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    Snam sale a Piazza Affari all’indomani del piano. Analisti alzano i target

    (Teleborsa) – Seduta positiva a Piazza Affari per il titolo Snam, società di infrastrutture energetiche quotata su Euronext Milan, all’indomani della presentazione del nuovo piano al 2029, che viene promosso dagli analisti.Da Equita è arrivato un upgrade a Buy da Hold, con target price alzato a 5,6 euro per azione da 5,3 euro, grazie alla sostenibilità del profilo di crescita della società (mid-single-digit su EBITDA e EPS), unito a remunerazione e valutazione interessanti (dividend yield medio 7,5% nel 2025-29, con una valutazione attuale a premio sulla RAB inferiore al 10%).Secondo Intermonte, il nuovo piano di Snam le consentirà di “cogliere le numerose opportunità a breve termine derivanti dagli attuali sviluppi geopolitici, generando al contempo valore a lungo termine attraverso il consolidamento del ruolo dell’Italia come hub europeo chiave e promuovendo il processo di transizione energetica”.Tra gli altri broker, Mediobanca ha incrementato il target price da 5,30 a 5,40 euro per azione, Deutsche Bank da 5,50 a 5,70 euro per azione, HSBC da 4,9 a 5 euro per azione.Snam si attesta a 4,403 euro, con un aumento dell’1,94%, con una delle migliori performance del FTSE MIB nella seduta odierna. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 4,429 e successiva a 4,504. Supporto a 4,354. LEGGI TUTTO

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    UE vende all’asta 3,25 milioni di quote di emissione a 79,06 euro/t

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha venduto quasi 3,25 milioni di quote di emissione (EUA) sull’European Energy Exchange (EEX) a 79,06 euro per tonnellata nella giornata odierna, secondo il resoconto dello stesso exchange.L’European Union Allowance (EUA) è il nome ufficiale delle quote di emissione europee; ognuna di esse consente al possessore di emettere una tonnellata di CO2 o di altro gas serra equivalente. LEGGI TUTTO

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    Halliburton annuncia utili in linea con attese, delude fatturato

    (Teleborsa) – Utili in linea con le aspettative per Halliburton, che oggi segna al Nyse un ribasso del 3% circa dopo la pubblicazione della trimestrale. La società attiva nel settore petrolifero, con sede a Houston, ha chiuso il 4° trimestre dell’anno con un utile netto di 615 milioni di dollari, pari a 0,70 dollari ad azione, in aumento su base sequenziale (571 milioni di euro o 0,65 USD ad azioe nel terzo trimestre) ed in aumento su base annuale (rispetto ai 661 milioni, pari a 0,74 USD ad azione del quarto tirmstre 2023). Il risuotato in termini di EPS è comunque in linea con le attese degli analisti.Il fatturato si è attestato a 5,61 miliardi di dollari, rispetto ai 5,69 miliardi del terzo trimestre ed ai 5,739 miliardi dell’anno precedente, risuotando leggermente al di sotto del consensus di 5,64 miliardi di dollari.Per l”intero esercizio, Halliburton ha realizzato un fatturato di 22,9 miliardi di dollari, stabile rispetto al 2023. L’utile operativo è stato pari a 3,8 miliardi di dollari, rispetto ai 4,1 miliardi di dollari del 2023, mentre il risultato operativo rettificato, escluse svalutazioni e altri oneri, per l’intero anno 2024 è stato di 3,9 miliardi di dollari.”Sono soddisfatto della nostra performance nel 2024. Abbiamo generato oltre 2,6 miliardi di dollari di flusso di cassa e abbiamo restituito oltre 1,6 miliardi di dollari ai nostri azionisti”, ha affermato il Presidente e CEO Jeff Miller.ricavi sono rimasti stabili a 22,9 miliardi mentre l’utile operativo e’ sceso a 3,8 miliardi (da 4,1 miliardi) e l’utile netto e’ calato a 2,5 miliardi (da 2,638 miliardi). “Abbiamo generato piu’ di 2,6 miliardi di dollari di flussi di cassa – ha detto il presidente e ceo Jeff Miller – e restituito agli azionisti 1,6 miliardi cash”.Il 2025, ha aggiunto il manager, sara’ caratterizzato da una attivita’ piu’ debole in Nord America nel confronto sequenziale ma l’anno si apre con un bilancio trasformato, ritorni rilevanti e una forte generazione di cassa. Nel quarto trimestre i ricavi dell’area Nord America sono scesi del 7% rispetto al precedente. A Wall Street il titolo scende di quasi il 2% nella fase di premercato. LEGGI TUTTO

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    UE vende in asta 2,07 milioni di quote di emissione a 76,71 euro/t

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha venduto poco più di 2,07 milioni di quote di emissione (EUA) sull’European Energy Exchange (EEX) a 76,71 euro per tonnellata nella giornata odierna, secondo il resoconto dello stesso exchange. La domanda ha sfiorato i 3,7 milioni di toènnellate per un totale di 109 proposte di acquisto, di cui 42 andate a buon fine.L’European Union Allowance (EUA) è la denominazione ufficiale delle quote di emissione europee (ETS); ognuna di esse consente al possessore di emettere una tonnellata di CO2 o di altro gas serra equivalente e viene acquistata da vari operatori di mercato autorizzati (industria, società di investimento, istituzioni creditizie). LEGGI TUTTO

