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    Terna approva piano al 2028: EBITDA a 3,25 miliardi e crescita costante del dividendo

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Terna ha approvato il Piano Industriale 2024-2028, che punta a consolidare il ruolo strategico dell’azienda quale abilitatore del sistema elettrico italiano e, più in generale, a rafforzare l’impegno a servizio del Paese per la transizione energetica. Terna ha previsto una significativa crescita degli investimenti, i più alti mai registrati nella storia del Gruppo, che nell’arco di Piano saranno pari complessivamente a 16,5 miliardi di euro, +65% rispetto all’ultimo Piano, di cui 2,6 miliardi di euro nel 2024.Le Attività Regolate in ItaliaIl Piano prevede due direttrici strategiche: Attività Regolate in Italia e Attività Non Regolate. Le Attività Regolate in Italia continueranno a rappresentare il core business del Gruppo. Terna ha infatti pianificato il più alto investimento di sempre, pari a 15,5 miliardi di euro complessivi, di cui circa 1,1 miliardi di euro finanziati tramite contributi pubblici a fondo perduto, per rafforzare ed espandere la rete di trasmissione, nonché per sviluppare la capacità di interconnessione con l’estero, al fine di garantire una crescente sicurezza, resilienza ed efficienza del sistema anche di fronte a una sempre maggiore integrazione di energia da fonti rinnovabili.Nel Piano 2024-2028 Terna ha previsto un incremento degli investimenti per lo sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, che ammontano complessivamente a 10,8 miliardi di euro. I più importanti progetti infrastrutturali del Piano Industriale 2024-2028 includono il Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino che collegherà la Sicilia alla Sardegna e alla Campania contribuendo al migliore utilizzo delle rinnovabili e al phase-out delle centrali a carbone e di quelle a olio più inquinanti; l’Adriatic Link, collegamento sottomarino che unirà l’Abruzzo e le Marche, il Sa.Co.I.3, l’infrastruttura tra Sardegna, Corsica e Penisola italiana, e l’elettrodotto a 380 kV Chiaramonte-Gulfi- Ciminna in Sicilia. Avranno un ruolo cruciale anche le interconnessioni con l’estero: su tutte il ponte energetico invisibile Elmed, che unirà Italia e Tunisia favorendo l’ottimizzazione delle risorse tra Europa e Nord Africa.Circa 1,7 miliardi di euro saranno destinati al Piano di Sicurezza, teso a rafforzare e potenziare le funzionalità tecniche e tecnologiche del sistema elettrico. Infine, circa 2,9 miliardi di euro saranno dedicati ad attività di rinnovo ed efficienza degli asset, principalmente per la razionalizzazione delle infrastrutture esistenti e per la sostituzione delle componenti obsolete.Le Attività Non Regolate Nel Piano Industriale 2024-2028, in continuità con gli anni precedenti, le Attività Non Regolate saranno volte a sviluppare soluzioni tecnologiche innovative e digitali in coerenza con il ruolo istituzionale del Gruppo Terna, contribuendo a generare nuove opportunità di business. Si prevede che le Attività Non Regolate apporteranno un contributo all’EBITDA del Gruppo pari a circa 600 milioni di euro cumulati nell’arco di Piano, a fronte di un limitato impegno in termini di investimenti e un basso profilo di rischio.I target finanziariI ricavi di Gruppo nel 2028 sono previsti in crescita a 4,60 miliardi di euro e l’EBITDA a 3,25 miliardi di euro, con una crescita media annua (CAGR) nell’arco di Piano di circa l’8% per i ricavi e di oltre l’8% per l’EBITDA. Nel 2024, in particolare, è previsto che i ricavi si attestino a 3,55 miliardi di euro e l’EBITDA a 2,42 miliardi di euro. Previsto in miglioramento, rispetto al consuntivo 2023, anche l’utile netto di Gruppo che porterà a un utile per azione (EPS) di 49 centesimi di euro.La nuova politica dei dividendi garantisce una crescita costante e prevedibile, nonché una piena visibilità. Nel dettaglio, nell’arco di piano la nuova politica prevede una crescita annua minima del dividendo per azione (DPS) pari al 4%, assumendo il 2023 come anno di riferimento. Per il 2024, il dividendo per azione (DPS) sarà pari al valore più alto tra la crescita del 4% rispetto al 2023 e un payout del 75%. L’eventuale maggior dividendo distribuito nel 2024 non avrà impatto sui dividendi dal 2025 in poi.Nonostante l’accelerazione degli investimenti, Terna punta a preservare una solida e sostenibile struttura del capitale, anche attraverso l’emissione di ulteriori strumenti ibridi, con l’obiettivo di mantenere l’attuale livello di rating, con un rapporto Funds From Operations (FFO)/Net Debt che a fine Piano si attesti intorno all’11%. Il costo del debito netto di piano è previsto pari a circa il 3,3%. LEGGI TUTTO

