circa degli immobili si trova in una classe energetica molto bassa, come dimostrato dal portale “Si apre” realizzato dall’ENEA, che raccoglie gli attestati di prestazione energetica forniti dalle Regioni.”E’ necessario quindi intervenire, effettuare un’ondata di riqualificazioni energetiche, la cosiddetta “renovation wave” prevista anche dal New Green Deal europeo”, ha affermato Bertini, aggiungendo che ciò “avrebbe un impatto fondamentale anche sull’aspetto sociale”, poiché “in ottica di transizione verso la sostenibilità, sono molti gli elementi che devono essere presi in considerazione e l’energia è uno di questi”. L’esperta ha fatto cenno quindi al problema della povertà energetica e delle condizioni confortevoli dell’abitazione ed ai problemi connessi della salute e dell’economia familiare.L”efficienza energetica ha favorito un aumento delle prestazioni energetiche degli edifici. Un risultato delle varie campagne dell’ENEA ad incentivare appunto una riqualificazione degli edifici di vecchia costruzione?”Il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici è sicuramente in atto ed è guidato dalla normativa, soprattutto per le nuove costruzioni, su impulso della Comunità europea. L’ecobonus, invece, sin dalla sua istituzione nel 2007, ha sicuramente costituito un elemento fondamentale per la riqualificazione energetica del patrimonio esistente”.”Il sistema di incentivi – ha aggiunto – ha fatto anche di più, consentendo l’alfabetizzazione degli italiani, in un periodo in cui la parola efficienza energetica non era di uso comune come lo è adesso. Un elemento che è stato misurato anche da un’analisi di approfondimento effettuata sui motori di ricerca, che ha dimostrato una crescita dell’attenzione verso questo tema”.[embedded content]
    Qual è invece il vantaggio dell’aver coinvolto gli operatori sul campo per i lavori di efficientamento e per finanziare gli interventi con la cessione del credito e con lo sconto in fattura?”Direi fondamentale. Questa nuova misura del Superbonus – ha spiegato Bertini – nasce anche sull’intenzione di creare una filiera che, dal cittadino, che è il player fondamentale ed il beneficiario del meccanismo, arriva fino alla banca, che può finanziare e acquisire la cessione del credito, passando attraverso le figure dei professionisti che vengono coinvolti, sia i progettisti sia di coloro i quali dovranno asseverare i lavori effettuati e garantire il rispetto dei requisiti della norma, ovvero l’ottenimento del salto di due classi energetiche e la congruità delle spese esposte rispetto ai prezziari di riferimento, Naturalmente, un ruolo importantissimo è anche quello degli istituti finanziari, che che siano le ESCO o le banche, incaricate di acquisire il credito”.”La presenza di tutti questi protagonisti della filiera – ha concluso l’esperta – consente che questi esercitino anche una funzione di controllo l’uno rispetto all’altro, affinché il processo vada avanti secondo la conformità. Occorre, infatti, sottolineare il vantaggio enorme per il cittadino, l’aumento di valore dell’immobile, che viene sostenuto con i soldi dello Stato, che rende quindi necessario che questi interventi vengano effettuati a regola d’arte e, soprattutto, secondo i requisiti richiesti”. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo, Monceri: “Efficienza energetica accresce valore immobili”

