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    Energia, verso la fine del mercato tutelato: da luglio si cambia

    (Teleborsa) – Un passaggio morbido con molti automatismi studiati dal legislatore e dall’Arera, l’Autorità che vigila sul settore dell’energia. Per accompagnare il passaggio al mercato libero dei clienti domestici non vulnerabili di energia elettrica, l’Autorità ha previsto un percorso graduale per dare la possibilità a ciascuno di scegliere l’offerta sul mercato libero più adatta alle proprie esigenze, assicurando al contempo la continuità della fornitura e adeguati obblighi informativi in capo ai venditori. Per i clienti domestici non vulnerabili di energia elettrica il servizio di maggior tutela terminerà a partire da luglio 2024. Se il cliente finale non sottoscrive un’offerta di mercato libero, a partire da luglio 2024, – spiega l’Arera – la fornitura passerà automaticamente, senza alcuna interruzione, al Servizio a Tutele Graduali (STG). In tale Servizio le condizioni contrattuali ed economiche saranno definite da ARERA anche sulla base degli esiti di procedure concorsuali. Prima della scadenza del 1 luglio 2024 è possibile chiedere di rientrare nel servizio di Maggior Tutela.Nel mercato delle tutele graduali la concorrenza delle prime aste ha portato ad una riduzione delle tariffe delle bollette della luce. Il meccanismo funziona per aree geografiche e le società elettriche, per accaparrarsi gli utenti nell’asta che si è svolta qualche mese fa, si sono date battaglia ed hanno abbassato le tariffe. Si tratta di una fase di transizione, che durerà poco meno di tre anni, dal 1 luglio 2024 al 31 marzo 2027, durante la quale ogni cliente verrà assegnato al venditore selezionato dall’Arera nell’area geografica in cui si trova.Giovedì l’Arera diffonderà l’adeguamento dei prezzi delle bollette della luce secondo le vecchie regole e ricorderà l’arrivo delle nuove. “Quello di giovedì – ha detto il presidente dell’Arera Stefano Besseghini – sarà l’ultimo aggiornamento trimestrale per come li abbiamo conosciuti fino ad oggi, ma nei fatti non cambia molto. I clienti domestici che oggi sono in maggior tutela, passeranno automaticamente in tutele graduali senza far nulla e non dovranno far nulla neanche i cittadini vulnerabili, che resteranno nel regime di tutela. Solo chi è nel libero e desiderasse rientrare in maggior tutela, per poi essere trasferito come gli altri alle tutele graduali, dovrà affrettarsi a chiederlo entro il 30 giugno. I meccanismi sui quali come Autorità abbiamo lavorato in questi mesi, puntavano proprio a rendere più automatici possibile i passaggi e devo registrare con soddisfazione che questo sta avvenendo”. Il servizio a tutele graduali “presenta vantaggi sia economici, sia contrattuali”, spiega il presidente dell’associazione Consumerismo Luigi Gabriele. Per gli utenti che rientrano in questo servizio “è stato calcolato un risparmio in termini di denaro di 130 euro all’anno – aggiunge Gabriele –. Inoltre, nel servizio a tutele graduali il contratto è determinato dalle condizioni date dall’autorità, qui nessuno può rifiutarsi di rifornirmi, al contrario del mercato libero”. Anche secondo Assoutenti il passaggio alle tutele graduali è vantaggioso. “Il Servizio a Tutele Graduali, grazie alle aste condotte da Acquirente Unico, consentirà risparmi medi in bolletta di circa 131 euro annui a famiglia ma in pochi lo sanno” sottolinea Assoutenti denunciando il flop della campagna informativa sulla fine del mercato tutelato dell’energia elettrica. “I numeri forniti da Arera, infatti, – spiega Assoutenti – certificano come a maggio 2024 solo 13.823 utenti abbiano abbandonato il mercato libero per rientrare nel mercato tutelato (7.752 ad aprile, 5.239 a marzo). Ma il vero paradosso è che ciò accade nonostante il mercato libero sia chiaramente meno conveniente rispetto al tutelato – denuncia Assoutenti –. Sempre i dati forniti da Arera certificano che a marzo 2024 la media delle offerte sul mercato libero effettivamente scelte dai consumatori presentava una tariffa pari a 0,33 euro al kWh per i contratti a prezzo fisso e 0,32 euro/kWh per quelli a prezzo variabile, contro 0,22 euro/kWh del mercato tutelato. Tradotto in soldoni, la bolletta media della luce per una famiglia del mercato libero con consumi pari a 2.700 kWh annui si attesta a 891 euro all’anno in caso di prezzo fisso e 864 euro per il prezzo variabile, contro una media di 594 euro annui sul mercato tutelato. Le tariffe sul mercato libero risultano così più care in media del 47,7% rispetto a quelle in vigore sulla maggior tutela, con una maggiore spesa che per i contratti a prezzo fisso sfiora in media i +300 euro annui (+297 euro, per l’esattezza)”.”Mancano oramai pochissimi giorni per poter rientrare nella maggior tutela: se non viene concessa la proroga che abbiamo chiesto per la fine del mercato tutelato, – afferma il presidente onorario e responsabile energia di Assoutenti, Furio Truzzi – occorre subito una norma che consenta a chi è nel mercato libero di entrare in modo diretto nel servizio a tutele graduali, anche dopo la data del 30 giugno”.Chi vuole tornare al mercato tutelato (e, dunque, al nuovo servizio a tutele graduali) potrà farlo liberamente fino al 30 giugno, inviando una domanda alla società che gestisce per la propria area il servizio di maggior tutela. Farà fede la data di ricezione della richiesta. Dopo quella data potranno lasciare il mercato libero solo coloro che ne hanno i requisiti, come ad esempio un’età superiore ai 75 anni. LEGGI TUTTO