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    “Transizione energetica tra geopolitica e regole”: il 23 gennaio il convegno alla Luiss

    (Teleborsa) – Le sfide e le opportunità della transizione energetica per l’Italia saranno i temi al centro dell’incontro organizzato dall’Università Luiss Guido Carli, con il contributo scientifico di Enel Foundation, che si terrà giovedì 23 gennaio, a partire dalle ore 9.00, nella sede di Villa Blanc. Aprirà i lavori il presidente Luiss, Luigi Gubitosi e interverrà il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in qualità di keynote speaker. Tra i relatori, interverranno anche Giulia Genuardi, direttrice Enel Foundation, e Michela Mossini, head of CEO Office and Strategy di Enel.La giornata – fa sapere la Luiss in una nota – proseguirà con le analisi dello scenario geopolitico e normativo sul futuro del settore e dell’approvvigionamento energetico, a livello europeo e nazionale, grazie alla ricerca dei docenti Luiss e di Enel Foundation. Tra i temi che saranno affrontati: l’impatto dei costi dell’energia sulle imprese e sull’innovazione digitale. Come evidenziato dal Rapporto Draghi, quasi la metà delle imprese europee infatti considera infatti i costi dell’energia un ostacolo importante per gli investimenti. Già a partire dal 2021, la volatilità dei prezzi ha causato la diminuzione del 15% della produzione ad alta intensità energetica. Inoltre, il PNRR dedica un intero capitolo alla transizione energetica, dal cui esito dipende la trasformazione digitale. L’esecuzione dei modelli di intelligenza artificiale richiede enormi quantità di energia e si prevede che il consumo di elettricità dei data center aumenterà del 28% entro il 2030. L’Italia avrà un ruolo da protagonista in Europa, poiché ospiterà una delle prime AI Factory del Vecchio Continente. LEGGI TUTTO

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    Passa (Snam): su AuCap Italgas operazione a cassa neutra, offerta CCS Eni a febbraio

    (Teleborsa) – “Per noi Italgas è una partecipazione opportunista, pur essendo sotto patto di sindacato con CDP. Per quanto riguarda l’eventuale aumento di capitale, su cui devono uscire ancora i dettagli, vogliamo mantenere la stessa esposizione finanziaria. Ci verranno assegnati un tot di diritti e dobbiamo fare un’operazione cash neutral, quindi una parte dei diritti verranno venduti, e con il ricavato parteciperemo con un’operazione a cassa neutra”. Lo ha detto Luca Passa, Chief Financial Officer (CFO) di Snam, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo piano al 2029.Sulla partnership con ENI sul CCS, il CFO ha spiegato: “Abbiamo presentato un’offerta non vincolate ai primi di dicembre e stiamo esaminando la documentazione in data room. In questo momento l’indicazione è di preparare un’offerta vincolante per la fine di febbraio. Il razionale è di portare anche la nostra parte del progetto di Ravenna dentro un portafoglio più ampio con asset in UK e Olanda, e quindi capitalizzare il ruolo dell’Italia in un portafoglio più grande”. LEGGI TUTTO

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    Energia, Orsini: pronti a confronto immediato sul tema, fare presto

    (Teleborsa) – “In un solo anno, il costo dell’energia in Italia è cresciuto del 43%, una pazzia, serve fare presto, perchè vuol dire perdita di competitività delle nostre imprese e del sistema Paese”. Lo ha dichiarato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ribadendo con forza l’urgenza di un percorso condiviso per salvaguardare le imprese e garantire loro condizioni competitive sullo scenario europeo e mondiale. “Agire ora vuol dire proteggere il nostro presente e costruire un futuro più solido per l’industria e per l’Italia”, spiega.”Siamo pronti a un confronto immediato sul tema energia per correggere il sistema di formazione del prezzo e diversificare le fonti di approvvigionamento”. LEGGI TUTTO

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    Infinity Natural punta a raccogliere 278 milioni di dollari in IPO sul NYSE

    (Teleborsa) – Infinity Natural Resources, produttore di petrolio statunitense, ha annunciato un’offerta pubblica iniziale (IPO) di 13.250.000 azioni ordinarie di Classe A a un prezzo di offerta pubblica iniziale previsto tra 18,00 e 21,00 dollari per azione ordinaria, per una raccolta massima di 278,25 milioni di dollari e una capitalizzazione massima di 1,2 miliardi di dollari.La società concederà inoltre agli underwriter un’opzione per acquistare fino a un massimo di 1.987.500 azioni ordinarie aggiuntive al prezzo di offerta pubblica iniziale, al netto di sconti e commissioni di sottoscrizione. Infinity è stata autorizzata a quotare le sue azioni ordinarie sulla New York Stock Exchange (NYSE) con il simbolo “INR”.Citigroup, Raymond James e RBC Capital Markets agiscono come book-running manager congiunti per l’offerta.Infinity è una società energetica indipendente, orientata alla crescita, che genera free cash flow focalizzata sull’acquisizione, lo sviluppo e la produzione di idrocarburi nel bacino degli Appalachi. Le operazioni si concentrano sulla finestra di petrolio volatile dell’Utica Shale nell’Ohio orientale, nonché su asset di gas secco accumulati negli scisti di Marcellus e Utica Shale nella Pennsylvania sudoccidentale. LEGGI TUTTO