    (Teleborsa) – “Il percorso di sostegno e supporto all’efficientamento energetico, in senso più ampio, è un percorso che il sistema bancario, quindi Intesa Sanpaolo ha già iniziato”. Lo ha detto nel corso della presentazione del 9° Rapporto annuale sull’efficienza energetica dell’ENEA, il Direttore regionale di Intesa Sanpaolo, Pierluigi Monceri sottolineando che “lo scorso anno il Gruppo ha erogato, a supporto dell’economia green, a partire dal sostegno per finanziare piccoli elettrodomestici a contenuto consumo energetico, oltre 1 miliardo e mezzo”.Un tema quanto mai attuale. “C’è, infatti, una necessità importante di dare un supporto importante al mondo dell’edilizia”, ha proseguito Monceri che ha poi elencato una serie di motivazioni in scia alle quali la tematica è sempre più urgente. “Abbiamo un patrimonio immobiliare molto vecchio, il 70 per cento degli immobili di questo Paese sono datati ante 1970, basti pensare che lo scorso anno più di due terzi delle negoziazioni immobiliari sono state gestite con immobili non efficientati dal punto di vista energetico. Non solo, viviamo in un Paese dove il consumo energetico è per un terzo concentrato sulle famiglie e all’interno di questo terzo il 60 è rappresentato da costi di raffreddamento e riscaldamento. Lavorare sull’efficientamento significa ridimensionare questi consumi a un quarto”.C’è poi da considerare – osserva Monceri – “la riqualificazione in termini di valore degli immobili, un immobile efficientato correttamente ha mediamente un valore al metro di circa il 35% in più”.”Siamo in presenza di un percorso in itinere, che il superbonus non potrà che accelerare”, conclude Monceri sottolineando che “come banche, come Gruppo Intesa siamo saliti in maniera forte e determinata su questo processo, garantendo ovviamente la possibilità di cedere il credito di imposta, creando finanziamenti-ponte per accompagnare la chiusura del percorso di cessione e a seconda delle circostanze e delle singole necessità, mettiamo a disposizione in maniera non obbligatoria e gratuita i servizi di Deloitte.(Foto: © Roman Babakin/123RF) LEGGI TUTTO

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    Gas, offerta Macquarie per Ital Gas Storage mette in allarme la politica

    (Teleborsa) – Torna l’allarme per l’assalto di fondi speculativi esteri ad infrastrutture strategiche, riproponendo l’annosa questione della tutela di beni di interesse pubblico, che spaziano dall’energia alle telecomunicazioni, dall’ingresso di investitori esteri motivato da fini puramente lucrativi.L’ultimo episodio vede in primo piano il fondo australiano Macquarie che, in attesa di risposta sulla rete Open Fiber, avrebbe manifestato un interesse per il più grande sito di stoccaggio del gas nella Pianura Padana, che fa capo a Ital Gas Storage. Secondo Il Messaggero, il Fondo australiano avrebbe fatto un’offerta del valore di 1,1 miliardi per il 92,5% del capitale in mano a Morgan Stanley Infrastructure Partners, “sbaragliando” tutti partecipanti all’asta competitiva apertasi la scorsa estate. Una proposta che consentirebbe di rinegoziare anche gli 866 milioni di debito con un pool di banche, che hanno in pegno la maggioranza del capitale.Si tratta di un asset strategico, giacché l’Italia è un importatore netto di gas ed il sito di Carnegliano Laudense, in provincia di Lodi, avrebbe una capacità di 1,3 miliardi di metri cubi e la possibilità di scambiare 27 milioni di metri cubi di gas al giorno sulla rete di trasmissione nazionale del gas.L’operazione, mettendo fuori gioco tutti i pretendenti, ha destato l’attenzione di diversi esponenti politici, sia della maggioranza che dell’opposizione.”È normale che in un’economia di mercato i fondi esteri vogliano investire in infrastrutture italiane, ma è importante distinguere tra quelli buoni e quelli speculativi, se vogliamo difendere gli interessi nazionali”, ha affermato il senatore Andrea Cioffi (M5S), già sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle infrastrutture energetiche. “Gli investimenti esteri – ha aggiunto – sono accolti positivamente, ma solo a determinate condizioni” e senza “monetizzare dopo 3-5 anni”.A conclusioni analoghe è giunto il senatore Paolo Arrigoni (Lega), secondo cui il gas è “fondamentale” per accompagnare la transizione energetica ed occorre proteggere le infrastrutture strategiche dall’assalto di “fondi che apparentemente si presentano come attori di sistema” e invece “lavorano sottotraccia”, presentandosi come investitori di lungo periodo per poi “passare all’incasso dopo una manciata di anni”. LEGGI TUTTO