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    Energia, Corte conti Ue: “Ancora scarsa solidarietà tra paesi sul gas”

    (Teleborsa) – Nonostante la crisi dei prezzi dell’energia, la solidarietà energetica tra i Paesi Ue fatica ad affermarsi. E Se l’Ue vuole essere pienamente preparata ad affrontare una nuova crisi del gas vi è ancora molto da fare. Questo il monito che arriva dall’ultima relazione della Corte dei Conti dell’Ue. Al centro della relazione la risposta dell’Unione alla crisi di approvvigionamento del gas trainata dalla guerra di Russia in Ucraina.Nel dettaglio – si legge nella relazione – dei 40 possibili accordi di solidarietà sulle forniture di gas che l’Ue stima come “necessari” per la sicurezza collettiva, solo 9 sono stati sottoscritti finora. In tale scenario la Corte dei Conti dell’Ue ha individuato nella “maggiore dipendenza dal gas naturale liquefatto e la necessità di decarbonizzare parte del proprio consumo di gas” le principali sfide che il Continente si troverà a dover affrontare. I revisori di Lussemburgo avvertono che molti Stati membri “sono ancora riluttanti a firmare accordi bilaterali di solidarietà” e addirittura che “alcuni paesi dell’Ue taglierebbero persino le forniture di gas a un paese vicino in caso di emergenza”. In caso di “gravi emergenze per l’approvvigionamento di gas”, gli Stati Ue possono stipulare accordi bilaterali o trilaterali con Paesi vicini che dovrebbero fornire su richiesta gas per soddisfare tale domanda. Alla fine del 2018, secondo i revisori di Lussemburgo, nessun accordo bilaterale in Ue era stato sottoscritto, mentre oggi la relazione ne conta in tutto 8, con i dati aggiornati al 2023: tra Germania e Danimarca (stipulato nel 2020); tra Germania e Austria (2021); tra Estonia e Lettonia (2022); Lituania e Lettonia (2022); Italia e Slovenia (2022); Finlandia ed Estonia (2022); Danimarca e Svezia (2023); Slovenia e Croazia (2023). Il nono e ultimo in ordine di tempo – che la relazione non inserisce nell’elenco perché stipulato a marzo – è quello siglato tra Germania, Italia e Svizzera. Il dato è che neppure la crisi scoppiata dopo l’invasione dell’Ucraina da febbraio 2022 ha contribuito ad aumentare in maniera significativa il numero di accordi bilaterali. Guardando al futuro, la Corte conclude che l’Ue deve consolidare il quadro per l’accessibilità economica del gas. I revisori di Lussemburgo ripercorrono le misure messe in campo dalla Commissione Ue per contrastare la crisi dei prezzi, e confermano che alla fine del 2023 l’Ue era riuscita a diversificare le proprie fonti di approvvigionamento di gas abbandonando quello russo mentre i prezzi si erano stabilizzati, raggiungendo i livelli pre-crisi agli inizi del 2024. Sostengono inoltre di non poter stabilire il “valore aggiunto” sulla stabilità del prezzo del gas dato dalla piattaforma per gli acquisti congiunti di gas dato che «il picco» dei prezzi si era già fortemente ridotto quando è entrata in attività.(Foto: © Iaroslav Danylchenko /123RF) LEGGI TUTTO

