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    Didi, indagine delle autorità cinesi pochi giorni dopo l'IPO a Wall Street

    (Teleborsa) – La società di trasporti con sede a Pechino Didi, spesso chiamata la Uber cinese, deve affrontare una revisione della propria sicurezza informatica da parte della Cyberspace Administration of China. Secondo quanto riporta un comunicato dell’autorità cinese, nessun nuovo utente potrà registrarsi al servizio durante l’esame in corso.Didi si trova quindi ad affrontare una grana a pochi giorni dal suo sbarco a Wall Street, dove ha registrato la più grande quotazione di una società cinese negli Stati Uniti da quando Alibaba ha raccolto 25 miliardi di dollari nel 2014.Didi ha dichiarato alla CNBE che avrebbe “collaborato pienamente” durante la revisione. “Abbiamo in programma di condurre un esame completo dei rischi per la sicurezza informatica e migliorare continuamente i nostri sistemi di sicurezza informatica e le capacità tecnologiche”, ha detto un portavoce della società. LEGGI TUTTO

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    JPMorgan acquisisce OpenInvest, fintech con focus su investimenti ESG

    (Teleborsa) – JPMorgan Chase ha annunciato di aver stipulato un accordo – i cui termini non sono stati resi noti – per l’acquisizione di OpenInvest, una società fintech che aiuta i professionisti finanziari a personalizzare e rendicontare gli investimenti. La società manterrà il proprio marchio e sarà integrata nelle offerte per i clienti Private Bank e Wealth Management di JPMorgan.La società è stata sostenuta da alcuni dei migliori acceleratori di startup degli Stati Uniti, come Andreessen Horowitz, Y Combinator e QED. OpenInvest è stata fondata nel 2015 con l’obiettivo principale di aiutare i consulenti a sbloccare il vero impatto degli investimenti dei loro clienti.”I clienti sono sempre più concentrati sulla comprensione dell’impatto ambientale, sociale e di governance (ESG) dei loro portafogli e sull’utilizzo di tali informazioni per prendere decisioni di investimento più in linea con i loro obiettivi”, ha affermato Mary Callahan Erdoes, CEO di JPMorgan Asset & Wealth Management. LEGGI TUTTO

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    Poste Italiane, plusvalenza di 53 milioni da vendita quota Tink a Visa

    (Teleborsa) – Poste Italiane, attraverso la sua controllata PostePay, ha registrato una plusvalenza di 53 milioni di euro (al netto delle imposte) dalla vendita della propria partecipazione del 4,7% fully diluted in Tink al gruppo Visa. Il leader mondiale nel mercato delle carte di credito e debito ha acquisito oggi il 100% della fintech svedese per 1,8 miliardi di euro.Poste Italiane, sottolinea in una nota, ha incassato 3,5 volte il valore dell’investimento iniziale, pari a 22 milioni di euro, nell’arco di 18 mesi. La plusvalenza comporta un incremento del patrimonio netto tramite “altri utili e perdite complessivi” senza impatto a conto economico. Nonostante la vendita della quota posseduta, la partnership di Poste Italiane con Tink proseguirà, permettendo all’azienda italiana di beneficiare delle opportunità dell’open banking nell’ambito della normativa PSD2. LEGGI TUTTO

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    Klarna, nuovo round di finanziamento: ora vale 45,6 miliardi

    (Teleborsa) – Klarna, startup fintech svedese che fornisce servizi finanziari online, ha chiuso un nuovo round di finanziamento da 639 milioni di dollari, che porta la sua valutazione complessiva a quota 45,6 miliardi. Questo valore continua a renderla l’impresa innovativa con la maggior valutazione in Europa, ed è significativamente superiore ai 31 miliardi di dollari dell’ultimo round, risalente solo a tre mesi fa. Il business principale della startup consiste nel gestire le richieste di pagamento dei negozi online e i pagamenti dei clienti, consentendo loro di dilazionare il pagamento gestendo tutto da un’app.L’investimento è stato condotto dal fondo Vision Fund 2 di Softbank e ha visto la partecipazione di realtà già presenti in Klarna come Adit Ventures, Honeycomb Asset Management e WestCap Group, con l’obiettivo di supportare l’espansione internazionale dell’azienda e presidiare ancora di più la crescita globale in ambito retail. Il panel di investitori di Klarna include, inoltre, Sequoia Capital, SilverLake, Dragoneer, Permira, Commonwealth Bank of Australia, Bestseller Group, Ant Group, Northzone, GIC – il fondo sovrano di Singapore, e altri fondi e capitali gestiti da BlackRock e HMI.”I consumatori moderni sono sempre più restii all’utilizzo di carte revolving che prevedono costi fissi e interessi e si stanno muovendo sempre di più verso le carte di debito, cercando al contempo esperienze retail che possano meglio rispondere alle loro esigenze – ha commentato Sebastian Siemiatkowski, Founder e CEO di Klarna – L’alternativa più trasparente e conveniente offerta da Klarna ben risponde a tali preferenze e questo ci ha garantito di crescere a livello internazionale”. LEGGI TUTTO

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    Marqeta, debutto positivo a Wall Street

    (Teleborsa) – Marqeta, società attiva nel campo delle emissioni di carte di pagamento e che aiuta le aziende a costruire e gestire programmi di pagamento, sta registrando un debutto positivo a Wall Street.La startup statunitense ha raccolto circa 1,2 miliardi di dollari nella sua offerta pubblica iniziale (IPO). Marqeta ha venduto 45,45 milioni di azioni a 27 dollari per azione, mentre in precedenza aveva indicato una forchetta di prezzo di 20-24 dollari per azione. Su base completamente diluita e al prezzo di IPO, la società varrebbe oltre 15 miliardi di dollari.Due ore dopo l’inizio della seduta odierna, Marqeta scambia intorno a quota 32 dollari per azione, mettendo a segno quindi un debutto positivo sul Nasdaq. LEGGI TUTTO