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    Enel Green Power, avvia secondo progetto solare + storage in Nord America

    (Teleborsa) – Enel, attraverso la sua controllata statunitense dedicata alle rinnovabili Enel Green Power North America, ha avviato la costruzione del progetto solare + storage Azure Sky da 284 MW, il suo secondo progetto ibrido in Nord America che integra un impianto a energia rinnovabile con lo stoccaggio a batteria utility-scale. Il progetto costituisce un’altra tappa fondamentale dell’impegno della società, annunciato a luglio, di investire in progetti ibridi rinnovabili + storage negli Stati Uniti. The Home Depot, con oltre 2.100 store in USA per la vendita al dettaglio di prodotti per la manutenzione della casa, acquisterà l’elettricità prodotta da una quota da 75 MW del progetto solare Azure Sky attraverso un accordo di fornitura elettrica (PPA).”Enel Green Power ha progetti importanti per lo stoccaggio in Nord America. L’innovativo progetto Azure Sky, che arriva appena pochi mesi dopo l’annuncio del progetto Lily, rappresenta un ulteriore passo avanti verso un futuro sostenibile con impianti ibridi flessibili che produrranno energia rinnovabile stabilizzando al contempo ancora di più le reti elettriche” ha dichiarato Salvatore Bernabei, recentemente nominato CEO di Enel Green Power e Direttore della business line Global Power Generation di Enel. “Questo progetto testimonia la resilienza della transizione energetica alimentata dall’innovazione e da un costante interesse per le energie rinnovabili da parte dei clienti commerciali”.Attraverso il PPA, l’energia che The Home Depot acquisterà annualmente dal progetto solare Azure Sky sarà sufficiente ad alimentare oltre 150 dei suoi punti vendita. L’accordo rappresenta l’approvvigionamento di energia rinnovabile più consistente di The Home Depot e consentirà al venditore al dettaglio di prodotti per la casa di realizzare notevoli progressi per il raggiungimento del nuovo obiettivo di sostenibilità dell’azienda di produrre o acquisire 335 MW di energia rinnovabile o alternativa, descritto nel Bilancio di responsabilità 2020 pubblicato di recente dalla società.”La collaborazione con Enel Green Power rafforza il nostro impegno per ottenere energia sostenibile prodotta off-site” – ha dichiarato Ron Jarvis, Chief Sustainability Officer di The Home Depot – “Non soltanto aumenta le nostre soluzioni energetiche e riduce la nostra impronta di carbonio, ma quando The Home Depot ottiene o produce energia da fonti rinnovabili, rafforziamo il business case per l’energia pulita, come le fonti alternative”.Il progetto solare + storage Azure Sky, situato a ovest della zona di Dallas-Fort Worth nella contea di Haskell in Texas, comprende un impianto fotovoltaico da 284 MW abbinato a una batteria da 81 MW e dovrebbe essere operativo entro l’estate 2021.I circa 700mila pannelli bifacciali fotovoltaici del progetto solare + storage Azure Sky dovrebbero produrre ogni anno oltre 586 GWh, che alimenteranno la rete e caricheranno la batteria situata nello stesso impianto, evitando così l’emissione annuale dell’equivalente di oltre 386mila tonnellate di CO2 nell’atmosfera. Il sistema di stoccaggio a batteria sarà in grado di immagazzinare l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici, fornendo al tempo stesso anche servizi per migliorare la flessibilità della rete. LEGGI TUTTO

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    Enel X realizza primo corridoio ricarica panamericano al 100% elettrico