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    2i Rete Gas, S&P conferma rating “BBB” con outlook stabile

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha confermato i long- e short-term issuer credit rating su 2i Rete Gas, secondo operatore italiano nel settore della distribuzione del gas, a “BBB/A-2” con outlook stabile, in quanto c’è l’aspettativa che la società continui a rifinanziare le sue grandi scadenze in modo tempestivo, non appena giungono a scadenza.Sebbene Italgas abbia annunciato un’offerta non vincolante per acquisire il 100% del capitale azionario del peer 2i Rete Gas, in corso un periodo di esclusiva, non è ancora chiaro quando e se l’acquisizione avverrà. Pertanto, il caso base presuppone ancora che 2i Rete Gas continui a operare come società autonoma.S&P monitorerà l’avanzamento della potenziale acquisizione di 2iRete Gas da parte di Italgas, il più grande operatore italiano di distribuzione del gas. L’agenzia di rating ritiene ora meno probabile che 2i Rete Gas intraprenda una IPO entro la fine dell’anno. All’inizio di quest’anno, gli azionisti avevano annunciato che stavano avviando un processo preparatorio per quotare parte del capitale azionario alla Borsa di Milano. Anche se gli azionisti devono ancora annullare ufficialmente il processo, ora è meno probabile che questo scenario si realizzi, viste le trattative esclusive in corso con Italgas.Il caso base aggiornato indica un EBITDA rettificato inferiore a quanto precedentemente previsto. Sebbene i risultati del 2023 siano stati migliori del previsto, ciò è dovuto principalmente al fatto che il regolatore ha deciso di riconoscere più di 38 milioni di euro nella tariffa, con un conseguente impatto positivo sul conto economico. Tale importo si riferisce principalmente alla sostituzione dei dispositivi di misura prima del loro completo ammortamento, oltre ad altri adeguamenti normativi. Ora viene stimato che l’EBITDA rettificato per il periodo 2024-2026 sarà inferiore a quanto precedentemente previsto; in particolare, l’EBITDA rettificato per il 2025 è previsto a circa 540 milioni di euro, invece di circa 600 milioni di euro.Nel periodo 2024-2026, S&P prevede che la generazione di flussi di cassa operativi cumulativi sarà di 1,2 miliardi di euro e che le spese in conto capitale lorde totali (capex) saranno di circa 1 miliardo di euro, inferiori a quanto ipotizzato in precedenza. Ciò compenserà il minor EBITDA. La maggior parte delle spese in conto capitale si riferiscono agli aggiornamenti della rete. Considerato il dividendo medio annuo pari a 120 milioni di euro, viene previsto che 2i Rete Gas registrerà flussi di cassa discrezionali leggermente negativi nel periodo. Pertanto, il debito aumenterà leggermente a 3,4 miliardi di euro nel 2026 dai 3,3 miliardi di euro alla fine del 2024, il che implica che il FFO corretto rispetto al debito sarà compreso tra l’11% e il 12% nel periodo. LEGGI TUTTO