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    Borsa elettrica, prezzo medio acquisto scende a 88,23 euro/MWh

    (Teleborsa) – Nella settimana dall’11 al 17 marzo del 2024 il prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica è stato pari a 88,23 euro per MWh, in diminuzione del 2,5% rispetto alla settimana precedente. Lo comunica il gestore dei mercati energetici (GME), che gestisce la borsa elettrica.I volumi di energia elettrica scambiati direttamente nella borsa del GME sono stati pari a 4,3 milioni di MWh (-2,5%), con la liquidità all’81%.I prezzi medi di vendita si sono attestati tra 81,86 euro/MWh della Sardegna e 88,83 euro/MWh del Centro Sud. LEGGI TUTTO

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    UE vende all’asta 3,1 milioni di quote di emissione a 59 euro/t

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha venduto 3,1 milioni di quote di emissione (EUA) sull’European Energy Exchange (EEX) a 59 euro per tonnellata nella giornata odierna, secondo il resoconto dello stesso exchange.L’European Union Allowance (EUA) è il nome ufficiale delle quote di emissione europee; ognuna di esse consente al possessore di emettere una tonnellata di CO2 o di altro gas serra equivalente. LEGGI TUTTO

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    A2A, S&P conferma rating “BBB/A-2” con outlook stabile

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha confermato il rating “BBB/A-2” di A2A, multi-utility italiana quotata su Euronext Milan, a seguito dell’accordo stretto dalla società per l’acquisto del 90% delle attività di distribuzione di energia elettrica di Enel nelle province di Milano e Brescia. Anche l’outlook si conferma stabile.Gli analisti scrivono che i piani di A2A per l’acquisto del 90% delle attività di distribuzione di energia elettrica di Enel nelle province di Milano e Brescia per circa 1,2 miliardi di euro rappresentano un’acquisizione “considerevole”, considerando che il prezzo di vendita è pari a circa il 22% del debito 2023 di A2A.Anche se questo avrebbe un effetto significativo sulle metriche di leva finanziaria di A2A, S&P prevede che A2A sosterrà un rapporto Funds from Operations (FFO)/debito ben al di sopra del 23% grazie alle misure correttive annunciate dalla società l’11 marzo e al fermo impegno di A2A a mantenere un rating “BBB”. S&P monitorerà da vicino i tempi e l’efficacia di queste misure nel corso del 2024.L’operazione con Enel rientra nel nuovo piano strategico di A2A per il periodo 2024-2035, che prevede una maggiore focalizzazione sulle attività a bassa volatilità, in particolare sulle reti elettriche regolamentate, e su uno sviluppo più lento delle fonti rinnovabili.L’outlook stabile indica che S&P si attende che le misure correttive di A2A sostengano il rapporto FFO/debito ben al di sopra del 23% nel 2024 e vicino al 25% entro la fine del 2025, entro le soglie per il rating “BBB”. LEGGI TUTTO

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    Terna, investimenti complessivi per 16,5 miliardi di euro nel piano al 2028