    (Teleborsa) – Sarà da oggi possibile salire a bordo di un’auto elettrica, partendo dal Nord America ed arrivando sino all’estremo Sud America, effettuare le ricariche al proprio veicolo ed attraversare ben 11 Paesi sulle coste occidentali delle Americhe e lungo le Ande: Argentina, Bolivia, Cile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama e Perù.L’opera imponente di realizzazione del primo corridoio di ricarica elettrica panamericano è stata possibile grazie ad Enel X, società del Gruppo Enel, che ha collocato ben 220 punti di ricarica, visibili sull’app dedicata JuicePass, lungo un percorso di migliaia di chilometri, che attraversa luoghi suggestivi: l’antica città Inca di Cuzco, patrimonio mondiale dell’UNESCO, e la strada che conduce a Macchu Picchu in Perù, il deserto ed hotel del sale Palacio de Sal in Bolivia e lo splendido carco naizonale Torres del Paine in Cile. A Panama, i conducenti potranno caricare i loro veicoli con l’energia verde prodotta dalla centrale solare di Chiriqui, di proprietà di Enel Green Power.”Questo progetto infrastrutturale di lunga durata – ha affermato il Ceo di Enel X Francesco Venturini – è la prova del nostro impegno a promuovere i veicoli elettrici nel mondo, rendendo la scelta diffusa della mobilità elettrica una possibilità anche in luoghi lontani dove in precedenza non erano disponibili strutture di ricarica per veicoli elettriciIl corridoio di ricarica panamericano al 100% elettrico è in linea con l’impegno del Gruppo Enel nel seguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. In questo contesto, Enel X è impegnata nella creazione di infrastrutture di ricarica pubbliche e private e di servizi innovativi per superare le barriere di utilizzo e creare nuovo valore economico, sociale e ambientale per tutti: azionisti, consumatori, imprese e pubbliche amministrazioni.L’Electric Pan-American Charging Corridor, che compare nel documentario Long Way Up, facilita la mobilità elettrica tra Ensenada, la penisola messicana della Bassa California e Ushuaia, una città nel sud dell’Argentina che ora è diventata il punto più meridionale del continente ad avere una struttura di ricarica per veicoli elettrici.Gestire le ricariche sarà possibile con l’App JiucePass, che offre più profili utente, a seconda delle esigenze dei clienti e del caso d’uso: ricarica pubblica, ricarica sul posto di lavoro o ricarica domestica. L’applicazione funziona anche con tutte le reti di ricarica pubbliche compatibili con Enel X. LEGGI TUTTO

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    Enel, Starace: a novembre piano industriale e Outlook per i prossimi 10 anni

    (Teleborsa) – Oltre al piano industriale per il prossimo triennio, a novembre Enel presenterà anche un Outlook per i prossimi dieci anni. Ad annunciarlo nel corso dell’evento “Made in Italy: the Restart del Sole 24 Ore e Financial Times” è direttamente l’amministratore delegato dell’azienda energetica italiana, Francesco Starace.”Vediamo un’espansione delle rinnovabili che non ha limiti nei prossimi anni, limitata soltanto dalla nostra capacità di sostenerla senza fare errori”, ha detto Starace sottolineando che “questa è stato fin dal primo giorno la nostra tensione principale e i risultati che abbiamo ottenuto ci stano dando ragione, ci vedrete accelerare nei prossimi dieci anni”.”Decarbonizzazione per noi significa aumentare la crescita delle rinnovabili – ha aggiunto l’amministratore delegato di Enel – e da 3 anni abbiamo il record mondiale del rinnovabile installato all’interno delle aziende, con oltre 3mila Mw installati l’anno”. Francesco Starace ha dato anche qualche anticipazione sul prossimo piano industriale: “La quota parte che attiene alla crescita e quella che attiene alla sostituzione cambia di anno in anno. Ora siamo più attagliati alla crescita della domanda, penso che nel prossimo triennio saremo a 50/50”.Una battuta, infine, anche sulla mobilità elettrica: “la nostra tecnologia non ci preoccupa per la produzione di punti di ricarica privati, negli Usa li vendiamo anche su Amazon. Il problema sono quelli pubblici con le autorizzazioni ma, una volta superato come nelle autostrade, non è più un problema”. LEGGI TUTTO