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    Ecomembrane, controllata sigla contratto quadro per fornire inseguitori solari monoassiali

    (Teleborsa) – Ecomembrane, società cremonese quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella progettazione e realizzazione di sistemi di stoccaggio e di contenimento dei gas per la produzione di energia verde, ha comunicata che la controllata (al 55%) SBS Solar ha sottoscritto un contratto quadro, di durata triennale, con un primario operatore energetico, per la progettazione e fornitura di inseguitori solari monoassiali “Solaxis” su 9 impianti fotovoltaici, di futura realizzazione, per una potenza installata complessiva di oltre 100MW. Per i primi 4 impianti SBS avrà un diritto di esclusiva mentre per i successivi un diritto di “last call”, ossia di eguagliare eventuali altre offerte ricevute da altri fornitori, spiega una nota. Il valore complessivo dei materiali acquistati in base al contratto quadro, per i primi 4 impianti oggetto di esclusiva, è stimato e non potrà superare l’importo di 6,5 milioni di euro in un periodo di 3 anni.Il contratto “è un primo importante passo verso la strategia di ampliamento dell’offerta del Gruppo nella componentistica per il settore delle energie rinnovabili”, dice l’AD Lorenzo Spedini.La società specifica che l’importo è indicativo e non impegnativo per l’acquirente. LEGGI TUTTO

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    Saipem, Goldman Sachs riduce quota potenziale allo 0,41%

    (Teleborsa) – Goldman Sachs ha una partecipazione potenziale pari allo 0,41% in Saipem, società di servizi e soluzioni per il settore energia e infrastrutture. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 13 giugno 2024. Il giorno prima questa quota era al 5,44%.In particolare, la quota comprende un 0,10% in diritti di voto riferibili ad azioni (1,59% il giorno prima) e uno 0,32% di partecipazione potenziale (3,85% il giorno prima). LEGGI TUTTO

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    Enel, collocato Sustainability-Linked Bond multi-tranche da 2 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Enel Finance International, società finanziaria controllata da Enel, ha lanciato un Sustainability-Linked Bond multi-tranche rivolto agli investitori istituzionali nei mercati USA e internazionali per un importo complessivo di 2 miliardi di dollari USA, equivalenti a circa 1,9 miliardi di euro. L’emissione, garantita da Enel, ha ricevuto richieste in esubero per circa 3 volte, totalizzando ordini complessivi per un importo pari a circa 5,6 miliardi di dollari USA.Il ricavato dell’emissione sia utilizzato per finanziare l’ordinario fabbisogno del gruppo, incluso il rifinanziamento del debito in scadenza.L’emissione è legata al raggiungimento dell’obiettivo di sostenibilità di Enel relativo alla riduzione dell’intensità delle emissioni di GHG Scope 1 relative alla produzione di energia elettrica.”L’esito del collocamento sia in termini di domanda sia di costo di emissione ottenuto dimostra ancora una volta la fiducia degli investitori nella nostra strategia di sostenibilità finanziaria e ambientale nonché nel Sustainability-Linked Bond, uno strumento importante a supporto del raggiungimento degli obiettivi strategici di Enel, che mirano alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra lungo tutta la catena del valore, con la confermata ambizione di raggiungere zero emissioni entro il 2040 – ha commentato il CFO Stefano De Angelis – Proseguiremo con impegno il nostro percorso di creazione di valore di lungo periodo e di transizione energetica, attraverso investimenti in reti, energia rinnovabile e clienti finali”.L’emissione è strutturata nelle seguenti due tranche: 1.250 milioni di dollari USA a un tasso di interesse fisso del 5,125%, con data di regolamento fissata al 26 giugno 2024 e scadenza al 26 giugno 2029; 750 milioni di dollari USA a un tasso di interesse fisso del 5,500%, con data di regolamento fissata al 26 giugno 2024 e scadenza al 26 giugno 2034.L’emissione, che ha una durata media di circa 7 anni, presenta un costo medio in euro di circa il 4%, in linea con il costo di raccolta sul mercato europeo.L’operazione è stata supportata da un sindacato di banche, nell’ambito del quale hanno agito in qualità di joint-bookrunners: Barclays, BNP Paribas, Bank of America, Citigroup, Crédit Agricole, Goldman Sachs, HSBC, Intesa Sanpaolo, JPMorgan, Mizuho, Morgan Stanley, MUFG, Société Générale, SMBC e Wells Fargo. LEGGI TUTTO