    (Teleborsa) – Terna, gestore delle reti per la trasmissione dell’energia elettrica quotato su Euronext Milan, ha precisato che gli investimenti complessivi previsti dalla proposta di Piano Industriale 2024-2028 ammontano a 16,5 miliardi di euro.Lo si legge in una nota diffusa questa mattina, dopo che ieri il Corriere della Sera aveva scritto che gli investimenti sarebbero saliti dai 10 miliardi previsti nel piano presentato un anno fa dalla governance precedente a oltre 15 miliardi.La società renderà noti al mercato tutti i contenuti del Piano, nonché i risultati relativi al progetto di bilancio d’esercizio di Terna e del bilancio consolidato del Gruppo Terna al 31 dicembre 2023 e proposta di destinazione degli utili, il 19 marzo 2024, a valle delle relative deliberazioni del Consiglio di Amministrazione. LEGGI TUTTO

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    A2A, Moody’s conferma rating “Baa2” con outlook stabile

    (Teleborsa) – Moody’s ha confermato il long term issuer rating di A2A, multi-utility italiana quotata su Euronext Milan, a “Baa2” con outlook “stabile”.L’azione di rating odierna riflette l’attuale aspettativa di Moody’s che A2A adotti misure adeguate per mitigare la pressione sul profilo finanziario del gruppo che deriverà dall’acquisizione di una rete elettrica regolamentata in Lombardia. Ciò dovrebbe consentire ad A2A di mantenere un profilo finanziario in linea con l’attuale rating Baa2, ovvero mantenendo un rapporto fondi operativi (FFO)/debito netto nel range “low 20s” in termini percentuali. L’azione di rating tiene conto anche dell’opinione di Moody’s secondo cui il profilo di rischio di A2A migliorerà marginalmente nel tempo, data la maggiore attenzione alle reti energetiche regolamentate in Italia, in particolare nel settore della distribuzione elettrica. Ciò sarà supportato da un aumento degli investimenti nella distribuzione di energia elettrica e da una riduzione di quelli relativi alla produzione di energia rinnovabile e alle attività relative ai rifiuti e all’acqua rispetto ai piani precedenti. Il rating di Moody’s riflette inoltre positivamente l’impegno di A2A per un solido rating investment grade, che Moody’s interpreta almeno come l’attuale livello di rating, ed è coerente con il track record di A2A nel fornire parametri finanziari superiori al livello minimo richiesto per il rating attuale. LEGGI TUTTO

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    Eni, Descalzi: “Sarà più profittevole e diversificata”