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    Energia, Arera: “Trasferire oneri sistema a fiscalità generale”

    (Teleborsa) – È necessario procedere al trasferimento alla fiscalità generale degli oneri generali di sistema presenti in bolletta, altrimenti tale peso può avere un impatto negativo sul processo di liberalizzazione del mercato della vendita al dettaglio. Bisogna, inoltre, investire nel processo di transizione energetica senza che questo implichi un aggravio di spesa per gli utenti. È quanto ha affermato il presidente dell’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), Stefano Besseghini, in audizione presso la Commissione Industria, commercio, turismo del Senato.”Siamo consapevoli dell’impegnativo, e complesso, contesto economico che il Paese sta vivendo anche a causa dell’emergenza epidemiologica. Tuttavia in esso – ha detto Besseghini – può cogliersi l’occasione per contribuire a una accelerazione della transizione del paradigma energetico, verso un modello sostenibile, dal punto di vista economico, ambientale e sociale, anche attraverso gli strumenti messi a disposizione dall’Ue. Un corretto ed efficiente funzionamento del mercato, con il contenimento dei costi in capo ai clienti finali, rappresenta il principale obiettivo che l’Autorità intende perseguire”.Attualmente – come ha spiegato il presidente dell’Arera – “la voce ‘Oneri generali’ ha assunto un’incidenza sempre maggiore nella bolletta domestica, attualmente al 21,8% della spesa annua per il cliente domestico tipo servito in regime di maggior tutela. “Tale incidenza – commenta Besseghini – risulta superiore a quella dei corrispettivi dei servizi di rete a copertura di costi di trasmissione, di distribuzione e misura, pari ora al 20,4% della spesa annua”. Un peso considerevole che – ha osservato Besseghini – “può avere un impatto sul processo di liberalizzazione del mercato della vendita al dettaglio, perché riduce la capacità di scelta e di comprensione dell’offerta da parte dei clienti finali. La percezione della possibilità di risparmio per chi cambia fornitore – ha proseguito – risulta fuorviata, considerato che la parte di prezzo determinata dal mercato è molto contenuta, rispetto al totale della spesa sostenuta dal cliente. L’Autorità ha più volte segnalato l’opportunità di un intervento legislativo volto al trasferimento alla fiscalità generale degli oneri generali di sistema”.In particolare, l’Autorità ritiene che debbano essere fin da subito eliminati dalla bolletta elettrica gli oneri non direttamente connessi agli obiettivi di sviluppo ambientalmente sostenibile e quelli finalizzati al contrasto della povertà energetica. “È necessario – ha affermato Besseghini – destinare parte delle risorse finanziarie che si stanno approntando per la ripresa economica e la transizione verde, così come delineata dal Piano nazionale energia clima e dal Green deal, agli investimenti nei settori energetici, senza un aggravio di ulteriori voci in bolletta. Questo permetterebbe, peraltro, di non compromettere la progressiva e graduale diminuzione dell’onere complessivo, i cui effetti inizieranno ad essere percepibili dalla metà di questa decade”. Circa il completamento del processo di liberalizzazione del mercato elettrico “l’Autorità – ha proseguito il presidente dell’Arera – considera di fondamentale rilievo rafforzare innanzitutto gli strumenti di informazione, di formazione e di trasparenza a beneficio dei consumatori, nonché raccogliere le loro esigenze tramite appositi canali di ascolto”.L’obiettivo – ha concluso Besseghini – è quello di “accompagnare il cliente nel processo di completa apertura e di evoluzione del mercato elettrico, potenziando o innovando gli strumenti finalizzati a comprendere meglio le proprie esigenze, in termini quantitativi e qualitativi”. LEGGI TUTTO