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    Saras, al via l’OPA obbligatoria di Vitol a 1,6 euro. Obiettivo delisting

    (Teleborsa) – Varas, che fa capo a Vitol, rende noto che si sono verificati i presupposti per il via dell’OPA obbligatoria su Saras finalizzata a togliere la società, che era dei Moratti, dal listino di Piazza Affari.L’offerta ha per oggetto azioni pari al 54,520% del capitale ossia quel che non è ancora nella mani di Vitol. Il gruppo ha infatti già il 45,48% di Saras. Il prezzo dell’OPA è pari a 1,6 euro per azione.(Foto: Piotr Trojanowski / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Saras, Vitol perfeziona acquisto della quota di Moratti. Franco Balsamo AD

    (Teleborsa) – Vitol ha completato l’acquisto dell’intera partecipazione detenuta da Massimo Moratti S.a.p.A., Angel Capital Management S.p.A. e Stella Holding S.p.A. (collettivamente la Famiglia Moratti) in Saras, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore della raffinazione del petrolio e nella produzione di energia elettrica, pari al 35,019% del capitale sociale. Pertanto, Vitol detiene ora, direttamente e indirettamente, il 45,48% del capitale.”Per me, i miei figli, i miei nipoti e la mia famiglia è un momento carico di emozioni legato alla felice, lunga storia assieme, ma che viviamo con la certezza che l’ingresso di un protagonista primario del settore energetico come Vitol garantirà alla Società, ai dipendenti e alla comunità locale un grande futuro”, ha dichiarato Massimo Moratti.”Siamo lieti di aver completato questo importante passo – ha detto Russell Hardy, CEO di Vitol – Non vediamo l’ora di mettere a disposizione la nostra esperienza e di lavorare con il team management locale su questo prossimo capitolo di Saras. Siamo consapevoli delle nostre responsabilità, sia nei confronti della Società che dei suoi stakeholder, e rimaniamo impegnati a investire nel futuro di Saras”.A seguito del perfezionamento, Varas promuoverà un’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria sul capitale non attualmente detenuto.Angelo Moratti (membro del Comitato Indirizzo e Strategia), Angelomario Moratti (membro del Comitato Indirizzo e Strategia), Gabriele Moratti (membro del Comitato Indirizzo e Strategia), Giovanni Moratti (membro del Comitato Indirizzo e Strategia e del Comitato Rischi e Sostenibilità), i quali sono tutti amministratori non esecutivi e non indipendenti di Saras, hanno rassegnato, con effetto immediato, le proprie dimissioni.Si è tenuta quindi una riunione del CdA nell’ambito della quale il consiglio ha nominato per cooptazione i seguenti nuovi amministratori: Thomas Baker (membro non esecutivo e non indipendente), Clive Christison (membro non esecutivo e non indipendente), Dat Duong (membro esecutivo e non indipendente) e Ciprea Scolari (membro non esecutivo e non indipendente). Massimo Moratti ha rimesso le deleghe operative e i poteri conferitegli dal CdA, ma continuerà a rivestire la carica di presidente fino al settlment dell’offerta.Il CdA ha anche approvato la nomina di Franco Balsamo come Amministratore Delegato. LEGGI TUTTO