    (Teleborsa) – Una Eni più profittevole e più diversificata, con fondamentali più solidi ed una remunerazione attrattiva per gli azionisti. E’ il quadro tracciato dall’Ad di Eni Caudio Descalzi in occasione della presentazione del nuovo Piano industriale 2024-2027, che affronta le sfide poste dalla transizione energetica, definendo la strategia del Gruppo in un contesto in rapido cambiamento. “Questo penso che sia, dal punto di vista strutturale, uno dei migliori piani che ho fatto negli ultimi 10 anni”, ha affermato Descalzi, aggiungendo che un piano “deve essere spiegato” e il management inizierà ora un roadshow di 15 giorni per illustrare i punti salienti. “Riteniamo che la transizione energetica possa essere realizzabile se genera ritorni adeguati e sostenibili, e pone le basi per nuove e profittevoli forme di business. Ed è proprio quello che stiamo facendo”, ha affermato l’Ad di Eni, aggiungendo che la transizione non si può fare solo con gli incentivi, ma deve “vivere nel mercato”. “Se la transizione non diventa un fatto industriale, con qualcuno che vuole investire, non si riuscirà a realizzarla. – ha rimarcato il manager – Quindi deve produrre reddito e occupazione. Se pensiamo di fare la transizione solo sui sussidi allora ci siamo sbagliati perché è un ciclo che non si chiude e atrofizza il sistema industriale”.”La nostra crescita si fonda sulla disciplina finanziaria – ha detto l’Ad – che ci consente di ridurre di 2 miliardi l’impegno di spesa per investimenti nei prossimi quattro anni rispetto al piano precedente, mentre gli investimenti netti risultano inferiori del 20% grazie al maggiore contributo dell’attività di M&A pari a 8 miliardi. Il Piano di Eni quantifica gli investimenti in 27 miliardi per il periodo 2024-2027, con una riduzione del 20% rispetto al precedente piano. Nello stesso tempo, vengono liberate risorse per 8 miliardi dalla differenza appunto fra dismissioni ed acquisizioni (M&A). Rispondendo ad una domanda di dettaglio sulla provenienza di queste risorse, Descalzi ha detto che provengono in gran parte da dismissioni nel settore tradizionale dell’Oil&gas, relativa ad una diluizione in grandi successi esplorativi o a business marginali in coda di produzione.A proposito della possibile quotazione in Borsa di Plenitude, Descalzi ha affermato che “non c’è un mercato favorevole” a causa della guerra in Ucraina ed in Medio Oriente che determinano volatilità. “Io voglio valorizzare Plenitude ma ancora oggi la situazione non è tranquilla. Il mio intento è dare valore non voglio ridurlo facendo una mossa azzardata”, ha detto Descalzi, lasciando intendere che l’IPO è pressoché esclusa nel 2024, più probabile nel 2025, “quando il mercato sarà a posto”. A proposito di Versalis, il manager ha spiegato che sarà ristrutturata, in modo da recuperare redditività – da Piano è atteso il breakeven in termini di Ebitda nel 2025 ed un Ebit positivo nel 2026 – anche attraverso l”acquisizione del controllo di Novamont ed un riposizionamento del proprio business verso prodotti specializzati quali chimica bio-based e circolarità. Il manager non ha invece voluto fare commenti in merito ad una eventuale cessione di una quota da parte del Tesoro, affermando “cerco di non pensare a cose che non mi riguardano. Il nostro mestiere è quello di valorizzare al massimo le azioni e realizzare il piano industriale. E una cosa che vorrei dire è che per noi non cambia niente”. LEGGI TUTTO

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    Italgas, utile 2023 sale a 439,6 milioni. Dividendo di 0,352 euro

    (Teleborsa) – Italgas ha chiuso il 2023 con ricavi totali adjusted pari a 1.774,8 milioni di euro, in aumento di 237,5 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del 2022 (+15,4%) e si riferiscono a ricavi regolati (1.451,2 milioni di euro) e a ricavi diversi (323,6 milioni di euro). L’EBITDA adjusted del 2023 ammonta a 1.183,7 milioni di euro (+9,3% rispetto al 31 dicembre 2022) e l’utile netto adjusted attribuibile al Gruppo è pari a 439,6 milioni di euro (+11,1% rispetto al 31 dicembre 2022). Ne deriva la proposta di distribuzione di un dividendo per azione di 0,352 euro, equivalente al 65% di payout, in crescita dell’11% rispetto al 2022, e maggiore del floor di 4% CAGR rispetto al 2022.Nel 2023 sono stati realizzati 906,5 milioni di euro di investimenti (in aumento dell’11,3% rispetto al 2022) che hanno reso possibile la posa di ulteriori 965 km di condotte (di cui 724 km in esercizio). Significativo il contributo delle attività in Grecia dove, a fronte di un investimento complessivo di circa 106,7 milioni di euro, sono stati posati anche circa 600 chilometri di condotte gas.”28 trimestri di crescita ininterrotta sono un risultato straordinario, a maggior ragione per una società come Italgas che opera prevalentemente in un settore che negli ultimi anni ha dovuto confrontarsi con un contesto internazionale particolarmente instabile”, ha commentato l’AD Paolo Gallo.L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2023, escludendo gli effetti derivanti dai debiti finanziari ex IFRS 16 pari a 79,1 milioni di euro (72,0 milioni di euro al 31 dicembre 2022), ammonta a 6.555,2 milioni di euro in aumento di 627,1 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 (5.928,1 milioni di euro). LEGGI TUTTO