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    Lagarde scherza sul Bitcoin e torna a criticare mercato criptovalute

    (Teleborsa) – La prende sullo scherzo, sorridendo, ma le sue parole sono l’ennesima stilettata al Bitcoin ed alle sue sorelle. La Presidente della BCE, Cristine Lagarde, torna ad attaccare velatamente il mercato delle criptovalute, già etichettato in passato con un “asset altamente speculativo”.”Scommetto che ci sono meno donne nella comunità degli investitori in Bitcoin di quanti siano gli uomini”, afferma Lagarde in occasione di un webinar sulla parità di genere, aggiungendo “la mia è solo una scommessa, ma mi sorprenderei se non fosse così”.L’affermazione arriva all’indomani delle parole dure del suo “vice”, Luis De Guindos, che ha fatto cenno alla “esuberanza” delle criptovalute e all’esistenza di una “bolla”. Il vicepresidente ha anche affermato che il Bitcoin “non è una moneta, è un asset con fondamentali molto deboli” e chi investe si assume “grandi rischi”. Non solo in Europa, ma anche in America e in Asia le criptovalute vengono guardate con grande apprensione e sono state oggetto di un recente attacco della Segretaria al Tesoro USA Janet Yellen, che le ha definite un asset “altamente speculativo”. E ancora la messa al bando della Cina che ne ha vietato le transazi8oni ed il dietrofront di Elon Musk, patron di Tesla. A dispetto dei detrattori, il mercato non sembra ancora pronto ad esplodere. Il Bitcoin recupera oggi quasi il 20% oltre 42mila dollari, mentre Ethereum avanza del 22% a 2.9421 dollari, Binance Coin del 21% a 412 USD e Dogecoin del 24% a 0,4181 USD. LEGGI TUTTO

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    Fintech, Trustly rinvia IPO dopo investigazione di authority finanziaria

    (Teleborsa) – L’app fintech svedese Trustly ha annunciato il rinvio della sua quotazione sulla Borsa di Stoccolma – nella quale sperava di raccogliere 8 miliardi di corone (786 milioni di euro) – per l’investigazione aperta su di essa dalla Swedish Financial Supervisory Authority (SFSA). “Il CdA e i proprietari rimangono convinti che una quotazione sarebbe vantaggiosa per Trustly e la nostra ambizione di quotare la società rimane – ha commentato Johan Tjarnberg, presidente di Trustly – Tuttavia, abbiamo la responsabilità nei confronti di tutte le parti interessate di portare chiarezza e risolvere eventuali questioni in sospeso nella valutazione preliminare della SFSA. “Il consiglio di amministrazione ha deciso di non portare avanti il ??piano di quotazione nel secondo trimestre – ha aggiunto Tjarnberg – Oggi non è stato fissato alcun piano temporale per il completamento dell’IPO”. L’annuncio è arrivato con la presentazione dei risultati trimestrali, che hanno registrato un’altra crescita delle transazioni e dei ricavi. Le entrate sono state pari a 62 milioni di euro nel primo trimestre dell’anno (+42% sullo stesso periodo del 2020, e +609% in Nord America) e un EBITDA Adjusted di 27 milioni di euro (+31% sul 2020).La fintech svedese consente ai clienti di acquistare e pagare dal proprio conto bancario online, senza l’utilizzo di una carta o di un’app: Trustly fa da tramite tra il pagatore e il suo conto, avviando la transazione tra il suo utente e il beneficiario. Una delle osservazioni preliminari dell’SFSA è sul modo in cui Trustly esegue la due diligence della clientela, ovvero dei consumatori che utilizzano il suo servizio per effettuare pagamenti ai commercianti. LEGGI TUTTO

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    Visa permetterà pagamenti in valuta digitale

    (Teleborsa) – Continuano i passi di Visa verso l’accettazione delle criptovalute. Il leader mondiale nel mercato delle carte di credito e debito ha annunciato oggi che punta a permettere presto di regolare le transazioni in valuta digitale. In particolare, sta progettando la possibilità di utilizzare la valuta digitale USD (USDC), una stablecoin legata al prezzo del dollaro statunitense, per regolare le transazioni attraverso Ethereum, una delle più diffuse piattaforme di blockchain.Visa sta testando queste funzionalità assieme a Crypto.com, partner della società e tra le più grandi piattaforme di criptovalute al mondo. L’obiettivo è offrire la possibilità di regolare le transazioni in USDC ad altri partner nel corso dell’anno. Grazie alla collaborazione con Anchorage, la prima banca di asset digitali approvata a livello federale e partner di Visa per il regolamento delle valute digitali, Visa permette a Crypto.com di inviare valuta digitale USDC a Visa per liquidare una parte della fatturazione giornaliera relativa al programma di carte Visa Crypto.com.In questo modo le imprese che operano con valute digitali non sono più obbligate a regolare i pagamenti in valuta tradizionale (fiat) tramite bonifico bancario. Ciò consentirebbe quindi alle realtà crypto-native di non aver bisogno valute tradizionali nei loro flussi di tesoreria e di liquidazione dei pagamenti.”Le fintech crypto-native si aspettano partners che capiscano il loro business e la complessità delle valute digitali – ha commentato Jack Forestell, vicepresidente esecutivo e chief product officer – L’annuncio di oggi segna un’importante pietra miliare nella nostra capacità di rispondere alle esigenze delle fintech che gestiscono il proprio business tramite stablecoin o criptovaluta”. LEGGI TUTTO